DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Palmanova, Bibalo trionfa alla Mezza maratona
Ha coperto i 21,097 chilometri in un’ora 9’20’’ precedendo Perencin e l’austriaco Linseder
PALMANOVA. I regionali erano favoriti e un regionale ha vinto la 13ª Mezza maratona “Città di Palmanova”. La corsa, con 3.600 iscritti (fra cui 700 sloveni e 350 austriaci), è scattata nella piazza Grande dopo aver osservato un minuto di silenzio per i drammatici fatti di Parigi. Reduce da due piazze d’onore, Steve Bibalo, comasco che da quattro anni vive a Sammardenchia e gareggia per la Sportiamo Trieste, stavolta è riuscito a mettere tutti in fila. Accreditato del personal best di un’ora 08’50’’, ha completato i canonici 21,097 km in un’ora 09’20’’,precedendo di 15’’ il coneglianese Emanuele Perencin (2°), di 29’’ l’austriaco Stefan Linseder (3°) e di 37’’ il bellunese Cristian Sommariva (4°).
Il quartetto che aveva preso il largo intorno al 6° km aveva proseguito compatto fino al cartello dei 15 chilometri, quando il vincitore ha sferrato un perentorio allungo contro il quale nulla hanno potuto i compagni di viaggio. Dopo il coneglianese Perencin, leader dei 40enni che ha chiuso la sua maratonina sotto il muro dell’ora e 10’, belle prestazioni hanno sfornato i carnici Michael Galassi, 12° in un’ora 11’24’’, e Daniel Maieron, 18° in un’ora 11’56’’, e il tricesimano Francesco Nadalutti, 19° in un’ora 12’18’’. Tra gli altri friulani Gianni Bortolussi (22°), Alex Danelutti, 24°, Omar Zampis, 25°, Luca Della Pietra, 28°, Gilberto Tiussi, 30° e primo dei bassaioli.
In campo femminile Teresa Montrone (Atletica Locorotondo), 28enne barese che sta conseguendo il dottorato in matematica all’Università di Trieste, ha rispettato il pronostico di favorita. Si è giocato il successo con la slovena Neja Krsinar contro la quale ha dovuto però lottare sin dal 12° km e alla fine è stata capace di anticiparla di un soffio. La vincitrice, che era al debutto sui 21,097 km, ha coperto la distanza in un’ora 16’48’’, uno dei migliori tempi della maratonina palmarina. Ha completato il podio rosa la master/40 Erika Bagatin (Maratonina udinese). Ottimo 6° posto per la paluzzana Daniela Morassi dietro alla quale sono giunte l’azzanese Elisabetta Villa, l’udinese Simona Rizzato e la cordenonese Eva Vignandel. E’ seguita una lunghissima fila di 3.023 runners che si è chiusa con l’arrivo della friulana Silvia Furlani, affetta da sclerosi a placche.
Nella non competitiva su 6 o 12 km, i 1.500 partecipanti non hanno avuto alcuna fretta di correre. Assegnati i titoli regionali per i tesserati del Csi. Nell’insieme è stata una grande manifestazione di sport e spettatori con numeri che hanno appagato appieno l’impegno organizzativo dell’associazione Eventi sportivi di Palmanova.
Classifiche. Uomini:
1) Steve Bibalo (Sportiamo Trieste) 1h 09’20’’, 2) Emanuele Perencin (Dolce nord-est) 1h 09’36’’, 3) Stefan Linseder (A) 1h 09’49’’, 4) Cristian Sommariva (Dolomiti Belluno) 1h 09’58’’, 5) Jamez Mulej (Slo) 1h 10’23’’, 6) Claudio Brandalise (Emmerung) 1h 10’32’’, 7) Cristoph Lorber (A) 1h 10’36’’, Stefano Fantuz (Colfranculana) 1h 10’52’’, 9) Matteo Penazzato (Riviera del Brenta) 1h 11’13’’, 10) Marko Tratnik (Slo) 1h 11’20’’.
Donne:
1) Teresa Montrone (Locorotondo) 1h 16’48’’, 2) Neja Krsinar (Slo) 1h 17’03’’, 3) Erika Bagatin (Amu) 1h 20’54’’, 4) Petra Tratnik (Slo) 1h 22’48’’, 5) Theresa Moser (A) 1h 23’21’’, 6) Daniela Morassi (Us Aldo Moro) 1h 23’52’’, 7) Elisabetta Villa (Azzano) 1h 25’09’’, Simona Rizzatio (Amu) 1h 26’14’’, 9) Eva Vignandel (Podisti Cordenons)
1h 26’29’’, 10) Ana Radivo (Slo) 1h 26’38’’.
Campioni regionali Csi: seniores, Daniel Maireon e Lara Sartor; amatori/A, Emanuele Perencin e Daniela Morassi; amatori/B, Gianluca Nazzi e Sara Bradaschia; veterani, Maurizio Zamaro e Fulvia Cecchini.
Vincenzo Mazzei
Gli altri trevigiani in corsa:
16. Andrea Frezza, 1h 11. 40.
17. Giuseppe Di Stefano, 1h 11. 42.
Poi Gianni Bortolussi, Franco Zanardo, Davide Camerin, Adriano Pagotto, Fabrizio Casagrande, Roberto Graziotto e Roberto Bettamin.
Tra le donne:
11. Barbara Minetto, 1h 26. 40.
Lilian Irwin, 1h 26. 56, Sara Sella, 1h 30. 00. e Monica Zilli, 1h 31. 53.
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ATLETICA GIOVANILE TREVIGIANA
ora meno talentuosa ma più che mai IMPORTANTE.
9^ parte LA DIRIGENZA tra risorse umane e leadership
di Francesco Storgato
Le società sportive sono un patrimonio della società civile, questo l’ho già descritto precedentemente, il patrimonio delle società sportive non è composto solo da risorse economiche, ma anche da quelle umane (quasi totalmente in forma di volontariato) che il sodalizio è capace di calamitare intorno a sé, costruendo un clima adatto alla motivazione dei collaboratori e alla loro valorizzazione. Il volontariato rappresenta una componente determinante per la distribuzione dei servizi legati allo sport e per la sopravvivenza delle società sportive, è il motore dell’associazionismo che anima il mondo dello sport e non solo.
Alcune di queste persone che offrono parte del loro tempo libero, trovano la motivazione rispondendo all’esigenza di continuare a frequentare l’ambiente di una vita, mettendo a disposizione le esperienze fatte in precedenza. Si tratta di ex atleti che hanno poi deciso d’indossare i panni di tecnico o dirigente, dando proseguimento alla condivisione di valori legati allo sport e al suo ambiente. Altra categoria dalla quale poter attingere un aiuto concreto è quella del genitore, la cui disponibilità è però spesso legata al destino sportivo del figlio. Se il ragazzo continuerà a correre, saltare, lanciare, allora si potrà contare sul papà o mamma dirigente/collaboratore, altrimenti, in mancanza di una forte azione coinvolgente, la società avrà perso un potenziale aiuto. Un’ulteriore categoria da non sottovalutare è rappresentata dalla preziosa famiglia degli amatori e master, animati da grande passione per l’atletica e pronti pur di contribuire allo sviluppo della disciplina. Se c’è da tracciare un percorso, transennare o sorvegliare una strada, aiutare in pista in occasione di una manifestazione, sono disponibili per ogni esigenza. Si vengono a trovare e vivere il dietro le quinte di un evento sportivo, mischiandosi con i vari protagonisti. In occasioni simili si trovano ad essere dall’altra parte, permettendo di poter far gareggiare gli altri concorrenti, contraccambiando le tante volte in cui sono stati loro a beneficiare.
Da sempre, ma ancor di più al giorno d’oggi, non mancano le complessità e le difficoltà gestionali. Tanta burocrazia, regolamenti e normative da seguire e i dirigenti di società, anche se piccole, sono chiamati ad una maggior consapevolezza delle responsabilità, uno sviluppo di capacità gestionali adeguate e aggiornate. La “gestione familiare” può andar bene se riesce nell’intento, altrimenti è preferibile attribuire ruoli precisi e responsabilità ben definite. Le mansioni dove una dirigenza si trova ad operare spaziano dall’aspetto tecnico (staff tecnico da coordinare, organizzazione dell’attività) all’impegnativo lavoro di segreteria (affiliazione-tesseramento, bilancio con quote associative, entrate da sponsor o enti, spese per l’attività o per manifestazioni programmate, aspetti assicurativi per i componenti dell’associazione, idoneità sportive, ecc.) e dal non sottovalutato ruolo di rappresentanza (incontri con istituzioni, sponsor, altre società, mass media, organizzazioni eventi).
In molte società sportive esiste la figura di riferimento, il leader, inteso come dirigente (presidente, direttore tecnico o consigliere) capace di saper guidare un gruppo, animandolo e coordinandolo in modo da ottenere il massimo in funzione degli obbiettivi prefissati. Il leader possiede carisma, conoscenza, disponibilità. E’ impegnato ad individuare le migliori soluzioni ai problemi cercando di trasformare le difficoltà in opportunità.
Non và comunque dimenticato che nelle società d’atletica (e non solo) si possono incontrare persone che preferiscono essere dirette e in un certo senso “comandate”, mentre altri individui sono invece alla ricerca di un maggior coinvolgimento e, ad esempio, desiderano essere consultati prima che venga intrapresa qualsiasi azione che possa riguardare anche indirettamente il sodalizio sportivo. Il leader può delegare e responsabilizzare gli altri componenti del gruppo. Solo cosi i diversi dirigenti potranno crescere diventando ancora più preziosi per l’associazione. Il vero leader è colui che riesce a distribuire compiti e incombenze a varie persone, limitandosi poi ad un’azione di controllo per verificare se l’obbiettivo è stato raggiunto. Una delega che va a buon fine, rappresenta sicuramente un enorme vantaggio competitivo; consente la valorizzazione delle persone, realizza un risparmio di tempo e attua quello stile partecipativo che conferisce un’impronta democratica alla società d’atletica. Non sempre gli obbiettivi sono raggiungibili, o tutto può andar bene, del resto anche in atletica “sbagliando s’impara” e per risolvere al meglio i problemi la strada migliore non sempre si trova subito.
Nell’ambito di una società il fattore che comunque deve essere trainante è il gruppo e il senso d’appartenenza. Un buon dirigente sportivo deve interessarsi anche del clima che si respira all’interno del sodalizio e proprio per questo deve conoscere le problematiche legate alle dinamiche che sono alla base del funzionamento del gruppo. In questo modo crescerà la fedeltà e la motivazione dei collaboratori che operano nella società sportiva e crescerà di conseguenza la qualità del servizio erogato, presupposto questo indispensabile per il continuo sviluppo dell’atletica leggera.
SCUOLA DI PRATICANTATO
- (Fulvio Maleville) –
La “Scuola di Praticantato”, è una iniziativa volta a rendere permanente l’aggiornamento dei tecnici del settore giovanile.
L’idea è quella di offrire un aspetto formativo per quanti lavorano nell’Atletica leggera con la categoria ragazzi e Cadetti. La scuola si propone di dare le basi didattiche, tecniche ed operative per programmare ed allenare i giovani.
Il corso si svolge da Novembre a Giugno e si effettua a metà di ogni mesenel giorno di mercoledì. E’ mia intenzione intercalare l’occasione con dibattiti su argomenti particolarmente sentiti dalla base che riguardano il settore giovanile e che verranno proposti dai frequentatori del corso scolastico in oggetto.
La prima lezione si svolgerà domani 18 Novembre nella sala CONI adiacente il CP Fidal ed avrà come argomento “LA VALUTAZIONE DELL’ESERCIZIARIO GIOVANILE”, si prenderanno in considerazione i criteri per agevolare l’appropriazione degli esercizi e la possibilità di catalogarli al fine di poterli gestire in modo più corretto ed efficace.
La lezione successiva (Metà Dicembre) avrà come tema “Il LAVORO COSTRUTTIVO PER IL GIOVANE LANCIATORE” e sarà tenuta da mio fratello Sergio. Riprenderemo a Gennaio affrontando “praticamente” il “SALTO IN ALTO”, specialità che si svilupperà probabilmente in più incontri.
Le lezioni, dopo questa prima occasione, si terranno a Montebelluna dove la società locale già dallo scorso anno ci ha offerto gli spazi per svolgere le attività pratiche.
L’iniziativa, dopo la fase sperimentale della scorsa stagione, ha quest’anno ottenuto il patrocinio del Comitato Regionale Fidal e l’assenso di quello Provinciale.
Tutti i tecnici giovanili sono invitati.
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