Novembre 7th, 2013

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

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Campionati del Mondo Master a Porto Alegre

GRANDE GIORGIO BORTOLOZZI

DUE VOLTE CAMPIONE DEL MONDO

NEL LUNGO 4,25 e NEL TRIPLO 9,76w

Dal sito della Fidal Nazionale

  bortolozzi_master_2013_2.jpg

Comincia nel migliore dei modi l’avventura della compatta spedizione italiana in gara XX Campionati del Mondo Master in corso di svolgimento a Porto Alegre (Brasile). In 6 giorni di competizioni i nostri atleti hanno già conquistato 12 medaglie: 6 ori, 4 argenti e 2 bronzi. Brilla la doppietta di Emanuela Baggiolini che dopo i successi iridati tra le W35 si conferma senza rivali anche tra le W40 vincendo 400hs e 800 metri. A mettersi, però, al collo il primo oro italiano della rassegna è stata Maria Manchia, campionessa nel cross W35 come nella passata edizione e poi argento nei 5000 metri. Vittorie anche per Paola Tiselli nei 5000 W40 (poi al bronzo negli 800), Walter Arena nei 5000 metri di marcia M45 e del “capitano” Giorgio Bortolozzi nel lungo M75. Sul secondo gradino del podio, invece, sono saliti l’astista Carla Forcellini (W55), Giusy La Cava nei 400hs (W45) e il marciatore Salvatore Cacia nei 5000 metri (M45). Bronzo, infine, per Gigliola Giorgi negli 800 metri delle W45. La manifestazione proseguirà fino a domenica 27 ottobre.

a.g.

Sale a 16 il bottino di medaglie della spedizione italiana ai XX Campionati del Mondo Master in corso di svolgimento a Porto Alegre (Brasile): nel dettaglio sono 10 gli ori, 4 gli argenti e 2 i bronzi. Dagli ostacoli sono arrivati infatti i due ori di Antonio Montaruli, con 48.22 vincitore dei 300hs nella categoria M65, e di Frederic Peroni, oro nei 400hs nella categoria M50 con il crono di 59.38. Altre soddisfazioni ancora dai salti in estensione grazie a Giorgio Bortolozzi che dopo la vittoria nel lungo (4,25) si aggiudica anche quella nel triplo M75 con la misura di 9.76 (+2.5), salto regolare a 9,60. mentre dopo l’argento nei 5000 metri e l’oro nel cross W35 Maria Manchia si mette al collo anche la medaglia più preziosa dei 10.000 W35 (38:48.84).

a.c.s.

 

 

Si concludono con altri cinque ori, tre argenti e tre bronzi per l’Italia i Campionati del Mondo Master, andati in scena dal 16 ottobre e conclusisi ieri nella brasiliana Porto Alegre. Da copertina il terzo oro di Paola Tiselli, conquistato nei 1500 W40 (con il crono di 5:06.99) dopo quelli nei 5000 e 2000 siepi (oltre al bronzo negli 800 della stessa categoria, all’argento nella 4×400 W35 e al bronzo nella 4×100 W35). Tripletta anche per Walter Arena, tre volte al primo posto nella marcia: dopo 5.000 metri e 10km ecco arrivare l’ultimo allora nei 20km di marcia grazie al crono di 1:42:08. A  conquistare la medaglia più preziosa sono anche Donatella Faedda, vincitrice dei 400 metri W35 con il tempo di 58.63, Gianluca Grassi nella mezza maratona M50 al traguardo in 1h16:02 e Alfredo Norvello in maratona M45 con il crono di 2h39:27. Argento con record italiano nella categoria W40 per Emanuela Baggiolini, seconda nei 400 metri in 57.54 e per la staffetta 4X400 W35 composta sempre da Emanuela Baggiolini, Paola Tiselli, Donatella Faedda e Giusy LaCava (4:07.80). Lo stesso quartetto è stato capace di conquistare anche il bronzo, sempre fra le W35, nella 4×100 (53.41). Vincenzo Felicetti è secondo sempre sul giro di pista, ma nella categoria M60 (58.61) mentre Gianfranco Belluomo vince il bronzo nei 3000 siepi M50. Da segnalare anche la prova di Giorgio Bortolozzi: primo atleta a ricoprire il ruolo di “capitano” della squadra italiana nella storia delle rassegne internazionali master, Bortolozzi aggiunge all’indiscusso ruolo di trascinatore dentro e fuori dal campo anche un terzo posto nel salto in alto M75 con la misura di 1,33.

La XX edizione della rassegna mondiale dedicata ai master finisce così con 31 medaglie per la squadra italiana: 17 sono del metallo più prezioso, accompagnate da 9 argenti e 5 bronzi.

Anna Chiara Spigarolo

Campionati del Mondo Master
Porto Alegre (Brasile), 16-27 ottobre 2013
I medagliati italiani

  medaglie-di-porto-alegre-2013.jpg

ORO
400 W35: Donatella Faedda
800 W40: Emanuela Baggiolini
1.500 W40: Paola Tiselli
5.000 W40: Paola Tiselli
10.000 W35: Maria Manchia
400hs M50: Frederic Peroni
300hs M65: Antonio Montaruli
400hs W40: Emanuela Baggiolini
2.000 siepi W40: Paola Tiselli
Lungo M75: Giorgio Bortolozzi
Triplo M75: Giorgio Bortolozzi

5.000 marcia M45: Walter Arena
10km marcia M45: Walter Arena
20km marciaM45: Walter Arena
Mezza maratona M50: Gianluca Grassi
Maratona M45: Alfredo Novello
Cross 8km W35: Maria Manchia

ARGENTO
400 W40: Emanuela Baggiolini
400 M60: Vincenzo Felicetti
5.000 W35: Maria Manchia
400hs W45: Giusy Lacava
Asta W50: Carla Forcellini
marcia M45: Salvatore Cacia
10km marcia M45: Salvatore Cacia
4×400W35: Emanuela Baggiolini, Paola Tiselli, Donatella Faedda e Giusy LaCava
20 km marcia a squadre M45: Walter Arena, Sergio Fasano e Franco Venturi Degli Esposti

BRONZO
800 W40: Paola Tiselli
800 W45: Gigliola Giorgi
3000 siepi M50: Gianfranco Belluomo
Alto M75: Giorgio Bortolozzi
4×100 W35: Emanuela Baggiolini, Paola Tiselli, Donatella Faedda e Giusy LaCava

Anna Chiara Spigarolo

 

foto-del-gruppo-italiano.jpg 

Ecco la diretta testimonianza di Giorgio:

“Come puoi leggere, ho inaugurato nei master la qualifica di capitano (ero il più vecchio italiano presente) e ho avuto due foto sul sito FIDAL.

Quanto agli italiani, eravamo forse 35 su 50 iscritti. Le defezioni in parte sono state causate dal fatto che in agosto a Torino si erano svolti i World Master Games, per cui molti hanno scelto di partecipare solo a questi Giochi, sia pure in tono ridotto rispetto ai Mondiali ufficiali.

A P. Alegre funzionavano solo i volontari e nel campo principale c’era una sola pedana per alto e asta, per cui il decathlon è finito a mezzanotte (il buio arrivava prima delle 19), con i fari di una sola auto, dato che il campo era privo di illuminazione.

La cosa più grave era che non c’era alcun tabellone, nei concorsi, che dicesse quale categoria stesse gareggiando e quali misure facesse! Lo speaker era inesistente, salvo rari interventi (neppure segnalava eventuali record mondiali).

Le premiazioni sul podio sono saltate quasi tutte per la pioggia e la mancata riprogrammazione degli orari e ad una certo punto si andava a prendersi le medaglie facendo la fila. Io non sono salito sul podio nel lungo e nel triplo, perchè non si trovavano gli altri due e ci sono salito solo nell’alto, quando sono arrivato terzo, perchè non ci siamo persi di vista per due ore.

Almeno gli orari delle gare sono stati rispettati e di buono c’erano i tanti computer a disposizione degli atleti e i bus per il trasporto nelle varie sedi di gara e alberghi.

Le mie vittorie sono state nette, anche se non ero al massimo dell’efficienza fisica. Nel lungo il secondo ha saltato 4,03 e nel triplo 9,10. Nell’alto c’era il primatista mondiale, per cui nulla da fare.

Ho portato a P.Alegre e fatto vedere in giro il giornale del 1963 quando, alle Universiadi, avevo gareggiato là. Poi, continue foto e dialoghi con i discendenti dei veneti finiti laggiù a fine ottocento.

  porto-alegre-1963.jpg

Ti allego anche il giornale in questione, la foto delle medaglie e quella del gruppo italiano (in parte), assieme al vicepresidente della FIDAL (alla mia sinistra) e di Giacomo Leone (il secondo alla mia destra), venuto apposta per farsi eleggere vicepresidente mondiale “Non Stadia” (cioè le corse su strada).

 

Questa la testimonianza di Roberto Di Luzio

 

“Chi si aspettava di trovare una citta’ allegra e solare sarà rimasto deluso, Porto Alegre è città caotica con un traffico a volte infernale, il settore edilizio stà facendo grandi affari vista la cementificazione del territorio ma molto ci sarà da fare in futuro per le malconcie strade. Di veramente bello e caratteristico c’è davvero poco ed il clima durante i dodici giorni è stato con tanta pioggia, vento e pure un discreto freddo. Ma tant’è … siamo abituati a posti non propriamente turistici in occasione di manifestazioni internazionali … 

Appena arrivati allo stadio principale (CETE)  ho  capito subito che qualcosa non quadrava a livello di organizzazione, due tribunette scoperte (poi coperte con due tende) , le gare senza nessuno speaker, sembrava una qualsiasi riunione regionale organizzata male.

 

Ma il peggio doveva arrivare con i 5000 disputatasi in uno storico  impianto privato (sogipa) con piscine, palestre ma completamente privo di zona riscaldamento. i ritardi abissali delle gare non lasciavano presagire nulla di buono ma il peggio doveva arrivare quando nelle classifiche il giorno dopo la gara tanti atleti vedevano DNS (non partito)  vicino al proprio nome. Anche Paola, vincitrice delle W40 veniva coinvolta in questo marasma. Grande corsa in macchina con De Carli da un campo all’altro a cercare di sistemare la questione e certamente non è stato il giusto  pregara per il mio 800 che poi è andato come è andato (ritirato ai 650).

 

Un’altro impianto è stato utilizzato il PUCRS struttura privata con pista ad otto corsie e tribune coperte, rettilineo indoor,  un intero palazzetto in cui ad ogni piano c’era o un campo di calcetto o basket o piscina, ma essendo privato è stato utilizzato pochissimo perchè evidentemente costava troppo all’organizzazione.

 

Le gare sono continuate al CETE continuando nella mancanza di speaker, con lo starter senza megafono che strillava i comandi e per il controstarter un fischietto. Le premiazioni non avevano orari certi per cui se gli atleti si ritrovavano andavano in premiazione altrimenti niente (esempio 1500 di Paola senza cerimonia).  Peccato perchè il livello della manifestazione è stato di ottimo livello, ma mal supportato da una organizzazione non abituata a grandi eventi. Responsabilità anche della federazione internazionale  perchè doveva vegliare meglio su come i brasiliani intendevano organizzare tale campionato. 

 

Si chiudeva in bellezza con le staffette con ritardi fino a due ore e un caos indescrivibile alle premiazioni. Si riparte con l’idea di una manifestazione durata troppi giorni (addirittura due giorni di riposo) un pò di stanchezza, per fortuna tante medaglie in famiglia e il ricordo piacevole di aver conosciuto e rivisto persone con le quali si condivide la nostra grande passione per l’atletica.”

 

Roberto Di Luzio