DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
GENOVESE TRA LE GRANDI,
E’ QUINTA ALLA MARATONA DI BOSTON
L’azzurra ha corso in 2h29′12″,
miglior tempo italiano dell’anno
A Boston la invitano tutti gli anni, perché sanno che lei non li deluderà. E anche questa volta è stato così. Bruna Genovese ha confermato di avere un feeling particolare con la maratona più antica al mondo. Alla 114^ edizione, Boston l’ha vista ancora una volta tra le protagoniste, a dispetto di una vigilia tormentata da molti dubbi, a causa di un’influenza che qualche settimana fa l’aveva anche spinta a meditare la rinuncia.
Il suo quinto posto, in 2h29’12″, è un risultato che vale moltissimo. Era dal 2007 che la Genovese non correva tanto veloce, e Boston, dove pure nel 2006 la trevigiana ha realizzato il primato personale (2h25’28″), non è una maratona particolarmente scorrevole: veloce sì, ma con tanti saliscendi che la rendono impegnativa sotto il profilo muscolare.
La Genovese ha fatto corsa regolare, rimanendo nel gruppo di testa per quasi 20 km. Poi, quando il ritmo è cresciuto sotto la spinta delle etiopi Erkesso, Tune e Yal, si è lasciata leggermente sfilare. E’ transitata a metà gara in 1h15’07″, in linea con quanto ipotizzato alla vigilia con il tecnico Bettiol, che l’attendeva all’arrivo. Al 30° km era in settima posizione al fianco della keniana Kosgei e dell’etiope Girma, il treno giusto per recuperare chi, davanti, aveva osato troppo. E infatti, nell’ultimo quarto di gara, Bruna, insieme alle due africane, ha raggiunto prima la Yal e poi la russa Grigoryeva, in evidente difficoltà.
“Se qualcuno alla vigilia mi avesse pronosticato un quinto posto, gli avrei dato del matto – ha detto una raggiante Genovese dopo la gara -. E anche la prestazione cronometrica mi soddisfa pienamente. All’inizio ho controllato la situazione e nel finale mi sono ritrovata ancora in condizioni di relativa freschezza: ho corso la seconda parte di gara più velocemente della prima, anche se a Boston le salite sono tutte nel finale”.
Il suo 2h29’12″ è anche, di gran lunga, la miglior prestazione italiana dell’anno. Ora Bruna si concederà un periodo di pausa dalla maratona: il 29 maggio si sposerà. Boston le ha fatto un bellissimo regalo di nozze.
i è conclusa con un quinto posto la sesta partecipazione di Bruna Genovese nell’edizione numero 114 della prestigiosa maratona di Boston. La maratoneta veneta ha chiuso la ventesima 42 chilometri della carriera in 2:29:12, crono che non otteneva da tre anni, staccata di tre minuti dalla vincitrice, l’etiope Teyba Erkesso, prima in 2:26:11. Alle spalle dell’africana la russa Pushkareva (2:26:14), la kenyana Salina Kosgei in 2:28:35 e l’altra etiope Waynishet Girma in 2:28:36. Per la Genovese, a lungo in dubbio nelle scorse settimane per le non perfette condizioni fisiche dovute ad un virus influenzale contratto al rientro dagli USA dove aveva corso una mezza maratona, si tratta della miglior prestazione italiana stagionale e nona europea, e del terzo miglior piazzamento a Boston, dopo il podio conquistato nel 2005 (terza) ed il quarto posto del 2006, arricchito dal primato personale di 2:25:28. A rendere ancor più merito alla prestazione della Genovese, le note difficoltà del percorso della classica del Massachussets, con i saliscendi che culminano nella “heartbreak hill”, la collina spezzacuori.
La Genovese ha fatto corsa regolare, rimanendo nel gruppo di testa per quasi 20 km. Poi, quando il ritmo è cresciuto sotto la spinta delle etiopi Erkesso, Tune e Yal, si è lasciata leggermente sfilare. E’ transitata a metà gara in 1h15′07″, in linea con quanto ipotizzato alla vigilia con il tecnico Bettiol, che l’attendeva all’arrivo. Al 30° km era in settima posizione al fianco della keniana Kosgei e dell’etiope Girma, il treno giusto per recuperare chi, davanti, aveva osato troppo. E infatti, nell’ultimo quarto di gara, Bruna, insieme alle due africane, ha raggiunto prima la Yal e poi la russa Grigoryeva, in evidente difficoltà.
“Se qualcuno alla vigilia mi avesse pronosticato un quinto posto, gli avrei dato del matto - ha detto una raggiante Genovese dopo la gara -. E anche la prestazione cronometrica mi soddisfa pienamente. All’inizio ho controllato la situazione e nel finale mi sono ritrovata ancora in condizioni di relativa freschezza: ho corso la seconda parte di gara più velocemente della prima, anche se a Boston le salite sono tutte nel finale”. Ora la veneta si concederà un periodo di pausa dalla maratona: il 29 maggio si sposerà. Boston le ha fatto un bellissimo regalo di nozze.
Nella gara maschile successo con record della corsa per Robert Kiprono Cheruiyot in 2:05:52, diciannovesimo performer all-time (limite precedente 2:07:14 di Robert Kipkoech Cheruiyot), e quarto risultato maschile di sempre sul suolo statunitense, davanti agli etiopi Tekeste Kebede (2:07:23) e Deriba Merga (2:08:39). Ai piedi del podio il duo statunitense Ryan Hall (2:08:41) e Mebrahtom Keflezighi (2:09:26), vincitore dell’ultima maratona di New York.
(ha collaborato Mauro Ferraro)
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