DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
COSI’ LA STAMPA: da “IL GAZZETTINO”
Grand Prix
Strade d’Italia
Zanatta quarta
ad Agordo
Michela Zanatta ai piedi del podio nella 19^ Le Miglia di Agordo. Sabato sera, lungo le strade della cittadina bellunese, la volpaghese dell’Asi Veneto ha colto un brillante quarto posto nella gara vinta dall’etiope Birhane Dibaba sulla marocchina Asmae Ghizlane. Unica italiana davanti alla Zanatta, l’altoatesina Tschurtschenthaler, andata ad occupare l’ultimo gradino del podio.
Undicesima assoluta, e prima junior, Letizia Titon.
Molti i successi trevigiani nelle gare di contorno, valide per il Grand Prix Giovani e il Grand Prix Strade d’Italia.
Tra gli under 18, vittorie di Dylan Titon (allievi), Sofia Casagrande (ragazze), Nikol Marsura (esordienti A), Diego Calzetta (esordienti B) e Chiara Poser (esordienti B).
Tra i master, gradino più alto del podio per l’ex azzurro di corsa in montagna Lucio Fregona (MM45) e per Renato Segat (MM50), Virginio Trentin (MM55), Valeria Furlan (MF35) e Morena Dal Pos (MF45).
Il Grand Prix Strade d’Italia tornerà il 28 agosto a Feltre, mentre per il Grand Prix Giovani appuntamento finale il 12 settembre a Pordenone.
ATLETICA
Grande pubblico al Meeting giovanile di Brugnera
Zotti, Pascotto, Ortolan, i nomi su cui puntare
Anche a Brugnera, dove la Friulintagli privilegia il settore Assoluto, si sono accorti che il comparto giovanile paga. Pubblico della grandi occasioni e ottimi verdetti tecnici hanno illuminato la prima edizione del meeting giovanile «Ospiti di gente unica», che si è disputato sabato scorso al campo di atletica di via Dal Mas. Primato di Lucia Zotti a parte (3.30 nell’asta), in grande spolvero il sanvitese Kevin Pascotto nel vortex e Laura Ortolan: l’atleta di Pasiano, che gareggia per la Polisportiva Azzanese, ha conquistato l’oro sia nel lancio del disco che nel peso Cadette. A tutto gas il tandem della Libertas Sanvitese Ltl formato da Elena Marcon e Cristina Pennelli: primo e secondo posto per loro nella gara dei 600 metri Ragazze.
IL PERSONAGGIO
L’ottocentista tenterà di rientrare nel finale di stagione
Bobbato più forte della jella
«Gli infortuni
mi hanno vietato
la finale europea
di Barcellona»
CASTELFRANCO - Ottocento metri possono assomigliare ad una via crucis.
Maurizio Bobbato ne ha percorso tutte le tappe: una microfrattura al piede nel 2008, l’operazione al tendine d’Achille nel 2009. Infine, quest’anno, al rientro, un nuovo problema al polpaccio.
«È stato a metà maggio, ai Societari di Marcon - spiega il trentunenne mezzofondista di Castelfranco -. Sull’ultima curva dei 1500 ho sentito una fitta. Mi sono fermato, non sembrava nulla di grave, invece il dolore non andava via. Sono passato di dottore in dottore, con diagnosi sempre diverse. L’ultimo, mi ha dato il via libera due settimane e mezzo fa. E dire che tutto procedeva bene: durante l’inverno avevo fatto dei buoni lavori di quantità, si trattava solo di riacquistare brillantezza e confidenza con la gara. Poi i miei programmi sono nuovamente saltati».
Più che contro gli avversari, l’ottocentista castellano, nelle ultime due stagioni, ha corso contro la sfortuna. La sua ultima gara a buon livello è stata il 22 febbraio 2009: un bel secondo posto agli Assoluti indoor di Torino. Con la speranza, poi svanita per l’infortunio al tendine d’Achille, di partecipare alla rassegna continentale che l’anello piemontese avrebbe ospitato poche settimane dopo.
Maurizio sognava di difendere, in Italia, il bronzo continentale conquistato nel 2007 a Birmingham. Nei mesi successivi, invece, ha conosciuto i ferri del chirurgo e la lenta rieducazione. Sino a quest’anno, quando l’obiettivo poteva diventare un nuovo Europeo, quello terminato ieri a Barcellona.
«Ci speravo - continua Bobbato -. Non vorrei sembrare sbruffone, ma negli 800 il livello si è notevolmente abbassato. Nel 2006, a Goteborg, sono stato eliminato in batteria con 1′48». Quest’anno si è passati al turno successivo con 1′50″. Bobbato, in finale a Barcellona, ci stava benissimo”.
Nel suo profilo su Facebook, campeggia una foto di Maurizio in tenuta da motociclista. «La moto è la mia grande passione. Negli ultimi tempi, però, sono andato soprattutto in bicicletta. Dio solo sa quanti chilometri ho fatto per evitare di prendere peso e perdere tono muscolare».
Il futuro? «Da domenica prossima, per due settimane, andrò ad allenarmi a Cortina con il gruppo del tecnico Mattiello. Mi piacerebbe rientrare prima di fine stagione, magari nella finale dei Societari. Nel 2011 ci sono i Mondiali. Nonostante tutto, non mi arrendo».
MASTER
Marcia: il novantunenne Vacalebre
campione europeo nei 5 km
Alto: oro ad Arduini
della Jager Vittorio
Ben due bronzi
a Giorgio Bortolozzi
Dopo il mondo, l’Europa. La marcia trionfale di Giovanni Vacalebre non si ferma più. Dopo aver conquistato il titolo iridato master l’anno scorso a Lathi, il novantunenne vittoriese ha concesso il bis nella 17^ edizione dei campionati europei, svoltisi a Nyiregyhaza, in Ungheria.
Vacalebre, classe 1919, si è imposto nei 5 km di marcia della categoria M90. Il vittoriese del Bobadilla Club era, per la verità, l’unico concorrente al via in questa fascia d’età, ma è stato ugualmente bravissimo. Il regolamento internazionale gli imponeva infatti di chiudere la gara in meno di 46′ per essere premiato. Un risultato non facile per un ultranovantenne (Vacalebre ha compiuto 91 anni il 9 febbraio), ma l’ex carabiniere di Ceneda ha vinto, ancora una volta, la sfida, giungendo al traguardo in 45′30″41.
Tempo eccellente, anche se non l’apice cronometrico per Vacalebre, che poche settimane prima, ai tricolori master di Roma, aveva chiuso i 5 km di marcia in 45′01″00, siglando addirittura il primato europeo di categoria.
Comunque lo si guardi, un prodigio di passione e temperamento, oltre che di salute psico-fisica. E chissà se ora Vacalebre sta già pensando al traguardo che potrebbe attenderlo il prossimo anno: i Mondiali master di Sacramento. In fondo, salute permettendo, perché non riprovarci?
La rassegna continentale «over 35» di Nyiregyhaza ha offerto anche l’oro di Francesco Arduini, romagnolo dell’Atletica Jager Vittorio, impostosi nell’alto M35 con 2.02.
Due volte sul podio, invece, il mitico Giorgio Bortolozzi. Il 73enne saltatore trevigiano (otto volte azzurro nei primi anni ‘60), figlio dell’indimenticato Menenio e papà di Mario, a sua volta ottimo atleta, ha vinto il bronzo sia nel lungo (4.45) che nel triplo (9.46).
La classe, così come la passione, evidentemente non ha età.
CORSA IN MONTAGNA
Letizia Titon convocata
per un altro raduno azzurro
VOLPAGO - Sette giorni alle pendici del Gran Paradiso per iniziare a pensare ad una doppia, emozionante sfida: prima l’Italia, poi il mondo.
Letizia Titon è rientrata sabato da una settimana di raduno azzurro a Ceresole Reale, nel Torinese. Sui sentieri della Valle dell’Orco, la junior volpaghese dell’Assindustria Padova ha iniziato il conto alla rovescia in vista dei due appuntamenti che l’attendono da qui a poco più di un mese.
Il 21 e 22 agosto Letizia parteciperà alla terza e decisiva prova del campionato italiano di corsa in montagna, dove, dopo la recente vittoria nella gara del Monte Bondone, l’obiettivo è la maglia tricolore di categoria.
Poi, il 5 settembre, con ogni probabilità, Letizia affronterà i Mondiali di specialità, che quest’anno faranno tappa a Kamnik, in Slovenia. Dopo il quinto posto degli Europei di Sapareva Banya, la trevigiana può sognare in grande.