DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Intervista a Virginio Trentin
a cura di Gabriele Fantasia
Cari runner,
in questi giorni, in esclusiva per AtleticaTriveneta.it ed AtleticaTrevigiana.it, ho incontrato il nostro caro amico maratoneta Virginio Trentin, che mi ha cortesemente rilasciato questa piccola intervista:
Ciao Virginio, innanzitutto complimenti per il secondo titolo italiano di categoria di maratona consecutivo e complimenti per la notizia della leadership mondiale tra gli M55 della scorsa stagione; immagino che la gioia per te sia grande, sia per il fatto di essere il numero uno al mondo dei pari età sia per il fatto di aver già migliorato ad inizio stagione il tempo dell’anno scorso…
1 - Prima di tutto conosciamoci meglio: età, professione, hobbies…
55 anni compiuti a fine ottobre, professione: mi pagano per insegnare fisica, percio’ sono un prof. Devo dire che, a giudicare dalle reazioni dei miei studenti alle mie lezioni, qualche dubbio su quel che faccio e su quel che sono, mi viene…
Hobbies: oltre ovviamente l’atletica, mi piace la musica, la montagna, lo sci e l’informatica.
2 - Come e dove hai scoperto la corsa e quando è scoppiato l’amore per la maratona e le lunghe distanze in generale?
Ho un passato da calciatore, un amore giovanile non corrisposto per l’atletica (nel senso che mi consigliarono caldamete di cambiar mestiere) e in seguito una passione per il computer. Ho passato anni davanti a monitor e stampanti, attivita’ che notoriamente nuoce gravemente alla salute. Una decina di anni fa il mio medico mi mando’ a fare le analisi del sangue: trovai un colesterolo a livelli himalayani, glicemia fuori controllo con glucosio perfino nelle urine e trigliceridi che erano diventati una moltitudine impressionante che si riproduceva con la velocita’ dei conigli australiani. Mi spedirono immediatamente al centro antidiabetico dove mi diedero due scatole di pastiglie da prendere tre volte al giorno. Misi le pastiglie in un cassetto e mi comprai le scarpe da running. Dopo sei mesi tutti i valori erano tornati normali e tali sono rimasti in tutti questi anni. Nessuna medicina sarebbe stata cosi’ efficace. In piu’ ho scoperto che mi piaceva, che vuoi di piu’? Un lucano!
3 - Come si è sviluppata la gara che ti ha portato al tuo primato personale nonchè al secondo titolo italiano di maratona consecutivo, in quel di Piacenza?
Il percorso mi piaceva: lieve salita all’andata, lieve discesa al ritorno. Sono partito con qualche fiocco di neve e io amo il freddo (saro’ stato un eskimese nella vita precedente). Ho avuto la soddisfazione di fare un minuto in meno nella seconda meta’ e di aver condotto la gara esattamente come l’avevo concordata con il mio allenatore Rocco Pol. Quando si ottiene un buon risultato il merito e’ anche di chi ti segue. Ho buona memoria: quando qualche anno fa ho cominciato a frequentare la pista, alla prima ripetuta, dopo 100 metri ho perso la coordinazione e sono andato completamente fuori giri. Sembravo un burattino: Pinocchio nel paese dei balocchi. Ho fatto ridere tutti quelli che mi hanno visto. L’aumento di velocita’ di base in questi ultimi tempi e’ in buona parte merito di Rocco e anche dei ragazzi della pista di Ponzano che ogni tanto tirano il collo a questo vecchietto Non sono certo diventatato un atleta velocissimo, ma negli ultimi tempi mi sono preso qualche soddisfazione anche nelle gare corte e nei cross.
4 - Qual’è la gara che in carriera ti ha lasciato le emozioni maggiori e qual’è invece quella che ripartendo affronteresti in modo diverso per non commettere errori?
Piacenza per quanto detto prima. La gara che mi e’ rimasta sul gozzo e’ la trevisomarathon 2008. Premesse ottime: personale alla mezza di Vittorio Veneto, Belluno-Feltre sotto le due ore e gambe che giravano con facilita’. La settimana prima, vacanze pasquali in un hotel di Merano che aveva tre tipi di saune diverse. Ignaro delle conseguenze ne ho fatte nove in tre giorni :(( Conclusione? Crampi al 22esimo km!!! Crampi a me che non ne avevo mai avuto uno in tutte le maratone precedenti! Mi sono fermato cinque volte e ho finito solo per onor di firma. Il giorno dopo mi sono preso tanti di quei “mona” che ne ho fatto la scorta per tutto l’anno.
5 - Qual’è l’allenamento da te preferito e perchè?
Il lungo certamente. Mi metto le cuffie, ascolto musica e non sento la fatica. Mi succede di dimenticare che sto correndo.
6 - Qual’è il prossimo obiettivo stagionale e dove?
Ho fatto tutti i tipi di gare, dai 3000 in pista alle ecomaratone. Mi mancano le ultramaratone. E’ arrivata l’ora di farne una. Mi sono iscritto alla 50 km di Romagna il 25 aprile. Mi hanno detto che e’ molto bella. E’ la prima che faccio e non ho la minima idea di come andra’ a finire. Piu’ che la distanza temo il caldo. Accendo candele perche’ nevichi, se non nevicasse almeno che piova, se non piovesse almeno che sia nuvolo. Se non sara’ nuvolo e ci sara’ il sole vuol dire che son sfigato: mi faro’ la decima sauna.
7 - Cosa ti senti di dire ai più giovani, che per la prima volta si ritrovano ad affrontare le lunghe distanze, e qual’è il consiglio che dai a chi per primo si cimenta nella preparazione di una maratona?
Lo sai che eta’ hanno i piu’ giovani di me che possono fare una maratona? dai 18 ai 54 anni!!! Che consigli vuoi che dia loro? A dire il vero, ora che ci penso, uno glielo posso dare. Dunque: fate la preparazione come cavolo volete, l’importante e’ che la settimana prima facciate due saune al giorno fino alla vigilia. Meglio se sono saune finlandesi a 90°. Quelle vi fanno evaporare anche l’ultima molecola d’acqua che avete in corpo. Quella maratona sara’ certamente un disastro ma in quelle successive avete buone probabilita’ di vincere un titolo italiano :))) Io l’ho provato: funziona!!!
Noi caro Virginio ti ringraziamo, per molteplici motivi: per il tuo sorriso sempre presente, per la tua forza di volontà che trasmetti a chi ti stà attorno, e per aver portato un trevigiano sul tetto del mondo, cosa che non è certo di poco conto.
Grazie ancora e tanti cari auguri!
Gabriele Fantasia
per AtleticaTriveneta.it e per AtleticaTrevigiana.it