Luglio 23rd, 2008

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol

 A voi la parola! 

Antonio Fent come Carlo Sonego?

     cagliari.JPG

                                          Cagliari: momento della premiazione. 

Antonio complimenti, ora che la festa è finita, raccontaci come è andata.

Bella trasferta, ho trovato un tempo magnifico, caldo ma asciutto e, soprattutto, una serata fresca, ideale per fare una bella gara.

E la tua gara come è stata?

Pur motivato come sempre, non mi sentivo pronto, immaginavo di fare 67/68 metri, ma sopra i 70, no.Poi il posticipo della gara dalle 20,50 alle 22,35 (problemi alla gabbia del martello), ha appannato ulteriormente le aspettative. Considera che non mi sono nemmeno riscaldato (niente stretching), ma il diretto impatto con i lanci intorno ai 63 metri, rischiando persino la qualificazione alla finale (ho cambiato per ben tre volte la rincorsa perché non trovavo le giuste accelerazioni, perdevo velocità soprattutto nel momento del lancio)

E una volta in finale?

Ero il settimo a lanciare e, sinceramente, nel quarto tentativo ho provato la sensazione di aver fatto il più brutto lancio, però ho stretto i denti e via fino allo strappo conclusivo come a volerlo scaricare, liberandomene e… è arrivata la misura che non ti aspetti, oltre i 70! Nel quinto lancio ho dato dentro con più rigore nella rincorsa e, chiaramente ne è sortito un nullo, molto lungo anche quello. L’ultimo è stato quasi un lancio di riscaldamento, quasi liberatorio (66,88): era mezzanotte, io ero stanco, erano 5 ore che stavo lì in pista…

Un bronzo inaspettato, una eccellente prestazione, come hai reagito?

Felice e stordito! E d’accordo con il mio allenatore (Emanuele Serafin): il 70,04 è una misura di passaggio, il nuovo punto di partenza per il nostro lavoro. Io devo molto ad Emanuele che mi ha sempre valorizzato, seguito ed allenato con passione. Ringrazio anche la Federazione che con l’aiuto del Professor Mimmo Di Molfetta e un intenso lavoro invernale, mi ha consentito di migliorare, correggendo molto la tecnica di lancio (e a marzo i risultati sono subito arrivati con il 67,01). Un gran lavoro di squadra.

E alla Jager?

Che bella esperienza! Sono felice di essere alla Jager. Un grazie grande, grande al presidente Raffaele Moz e ai suoi collaboratori che hanno sempre creduto in me.

Ed ora: obiettivi per il futuro prossimo?

Penso già a Lodi, alla finale in A ORO con la mia squadra. Siamo forti, coesi, affiatati; pensa, come ho saputo del 7° posto della nostra staffetta 4×400m, ci siamo cercati, abbracciati  e abbiamo fatto mucchio! Una cosa pazzesca: siamo una squadra molto unita. Aspettati da Lodi grossi risultati, ne sono più che sicuro (da parte mia, non so, però… bah, non dico altro, sto zitto, per scaramanzia!)

Festeggiato?

Festa? E’ finita talmente tardi, festa niente, ma, credimi, la festa è stata la gara che ci ha lasciati tutti molto soddisfatti.

Grazie Antonio…

Grazie a te che ci segui in tutte le nostre straordinarie avventure. 

Antonio Fent come Carlo Sonego? Intanto è un sincero augurio, poi è anche una piacevole constatazione statistica. Carlo, a 19 anni ha lanciato a 68,46 e a vent’anni a 70,80. A 22 aveva un primato di 74,14. Beh, poi è diventato l’attuale primatista italiano con 84,60.

Antonio, la strada è quella e se si ha un sogno, si lotta per realizzarlo!   

23 luglio: AUGURI di buon compleanno a    SILVIA RONDINELLI

                                                                             DAVIDE CAMPAGNOLO

                                                                              LUISA TERZARIOL (lanci)

                                                                              ANNA DE STEFANI (salti)