DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
SOCIETARI, A MARCON LA CARICA DEI 1.100
Sabato e domenica, sulla pista veneziana, va in scena la fase unica regionale della rassegna assoluta di club: inizia la rincorsa alle finali tricolori di settembre
MARCON – La grande atletica fa passerella a Marcon (Ve). Il Campo “Nereo Rocco”, sabato 11 e domenica 12 maggio, ospita la fase unica regionale dei campionati italiani assoluti di società. Si gareggia in Veneto, ma, contemporaneamente, anche in altre 18 sedi regionali. Ben 324 le società iscritte al campionato in tutta Italia. La manifestazione, organizzata dall’Atletica Biotekna Marcon (Guerrino Boschiero, tel. 041-4568006) e valida per il 1° Trofeo Melcalin Vita, rappresenta il primo passo sulla strada dell’ammissione alle finali nazionali, in programma il 28 e 29 settembre a Rieti (A “Oro”), in una sede da definire (A “Argento”), a Sulmona (A1) e a Bastia Umbra (A2). Dal 13 maggio al 28 luglio si svolgerà invece la seconda fase di qualificazione, costituita da una lunga serie di manifestazioni (campionati e meeting), in cui le società potranno migliorare i risultati ottenuti nella prima fase. Otto formazioni venete, quattro maschili e altrettante femminili, sono chiamate a confermare la permanenza nelle finali nazionali, secondo i diritti acquisiti nel 2012. Tra gli uomini, riflettori puntati su Assindustria Sport Padova (A “Oro”), Biotekna Marcon (A “Oro”), Atletica Vicentina (A “Argento”) e Silca Ultralite Vittorio Veneto (A1). In campo femminile, occhio soprattutto ad Assindustria Sport Padova (A “Argento”), Atletica Vicentina (A “Argento”), Silca Conegliano (A1) e Bentegodi Verona (A1). Oltre 1.100 gli iscritti. In campo femminile, annunciate Gloria Hooper (100 e 200), la junior Ottavia Cestonaro (100 ostacoli ma soprattutto triplo), Maddalena Purgato (giavellotto) e l’allieva Giulia Camporese (martello). Tra gli uomini, lo junior Emilio Perco (800-1500), Ahmed Nasef e Said Boudalia (5000) e Antonio Fent (giavellotto), oltre al quattrocentista del Benin (tesserato per Marcon) Mathieu Gnanligo Fousseni. Sabato le gare inizieranno alle 14.15. Domenica mattina, dalle 10, di scena marcia e martello maschile. Poi, dalle 14.45, il resto del programma.
Giovani in passerella
nel fine settimana a Cassola
Weekend intenso di sport il 10 e 11 maggio allo stadio comunale di San Giuseppe con gli eventi di atletica giovanile organizzati dal Gs Marconi.
Venerdì mattina si svolge la quarta edizione di Scuole a staffetta Trofeo Città di Cassola, con il sostegno del Comune, della Fidal e del Coni provinciali e del Provveditore: in pista quasi 300 atleti di una dozzina di scuole primarie e medie che schiereranno 44 team per conquistare il titolo di “staffetta più veloce”. La manifestazione, col sostegno di Banca di Romano, Banca San Giorgio e Libreria La Bassanese, distribuisce ben 1400 euro di premi speciali.
Sabato pomeriggio invece si svolge il XII meeting Atletica & Simpatia Lunardon Sport, evento di atletica giovanile per atleti dai 9 ai 15 anni. In pista e in pedana tutti i migliori atleti della provincia e di altre zone del Veneto, tradizionalmente numerosi all’appuntamento di Cassola che un anno fa accolse circa mille persone allo stadio.
A metà pomeriggio spazio anche per i “pulcini”, spettacolo sempre emozionante. Programma intenso di gare e premiazioni dalle 15, dopo le 18 il “terzo tempo” in compagnia a base di assaggi di formaggio L’Enego. Attese, come sempre, personalità dell’amministrazione comunale e del mondo sportivo per una festa di sport tutta speciale, e alcune sorprese. Ogni notizia al sito www.atleticassola.com (a cura dell’ufficio stampa del Gs Marconi Cassola).
Montagna, Veneto in cerca di gloria a Roncone
Tre bellunesi, due trevigiani, un vicentino. Ecco la squadra veneta per i campionati italiani individuali e per regioni di corsa in montagna, in programma domenica 12 maggio a Roncone, in Trentino. Il nuovo responsabile regionale Elio Dal Magro ha convocato le cadette Mariachiara Celato (Athletic Club Belluno), Veronica Camerin (Lib. Tonon Vittorio Veneto) nella foto sopra, nel podio di Quantin, e Federica Beghetti (Lib. Tonon Vittorio Veneto) e i cadetti Mirko Cocco (Atl. Ovest Vicentino; Stefano Bernardi (Gs Quantin) e Darko Viel (Gs Quantin). A Roncone saranno assegnati anche i titoli italiani individuali allievi.
LO “STUDENTE” GJELI 1° NEL PESO: 14,75!
Giovanni Schiavo: ecco dove si corre…
- Cimadolmo(Tv) – Corsa Podistica degli asparagi
- Caltrano(Vi) – La tagliafuoco – km 10,5 di corsa in salita D+ 1160 mt
Domenica 12
- Dolo(Ve) – Marcia dei Storti – km 7/12/18
- San Dona’ di Piave(Ve) – km 5/10,5 e Maratonina km 21,097
- Carbonera(Tv) - Carbonera Corre_CPT - km 5/10,5
- Fenil del Turco(Ro) - Passeggiata di Primavera_fiasp
- Vicenza_Torri di Arcugnano - km 6/10, dedicate alla mamme e alle donne
- Grumolo Pedemonte di Zuglia(Vi) - km 6/11/20 - Caminada de San Biagio
- Noventa Vicentina(Vi) - campestre e km23 impegnativa con cordata - Marcia campagnola
- Sommacampagna(Vr) - Marciarena
- Colognola ai Colli(Vr) - Tra Colli E Vigneti - Km 5/10/16 collinari
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SERNAGLIA……UNA CORSA STRANA
. di Denis Lazzer
Ogni volta che vengo a correre a Sernaglia della Battaglia, mi succede una cosa strana. Ma andiamo per ordine. Arrivo sul luogo di ritrovo con largo anticipo con la mia solita poca voja de far del ben, ma è sufficiente incontrare i già molti podisti presenti in loco, per far risvegliare il mio unico neutrone che vaga solitario nel mio cervello. E chi ti trovo per primo? Quel venesian meso toscan di Giovanni in compagnia della Stefania, e qua la domanda nasce spontanea: ma a che casso de ore seo partidi par esser qua ae sete e meda!!!! E’ la passione per questo bellissimo sport che ti fa alzare presto al mattino, lasciare da sola nel tuo letto Belen , dopo una notte a non combinare niente con lei per non rovinare la prestazione atletica del mattino, fare una veloce e leggera colazione pigliare la macchina, fare 2 km per poi ritornare indietro a riprendere le scarpe che puntualmente hai dimenticato di mettere in borsa la sera prima.
Le mie velleità di vittoria si sono già spente da qualche anno, il mio obiettivo della stagione è e rimane quello di arrivare davanti all’ Ivana e non farmi battere dalla Giancarla. Oggi ho deciso di partire nella parte alta del gruppo proprio per marcare stretto l’Ivana, e provare a staccarla fin da subito. Insieme a noi, si schierano nella parte alta del gruppo, altri due componenti del gruppo cimetta, padre e figlio, Antonio e Filippo.Il primo ritornato a correre dopo tanti anni, il secondo corre da tre anni ( calciatore convertito al podismo ) grande esperto di cadute nelle corse in montagna però corre forte. se fosse più assiduo negli allenamenti e pensasse meno alla morosa si potrebbe togliere qualche soddisfasion in pi.
A pochi attimi dal via mi trovo accerchiato dalle donne perfino la Pasqualini è al mio fianco, non pense de esser un figon però in quel momento mi son sentito un …. Gnoco in medo a tanta ….G-razia.
Mentre continuavo a pensare cossa che le fesse tutte ste femene intorno a mi, la gara era già partita da qualche minuto e ,non so come, mi son ritrovato già al secondo chilometro.
Mi sentivo bene, come si dice in gergo le gambe giravano e come fanno tutti, quando senti che corri bene ti vien voglia di correre ancora più forte, invece di gestire la già bella prestazione che stai ottenendo. I km passano veloci 4, 5, 6…al settimo km si arriva a falzè di piave, ci si avvicina alla sponda sinistra del Piave. E qui comincia la mia corsa strana. Più mi avvicino al Piave piu’ il mio passo rallenta , tutto intorno a me si fa silenzio, tutti quelli che fino a quel momento correvano intorno a me svaniscono. La luce del giorno si fa più scura, dal letto del fiume sale una leggera nebbia. Sono costretto a camminare perché non vedo bene dov’è il sentiero. Cammino piano, sono quasi fermo e ad un tratto sento prendermi per una caviglia. Mi giro e vedo una mano spuntare dal sentiero, poi un’ altra , altre due, dieci, cento mille mani rivolte verso il cielo. Il silenzio che c’era fino a quel momento viene interrotto da tanti lamenti, giovani voci che invocano aiuto. Si, sono giovani voci ne sono certo perché solo in quel momento capisco dove mi trovo. Sono le voci dei ragazzi del 99, ragazzi di 18- 19 anni che in quella riva sinistra del Piave in una notte di fine ottobre del 1918 hanno sacrificato la loro vita per respingere il nemico invasore e liberare la loro patria. Mi fa molto male sentire quei lamenti, ma non posso ignorarli, me li devo portare con me, mi devono servire di lezione quando mi lamento per delle cazzate. Li devo portare con me e farli sentire a tutti, ai giovani di oggi e a quelli che verranno. Non possiamo dimenticarci di loro, mandati a al fronte cosi giovani per una guerra mai voluta.
Tutto d’un tratto mi risveglio e mi ritrovo a correre nuovamente lasciandomi alle spalle il Piave. Sono un po’ frastornato, non corro tanto bene sto facendo tanta fatica ma tengo duro perché l’Ivana si sta avvicinando pericolosamente. Davanti a me c’e’ un atleta , si chiama Gianni , c’è scritto sulla sua canotta, ma non lo conosco. Sotto il nome nel mezzo della canotta tricolore c’e’ il disegno di una signora che tiene in mano la Nostra bandiera, il nostro tricolore. Mi tremano le gambe l’emozione si fa sentire, ritrovo le mie forze e concludo la gara in progressione. Sono arrivato col sorriso stampato in volto e una promessa nel cuore….non dimenticherò mai i Ragazzi del 99.
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LA PISTA RICORDI EMOZIONI
di Denis Lazzer
Ieri ho avuto l’onore di correre con i ragazzi e le ragazze ( dai 15 ai 60 anni ) che si allenano al campo di Oderzo guidati dal “maestro “ Angelo Spessotto. E’ stata una gioia unica, era da tanti anni che non svolgevo un allenamento di gruppo in pista. All’inizio ho corso dietro ai ragazzi, un po’ in disparte perché mi sentivo un intruso. Correvo dietro anche per nascondere la mia emozione. Non riuscivo quasi a correre, le gambe mi tremavano, mi era venuto perfino ”el groppon” in gola. Ritornare a correre anche per un solo allenamento in un anello rosso, anche se non è più tanto rosso, diciamo rosso sbiadito come il sottoscritto, mi ha fatto tornare indietro di 15 anni. La pista in gioventù mi ha dato tanto e nello stesso tempo mi ha anche tolto tanto. E’ stata una scuola di vita, mi ha insegnato a soffrire in silenzio, a non mollare mai e andare fino in fondo, nel bene o nel male. Se potessi ritornare indietro rifarei tutto quello che ho fatto. L’unico rammarico è quello di aver smesso troppo presto a 23 anni. Ero arrivato al punto di odiare la mia amata pista, non vedevo miglioramenti, cosi smisi, ma si sa il primo amore non si scorda mai. Cosi ieri sera l’emozione ha preso il sopravvento. Non solo per un mio personale sentimento, ma anche per il fatto di vedere altre persone di 30, 40, 50 anni che si impegnano in questi duri allenamenti.
Bravi ragazzi, qualunque sia il vostro obiettivo continuate a correre perché la corsa vi renderà delle persone speciali.
Oderzo 09 maggio 2013