Ottobre 14th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

COMUNICATO STAMPA NOME MARATONINA CONEGLIANO

 

Le iscrizioni apriranno il 10 novembre, 90 giorni prima dell’evento

“La Ventuno del Cima”, ecco la maratonina di Conegliano

Una settantina le proposte per dare un nome alla  corsa di 21,097 km

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Successo per il concorso “Decidi tu il nome della maratonina di Conegliano” lanciato da Atletica Silca Conegliano per dare un nome alla mezza maratona che, per la prima volta, si disputerà in città domenica 10 febbraio 2013. Una settantina le proposte (via mail e Facebook) inviate alla segreteria della società sportiva da coneglianesi e appassionati podisti. Alla fine il consiglio direttivo ha scelto: la mezza maratona che si correrà nella città considerata la Perla del Veneto si chiamerà “La Ventuno del Cima”, con sottotitolo “maratonina di Conegliano”. Un omaggio al grande pittore, Giovan Battista Cima, noto in tutto il mondo. Un nome che denota attaccamento al territorio e alla sua storia, ma ha anche un profumo di internazionalità. 

La proposta “La Ventuno del Cima” porta la firma di Enrico Costa, trentaquattrenne di origini astigiane, laureato, guarda caso, in conservazione dei beni culturali, appassionato di sport e da poco residente a Conegliano per amore. Sarà lui ad essere premiato con la divisa ufficiale di Atletica Silca. A contendersi, fino all’ultimo, la vittoria per il nome, “La Perla del Veneto 21 km”, sconfitta per un solo punto nella votazione che si è tenuta giovedì sera nella sede della società. Tra le tante proposte arrivate, la rosa dei “finalisti” era composta da “Maratonina del Cima”, “Conejhalf”, “La 21 km del Cima” e “CI Marathon”. 

“Siamo sorpresi e contenti della buona risposta avuta dagli appassionati che hanno partecipato con entusiasmo al concorso – afferma il presidente Francesco Piccin – tutti hanno cercato di valorizzare la città sotto il piano artistico e ambientale. “La Ventuno del Cima” sarà anche un’occasione per visitare e conoscere la nostra splendida città. In programma abbiamo pure una marcia non competitiva, su un percorso storico, alternativo alla maratonina, adatto a famiglie e scuole. I partecipanti attenderanno dalla Gradinata degli Alpini la partenza della 21 km e poi inizieranno la loro camminata”.

La 21 km prenderà infatti il via dall’incrocio tra Corso Mazzini e viale Carducci, proprio di fronte alla Gradinata degli Alpini e poi toccherà, oltre al centro, Contrada Granda e diversi quartieri della città, come Lourdes, Campolongo e Monticella, sconfinando per alcuni chilometri nel comune di San Vendemiano. 

“Si tratta di un percorso pianeggiante, ideale per testare la preparazione in vista della Treviso Marathon che si terrà tre settimane dopo”, riferisce Aldo Zanetti, responsabile tecnico della maratonina. Le iscrizioni verranno aperte il 10 novembre, a 90 giorni dall’evento. 

Accanto ad Atletica Silca nell’organizzazione la prima mezza maratona coneglianese ci sarà l’Amministrazione Comunale di Conegliano.

 

 

Gare di Domenica 14


Mirano(Ve)
Pieve di Soligo(Tv)
Musano di Trevignano(Tv)
Orsago(Tv)
Loreo(Ro)
Bassano del Grappa(Vi
Arcugnano_Lago Fimon(Vi)
Vicenza_loc. Bertesina
Cervarese Santa Croce_loc. Montemerlo(Pd)
Raldon di San Giovanni Lupatoto(Vr)
Anson di Minerbe(Vr)
Chies d
Alpago(Bl)

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Programma - 1

pubblicata da Eddy Ottoz

il giorno Giovedì 4 ottobre 2012 alle ore 14.45 ·

I vostri interventi e le email private che ricevo evidenziano i punti sui quali volete incidere per migliorare la Federazione e aiutare l’Atletica a riprendere il ruolo che le spetta.

Coincidono con quelli sui quali da lungo tempo rifletto. Certamente coincidono anche con le idee di qualsiasi atleta, tecnico, dirigente e appassionato.

Coincidono con i temi che troviamo in qualsiasi programma elettorale. Al posto di Dio, Patria e Famiglia, abbiamo Scuola, impianti, indoor, master, settore tecnico, territorio, Statuto, regolamenti, trasparenza, doping, promozione giovanile ecc. Chi più ne ha più ne metta.

Se siamo tutti d’accordo, com’è che le cose non cambiano mai? Perché chiunque sa cosa va cambiato, ma, una volta eletto, nulla di sostanziale si muove e l’Atletica continua a scivolare sempre più in basso?

Semplice: da troppo tempo per essere eletti, anziché definire ciò che si farà, e su questo poi costruire il consenso, si cerca dapprima il consenso (i voti) stringendo accordi su quanto ogni grande elettore chiede in cambio e, una volta eletti, si procede a pagare i debiti. Non rimangono così più risorse per alimentare il cambiamento necessario.

Prendiamo il settore tecnico, il centro di produzione, dove si costruiscono i risultati. Va protetto. Qualunque Presidente dovrebbe scegliere per il settore tecnico gli uomini migliori, i più capaci. Si chiama merito. Non è accettabile che si utilizzino le posizioni di vertice del settore tecnico per pagare le cambiali elettorali. Al settore tecnico vanno messi i migliori. Che la pensino o no come me. I migliori.

Chi comunica in campagna elettorale quale sarà il suo CT, non sta dando un messaggio tecnico. Comunica agli altri candidati e ai media che ha stretto un accordo con uno o più grandi elettori. Fa capire che quel CUS è con lui o che quella Regione non è compatta, o che si è accaparrato le Libertas. Insomma che ha svenduto il settore tecnico per essere eletto.

Quella di comporre preventivamente la “squadra” è la trappola per gonzi con cui ci si fa eleggere, purché unita a un programma vasto quanto vago, che soprattutto non chiarisca che cosa concretamente si farà.

Personalmente preferisco, punto per punto (e scegliamo pure i punti che vanno bene per tutti) proporre azioni precise, definite nettamente. Ognuna deve costituire un impegno. Che cosa fare per il territorio, con parole e cifre chiare. Che cosa fare per le società, con parole e cifre chiare.

Perché, cosa, come, quando, quanto.

Concetti chiari. Cifre chiare. Impegni chiari. E da mantenere.

Domani si comincia.

 

 

 

 

Programma - 2 - Lo Statuto

pubblicata da Eddy Ottoz

il giorno Venerdì 5 ottobre 2012 alle ore 15.29 ·

Tutti concordano sulla necessità di modificare lo Statuto: meccanismo elettorale, riequilibrio delle competenze tra Fidal centrale e Territorio, Camera alta e Camera bassa ecc.

Può un candidato alla Presidenza impegnarsi a cambiare lo Statuto?

No.

Deve però impegnarsi a proporre sostanziali modifiche a un’Assemblea Straordinaria, l’unica che può modificare lo Statuto. Un percorso irto d’insidie e trabocchetti, che lo scorso anno costrinsero Franco Arese ad annullare l’Assemblea già convocata e ad affidarsi a un Commissario ad Acta che si limitasse agli adeguamenti previsti dal nuovo Statuto del Coni. Cosa che il Commissario ha fatto, invero mettendoci anche un po’ di più. A dire il vero un po’ troppo…

Un candidato può però impegnarsi a realizzare subito nella pratica, una volta eletto, tutto ciò che non è in espresso contrasto con lo Statuto vigente, anticipando così le riforme che contestualmente s’impegna a proporre a un’Assemblea Straordinaria affinché siano “costituzionalizzate”, in modo che da né previste né escluse diventino obbligatorie.

Un esempio: con la riduzione da dodici a sette consiglieri dirigenti, da quattro a due atleti e da due a un tecnico, il Consiglio Federale scenderà da 18 a 10 componenti e sarà impossibile che il Territorio sia rappresentato in Consiglio Federale. Dovendo poi finalmente separare in modo chiaro le competenze della Fidal centrale da quelle del Territorio il problema si farà ancora più spinoso. Esiste, infatti, la Conferenza dei Presidenti regionali, ma non ha reali poteri ed è stata finora convocata due volte l’anno, a maggio per la gita al Golden Gala e a dicembre per gli auguri di Natale.

E’ necessario perciò istituire una Camera alta e una bassa, Consiglio Federale e Consiglio delle Regioni, con compiti distinti. L’attuale Statuto non lo consente? Il nuovo Presidente può però convocare più spesso l’attuale Conferenza dei Presidenti e attribuirle reali poteri. E’ sufficiente che inserisca nel suo programma l’elenco delle materie per quali s’impegna ad acquisire il parere della Conferenza e a considerarlo vincolante.

Si realizzerebbero così nei fatti, fino alla loro costituzionalizzazione nel nuovo Statuto, le due camere.

Per lo Statuto il programma deve perciò dichiarare:

- le riforme che il candidato garantisce, in caso di elezione, di sottoporre all’Assemblea Straordinaria e impegnarsi a convocarla entro il primo anno del quadriennio;

- l’impegno tassativo a mettere in atto dal giorno successivo alla sua elezione tutti gli atti necessari ad anticipare le riforme previste dal programma in tutti gli aspetti che non siano espressamente in contrasto con lo Statuto vigente.

 

 

 

 

Programma - 3 - Statuto e Territorio

pubblicata da Eddy Ottoz

il giorno Sabato 6 ottobre 2012 alle ore 19.11 ·

Il Consiglio Federale dovrà concentrare la sua azione su:

- attività agonistica internazionale

- rapporti internazionali (IAAF, calendario internazionale ecc.)

- attività tecnica del massimo livello (preparazione olimpica, atleti di interesse nazionale, Club Italia)

- Centro Studi e formazione tecnici (SNAQ)

- Settore medico federale

- Marketing e sponsor della Federazione

- Rapporti con i media, gestione del sito web istituzionale

- GGG e regolamenti tecnici internazionali

- amministrazione centrale

Il Territorio, tramite la Conferenza dei Presidenti Regionali, avrà la competenza su:

- calendario (salvo l’attività delle squadre nazionali e i meeting internazionali)

- regolamenti nazionali

- attività promozionale, reclutamento

- attività giovanile e rapporti con la Scuola

- attività master distinta tra pista e strada

- ripartizione risorse istituzionali locali (affiliazioni, tesseramenti ecc.)

- ripartizione risorse da sponsor locali

- ripartizione diritti televisivi sull’attività nazionale

Questa immediata applicazione della separazione di competenze avverrà mediante l’acquisizione del parere vincolante della Conferenza dei Presidenti. Sarà completata dall’impegno a costituzionalizzare nello Statuto questa ripartizione istituendo il Consiglio delle Regioni (Camera Bassa).

 

 

 

 

Programma - 4 - Statuto (ultima parte)

pubblicata da Eddy Ottoz

il giorno Martedì 9 ottobre 2012 alle ore 10.00 ·

Passiamo ora a proposte che gli eletti non possono anticipare nella pratica, sostenendole con la volontà politica, ma che richiedono necessariamente per la loro attuazione un passaggio in Assemblea Straordinaria e la modifica dello Statuto.

Premessa indispensabile: gli statuti, come le leggi elettorali, sono meccanismi delicati e imprevedibili. Metterci mano alla leggera presenta grandi rischi: talora si apportano modifiche che all’atto pratico si rivelano inefficaci oppure sortiscono effetti contrarii a quelli voluti. Alle rivoluzioni e ai relativi salti nel buio è preferibile identificare i punti critici dell’impianto statutario, se per il restante collaudato e soddisfacente, e solo su quelli incidere. In questo modo è anche possibile verificare la reale bontà ed efficacia delle modifiche apportate.

L’Atletica, per risollevarsi, deve invertire il cammino tornando a piste, pedane, senza mai dimenticare master, strada e montagna, focalizzando sempre l’attenzione sulle Società di base.

Riguardo al Territorio abbiamo già visto come correggere da subito, nell’azione pratica, gran parte delle derive centralistiche.

Non basta.

Per realizzare appieno questo obiettivo, accelerare il ricambio della classe dirigente, riequilibrare la rappresentanza di tutte le componenti e ringiovanire i ranghi dirigenziali e tecnici, alcune altre modifiche statutarie sono indispensabili:

- la limitazione a due mandati delle cariche federali, senza trucchi e trucchetti di deroghe, maggioranze qualificate e meccanismi bizantini che sembrano fatti apposta per generare ricorsi e alimentare contenziosi;

- il raddoppio dei voti base delle Società, da 10 a 20 voti. Ciò si tradurrebbe di fatto nel raddoppio del peso elettorale di tutte le piccole società (la maggioranza) che oggi spesso neppure vanno a votare poiché si sentono elettoralmente insignificanti rispetto ai grandi elettori. Dare maggior voce alle piccole società, senza penalizzare le grandi, renderebbe più difficile la formazione di maggioranze precostituite e ridarebbe la sua nobile funzione al voto;

- tempi massimi inderogabili per la giustizia federale, che garantiscano certezza del diritto;

- estensione all’amministrazione federale dei principi a suo tempo sanciti per le ammnistrazioni pubbliche, in merito a trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità, libertà di accesso ai documenti amministrativi e applicazione dell’istituto del silenzio-assenso.

Va fatta infine una riflessione sull’opportunità di mantenere l’attuale sistema elettorale a due livelli. Oggi le società votano in ogni regione i delegati i quali, senza vincolo di mandato, successivamente eleggono il Presidente e il Consiglio Federale nell’Assemblea Nazionale.

Ben diverso sarebbe se tutte le oltre 2.500 Società votassero direttamente Presidente e Consiglio.

Diciamolo pure, riunire 2.500 Società in un’unica assemblea sarebbe troppo costoso, sia per le spese di viaggio che per quelle di vitto e alloggio. L’Italia è lunga, i chilometri costano. La Fidal dovrebbe impegnare troppe risorse finanziarie, certamente meglio spese nell’attività giovanile e nel settore tecnico. Se fossero poi gli elettori (i presidenti delle società) a farsi carico dei costi di trasferta, gran parte di loro sarebe costretta a rinunciare a votare.

Se però in tutti e 21 i Comitati regionali si aprisse un seggio elettorale nello stesso giorno e alla stessa ora in cui già oggi si vota per il Comitato Regionale, si potrebbe far eleggere il Presidente e il Consiglio Federale direttamente alle Società, senza alcun problema né aggravio organizzativo rispetto a quello che già il sistema sopporta oggi per le elezioni regionali, risparmiando gli ingenti costi dell’Assemblea Nazionale.

(continua)

 

DEDICHE

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