DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
ANTEPRIMA. DA ROVIGO
Marco Martini sui 100m. Alessandro Marcon sui 110hs.
Patrick Pandolce sui 400m.
Campioni Veneti Assoluti !!!
Tra le promesse la Bellio e la D’Andrea
Marco Martini
Patrick Pandolce
Alessandro Marcon
Prima giornata dei Campionati Regionali Veneti assoluti-promesse e primi interessanti responsi: Marco Martini sui 100m. (in 11”14), Patrick Pandolce sui 400m. (49”27) e Alessandro Marcon sui 110hs. (15”03) sono i nostri primi tre campioni veneti assoluti! Ma non solo: tra le promesse subito due titoli che sono andati a Martina Bellio sui 100m. (12”90 in batteria) e a Francesca D’Andrea nell’asta (2,80).
Bene le allieve (fuori concorso) Angelica Parodi, argento assoluto sui 1500m. in 4’50”53 (su Sabrina Boldrin), Sara Pellizzer, terza sui 5km di marcia (28’05”07) e Irene Vian sui 100m. nona assoluta in 12”95, poi ancora la Bellio seconda nel triplo per pochi centimetri (12,17 sulla Francesca Carlotto, terza) e secondo la piacevole “sorpresa” di Alessandro Santuz (nuovo cimento sui 3000 siepi in 10’41”90) sullo junior Alberto Pasin, terzo in 10’51”96. Onorevole piazzamento per Francesco Arduini nell’alto con 2,00 metri netti.
Eccovi il resoconto della Fidal Veneto:
Dai saltatori i migliori risultati della giornata inaugurale dei campionati veneti assoluti e promesse. Nel pomeriggio, al Campo Coni “Tullio Biscuola” di Rovigo, bella sfida nell’alto, vinto dal poliziotto vicentino Giuseppe Carollo con 2.11, stessa misura realizzata, fuori gara, dal carabiniere Giulio Ciotti.
L’azzurrina Ottavia Cestonaro (Vicentina), ancora allieva, si è imposta nella prova femminile con 1.66. Applausi per la junior Elisa Molinarolo (Assindustria Padova) nell’asta (3.50). Mentre un altro under 20, Francesco Turatello (Vicentina), è stato l’unico atleta a superare i 7 metri nel lungo (7.04).
Nei 400 bella sfida, tutta targata Atletica Vicentina, tra la veterana Aida Valente (57”93) e la promettente Federica Del Buono (58”36). In chiusura di giornata, vittorie nella marcia per gli allievi Tommaso Chemello e Marta Stach. Dopo il successo di Ottavia Cestonaro, i due specialisti del “tacco e punta” hanno portato a tre i titoli regionali assoluti vinti a Rovigo da atleti ancora appartenenti alla categoria allievi.
Prossime tappe dei campionati regionali assoluti e promesse, con l’assegnazione dei restanti titoli, l’11 settembre a Marcon e il 12 a Montebelluna.
RISULTATI.
Uomini.
100 (v. 0.0 m/s): 1. Marco Martini (Gagno Ponzano) 11”14 (campione regionale assoluto e promesse), 2. Farias Zin (Assindustria Padova) 11”18. 400: 1. Francesco Cappellin (Aeronautica) 48”76, 2. Patrick Pandolce (campione regionale assoluto) 49”27, 3. Emilio Perco (Ana Feltre) 49”45, 9. Andrea Zuin (Assindustria Pd) 51”45 (campione regionale promesse). 1500: 1. Miro Buroni (Venezia Runners Murano) 4’00”89 (campione regionale assoluto e promesse). 3000 siepi: 1. Enrico Piga (Assindustria Rovigo) 10’11”31 (campione regionale assoluto e promesse). 110 hs (+1.3): 1. Alessandro Marcon (Biotekna Marcon) 15”03 (campione regionale assoluto), 4. Alberto Girardello (Vicentina) 15”91 (campione regionale promesse). Alto: 1. Giuseppe Carollo (FF.OO.) 2.11 (campione regionale assoluto e promesse), 2. Giulio Ciotti (FF.AA.) 2.11, 3. Nicola Ciotti (Carabinieri) 2.03, 3. Eugenio Rossi (Olimpus S. Marino Atletica) 2.03. Lungo (vento non indicato): 1. Francesco Turatello (Vicentina) 7.04 (campione regionale assoluto), 2. Umberto Posenato (Vicentina) 6.98 (campione regionale promesse). Marcia (10 km): 1. Tommaso Chemello (Assindustria Pd) 53’53”64 (campione regionale assoluto).
Donne. 100 (+1.0): 1. Lankai France Shelomith (Asi Veneto) 12”69 (campionessa regionale assoluta); Martina Bellio (S. Giacomo Banca della Marca) non partita (12”90/+1.0 in batt.; campionessa regionale promesse). 400: 1. Aida Valente (Vicentina) 57”93 (campionessa regionale assoluta), 2. Federica Del Buono (Vicentina) 58”36. 1500: 1. Ilaria Bonetto (G.A. Bassano) 4’49”88 (campionessa regionale assoluta), 2. Angelica Parodi (Mogliano) 4.50”53, 3. Natascia Meneghini (Venezia Runners Murano) 4’52”82 (campionessa regionale promesse). 100 hs (0.0): 1. Claudia Gatto (Lib. Mirano) 16”35 (campionessa regionale assoluta). Alto: 1. Ottavia Cestonaro (Vicentina) 1.66 (campionessa regionale assoluta). Asta: 1. Elisa Molinarolo (Assindustria Pd) 3.50 (campionessa regionale assoluta), 3. Francesca D’Andrea (Silca Conegliano) 2.80 (campionessa regionale promesse). Triplo (vento non indicato): 1. Erica Nicolis (Libertas Valpolicella) 12.22 (campionessa regionale assoluta e promesse), 2. Martina Bellio (S. Giacomo Banca della Marca) 12.17. Marcia (5 km): 1. Marta Stach (Ana Feltre) 26’04”85 (campionessa regionale assoluta), 5. Chiara Perbellini (Bentegodi) 30’09”51 (campionessa regionale promesse).
>>>Per i risultati completi, clicca qui
Così “IL GAZZETTINO” in agosto
Al Gs Dinamis Paese il campionato provinciale Csi su pista
VILLORBA – Il Gs Dinamis ha vinto il campionato provinciale Csi su pista. La quarta e ultima prova, a Villorba, ha confermato la supremazia della storica società di Paese, tornata ai vertici della rassegna provinciale dopo circa trent’anni.
Piazza d’onore per la Polisportiva Padana, davanti alla Gagno Ponzano. Nell’ultima gara, bel 45.55 nel lancio del vortex della “ragazza” Teresa Gatto
Risultati. Maschili. Assoluti. 200: Kevin Durigon (Dinamis) 23”8. 1500: Davide Moro (Dinamis) 4’41”7. Peso: Marco Spinato (Pol. Padana) 8.23. Asta: Guido Donato (Villorba) 4.00. Amatori. 5000: Flavio Olto (Pol. Padana) 17’07”3. Giavellotto: Federico Criscuolo (Villorba) 40.30. Veterani. 1500: Giuseppe Bosco (Dinamis) 6’37”8. 5000: Domenico Zigoni (Pol. Padana) 22’15”3. Peso: Piergiorgio Curtolo (San Marco Ve) 11.57. Giavellotto: Gaspare Lisciandra (Pol. Padana) 37.07. Allievi. 1500: Davide Castellan (Pol. Padana) 5’18”8. Peso: Davide Castellan (Pol. Padana) 7.12. Cadetti. 80: Enrico Giuriati (Gagno) 9”8. Peso: Giovanni Zago (Dinamis) 10.91. Ragazzi. 1000: Giovanni Gatto (Dinamis) 3’10”6. Vortex: Lorenzo Corbanese (Pol. Padana) 42.10. Esordienti. 600: Nicola Casagrande (Gagno) 2’13”7. Vortex: Samuele Criscuolo (Villorba) 20.57. Cuccioli. Vortex: Mattia Ostolani (Pol. Padana) 28.43. Atleti Speciali. Peso: Damiano Zambon (Pol. Padana) 6.62.
Femminili. Assoluti. Lungo: Silvia Polesello (Pol. Padana) 4.33. Amatori B. 1500: Elena Carnieletto (Pol. Padana) 7’07”6. Lungo: Paola De Santi (Villorba) 4.40. Allieve. 100: Licia Vendrame (Pol. Padana) 13”4. 1500: Asia Parro (Pol. Padana) 7’31”1. Lungo: Licia Vendrame (Pol. Padana) 4.24.
Cadette. 80: Erica Pavan (Dinamis) 11”0. Peso: Giorgia Niero (Dinamis) 4.21. Ragazze. 1000: Samantha Zago (Dinamis) 3’33”4. Vortex: Teresa Gatto (Dinamis) 45.55. Esordienti. 60: Nicole Ostolani (Pol. Padana) 9”6. Lungo: Nicole Ostolani (Pol. Padana) 3.43. Cuccioli. Lungo: Rebecca Giobardo (Pol. Padana) 2.08.
Tedofore della Paralimpiade
Porcellato e “Bebe” Vio
TREVISO – Da una campionessa di oggi a una di domani. Ci saranno anche due trevigiane tra le tedofore della Paralimpiade che inizia mercoledì a Londra.
Francesca Porcellato, fuoriclasse di Riese Pio X, otto partecipazioni ai Giochi (sei estive e due invernali), porterà la fiaccola nei pressi di Tower Bridge, inserita nel gruppo dei grandi campioni paralimpici. Non sarà in pista a Londra, ma, dopo aver abbandonato l’atletica per lo sci nordico, punta già a Sochi 2014.
Lungo le sponde del Tamigi, poco dopo la Porcellato, la fiaccola passerà nelle mani di Beatrice “Bebe” Vio, giovane moglianese, che spera di qualificarsi ai Giochi di Rio de Janeiro nella scherma e nell’atletica.
Il sogno delle due trevigiane era che la torcia passasse da Francesca a Bebe. Non sarà possibile, ma la staffetta ideale rimane.
Intervista di Mauro Ferraro ad Alvise De Vidi
SAN BIAGIO DI CALLALTA – Ad Alvise De Vidi non piacciono le statistiche. “I numeri vanno, le vittorie restano”, dice il fuoriclasse di Olmi quando gli si parla di record. C’è però un numero che lui stesso mette, con orgoglio, davanti a tutti: i dieci podi conquistati nelle ultime dieci gare a cui ha partecipato ai Giochi.
“E’ il record che mi piace di più. L’essere andato in medaglia in un arco di tempo così lungo, senza perdere un’occasione, mi sembra un grande risultato. Lo ricordo sempre con piacere”.
Londra, chissà, potrebbe allungare la serie. Anche perché c’è una curiosità: nel medagliere di Alvise – iniziato con un oro nel nuoto a Seul nel 1988 e per ora fermo alla straordinaria vittoria ottenuta otto anni fa, ad Atene, nella maratona - manca proprio un podio nei 100 metri.
“E’ una riflessione che ho fatto anch’io. Chissà che questa non sia la volta buona. I 100, in realtà, sono una gara che ho frequentato pochissimo. A Seul ero talmente inesperto che danneggiai un americano che correva nella corsia accanto: ricordo ancora i suoi urlacci dopo il traguardo”.
Quanta fatica c’è in questo ritorno all’atletica dopo la delusione per la mancata partecipazione ai Giochi di Pechino?
“Il ritorno in pista è stato semplice. Molto più complicato è quello che è venuto dopo. Sotto il profilo tecnico ho dovuto cambiare molte cose. La posizione in carrozzina, ad esempio. Nei 100 il petto va appoggiato alle ginocchia, mentre io ho sempre corso con il busto eretto. Mi accorgo di essere cambiato persino come persona: il carattere di un maratoneta non è lo stesso di un velocista”.
Pechino, quando la Federazione internazionale cancellò le gare di alcune categorie, tra cui la tua, è ancora un ricordo amaro?
“E’ stata una scelta sbagliata, ma non porto rancore. A Londra, io come altri, gareggeremo per noi stessi, ma anche per dare un futuro ad una categoria che merita di avere il suo spazio ai Giochi. Mi definisco un vecchio esordiente. La mia esperienza è ferma ad Atene. Da allora, otto anni di vuoto. Come mi sentirò a Londra?”.
Il 22”14 di Celle Ligure ti colloca al secondo posto nel ranking mondiale dell’anno.
“Due atleti, il finlandese Piispanen e il messicano Navarro Sanchez, mi sembrano fuori portata. Per il bronzo posso giocarmela, ma per salire sul podio, in condizioni normali, bisognerà correre in meno di 22”. Sono ottimista: dalla prestazione di Celle Ligure sono trascorsi due mesi. Posso fare meglio”.
Quanto conta la carrozzina in una gara di 100 metri?
“E’ fondamentale. Ho curato il suo assetto con un’attenzione che non avevo mia avuto prima. A Londra correrò su una carrozzina in titanio che, completa di ruote, pesa appena 8 kg. Ho solo due preoccupazioni. Che piova, perché messicani e americani usano delle resine sensazionali, di cui non sono mai riuscito a capire il segreto, per aumentare l’attrito delle mani sulle ruote. E di mantenere un corretto assetto dal primo all’ultimo metro di corsa. Sino a poco tempo fa avevo la tendenza a sbandare, ora sono migliorato”.
L’atleta che più ti ha colpito dell’Olimpiade appena conclusa?
“Josefa Idem. Ma anche il keniano Rudisha: gli 800 sono la gara più bella. Potessi, la cambierei subito con i 100”.
Da velocista a velocista: Bolt può insegnarti qualcosa?
“La serenità prima della gara, che si traduce in scioltezza dopo lo sparo. Un esempio da seguire. Ma lui è un fenomeno”.
Dylan Titon agli Europei 2012
VOLPAGO – Dylan Titon ci riprova. Dopo la bella prova di Tirana 2011, ma anche la delusione (causa intossicazione alimentare) degli Europei 2012, il volpaghese cerca una prova d’orgoglio ai Mondiali di corsa in montagna, in programma domenica a Temù-Ponte di Legno, nel Bresciano.
Dylan, fresco del bronzo tricolore di categoria, è uno dei quattro azzurrini, insieme a Crippa, Monella e Maestri, impegnati nella gara juniores. Lo attende un percorso di 8,8 km, con partenza ai 1.254 metri di Ponte di Legno e arrivo a 1.885 metri di Passo del Tonale. Non il massimo per le sue caratteristiche di atleta di pianura.
“Dylan effettivamente predilige i percorsi misti – spiega papà Gianpietro, che è anche il suo allenatore -. In questo caso bisognerà fare di necessità virtù e adattarsi alla salita. La pioggia degli ultimi giorni renderà la gara ancora più complicata. Dylan comunque è in forma. Potrà dare un buon apporto alla squadra”.
La classifica per nazioni è l’obiettivo prioritario degli azzurrini. Nel 2011, a Tirana, con un bel tredicesimo posto individuale, Titon contribuì in maniera sostanziale ad una graduatoria che alla fine vide l’Italia occupare il terzo gradino del podio.
Un obiettivo possibile anche quest’anno, ma complicato da uno spauracchio chiamato Africa. A Ponte di Legno, tra le 43 nazioni iscritte, figura anche l’Uganda. Una novità curiosa in una disciplina finora immune dallo strapotere dei corridori di pelle scura. Forse il podio ha già trovato nuovi padroni.
Per l’album DEDICHE