Novembre 4th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

New York, smentito Bloomberg
cancellata la maratona di domenica

Il sindaco aveva assicurato la regolarità della gara. Ma è stato investito da un mare di polemiche. Fino al dietrofront: distoglierebbe forze ed energia dalle operazioni di soccorso e di riparazione dopo l’uragano Sandy

NEW YORK - Alla fine il sindaco si è dovuto arrendere. “Abbiamo deciso di cancellare la maratona di New York”, scrive sul suo profilo Twitter l’ufficio del primo cittadino della Grande Mela, Michael Bloomberg. “I partecipanti - aggiunge - avranno ulteriori informazioni nei prossimi giorni”. La gara, in programma domenica prossima, dunque non si terrà. Eppure Michael Bloomberg si era impegnato a garantirne la regolarità. Un modo per testimoniare anche il graduale ritorno di New York alla normalità 1. Ma la decisione è stata investita subito da un diluvio di critiche - non unanimi peraltro - ma bipartisan. Con l’obiezione: sarebbe un errore pensare alla maratona dopo 41 morti, mentre diverse zone della città sono ancora senza elettricità e con i trasporti a singhiozzo. Sottraendo risorse ed energie all’emergenza.

La gara di New York si tiene ininterrottamente dal 1970 su una distanza di oltre 42 km. Nessuna interruzione neppure nel 2001, l’anno degli attentati al World trade center. E Bloomberg lo aveva sottolineato, ricordando che il suo predecessore Rudolph Giuliani “dopo l’11 settembre prese la decisione giusta di far correre la maratona, per unire la gente”. Ma allora erano passati due mesi e non neanche sei giorni. “Anche molti di coloro che si sono iscritti alla gara - è stato il commento del New York Times - ritengono sia di cattivo gusto correre lungo un percorso che, snodandosi nei cinque distretti della città, passerebbe accanto a migliaia di persone che soffrono per le distruzioni inflitte dalla forza della natura”. “E’ un grande evento per New York”, aveva continuato a sostenere il sindaco, sottolineando che molte piccole aziende dipendono da questa manifestazione. E inoltre, aveva aggiunto di credere che anche le vittime avrebbero voluto che si corresse, “per rafforzare l’economia e per far andare avanti la città”.

Anche gli atleti erano apparsi divisi. Meb Keflezighi, vincitore dell’edizione 2009, aveva affermato che la gara è “un evento positivo”. Mark Laatjes, campione del mondo di maratona a Stoccarda nel 1993, invece aveva detto: “Abbiamo visto un gente che ha perso tutto e in questo momento la città deve dedicarsi a chi ha bisogno di aiuto invece di usare per la corsa servizi essenziali”.

Insomma, polemiche senza fine. Di qui il dietrofront. “E’ tremendo e molto difficile - ha detto Mary Wittenberg, presidente del New York Road Runners - è una delle decisioni più difficili che abbiamo mai preso, ma pensiamo che sia la scelta giusta per New York”. E il sindaco Bloomberg: “Anche
se la maratona non avrebbe distolto risorse dagli sforzi di soccorso, è chiaro che è diventata fonte di controversia e divisione”, ha detto. “La maratona ha sempre unito la città e ci ha ispirato con storie di coraggio e determinazione. Non vogliamo che siano gettate ombre sull’evento e sui suoi partecipanti e per questo abbiamo deciso di cancellarla”.

La maratona di New York è stata cancellata a causa dell’uragano Sandy, dopo il crescere delle polemiche di chi afferma che distoglierebbe forze ed energia dalle operazioni di soccorso e di riparazione dei danni.

Il sindaco Michael Bloomberg conferma che l’annullamento della tradizionale gara, in programma domenica, è stato deciso per la crescente opposizione. “Anche se la maratona non avrebbe distolto risorse dagli sforzi di soccorso, è chiaro che è diventata fonte di controversia e divisione - afferma Bloomberg - La maratona ha sempre unito la città e ci ha ispirato con storie di coraggio e determinazione. Non vogliamo che siano gettate ombre sull’evento e sui suoi partecipanti e per questo abbiamo deciso di cancellarla”.

Bloomberg aveva in precedenza ricordato che anche il suo predecessore Rudolph Giuliani promosse la stessa manifestazione poche settimane dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001: “una decisione giusta, per unire la gente”.

NELLO STATO DI NY I DANNI DI SANDY POTREBBERO SUPERARE 18 MLD - I danni dell’uragano Sandy nello stato di New York potrebbero superare i 18 miliardi di dollari. E’ la stima dell’assessore al bilancio di New York, Thomas DiNapoli, elaborata sulle indicazioni preliminari basate sui precedenti disastri naturali che hanno colpito lo stato di New York.

ANCHE STATUA LIBERTA’ COLPITA, CHIUSA PER DANNI - Anche la Statua della Libertà è stata colpita dal passaggio devastante dell’uragano Sandy. Il monumento simbolo degli Stati Uniti aveva riaperto solo lo scorso fine settimana dopo il restyling costato 30 milioni di dollari, ma ora è stata chiusa a tempo indeterminato per i danni causati lunedì dalla ‘tempesta perfetta’. “La statua rimarrà chiusa fino a nuovo avviso”, si legge sul sito del National Park Service. Da una prima valutazione, pare che il monumento non abbia subito gravi danni, anche se sono ancora in corso i controlli. Sia Liberty Island, dove è collocata ‘Lady Liberty’, che Ellis Island, considerata la porta per il sogno americano da milioni di immigrati, sono invece allagate e senza corrente elettrica. “Le banchine e i giardini sono in cattive condizioni”, hanno dichiarato alcuni esperti ai media statunitensi, precisando che diverse squadre sono al lavoro per pompare via l’acqua che ha invaso le due isole, e i detriti trasportati dalla forza dell’uragano.

Sandy piega New York: cancellata la maratona

 

 

 

 

No marathon, No party
Walter Brambilla

La notizia ferale per taluni, giusta per altri (specie forse da chi si è reso conto di persona) che la New York City Marathon è stata annullata, l’abbiamo appresa via “Ansa” esattamente 5 minuti dopo la sua divulgazione venerdì sera attorno alle 22 (le 16 a N.York) e per sicurezza l’abbiamo postata su facebook. In questo caso ci pareva importante avvisare subito chi di norma ci segue sul social network, ora, invece, a bocce ferme ci pare opportuno analizzare la situazione anche se non siamo in loco, è opportuno però prendere le distanze da chi se la prende con tutto e tutti. Certo è assai probabile che il sindaco Bloomberg, abbia per così dire fatto il passo più lungo della gamba dichiarando che la maratona si sarebbe disputata, poi ieri (venerdì 2 novembre in tarda mattinata la dichiarazione congiunta con la responsabile dell’evento Mary Wittemberg) che comunicava la cancellazione della gara. Venendo le immagini che arrivano da Staten Island (luogo di partenza della gara) non ce la sentiamo di buttare la croce addosso a nessuno, certo che migliaia e migliaia di persone che sono giunte negli States per correre nella più importante maratona al mondo, non potranno molto probabilmente fare neppure i turisti, viste le condizioni in cui ci si muove nella megalopoli americana, pare che il New York Road Runners Club confermi l’iscrizione per il prossimo anno, non restituendo le cifre versate ai maratoneti. Che faranno i tour operator? Questo potrebbe essere interessante.

 

 

CONSIDERAZIONI POST VENICE MARATHON

Di Giancarlo Simion

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La Maratona di Venezia di quest’anno resterà sicuramente negli annali delle maratone italiane, sia per l’ottimo esordio del buon Dalen (a cui vanno i miei più sinceri complimenti) che per le condizioni piuttosto estreme del meteo. Non mi sento in dovere di dare una descrizione delle condizioni della giornata di domenica scorsa, anche perché penso che siano condivise in maniera abbastanza sentita da tutti i partenti di quella che è l’edizione numero 27 di una delle più belle maratona, a mio parere, del mondo.
La mia seconda esperienza alla Venice Marathon (l’anno scorso purtroppo ho fatto soltanto 25km di fondo medio) mi lascia fiducioso sulla mia attività agonistica da qui a marzo 2013. Dopo un anno decisamente travagliato, ho voluto finire la maratona per ritrovare, appunto, la fiducia, il feeling con la fatica (era da parecchio tempo che non lo assaporavo così da vicino) e vedere di nuovo venezia dopo 40km di corsa. Dopotutto, ha sempre un enorme fascino l’arrivo in città: non importa nè che essa sia inondata nè che il tempo non le sorrida. Venezia è sempre Venezia.
La mia gara è stata quindi un test, che ha avuto un responso più che positivo e il risultato finale lo è testimone; penso fosse impensabile per me finire nei primi dieci con condizioni meteo normali! Insomma, si dice sempre che la fortuna aiuta gli audaci, no?
Cogliendo al volo il fatto che nel mese di novembre non ho altri piani, ora mi concentrerò, sperando di non subire infortuni, nella preparazione per la maratona di Reggio Emilia, che correrò il prossimo 9 dicembre. La speranza è quella di agganciare il personale ottenuto l’anno scorso a Torino, consapevole però del fatto che quest’anno non ho la stessa preparazione di base e che quindi sarà un’impresa complicata, ma sentendomi più maturo rispetto all’anno passato e pronto quindi per la sfida. Due maratone alle spalle in più non sono poco.
I requisiti ci sono, i buoni propositi pure, speriamo vada tutto bene! Da qui a marzo cercherò in generale, se tutto andrà liscio, di continuare a correre a buoni livelli. Per questo motivo ho anche aperto un piccolo
blog dove scriverò formalmente le varie gare che farò, magari riuscendo a pescare qualche sponsor…
Purtroppo non ho altri progetti a lungo termine, anche perché il futuro del neolaureato italiano di questi tempi è piuttosto precario, per non parlare di quello dello sportivo non professionista. Ad ogni modo, con un pizzico di passione e tanto impegno, spero fiducioso di togliermi ancora qualche sassolino dalle scarpe, guardando al mio futuro con un certo ottimismo.

 

 

 

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Fulvio Maleville, Treviso 16 luglio 1955. Fulvio è stato l’atleta trevigiano più eclettico, praticamente, a livelli eccelsi, il più completo. Partito con le prove multiple ha concluso in crescendo con il salto triplo. Fin da giovanissimo predilige i salti e gli ostacoli (cadetto nel 70 fa 8″7 sui 60hs e 5,64 nel lungo) poi da allievo esplode a livello nazionale con un octathlon da primato (5.466 punti) e un decathlon assoluto sbalorditivo (ad Avellino il 30-7-72 con 5.947 vecchi punti), nel suo carnet 15″2 nei 110 e 55″5 sui 400hs; alto 2,00, asta 3,50, lungo 6,96 primatista stagionale nazionale; triplo con 14,56, disco 1,750 a 40,08!!! Azzurrino e Campione italiano allievi di octathlon e di triplo; da junior aggiunge 8″6 sui 60hs alti e 3.499 punti nel pentathlon indoor. Poi magnifica un (solo?) decathlon con 6.797 punti di allora; ci regala lungo e triplo con 7,39 e 15,89.

Leggete infine che cosa ancora vanta: 100m in 11″1, 200m. in 23″1, 300m. in 36″9, 400m. in 49″5; 800m. in 1′57″4, 1500m. in 4′31″4; 60hs. in 8″6, 110hs in 15″1, alto 2,05, asta 3,60, peso 13,81, disco 39,56, martello 32,00, giavellotto 54,92…altro che Superman, preparatissimo e sempre critico, ribelle e mai allineato al conformismo superficiale e burocratico del suo tempo, insofferente al pressapochismo, Fulvio lotta per le sue idee genuine di sport all’altezza dei tempi: lui è una vera definizione di autentica passione per l’atletica, tutta!!! GRANDE FULVIO!!!