DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
L’atletica veneta va in raduno:
appuntamento a Schio e in Alpago
Agosto, tempo di raduni. I tradizionali incontri estivi organizzati dal Comitato regionale veneto, quest’anno, si svolgeranno a Schio e in Alpago.
Nel Vicentino, dal 18 al 22 agosto saranno in raduno i velocisti e gli specialisti delle prove multiple. Poi, sempre a Schio, dal 22 al 26 agosto, toccherà a saltatori e lanciatori.
Ostacolisti, mezzofondisti e marciatori saranno invece impegnati, dal 22 al 26 agosto in Alpago, nel Bellunese. Un centinaio gli atleti complessivamente coinvolti dalla struttura tecnica regionale, diretta da Enzo Agostini. Interessati i migliori prospetti delle categorie cadetti e allievi.
Tanti talenti in rampa di lancio che, nella seconda metà dell’annata, saranno anche impegnati con i campionati italiani di categoria.
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IL REBUS ATLETICA
Uscita dai giochi olimpici di Londra con la sola medaglia di bronzo conquistata dal 36 enne Fabrizio Donato nel salto triplo, per l’atletica italiana è arrivato il momento delle riflessioni in attesa del rinnovamento delle cariche federali che avverrà nel prossimo mese di dicembre. Al di là delle dichiarazioni di prammatica del presidente federale Franco Arese : “ Abbiamo fatto il nostro dovere” , su cui si può concordare o meno, visto che comunque, per motivi vari, mancavano Antonietta Di Martino (infortunata), Andrew Howe (mai decollato ad alto livello in questa stagione) e soprattutto Alex Schwazer incappato in un clamoroso caso di doping che ne ha spezzato la carriera sportiva e l’immagine. Cioè tre dei quattro pezzi da novanta della nostra atletica insieme a Fabrizio Donato.
Assenze doc a parte l’atletica leggera italiana appare oggi come un organismo da rilanciare se non da rifondare. Con quali nuove idee e con quali nuove forze non è semplice da indicare. In vista delle prossime elezioni radio atletica segnala ancora in vantaggio Franco Arese che così arriverebbe al suo terzo mandato in chiaro vantaggio su eventuali rivali. Una cordata formata da tempo da un team di ex importanti dirigenti, tecnici e managers come Alfio Giomi, Dino Ponchio e Gigi D’Onofrio, quasi tutti figli della precedente gestione di Gianni Gola non sembra avere i numeri per attuare un eventuale ribaltone anche perché sono iniziate pericolose divisioni all’interno del gruppo di lavoro.
Un’altra possibile alternativa sta provando a compattarsi via internet proprio in questi giorni cercando di spingere avanti come futuro presidente l’ex ostacolista aostano Eddy Ottoz. Sempre secondo radio atletica una quarta eventuale candidatura aspetterebbe al momento dietro le quinte in attesa degli eventi indeciso se entrare subito in scena oppure fra quattro anni : si tratta del colonnello Vincenzo Parrinello responsabile del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.
Per tutti questi gruppi o individui singoli il grosso problema rimane il fatto di avere i voti necessari per andare al potere e fino a prova contraria il quorum sufficiente l’ha in mano il presidente Arese perché i grandi club militari e non che possiedono molti voti, ma che gestiscono anche quelli di molti club minori a loro collegati o gemellati non sembrano avere nessuna intenzione di rinunciare ai privilegi di cui hanno goduto durante questi ultimi otto anni.
Comunque vadano le prossime elezioni e qualora riuscisse a strappare la terza consecutiva carica di presidente federale, neanche Arese potrebbe oramai dilazionare alcuni provvedimenti indispensabili per rilanciare la nostra atletica sprofondata nel provincialismo e nell’assistenzialismo fine a sé stesso. Problemi come il ruolo e la funzione dei club militari che non ottimizzano il capitale atleti a loro disposizione, oppure come il ruolo e la funzione dei club civili che non hanno strategie per difendere il talento costruito in casa. Anzi spesso felici che vada in un club con le stellette visto che poi lo possono utilizzare a costo zero per campionati di club di serie B in confronto a quelli degli anni settanta ed ottanta.
Campionati che non hanno più senso nell’atletica moderna, mentre invece sarebbero da ripristinare quelli di specialità che meglio premierebbero e galvanizzerebbero anche l’attività specifica di qualche club civile. Per non parlare della gestione degli atleti di punta il vero grande tallone d’Achille della gestione Arese. Anche l’attività master deve trovare una sua precisa collocazione e valenza senza essere vissuta come un sottoprodotto di quella tradizionale. Così come ci vuole un direttore tecnico di alto livello che abbia pieni poteri nel guidare l’attività agonistica sia durante l’anno, ma soprattutto in vista delle grandi manifestazioni. Nelle ultime stagioni per diramare le convocazioni per ogni grande evento sarebbe bastato un qualunque impiegato della Fidal in possesso delle graduatorie federali.
Insomma c’è da fare un lavoro enorme che potrebbe anche non bastare per tornare protagonisti a livello mondiale. Ma qualcosa di diverso, di più moderno e di più trasparente è auspicabile che si faccia, altrimenti è inutile continuare a piangersi addosso. Vuol dire che l’atletica che abbiamo ci va bene.
Giorgio Rondelli
Paolo Andreatta, Conegliano 30 giugno 1954. Appare sulla scena atletica con il CSI Treviso nel 1969 (60hs in 8″9). Agile e scattante è buon artefice di octathlon e di staffette; poi con il Coin di Mestre dal 72 al 79, primeggia sui 110hs (personale a 14″8): è campione regionale veneto nel 1973.
Vanta un 6″8 sui 50yhs; 11″2 sui 100m; 23″0 sui 200m; 1,85 nell’alto; 10″8 sugli 80hs; 3.664 punti nell’octathlon e 4.384 nel decathlon.
Alessandro Marcon, Castelfranco Veneto 13 settembre 1985. Praticamente è stato l’erede di Devis Favaro, maturato in questi ultimissimi anni, Alessandro è stato campione regionale veneto sui 400hs nel 2007, ma, da allievo è stato Campione Nazionale di octathlon. Suoi fiori all’occhiello, per ora, il 14″53 sui 110hs, i 54″17 sui hs; vanta pure un 8″21 sui 60hs e 7″26 sui 60m.