DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Campionati Italiani Paralimpici Indoor ed Invernali Lanci ad Ancona. Ecco i nostri plurimedagliati!
Laura Dotto, Elia Frezza e Patrizia Fedato
Oro anche Leandro Zago e Gian Marco Tonello
Per l’atletica trevigiana ad Ancona i Campionati Italiani Paralimpici Indoor ed Invernali Lanci sono stati una grande festa e un tripudio di medaglie.
Plurititolati la splendida Laura Dotto, il tenero Elia Frezza e la “veterana di sempre” Patrizia Fedato!
La junior Laura si è cinta d’oro sui 400m (1’12”26) e sugli 800m. (2’56”13); Elia, stabilendo i suoi personali, ha primeggiato nel lungo (4,13) ed è salito sul podio dei 60m. (9”15) e dei 200m. (30”40); Patrizia ha dominato sulla pedana del peso da 4 kg. gettando l’attrezzo a 8,38 e ha colto l’oro sui 60m. con il tempo di 9”68.
Bella sorpresa di Gian Marco Tonello, titolo italiano sui 200m. in 29”99 e argento sui 60m. in 9”14. Argento anche la 4×200m della Oltre Onlus di Montebelluna con il quartetto composto da Pier Luigi Capocasale, Jury Fiorentin, Simone Zandonà e (ancora) Gian Marco Tonello: tempo 2’07”11.
Altro oro se lo è aggiudicato il nostro Leandro Zago con l’ASPEA di Padova nella staffetta 4×400m.
Buoni riscontri cronometrici sui 60/200m. per Pier Luigi (5° in 9”12 e 32”38), per Simone (6° in 9”12 e 30”57) e per Jury (8° in 9”24 e 32”02); buoni i 200m. di Leandro in 29”22; ottima presenza di Pier Carlo Morello nel duplice impegno 800/1500m (8° in 3’31”32 e 5° in 7’02”28).
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI GABRIELE MARSURA
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FRANCESCA PORCELLATO SULLA STRADA PER RIO: “RIPARTO DALL’UNESCO CITIES MARATHON”
Esordio stagionale, il lunedì di Pasquetta, per la fuoriclasse azzurra che in Brasile parteciperà alla sua decima Paralimpiade. In gara con le handbike anche tre americani reduci dalla guerra in Afghanistan. Il debutto degli Special Olympics
Udine, 23 marzo 2016 – La strada per Rio passa per il cuore del Friuli. Il 2016 di Francesca Porcellato inizia dall’Unesco Cities Marathon. Lunedì, giorno di Pasquetta, la “rossa volante” di Riese Pio X sarà al via della quarta edizione della maratona da Cividale ad Aquileia, il primo impegno di una stagione che culminerà con la Paralimpiade di Rio, la decima rassegna a cinque cerchi di una carriera ineguagliabile.
“L’Unesco Cities Marathon, nel 2015, mi ha portato fortuna – spiega la Porcellato -. Non conoscevo questa gara: ho trovato un percorso velocissimo, tanta gente lungo la strada, un’organizzazione perfetta. Dal Friuli è decollata una stagione che mi ha dato grandi soddisfazioni”.
Dopo sei Paralimpiadi nell’atletica e tre nello sci nordico, con un 11 medaglie vinte, di cui tre d’oro, la Porcellato è alle prese con una nuova sfida: domare la velocità di una handbike, disciplina del paraciclismo.
“Ho scoperto l’handbike alla vigilia i Giochi invernali di Sochi, la utilizzavamo in allenamento. Mi sono appassionata, i miglioramenti sono stati rapidi e il 2015 è stato un anno molto positivo, con 29 podi su 30 gare e il doppio oro (crono e maratona, n.d.r.) dei Mondiali di Nottwil”.
La maratona è nel destino della Porcellato. Nella sua “prima vita” da atleta, con la carrozzina olimpica, ha corso da protagonista in tutte le grandi classiche internazionali.
Al suo palmarés mancava soltanto Boston. E a Boston, nel 2015, poche settimane dopo l’Unesco Cities Marathon, la Porcellato è andata a vincere con l’handbike.
“Arrivo da un periodo di grandi carichi d’allenamento, non sarò brillante. Ma la voglia di gareggiare è tanta. Dopo l’Unesco Cities Marathon, mi attendono le prime prove di Coppa Europa, un raduno con la Nazionale. Gli impegni incalzano. Rio è dietro l’angolo”.
Al suo fianco, sulla linea di partenza a Cividale, la Porcellato troverà anche tre atleti statunitensi, reduci dalla guerra in Afghanistan. Una quarantina gli atleti annunciati al via con la handbike. Un numero ragguardevole, frutto anche del grande impegno dell’associazione “Basket e non solo”, che affianca il comitato organizzatore dell’Unesco Cities Marathon.
A proposito di diversamente abili, quest’anno l’Unesco Cities Marathon, per la prima volta, ospiterà la gara di alcuni atleti del settore Special Olympics: li attende l’ultimo tratto del percorso della maratona (4 chilometri, partenza alle 12 da Terzo di Aquileia), con arrivo tra gli applausi sul traguardo di Aquileia.
L’UNESCO CITIES MARATHON
In Friuli Venezia Giulia, all’inizio della primavera, si corre l’unica maratona al mondo che collega due siti appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’Unesco: Cividale del Friuli, antica capitale longobarda, e Aquileia, centro dalle importanti vestigia romane. Le due cittadine distano esattamente 42 chilometri, la lunghezza classica della maratona. Da qui, l’idea di una corsa che unisca simbolicamente i due centri, passando anche per Palmanova, la celebre “città stellata”, a sua volta candidata a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La prossima edizione dell’Unesco Cities Marathon – la quarta - si svolgerà il 28 marzo 2016, giorno di Pasquetta, con partenza a Cividale del Friuli e arrivo ad Aquileia, nella storica Piazza Capitolo. Quarantadue velocissimi chilometri, nel cuore di una delle regioni più affascinanti e ospitali d’Italia.
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Village atleti e “quartier tappa” al Villaggio dei Pini; regia di Silca Ultralite Vittorio Veneto
Quasi 1.000 atleti-gara per il tricolore di duathlon giovanile di Caorle (VE)
Sabato 2 e domenica 3 aprile i migliori giovani italiani si sfideranno al Lido di Altanea
La stagione del triathlon 2016, in casa Silca Ultralite Vittorio Veneto, incomincia con un altro tricolore. Sabato 2 e domenica 3 aprile la società trevigiana da anni attivissima nell’organizzazione di eventi dedicati alla multidisciplina (oltre che nella formazione di atleti che hanno scritto e stanno scrivendo pagine importanti del triathlon) sarà infatti impegnata alla regia del campionato italiano di duathlon giovanile (Junior, Youth A e B), individuale e a squadre e di una gara nazionale di categoria Ragazzi. La location sarà, per la prima volta, Caorle, città veneziana che si affaccia sul mare Adriatico. Nella località balneare si attendono 945 atleti-gara provenienti da tutt’Italia, 179 Ragazzi, 193 Youth A, 141 Youth B, 105 Junior e 81 Staffette (324 atleti). Numeri importanti che sottolineano come il movimento del triathlon stia crescendo anno dopo anno, aumentando il suo appeal non solo tra gli Age Group (gli amatori) ma anche e soprattutto tra i giovani. La gara verrà disputata al lido di Altanea, con villaggio atleti e “quartier tappa” nel Villaggio Ai Pini.
Tra gli Juniores, al via il bronzo femminile dell’edizione 2015 di Perugia, Cecilina D’Aniello (TD Rimini), l’oro e il bronzo 2015 ma tra gli Youth B, Diego Luca Boraschi (Torrino Tri Team) e Federico Pagotto (Silca Ultralite).
Tra le Youth B, dopo rispettivamente il primo e il secondo posto 2015, tra le favorite ci sono Carlotta Missaglia (Cus Propatria Milano) e Giulia Repetto (As Virtus).
Tra gli Youth B, al via l’argento 2015 Thomas Bertrandi (Torino Triathlon) e l’argento e il bronzo Youth A 2015, Filippo Pradella (Silca Ultralite) e Davide Ingrilli (CNM Triathlon). Gareggeranno tutte tra le Youth B, Beatrice Mallozzi (Minerva Roma), Giada Romano (Sport Insieme) e Francesca Crestani (Rari Nantes Marostica), lo scorso anno rispettivamente prima, seconda e terza nel podio Youth A.
Importante anche la presenza nelle staffette miste, con al via tutte le migliori squadre italiane. Nel 2015 ad occupare i tre gradini del podio Junior sono stati AS Virtus, Minerva Roma e Pianeta Acqua. Nella gara Youth campione in carica Rari Nantes Marostica, che a Perugia ha anticipato Silca Ultralite Vittorio Veneto (Federico e Viola Pagotto, Erica Mazzer e Federico Spinazzè) e Minerva Roma.
“Siamo orgogliosi di poter organizzare anche quest’anno un campionato tricolore - commenta il presidente di Silca Ultralite Vittorio Veneto, Aldo Zanetti - per la prima volta saremo a Caorle, una bellissima cittadina sul mare che ci offrirà una location ideale. Organizzare poi un campionato giovanile ci rende particolarmente felici, perché è da qui che passeranno i campioni di domani. Come sempre l’andamento di queste gare è da scoprire, con i passaggi di categoria e la crescita, anche fisica, di anno in anno, di questi giovani atleti. Sicuramente saranno gare avvincenti e all’insegna del sano agonismo. Ringrazio enti, volontari e partner che ci sono accanto in questa nuova avventura”.
Sabato 2 aprile, a partire da metà mattina e fino a metà pomeriggio, si svolgeranno le gare individuali. Domenica 3 aprile spazio invece alla staffetta mista 2+2 Junior e Youth.
La manifestazione tricolore sarà presentata ufficialmente alla stampa mercoledì 30 marzo alle ore 11 nel municipio di Caorle, in via Roma 16.
Accanto a Silca Ultralite Vittorio Veneto nell’organizzazione del campionato giovanile di duathlon individuale e a squadre a staffetta, evento patrocinato dalla Città di Caorle e dalla Fondazione Caorle Città dello Sport, ci sono Silca, Méthode, Piovesana biscotti e crackers, San Benedetto, Manuel Caffè, Saccon Gomme, Arena, Brooks, Keforma, CZ e Tenute dell’Olivastro (Fitri Friends).
Al seguente link il file doc:
https://gallery.mailchimp.com/587961439df3d23479b626030/files/CS_annuncio_tricolore_duathlon_caorle.doc
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Da Queen Atletica
Provincia di Treviso, Impianti in degrado: niente tricolori…
TREVISO – c’è un aspetto davvero paradossale nello sfacelo collettivo degli impianti di atletica in Italia: che non si conosce se qualcuno della Fidal centrale, oltre a farsi i selfie alle ormai sporadiche inaugurazioni di piste in giro per l’Italia (o rifacimenti di manti), abbia davvero a cuore il problema centrale dell’atletica su pista, ovvero la necessità di avere delle pista per praticare questo sport. Vi immaginate i nuotatori senza piscine che simulano il crawl o il dorso camminando sui marciapiedi di una via della propria città? O i ginnasti di artistica e ritmica che si ritrovano nel parchetto comunale a fare le loro evoluzioni sul pinco-panco e sulle altalene alternandosi con i bimbi?Ebbene, l’atletica si sta riducendo più o meno così, iconografata da quegli eroi dell’atletica siciliana che si allenano sugli ostacoli nelle pubbliche vie delle rioni periferici, in mezzo al traffico e alla luce dei lampioni.
Una federazione nazionale, si immaginerebbe, non dovrebbe intervenire solo a cose fatte per farsi fare la foto da mettere sul proprio sito il giorno delle inaugurazioni, come a dire: “grazie a me!“. In via teorica dovrebbe affiancarsi all’opera politica locale (anche con il CONI, certamente) di sensibilizzazione delle pubbliche amministrazioni o degli investitori privati quando le piste non ci sono o sono abbandonate e degradate. Teoricamente, certo.
Esiste un tale ufficio centrale secondo voi, che curi questi aspetti? Che abbia il risultato di un censimento degli impianti italiani? Che ne conosca lo stato? Che si muova in sinergia con le Fidal locali per analizzare, capire, cercare di migliorare la situazione generale? Non lo sappiamo: vediamo solo ogni tanto (ormai raramente) i soliti selfie alle inaugurazioni (o con i politici locali) mentre l’atletica si sta vedendo erodere quotidianamente le opportunità da offrire ai propri potenziali fruitori, rimanendo di fatto inerme al proprio suicidio assistito.
L’ultima realtà di cui sentiamo la necessità di denunciarne la situazione è quella di Treviso, che non è una provincia del profondo sud abbandonato, ma di una delle regioni più ricche di Italia. A parlare della situazione trevigiana è il presidente della Fidal locale (che almeno su questo aspetto è evidentemente molto più attivo di tanti altri) Oddone Tubia, in un’intervista sul quotidiano “la Tribuna di Treviso” in edicola oggi e firmato dal giornalista Alessandro Toffoli.
Il titolo racconta che a Treviso… “Impianti in degrado: niente tricolori“. Il Presidente della Fidal locale, inizia infatti con questa fotografia, certo, migliore di altre realtà, ma sempre sintomatica del trend in atto:
“La provincia che si vanta di essere la più sportiva d’Italia non ha un impianto in grado di ospitare un campionato italiano assoluto. Quello della condizione degli impianti per l’atletica leggera è sempre stato un mio chiodo fisso, che ora sta esplodendo in tutta la sua gravità”
Ecco quello che ci preme comunque riportare integralmente, altrimenti non si capirebbe il contesto generale. A parlare è sempre Tubia:
“il quadro è avvilente, lo stato di degrado è progressivo, alcuni impianti per il Coni non esistono nemmeno più. La maggioranza degli impianti è inagibile a fini agonistici, e la quasi totalità in stato di completo abbandono: Motta di Livenza, Pieve di Soligo, San Vendemiano, Valdobbiadene, Monago, Santa Lucia, Caerano San Marco, Spresiano,Volpago, Oderzo, Trevignano, Castelfranco, Chiarano, Ponte di Piave, Silea, Riese,Quinto. Possono ospitare solamente attività promozionale con autorizzazione di giornata le strutture di Villorba, Vittorio Veneto, Roncade e Montebelluna. Le piste di Mogliano e Ponzano sono agibili, ma al limite. In condizioni decenti, ma necessitano di manutenzione a breve, entrotra due, tre anni sono gli impianti di Conegliano, Treviso, Vedelago e Pederobba. A San Biagio di Callalta sono partiti i lavori per il rifacimento del manto”.
Sicuramente la situazione trevigiana (come già detto), non è certo paragonabile ad altre realtà soprattutto del sud Italia ma ci racconta come la morte di questo sport nasca anche dal disinteresse di non avere a disposizione la materia prima per poterlo svolgere, ovvero una pista d’atletica. Voi genitori mandereste i vostri figli ad allenarsi per strada di sera? Solo l’infinita grandezza di un’opera prima di tutto di educatori da parte di determinate persone, prima ancora che di tecnici o dirigenti, consente a qualcuno di fare il miracolo di portare i ragazzini a praticare questo sport, ma non può certo diventare la normale amministrazione sul territorio nazionale.
Nel frattempo vi riporto come si muove questo Presidente provinciale della Fidal, che (almeno per questo aspetto, non se ne conosce l’opera politica complessiva per darne un giudizio) sta facendo molto per la questione degli impianti. Del resto, la Fidal deve organizzare solo gare o deve anche creare le condizioni per disputarle?
“Il nostro ruolo è di portare comunque avanti l’attività. In più, cerchiamo di offrire aiuto a chi ci chiede collaborazione rispetto agli impianti. È il caso per esempio del sindaco Cappelletto di San Biagio, che ci ha chiesto un intervento, ed ora sta investendo 700mila euro per gli spogliatoi e la nuova pista. Ma ci sono anche altre realtà in movimento: per esempio a Vedelago si sta cercando di fare un progetto con i Comuni limitrofi i cui cittadini utilizzano l’impianto per provvedere alla sua sistemazione; a Quinto si è costituito un comitato per il rifacimento dell’impianto; a Vittorio Veneto il Comune ha stanziato una cifra per sistemare la pista ed ha interpellato i tecnici della Fidal regionale per avere le dritte giuste per ottenere il miglior risultato possibile”.
Davvero complimenti.
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