DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
“Cusignana Bassa:
scandalosa rappresaglia”
Scritto da Diego Avon - Gabriele Fantasia
Egregi amici podisti, di ritorno da Cusignana vi raccontiamo come si è conclusa (anticipazione: pessimamente) la diatriba emersa dopo la nostra segnalazione sulla possibilità di violazioni alle norme federali agli organi competenti e agli organi di stampa web.
I fatti sottodescritti non sono opinabili, in quanto riportano semplicemente quanto successo, e potrebbero essere raccontati da noi come da qualsiasi altra persona presente oggi 26 dicembre a Cusignana Bassa di Giavera del Montello (TV).
Consapevoli di aver fatto un’ottima azione a tutela degli atleti “regolari” e a tutela degli stessi organizzatori, oltre che degli atleti possibilmente irregolari e delle loro società, siamo anche riusciti a ricevere pesanti e gratuite accuse dallo speaker della manifestazione Paolo Mutton e dall’organizzatore Ilario Franceschi.
E’ doveroso spiegare che sarebbe stato davvero spiacevole far pervenire gli atleti irregolari fin sulla riga di partenza per poi costringerli (non noi ma i Giudici di Gara) a non iniziare la competizione. Sarebbe stato ancora più spiacevole dover segnalare a posteriori la violazione delle normative e determinare perciò una sanzione agli atleti irregolari e alle loro società (come ovviamente già accaduto in passato), peraltro a due degli atleti più rappresentativi del nostro movimento.
Alcune persone, che non hanno gradito la nostra segnalazione preventiva, nonostante non ci fossero, come qualcuno ha tentato di insinuare, altri fini (quali potrebbero essere poi? i 20euro del premio?) oltre a quelli espressi, hanno persino tentato, fallendo ampiamente, di screditare gli attori di questo servizio gratuito allo sport.
Prima della partenza della gara maschile, lo speaker, con toni polemici e per certi versi banalmente sarcastici, ha cercato di dire al pubblico (un centinaio di persone) che qualcuno, nominando DIEGO AVON, aveva “rovinato la festa” in quanto erano annunciati al via niente popodimeno che Meucci e Cusma (con il dovuto elenco degli allori del caso) e per colpa di costui (leggere bene!) non erano in gara.
A quel punto molti si sono guardati l’uno con l’altro, ed essendo all’80% un pubblico composto da allenatori, dirigenti e atleti tutti informati sulla vicenda, nessuno ha applaudito le parole dello speaker (che pensava invece di ricevere un lauto applauso), anzi si sono alzate verso di lui alcune voci di protesta.
Quando, pochi istanti dopo, Diego Avon, lo scrivente, si è presentato nei pressi del palco, ed ha chiesto di poter intervenire dopo essere stato direttamente attaccato e chiamato in causa, la risposta (senza elencare quelle più colorite) è stata “qui tu non parli”. Episodio che definire antidemocratico è forse restrittivo.
Come potete vedere, non è stato possibile replicare ad accuse veramente ridicole e prive di legittimo fondamento. E non c’è stato proprio verso, anzi, poi ha preso la parola l’organizzatore, che non sapendo più a cosa appellarsi ha pubblicamente definito il sottoscritto un corridore che preferisce fare le corse delle sagre piuttosto che corse federali. Forse il sig. Franceschi non sa che Diego Avon riceve orgogliosamente questo tipo di “denominazioni” in quanto corre semplicemente per passione e se può, come fanno il 95% dei podisti NON PROFESSIONISTI, quando non ci sono gare federali si diletta (e se può corre per vincere eh!) a fare qualsiasi tipo di altra competizione o “non competizione”.
Dopo aver ricevuto pubblicamente le simpatiche parole dall’organizzatore, è stato dato il via alla gara, dove intenzionalmente Gabriele Fantasia ha preso il comando sul piede dei 2′50/km per poi fermarsi, dopo circa tre minuti di gara, di fronte al palco dello speaker (posto lungo il percorso) per chiedere pubblicamente di dare la parola anche a chi è stato attaccato, definendo vergognoso il comportamento avuto da speaker e organizzatore. La risposta è stata “sei un c……e”. Ovviamente lasciamo a voi immaginare il rischio corso ad accusare una persona in questo modo.
La gara si conclude, vince meritamente il giovane triestino Riccardo Sterni su un buon Giovanni Gualdi e un ritrovato Marco Spada.
Le lamentele di tutte le persone presenti nei confronti di organizzazione e speaker si sono protratte per oltre un ora dopo l’arrivo dell’ultimo classificato.
Con molta gioia vi comunichiamo di aver ricevuto le congratulazioni e il pieno appoggio dalla totalità dei presenti conosciuti e non conosciuti (siano essi tecnici, organizzatori, dirigenti, atleti o semplici appassionati), compresi Giudici di Gara e rappresentanti della Federazione Italiana di Atletica Leggera.
Il motivo per il quale quest’articolo è stato scritto a quattro mani è chiaro nelle righe soprastanti e l’esigenza nasce dal fatto che sia stata accusata volgarmente un’ulteriore persona oltre a quella prima coinvolta nell’accaduto.
Il consiglio che personalmente vogliamo dare all’organizzatore e ai suoi collaboratori stipendiati è quello di cercare di non violare i regolamenti, oltre che non accusare volgarmente e indebitamente le altre persone.
Ma forse il consiglio sportivamente più necessario è quello di guardarsi intorno: alla gara ci sono stati, tra tutte le categorie, dagli esordienti ai master, 258 arrivati, contro i 500 circa di cui parlava il comunicato stampa; molta gente ha preferito un salutare allenamento collinare sul Montello posto a pochi passi dalla zona partenza, specialmente gli atleti master, “costretti” a pagare una cifra dai 12 ai 15 euro per partecipare ad una gara di 10 km scarsi (oltre un euro al km), oppure una sana dormita nel proprio letto caldo.
Inoltre anche quest’anno, nonostante non ci fossero strade ghiacciate in tutta la provincia di Treviso (escluso forse il Monte Pizzoc), in quel di Cusignana poco prima dell’inizio della manifestazione era presente il ghiaccio, che non essendo stato tolto dall’organizzazione, ha causato la caduta di alcuni atleti nella fase di riscaldamento. Dopo l’annullamento della gara dello scorso anno causa ghiaccio, questo ripetuto episodio dimostra che non sempre l’esperienza insegna.
Non è necessario prolungarsi oltre, anche perchè sono già troppe le parole spese per testimoniare un episodio che dimostra quanto l’atletica leggera italiana stia toccando il fondo.
Speriamo perlomeno che il nostro interesse, che mai calerà, insieme all’accaduto di cui sopra, smuova le coscienze collettive al fine di migliorare il mondo delle gare che noi tanto amiamo e che ci vedrà sempre partecipi in prima linea.
Uno sportivo saluto a tutti coloro che amano questo sport, finchè questo non diventa terra di conquista di persone
furbe.
Pubblicato su “Podisti Net”