DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
2° Sleghe Lauf - Città di Asiago
Zanatta, Gobbo e la Gava tra i primi
Risiedono entrambi in Piemonte, sono di cittadinanza italiana ma di origine, rispettivamente, marocchina e polacca Kaddour Slimani e Marzena Michalska, netti vincitori della Sleghe Lauf 2011, gara Fidal a carattere nazionale. Ad organizzare l’evento vicentino il Gsa Asiago col supporto del Comune di Asiago, della Sezione Ana “Monte Ortigara”, della Regione del Veneto, della “Spettabile Reggenza” e dell’Amministrazione Provinciale.
La loro affermazione matura fra due ali di folla, mentre il pomeriggio altopianese offre ai circa centonovanta concorrenti provenienti da varie regioni italiane condizioni meteo ideali per dare il meglio. Per questa seconda edizione le penne nere altopianesi migliorano la logistica, affinano l’organizzazione generale col risultato di riscuotere un gradimento pressoché unanime.
Kaddour Slimani (Runner Team 99 Sbv) abita ad Ornavasso, provincia del Verbano-Cusio-Ossola, attuale residenza di Guidina Dal Sasso, asiaghese, già fondista azzurra. E’ uno specialista del cross con tanto di titolo italiano. La sua indole di corridore magrebino gli indica anche l’opportunità di non disdegnare le incursioni su strada, magari vincenti, come questa in terra berica. “E’ la prima volta che corro qui ad Asiago – ha commentato - e ringrazio tanto il gran pubblico, il paese, l’organizzazione. Sono in Italia da otto anni e mezzo e la cittadinanza ce l’ho da due mesi, per cui ora corro con la maglia azzurra. Oltre al cross faccio anche pista e, dopo un mese di ritiro al Sestriere, questo test mi dice che sto bene”.
In effetti, il ventisettenne originario di Rabat ha saputo scegliere il momento giusto, la seconda metà di gara, per colpire in maniera decisiva dopo che i migliori elementi si erano avvantaggiati sin dal primo dei quattro giri previsti per un totale di dieci chilometri. A comporre l’iniziale gruppetto di testa oltre a Kaddour Slimani si ritrovano in cinque con i primi inseguitori già sgranati. Quando la fatica si faceva sentire arriva il momento dell’ulteriore scrematura finché a vedersela restano in tre: lo stesso Slimani, Bazhar Taoufik e Paolo Zanatta. Poi arriva l’allungo definitivo del podista magrebino e la seconda Sleghe Lauf è sua. Con lui sul podio Taoufik Bazhar (Biotekna Marcon) e Paolo Zanatta (Fiamme Oro).
Marzena Michalska (Fiamme Oro), siepista di ottimo valore, arrivata a Pettinengo nel biellese dalla Polonia, distende in solitaria la sua falcata lungo le strade del capoluogo altopianese. Poi sottolinea: “Gara bellissima, percorso difficile, accoglienza splendida e complimenti a tutti. Sono appena rientrata dopo la maternità e ora penso di puntare alle distanze più lunghe. Il sogno è staccare il biglietto olimpico. Vedremo, ci proverò”. Supera due concorrenti vicentine: Sabrina Castello, quattro figli e grinta da vendere, nonché Tiziana Scorzato, atleta da lunghe distanze.
A sottolineare il successo della 2° Sleghe Lauf innanzitutto concorrenti e pubblico cui, ciascuno sotto il proprio punto di vista, si uniscono Fabrizio Dalle Ave presidente del Gsa Asiago società organizzatrice, Roberto Ciambetti assessore regionale al bilancio, Franco Sella assessore allo sport del Comune di asiago, Paolo Valente presidente regionale Fidal e gli indispensabili sponsor per cui la terza edizione può considerarsi già varata e sotto i migliori auspici. Anche perché può contare su un considerevole numero di volontari, indispensabili più che mai, cui va il ringraziamento di tutti.
2° Sleghe Lauf - Città di Asiago – km 10 – classifica assoluta maschile: 1° Slimani Kadour (Runner Team 99 Sbv) in 31’19”, 2° Taoufik Bazhar (Atletica Biotekna Marcon) a 12”, 3° Paolo Zanatta (FFOO Padova) a 15”, 4° Simone Gobbo (Atletica San Rocco) a 29”, 4° Mohamed Tahary (Bergamo Creberg) a 2’07”, 6° Enrico Vivian (Vicentina) a 2’19”, 7° Diego Baù (Vicentina) a 2’39”, 8° Stefano Benincà (Runners Team Zanè) a 3’06”, 9° Stefano Masetto (Voltan Martellago) a 3’16”, 10° Paolo Cherubin (Valdalpone De Megni) a 4’21”.
Classifica assoluta femminile. 1° Marzena Michalska (FFOO Padova) in 36’58” (18° tempo assoluto), 2° Sabrina Castello (Runners Team Zanè) a 4’26”, 3° Tiziana Scorzato (AAA Malo) a 5’29”, 4° Lorena Di Vito ( (Pro Patria Cus Milano) a 5’57”, 5° Laura Ertani (Atletica Vicentina) a 9’05”, 6° Martina Caneva (Gsa Asiago) a 10’20”, 7° Maria Elena Mattana (La Fulminea Running Team), 8° Patrizia Gava (Scuola di Maratona Vittorio Veneto) a 11’25”, 9° Emanuela Maculan (La Fulmine Runnig Team) a 11’26” (a cura dell’ufficio stampa della Sleghe Lauf 2011).
Dedicato a Roberta Maggion
QueenAtletica Track-field
Pensiero provocatorio, come tale da intendere - Riflessione sui tecnici dello sprint italiano nel dopo-Blake: in Italia i grandi tecnici italiani dello sprint sono stati personaggi che hanno avuto fondamentalmente un solo atleta da… all-of-fame. Su quello hanno creato la loro notorietà. Tutti gli altri atleti che hanno allenato sono stati… “normali”, oppure si sono affidati a loro dopo che avevano già ottenuto prestazioni importanti, e con loro o hanno stallato o sono spariti. La cosa ha un significato statistico: che la maggior parte dei tecnici italiani dello sprint basano il loro prestigio sul…. caso. Ovvero, la fortuna di aver trovato il talento, che, allenato in quel modo per quelle stagioni, ha dato quei frutti. Metodo che applicato ad altri non ha dato poi nulla. Non è sorto questo dubbio di fondo a nessuno?
Negli USA e in Jamaica ci sono scuole, che dopo un’accurata selezione e proselitismo, portano i migliori ad essere i top-sprinter al mondo. Mills, Braumann, Francis… non hanno solo Bolt, Gay, Powell… dopodichè finiti loro, spariranno con le vestigia dei propri atleti. Sopravvivono a loro e producono altri talenti.
Possibile che noi Italia pendiamo dalle labbra di tecnici che hanno prodotto solo UN atleta nella loro carriera, che non siano riusciti a produrre null’altro, e che si affidano a generalizzazioni, insalate di allenamenti copiati da altri e non compresi, in cui si studiano i microparticolari che dovrebbero essere studiati alla fine e non all’inizio di un percorso che dovrebbe essere ribaltato come un calzino.
L’Italia dei tecnici dello sprint è come la Spagna della Santa Inquisizione. Sostenere che la terra è rotonda con tanto di prove è blasfemia.
Societari, dieci venete alle finali tricolori
Dieci formazioni venete (cinque maschili e altrettante femminili) sono impegnate, sabato 24 e domenica 25 settembre, nelle finali dei campionati italiani assoluti di società su pista.
Nella finale A “Oro” di Sulmona, valida per l’assegnazione degli scudetti, gareggeranno l’Assindustria Padova, presente sia con la formazione maschile che con quella femminile, la Biotekna Marcon (uomini) e l’Atletica Vicentina (donne), di cui è stato accolto un ricorso per una revisione dei punteggi di qualificazione (le formazioni femminili in gara a Sulmona saranno dunque 13, invece delle tradizionali 12).
Nella finale A “Argento” di Macerata saranno impegnate due formazioni maschili, la Jager Vittorio Veneto e la stessa Atletica Vicentina. Nella finale A1 di Orvieto scenderanno in pista due squadre femminili, la Bentegodi e l’Atletica Industriali Conegliano.
Nella finale A2 di Colle di Val d’Elsa saranno infine in lizza due formazioni veronesi, quella maschile dell’Atletica Insieme New Foods e quella femminile della Libertas Valpolicella Lupatotina