Giugno 2nd, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

TEMPO DI PROVE MULTIPLE

Lisa Guidolin, 4.500 punti!

Giacomo Zuccon ed Erica Venuti

Campioni Provinciali tra i cadetti.

 

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Podio del pentathlon-primato con Giacomo Zuccon (1°), Luca Favero, Francesco Marconi, Leonardo Feletto e gli altri piazzati.

 

 

A Cercola (in quel di Napoli), il 29//30 maggio, Lisa Guidolin si è piazzata seconda junior nella prova di eptathlon, realizzando 4.500 punti con questa sequenza: 26”90 (200m.), 15”12 (100hs.), 1,63 (alto), 10,06 (peso) // 5,19w (lungo), 23,33 (giavellotto) e 2′30”46 (1000m.).

A Treviso, sempre il 29 di maggio, nell’ambito del Campionato Provinciale di prove multiple per i cadetti, bella affermazione di Giacomo Zuccon (3.383 punti: Primato Trevigiano!!!) su Luca Favero (3.113: terzo punteggio di sempre), Francesco Marconi e Leonardo Feletto; e di Erica Venuti (3.120 punti) su Anna Bonsembiante (3.107) e su Sara Dehbi (3.064), poi Nicole Gaetan e Rebecca Dalla Torre (con poco meno di tremila punti).

 

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Podio femminil con Erica Venuti (1^), Anna Bonsembiante, Sara Dehbi , Nicole Gaetan e Rebecca Dalla Torre

 

 

Nei parziali, interessanti i salti di Giacomo (alto a 1,77) su Leonardo (1,65), Marconi e Simone Filippi (1,62), e di Nicole nel lungo a 5,00, su Rebecca approdata a 4,69.

Bene gli ostacoli con Giacomo a primeggiare sui 100 in un buon 13”6 (quinto di sempre), su Francesco (su Favero, Filippi, Federico Girotto, Manuel Broccolo e Feletto) e con Sara, 80 hs in 12”6 su Nicole e Rebecca (12”9).

Altra buona performanche, l’ha fornita Luca nel giavellotto, lanciando l’attrezzo da 600 grammi a 41,93 ( molto indietro Leonardo e Andrea Forato), tra le cadette, solo 27,94 per la montebellunese Anna su Beatrice Santin.

Ultime note per le altiste Elisabeth Mendy, Rebecca e Luna Monego, tutte sull’1,45 e per gli scarsi 1000m. di Giacomo su Leonardo Mattioli, e della Erica (sui 600m.) in 1′46”9 su Elena Sartori.

 

FOTO A CURA DI ROBERTA MAGGION

 

 

 

 

Chiara Francescato 30,71 a S.Vito al Tagliamento.

 

Gare per i cadetti anche in terra friulana, a S. Vito al Tagliamento il 29 maggio, con il risontro interessante della giavellottista Chiara Francescato, seconda in gara con la misura di 30,71 (attrezzo da 400 grammi), mentre tra i cadetti, Marco Dal Bò ha lanciato a 32,73 (attrezzo da 600 grammi).

Giulia Piazza ha allungato nel triplo, seconda con 10,67, Federica Benedet ha corso gli 80 metri in 11”1.

Tra i ragazzi, invece, vittoria nel lungo del nostro Luis Guido Tarzariol con un discreto salto a 4,62 su Mattia De Nardi, primi nel peso da 2kg. Lucia Dal Ben (9,87) e Kevin Pascotto (12,07); nella serie dei 600m. Marco Francescato ha corso in 1′36”2, meglio di Francesc Titton, Tarzariol, Gianantonio Covre e Adarbaz.

 

 

 

 

 

Brava Caterina…”

 

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Negli ultimi tempi è apparso spesso in questo sito il nome di Caterina Fornasier. L’atleta in questione in questi anni ha migliorato le sue prestazioni portandosi ad un ottimo 12”45 elettrico nei cento ed un eccellente 24”76, risultato che pur inficiato dal vento raffigura una prestazione di elevato livello (Ieri l’atleta ha corso in 25”20 con +0.2 agli Universitari).

(Sempre quest’anno, aggiungo io redattore, 150m in 18″76 e 300m. in 41″23)

Il percorso atletico della ragazza rappresenta per la mia persona e il mio ruolo di allenatore l’esempio di come sarebbe bello accompagnare i giovani dal settore giovanile a quello assoluto attraverso un percorso di appropriazione tecnica e fisica scandita dalla progressività nel lavoro, senza esaltazioni e richieste prestative quando i ragazzi si trovano in giovane età.

Purtroppo questo aspetto figura uno dei maggiori problemi per il nostro sport e capita sempre più spesso che si raggiungano notevoli prestazioni da giovanissimi per poi allontanarsi dallo sport altrettanto anticipatamente. I motivi che portano all’abbandono sono tanti e gli adulti portano colpe perché pressano e spingono i giovani a bruciare le tappe al fine di ottenere solo un effimero precoce risultato. Si anticipano così mezzi di lavoro ed esperienze che andrebbero diluite nel tempo nel rispetto delle tappe di accrescimento e principi metodologici che troppo spesso vengono ignorati.

L’esempio riferito alla Fornasier, guardato con il senno di poi e magari confrontato con le atlete coetanee, appare una buona dimostrazione per quanti operano con le categorie giovanili della nostra provincia. Gli operatori dovrebbero rendersi conto che per arrivare ad ottenere dei risultati bisogna saper attendere la maturazione personale e fisica degli atleti senza infondere alcuna fretta. Lo sviluppo psicofisico infatti arriva molto più tardi di quanto si vorrebbe ed è la natura a deciderne i tempi di innesco.

Gli aridi numeri delle statistiche non consentono certo di suffragare tesi ed ottenere spiegazione di quanto sta dietro la prestazione e non tengono conto delle problematiche di accrescimento, permettono comunque di farsi una sommaria idea della strada effettuata dagli atleti.

Nel caso di Caterina questi sono i numeri :

Stagione

Anni

Categoria

Mt 60 Indoor

Mt 80/100

Mt 200

Società di appartenenza

2005

15

Cadetta

10”83 (122^)

Atletica Mogliano

                         2006           16             Allieva               8″24(55^)*    13″16(110^)   27″03(86^)     Atletica Mogliano

                         2007            17             Allieva               8″14(32^)*   12″86(55^)    26″19(28^)      A Stiore Treviso

                          2008           18              Junior              8″17(48^)      12″74(34^)      26″06(28^)*   Quercia Rovereto

                          2009           19              Junior              8″16(39^)   12″72(38^)      26″32(39^)*      Quercia Rovereto

                         2010       20              Promessa             7″90*         12″45                 24″76             Quercia Rovereto

 

  1. Tra parentesi (piazzamento nelle graduatorieItaliane a fine stagione -biennio)

  2. *Limite per i campionati Italiani

Seguendo il percorso atletico della ragazza ci accorgiamo che i progressi sono stati lenti e stabilizzati, così come la sua evoluzione tecnica (per questo magari bisogna però essere tecnici ed esperti per poterlo valutare). Oggi la ragazza ha fatto un salto di qualità sostenuto dal sopraggiungere di una maturazione fisica e soprattutto personale che gli ha permesso di migliorare proprio nell’anno dove era per lei più facile smettere che continuare a fare sport (Frequenta il 1° anno di Medicina a Padova) andando a raccogliere i frutti di un lavoro che poggia le sue radici lontano nel tempo.

A questo punto bisognerebbe domandarsi dove sono finite le 121 ragazze che la precedevano da cadetta e che fine abbiano fatto quelle in vetta alla graduatoria del 2005 (Per questo basta guardare le graduatorie on line della fidal). Atlete talentate, molte delle quali hanno smesso oppure oggi arrancano alle sue spalle.

Vorrei però tornare al tema di fondo dell’analisi che stavamo facendo, ossia quello che dovrebbe vedere le persone impegnarsi maggiormente per sostenere i ragazzi che enunciano buone qualità ed interesse per la nostra disciplina. I giovani dovrebbero infatti essere aiutati a crescere in un clima sereno e soprattutto accompagnati da tecnici preparati e responsabili.

Questo era uno dei motivi che mi avevono indotto a lanciare l’idea a Franco Piol di aprire il sito anche ad una divulgazione tecnica, una pagina che andasse ad arricchire e stimolare i tanti allenatori della nostra provincia che intendono confrontarsi per migliorare le loro conoscenze.

Da parte di tutti sarebbe poi necessario riappropriarsi di una certa memoria storica, il che permetterebbe di fare mente locale alle graduatorie degli anni 80/90, periodo nel quale ottenere certi risultati in età giovanile era in linea con le prestazioni di un’atletica evoluta mentre oggi con risultati simili è facile venire esaltati. Un tempo dove le categorie giovanili venivano relegate ad un ruolo comprimario e valevano giustamente le prestazioni degli atleti assoluti.

Infine volevo comunque dire “Brava Caterina” perchè nello sport il protagonista è sempre l’atleta, l’adulto assume in ogni caso un ruolo di secondo piano.


Fulvio Maleville