Diario trevigiano
Ancora un lutto:
Andrea Condotta muore in montagna
La passione
per la corsa ha tradito Andrea Condotta
Cimolais
La passione per la corsa in montagna ha tradito Andrea Condotta, 36 anni, di Piombino Dese (Padova), rimasto vittima di un incidente nella tarda serata di giovedì, a Cimolais. Si stava allenando per i
Giovedì sera, attorno alle 18, dopo aver già affrontato, nel corso della giornata, una prima volta in salita, la zona a cavallo tra Erto e Cimolais, Condotta ha intrapreso il tragitto molto tecnico, che da casera Ditta conduce a casera Ferron. Di lì avrebbe dovuto puntare verso il fondovalle, raggiungendo Cellino di Claut, dove aveva lasciato l’auto. Per tutto il pomeriggio, nella zona è piovuto e quando l’escursionista ha imboccato la “traversata” stava anche imperversando un temporale. Circostanze che non hanno intimidito l’atleta patavino, che era equipaggiato di tutto punto e aveva una buona esperienza. Probabilmente a causa delle condizioni meteo avverse giunto al bivio per casera Ferron, Condotta deve aver sbagliato strada, finendo su un tracciato definito normalmente impervio anche nelle giornate di bel tempo e quasi inaccessibile con pioggia e vento. Lo sfortunato atleta ha proseguito per alcune centinaia di metri, fino a raggiungere, sempre di corsa, un passaggio molto delicato, costituito da una serie di rocce lisce, che sono divenute una trappola mortale. Nell’affrontare il passaggio che si trova a strapiombo su un burrone, l’escursionista veneto è scivolato e ha fatto un volo di oltre cento metri finendo sul greto del sottostante torrente Vajont, in comune di Cimolais.
L’allarme è scattato ieri mattina, quando i familiari di Condotta - che conoscevano ogni dettaglio dei suoi spostamenti e i tragitti previsti - si sono preoccupati non avendolo visto rientrare a casa dopo il tour de force sulle vette friulane. Non riuscendo a sentirlo nemmeno al telefono, hanno chiamato il 118, che ha trasferito la richiesta d’aiuto al Soccorso Alpino della Valcellina. Poco dopo le 8, una decina di volontari hanno iniziato a scandagliare il percorso, partendo a ritroso dal luogo dov’era stata parcheggiata la vettura. Non avendo avuto esito le ricerche da terra è stato fatto decollare l’elicottero della Protezione civile regionale del Friuli Venezia Giulia che ha avvistato dall’alto il corpo senza vita dell’uomo. Al medico, sceso col verricello, non è rimasto altro che constatare il decesso, mentre il magistrato della Procura di Pordenone ha concesso il nulla osta per la rimozione della salma che è stata ricomposta nel cimitero di Cimolais.
«Siamo persuasi che alla base di questo incidente ci sia una tragica fatalità - hanno commentato i soccorritori - La vittima era perfettamente equipaggiata e allenata alle corse in montagna. Determinanti sono state le condizioni atmosferiche, che gli hanno fatto seguire un sentiero totalmente diverso da quello che l’avrebbe portato alla meta». La tragedia potrebbe essere avvenuta verso le 20.30. Le indagini sono condotte dai Carabinieri della locale stazione.
Lorenzo Padovan
Highlander RUN di Scorzè,
vincono Lazzari e Morosin, secondo Avon
Sull’insidioso e muscolare percorso allestito dagli organizzatori (circa 350m su 2 giri) e reso bagnato dalla copiosa pioggia scesa fino alla partenza, si sono svolte prima le sue gare di Amatori A e Amatori B e a seguire le gare per le categorie assolute, Maschili e Femminili.
Nella gara elite uomini (12 lap) si è imposto il poliziotto Lorenzo Lazzari (Fiamme Oro PD) che nel decisivo “lap” di finale ha preceduto il trevigiano Diego Avon (Jager Vittorio Veneto) e il compagno di squadra Fabrizio Sutti (Fiamme Oro PD).
La gara femminile è invece andata a Arianna Morosin (Industriali Conegliano) che ha preceduto l’800ista trentina Lorenza Canali (Fiamme Azzurre) e la veneziana Giovanna Epis (Forestale).