Agosto 17th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

BOLT RISCRIVE

LA STORIA DEI 100m - 9″58 -

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Incredibile primato mondiale del giamaicano nella finale dei 100 metri:
record migliorato di 11 centesimi.
Argento a Gay (9″71) e bronzo a Powell.
Usain Bolt ha vinto il titolo mondiale dei 100 metri correndo con lo strepitoso tempo di 9″58, abbassando di 11 centesimi il record del mondo che gli apparteneva. Secondo Tyson Gay in 9″71 (primato statunitense) e terzo Asafa Powell (9″84). L’attesa per questa finale era spasmodica, anche per quanto fatto vedere da Usain Bolt in semifinale: prima ha provocato una falsa partenza, poi ha dominato la batteria con uno straordinario 9″89, ma ancora una volta ha smesso di correre a quaranta metri dal traguardo, guardandosi intorno per controllare la posizione dei rivali. Prima dell’avvio giusto, ci sono state due false partenze: la prima insolitamente provocata da Bolt, e la seconda del britannico Tyrone Edgar, che di conseguenza è stato fermato dai giudici. Nell’altra semifinale Gay, uscito in ritardo dai blocchi, ha rimontato e superato Powell: l’americano ha chiuso al primo posto in 9″93, il giamaicano è arrivato secondo in 9″95.

Difficile non mettere un pizzico d’enfasi. Difficile non scivolare nella retorica dopo aver visto quel che si è visto a Berlino. Ma questa sera, probabilmente, Usain Bolt ha voltato pagina nel libro della storia dello sport. Il suo record dei 100 metri di Pechino, 9.69, frantumato. Polverizzato. Liquefatto. Il display dice 9.58, la cifra del limite portato ben oltre l’estremo, annientando un duro come Tyson Gay, protagonista - involontario - di un altro record: quello di essere “solo” secondo con un tempo come 9.71 (ovviamente primato USA), tredici centesimi dopo l’uragano Bolt, tredici centesimi prima di un finalmente reattivo Asaf Powell, bronzo in 9.84. Cifre da leggenda, nello stadio delle leggende atletiche, nello stadio di Jesse Owens, da oggi, con ogni probabilità, “anche” lo stadio di Usain Bolt. Avvio strepitoso per tutti e tre, quasi sulla stessa linea, ma con il giamaicano (quello d’oro) probabilmente un pizzico avanti, Powell a menare zampate poderose, Gay a mulinare le gambe alle solite frequenze vicine al fuori giri. Bolt corre, stavolta corre, spinge sul serio, non si lascia andare come a Pechino lo scorso anno; solo gli ultimi tre appoggi non sono completamente in spinta, ma il rilassamento probabilmente non produce perdite sostanziali in termini cronometrici. Il solco è scavato, c’è luce, e che luce, tra l’uomo fulmine e gli inseguitori, fino al tuffo sul traguardo: 9.58, il boato dei 70.000 dell’Olympiastadion, la percezione, in tutti, di aver vissuto qualcosa di epico. Scatta il balletto tutto giamaicano intorno all’anello blu, Bolt costringe Powell a mimare passi di danza, poi dribbla la telecamera manco fosse Maradona; Gay sembra una tigre in gabbia, ma poi cede all’esultanza, sempre contenuta, per l’argento più prezioso, quello destinato agli umani. Inizia l’interminabile processione di interviste, un’ora dopo Bolt è ancora preda delle tv, mentre tutti cominciano a pensare al nuovo prodigio. E a chiedersi: cos’altro vedremo a Berlino, tra 200 metri e staffetta 4×100? Cos’altro sarà capace di fare questo giocherellone d’ebano, che ha passato i pomeriggi in Hotel a sfidare compagni e avversari al calcio balilla? L’atletica vola in una nuova dimensione. La porta con sé, sotto braccio, un ragazzo alto e sottile. Che diverte e si diverte, sogna e fa sognare. Trascinando quel vecchio gioco del correre, saltare, lanciare, marciare. Athletics. Global sport.

m.s.

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Scritto da Diego Cacchiarelli   
Domenica 16 Agosto 2009 21:50
Non ci sono parole, solo stupore, ammirazione e la certezza di aver visto un evento che rimarrà nella storia dello sport. Usain Bolt corre col nuovo tempo del record del mondo nella finale dei 100 uomini ai Campionati Mondiali di Berlino. Per lui l’incredibile tempo di 9″58 che migliora il mondiale, già suo, di ben 11 centesimi, in pratica un eternità nel mondo della velocità. Dietro di lui, trascinati del vento della leggenda, un convincente Tyson Gay che chiude la gara nel nuovo record americano di 9″71. Terzo Asafa Powell in 9″84. Mai nella storia della velocità un podio era stato così veloce e bello. Uno spettacolo sportivo assoluto!