Agosto 16th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Ancora un lutto:

Andrea Condotta muore in montagna

  

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  Ancora un lutto per l’atletica regionale. Un mese dopo Massimiliano Corso, un altro atleta veneto è rimasto vittima di un incidente in montagna. Andrea Condotta, 36 anni, di Piombino Dese, mezzofondista di livello amatoriale, ha perso la vita in Val Vajont, nel Comune di Erto e Casso (Pordenone), dove pare stesse svolgendo un allenamento in preparazione ad una corsa in montagna. Sembra che, a causa della pioggia battente, Condotta abbia sbagliato sentiero, scivolando sulle rocce per un centinaio di metri e finendo, dopo un tragico volo, sul greto del torrente Vajont, dove il suo corpo è stato recuperato, ormai senza vita, dagli uomini del Soccorso alpino. Condotta era tesserato per una società trevigiana, il Montello Runners Club, e collaborava, con un ruolo di primo piano, nell’organizzazione della 10 Miglia del Montello, la gara primaverile ideata da Salvatore Bettiol e Bruna GenoveseIl Comitato regionale e tutta l’atletica veneta partecipano, con cordoglio, al dolore della famiglia e dei conoscenti.  

Nell’immagine d’archivio, atleti impegnati in una corsa in montagna 

La passione

per la corsa ha tradito Andrea Condotta

 Cimolais

  
      La passione per la corsa in montagna ha tradito
Andrea Condotta, 36 anni, di Piombino Dese (Padova), rimasto vittima di un incidente nella tarda serata di giovedì, a Cimolais. Si stava allenando per i 140 chilometri sul Monte Bianco e aveva scelto l’Alta Valcellina, in provincia di Pordenone, per la rifinitura. Negli ultimi giorni il giovane aveva già affrontato, con successo, numerosi itinerari che aveva scrupolosamente comunicato ai suoi congiunti. Uno zelo che si è poi rivelato utile per il suo ritrovamento, anche se non è servito a salvargli la vita. Sul posto sono arrivati la mamma, Giovanna, l’ultima ad averlo sentito, e il papà Elia. Il fratello Paolo, la sorella Maria Luisa, e la fidanzata, Chiara. Andrea, tecnico di macchine utensili in cassa integrazione, aveva praticato anche parapendio e paracadutismo. A Erto era stato in vacanza con Chiara.
      Giovedì sera, attorno alle 18, dopo aver già affrontato, nel corso della giornata, una prima volta in salita, la zona a cavallo tra Erto e Cimolais, Condotta ha intrapreso il tragitto molto tecnico, che da casera Ditta conduce a casera Ferron. Di lì avrebbe dovuto puntare verso il fondovalle, raggiungendo Cellino di Claut, dove aveva lasciato l’auto. Per tutto il pomeriggio, nella zona è piovuto e quando l’escursionista ha imboccato la “traversata” stava anche imperversando un temporale. Circostanze che non hanno intimidito l’atleta patavino, che era equipaggiato di tutto punto e aveva una buona esperienza. Probabilmente a causa delle condizioni meteo avverse giunto al bivio per casera Ferron, Condotta deve aver sbagliato strada, finendo su un tracciato definito normalmente impervio anche nelle giornate di bel tempo e quasi inaccessibile con pioggia e vento. Lo sfortunato atleta ha proseguito per alcune centinaia di metri, fino a raggiungere, sempre di corsa, un passaggio molto delicato, costituito da una serie di rocce lisce, che sono divenute una trappola mortale. Nell’affrontare il passaggio che si trova a strapiombo su un burrone, l’escursionista veneto è scivolato e ha fatto un volo di oltre cento metri finendo sul greto del sottostante torrente Vajont, in comune di Cimolais.
      L’allarme è scattato ieri mattina, quando i familiari di Condotta - che conoscevano ogni dettaglio dei suoi spostamenti e i tragitti previsti - si sono preoccupati non avendolo visto rientrare a casa dopo il tour de force sulle vette friulane. Non riuscendo a sentirlo nemmeno al telefono, hanno chiamato il 118, che ha trasferito la richiesta d’aiuto al Soccorso Alpino della Valcellina. Poco dopo le 8, una decina di volontari hanno iniziato a scandagliare il percorso, partendo a ritroso dal luogo dov’era stata parcheggiata la vettura. Non avendo avuto esito le ricerche da terra è stato fatto decollare l’elicottero della Protezione civile regionale del Friuli Venezia Giulia che ha avvistato dall’alto il corpo senza vita dell’uomo. Al medico, sceso col verricello, non è rimasto altro che constatare il decesso, mentre il magistrato della Procura di Pordenone ha concesso il nulla osta per la rimozione della salma che è stata ricomposta nel cimitero di Cimolais.
      «Siamo persuasi che alla base di questo incidente ci sia una tragica fatalità - hanno commentato i soccorritori - La vittima era perfettamente equipaggiata e allenata alle corse in montagna. Determinanti sono state le condizioni atmosferiche, che gli hanno fatto seguire un sentiero totalmente diverso da quello che l’avrebbe portato alla meta». La tragedia potrebbe essere avvenuta verso le 20.30. Le indagini sono condotte dai Carabinieri della locale stazione.

      Lorenzo Padovan

Highlander RUN di Scorzè,

vincono Lazzari e Morosin, secondo Avon

  Si è svolto ieri sera a Scorzè l’Highlander RUN 2009, tradizionale appuntamento di Agosto dell’atletica regionale veneta, splendidamente organizzato dal C.S. Libertas Scorzè.
Sull’insidioso e muscolare percorso allestito dagli organizzatori (circa 350m su 2 giri) e reso bagnato dalla copiosa pioggia scesa fino alla partenza, si sono svolte prima le sue gare di Amatori A e Amatori B e a seguire le gare per le categorie assolute, Maschili e Femminili.
Nella gara elite uomini (12 lap) si è imposto il poliziotto Lorenzo Lazzari (Fiamme Oro PD) che nel decisivo “lap” di finale ha preceduto il trevigiano
Diego Avon (Jager Vittorio Veneto) e il compagno di squadra Fabrizio Sutti (Fiamme Oro PD).
La gara femminile è invece andata a
Arianna Morosin (Industriali Conegliano) che ha preceduto l’800ista trentina Lorenza Canali (Fiamme Azzurre) e la veneziana Giovanna Epis (Forestale).