Maggio 14th, 2008

Ritratti di ieri e di oggi

     di Franco Piol

 Omaggio a

 Giorgio Bortolozzi 

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Giorgio Bortolozzi con il padre, Menenio, chiamato dalla tribuna per premiare il figlio come tributo di orgoglio e riconoscenza.

 Se si vuole parlare di una continuità sportiva secolare basta fare il nome di un atleta in assoluto: Giorgio Bortolozzi.Un protagonista ineguagliabile sulla scena atletica nazionale, internazionale e trevigiana . il simbolo vivente di una pratica sportiva che tanta passione ha seminato in molte generazioni, che tante emozioni ha trasmesso agli appassionati della pista.

 Giorgio poi è parte integrante, il trait de union, di una insolita e consolidata staffetta, da Menenio una figura di grande maestro, infaticabile e generoso, prolifico costruttore della nostra atletica, a Mario giovane legittimo erede che sta onorevolmente ripercorrendo, in modo originale, i sentieri gloriosi del padre.

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Giorgio con Magali Vettorazzo, “Campioni assoluti Italiani nel lungo del 1962: evento storico che ci ha portati ad essere considerati come “fidanzati” sui rotocalchi italiani, dato che, ambedue, lavoravamo all’Ospedale di Treviso”.

  Giorgio Bortolozzi nasce a Treviso il 4 gennaio del 1937. Esordisce nel 1954 con il CSI Treviso nei salti (lungo 5,49 e nel triplo 12,94) e negli ostacoli (110hs in 17”8 e 400hs in 1’07”0), nel 1955 si identifica nel lungo con 6.55 e nel triplo con 13,67 aprendo così un immaginario duello vincente con il grande di allora, Alfredo Potente. E già nel 1956 è primatista regionale juniores con 6,80 e 14,29, ma Giorgio è un grande esploratore e non si accontenta solo di salti che, comunque, resteranno sempre (ancora oggi, nel 2008) il suo più prestigioso fiore all’occhiello. E così non c’è disciplina che non visiti (anche oltre l’atletica leggera): la velocità (100m in 11”0 nel 1964, 200m in 22”6, 400m in 51”4 nel 1960), gli ostacoli (110hs in 15”6 e 400hs in 55”6 nel 1960), l’alto con 1,82 nel 1961, l’asta con 3 metri nel 1961, i lanci (peso con 12,24 nel 1959, disco con 35,42 nel 1961, giavellotto con 47,18 nel 1958). Altro che decatleta! E infatti nel 1960 racimola 5.086 punti  che rimpinguerà nel 1961 a 5.249. giorgio-e-nino-al-campo-stiore-1962.JPG

Con Nino Idda, giudice di gara del lungo, nell’agosto del 62, nel compianto campo delle Stiore.

  Nel suo DNA però restano i salti, vera passione, quel lungo e soprattutto quel (dannatamente difficile,  tecnicamente complicato) triplo: dal 62 al 64 con 7,30/7,50/7,51 nel lungo e 15,37/15,41/15,30 nel triplo, meritando la maglia azzurra (8 presenze) e conquistando quella di Campione Italiano nel lungo (1962-1964).Poi uno che dice? La laurea, il servizio militare, la professione, la famiglia… Attacchi le scarpette al chiodo! Giorgio no, che fa? Nell’Esercito prima( 7,20 e 15,17) e a Milano, con la Riccardi, dopo (7,02 e 14,65), continua, continua… all’infinito, in forma di terapeutico gioco, sempre a livelli altissimi: un grande!  

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Terzo ai Campionati Italiani del 66, con Gentile e Gatti.   Terzo con gli stessi nel campionato del 68 

    Nel 1977, diremmo oggi, entra, a tutti effetti, a far parte della famiglia dei Master e Giorgio lo fa a modo suo, disputando un decathlon (totalizzando 5110 punti!) e fioccano i primati (spiccano tra gli altri il 16”9 nei 110hs e il 39,80 nel giavellotto), sempre senza trascurare i salti, l’alto (1,70), il lungo (6,45) e il triplo (14,51).                         pieve-di-soligo-1978.JPG 

Pieve di Soligo 1978: unica gara master nazionale organizzata dalla nostra provincia, nel secondo anniversario della fondazione dell’Atletica Master Italiana (che allora si chiamava IMITT) e che per più di dieci anni si è gestita al di fuori della Fidal. Questa foto è stata pubblicata nella Gazzetta dello Sport Illustrata, in occasione dei Campionati Europei, svoltisi a Viareggio”.

 E con gli anni novanta arriva la grande seconda stagione di Giorgio, che tra i master fa incetta di primati nazionali e di podi internazionali (prima nel lungo e nel triplo, poi nell’alto (nel 2007 a 1,42) poi ancora nel triplo ( a settanta anni fa 10,14).

 Riassumendo tutto in una scheda:

 100m: 11”0 (64); 200m: 22”6 (60); 400m: 51”4 (60); 1500m: 4’44”3 (60); 110hs: 15”6 (60); 400hs: 55”6 (60); alto: 1,82 (61-62); asta: 3,00 (60); peso: 12,24 (59); disco: 35,42 (61); giavellotto: 47,18 (58); decatlon: 5.086(60);5.249(61)

lungo: 5,49 (54); 6,55 (55); 6,80 (56); 6,88 (59); 7,11 (61); 7,30(62); 7,50 (63); 7,51 (64);

triplo: 12,94 (54); 13,67 (55); 14,29 (56); 14,55 (58); 14,83 (59); 15,37 (62); 15,41 (63);  

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Bortolozzi terzo ai mondiali del 1987            … e secondo ai mondiali di MisianoAdriatico del 2007

 Attività Master:

110hs: 16”9 M40 (77); 17”3 M45

alto: 1,80 M45 (83); 1,63 M50/M55 (93);1,54 M60 (97); 1,46 (02); 1,42 M65 (07)

.lungo: 6,68 M40 (77); 6,32 M45 (84); 6,04 M50 (90); 5,64 M55 (92); 4,94 M60/M65 (03)

triplo: 14,51 M40 (77); 13,70 M45 (82); 12,90 M50 (87); 12,10 M55 (92); 11,36 M60 (99); 10,98 M65 (02); 10,14 M70 (07)

decathlon: 5.110p. M40 (77) 

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                                             Campione Europeo a Potsdam nel 2002   

AZZURRO: dal 1962 al 1964                        (8 presenze)  

CAMPIONE ITALIANO: nel lungo nel 1962 e nel 1964 

CAMPIONE REGIONALE: (dal 1956 al 1962) nel lungo, nel triplo e nel decathlon 

PRIMATISTA ITALIANO STAGIONALE: nel lungo, 1964 

PRIMATISTA ITALIANO MASTER:

                                                                  alto  1,46 M65; 1,42 M70                                                                   

                                                                 lungo: 6,68 M40; 4,94 M65                                                                  

                                                                 triplo: 13,70 M45; 10,14 M70  

PRIMATISTA PROVINCIALE: nel lungo con 7,51 dal    il-gatto-del-gat-sulla-tuta.JPG

“Foto scattata all’Arena di Milano nel 1964, con lo scopo di evidenziare il “gatto”, disegnato da Terenzio Lucchese (triplista), inserito sulla tuta della società, in analogia con il nome della società stessa (GAT)”.  

                                ( I commenti trascritti sotto le principali foto sono di Giorgio Bortolozzi).