Ottobre 28th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

NEWS

 

La Maratona di Sant’Antonio non partirà più da Vedelago ed è forte rischio anche il tracciato che, come noto, scendeva verso Resana e soprattutto Camposampiero. «La partenza non sarà più a Vedelago - ha confermato Giovanni Torresin consigliere di maggioranza del comune di Camposampiero -. È stato, infatti, rescisso il rapporto di collaborazione che c’era tra Assindustria Padova e l’Atletica Vedelago».

VITTORIO VENETO - (g. m.) “Vieni a fare atletica” è l’invito della società sportiva Libertas Tonon ai giovani del vittoriese. Intanto sono partiti i corsi di ginnastica polivalente e correttiva presso la palestra di via Berlese a Ceneda Bassa tenuti da istruttori federali qualificati. lezioni sono al lunedì e al venerdì con orario 16-17. Informazioni ai telefoni 334-3214949

TREVISO - Il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, ha accolto una delegazione dell’Atletica Mogliano. Assieme al presidente del sodalizio sportivo, Romeo Girardi, e l’allenatore, Fauzi Lahbi, sono arrivati al Sant’Artemio i giovani campioni Beatrice Mazzer, Jacopo Lahbi, Stefano Ghenda e Giulia Alessandra Viola. «Bravi – ha detto Muraro – ora siete gli ambasciatori della Marca. I vostri titoli sportivi sono frutto dell’impegno che mettete ogni giorno. Siete degli esempi per ragazzi come voi. Mi auguro che abbiate successo nello sport come nella vita».
La Mazzer, classe 1993, ha vinto il titolo italiano cadetti negli 800 metri con 2′10″7. Jacopo Lahbi, classe ’93, ha vinto il tricolore cadetti negli 800 metri con 1′54″30. Ghenda, ’93, il titolo italiano cadetti nei 2.000 siepi con 6′07″16. La Viola, classe ’91, ha il titolo italiano juniores nei 1.500 e negli 800.

 

 

 

23^ SU E SO PAR SANT’ANDREA

Tanti buoni secondi posti…

E stelle della corsa Pasqualini e Marsura

 

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Partenza…via!!!

Si è conclusa nell’ultimo week end la 23^ “Su e so par Sant’Andrea” con la partecipazione di molti atleti podisti (in concomitanza della Maratona di Venezia), lungo tre percorsi: uno di 5 chilometri per i giovani fino ai 17 anni, un secondo di 11 km e un terzo infine di 21 per adulti (seniores, amatori e master). Speaker della manifestazione il bravo Maurizio Forner, voce immancabile del CPT.

Vittoria (alla grande) sui 5 km di Nikol Marsura su Anna Trevisan e Veronica D’Auria; terzo tra i ragazzi Filippo Antonio Marsura. Vittoria sugli undici chilometri di Silvia Pasqualini su Silvia Serafini, terza; tra gli uomini vince il nostro amico Leonardo Bidogia.

Sui 21 Paola Mariotti vince su Ambra Vecchiato e Rosanna Saran; tra gli uomini secondo Fabio Bernardi su Mirko Signorotto, terzo.

Servizio fotografico di Gabriele Marsura

sueso-podio-5m.jpgPodio maschile 5km. con Filippo A. Marsura

 

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Podio femminile 5km. Con Nikol Marsura e Anna Trevisan

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Podio maschile 11km. con Leonardo Bidogia

 

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Podio femminile 11km. con Slvia Pasqualini e Silvia Serafini

 

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Fabio Bernardi

 

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Mirko Signorotto

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Mauro Amadio

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Ambra Vecchiato

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Rosanna Saran

Ottobre 28th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

ANCORA SULLA MARATONA DI VENEZIA

 

My first Marathon, con dedica a Max!

di Matteo Redolfi

 

 

Correre la prima maratona è sicuramente un’emozione straordinaria.

Fino ad ora avevo “spillato” il pettorale per delle mezze maratone e dei test di 25 Km in occasione di tre edizioni della TrevisoMarathon e nulla di più tranne allenamenti in solitaria che non superavano i 28 Km e le due ore di corsa.

Ma per chi, come me, è nato e cresciuto in una famiglia di podisti e con un padre maratoneta, il debutto significava un passo importante ed atteso fin da quando, in tenera età, ho messo le scarpe da ginnastica. Poco prima che nascessi, mio padre, Giorgio Redolfi (che mi ha accompagnato ieri alla partenza della Venicemarathon), corse nel 1983 la maratona in 2h 20′36″ e la mezza in 1h 06′36″. In macchina sulla via per Strà mi ha raccontato la sua prima Venicemarathon, quella del 1986, corsa in 2h 33′40″ con la maglia dell’ Alitrans Verona.

Aveva concluso la sua fatica in 8^ posizione Assoluta.

Il mio debutto si può raccontare in diverse fasi; a cominciare da quella vissuta come accade ad ogni maratoneta, ovvero il passaggio dietro Villa Pisani, la vestizione in un angolino, il poco riscaldamento effettuato in 20 metri (dai 50 al 35’ dallo start) e la lunga attesa nella gabbia.

Dal via fino al km 39 ho corso sul piede dei 3′40″/km, praticamente sempre in testa ad un gruppo di atleti che con il passare dei chilometri si assottigliava sempre più; questo fino a poco dopo piazza Ferretto di Mestre (Km 28). Da qui mi sono “accodato” agli ultimi 4 superstiti, mantenendo sempre il ritmo da 3’40”.

Appena usciti da San Giuliano, ho visto il cartello del 32° Km e la lunga e dura rampa che porta al Ponte della Libertà e memore della famosa frase “al km 32 inizia la maratona” ho affrontato questo tratto senza spingere, perdendo 10″ dal gruppetto e percorrendo tutto il ponte con questo ritardo. Al porto ho iniziato ad aumentare l’andatura, cosciente che stavo bene e che potevo raccontare “ma dov’è la crisi in maratona?”.

Ho ripreso i quattro ragazzi che mi precedevano portandomi a fare l’andatura fino al primo ponte. Da qui mi sono lanciato in un finale in progressione, spingendo sul piede dei 3′20″/km, raggiungendo atleti che erano oltre 1′ davanti a me e guadagnando oltre 1′ su alcuni degli atleti che poco prima erano con me e che fino a questa progressione hanno corso l’intera maratona nelle mie vicinanze.

In questa avventura c’è stato un pensiero che mi accompagnava costantemente e che mi spingeva a dare il meglio: un amico-atleta che non c’è più. Gli ultimi metri li ho corsi dedicando a Massimiliano Corso questo mio debutto. Sono sicuro che era li a guardarmi come sono sicuro che un quarto d’ora prima stava assistendo l’arrivo di Giancarlo Simion (Classe 1987, bronzo e 2h20’54). All’arrivo il mio sguardo al cielo era proprio inteso a dedicargli questa mia prima maratona.

Grazie Max, per averla corsa con me.

Ho percorso il tratto successivo ritirando la medaglia e la mia sacca soddisfatto per il mio 2h35′00″ (2h34′56 real time) e ho scoperto che ero il primo a fare queste due operazioni, perchè i top runners che mi avevano preceduto si erano fermati nella relativa zona riservata.

Ritirata la sacca mi sono cambiato e in questo momento la commozione ha preso il sopravvento. I ragazzi dello staff si sono avvicinati e mi hanno chiesto se avevo problemi, ho risposto loro “ NO, STO’ ANCHE TROPPO BENE”, esprimendomi in dialetto veneziano.

Sono quindi uscito, dopo aver bevuto il primo bicchiere di the del ristoro, dalla zona chiusa dove anche in questo caso i responsabili mi hanno indicato che ero il primo ad uscire.

Ora un pò di sano riposo anche se oggi le gambe sono sciolte e non ho nessun problema muscolare e mi chiedo se per caso ho vissuto un sogno, ma poi guardo documenti, foto e video e i dubbi svaniscono. Ho corso la mia prima maratona. E che soddisfazione!!!

 

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…e da “Atletica Triveneta”

 

Tra i settemila colpiti dal fascino della 25ª Maratona di Venezia, 120 erano podisti della Destra Tagliamento. Sull’insidioso tracciato della Venice marathon, tra le più affascinanti competizioni italiane del podismo, si sono distinti gli atleti di Cordenons, Brugnera Friulintagli, Montereale, Aviano, Libertas Polcenigo, Fiamme Cremisi, Azzano e Maniago Runners, Santarossa, San Martino Coop Casarsa e Livenza Sacile.

Nella competizione, in cui il cronometro è l’avversario da battere, Matteo Redolfi, avianese in forza alla Jager Atletica e all’esordio sulla lunga distanza, conquista la 30ª piazza aggiudicandosi con il crono di 2h34’56” la miglior prestazione provinciale al maschile. Al 43º posto con un crono di 2h39’01” si posiziona Giovanni Panfili (Sacile), 44º in 2h44’36” Guido Angilella (Friulintagli), 118º in 2h49’37” Michele Baldo (Santarossa). Erika Bagatin (Santarossa) con la 21ª piazza si aggiudica in 3h03’19” la miglior prestazione tra le atlete targate Fvg. Tra le pordenonesi bene anche la cordenonese Eva Vignandel, 26ª in 3h10’29”. (f.t.)

 

 

 

..troppo poco

per festeggiare questo anniversario

 

di Rosa Pezzutto

 

Per le nozze d’argento della maratona veneziana era previsto un doppio regalo con la modifica dell’ originario percorso : i passaggi per Piazza Ferretto a Mestre e Piazza San Marco a Venezia, ma a causa delle previsioni di acqua alta gli organizzatori hanno dovuto rinunciare al passaggio a Venezia ed allungare il tratto al Parco San Giuliano. Anche per questa bella variante di percorso, le iscrizioni a ben 7000 atleti si erano chiuse con un larghissimo anticipo, a marzo, tanto che in questi mesi c’era la “caccia” agli introvabili pettorali, tanto era il desiderio di esserci. Ben oltre 3000 erano in lista d’attesa.

Altra delusione: il pacco gara composto da una maglietta in cotone di taglia inadeguata, due bottigliette e una fascia antisudore. Veramente troppo poco per festeggiare questo anniversario!

Ma, veniamo alla gara.

E’ ancora buio quando raggiungo Strà e alle 7,20 non c’è ancora nessuno. Ma ben presto con l’arrivo dei bus navetta la zona di partenza si riempie all’impossibile. E’ tutta una  frenesia per il cambio indumenti, consegna delle sacche, l’attesa ai servizi igienici. Gli addetti, molto diligentemente controllano ogni pettorale per assegnare agli atleti le griglie corrette di appartenenza e in attesa del via “volano” indumenti dismessi e l’elicottero per le riprese televisive. Finalmente, come una liberazione, lo sparo, e da lontano vedo le auto con il cronometro e il lungo serpentone inizia a muoversi. La temperatura è quasi fresca e il cielo è coperto. Le previsioni sono di pioggia, ma nel pomeriggio, speriamo di arrivare in tempo. A Dolo, al primo split il passaggio segna  25’ e Renzo mi consiglia di rallentare e così aspetto il gruppo che segue i pacer delle 3:50, un tempo forse più adeguato alla mia scarsissima preparazione. E subito un primo , inaspettato dolore al muscolo posteriore  della gamba destra, forte come un crampo. Proseguo con una gamba rigida e una corsa un po’ storta, sperando non raggiunga anche il polpaccio. Fiancheggio Giovanni e corriamo insieme piacevolmente per qualche chilometro, sino ad un ristoro dove non mi fermo e lo perdo di vista. Spero mi raggiunga, l’avevo visto molto preparato e concentrato. Il pubblico molto caloroso ci applaude e ci incoraggia, le band musicali ci incalzano a ritmo di rock, fortissima la band  dei “Kiss” al Parco S. Giuliano. Senza rendermi conto sono già a Mestre con il passaggio in Piazza Ferretto tra due ali di folla. Da qui, invece di pensare ai km rimanenti, suddivido mentalmente il percorso, in sei step: sei tratti di corsa sembrano  più facili da correre. Il crampo alla gamba è sempre costante e non sembra peggiorare.  Il ponte traballante e il Parco San Giuliano, tra curve, saliscendi e per un breve tratto, una andata e ritorno. Due cavalcavia  e sono al rettilineo del Ponte della Libertà. Tra la foschia che ci avvolge si intravede Venezia con i suoi campanili. Avendo “saltato” qualche ristoro mi intrattengo però di più in uno per prendere un pezzo di banana e così vedo allontanarsi i pacer con il palloncini gialli. Poco male, riprendo con tranquillità, sono certa di arrivare sotto le 4 ore. Con il restringimento della corsia  si corre per un breve tratto a fianco di auto e bus sino al ponte per scendere in zona dogana. Mancano ancora quattro km, lunga è la fila dei camminatori e inizia una leggera pioggia. Un ragazzo in bicicletta avvisa di prestare attenzione ai ponti resi scivolosi dall’acqua, la mia velocità cala, le gambe sono stanche e instabili. Anche all’ultimo ristoro tiro dritta e proseguo tra le pozzanghere delle zattere ed i 14 ponti.  Nonostante il brutto tempo, Piazza San Marco è gremita come al solito, ormai è fatta, sopra l’ultimo ponte, un groppo in gola e via, a tagliare il traguardo chiudendo, soddisfatta, in 3:48’14”. E con la pesante medaglia al collo mi avvio ad un lettino per un massaggio, sperando di attenuare il dolore che mi ha accompagnato sino alla fine. E come da previsioni, podio africano sia maschile che femminile, mentre per il campionato italiano di categoria vincono Bourifa e Mancini.

 

 

 

ANCORA SULLA MARATONA DI VENEZIA

GRANDE SERVIZIO FOTOGRAFICO

SUI PROTAGONISTI DI VENEZIA 2010

dall’archivio dell’Amatori Chirignago (grazie a Giovanni Schiavo)

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Simone Simion

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Laura Giordano

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Matteo Redolfi

 

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Alessandro Marin

 

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Valeria Furlan

 

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Guido Dalla Torre

 

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Alessandro Buratto

 

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Christian Salvador

 

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Enzo Merotto

 

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Leonardo Poser

 

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Chiara Davirno

 

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Luca Campodallorto

 

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Fabio Tomasella (400)

 

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Roberto Guidolin (479)

 

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Michele Baldo (634)

 

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Salvatore Bettiol

 

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Sara Zanatta (119)

 

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Massimo Zanatta (3400)

 

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Rudy Crosato (448)

 

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Davide Grespan

 

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Matteo Trevisan (616)

 

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Mauro Stival

 

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Valentina Girardi (97)

 

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Tiziano Toppan (1989)

 

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Matteo De Luca e Mauro Benotto

 

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Ivan Grigolin (426)

 

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Tiziano Gasparini (105)

 

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Daniele Tomasi

 

 

Ottobre 27th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

LA MIA PRIMA VENICE MARATHON

di Giancarlo Simion.

 

 

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Penso che quando ti prepari per così tanto tempo per una gara di un giorno il cambiamento di una variabile sia l’ultima cosa che ti può dare fastidio, che resto comunque uno sportivo medio, che quella di Venezia sia stata la prima volta che mi sono concentrato per raggiungere un unico obiettivo, assumendomi tutti i rischi del caso. Posso assicurare però che, sebbene le possibilità che lo sforzo venga ripagato sono poche, la sensazione che si viene a provare è incredibile.

 

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Preludio

La riviera è piena. Una folla colorata, che non disdegna di svuotare le sue vesciche nel canale in bella vista alle telecamere RAI, attende con ansia la partenza della gara, forse anche perché, dopo lunghi minuti di attesa, si soffre anche un po’ il freddo di questa mattinata un po’ anonima, con nuvole basse, leggera foschia e una temperatura autunnale tendente al fresco. Oltre 7000 concorrenti che aspettano solo noi, i “Top” (quelli con il numero basso e ai quali puzzano già i piedi per il riscaldamento, per dar sfogo alle loro ambizioni, alle loro frustrazioni, agli allenamenti fatti, al loro fisico, lungo il percorso della Venice Marathon. Momenti di riflessione e concentazione precedono il colpo di pistola che giunge di soppiatto su questa marea umana che ha assunto la forma di un lungo serpente addormentato in riva al canale.

 

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Walking on the moon

E’ sempre difficile impostare il ritmo giusto, soprattutto in una gara così dove sei consapevole che piccole variazioni dal tuo ritmo ideale potrebbero non farti arrivare alla fine della competizione. Devo confessare che sono stato fortunato perché mi sono unito dopo la partenza a due corridori che avevano circa il mio ritmo, ma erano attrezzati al contrario di me di GPS che suonavano ai passaggi dei km e indicavano gli scostamenti dall’andatura prestabilita quindi, al di là del sentire la sveglia ogni chilometro, devo dire che è stato abbastanza facile. Ma ora il problema che si presentava era quello di come fare per farsi passare almeno la prima mezza maratona. Il percorso è fantastico, e i passaggi nei centri distolgono l’attenzione con la gente che incita e gruppi rock che suonano di primo mattino. Però non basta. Quel che ci vuole è la musica giusta! Quanti accendono il jukebox interno quando gareggiano? Beh, io sono uno di questi, e devo ringraziare il gruppo che, al settimo km, ha accolto il passaggio dei primi con il celebre brano dei Police; non c’è musica più giusta per trascorrere la prima metà di gara… E ora si canta.

 

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La mezza

Alla mezza tutt’a un tratto mi sono svegliato dal limbo in cui ho corso i primi 20 km. Uno dei miei due compagni di viaggio infatti ha visibilmente cambiato ritmo, dando letteralmente una frustrata al gruppetto, alla quale io reagisco mentre il terzo si stacca. Così, mentre dopo lo scatto secco il ritmo cala, io comincio la mia cavalcata solitaria, pensando alla cazzata che sto facendo (è un po’ presto la mezza per partire, davanti ci sono 21 km…), ma tutto sommato mi sento bene. Il trucco forse è pensare sempre di correre sciolti, se si pensa a quello, non si pensa alla fatica (magari!). Mestre è un autentico tripudio di gente e il percorso si snoda con tanti cambi di direzione per le vie del centro, comincio a prendere le prime donne importanti, quelle che erano partite 8 minuti prima di noi, ma la fatica comincia a farsi sentire, anche perché è da 5 km che corro a 3′10”, così penso sia il caso di utilizzare il mio secondo carbogel (il primo l’avevo preso al 14-esimo km). Ora però un’imposizione: basta guardare l’orologio e viva il famoso “correre a sensazione”. Sono nato per correre senza orologio e l’ho sempre fatto, non ho paura, ho solo voglia di vedere se ce la farò, e questo è sufficiente. Dopo il centro un lungo viale alberato, pieno di veneziani, sul quale si corre molto bene per via dei binari del tram, che hanno un asfalto particolarmente morbido; qualsiasi persona mi prenderà per pazzo ma, dopo 25 km, il piede gradisce e sente la differenza di asfalto morbido.

 

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San Giuliano

Svolta a destra e lungo ponte che porta al Parco San Giuliano di Mestre, prime prove su salita; le gambe reagiscono abbastanza bene. Il parco è ottimo; tranquillità, piste ciclabili e boy scout. Sto bene, sono rilassato e pronto ad affrontare i 12 km che rimangono ma… che cazzo ci fanno i Kiss?? Ebbene sì, in questa Venice Marathon c’è spazio anche ai Kiss che sfoderano la giusta carica. Ma giusto dopo i Kiss il mio ritmo cala inesorabilmente; d’un tratto mi sento proprio stanco, e sì che ho appena mangiato, ma poco importa: me n’è rimasto solo uno, attaccato con il tape sui pantaloncini, ma è il momento di usarlo. Mentre mi ciuccio il terzo carbogel quindi (e un grazie alla Enervit) ecco sbucare Nando Fantasia (un amico e atleta) che mi dà una bella notizia; sta saltando, sta urlando e soprattutto sta incitando: “Dai che sei il terzo italiano, dai che oggi spacchiamo!”. Questa è la frase che mi è rimasta in mente, e giuro che alla notizia che lì davanti qualcuno era saltato, non ho fatto altro che sorridere.

 

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Il Ponte

Mi han sempre detto: “Stai attento al ponte!”. Beh, francamente il ponte è passato in un batter d’occhio. E’ dritto e quindi ho preso il mio ritmo e l’ho tenuto. Venezia pian piano si materializza tra la foschia, si vedono le cupole, i campanili, i palazzi: è bella e immortale. Ho raggiunto il russo che avevo perso al terzo km in evidente crisi e l’ho lasciato sul posto. Ora sono il primo tra i bianchi (magra consolazione visto che gli altri sono 10 minuti avanti). Ma il ponte riserba l’ultima sorpresa: un vigile della sicurezza infatti mi si affianca e si mette a parlare; mi chiede se sono stato portato lì da un aereo, mi chiede quanti anni ho e altre cose… ho intuito solo qualche frase ma non so minimamente se lui ha capito le mie risposte (qualcuno provi a fare discorsi formulati a quel punto).

 

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Venezia e la paura di arrivare

Venezia, finalmente, ora pochi chilometri mi separano dall’arrivo; proprio questa consapevolezza mi porta a piombare nel panico. Si sa, le emozioni sono un cavallo selvaggio indomabile e possono giocare brutti scherzi, soprattutto nei momenti più sbagliati. Arriva il mal di pancia e quella costante sensazione che ti porta a pensare “Mi fermo o non mi fermo”. Ma no, i ponti sono solo una quindicina, l’arrivo è lì, lo vedo, e una volta passata la Giudecca tu non corri più, è la gente che ti incita che corre al posto tuo. Due ali di folla che gridano, che ti urlano frasi in veneziano per vedere se sei italiano, che si agitano, e c’è anche qualcuno che mi conosce. Poi a due ponti dalla fine vedo i miei genitori con mia sorella. Sono contento che siano venuti perché comincio a essere consapevole che oggi ho fatto veramente una bella cosa. Poi Johnny (colui che mi ha seguito nella preparazione), nel rettilineo finale, che ride come un bambino, e lo speaker che annuncia un terzo posto mai sperato. Il cronometro dice 2:20:54, poco importa, sapevo che valevo questo tempo, ma non pensavo che sarebbe stato così bello.

 

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La classifica l’han vista tutti, la diretta pochi, non mi dilungherò a fare commenti sugli aspetti tecnici. Di una cosa sono certo: da oggi conosco un po’ meglio la fatica.

 

COMUNICATO JAGER

 

Risultati eccellenti sono giunti dal traguardo posto in Riviera degli Schiavoni a Venezia:

Giancarlo Simion e Laura Giordano sono saliti sul podio dei Campionati Italiani di

maratona.

 

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Per Giancarlo è stato un esordio con i fiocchi e stabilendo il tempo di 2h20′54 all’età

23 anni si propone sicuramente come una promessa della maratona italiana.Se

consideriamo poi che gli atleti che lo hanno preceduto (Migidio Bourifa e Said Boudalia)

sono nati in Marocco da genitori magrebini, può ritenersi moralmente campione

italiano.Un risultato clamoroso per un atleta che ancora alterna lo studio a più discipline

sportive (è anche campione italiano di Orientamento).

Laura Giordano, che si presentava come campionessa uscente, essendo stata

preceduta da Mancini e Peretti non è riuscita a confermare il titolo, ma il podio ed il

tempo di 2h40′36” rappresentano comunque un buon risultato.

Per la prima parte di gara, la Giordano ha seguito ha distanza la marchigiana Mancini. Poi, dopo un passaggio a metà in 1h17’09”, si è spenta la luce. Al 36° km, all’ingresso a Venezia, Laura è stata superata di slancio dalla Peretti. A quel punto, ha pensato solo ad arrivare al traguardo. Il tempo finale, 2h40’36”, non la soddisfa pienamente, ma il bronzo tricolore, oltre all’ottavo posto assoluto, le ha comunque regalato un sorriso.

 

 

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Da segnalare anche il buon tempo di 2h35′13” dell’ esordiente Matteo Redolfi.

Per la Jager una giornata da ricordare.

 

 

 

Ottobre 25th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

COSI’ LA STAMPA: da “IL GAZZETTINO”

 

 

Bronzo tricolore

per Simion e la Giordano

nella Venicemarathon

 

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La Venicemarathon tricolore regala un doppio bronzo alla Marca: il debuttante Giancarlo Simion, della Jäger Vittorio Veneto, e Laura Giordano, stella della Industriali Conegliano, sono giunti terzi nel campionato italiano di specialità, svoltosi ancora in Veneto, dopo Treviso 2009.
Sabato, giorno di vigilia, il campione olimpico Stefano Baldini era all’expo della maratona lagunare a firmare autografi e ad interrogarsi sul futuro azzurro di una disciplina che, con il tramonto della sua generazione, ha bisogno di trovare nuovi protagonisti. Ieri, in Riva dei Sette Martiri, una prima risposta è forse arrivata da Giancarlo Simion, classe 1987, trentino del Primiero, giunto all’atletica da un paio di stagioni dopo una brillante carriera nell’orienteering.
Studente di Statistica a Padova, per l’esordio in maratona, si è affidato all’esperienza del tecnico bellunese, Johnny Schievenin. Tre mesi di preparazione tra Fiera di Primiero e Feltre hanno prodotto un debutto in linea con le attese: transitato a metà gara in 1h10’25”, l’atleta della Jäger ha chiuso in 2h20’54”, tempo di tutto rispetto in una maratona difficile come quella veneziana.

 

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Simion è arrivato al traguardo con un sorriso, segno che l’ingresso nel pianeta maratona è avvenuto senza traumi. Unica pecca: ha corso tutta la gara da solo, senza punti di riferimento. Davanti andavano troppo forte e Giancarlo, che alla fine sarà tredicesimo assoluto, non se l’è sentita di rischiare. Va benissimo così.
Laura Giordano si è confermata sul podio tricolore ad un anno e mezzo dalla vittoria di Treviso. Per l’ex duathleta azzurra non è stata una giornata fortunata. «Già al 5 km ho avvertito un fastidio al polpaccio - spiega -, poi ho lottato per tutta la gara con problemi muscolari e sui ponti è stato un dramma. Ho pensato anche al ritiro, ma un podio tricolore non è mai da buttare».
Per la prima parte di gara, la Giordano ha seguito ha distanza la marchigiana Mancini. Poi, dopo un passaggio a metà in 1h17’09”, si è spenta la luce. Al 36° km, all’ingresso a Venezia, Laura è stata superata di slancio dalla Peretti. A quel punto, ha pensato solo ad arrivare al traguardo. Il tempo finale, 2h40’36”, non la soddisfa, ma il bronzo tricolore, oltre all’ottavo posto assoluto, le ha comunque regalato un sorriso.
E ha sorriso pure Salvatore Bettiol, pettorale numero 1, in ricordo della vittoria di 25 anni fa. Il volpaghese ha chiuso la sua 36^ maratona in 2h51’18”. Anche alla soglia dei 49 anni, la classe non è acqua.

 

 

 

 

IL NUMERO UNO

«Un grande onore
questo pettorale»

 

Manente e Salvatore Bettiol

i veneti con una marcia in più

 

 

È stato Alessandro Manente, 41 anni, della provincia di Venezia, a tagliare per primo il traguardo come atleta «locale». Manente ha coperto in percorso in sole 2 ore, 29 secondi e 6 centesimi, classificandosi alla 23ma posizione.
      Il numero 1 di pettorale è stato conferito a Salvatore Bettiol, il grande maratoneta italiano, di Volpago del Montello, che ha vinto la prima e la seconda edizione della VeniceMarathon. Bettiol, assessore allo Sport del suo paese, è tornato in gara, particolarmente affezionato a questa manifestazione: «È sempre un’emozione indescrivibile - ha detto - ormai la VeniceMarathon è al pari delle grandi maratone del mondo, di Boston, di Londra o di New York. Io le ho corse tutte e posso testimoniare che come organizzazione, partecipazione e qualità del percorso, questa manifestazione non teme rivali. Nel campo puramente sportivo, la VeniceMarathon è sotto l’attenzione del mondo, un’attrattiva alla quale è difficile rinunciare sia per gli agonisti che per gli amatori. Il numero uno è stato per me un onore che ho gradito tantissimo e per questo ringrazio Piero Rosa Salva e tutto lo staff. Il tempo ha tenuto e malgrado l’umidità in Riviera del Brenta e a Venezia, mi sembra che i tempi di gara non ne abbiano risentito».
      Se Bettiol correva lungo asfalti e masegni, nei cieli volteggiava un altro grande atleta: il ciclista Gianni Bugno, a bordo (qualcuno dice persino pilotando) l’elicottero di Rai Sport. Ma non basta, perché via mare intanto giungeva Paolo Donaggio, 70 anni, campione di nuoto pinnato, che ha seguito l’intero percorso della VeniceMarathon nuotando nel Brenta e in laguna. Una scelta di percorso decisamente più bagnata delle gocce che all’una hanno colto i maratoneti. Per l’80 per cento il costo dell’evento è stato a carico dell’organizzazione e degli sponsor, mentre al restante 20 per cento ci hanno pensato le contribuzioni pubbliche.

 

T.C.

 

 


MARATONA TREVIGIANA DI SEMPRE

2h 09. 40. Salvatore BETTIOL Volpago del M. 28-11-61 PAF Verona 17/04/1994 Londra
2h 10. 01. Bettiol

11/10/1987 Venezia
2h 10. 08. Bettiol

05/11/1989 New York
2h 10. 40. Bettiol

22/04/1990 Londra
2h 10. 54. Olexandr KUZIN Ucraina 21-10-74 Il Becher Vittorio V. 23/10/2005 Venezia
2h 14. 52. Slimani BENAZZOUZ Marocco 1975 Jager Vittorio V. 09/12/2007 Reggio E.
2h 15. 55. Gabriele BARBARO Treviso 17-3-50 Pro Patria Milano 06/01/1976 Monza
2h 16. 42. Renato LAVINA Liegi 14-7-56 A. Piccinato Brugnera 30/10/1988 Carpi
2h 16′ 51 . Ivano MARCON 64 Gosaldo 31-10-64 Il Becher S. Giacomo .1996 Vigarano
2h 17. 57. Silvano GAMBAROTTO Treviso 16-5-64 Il Becher S. Giacomo 09/10/1994 Venezia
2h 18. 24. Alì MAHJOUBI Casablanca 6-4-66 CONAD A. S. Giacomo 25/10/1992 Venezia
2h 19. 17. Abdelaziz MAHJOUBI Casablanca 12-12-67 A.Piccinato Brugnera 26/10/1997 Lubiana
2h 19. 38. Maurizio SIMONETTI Conegliano 3-11-57 G.S. Forestale 05/11/1988 Oderzo

10)



2h 20. 23. Emanuele GRIGOLETTO Castelgomberto 17-1-63 Lib. Vittorio V. 08/11/1992 Cesano B.
2h 20. 54. Giancarlo SIMION Fiera di Primiero 8-12-1987 Jager Vittorio V. 24/10/2010 Venezia
2h 21. 00. David DE LUCHI Borso del Grappa 8-9-69 Lib. Siena .1995 New York
2h 21. 13. Lucio FREGONA Asolo 21-4-64 G.S. Forestale .1995 Firenze
2h 21. 28. Marco CANTERI Feltre 17-3-74 Il Becher S. Giacomo .1998 Firenze
2h 23. 02 Diego DAM Conegliano 3-6-63 Lib. Vittorio V. 09/10/1994 Venezia
2h 23.09. Mauro IRRERA 63 Mestre 5-2-63 Il Becher S. Giacomo .1996 Vigarano
2h 24.26. Oddone TUBIA Villorba 27-2-53 A. Valdobanca GSA 12/11/1989 Cappella M.
2h 24. 43. Ruggero ZANATTA Mareno di Piave 23-11-45 COIN Mestre 22/10/1972 Gavarina
2h 25. 14. Diego PAIONI Valdobbiadene 21-10-68 Il Becher S. Giacomo 14/05/1995 Vedelago

20)



2h 25. 15. Mario ROSSI Treviso 1956 GAAC Verona 01/05/1981 Gorizia
2h 25. 22.. Antonio BALDASSAR Conegliano 16-8-59 G.S.Forestale .1981 Conegliano
2h 25. 59. Tiziano GASPARINI Treviso 13-2-64
05/04/2000 Parigi
2h 26. 44. Giuliano CANCIAN Dakville(Canada) 31-10-66 Lib. Vittorio V. 29/10/1995 Venezia
2h 27. 22 Roberto MAROSTICA Spresiano 24-11-59 Il Becher Vittorio V. 07/11/1993 Cappella M.
2h 27.56. Thierry CHIESURIN Francia 4-3-65 A. IRCA Conegliano 15/03/1992 Vigarano
2h 28. 04. Nello BASSETTO 1944 VV.FF. Belluno .1983 Roncadelle
2h 28. 07. Moreno MORETTON Colfosco 25-10-64 Atl.Vittorio V. 29/03/2009 Treviso
2h 28. 16. Christian CENEDESE Conegliano 24-10-73
25/03/2007 Treviso
2h 28. 21. Ivan BASSO Montebelluna 10-10-72 A.Sernaglia 14/03/2004 Treviso

30)



2h 28. 41. Emanuele PERENCIN Conegliano 25-7-71 A.Brugnera 28/11/2004 Milano
2h 28. 47. Massimo PERINOTTO Conegliano 24-1-66 Il Becher Vittorio V. 12/11/1995 Cappella M.
2h 28. 58. Brunello BERTOLIN Fiume Veneto 1-6-43 FF.GG. Roma 19/10/1969 Carpi
2h 29. 44. Sergio TRINCA Pederobba 28-2-68 Stud.Udinese 23/10/2005 Venezia
2h 29. 57. Davide LONGHIN Mirano 27-1-68 Il Becher Vittorio V. 06/11/1994 Cesano B.
2h 30. 05. Enzo MEROTTO Pieve di Soligo 15-11-70
12/03/2006 Treviso
2h 30. 33. Maurizio SANTAMARIA Arcade 1959 A. Piccinato 08/11/1992 Cesano B.
2h 30. 38. Fabio BERNARDI Vittorio V.28-6-1973 A.Vittorio V. 22/04/2007 Padova
2h 31. 06. Ermes PAVAN Maserada 10-10-59
05/11/1988 Ponte di Piave
2h 31.12. Salvatore ROGGIO Cittiglio 1-5-68 A. Stiore Treviso 09/10/1994 Venezia

40)



2h 31. 19 Paolo RAVAGLIA Russi 14-8-50 Lib. Vittorio V. 05/11/1988 Ponte di Piave
2h 31. 31. Mansueto BALLANCIN Farra di Soligo 13-3-62 Amatori Treviso .1998 Reggio Em.
2h 31. 57. Cesare PIZZAIA Montebelluna 5-1-49 Interlozzo Belluno .1984 Sossano
2h 32. 01. Adriano PAGOTTO Vittorio V. 24-1-1970 A.Vittorio V. 23/10/2005 Venezia
2h 32. 22. Adriano BISCARO Treviso 3-3-50 Amatori Treviso 05/11/1988 Ponte di Piave
2h 32. 26. Alessandro CASARIN Mirano 2-9-62 A.Vittorio V. 11/10/1992 Venezia
2h 32. 31. Mohamed EL KORTOBI Casablanca 11-8-64 Voltan Mestre 29/10/1989 Carpi
2h 32. 45. P.Antonio BARBON Spresiano 23-3-48
27/11/1983 Cesano B.
2h 32. 46. Andrea ZANATTA Treviso 16-7-1973 Playlife 29/03/2009 Treviso
2h 33. 32. Pier Angelo ZARA Svizzera 14-10-1961
25/03/2007 Treviso

 

2h 25. 28. Bruna GENOVESE Volpago del M. 24-9-76 G.S.Forestale 17/04/2006 Boston
2h 29. 23. Anne Kibor JELAGAT Kenia 4-6-69 Industriali Conegliano 30/11/2003 Milano
2h 29. 31. Rosanna MUNEROTTO S.Lucia di Piave 3-12-62 Sisport Torino 23/04/1995 Torino
2h 34. 57. Monia CAPELLI Vittorio V. 15-12-69 Piccinato Brugnera 28/10/2001 Venezia
2h 35. 23. Simona VIOLA Mede 18-11-71 Industriali Conegliano 09/03/2003 Brescia
2h 39. 40. Ornella CADAMURO S.Polo di Piave 3-8-62 A.Brugnera 23/10/1994 Padova
2h 40. 01. Giuliana TEO S.Pietro/ Feletto 20-10-58 A.Noale 28/04/1984 Milano
2h 35. 36 Laura GIORDANO Pesaro 16-1-1977 Industriali Conegliano 29/03/2009 Treviso
2h 46. 04. Claudia RIZZO Montebelluna 20-5-79 A.Sernaglia 25/11/2001 Firenze
2h 46. 57. Maria Teresa GOBBO Lacchen (CH) 14-10-63 Piccinato Brugnera 31/10/1999 Calderara

10)



2h 50. 04. Lisa DESIDERA’ Mestre 18-11-75 Piccinato Brugnera .1998
2h 52.38. Manuela BARBOLAN Treviso 17-8-68 Assind.Padova .2000 Milano
2h 53. 36. Renata ANTONIAZZI Pieve di Soligo 17-12-61 A Sernaglia .1998 Egna
2h 53. 50. Vincenza DA RODDA Vittorio V. 6-12-63 Lib. Treviso 08/10/1989 Venezia
2h 54. 42 Adriana BRESSAN Farra di Soligo 10-3-56 Lib. Treviso 08/11/1992 Venezia
2h 54. 20. Marta SANTAMARIA Vittorio V. 8-10-70 A.Brugnera 27/10/2002 Venezia
2h 54. 30. Cristina SCOMPARIN Treviso 2-4-77 Assind. Padova 06/03/2005 Treviso
2h 57. 35. Patrizia GHEDIN Conegliano 3-10-67
12/03/2006 Treviso
2h 57. 54. Maria Teresa TIEPPO Castelfranco 28-1-53
20/10/1985 Carpi
2h 59. 38. Rosanna SARAN Treviso 10-11-66 Lib.S.Biagio 14/03/2010 Treviso

20)



2h 59. 41. Morena DAL POS Svizzera 15-11-1963
29/03/2009 Treviso







 

 

 

Ottobre 25th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

BELLA SORPRESA NELLA MARATONA DI VENEZIA

Giancarlo Simion bronzo

come Laura Giordano !!!

Strepitoso Matteo Redolfi, trentesimo assoluto in 2h 35.00.

 

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Giancarlo Simion

  La decima volta di un keniano, la prima di un’atleta etiope a Venezia. E’ andata così la venticinquesima edizione - con 7000 runners al via - della Venicemarathon vinta al maschile da Simon Kamama Mukun (2h09:35) e, tra le donne, da Makda Harun Haji (2h28:08).

 

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Laura Giordano

 

Titoli italiani di maratona, il terzo in carriera, al campione uscente Migidio Bourifa (Atl. Valle Brembana), nono assoluto in 2h15:18, e a Marcella Mancini (Runner Team 99), sesta in 2h37:23, che fa il bis con quello conquistato nel 2006 a Padova. Medaglie d’argento all’italo-marocchino Said Boudalia (Biotekna Marcon/2h18:43) e alla debuttante Melissa Peretti (Co-Ver Sportiva Mapei/2h39:23), mentre sul terzo gradino del podio finiscono Giancarlo Simion (Jager Atl. Vittorio Veneto/2h20:54) e Laura Giordano (Industriali Conegliano/2h40:36).

 

Ritirato al 31° km il carabiniere Danilo Goffi. Nell’handbike vittoria, come nel 2009, all’ex pilota Alex Zanardi che stavolta taglia il traguardo insieme a Vittorio Podestà. Per entrambi il crono di 1h13:41.

 

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Matteo Redolfi

 

LA CRONACA - Mattinata autunnale, con cielo coperto e temperatura intorno ai 13 gradi, con l’acqua alta in arrivo che costringe gli organizzatori a rinunciare al suggestivo passaggio in Piazza San Marco, ideato per rendere ancora più speciale l’edizione numero 25 della Maratona di Venezia. A Villa Pisani partono prima le donne, seguite da lì a pochi minuti dai top runners della gara maschile. Il ritmo nelle fase d’avvio non è dei più lenti e davanti, con le lepri a fare il loro lavoro, si formano subito due gruppi di soli atleti africani che ai 10km vedono transitare le protagoniste della prova femminile in 35:13 e gli uomini in 30:07. Intanto dietro, la gara nella gara per le maglie tricolore. Al 10° chilometro Bourifa e Goffi viaggiano alle spalle dei battistrada, staccati di quasi un minuto, in compagnia del marocchino della Ahmed Nasef (NA Fanfulla Lodigiana), mentre la Mancini passa in decima posizione in 35:49 seguita a distanza dalla Giordano (36:24) e dalla Peretti (37:17). Uno scenario che resta invariato anche a metà gara quando i pacemaker Kimugul e Shami portano al traguardo dei 21,097 km di Marghera - crono 1h03:37 - la folta pattuglia composta dai keniani Samoei, Nderitu, Some, Mukun e Kemboi e dagli etiopi Betona, Beyu e Haile. Intorno all’1h06:33, invece, il passaggio per gli italiani Goffi e Bourifa che si mantengono oltre la decima posizione. La corsa delle donne, pilotata dalla lepre keniana Lydia Cheromei, completa metà dell’opera in 1h12:56 in un quintetto di cui fanno parte anche le etiopi Dulume e Haji e le keniane Chemweno e Cheptanui Bererwe. Intanto sale in nona posizione la Mancini che passa alla Mezza in 1h16:12. Più indietro la Giordano (1h17:09) e la Peretti (1h18:31). Tra i 30km di Parco San Giuliano e i 35km di Ponte della Libertà, uscita di scena la pacemaker Cheromei (1h43:37 al 30°km), la sfida femminile Etiopia-Kenia si raffina in un due (Dulume-Haji) contro due (Bererwe-Chemweno) che al 35° km si traduce in un passaggio spalla a spalla di 2h02:21. Qui è settima è la Mancini (2h09:08), con la Peretti (2h11:17) che guadagna terreno sulla Giordano (2h11:08). Siamo, ormai, alla fase decisiva quella dello spettacolare saliscendi finale dei 14 ponti sull’acqua. La vittoria finale se la contendono il keniano Simon Kamama Mukun e l’etiope Sahle Warga Betona che sembra tenere ancora in serbo il guizzo finale. E, infatti, l’etiope prova ad andarsene, ma alla discesa del terz’ultimo ponte appoggia male il piede e finisce a terra, lasciando campo libero all’avversario che va così a vincere in 2h09:35. Betona è, quindi, secondo in 2h09:47 precedendo l’altro keniano Peter Muriuki Nderitu (2h10:52). Nono assoluto e campione d’Italia 2010 l’azzurro Migidio Bourifa che, a tre mesi di distanza dal settimo posto con l’argento a squadre agli Europei di Barcellona, si aggiudica il terzo titolo nazionale della sua carriera. Il quarantenne dell’Atletica Valle Brembana, già tricolore nel 2007 a Roma e nel 2009 a Treviso, diventerà padre a gennaio. Argento a Said Boudalia (Biotekna Marcon), undicesimo in 2h18:43, e bronzo al campione italiano di Orienteering, Giancarlo Simion (Jager Atl. Vittorio Veneto), tredicesimo in 2h20:54. In campo femminile, invece, affermazione in solitaria per l’etiope Makda Harun Haji con un decisivo allungo nell’ultimo tratto che l’ha vista chiudere per prima al traguardo di Riva Sette Martiri in 2h28:08. Dietro di lei si piazzano la keniana Elizabeth Chemweno (2h29:21) e la russa Elena Ruhliada (2h30:41). A Marcella Mancini (Runner Team 99) la maglia di campionessa d’Italia con il sesto posto assoluto in 2h37:23. Sul podio della rassegna tricolore salgono quindi nell’ordine Melissa Peretti (Co-Ver Sportiva Mapei) che completa il suo esordio sulla distanza in 2h39:23 e la campionessa uscente Laura Giordano (Atl. Industriali Conegliano/2h40:36). Quarta la 23enne toscana dell’Esercito, Martina Celi (2h41:43).

a.g.

 

 

CAMPIONI CARLO DURANTE, REPACI E LA BOTTAZZO

Argento per Elsa Mardegan master Mf45

bronzo per Virginio Trentin e per Vittorio Poles

Trenta (circa…) sono i trevigiani giunti al traguardo sotto le tre ore

 

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Elsa Mardegan

 

 

Trenta (trentuno?) gli atleti giunti al traguardo con un tempo inferiore alle tre ore, niente male per Venezia, sede però, quest’anno del Campionato Italiano di maratona, assoluto e master, incentivo a dare il massimo per strappare un podio.

Impresa riuscita alla grande ai nostri due “nonnini della corsa”: Amilcare Repaci (classe 1929), giunto al traguardo dopo 6h 09.39. ed Eleonora Bottazzo, prima in 5h 38.14. due ori da incastonare a sprone di una gioiosa lotta che non si arrende mai! Tanto vale di più l’oro conquistato dal coneglianese non vedente Carlo Durante (classe 1946), passata gloria europea, primo in 3h 29.28.

E che dire della nostra grande (e sempre umile) Elsa Mardegan? Classe 1963 è argento, trentunesima assoluta con il tempo di 3h 14.28. (davanti ad Antonella Feltrin, quinta nella sua categoria, in 3h 22.57.); argento anche per Anna Elisa Velo (Mf65), seconda con 4h 33.31.

Bronzo da favola per il sorprendente (mica tanto poi) Giancarlo Simion per la Jager di Vittorio Veneto, che si presenta per la prima volta sui 42 chilometri e rotti e subito dice con strapotenza la sua, con un cronometro appena, appena superiore alle due ore e venti, (già tredicesimo trevigiano assoluto nella nostra graduatoria di sempre e non vi sembri poco, perchè, tra i nostri, annoveriamo tanti grandi e grandissimi atleti: Giancarlo è infatti preceduto da Salvatore Bettiol, Alexander Kuzin, Ivano Marcon, Benazzouz Slimani, Gabriele Barbaro, Renato Lavina, Mauro Irrera, Silvano Gambarotto, i fratelli Alì e Abdelaziz Mahjoubi, Maurizio Simonetti ed Emanuele Grigoletto). Sequenza lungo il percorso: 10 km. 33′09, 15km. 50′00. maratonina 1h 10.25. 25 km. 1h 23.26. 30km. 1h 40.08. 35km. 1h 56.43. 40km. 2h 13.48.

Bronzo anche per la campionessa uscente, Laura Giordano, per le Industriali di Conegliano, dopo una avvincente corsa conclusa in 2h 40.26 (36′24. sui 10 chilometri e 1h 17.09. nella mezza maratona).

Podio (eccezionale) anche per Virginio Trentin, bronzo per i master M55 in 2h 56.34. e per Vittorio Poles, bronzo per i master M60, in 3h 15.36. Qui vi segnalo subito l’ottimo quarto posto di Giuseppe Del Todesco (Trevisatletica M65) in 3h 34.13. davanti a Vittorio Tessarollo, Giordano Soldan e Giuseppe Nuvolara; il quinto posto di Guido Dalla Torre (M40 in 2h41.03) davanti ad Alessandro Buratto (sesto in 2h 42.13.), a Christian Salvador (settimo in 2h 43.29) e ad Enzo Merotto (nono in 2h 44.15.) e di Maria Rita Fregolent per le master Mf55; settimi ancora Leonardo Poser tra gli amatori (2h 46.56.) e Chiara Davirno (3h 16.07. Mf40).

 

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Virginio Trentin

 

Ritornando agli assoluti, maiuscola prestazione di Matteo Redolfi (quest’anno non finirà mai di stupirmi, tanto è bravo e sorprendente!), trentesimo con un tempo-capolavoro di 2h 35.00. Dietro di lui (42°) Alessandro Marin in 2h 38.33. Poi Juris Rossi in 2h 41. 35. e, dopo il plotoncino degli M40, ecco Luca Campodallorto (2h 46.56.), Matteo Chinellato (2h 48.54.), Fabio Tomasella (2h 48.56.), Roberto Guidolin (2h 49.12.) e Michele Baldo (2h49.51.).

Nobile capofila degli atleti che hanno corso sotto le tre ore, il “grande di sempre” Salvatore Bettiol, (M49) un po’ attardato negli ulimissimi chilometri (2h 51.19), davanti a Ivan Scatto, Rudy Crosato, Davide Grespan, Matteo Trevisan, Mauro Stival, Tiziano Toppan, Fabrizio Amadio, Trentin, Roberto Vanin, Mauro Benotto, Matteo De Luca, Ivan Grigolin, Tiziano Gasparini, Luca Crea e Gianni Beltrame; appena sopra le tre ore, Roberto Merotto, Alessandro De Vincenti, Alberto Zanin, Renato Camillo, Mirko Brotto, Gianni ed Andrea Zanatta, Daniele Tomasi, Adriano Sartor, Danilo De Conti, Giuseppe Busetti e Matteo Cocomazzi.

Tra le donne buona la performanche di Valeria Furlan, 23^ assoluta in 3h 06.38. davanti alla Mardegan e alla Davirno. Poi (48^) Sara Zanatta (3h20.02.) la Feltrin, Valentina Girardi (3h 23.04.), Paola Pillon (3h 26.25.) e Flavia Zanoni (3h 27.32.). Sopra le tre ore e trenta Maria Teresa Gasparini, Sabrina Boldrin, Vania Bottero e Paola Doro; sopra le tre ore e quaranta Floriana Rossetto, Francesca Bortoletti, Sabrina Botter, Lorena Cattapan, Erica Borina, Manuela Enzo e Doretta Zamparo; sotto le quattro ore anche Rosa Pezzutto, Flora Doro, Elisabetta Meneghel, Dania Filippi, Clementina Polese, Claudia Ghedin e Lorena Mason; appena sopra le quattro ore ancora, oltre alla Fregolent, Valeria Ulian, Loredana Zamuner, Alessandra Volpato, Camlla Dal Bosco, Sabrina Cincotto, Mavria Berton, Sabrina Maso e Laura Zanette.

 

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Carlo Durante