DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
NEGATA L’OLIMPIADE AD HOWE!
Indignazione olimpica: umiliato Andrew Howe
Su facebook molti si sono incazzati. Tanti altri indignati. Si è finalmente capito che l’atletica italiana è il giocattolino di Arese e di Uguagliati. Non è “nostra”, di noi appassionati, anzi, di noi “tesserati” che in parte la paghiamo con affiliazioni, gare, gli stessi tesseramenti. Questi non rispondono a nessuno, vanno avanti con le loro logiche di apparenza mediatica e giocano con le carriere sportive dei singoli atleti usando le risorse che il mondo dell’atletica gli ha dato in mano. Lo si è capito ieri, all’uscita delle liste di proscrizione di coloro che parteciperanno alle Olimpiadi. Come si fa a non incazzarsi quando la Fidal si erge a censore delle vite sportive dei singoli atleti? Come si fa a concepire che chi ha solo ambizioni di natura politica-professionale-finanziaria (Arese e Uguagliati… nei loro ruoli istituzionali, non mi permetterei mai di criticare gli “uomini” che stanno dietro a quel ruolo) possa giocare con la tua carriera e con il suo fine ultimo, ovvero partecipare all’Olimpiade? Cioè… Questa Fidal si gioca il terzo mandato e lo fa buttando nell’inceneritore la vita e la carriera di una manciata di atleti le cui controprestazioni avrebbero potuto offuscare il suo fulgido doppio mandato. Atleti da raccolta differenziata.
Sarebbe da gufare la spedizione londinese, ma non ci riesco. Non ci riusciremo. Spero che l’Italia vinca a Londra quanto più possibile e spero anche che chi domani dovrà votare per il prossimo presidente federale non sia così imbecille da pensare che le eventuali medaglie di Schwazer o Donato siano frutto del lavoro alacre di Arese & c. in questi anni. Non siate stolti per favore. Chi voterà per Arese lo farà solo per un motivo: perchè gli torna utile avere Arese come tutore. Lo voteranno tutte le società civili che hanno spopolato nell’ultimo quadriennio (prendetevi le classifiche dei c.d.s. e iniziate a meditare) grazie alla sistematica manipolazione dei regolamenti dei societari e che hanno vinto scudetti ridicoli, e che così hanno razziato i rimborsi per fare del mercenariato la loro politica. E alla fine ci troviamo con questa atletica. E dire che ci avevano presi per i fondelli dicendoci che le modifiche erano state ideate per favorire la crescita dei vivai: cazzate. Li stanno comprando tutti. Ora lo si può dire ad alta voce. Ci hanno preso in giro e questo il risultato: dirigenti impresentabili, tecnici impresentabili e ora anche qualche atleta uscito di testa che si crede Usain Bolt.
Ma il vero spregio a noi appassionati sta in quelle convocazioni: la degna conclusione di un’epoca oscura. E’ una presa in giro. La Fidal ha usato due metri e tre misure. Non ha portato atleti per un centesimo (una “conferma”, tra l’altro di un minimo già ottenuto), ne ha presi in giro altri senza aver le palle di dire la verità o di comunicare le regole di selezione.
Togliamo subito dal tavolo una cavolata gigantesca, ovvero che il CONI ha posto dei limiti alla Fidal. Il CONI è… Arese. O meglio: il CONI dipende da Arese e dalle sponsorizzazioni e sostegni che l’Asics fornisce ad un nugolo di Federazioni sportive. Sicuramente non ci saranno accordi palesi, ma secondo voi, perchè Petrucci ad ogni Zeru Tituli cui ci ha abituato Arese durante il suo mandato, osannava la Federazione di Atletica dicendo come avesse fatto bene? Bene?? Perchè non l’ha mai commissariato nonostante i suoi continui fallimenti? Il limite di atleti olimpionici da parte del CONI è una buffonata, considerato anche il numero di accompagnatori che sarà presente a Londra. Ad Arese basta una telefonata. Ci stanno prendendo in giro. Ma sapete cos’hanno avuto il coraggio di rispondermi dalla Fidal ad una mail in cui chiedevo di poter acquisire i verbali dei Consigli Nazionali? Che sono atti interni e di conseguenza secretati!! Come se qualcuno gestisse il vostro denaro e non volesse dirvi che cosa ci combina. Volevo vedere quanti biglietti la Fidal aveva acquistato per lo stadio di Londra e divulgare chi ci sarebbe andato. Non ce lo vogliono dire. Usano le NOSTRE risorse per fare i parlamentari e i politici di professione. Una storia già vista in Italia. Mi indignano.
L’umiliazione di Howe. Howe, non so se leggerà mai, ma è quello per cui mi dispiace di più. Gli altri sono stati presi in giro. Lui è stato umiliato. Si è dovuto sorbire pure la foto con Arese sul podio della premiazione dei 200. Ad Arese serve farsi fare le foto con quello che volenti o nolenti è il personaggio più in vista dell’atletica italiana: almeno domani sarà sulla rivista patinata abbracciato all’uomo-kinder. Arese, consapevole che gli avrebbe fatto il confettino da lì a poco, è andato lo stesso a farsi fotografare con lui. Ma vi rendete conto? Gli han tirato un calcio nel culo, e hanno nascosto la scarpa (Asics) con cui gliel’hanno tirato. Ma lo hanno fatto male, senza riflettere sulle cazzate che stavano dicendo. Howe aveva il minimo A dall’anno scorso. La Fidal gli ha imposto la conferma con il B. Lui non c’è riuscito, ma solo perchè quei geni hanno scelto come location Bressanone che si sa da anni che a certi orari per lo sprint è una cosa improponibile. 20″75 con 2 metri contro vale ampiamente il 20″65, se non meno. Ok, volete fare i “rigidi” e considerare il mero dato cronometrico? E allora portatelo in staffetta. Il CT Uguagliati si precipita a dire che Howe non si era reso disponibile a fare i raduni. Ma Howe invece si dirà invece disponibile a far parte della staffette in un’intervista. Alla fine portano il 2° e il 3° dei 200, Marani e Manenti, e non il primo. Possibile?? Possibilissimo perchè Howe non aveva mai partecipato ai raduni per i cambi, dice il CT. Ma come diavolo faceva a provare i cambi se erano due settimane che correva, aggiungo io? Pretendevano che durante la fase di riabilitazione dal gravissimo infortunio dovesse scendere nel laboratorio scientifico di Di Mulo (altra cretineria che ci è stata venduta in questi anni) a provare i cambi? Come poteva? Poi Uguagliati si tradisce nella stessa logica delle sue parole, visto che La Mastra è stato convocato senza provare alcunchè. Gli avvocati suggeriscono di solito di tacere quando si è colpevoli, proprio per non dar troppi appigli logici. Poi La Mastra è allenato da Di Mulo, e questo ha un certo peso. Fuori Donati, fuori Checcucci, fuori Di Gregorio, ecco La Mastra. Comunque vada Mister Bianco tira sempre dentro qualcuno del suo entourage. E mi dispiace per La Mastra che è certamente una vittima… anche se ha avuto tutto da guadagnarci. E nonostante Helsinki Di Mulo è ancora lì (scandalo nello scandalo) ad entrare nelle scelte tecniche. Qualcuno obietterà: sì, però La Mastra è arrivato 4° nei 100 metri. Certo, ma secondo voi qualcuno dello staff tecnico aveva rivelato quali fossero i criteri di selezione? C’era scritto da qualche parte che quelli erano i trials? Secondo voi qualcuno è andato prima della partenza a dire: “ragazzi, i primi 4 vanno a Londra…“. Ma se non hanno nemmeno le palle di essere chiari tra di loro, lo fanno con gli atleti? No, è stato scelto solo in seguito, a giochi fatti: le leggi in Fidal vengono fatte dopo. I criteri vengono scelti dopo e mai prima. Non ci sono regole chiare, e così chi ha logiche personali da perseguire, lo fa. La teoria di Uguagliati fa acqua da tutte le parti e a questo punto mi permetto di dire… quanto ha speso la Fidal in tutti questi anni per Howe, operazioni incluse? Quanto delle nostre “tasse” sono finite nel calderone-Howe? E adesso non lo portate? Ma siete pazzi? E allora a questo punto, Signor Arese e Signor Uguagliati, mettete mani al vostro portafogli e ridate all’atletica, alla Fidal, che non è roba vostra, o meglio “cosa vostra”, le nostre risorse che avete speso per Howe per non portarlo all’Olimpiade. Io voglio vedere Howe alle olimpiadi anche se esce in batteria: l’abbiamo pagato tutti! Howe, invece, rimane gabbato da chi lo aveva lisciato in tutti questi anni. Abbandonato sul ciglio della strada, quando proprio adesso, dopo tutti i suoi infortuni era diventato un pò più nostro, quando sentivamo che era la storia che doveva avere per forza un lieto fine. La mamma si dice attonita. Signora Felton. ma cosa si aspettava? Non siamo negli USA: si immagina se la USATF avesse chiesto a Gatlin e Gay delle prove di affidabilità prima delle olimpiade? O alla Felix o alla Richard Ross? Gli americani non sono così ridicoli come noi, Signora. La 4×100 rimane così il giocattolo di Di Mulo: dentro rimane chi doveva essere cacciato, fuori chi avrebbe dovuto farne parte. La prima legge generale dell’atletica (vince il più forte) tradita da questi soggetti.
Anna Giordano Bruno, Chesani, Martinelli, Gentili e Giupponi. Poi c’è il lungo elenco di trombati. Anna Giordano Bruno, addirittura in possesso del minimo A, in una gara assurdamente lunga a Bressanone è arrivata a 4,35. Gara finita alle 21, e la cui lungaggine è alla fine da addebitare alla stessa Fidal, che ha dovuto sostituire i ritti. Le chiedevano… non le chiedevano nulla! Stando alla sua pagina di facebook, nemmeno le avevano chiesto prove di affidabilità. Era già trombata in partenza evidentemente, nonostante il minimo A conseguito secondo i dettami della Federazione internazionale. Giulia Martinelli, unica siepista di prospettiva nazionale, giovane, in possesso del limite A per Londra, non portata perchè ha mancato di un centesimo il limite B!! Ma come? Già è un settore morituro quello del mezzofondo: l’unica, dico, l’unica siepista in circolazione che sarebbe da portare sul palmo di una mano, umiliata in questo modo? Per un centesimo? Un centesimo che per la Fidal è oro colato in certi casi, mentre in altri (vedi discorso sulle staffette e sprinter) nemmeno le manciate di decimi contano qualche cosa? E’ una presa in giro! Silvano Chesani, ok, non ha saltato più i suoi 2,31. Ma ha ottenuto il minimo A per l’olimpiade nel corso del 2012!! In teoria non avrebbe nemmeno dovuto risaltare il minimo B. Come tutti quelli che hanno ottenuto il minimo A, la federazione non dovrebbe aprire bocca, perchè il rapporto diventa privilegiato tra la Federazione internazionale e l’atleta stesso. Dovrebbe! Dovrebbe essere poi l’atleta a capire se non sottoporsi a figuracce olimpiche e quindi non prendere l’aereo o limitarsi alla partecipazione se non si trova in forma. Ma insomma, Chesani il suo 2,22 lo ha tirato fuori. Non usciva sicuramente a 2,10. Manuela Gentili, invece, come contentino sarà portata a Londra per fare la riserva della 4×400 nonostante il limite B pochi centesimi dall’A…
Comunque, mi sto dilungando troppo e probabilmente ho annoiato. Il vero problema è la assoluta “discrezionalità” con cui la Fidal gestisce questo mondo. Il nostro mondo. L’atletica, costruita monoliticamente sulla prestazioni, le misure, i tempi, è diventata come le valutazioni dei critici del calcio, qualche cosa su cui creare elucubrazioni. Discrezionalità che trova la sua ragion d’essere non nei valori dello sport, ma della bieca politica dell’apparenza. Probabilmente un trafiletto a firma di Andrea Buongiovanni sulla Gazzetta per loro vale più dell’intera carriera sportiva di Giulia Martinelli. O di Anna Giordano Bruno. O di Silvano Chesani. Hanno calpestato i sogni di persone che vivono e hanno dedicato la loro esistenza per realizzarli. E li hanno spezzati quando quel sogno era diventato realtà. E hanno preso in giro Howe, e hanno fino all’ultimo tramato per portare una 4×100 e il suo coach come volevano loro, che, quella sì, era da lasciare a casa perchè non rappresenta più nessuno. Non è Italia quella 4×100. A me danno fastidio certi soggetti quando indossano la maglia azzurra, la maglia che ci rappresenta. Mi dispiace per chi l’ha meritata… e ce ne sono.
Mi chiedo… ma nessuno di questi atleti vuol proseguire la strada dell’atleta tedesco che ha intentato causa alla propria federazione per non essere stato convocato in costanza di minimo? Danno esistenziale, danno morale… Causa milionaria vinta e per la quale la federazione tedesca è stata condannata a pagare i propri errori? Che poi, visto che la federazione siamo NOI, dovremmo poi tutti insieme rivalerci contro chi le decisioni le ha prese.
Articolo pubblicato da: Andycop - il: 09/07/2012 alle 11:56
Atletica Valdobbiadene Campione Italia!
Pin e Furegon campionesse!!!
Argento per Benvenuto Pasqualini
Bernardi Dall’Armi Casagrande e Trentin bronzi
Treviso e Pordenone sugli scudi nel campionato italiano master di corsa in montagna. Domenica 8 luglio, a Tonezza del Cimone (Vicenza), titoli di società per l’Atletica Valdobbiadene (uomini), che ha bissato il successo del 2011, e l’Atletica Aviano (donne). Doppio argento, invece, per l’Atletica Paratico, seconda sia in campo maschile che femminile. Particolarmente combattuta la sfida tra gli uomini: appena sei punti hanno separato i leader dell’Atletica Valdobbiadene da un’altra formazione trevigiana, l’Atletica Villanova Sernaglia, terza classificata. Quasi 400 gli atleti in lizza. Assegnati anche i titoli italiani individuali “over 35”.
I CAMPIONI ITALIANI MASTER 2012 DI CORSA IN MONTAGNA - UOMINI. MM35: 1. Gianluca Scarcia (Gp Alba Taurisano) 51’24”. MM40: 1. Stefano Benincà (Runners Team Zanè) 49’55”. MM45: Carlo Clementi (Atl. Valle di Cembra) 51’03”. MM50: 1. Camillo Campitelli (Gs Orecchiella Garfagnana) 53’20”. MM55: 1. Alfonso Vallicella (Atl. Prisma Spedizioni) 54’08”. MM60: 1. Ennio Zampieri (Brugnera Friulintagli) 37’47”. MM65: 1. Vincenzo Imbrosci (Gsa Valsesia) 37’44”. MM70: 1. Ezio Venturelli (La Fratellanza 1874) 41’04”. MM75: 1. Bruno Baggia (Valli di Non e Sole) 44’02”. MM80: 1. Lucio Morbioli (Lagarina Crus Team) 1h01’57”. DONNE. MF35: 1. Frantiska Kasparova (Atl. Dolce Nord-Est) 38’18”. MF40: 1. Maria Pia Chemello (Gs Schio Bile Valli Sport) 35’47. MF45: 1. Vera Derrigo (Atl. Paratico) 40’51”. MF50: 1. Monica Casadio (Gpa Lughesina) 40’43”. MF55: 1. Maria Lorenzoni (Atletica 85 Faenza) 39’25”. MF60: 1. Annamaria Galbani (La Michetta) 41’35”. MF65: 1. Angela Pin (Atl. Aviano) 49’46”. MF70: 1. Erminia Furegon (Atl. Aviano) 58’05”.
Mauro Ferraro (CR FIDAL Veneto)
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Per gli atleti trevigiani quindi sette medagli conquistate: due ori con la vittoriese Angela Pin e la Erminia Furegon; una d’argento per il grande veterano, autore di tantissime imprese vittoriose, Benvenuto Pasqualini, classe 1934; quattro bronzi per tre magnifiche interpreti della corsa in montagna, come Giuliana Bernardi, (detiene ancora la migliore prestazione trevigiana sulla cors di mezzora e tre quarti di ora, con) l’eroica Ivana Dall’Armi, la coriacea Luisa Casagrande classe 1952, (da oltre quarant’anni sulla breccia, tra pista, cross e montagna); infine bronzo per quel grande fenomeno “internazionale” che è Virginio Trentin idolo di tutti i giovani podisti!
Tra i master in evidenza anche Ivan Basso (decimo assoluto), Loris Pillon (tredicesimo), Guido Dalla Torre, Simone Zanella, Alessio Fontana, Alessio Chiodero, Franco Zanardo, Paolo Zilli, Loris Basei e Gustavo Poloni; tra i veterani Oddone Tubia (quinto tra i master MM55), Mario Lorenzon e Francesco Stella.
Tra le donne, anche Daniela Vedelago, Enrica Guizzo, Giancarla Riotto, Maria Teresa Campigottoe Susanna Milanese.
- CAMPIONATI ITALIANI INDIVIDUALI E DI SOCIETA DI CORSA IN MONTAGNA MASTERS
PODIO MASCHILE AFRICANO A FONTANA FREDDA
pubblicata da Maurizio Forner il giorno lunedì 9 luglio 2012
Gruppo Mercuryus con Daniele Cesconetto.
Il 7 Luglio si e corsa la5^Ed. del Giro podistico in comune di Fontanafredda. Manifestazione competitiva valida quale 9^prova amatori master e 6^ giovanile, della 25^ Ed. Coppa provincia di Pordenone. La gara è iniziata nel tardo pomeriggio con il settore giovanile, nelle varie distanze. Il clou della manifestazione, disputatasi in circuito, lo si è avuto in serata, prima con la partenza delle assolute femminili poi con quelle maschili. Breve cronaca della gara femminile: si è corso sulla distanza di 5250 Mt., tre le atlete di rilievo, le sorelle Facciani, Martina e Valentina di cui la prima due volte in nazionale e Isadora Castellani, primo giro tutte insieme (erano tre i giri) secondo giro, si invola la Martina le altre passano staccate, nell’ultimo giro, testa a testa per la piazza d’onore tra Valentina e la Castellani, sarà quest’ultima a spuntarla.
1^Martina Facciani 17′31″ 2^Isadora castellani 17′57″ 3^ Valentina Facciani 18′02″
Nella gara maschile un parterre di atleti di grande valore al nastro di partenza, nonostante la calura, qui si correva sulla distanza dei 7600 Mt.(1 giro piccolo 4 giri grandi), i migliori subito in evidenza, a 1/4 di gara ,al comando un quintetto formato da 2 Keniani: Kimutai e Sugut, 2 Marocchini : Bamoussa e Boudalia e 1 Italiano: Mattia Maccagnan. A 2 giri dal termine si staccano prima Maccagnan e poi Boudalia,al passaggio dell’ultimo giro rimangono dunque in tre, due keniani e un Marocchino, fotocopia dell’edizione del 2011.
1°Kimutai Koech Jospaht 21′49″ 2°Sugut Paul Kipchumba 21′51″ 3°Abdoulla Bamoussa 21′57″ 4° Said Boudalia 22′29″ 5°Mattia Maccagnan 22′35″
DOMANI, TUTTO SULLE GARE DI QUINTO!!!
Sto cercando un minimo di notizie della corsa di Silea (grazie…)
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