Diario trevigiano
a cura di Franco Piol
Grande Laura Giordano ai mondiali di Rimini
Un oro a squadre, dopo il quinto posto della gara individuale. Finisce in gloria, il fine settimana iridato di Laura Giordano. Ai Mondiali di duathlon di Rimini, l’azzurra della Silca è stata protagonista assoluta nella staffetta. Partita in prima frazione, la Giordano ha fatto il vuoto dietro a sé: tre brevi segmenti di gara (2,5 km di corsa, 10 di ciclismo e ancora 1,2 di corsa) sono state sufficienti per ipotecare la vittoria azzurra. Le compagne Annamaria Mazzetti e Daniela Chmet hanno poi completato l’opera, lasciandosi alle spalle Francia e Spagna. Che l’atleta della Silca Ultralite fosse in splendida condizione, lo si era capito il giorno prima, quando, in una gara qualificatissima, Laura aveva provato sino all’ultimo ad inserirsi nella lotta per il podio. Il titolo iridato è andato, come da pronostico, alla formidabile portoghese Fernandes, argento olimpico a Pechino nel triathlon.
Ma Laura si è resa protagonista di una gara da incorniciare. Ha chiuso il primo segmento podistico nel gruppo delle inseguitrici della Fernandes, poi ha sofferto nella prova ciclistica, ma, con la grinta che la contraddistingue da sempre, non ha mai mollato. Davanti a lei, sul traguardo del lungomare di Rimini, anche la britannica Morrison, la spagnola Burgos e la francese Louison, che le ha sottratto il quarto posto per una quindicina di secondi. Laura si è comunque detta soddisfatta di una prestazione che, di fatto, chiude una stagione da incorniciare: due titoli italiani nel duathlon, l’argento tricolore nel triathlon, il quarto posto degli Europei di Serres e i due risultati iridati, confermano la Giordano protagonista assoluta in Italia e ai vertici internazionali.
Ora Laura tornerà ad accantonare provvisoriamente il duathlon per incrementare la preparazione finalizzata alla corsa a piedi. Obiettivo: la Treviso Marathon, del 29 marzo 2009. Nessuna maratona autunnale, dunque, come pareva sino a qualche settimana fa, quando si era ipotizzato che la Giordano potesse fare la sua terza esperienza sulla distanza a Venezia.
L’atleta della Silca Ultralite l’unica non professionista tra le duathlete di vertice approfitterà dell’autunno per rifiatare un po’. Poi inizierà a pensare ai chilometri che l’attendono nei prossimi mesi. Il secondo posto della Treviso Marathon 2008 non è un punto d’arrivo, ma di partenza.
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Per le foto di Lodi - circa 400- rivolgersi a http://www.marcotogni.it/lodi2008/
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Trionfo azzurro, iride a Ballan
Alessandro Ballan conquista il diciannovesimo titolo iridato per l’Italia.
Tutti aspettavano Bettini, ma è il corridore nato a Castelfranco Veneto a tagliare il traguardo per primo a Varese e a laurearsi campione del mondo. Al secondo posto Cunego, al terzo posto Breschel, al quarto Rebellin. Strategia perfetta della nazionale italiana, che controlla la gara dall’inizio alla fine.
La prima parte della corsa è caratterizzata dalla fuga di tre outsider: il lussemburghese Poos, il venezuelano Ochoa e l’ucraino Chudza. Gli azzurri prendono il comando delle operazioni e cominciano a tirare il gruppo con Bruseghin e Bosisio, gli spagnoli, i tedeschi e i belgi rimangono a guardare e non aiutano gli italiani. Il gruppo si ricompatta a meno di tre giri dal termine, provano timide partenze il francese Le Mevel e Rebellin, senza successo.A 30 km dal traguardo la corsa entra nel vivo: scatta Ballan, seguito a ruota da Rodriguez, Breschel, Wegmann e Van Avermaet. Bettini rimane nel gruppo, a venti secondi dai battistrada. Ma lentamente, come alle Olimpiadi, il plotone dei favoriti (Bettini, Freire, Valverde, Boonen, Schumacher, Zabel, Schleck) perde contatto dai fuggitivi.Così sono i quattordici in fuga a giocarsi il titolo, e tra questi ci sono tre azzurri (Ballan, Cunego e Rebellin). Nell’ultima salita frustata di Rebellin, che screma il gruppo, ridotto a sei corridori, tra questi tutti gli italiani.A tre km dal termine Ballan parte come un proiettile, e stacca di 150 metri il gruppetto. Dietro Sorensen cerca la reazione, ma il vincitore del Giro della Fiandre 2007 è ormai imprendibile.
Al traguardo primo Ballan, al secondo Cunego, al terzo il danese Breschel. ____________________________________________________________________
TITANICA IMPRESA DI DANIELE CESCONETTO
Scritto da Maurizio Crispi - Redazione di Podisti.Net |
La “Spartathlon” un‘ultramaratona, ormai “storica” che ha luogo a settembre di ogni anno in Grecia, tra Atene e Sparta, è considerata una delle più difficili e , al tempo stesso, soddisfacenti ultramaratone al mondo, anche per le sue radici storiche e mitiche, pressoché uniche.
Partecipare alla Spartathlon e finirla è l’ambizione di ogni ultramaratoneta: per molti, un vero e proprio sogno nel cassetto.
Per arrivarci, bisogna lavorare duramente, perchè i requisiti di ammissione sono duri e selettivi.
Sono cmunque in tanti quelli che ci tentano: sono molti quelli che ogni sono costretti a ritirarsi sopraffatti dall’enormità dell’impresa.
In ogni caso, la filosofia d’approccio a prove “estreme” di questo tipo dice che l’importante è averci provato, esserci cimentati nell’impresa, ricordandosi che esiste sempre una seconda chance.
Per 24 anni consecutivi (25 con l’edizione che si è appena conclusa), centinaia di atleti hanno seguito la strada tracciata da John Foden e dalla sua squadra, quando essi tentarono di correre da Atene a Sparta.
L’origine storica di questa corsa si fonda sulla descrizione che Erodono dà dell’impresa compiuta dall’”emerodromo“ Fidippide (l’emerodromo era un guerriero addestrato a correre per 24 ore consecutive e frequentemente utilizzato, in tempi di guerra, come messaggero) . Secondo la storia di Erodono, Fidippide giunse correndo da Atene a Sparta, essendo partito circa 20 ore prima. La strada tracciata da John Foden è considerata il tracciato più aderente al percorso seguito da Fidippide.
In breve, Fidippide partì da Atene in corrispondenza dell’antica “Iera Odos” (Via sacra) e segui la strada sino ad Eleusis. Da lì, egli segui la “Skyronia Odos”, una strada militare che seguiva le pendici dei monti Gerania, attraversando di seguito Isthmia, Examilia e l’antica Corinto. Passò quindi dall’antica Nemea, evitando così di entrare nel territorio di Epicratea di Argos che non era alleata con gli Ateniesi e continuando l’attraversamento delle montagne tra l’Argolide e l’Acaia. Si arrampico sul Monte Partendo (1200 m. slm), dove incontrò il dio Pan. Discendendo la montagna, continuò nella direzione della città di Tegea, oggi non più esistente ma menzionata da Erodono nel suo resoconto sull’impresa di Fidippide, per poi procedere in direzione sud verso Sparta. Al suo arrivo a Sparta, aveva percorso 1140 “stadi” (equivalenti a 246 km).
Di seguito alcune notizie (di anticipazione) sull’andamento della gara che si è svolta tra il 26 e il 27 settembre, che dobbiamo a http://miticojane.blogspot.com
Passaggio al 40° km Sono in testa l’americano Jurek Scott e il coreano Sim JaeDuk con il tempo di 2h 50’, mentre il nostro Daniele Cesconetto è in 23^ posizione con il tempo di 3h 24’, mentre Gabriele Bortolotto passa in 3h 45’, in 117° posizione. In questa fascia oraria, sono già 5 i ritirati, tra cui un’Italiana.Passaggio all’81° Anche qui passa in testa Jurek in 6 ore (un mostro), seguito dal coreano, e, attorno alle sei ore di gara sono già 13 i ritirati. Il nostro Cesconetto passa in 30° posizione in 7h 30’, assieme a Papi. Alle 15.00 circa, l’italiano Gabriele Bortolotto, passa dopo circa 9 ore..Statistiche: Jurek i primi 40 km in 2h 50’, mentre i secondi 41 ki ha percorsi in 3h 14’.Passaggio al 124° km Come è noto, alla Spartathlon, ci sono dei “cancelli” cronometrici che, ad una certa ora vengono chiusi: se non ci si arriva nella fascia temporale stabilita dal regolamento, bisogna fermarsi. Al cancello dei 124 km i ritirati sono già 28. Alle 16.00 (ora italiana) è passato Jurek in 10 ore totali, seguito dal Koreano distanziato di 20 minuti. Comunque, dopo questo traguardo ne mancano altrettanti di chilometri: sì, avete capito bene, ma è meglio non pensarci. Chi non ha mai compiuto imprese di questo non può capire. Chi invece ha dimestichezza con le ultramaratona, al solo pensiero, può sentirsi venire la pelle d’oca nelle braccia. Alle 17.55 (sempre ora italiana) i ritirati sono 46 e sono solo 10 i runner che hanno passato il cancello dei 124 km. Tutti cercano di arrivare almeno sino a questo punto del percorso per baciare i piedi della statua di Re Leonida, oppure per prostarcisi davanti, secondo la tradizione di una foma cultuale spontanea - essenzialmente “laica” - che s’è andata strutturando nel corso degli anni Cesconetto, primo degli italiani, nella foto-ritratto, è passato dal cancello in 13 ore, 24° assoluto, Anche Gabriele Bortolotto si è ritirato, ma va bene così perché a fine agosto ha terminato la UTMB (il giro del Monte Bianco, 166 chilometri con un imponente dislivello altimetrico (ha detto: “Va bene così” , le gambe sono rimaste a Chamonix e la testa a casa!”).
Passaggio al 148° km E’ passato ancora in testa Jurek distaccando il Koreano di 30 minuti, in terza posizione un’austriaco e 4° un giapponese; i ritirati sono aumentati di numero, mentre il nostro Cesconetto è passato in 24° posizione alle 23.37 (ora locale). Passaggio al 172° km Cesconetto è passato alle 02.55.
Passaggio al 195° km Cesconetto è passato alle 08,06 locali, in 43° posizione, mentre sono immutate le posizioni di testa con un’accentuazione dei distacchi.
Passaggio al 222° km Daniele Cesconetto è passato in 50^ posizione alle 12.31, mentre al 206° km si è ritirato Dal Bosco (che non riusciva più né a correre né a camminare).
Traguardo al 246°km Ha tagliato il traguardo dei 246 km Jurek Scott per la terza volta consecutiva, in 22h 20’ (una bella risposta a chi lo dava per morto dopo il ritiro all’UTMB 2008), il secondo al passaggio del 222 km aveva un distacco di 2 ore. Alle 10.15 del mattino del 27 settembre i ritirati erano 146. Dopo 2h30 è arrivato anche il 2° un Austriaco, mentre il 3° a tagliare il traguardo è stato un Danese. Primo degli italiani è Gross Ulrich in 33^ posizione in 31h 36′ 40″, seguito da Lucio Bazzana in 38° posizione in 32h, poi il nostro Cesconetto Daniele nella foto sotto, in 60° posizione in 33h 04′47″, grandissimo, perchè una settimana fa si era “riscaldato” sul Cansiglio con 110 km e 6500 D+. BRAVI TUTTI per aver avuto il coraggio di provare!
Le immagini reperite in diversi siti web dedicati alla Spprtathlon ritraggono momenti del “culto” degli ultrarunner nei confronti di Leonida, il condottiero spartano della battaglia delle Termopili _________________________________________________
30 settembre: AUGURI di buon compleanno a GIUSEPPE DE NEGRI ROBERTO CROSATO OMAR LIVA CORRADO RATI SILVANO EMILIO FRANCESCA GATTO
GIOVANNI MASSOLIN STEFANIA BRUGNERA
LAURA SARTOR FRANCESCA CARLOTTO nelle foto
This entry was posted on Lunedì, Settembre 29th, 2008 at 23:34 and is filed under Diario Trevigiano.
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