Agosto 23rd, 2012

 

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

IN DATA 21 AGOSTO 2012

Oltre i centomila ingressi!!!

 

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Ieri 21 agosto “Il Diario Trevigiano” del sito “atleticatrevigiana.it” ha raggiunto e superato, grazie alla vostra curiosità e al vostro interesse, i centomila ingressi. Aperto l’otto aprile 2008 (come atto di continuità e di presenza dopo l’edizione del libro”Atletica trevigiana 2007 – Graduatorie di sempre – di Franco Piol), è diventata la vostra popolare lettura quotidiana, con le sue 1.650 pagine riportate, con almeno 4.800 articoli e migliaia di foto (basta consultare una qualsiasi voce di riferimento su “internet” per comprendere l’importanza, la presenza massiccia e la diffusione dell’atletica trevigiana e dei suoi atleti sulla rete!).

E’ stato, ieri, 21 agosto, un giorno di brindisi fra me e ei miei quasi duemila amici “virtuali” che ringrazio ancora e che saluto calorosamente, cin cin e ad altri centomila!!!

 

 

 

AI CAMPIONATI EUROPEI MASTER DI ZITTAU

 Bortolozzi quarto nel triplo

Gasparinetti 7° su 400m. e 300hs

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Giorgio stai bene, tutto a posto, vero? Nel triplo un nullo, poi 8,58 poi quattro rinunce, che pensare? Intanto con una sola prova effettuata, Giorgio Bortolozzi, MM75, si è piazzato quarto! Ha vinto il tedesco Lothar Fischer, primo con 10,07 (primato mondiale).

Ho letto anche  di Franco Gasparinetti, MM60, settimo sui 300hs (19 agosto) con 50”15 e sui 400m. in 1’03”66, ma nella qualificazione alla finale in 1’02”58 (20 agosto), infine decimo sui 200m. in 27”99 (22 agosto).

 

 

 

 

TOTOPRESIDENTI:

QUALCHE RAGIONAMENTO DA FARE

 

Ho letto con vivo interesse l’articolo sul sito Top Training intitolato “Rebus Atletica” dove si parla, con evidente conoscenza dell’argomento, del toto-presidenti e sulle varie opzioni che si stanno prospettando al mondo dell’atletica. Il 3 dicembre 2012 si voterà per il rinnovo del Presidente e di tutte le altre cariche federali e secondo me succederà che…

…succederà che…I punti di sospensione ci vogliono perché in effetti nessuno può prevedere il futuro. Ma qualche ipotesi si può fare e si può analizzare ancora il par terre dei pretendenti per capire cosa potrebbero decidere le società in sede di voto.

Sempre nell’analisi dell’articolo citato si evidenziano le diverse opzioni di presidenti alternativi ad Arese ed il relativo problema di NON avere i voti necessari per sopravanzare quelli di Arese e dei suoi sostenitori.

Ragioniamoci bene: c’è Giomi candidato con un gruppo di cui l’articolo ne evidenzia possibili divisioni interne, c’è Ottoz che però, amici di Facebook a parte non sembra muoversi molto. C’è poi la fiamma gialla Parrinello di cui nessuno sa granché se non che è il comandante del Gruppo Sportivo con gli atleti più medagliati nelle competizioni internazionali degli ultimi anni.

Ha senso paventare la mancanza dei voti per questi possibili candidati ma ci sono due fattori a monte che vanno considerati: i voti sono pochi se ognuno di questi signori gioca da solo. Se il fronte non-Arese fosse unico, i voti sarebbero più che adeguati per un’assemblea elettiva a dir poco interessante. Il secondo fattore è molto più ovvio: qualunque coalizione ha piccoli grandi problemi al suo interno, è fisiologico e il gruppo Arese non è da meno.

Tornando comunque all’ottica del fronte unico mi chiedo e chiedo ai potenziali candidati: vi proponete perché volete offrire un’alternativa ad un governo che ha dimostrato di non funzionare o perché più semplicemente (e meno onorevolmente) volete fare il Presidente a tutti i costi? Le cariche federali non sono retribuite per cui si presuppone almeno un po’ di spirito di servizio. Quindi in virtù dello spirito di servizio da offrire a un’atletica disastrata, è più importante fare il Presidente o lavorare in team per produrre una classe dirigente alternativa a quella attuale? E’ ovvio che poi il nome del candidato dovrà uscire (e uscirà) ma credo che le ipotetiche divisioni di un gruppo, le attese tattiche dell’altro o il silenzio assenso dell’altro ancora debbano essere messe da parte per creare un gruppo comune da offrire al nostro mondo come alternativa a chi non vorrà più Arese.

E veniamo proprio ad Arese. Perché non andrebbe più votato? Ovviamente i risultati parlano da soli, di certo non devo convincere nessuno. Però vorrei approfondire un po’ la cosa. In primo luogo questo Presidente ha gestito l’atletica italiana per otto anni senza mai riuscire ad invertire una tendenza al ribasso che si era evidenziata fin da subito; questo, tradotto in soldoni suona come un “se non ha imparato in otto anni, non impara più”! Secondo aspetto: ogni volta che ci sono responsabilità da prendersi (perché un capo deve avere la forza di sostenere le responsabilità del mondo che è stato chiamato a rappresentare), lui le appoggia, si fa per dire, sulle spalle di qualcun altro. E allora nel 2008 cadde la testa di un incolpevole e capace Silvaggi e tra poco, ma forse tiene duro, cadrà quella di Uguagliati. Senza dire poi che c’è una certa maretta dalle parti della Segreteria federale.

Ma andiamo avanti. Nel mio intervento all’assemblea nazionale del 2008 dissi pubblicamente che la dirigenza di allora aveva un grave peccato originale, ovvero quella di essere capace solo dell’ordinaria amministrazione perché, di fatto, composta da dirigenti ordinari. Auspicavo anche che la dirigenza successiva fosse stata migliore, meno ordinaria e più capace di affrontare le problematiche irrisolte, anzi accresciute della Fidal. Tutto il contrario! Se possibile la dirigenza 2008-2012 è stata anche peggiore della precedente con l’ovvio risultato di produrre risultati peggiori. E non mi riferisco solo alle medaglie del quadriennio ma anche a tutta una serie di altri fattori meno oggettivi ma comunque ben ponderabili. Unico vezzo della Fidal di fine mandato è il Golden Gala, che però non è quasi più farina del suo sacco in quanto si avvale del forte sostegno del Coni sia a livello organizzativo che manageriale che, manco a dirlo, economico!

La domanda che mi faccio è quindi, come sia possibile generare due gruppi consiliari così inconsistenti, soprattutto quando il secondo, per larga parte è la riedizione del primo. Non so come abbia ragionato Arese nel pensare la sua squadra ma da fuori è forte la sensazione che in (quasi) ogni uomo si sia cercato il prefetto mix tra apporto di voti e non apporto di idee. Non parliamo poi dell’età di alcuni consiglieri perché sarebbe troppo alta anche per la tombola della parrocchia.

Ad ogni modo credo che un concetto sia abbastanza chiaro. Arese non dovrebbe nemmeno ricandidarsi…ma è giusto rispettare le sue ambizioni (perché di servizio all’atletica non mi pare si possa parlare). Quello che considererei surreale sarebbe uno voto da parte delle società al Presidente uscente, un Presidente che, numeri alla mano, ha portato l’atletica ad un livello imbarazzante.

Ed è questo l’aspetto più importante di tutti: le società! Sono le società di Atletica (quelle grandi in particolare) che decideranno chi sarà il nuovo Presidente della Fidal. Avranno il buon senso di non farsi e non farci del male? Avranno la serenità di non farsi attrarre dalle sirene della convenienza del momento? O vorranno prendersi la responsabilità di condannare tutta l’Atletica italiana ad altri quattro anni di niente?

Scritto da Diego Cacchiarelli

 

 

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Laura Gatto, Montebelluna 4 marzo 1977. Salti di rilievo fin da cadetta (primatista stagionale nazionale, come poi da allieva, da junior e da promessa). Azzurrina ed azzurra è stata campionessa assoluta nel lungo nel 2000/2001/2002/2004, promessa nel 1998/1999, junior nel 1996 e negli studenteschi del 1993. Campionessa regionale nel 1996 e nel 2001. Tuttora primatista promesse regionale (6,48). Le sue migliori prestazioni: 60m. 7″66; 100m. 11″94; 200m. 25″50; 100hs 15″41; lungo 6,50; triplo 12,20; eptathlon 4.393 punti.

 

 

 

 

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Martina Lorenzetto, Treviso 18 aprile 1992. Bella speranza che nelle nostre aspettative dovrebbe rinverdire il filone del salto in lungo rimasto ai pochi risultati storici nell’atletica trevigiana: Magaly Vettorazzo prima e Laura Gatto poi. La graziosa Martina con belle impennate da ragazzina (e qualche infortunio di troppo) ora è a 5,97. Altri personali: 60m. 7″80; 80m. 10″2; 100m. 12″29; 150m. 18″8; 200m. 25″78; alto 1,61.