DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Quando la corsa dà spettacolo: domenica la Belluno-Feltre Run
Una festa del territorio, un traguardo imperdibile per tantissimi appassionati. Il conto alla rovescia può iniziare: domenica 24 marzo è il grande giorno della 6^ Belluno-Feltre Run, una delle corse più attese di primavera. Accanto alla prova principale, sulla distanza dei 30 km, dove saranno assegnati i titoli italiani Csi, spazio anche a staffette e Nordic Walking. Mentre, con “il cuore tra le mani”, si corre per beneficenza. A Mel la presentazione ufficiale dell’evento, con tantissimi ospiti illustri: dagli assi paralimpici Oscar De Pellegrin e Davide Dalla Palma a Gabriele De Nard e alla moglie Federica Dal Ri (in dolce attesa), dal giovane talento Emilio Perco (che alla Belluno-Feltre Run correrà la prova di staffetta) al presidente della Fidal Veneto, Paolo Valente, che ha sottolineato il costante impegno sul territorio, a favore dell’atletica di base, della società organizzatrice, Gs La Piave 2000.
A CACCIA DEL 1° TROFEO AVIVA L’atleta più atteso è Said Boudalia. Tre settimane dopo il successo della Treviso Marathon, l’italo-marocchino di Vas proverà ad allungare la serie vincente iniziata nel 2011. A sfidarlo, Giancarlo Simion (secondo l’anno scorso), Fabio Bernardi (sesto nel 2012), Gianmarco Pitteri e, soprattutto, due ex connazionali residenti in Italia: Khalid Ghallab e Benazzouz Slimani, atleti di buon valore sulle medie distanze. Tra le donne, occhio ad Isadora Castellani, alla quotata slovena Aleksandra Fortin, all’azzurra di ultramaratona Paola Sanna e ad un’altra reduce dalla Treviso Marathon, la bellunese Paola Dal Mas, giunta quarta due domeniche fa nella 42 km della Marca. In palio, sia per gli uomini che per le donne, il 1° Trofeo Aviva.
STRADE TRICOLORI La sesta edizione della Belluno-Feltre Run è valida come campionato italiano Csi (Centro Sportivo Italiano) di corsa su strada sui 30 km. E’ la prima rassegna nazionale sulla distanza della Belluno-Feltre Run promossa dal popolare Ente di promozione sportiva. La prova tricolore Csi sarà affiancata, anche quest’anno, dal campionato regionale Fidal per il settore assoluto e master.
SE 30 KM SON TROPPI… Nel contesto della Belluno-Feltre Run, spazio anche alla terza edizione del Trofeo Flex Piave, prova a staffetta, a carattere non competitivo, sullo stesso percorso della gara in linea. Ogni squadra (maschile, femminile o mista) sarà composta da tre atleti, ognuno dei quali correrà una frazione di 10 km. Oltre novanta le squadre già iscritte: nel mirino, il record di 102 staffette siglato nel 2012. In palio, sulla distanza dei 30 km, anche il 1° Trofeo Banca Prealpi, riservato agli atleti diversamente abili: una ventina gli iscritti.
LA CORSA ALLE ISCRIZIONI Le iscrizioni alla Belluno-Feltre Run rimarranno aperte sino al 21 marzo, ma il 17 marzo chiuderà il periodo di quota agevolata (poi il costo del pettorale aumenterà da 25 a 35 euro). Il 21 marzo chiuderanno anche le iscrizioni alla 3×10 km (quota agevolata sino al 16 marzo). Iscrizioni aperte sino alla mattinata della gara, invece, per la corsa non competitiva sui 30 km e per la prova trail di Nordic Walking. Il percorso della 6^ Belluno-Feltre Run è quello classico: ritrovo a Belluno in piazza Martiri della Libertà e partenza alle 10 nei pressi del Ponte della Vittoria. Arrivo a Feltre, in via Campo Giorgio, dopo aver toccato sette Comuni della splendida Valbelluna. Alle 10.15, invece, il via della 3×10 km. Sarà uno spettacolo lungo 30 km. Peccato mancare. Davvero (a cura dell’ufficio stampa della Belluno-Feltre Run)
Da “La Tribuna di Treviso
«Spiavo gli allenamenti di Mennea»
Il ricordo di Lelio Miani, ex decathleta:
«Umile e disponibile, è stato un esempio»
«Un uomo molto umile e disponibile. Per nulla scontroso. Un’idea diversa di persona rispetto a quella che ci si poteva fare, complice magari la sua timidezza, dalla televisione. Voglio ricordarlo per la sua bontà». Lelio Miani, 60 anni, nella foto sotto, decathleta azzurro negli Anni Settanta, condivise allenamenti e ritiri con il compianto Pietro Paolo Mennea. Si dilettò anche con la palla ovale, ruolo ala, mentre oggi allena il Villorba Rugby e l’Atletica Villorba. Svela aneddoti, racconta episodi, tratteggia il Mennea privato. Quello che probabilmente in pochi conoscevano. «Mi viene in mente quella volta ad Asiago, per il raduno della nazionale», riflette, «C’erano i bambini delle colonie e lui fu l’ultimo ad andare via. Doveva firmare a tutti l’autografo. Ecco, l’umiltà di cui parlavo: un ragazzo socievole e affabile». Capitava anche di allenarsi assieme: «Provammo i 150, lui mi staccò nettamente, c’era un abisso fra noi due. Scherzando, gli dissi che avevo perso, perché occupavo la quarta corsia e così lui aveva potuto controllarmi. Pietro si mise a ridere». Non solo Asiago, luogo di ritrovo era anche il Centro federale di Formia: «C’erano pure Fiasconaro e altri. Per gli allenamenti, l’appuntamento era alle 9. Noi arrivammo comodamente con 10-15 minuti di ritardo. Lui invece era in pista già alle 9 meno un minuto. Tutto ciò per testimoniare la serietà della persona». Si perdono magari i contatti, prima di riabbracciarsi casualmente: «L’ultima volta fu 10-15 anni fa a Padova, dove ero impegnato come allenatore. Lo vidi in tribuna: “Lelio, una vita che non ci vediamo”, mi disse. Io incalzai: “Ma non ti hanno ancora fatto presidente del Coni?”. E poi Pietro: “Ma come fai ad avere ancora quei capelli biondi? Te li tingi?”. Fu gentilissimo con la mia squadra, siglò autografi a tutti». Un brutto colpo, quando ieri mattina ha saputo della scomparsa dell’ex primatista mondiale dei 200 metri: «Siamo coetanei, entrambi di giugno. “Segno Gemelli, sappiamo bene”, ci dicevamo. Mi è venuto il magone, un nodo alla gola. Non sono riuscito a riabbracciarlo per l’ultima volta. Poteva apparire controcorrente, ma le sue battaglie le ha condotte per amore dell’atletica e non per tornaconto personale. Solo per passione. Peccato non sia riuscito a realizzare ciò che aveva in mente per la promozione dello sport. Avrebbe voluto dare qualcosa in più, dispiace molto non sia riuscito a farlo». E ieri Lelio avrà pensato più volte a quei raduni di Asiago vissuti accanto a Mennea, Fiasconaro e Dionisi.
Mattia Toffoletto