DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
CAMPIONATO NAZIONALE CSI A GROSSETO
Zanatta, tre ori… proprio come Bolt!
Alto 2,07 – lungo 6,91 – peso 6 12,61.
Rifiorisce d’oro Tobia nell’alto: 2,05!
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Pingue raccolto trevigiano: sedici ori, diciannove argenti e cinque bronzi!!!
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L’attività atletica del CSI che ancora stenta ad avere un riconoscimento pieno dalla Fidal (i comitati provinciali non si ritrovano validi i risultati conseguiti nelle loro locali riunioni ai fini della graduatorie nazionali), produce parallelamente la sua promozione sportiva e organizza alla grande il Campionato Nazionale, assegnando titoli e medaglie. Treviso grazie alle società atletiche di Ponzano, Oderzo, Paese, Villorba, Vedelago e San Biagio di Callalta, in quel di Grosseto ha in qualche modo maramaldeggiato portandosi a casa ben sedici titoli, ben diciannove argenti e cinque bronzi: una vendemmiata.
Volendo strafare si è aggiudicata anche due primati nazionali (ovviamente CSI) con Jacopo Zanatta (autore tralaltro di una tripletta di titoli …alla Usain Bolt! Aggiungete il lungo junior con 6,91 e il peso da 6 kg. con la misura di 12,61), alto junior a 2,07 e con la promessa Lorenzo Bonafede, in smagliante forma, nel lungo con un balzo di 6,98. In primissimo piano la commovente rinascita di quel talentuoso di Tobia Vendrame che per poco non sfiora il colpaccio dei due metri e dieci (2,05)
Gli altri undici titoli hanno incoronato le teste di Maryana Bedini sui 400m. senior, del master Federico Criscuolo (doppio alloro nel peso 11,37 e nel disco con un super lancio a 37,61!), del master Gian Paolo Cescon sui 400m. (57”56), dei cadetti Veronica Favaro (80m. in 10”81) e Marco Lazzaro (disco a 30,02), del ragazzo Samuele Criscuolo nel lungo (4,90) e del quartetto della staffetta 4×100m. cadetta femminile dell’atletica Villorba con ancora la Favaro, M. Songne, Sara Negro e Margherita Randazzo.
Per gli argenti i bis di Bonafede (100m. ) del Cescon (200m.), di Licia Vendrame (100/200m.), la tris della Bedini (800/1500/3000m.); gli altri sono appannaggio di Laura Vanin (marcia 2km.), di Giorgio Bresciani (5000m.), Elena Felet nel giavellottoda 500 grammi (32,98), di Lorenzo Peccolo nel peso da 5kg. e dalle staffette 4×400. dell’Atletica Ponzano con Zanatta, Gian Luca Zago, Cescon e Bonafede e della staffetta svedese giovanile della Dinamis Paese con i cadetti Alberto Salvadori, Federico Zugno, Nicolò Busatto e Mattia Brunello.
A chiudere i bronzi con il bis del ragazzino Samuele (60m/60hs), del ragazzo Nicolò Bedini sui 1000m. dell’esordiente Giovanni Lazzaro sui 600m. e dell’allieva trevigiana (in quel di Belluno) Aurora Gallina sui 100m.
Giù dal podio in evidenza Brunello sui 300m. (39”07), Greta Barbiero sui 100m. e Francesca Rodeghiero nel lungo.
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COMUNICANDO CON LA RETE…
Di Mirco Martorel
Oggi i campioni dello sport prendono la parola ed insieme anche Pierre DeCoubertin
I valori dello sport sono la spina dorsale di una comunità e lo sport deve essere prima di tutto divertimento! “Per ogni individuo lo sport e’ una possibile fonte di miglioramento interiore”. Lo sport raggiunge tutti e ci aiuta a crescere meglio. I piccoli devono sapere che lo sport non è soldi o risultati ma prima di tutto fatica. Si può sempre migliorare e l’importante è dare tutto e conta il modo in cui ti poni verso una specifica scelta sportiva!! Prima c’è il piacere, il risultato è solo una conseguenza!! “L’importante non è vincere ma partecipare”!!
La vittoria intesa come arrivare “primi” e battere l’avversario, Questo è il tema dominante nella nostra società. “La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essere battuti bene”.
Oggi tra i ragazzi vive chi vince mentre chi perde e’ considerato “uno sfigato”. La vittoria è dare il massimo delle proprie possibilità solo così lo sport può essere immaginato! Realizzare un sogno uscendo dalla logica del risultato per riscoprire i veri valori dell’attività sportiva.
Certo tante belle parole ma quante contraddizioni! Oggigiorno bisogna rendersi conto che l’interesse e’ dato dallo spettacolo, dalle vittorie, dai risultati che costituiscono la rovina di tutto ciò il DENARO!!! Questo è solo un tentativo per manipolare il vero significato dello sport!! Sono tanti gli esempi negativi che vanno a condizionare la sana crescita delle giovani generazioni che devono rapportarsi e scontrarsi con scelte tutt’altro che meritocratiche che ingiustamente fanno perdere fiducia e volontà di lottare contro logiche a livello dirigenziale e si perdono risorse che potrebbero essere state gestire meglio!!
Un fenomeno lampante è contraddittorio e’ legato agli atleti richiedenti il cambio di nazionalità che difronte al fatto di non potersi mettere in luce nel paese in cui vivono perché di seconda fascia e/o attirati da ingaggi allettanti scelgono questa strada e di fatto il tutto diventa lavoro senza riconoscimento della patria di origine e pure questo fa male allo sport!!!
Qui mi fermo anche perché la materia è troppo fasta e fonte di notevoli polemiche!!!!
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EMOZIONI MONDIALI nel mondiale degli altri.
Di Francesco Storgato
A fine agosto, a Pechino si sono conclusi i campionati di atletica, visti e rivisti in varie repliche televisive anche nei giorni successivi alla loro conclusione.
I numeri lo testimoniano, l’atletica in tivù tira a prescindere dal fattore tifo nazionale, in occasione di Olimpiadi, Mondiali o Europei fà audience.
E’ stata una bella settimana di gare tra qualificazioni e finali, un solo record mondiale migliorato, quello di Ashton Eaton nel decathlon con 9045 punti. Diventa sempre più difficile batterli perchè i limiti si spostano in avanti, la scalata è impervia, anche se continuano a migliorare le tecniche, i materiali, l’alimentazione. Ma se è vero che i record (compresi quelli personali), sono punto d’arrivo degli atleti, non c’è nulla che esalta come il confronto diretto. Vedere atleti incollati agli avversari, pronti a superarli alla prima occasione, nelle corse come nei salti o nei lanci, felici di aver conquistato una posizione migliore.
I mondiali di Pechino si sono dimostrati, come ormai capita da qualche decennio, universali, Hanno partecipato atleti di oltre 200 nazioni, le medaglie le hanno conquistate quasi 50 paesi, numeri che in altre discipline sportive nelle occasioni olimpiche o mondiali non trovano uguali. E’ la dimostrazione dell’universalità vedere il Kenya seguito dalla Giamaica in testa al medagliere. Ci si può attendere la presenza dei soliti colossi statunitensi o russi o cinesi, nazioni che hanno centinaia di milioni di abitanti, poi si viene superati da piccoli paesi ( l’oro dell’Eritrea nella maratona ).
Per l’Italia zero medaglie e delusione nel vedere certe controprestazioni, il confronto è stato impietoso. L’assenza in tante finali ha il sapore amaro per non riuscire a competere, la sfortunata spedizione ha l’alibi delle assenze di alcuni atleti di punta, ma di fondo probabilmente l’atletica italiana al momento è questa, cerca di rimediare qualche risultato qua e là per tenersi giustamente in vita, pensando alle olimpiadi di Rio del 2016.
Mi rimane il ricordo del fascino dell’evento mondiale, è stato un delizioso spot arrivato nelle case di molti giovani. L’atletica riesce ad affascinare e ad interessare, val bene dei sacrifici, se poi dà modo di recitare su un palcoscenico del genere.
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ancoraRASSEGNA STAMPA
dei nostri cari amici
SALIMA BARZANTI
E MIRCO MARTOREL
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