Luglio 7th, 2017

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

RISPOSTA RAGIONATA A FULVIO MALEVILLE DEL PROF. MARCO FRANZERO

Alla c.a.

Sig. Franco Piol - Atletica trevigiana

 

Facendo seguito alla pubblicazione apparsa in  data 29 giugno u.s nel Suo sito di uno scritto prodotto dal prof. Fulvio Maleville intitolato “UN ALLENATORE IN APPRENDIMENTO” e riguardante – in buona sostanza – le applicazioni metodologiche utilizzate da chi allena nel rettilineo opposto a quello frequentato dal prof. Maleville, essendo il tono dell’articolo più consono al dileggio delle suddette metodologie che all’interesse per approfondirne le motivazioni nella scelta e nell’utilizzo, ed essendo il prof . Franzero la persona che, occupando il rettilineo opposto a quello del fortunato osservatore, le utilizza, ho ritenuto – in qualità di presidente di TrevisAtletica e degli atleti che il prof Franzero allena nel ormai famoso rettilineo opposto – fosse inevitabile coinvolgere proprio il prof. Franzero a rispondere alla pubblicazione col garbo e l’educazione che lo contraddistinguono.

Ne allego la lettera di risposta pervenutami e chiedo cortesemente venga pubblicata nel medesimo sito, affinché i lettori possano – in regime di par condicio – sentire anche l’altra campana.

 

Le chiedo cortesemente e senza alcuna vena polemica di verificare la consistenza tecnica di quanto le viene periodicamente inviato con fini di pubblicazione, evitando di pubblicare articoli come quello dell’ALLENATORE IN APPRENDIMENTO che non contribuiscono a far crescere il nostro movimento, ma anzi, alimentano polemiche e ruggini, nonché inutili e dannosi campanilismi.  La non condivisione di un metodo di lavoro è legittima, l’estensione delle proprie idee deve essere parimenti educata e costruttiva, non canzonatoria.

Stante la situazione il mio ruolo si ferma qui, auspicando di non dover intervenire nuovamente e più duramente qualora simili situazioni dovessero ripetersi.

 

Un cordiale saluto.

 

Rolando Zuccon – Presidente di TrevisAtletica

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(NdR) Ricevo la sua, come tante altre richieste e volentieri la pubblico, restando d’accordo con la prima parte del suo sollecito, mentre non posso accettare la seconda parte in quanto non mi permetterei mai di interferire negli scritti altrui, né, peraltro, ho le capacità tecniche per intervenire e censurare la sostanza degli stessi. Qualora ci fossero esplicite offese, dileggi e/o diffamazioni, le assicuro, non pubblicherei, non per responsabilità diretta (sa bene che non ne ho), quanto per una mia etica personale; per polemiche indirette, velate e/o implicite, questo stesso strumento ristabilisce per par condicio la possibilità di chiarire, ricusare e/o rimandare al mittente l’eventuale sottintesa invettiva. Proprio come ha fatto oggi intelligentemente e democraticamente lei stesso (e per questo la ringrazio). La libertà di opinione, come lei stesso mi conferma è sacra e non valgono ai fini di un dibattito (sempre utile quando è ragionato e/o quando comunque è) minacce e/o ritorsioni alcune.

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Ringrazio il Prof. Maleville che dedica cosi’ tanto tempo alla osservazione di quanto avviene sul rettilineo opposto, quello dove alleno.

Personalmente faccio già difficoltà a seguire con la necessaria attenzione le esercitazioni che propongo ai miei atleti.

Viene spontaneo domandarsi il perche’ di questa curiosità, per un modo di procedere che sembra poi giudicare quantomeno fantasioso 

rispetto ai solidi e immutabili canoni tecnici, adottati dalla stragrande maggioranza degli allenatori italiani.

E che è di fatto, un comportamento talmente marginale e periferico che i modelli tecnici di generale riferimento, attuali e futuri, possono e potranno dormire sonni tranquillissimi.

 

Tento comunque un chiarimento circa quanto il Prof. osserva fare, partendo da alcune ,personali, considerazioni generali.

Innanzitutto ritengo  che regga sempre meno ,per un corridore, concepire una preparazione in modo prescrittivo (stabilita cioe’ a priori e suddivisa e pianificata rigidamente), mentre reputo più efficace un procedere del tutto individualizzato, modulato e variabile, che benefici e sia costruito sulle risposte adattative che l’atleta manifesta giorno per giorno.

Tutto questo richiede all’allenatore un pensiero articolato e duttile per rimettere in discussione, se necessario, il programma giornaliero ,intendendo questo solo come ipotesi di lavoro.

Il tecnico deve  saper quindi interrompere prima del tempo, o proseguire, o rendere piu’ complessa e articolata una seduta rispetto a quanto previsto.

Si fa quello che serve e quando serve.

Un compito difficile ma motivante, che presuppone si abbiano chiari modelli tecnico- dinamici di riferimento, dei loro principali meccanismi  biomeccanici, sia per gli esercizi analitici  che per i gesti riepilogativi, e che richiede affinamento delle capacita’ di osservazione e la migliore comprensione possibile delle caratteristiche positive dell’atleta, per decidere su quali fattori è piu’ vantaggioso lavorare.

 

Quanto esposto ha evidentemente bisogno di approfondimento, mi riservo e rimando anche alla lettura di un testo:

 

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO.NUOVE FRONTIERE 

Pasquale Bellotti e  Donati, Societa’ Stampa Sportiva,1993

 

Non sono critico circa la storica classificazione degli esercizi, proposta nei corsi, avendone fatti,  ma non condivido affatto uno schematico utilizzo temporale.

Procedo nella scelta  e nelle modalita’ di effettuazione partendo da un criterio di correlazione , con i limiti di ogni valutazione personale:

ne valuto alcuni molto correlati e che incidono per dinamismo e forma sul gesto finale e con alta efficacia;

altri con correlazione piu’ modesta ,o per dinamismo o per tipologia e quantita’ di elementi tecnici, che giudico di utilita’ piu’ limitata, ma da utilizzare con finalita’ addestrative;

altri ancora con bassissima o nulla correlazione con la gestualita’ che ci interessa, che potrebbero avere carattere di inutilita’ o addirittura danno.

Le possibilita’ di modulazione dello stesso esercizio , nel dinamismo esecutivo, nella durata di applicazione, nell’entita’ dello spostamento orizzontale o verticale , aprono un mondo infinito di possibilita’ e miscele, in relazione anche ai periodi della preparazione.

Faccio fare  quello che mi sembra serva e quando mi sembra che serva .

 

ESERCIZI TECNICI

 

Utilizzo gli esercizi tecnici per la corsa (da non confondersi con le blande andature di certi riscaldamenti) ,gli analitici per la rapidita’, le andature per il rendimento elastico e le prove di accentuazione ritmica ,a volte prima ,a volte dopo e spesso intervallate alle prove di corsa.

Ovviamente con finalità diverse:

ad inizio seduta e in freschezza per i massimi effetti e rispettoso della classica impostazione;

tra le prove di corsa ,interrompendole  per un aggiustamento  qualora la forma tecnica del gesto o il rendimento elastico non  mi sembri soddisfacente;

alla fine  in condizioni di stanchezza alla ricerca di una resistenza specifica.

Alcuni allenamenti sono totalmente incentrati sugli esercizi di tecnica della corsa e sugli esercizi di raccordo (cosi’ Sandro Donati ,come noto mio personale riferimento metodologico ed etico, defini’ nella sua relazione al Convegno Europeo Allenatori Atletica a Roma 1996, per la strettissima correlazione con la corsa stessa e illustrandone le infinite possibilità di modulazione).

Un brano del Prof. Donati al riguardo:

“…i benefici pratici dell’impostazione che vede all’ inizio dell’allenamento le esercitazioni che richiedono un  forte coinvolgimento dei fattori coordinativi e l’ espressione veloce e rapida della forza, non vengono contraddetti nei casi in cui l’allenatore organizza, per precisi obiettivi metodologici, unita’ di allenamento in cui le componenti sono previste nell’ordine inverso.

E’ questo il caso di sedute orientate alla resistenza specifica, nelle quali lo svolgimento delle esercitazioni con espressione veloce e rapida della forza ,o tecniche e tattiche, viene spostato nella parte terminale  dell’unita’, per essere effettuate in condizioni gia’ di stanchezza.

Diversi possono essere i modi per conseguire questo affaticamento: resistenza o potenza aerobica, lattacida, resistenza alla velocita’.”

 

TRAINO

Formia, febbraio,1980,corso allenatori.

Ricordo la sala silenziosissima durante la lezione del Prof Vittori sulle esercitazioni di sprint col traino (che indico’ essere assai piu’ specifico dei balzi), ne illustro’ gli effetti positivi  sulla capacita’ di reclutamento istantaneo e forza esplosiva, gli effetti sull’allungamento dei tempi di appoggio da tenere presente, si produsse in una sofisticata analisi sul meccanismo energetico che supportava le prove, tra ATP,ADP,AMP ed esteri fosforici.

Suggeri’ infine in quello che appesantiva la prova libera di circa 1″ ,rispetto alla prova libera (30 mt), il carico massimo da trainare.

A questo valore fa riferimento la bibliografia e da questo credo nascano le perplessita’ del Prof. Maleville, ritenendolo, e mi allineo  ,non adatto

al periodo gara.

Ma un traino piu’ leggero, che appesantisca solo di pochi decimi, diciamo 4/5, la prova libera? Il nostro pneumatico di utilitaria..

Lo reputo di tutta fattibilita’, anche in periodo gara (come le salite con pendenze piu’ leggere): interessante stimolo per innervazione dei primi appoggi e l’accelerazione, da miscelare con prove libere e partenze dai blocchi.

Dalla personale raccolta dati, gli atleti  escono poi ,dopo poche prove di traino, con tempi record nella prova libera e con positivo aumento dell’ampiezza.

Piu’ di una volta li ho inseriti il giorno prima di una gara record su distanza sprint, in miscela con attivazione rapida.

Tutta da esplorare invece una combinazione miscelata  tra traino con carichi diversi e prove libere, magari a contrasto, periodo non agonistico, ci mancherebbe.

 

PIEDE A MARTELLO, ARSENIO LUPIN, CORSA SEDUTA e CALCIATA  AVANTI

 

Provo a rispondere in successione a tre considerazioni tecniche che hanno un collegamento nella pratica.

La questione del piede “a martello” nelle azione di corsa penso che non debba nemmeno porsi, avendola gia’ risolta anni addietro il solito Prof Vittori:

“Si è detto anche che l’atleta deve porre molta attenzione al mantenimento del piede in flessione dorsale (o a martello come suol  dirsi in gergo) ma anche questo accorgimento vuole correggere l’effetto piu’ che rimuovere la causa, non dimostrandosi risolutivo.

Se l’atleta ha veramente percepito ed immagazzinato nella sua memoria cinestesica la giusta sensazione del rimbalzo dei piedi, questi si staccheranno dal suolo e avanzeranno piu’ tempestivamente rimanendo perpendicolari al suolo senza particolari attenzioni e tensioni muscolari.”

Il brano è parte di un piu’ lungo articolo dal titolo “L’ABERRAZIONE DEL FENOMENO SPINTA” che demolisce anche la dicitura ,purtroppo ancora in uso, che indica all’atleta: “Spingi dietro”. Ma questa è un’altra storia.

Tutto ruota quindi sulla acquisizione della sensazione del rimbalzo del piede.

In questa direzione vanno una parte consistente delle esercitazioni ,anche quelle con uso molto esasperato del piede (probabilmente le Arsenio Lupin viste dal Prof  Maleville), che ampliano una vasta gamma  che ne prevede altre con espressione molto piu’ veloce e reattiva ,nell’ottica di una modulazione che arricchisce la sensibilita’  e i tempi di appoggio conosciuti, presupposto per la possibilita’ di  esprimersi a velocita’ diverse.

Mi sembra ne traggano vantaggio tutti gli atleti, ma in modo particolare coloro che hanno corso a lungo su ritmi standardizzati ,con tempi di appoggio piu’ o meno simili, spesso con uso soffocato del piede.

Ricordo ancora un allenatore nazionale invitare un mezzofondista di talento, che faceva dell’uso elastico del piede il fulcro delle sue prestazioni sul tartan, ad una corsa “senza rimbalzo”(!) poggiandogli una mano sulla testa mentre lo seguiva

in bicicletta.

I risultati non tardarono a manifestarsi: allungamento tempi di appoggio con espressione quasi rullata del piede, dolori ai quadricipiti, accorciamento evidente della lunghezza del passo, crollo verticale delle prestazioni.

Per approfondimento bibliografico suggerisco IL RUOLO DELLA ELASTICITA’ E DELLA TECNICA DI CORSA, Gigliotti e Donati (sempre lui:), Atleticastudi 1984.

Veniamo ora alla “corsa seduta calciata avanti”..

Ho passato in rassegna i ragazzi del gruppo che seguo, circa una quindicina, cercando di capire chi correndo avesse generato questa definizione, che faccio un po’ fatica a comprendere.

Ho chiesto anche a qualcuno di provare a riprodurla ,senza successo.

Il mio pensiero tecnico ruota intorno alla DISCESA PERPENDICOLARE del PIEDE  e conseguente RIMBALZO DEL SISTEMA CORPO E DEL BARICENTRO.

Nessuno dei miei atleti è invitato a cercare con flessione volontaria la risalita del ginocchio (la sottile differenza che passa tra uso dei flessori e degli estensori, tra fasi volontarie e riflesse), e  l’oscillazione avanti del piede.

Se questa ultima  avviene e viene letta da osservatori attenti ,direi per un paio di casi al massimo e per pochi gradi in fase di corsa lanciata, ci tengo a precisare che gli atleti sono avviati in  un percorso per migliorare il difetto, che ha origini nella tipologia di corsa adottata precedentemente, non facile da migliorare e legato anche alle sensibilita’ motorie del singolo.

Circa la corsa con parvenza “seduta” vale quanto detto prima, il percorso tecnico procede nella direzione di far viaggiare alto, non schiacciato il baricentro nella corsa. Vedremo gli sviluppi.

I dati raccolti,soprattutto quelli della corsa in ampiezza che permette di valutare principalmente il livello della catena muscolare estensoria, confortano circa la direzione positiva delle sollecitazioni proposte.

E i risultati cronometrici confermano.

 

CONCLUSIONI 

 

Quanto propongo negli allenamenti, e gli  effetti che ne derivano, ha un continuo monitoraggio attraverso la lettura dei parametri ritmici delle prove di corsa, secondo la filosofia del Prof Donati.(SVILUPPO DELL’AMPIEZZA E DELLA FREQUENZA NELLE PRESTAZIONI DI CORSA VELOCE, Rivista SDS marzo 1995)

Perche’,volente o nolente, compreso o non compreso, verificato o non verificato, su questi si agisce in positivo o in negativo con qualsiasi strategia di allenamento.

Il nostro atleta dovra’ pur far qualcosa di meglio se  vorra’ andare piu’ veloce: fare un passo piu’ lungo a parita’ di frequenza, muovere piu’ svelte le sue gambe a parita’ di ampiezza,o nel migliore dei casi entrambe le cose. Altro non c’è.

 

La strada fu’ indicata decenni fa, pensieri piu’ sofisticati non mi è capitato di leggerne, i nostri  procedere periferici sono adattamenti di pensieri gia’ fatti e pubblicati.

 

Mi piace chiudere con ultimo brano, Prof. Vittori e collaboratori:

“Partimmo dalla semplice considerazione che qualsiasi complesso ed articolato intervento di training fosse stato realizzato ,i conseguenti miglioramenti avrebbero dovuto convogliarsi in due parametri, i soli ad influire sulla velocita’ della corsa, la lunghezza dei passi e la loro frequenza (numero di passi per secondo).

Decidemmo ,quindi, suscitando l’ilarita’ di molti ,di contare i passi su ogni prova di corsa cronometrata, per controllare il comportamento dell’atleta nell’uso dei due parametri da riferire sempre a quelli che  lo stesso otteneva nelle prove di velocita’ massima sui 100.

Credo che questo, nonostante le sterili critiche, rappresento’ il momento decisivo per l’evoluzione del pensiero metodologico che si faceva guida ed indirizzo di tutti gli altri contenuti dell’allenamento.”

 

…suscitando l’ilarita’ di molti…

Cosi’ va l atletica, cosi’ forse va il mondo.

 

Ringrazio per l’attenzione, ringrazio il mio interlocutore, ringrazio il Trevisatletica.

Rimango ,come si dice in questi casi ,a disposizione per qualsiasi approfondimento.

Nessuna disponibilita’ invece per inutili polemiche a dimostrare chi è il piu’ bravo.

 

Prof. MAURO FRANZERO

Insegnante Scienze Motorie ,Tecnico Specialista Fidal

 

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Luglio 6th, 2017

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

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A CELLE LIGURE NEL MEETING ARCOBALENO

 

Tecuceanu si migliora ancora 1’51”38

 

Nel tradizionale meeting dell’Arcobaleno a Celle Ligure (Savona) il nostro magnifico atleta junior, Catalin Tecuceanu della Silca Ultralite, piazzandosi secondo sugli 800m. ha registrato l’ottimo tempo di 1’51”38! Si è ben inserito nella graduatoria dei primi 10 juniores trevigiani di sempre, come da tabella:

 

800m
1′46″53 Benson Marrianji ESHO Kenia 2-2-87 -  17/06/2005 Conegliano
1′48″6   Gabriele FERRERO Treviso 2-1-57  - 27/05/1976 Roma
1′49″15 Jacopo LAHBI Treviso 1-6-1993  - 09/06/2012 Caprino V.
1′50″74 Maurizio BOBBATO Castelfranco V. 17-2-79   - 06/09/1998 Trento
1′51″38 Catalin TECUCEANU Romania 9-9-1999  - 05/07/2017 Celle Ligure
1′51″87 Abel CAMPEOL Etiopia 9-12-2000 -  05/06/2016 Bovolone
1′52″1   Andrea MILANI Castelfranco V. 1961   - 24/07/1980 Schio
1′52″3   Umberto LORENZON Treviso 1960   - 16/06/1979 Bologna
1′52″40 Andrea MAROSTICA Spresiano 1964   - 02/10/1983 Genova
1′52”76 Luca BRAGA Mogliano 17-5-1993   - 26/07/2011 Trento

 

 

 

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OMAGGIO AI TANTISSIMI ZANATTA TREVIGIANI

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Il plurititolato Jacopo Zanatta, ora convocato ai Campionati Europei under 23 in Polonia, merita un trattamento speciale come riconoscimento  tra tutti gli Zanatta del momento e quelli passati. E già gli Zanatta nell’atletica leggera trevigiana sono tanti, tantissimi, una marea e molti di loro sono più che illustri dei veri campioni. Ne sottolineerò qualcuno, tanto per dire, a partire da Ruggero Zanatta, rivelazione nella maratona negli anni 60 (ma c’è un Gianfranco Zanatta fortissimo ostacolista negli anni 50). Nella velocità Lucia Zanatta ed Elena Zanatta (5,95 nel lungo), nel mezzofondo prima la giovanissima Lorenza Zanatta poi la splendida Michela Zanatta in coppia con il re delle siepi (e non solo) Paolo Zanatta e, infine, a chiudere il cerchio, il nostro Jacopo, dominatore delle prove multiple trevigiane  e promessa nazionale dalle grandi prospettive. Godetevi il lungo elenco, uno più, uno meno, segnalatemi eventuali assenze, (in rossetto gli atleti di rilievo):

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ZANATTA              Treviso m.fondo 40
ZANATTA Andrea Treviso 16-7-1973 corsa 0
ZANATTA Angela 1954 salti 70
ZANATTA Angelo Ponzano corsa 70
ZANATTA Anita Treviso 28-7-81 lanci 90
ZANATTA Antonio 1949 marcia 60
ZANATTA Bruno corsa 60-70
ZANATTA Claudia 1962 m.fondo 70
ZANATTA Crispino 60 CSI
ZANATTA Donata 1959 salti 72
ZANATTA Elena Conegliano 11-8-1973 velocità/salti 90
ZANATTA Ettore corsa 60
ZANATTA Fabio Treviso 16-7-1983 velocità 0
ZANATTA Feliciano corsa 60
ZANATTA Fiorella Paese 1960 corsa 70
ZANATTA Fortunato Nervesa/Battaglia 31-1-1964 corsa 90/00
ZANATTA G.                    lanci 79
ZANATTA G.Franco 1927 ostacoli 50
ZANATTA G.Franco Maserada corsa 70
ZANATTA G.Franco Maserada 29-4-1960 velocità 75
ZANATTA Giacomo Treviso 2004 m.fondo 10
ZANATTA Gianni m.fondo 60 CSI
ZANATTA Gianni Povegliano 26-8-1960 corsa 10
ZANATTA Gian Paolo corsa 90
ZANATTA Giorgio corsa 60
ZANATTA Giovanni 1945 velocità 60 CSI
ZANATTA Girolamo Paese corsa 70
ZANATTA Giuseppe 1947 salti 63
ZANATTA Giuseppe corsa 60
ZANATTA Graziano fondo 63
ZANATTA Guido fondo 68
ZANATTA Jacopo Mestre 21-8-1996 prove multiple 10
ZANATTA L.      Treviso velocità 40
ZANATTA Lorenza 1958 velocità 73
ZANATTA Lucia Treviso 17-2-73 velocità 90
ZANATTA Lucia Treviso 4-6-2004 velocità 10
ZANATTA Marcello marcia 63 CSI
ZANATTA Massimo Treviso 18-3-1975 corsa 10
ZANATTA Mauro velocità 63
ZANATTA Michela Montebelluna 5-1-78 fondo 00/10
ZANATTA Monia Treviso 12-10-1971 corsa 10
ZANATTA Noè 1971 m.fondo 80
ZANATTA Ornella 1957 lanci 70
ZANATTA Paolo Maserada corsa 70
ZANATTA Paolo Montebelluna 10-4-82 siepi/fondo 00/10
ZANATTA Renzo corsa 50
ZANATTA Riccardo m.fondo 10
ZANATTA Roberto 1941 lanci 60
ZANATTA Rosanna Treviso 1943 lanci 50
ZANATTA Ruggero Mareno di Piave 23-11-45 fondo/corsa 60
ZANATTA Sara Venezia 7-3-1968 corsa 10
ZANATTA Sergio corsa 60
ZANATTA Silvano salti 60 CSI
ZANATTA Silvia salti 0
ZANATTA Stefano 1960 corsa 90
ZANATTA Tiziano 1949 lanci 60
ZANATTA Valerio corsa 60
ZANATTA Walter velocità 67
ZANATTA William Vedelago 11-8-1973 corsa 10

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Jacopo Zanatta agli Europei Under 23 in Polonia

Convocazione azzurra in casa Silca Ultralite Vittorio Veneto. Jacopo Zanatta, bicampione italiano di decathlon Assoluto e Promesse 2017 e vicecampione Assoluto e campione Promesse di eptathlon indoor, sarà infatti in gara ai Campionati Europei under 23 di Bydgoszcz (Polonia) insieme ad altri 83 compagni di nazionale. La rassegna continentale si svolgerà da giovedì 13 luglio a domenica 16.

 

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RIUNIONE DI NEMBRO il 7 luglio

Fraresso - Fent che coppia!!!

Serata di atletica venerdì 7 luglio per la 21esima edizione del Meeting Città di Nembro, in provincia di Bergamo, che proporrà un buon numero di protagonisti dei recenti Campionati Italiani Assoluti. La sfida del giavellotto con Mauro Fraresso (Fiamme Gialle), Roberto Bertolini (Fiamme Oro) e Antonio Fent (Carabinieri) verrà completata dalla presenza di Norbert Bonvecchio (Atl. Trento). Big azzurre al completo anche nel disco donne con la tricolore Stefania Strumillo (Atletica 2005), Valentina Aniballi (Esercito), Natalina Capoferri (Atl. Brescia 1950), Giada Andreutti (Atl. Malignani Libertas Udine), Laura Bordignon (Fiamme Azzurre) e la junior Sydney Giampietro (Fiamme Gialle). Negli 800 metri al maschile, sulla scia dei keniani Job Kinyor (PB da 1:43.76) e Nicholas Kiplangat Kipkoech (1:43.37 di personale e lo “scalpo” di David Rudisha sui 1000 a Ostrava), si replicherà il confronto tra Stefano Migliorati (Cs San Rocchino), Mattia Moretti (Carabinieri) ed Enrico Riccobon (Atl. Brugnera Friulintagli). Al femminile, spazio a Irene Baldessari (Esercito), Eleonora Vandi (Atl. Avis Macerata) e Joyce Mattagliano (Esercito) in una gara lanciata con ogni probabilità dalla keniana Lydia Wafula. Annunciati in pedana anche oro e argento di Trieste nell’alto: il sardo Eugenio Meloni (Carabinieri) e il sammarinese Eugenio Rossi (Atl. Biotekna Marcon).

Nella manifestazione organizzata dall’Atletica Saletti e inserita nel circuito italiano di meeting, potrebbe tornare in pedana il primatista nazionale del lungo Andrew Howe (Aeronautica), dopo il debutto stagionale outdoor di metà giugno con 7,66 a Chiasso, opposto al compagno di club Stefano Tremigliozzi. Nella prova femminile sono Tania Vicenzino (Esercito), Carol Zangobbo (Assindustria Sport Padova) e la svizzera Irene Pusterla le atlete più attese.

Lo sprint puro accoglierà un habitué delle volate a Nembro come Jacques Riparelli (Aeronautica), opposto ai siciliani Federico Ragunì (Cus Palermo) e Gaetano Di Franco (Enterprise Sport & Service), argento tricolore a Trieste. Nella gara femminile annunciata ai blocchi dei 100 la junior Zaynab Dosso (Calcestruzzi Corradini Excelsior). Hassane Fofana (Fiamme Oro) è il faro di una prova sui 110 ostacoli che attende anche il campione italiano promesse Simone Poccia (Studentesca Rieti Andrea Milardi) e il tricolore universitario Ivan Mach di Palmstein (Fiamme Gialle). Sul giro di pista il meeting ha raccolto le adesioni del duo delle Fiamme Gialle Michele Tricca-Marco Lorenzi al maschile e di Maria Enrica Spacca (Carabinieri) e Chiara Bazzoni (Esercito) al femminile. Buon cast anche per i 3000 che chiuderanno la serata: Yassine Rachik (Atl. Casone Noceto), Manuel Cominotto (Esercito) e Said El Otmani (Esercito) tra gli uomini, Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) tra le donne.

 

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Luglio 5th, 2017

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

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OMAGGIO AI GATTO TREVIGIANI

La più famosa la lunghista Laura

 

Con l’exploit di Giovanni Gatto diventato a Trieste primatista trevigiano junior sui 3000 siepi con un eccezionale 8’59”43 (detronizzato con un anno di anticipo Paolo Zanatta 8’59”67 Grosseto 23 luglio 2001), la discreta presenza di Teresa Gatto (epta, peso, triplo, giavellotto e ora anche gli 800m.), in successione a Beatrice  Gatto Campionessa nazionale junior nel peso, mi son detto: ‘sti Gatto, però! Fammi dare uno sguardo per sapere quanti sono nel panorama dell’atletica trevigiana. Ne ho trovato non in gran numero, però tra di loro c’è stato la superstar Laura Gatto, lunghista d’eccezione (vanta un 6,48 e Raul Leoni riporta un 6,50 che non trova però conferme). Io mi ricordo di un bravisimo lanciatore come Paolo Gatto e un’altra altista di nome Giuliana Gatto. Eccovi un elenco con indicata la data di nascita, il settore di massimo spicco e il periodo di attività.

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GATTO Agnese 1963 corsa 78 CSI
GATTO Alessandra 1965 salti 80
GATTO Alessandro 1957 salti 70
GATTO Beatrice Treviso 7-1-1995 lanci 10
GATTO Emanuela 1968 velocità 78 CSI
GATTO Emiliano 1965 velocità 70 CSI

GATTO Eva corsa 00
GATTO Ezio corsa 68
GATTO Flavio 1960 salti 70
GATTO Giovanni Treviso 10-10-1999 siepi 10
GATTO Giuliana 1963 salti 70
GATTO Giuliano 1965 ostacoli 80
GATTO Graziella 1962 m.fondo 70
GATTO Laura Montebelluna 4-3-77 salti 90/00
GATTO Leonardo Treviso 2-5-2000 lanci 10

GATTO Lucia corsa 90

GATTO Luciano 1948 velocità 64
GATTO Luisa 1955 m.fondo 70

GATTO Marco Montebelluna 1963  90
GATTO Maria Cristina 1953 m.fondo 00/10 Master
GATTO Maurizio 1961 salti 70
GATTO Michelangelo 1962 salti 75
GATTO Paolo 1961 lanci 70
GATTO Riccardo 1969 salti 80 CSI

GATTO Roberto 1956  76

GATTO Teresa  Treviso 10-10-1999 prove multiple 10

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Oltre 350 partecipanti da tutta Italia per la prova che ha unito trail, MTB e “percorso di guerra”
Giuseppe Morgante e Giorgia Caracci vincono la tappa del campionato OCR a La Bestia
Oggi a Miane (TV) il sanremese e la romana superano tutti nella frazione di corsa ad ostacoli


Un insegnante di parkour e una mamma infermiera. Sono loro i vincitori della tappa del campionato italiano OCR (corsa ad ostacoli) riconosciuto dalla Federazione Italiana OCR (obstacle course race) che si è disputata questa mattina, domenica 2 luglio, a Miane (TV) in occasione de La Bestia, la manifestazione che ha unito trail running, mountain bike e percorso di guerra. Giuseppe Morgante, 23 anni, di Sanremo, insegnante della disciplina nata in Francia (che consiste nell’eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante), ha sbaragliato la concorrenza, superando tutti gli ostacoli (percorso di 5 km da ripetere due volte, per un totale di 10 km) e tagliando per primo il traguardo di fronte alla sede della Pro Loco, in via Cal di Mezzo. Al femminile, è stata invece la trentunenne Giorgia Caracci, mamma di Anzio (Roma), di professione infermiera, a superare tutti gli ostacoli.
“Una gara spettacolare, molto faticosa, soprattutto per il superamento della peg board - commenta Morgante - questa è la mia prima vittoria in una disciplina che pratico da alcuni mesi. Certo, bisogna anche allenarsi, io lo faccio almeno due ore al giorno, ma la bellezza sta soprattutto nello sfidare i propri limiti, stando all’aria aperta, in scenari naturali davvero belli”.
“Le corse ad ostacoli sono una grande passione, condivisa con gli amici del team Maximus Cross Run di Frosinone - dice Caracci - un paio d’anni fa abbiamo provato una di queste gare a Roma e non abbiamo più smesso. Consiglio a tutti di entrare in questo mondo, perché è divertentissimo”.
Quella di oggi non è stata però solo la giornata degli atleti del campionato italiano, ma anche dei tanti che hanno scelto di cimentarsi, magari per la prima volta, in questa corsa decisamente particolare e stimolante, che ha unito il trail running di 10 chilometri, la frazione in mountain bike di 12 chilometri e il percorso di guerra - corsa ad ostacoli di 5 chilometri da ripetere due volte, per un totale di 10 chilometri. Orsi, Giaguari e Lupi (queste le tipologie di partecipanti, a seconda dello svolgimento individuale di tutte e tre e prove; a staffetta di tre componenti, uno per frazione; e della scelta del solo percorso di guerra) sono arrivati da tutta Italia. Dallo studente all’operaio forestale, dall’imprenditore agricolo al personal trainer, dall’impiegato al geometra, dal pensionato (ultrasettantenne) al fruttivendolo, dall’ingegnere all’avvocato, dall’estetista alla parrucchiera, dalla segreteria alla casalinga, dalla commessa all’insegnante, davvero in tanti non sono voluti mancare all’appuntamento trevigiano.
A dare il via il sindaco di Miane, Angela Colmellere e l’assessore al turismo, Moreno Guizzo. “Siamo onorati di aver ospitato nel nostro territorio questa manifestazione incredibilmente emozionante e divertentissima - spiega il sindaco - ringrazio gli organizzatori per aver portato a Miane questo evento e tutti i volontari che si sono dati da fare per renderlo possibile, soprattutto dopo il maltempo che ha inciso sul percorso”. Fondamentale l’apporto di un centinaio di volontari, al lavoro da settimane (e soprattutto poi nuovamente negli ultimi giorni) per predisporre adeguatamente il campo gara, trasportando tronchi e balle di fieno, delimitando alcune zone con il filo spinato, allestendo i copertoni, sistemando sentieri e tanto altro ancora.
Soddisfatto per il successo de La Bestia, Aldo Zanetti, amministratore unico di Maratona di Treviso. “Nonostante anche l’ultimo temporale di sabato notte con vento e pioggia che ha rovinato i percorsi preparati e segnati siamo riusciti ad essere pronti per questa mattina e ad accogliere gli atleti - sottolinea Zanetti - anche quest’anno ho visto tanti sorrisi e tanta voglia di divertirsi e un 25 % in più di partecipanti. Non resta che darci appuntamento al prossimo anno”.

L’evento, organizzato dall’Asd Trevisomarathon con la gestione tecnica di Maratona di Treviso scrl, la collaborazione della Pro Loco di Miane ed il patrocinio del Comune di Miane, è stato sostenuto da San Benedetto, Karhu, Pasta Sgambaro, Raxyline, Carrozzeria Ghizzo Emanuel, Manuel Caffè, Cadomare, Lazzaris, Battistella Gianfranco Pneumatici, Silca, Mèthode, Centro Frutta Conegliano. Fondamentale anche l’apporto degli Amici sportivi di San Martino, degli Amici Tempo Libero Sernaglia, del Miane Bike Team, Silca Ultralite Vittorio Veneto,  Motostaffetta Treviso Marathon, Gp Triathlon. Loris Marsura e Dario Ciotta hanno gestito il percorso ad ostacoli, con il contributo anche della ditta Gallina per gli scavi, della Battistella Gianfranco per i copertoni e di Borgoluce per le balle di paglia.  Il percorso trail è stato pulito e tracciato da Mauro Miani insieme ad Alessandro Resera, il percorso mtb è stato tracciato e segnato dal Miane Bike Team, guidato dal presidente Armando Lana, organizzatore della Prosecchissima.

Resoconto, foto e video sul sito www.trevisomarathon.com e le pagine Facebook “Maratona di Treviso” e “La Bestia” e sul canale You Tube “Treviso Marathon”.

RISULTATI
CAMPIONATO ITALIANO OCR. Tappa di Miane. MASCHILE. 1. Giuseppe Morgante (Life Revolution) 44’29’’ (3 braccialetti), 2. Marco Villani (Marcus) 46’’48 (3 braccialetti), 3. Matteo Testani (Maximus Cross Run) 48’10’’ (3 braccialetti). FEMMINILE. 1. Giorgia Caracci (Maximus Cross run) 1h19’46’’ (3 braccialetti), 2. Margherita Tripani (Team Merrel) 59’54’’ (1 braccialetto), 3. Ioana Suciu (Reabok Ocr Team Italy) 1h00’36’’. TEAM. 1. Reebook OCR Team Italy 23, 2. Maximus Cross Run 31, 3. Celtic Team 64.

LA BESTIA. ORSO (10 km trail running, 12 km MTB, 10 Km percorso guerra). MASCHILE. 1. Toni Barp 2h12’52’’, 2. Luca Menin 2h16’12’’, 3. Guido Busetti 2h20’00’’. FEMMINILE. 1. SIlvia Boroni 2h43’59’’, 2. Silvia Mariani 2h52’21’’, 3. Alessandra Guarino 3h21’01’’. GIAGUARO (staffetta). 1. Gorla, Agosta, Spadaro 2h11’44’’, 2. Tramet, Vanzin, Menegazzo 2h11’47’’, 3. Polo, Campagnola, Chimenton 2h20’13’’. LUPO. MASCHILE. 1. Simone Mandelli 1h02’’22’’, 2. Stefano Pasqualin 1h12’’43’’, 3. Fabio Migliorini 1h21’54’’. FEMMINILE. 1. Marianna Trevisan 1h19’35’’, 2. Veronica Pivato 1h29’04’’, 3. Marta Marchioretto 1h29’12’’.

 

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MARMOLADA HISTORIC TRAIL, UNO SPETTACOLO ALL’INSEGNA DEL FAIR PLAY

 

Manuel De Gasperi e Carlo Bortolo Bertoldi arrivano mano nella mano sul traguardo al Rifugio Padon. Francesca Scribani domina la gara femminile. Inizia il conto alla rovescia per il Super Vertical del 9 luglio  

2 luglio 2017

Manuel De Gasperi e Carlo Bortolo Bertoldi hanno vinto il 4° Marmolada Historic Trail. Questa mattina sono arrivati, mano nella mano, al Rifugio Padon, concludendo in trionfo la prova agonistica, sulla distanza di 21 chilometri, che rappresentava il momento clou dell’ormai classico appuntamento dedicato agli appassionati della corsa in ambiente naturale.

De Gasperi e Bertoldi hanno dominato la gara, giungendo al traguardo – appaiati - in poco meno di due ore (1h57’34”, il tempo  dei due vincitori). Terzo, a 1’22” dalla coppia di testa, Mauro Rasom. “Una corsa in un ambiente straordinario – ha detto il trentino De Gasperi, dopo aver tagliato il traguardo -. C’erano dei passaggi molto suggestivi, la Marmolada da questo punto di vista è il massimo”. Miglior donna, la cortinese Francesca Scribani, arrivata al traguardo in 2h20’50”. Seconda Linda Menardi (2h38’50”), terza Raffaella Cian (2h46’42”).

La partenza, per i circa 200 partecipanti ad un evento che comprendeva anche due prove a carattere non agonistico per runners e camminatori, è avvenuta al Rifugio Fedaia. I 21 chilometri del Marmolada Historic Trail prevedevano un dislivello positivo di 1.300 metri e un dislivello negativo di 1.000 metri. Arrivo, per tutti, ai 2.400 metri di quota del Rifugio Padon.              

Il primo in assoluto a giungere al traguardo era stato Davide Torresin, trevigiano di Susegana. E’ volato sul percorso ridotto di 11 chilometri in 1h21’30”, staccando di circa un quarto d’ora Pierluigi Cattapan e Kamil Bednarz. Prima donna, Marta Petriglieri, bolognese trapiantata a Canazei, che ha concluso la sua fatica in 1h44’. 

Ieri, sabato 1° luglio, un pomeriggio di pioggia aveva accompagnato la 2^ edizione del Giro di Lago di Fedaia, prologo del Marmolada Historic Trail. Un centinaio di atleti ha fatto passerella lungo le sponde del lago su un percorso di 4,5 km, interamente in quota. Peccato per il maltempo, che ha influito negativamente sulla partecipazione, ma la suggestione di una corsa aperta a tutti, alle pendici della Marmolada, è rimasta intatta.

E’ andato così in archivio il primo dei due weekend di corsa in Marmolada. Prossimo appuntamento, domenica 9 luglio, con il 3° Marmolada Super Vertical, la sfida delle sfide: 6 chilometri di gara, con un dislivello record: 1500 metri. Partenza a quota 1.770, in località Tabià Palazza, e arrivo ai 3.265 metri di Punta Rocca. Si correrà sul ghiacciaio della Marmolada, uno scenario dal fascino unico. Per saperne di più: www.marmoladasportevents.com.

 

CLASSIFICHE 4° MARMOLADA HISTORIC TRAIL. Uomini: 1. Manuel De Gasperi (Asd Made2win) e Carlo Bortolo Bertoldi 1h57’34”, 3. Mauro Rasom (Bela Ladinia) 1h58’56”, 4. Luca Mosena (Atl. Zoldo) 2h02’17”, 5. Silvano Frattino (Montanaia Racing) 2h02’44”, 6. Daniele Follador (Barbacheco) 2h04’10”. Donne: 1. Francesca Scribani (Atl. Cortina) 2h20’50”, 2. Linda Menardi (Atl. Cortina) 2h38’50”, 3. Raffaella Cian 2h46’42”, 4. Maria Rosa Moè (Atl. Alto Agordino) 2h48’56”, 5. Michela Conte 2h56’56”, 6. Sara Schiavon (Runners Salò) 2h57’18”.

Luglio 2nd, 2017

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

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ULTIMA ANTEPRIMA DA TRIESTE

Ancora la Vandi argento sui 1500m.

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Ottimi sesti Bonora e Feletto!!!

Primato trevigiano junior: Gatto 8’59”43

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Bene Stefano Ghenda e Valentina Bernasconi…

Così ieri i trevigiani:

1500m. argento, Eleonora Vandi 4’21”19; 10° Valentina Bernasconi 4’29”59; 26° Irene Vian 4’45”89;

1500m. Stefano Ghenda 3’47”96; 15° Mattia Stival 3’51”07;

3000 siepi, sesto Leonardo Feletto 8’50”19; 11° e 2° junior Giovanni Gatto 8’59”43 primato trevigiano junior (precedente: Paolo Zanatta 8’59”67 siglato a Grosseto il 22 luglio del 2001); 19° Riccardo Donè 9’16”28; 21° Eleonora Lot 11’33”30;

400hs. sesto Matteo Bonora 52”09 (PB);

Giancarla Trevisan presunta trevigiana dopo aver corso i 200m. in 24”43 ha vinto il bronzo nella 4×400m con l’Atletica Bracco di Milano; la bellunese Paola Padovan, allenata da Emanuele Serafin ha conquistato l’argento nel giavellotto, lanciando a 54,87.

 

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CAMPIONATI ASSOLUTI DI ATLETICA LEGGERA - Fulvio Maleville

Due nostri atleti andranno agli europei Juniores. Dopo la Virginia Scadanzan anche Giovanni Gatto si è conquistato il posto nella squadra Italiana per gli Europei di Grosseto (20/24 Luglio). Questo l’esito dopo gli assoluti di Trieste di venerdì, sabato e Domenica.

 Nella prima giornata alle ore 16.00 aveva esordito la Elisa De Checchi con 48 mt e mezzo nel martello, alle 18 è stata la volta della Giorgia Niero nell’alto che superando l’1.71 ha ottenuto l’acceso alla finale. Il giorno successivo (sabato) la gara è partita con una progressione assurda: 1.70 la quota d’inizio che Giorgia ha scavalcato al primo tentativo per poi arrendersi ad 1.75.

 Non è bastato superare i 3.80 alla Virginia Scardanzan per entrare nella finale dell’asta e solo 25 cm hanno separato la Annamaria Fisicaro da quella del giavellotto.

 Infine impresa titanica di Giovanni Gatto che è arrivato 11° in assoluto migliorandosi di 13″ nei 3000 siepi ed agguantando un posto per gli Europei di Grosseto con il tempo di 8′59″43. Bene sapere che il pass per la rassegna continentale valeva 9′15″ e 9′05″ è quello per i mondiali Juniores. Giovanni ha condotto una bellissima gara dimostrando un grande stato di forma ma soprattutto tanta personalità. Il suo risultato è davvero da incorniciare.

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Mondo Sport Poser

ALESSIO POSER

Fidal Nazionale

ASSOLUTI TRIESTE PRIMA GIORNATA ATLETICA LEGGERA


La primatista italiana della 20km di marcia torna alle competizioni conquistando il titolo e PB nei 10.000 metri (43:56.95). Bentornata Eleonora Giorgi. Il primo titolo della giornata di apertura dei Campionati Italiani Assoluti nel rinnovato Stadio Grezar di Trieste va proprio alla primatista nazionale della 20km di marcia. Operata ad un ginocchio a dicembre, non gareggiava dalle Olimpiadi di Rio 2016. Oggi la lombarda delle Fiamme Azzurre ha conquistato la vittoria nei 10.000 metri in pista a suon di primato personale: 43:56.95, 37 secondi meglio del 44:33.56 marciato nel 2013 a Milano. Alle spalle della 27enne bocconiana, bene anche l’altra lombarda già preselezionata per i Mondiali di Londra, Valentina Trapletti (Esercito), seconda in 44:04.94 con oltre 2 minuti di personal best sulla 21enne Nicole Colombi (Atl. Brescia 1950). Gare purtroppo interrotte proprio mentre le ultime marciatrici sfilavano sul traguardo a causa di un nubifragio che si è scatenato su Trieste. La gara maschile prevista per stasera si disputerà domattina alle 9:30, mentre alle 9:45 le discobole recupereranno il terzo turno di lanci della qualificazione; finale diretta per i lunghisti raggruppati in base agli accrediti sulle due pedane. Diventano così 21 i titoli in palio domani nella seconda giornata della rassegna tricolore. 800m donne (batterie) - La più giovane è anche la più veloce. L’ancora 16enne Eloisa Coiro (Roma Acqua Acetosa), campionessa italiana Allieve, mette in fila tutte in 2:06.74, mancando di un centesimo il personal best. Subito dietro di lei c’è la trentina Irene Baldessari (Esercito) 2:06.77, mentre l’azzurra Yusneysi Santiusti (Assindustria Sport Padova) si limita a vincere la sua batteria in 2:09.07 su Joyce Mattagliano (Esercito) 2:09.31. Niente scaramucce nella seconda batteria con le due under 23 Eleonora Vandi (Avis Macerata) 2:08.61 ed Elena Bellò (Fiamme Azzurre) 2:08.76. Domani alle 19:20 si correrà per il titolo.Giavellotto uomini (qualificazione) - I 65 metri della qualificazione sono un bersaglio facile per l’azzurro Antonio Fent. E così il carabiniere veneto sbriga subito la pratica al primo lancio con 67,69, imitato da Andreas Zaghler (Athletic Club 96 Alperia) 66,10, Giovanni Bellini (Studentesca Milardi Rieti) 65,86 e Giacomo Biserba (Studentesca Milardi Rieti) 65,85. Domani in finale (ore 17:40) occhio alle spallate dei tre big della specialità Roberto Bertolini (Fiamme Oro), Norbert Bonvecchio (Atl. Trento) e Mauro Fraresso (Fiamme Gialle).Lungo donne (qualificazione) - 6,10 era la misura di qualificazione per la finale di domani alle 17:30 con la capolista Laura Strati. L’unica lunghista ad azzeccarla in pieno è la ventenne Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina), 6,10 (+0.1) al secondo salto e “Q” maiuscola per lei. Le stanno dietro Carol Zangobbo (Assindustria Sport Padova) 6,08 (+0.9) e Martina Lorenzetto (Bracco Atl.) 6,07 (+0.4).400m uomini (batterie) - Il fermento che in questa stagione sembra aver ritrovato il giro di pista maschile si vede subito dalle batterie. Il leader del 2017 Davide Re (Fiamme Gialle) tiene sotto controllo la situazione in 47.31, mentre il trentino Marco Lorenzi (Fiamme Gialle), reduce da qualche intoppo fisico, fa il suo esordio outdoor in 46.76: è il miglior tempo di oggi pomeriggio. Lo segue a ruota il pugliese Daniele Corsa (Folgore Brindisi), 46.93 senza spingere fino in fondo. Sotto i 47 secondi scende anche il tricolore junior Vladimir Aceti (Vis Nova Giussano) 46.97. In finale (domani ore 19:05) ci saranno tutti i migliori iscritti: il siciliano Giuseppe Leonardi (Carabinieri) 47.01, Michele Tricca (Fiamme Gialle) 47.26, Brayan Lopez (Athletic Club 96 Alperia) 47.44 e Roberto Severi (Cus Pro Patria Milano) 47.62.400m donne (batterie) - Le azzurre della 4×400 Maria Enrica Spacca (Carabinieri) con 53.42 (la più veloce di oggi) e Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) con 54.14 non hanno problemi ad aggiudicarsi le rispettive batterie. OK anche la compagna di staffetta Chiara Bazzoni (Esercito) autrice del terzo miglior tempo di giornata, 54.04 dietro il 53.69 della 24enne Giancarla Trevisan (Bracco Atl.). In finale anche la matricola azzurra Raphaela Lukudo (Esercito) 54.15, le promesse Ylenia Vitale (Libertas Friul Palmanova) 54.17 e Alexandra Troiani (Cus Pro Patria Milano) 54.27 e la campionessa junior Rebecca Borga (Riviera del Brenta) 54.44.Martello donne (qualificazione) - Solo due martelliste vanno oltre i 55 metri richiesti per il passaggio diretto in finale. La piemontese Lucia Prinetti (Fiamme Gialle) 59,17 e la junior Cecilia Desideri (Studentesca Rieti Milardi) 55,03. Domani, ore 16, la finale con la primatista italiana under 23 Sara Fantini (CUS Parma).100m uomini (batterie) - Il compatto pugliese Luca Antonio Cassano (Firenze Marathon) si destreggia tra le folate di vento e stampa il miglior tempo del primo turno: 10.62 (-1.9). Nel riepilogo dei crono il secondo nome è quello di Jacques Riparelli (Aeronautica) 10.68 (-1.6), mentre in prima batteria il siciliano Gaetano Di Franco (Enterprise Sport & Service) supera 10.74 a 10.82 (-3.2) il lunghista Marcell Jacobs (Fiamme Oro) all’esordio stagionale come sprinter. Nella terza batteria (vento -3.3) il campione europeo under 23 Giovanni Galbieri (Aeronautica) prevale di un centesimo, 10.81 a 10.82, sul tricolore Promesse Wanderson Polanco (Riccardi Milano). Domani in semifinale occhio alla corsia 3 con l’azzurro Federico Cattaneo (Riccardi Milano), già titolare nei 100 metri agli Europei a squadre di Lille.100m donne (batterie) - Come da regolamento, il trio delle più veloci del 2017 Audrey Alloh, Anna Bongiorni e Irene Siragusa andrà sui blocchi direttamente domani in semifinale. Leader del primo round, malgrado un muro di vento in faccia (-3.3), è la tricolore Promesse Johanelis Herrera (Atl. Brescia 1950) con 11.99. A segno in batteria anche Jessica Paoletta (Esercito) 12.16 (-3.2), Sabrina Galimberti (Bracco Atl.) 12.00 (-2.1) ed Elisabetta De Andreis (ACSI Italia Atl.) 12.24 (-3.1).100hs (batterie) - Eolo non è amico delle ostacoliste in batteria, ma concede un break alla triestina Nicla Mosetti (Bracco Atletica) che ha la buona sorte di correre con vento nullo (0.0). Non a caso è proprio il 13.77 della ventenne della Bracco Atletica il miglior crono di oggi davanti al 13.82 di un’altra friulana Angelika Wegierska (Malignani Libertas Udine). Nelle altre batterie controvento si fanno strada la campionessa under 23 Luminosa Bogliolo (CUS Genova) 14.13 (-2.1), Sara Balduchelli (Bracco Atl.) 13.93 (-1.8) e Abigail Gyedu (Atl. Brescia 1950) 14.25 (-4.6!). Domani, a partire dalle 16:15, le semifinali in cui entreranno in gioco anche le big Veronica Borsi e Micol Cattaneo.

 

ASSOLUTI TRIESTE SECONDA GIORNATA


Filippo Randazzo e Kevin Ojiaku. La vittoria va al giovane siciliano dai capelli rossi con 7,95 (+1.1) al rientro dopo un problema fisico che l’aveva condizionato nel mese di giugno. Il piemontese, anche lui portacolori delle Fiamme Gialle, atterra invece sette centimetri più indietro a 7,88 (+1.4). Al femminile, conferma di Laura Strati (Atl. Vicentina) con 6,59 (0.0). Il rettilineo dello Stadio Grezar - in tribuna anche oggi tantissima gente e una bella atmosfera - ha proclamato i campioni dei 100 metri: la toscana Irene Siragusa (Esercito) con 11.35 (+0.7) e il lombardo Federico Cattaneo (Atl. Riccardi) con 10.24, ma a cui un soffio di vento di troppo (+2.1) toglie la gioia del personal best. Non deludono i 400 con il ligure Davide Re (Fiamme Gialle) a prendersi il successo in 46.07 e Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) che festeggia in 52.31 la sua prima affermazione individuale agli Assoluti. Capitolo ostacoli con i successi dei lombardi Lorenzo Perini (Aeronautica) con un 13.54 ventoso (+3.0) nei 110hs e di Micol Cattaneo (Carabinieri) che con 13.20 (+1.8) eguaglia anche la migliore prestaziona italiana stagionale dei 100hs. Nel getto del peso, il reatino Sebastiano Bianchetti (Fiamme Oro) si riprende il titolo con 19,74 rispondendo per le rime al fiorentino Leonardo Fabbri (Aeronautica), miglioratosi a 19,33. Giavellotto al veneto Mauro Fraresso (Fiamme Gialle) con 77,36 e disco all’emiliana Stefania Strumillo (Atletica 2005) al terzo centro consecutivo con 56,15. Nel mezzofondo conferma per la campionessa in carica Yusneisy Santiusti (Assindustria Sport Padova) che domina gli 800 metri in 2:02.80 con al quarto posto l’exploit della 16enne Eloisa Coiro (Roma Acquacetosa) che con 2:04.63 diventa la seconda under 18 italiana alltime. Nell’alto vinto da Erika Furlani (Fiamme Oro) con 1,88, si rivede l’azzurra Desirèe Rossit (Fiamme Oro) oggi a quota 1,86. Domani la terza e conclusiva giornata della rassegna tricolore con 18 titoli da assegnare tra pista e pedana.

5000 donne (FINALE) – Tirata per quattro chilometri da una “locomotiva” che non ti aspetti (Teresa Montrone dell’Alteratletica Locorotondo) la gara entra nel vivo solo nell’ultimo mille con la progressione di Valeria Roffino (Fiamme Azzurre): con un chilometro da 3:01 la biellese si prende il successo in 16:30.47, il terzo in carriera in un tricolore Assoluto dopo i due sui 3000 siepi nel 2014 e 2015. Per la seconda piazza Barbara Bressi (Self Atl. Montanari Gruzza) supera la tricolore Promesse Chiara Spagnoli (Atl. Brescia 1950) proprio nell’ultimo metro (16:34.69 a 16:34.72).

5000 uomini (FINALE) – Partenza davvero al piccolo trotto con Ahmed El Mazoury (Fiamme Gialle) che prova a strappare un paio di volte il ritmo senza troppa convinzione. Dopo un passaggio a 5:54.8 al secondo chilometro è Lorenzo Dini (Fiamme Gialle) a sollecitare l’andatura e a ridurre il gruppo di testa a quattro unità. L’ultimo giro è territorio del mantovano del Cs Esercito Marco Najibe Salami che conquista il primo titolo in carriera nella specialità in 14:06.59: per l’argento a 14:06.91 è una questione di millesimi con Said El Otmani (Esercito) che precede la sorpresa di giornata Stefano Guidotti Icardi (Cus Torino); Dini è quarto (14:07.59).

4×100 uomini – In prima serie c’è Antonio Infantino al lancio per l’Athletic Club 96 Alperia: il sodalizio bolzanino chiude in 41.09. Il clou è però tutto nella terza serie con l’ennesima sfida tra le Fiamme Gialle e l’Atletica Riccardi Milano 1946. A Rieti 2016 vinsero nettamente i milanesi, nell’ultima rassegna indoor prevalse il gruppo sportivo militare per pochi centesimi: stavolta sono ancora i finanzieri a imporsi sull’abbrivio delle belle frazioni centrali dei duecentisti Eseosa Fausto Desalu e Diego Marani. Il quartetto, completato da Lorenzo Valentini in prima e Delmas Obou a chiudere, vince in 40.03; la Riccardi 1946 (Federico Cattaneo, Giacomo Tortu, Simone Tanzilli, Wandeson Polanco) è seconda con 40.09; terzo il Cus Palermo (Antonio Parlato, Giuseppe Santamaria, Andrea Spezzi, Federico Ragunì) in 40.81.

4×100 donne – Domina il quartetto femminile dei Carabinieri e non poteva essere altrimenti: parte la quattrocentista Maria Enrica Spacca, a sparigliare le carte pensano Gloria Hooper (impegnata solo in staffetta) e Anna Bongiorni nelle frazioni centrali, chiude Giulia Latini per un 44.54 che pone la formazione in quarta posizione nelle graduatorie alltime di società. Per tre quarti si tratta della stessa compagine che vinse un anno fa con i colori della Forestale (a Rieti era presente Arcioni mentre non era schierata Hooper). Per il secondo posto si ripete un duello “tradizionale” nelle finali Oro dei Societari: stavolta prevale la Bracco Atletica (Julia Calliari, Marta Maffioletti, Annalisa Spadotto Scott, Sabrina Galimberti) sull’Acsi Italia Atletica (Ludovica Landi, Chiara Gala, Elisabetta e Giovanna De Andreis) 45.38 a 45.40.

Lungo uomini (FINALE) - Filippo Randazzo vs Kevin Ojiaku è il duello del giorno. I due lunghisti delle Fiamme Gialle, entrambi entrati quest’anno nel club degli ottometristi azzurri, si giocano le carte migliori al primo ingresso in pedana. 7,95 (+1.1) e primato personale outdoor per Randazzo (+19 centimetri) e 7,88 (+1.4) per Ojiaku che quasi si ripete al quarto turno con 7,87 (+0.6), ma poi deve arrendersi ai crampi. Terzo Stefano Tremigliozzi (Aeronautica) atterrato a 7,78 (+0.6). Per il 21enne siciliano Randazzo, settimo agli Euroindoor di Belgrado e al rientro dopo lo stop di giugno per un problema fisico, è il secondo titolo assoluto della sua giovanissima carriera e fa il paio con la vittoria del 2015 a Torino.

Peso uomini (FINALE) - Succede tutto all’ultimo lancio. Il ventenne fiorentino Leonardo Fabbri, appena arruolato in Aeronautica, sfodera un 19,33 da personal best che lo proietta al comando. La reazione di Sebastiano Bianchetti è tonante ed immediata: il 21enne reatino delle Fiamme Oro spedisce la palla di ferro ancora più lontano, a 19,74 sfiorando il PB (19,78). Il titolo assoluto per il secondo anno consecutivo è nelle sue mani con altri due lanci over-19 metri: 19,15 e 19,27. Terzo Daniele Secci (Fiamme Gialle) con 18,91 sul 18,51 di Gian Piero Ragonesi.
La vittoria, come nel 2016, va alla seconda discobola italiana di tutti i tempi: Stefania Strumillo (Atletica 2005), oggi davanti a tutte con 56,15. Seconda Valentina Aniballi (Esercito) 54,46 e terza la primatista under 23 Daisy Osakue (Sisport Fiat) 54,28.

Alto donne (FINALE) - Erika Furlani, ormai con la vittoria in tasca - è il suo primo titolo assoluto - a 1,88, incappa in due “X” a 1,90 e poi si gioca l’ultimo tentativo all’1,94 che varrebbe lo standard di iscrizione per i Mondiali di Londra. La giovane altista delle Fiamme Oro appena una settimana fa era salita a 1,92. Al secondo posto si rivede l’azzurra Desirèe Rossit (Fiamme Oro) che con 1,86 riscatta le prime uscite della stagione in cui non era riuscita ad esprimersi al massimo delle sue possibilità. Nel 2016 è volata a 1,97 e ha raggiunto la finale alle Olimpiadi di Rio. Terza Serena Capponcelli che salta 1,84 come Elena Vallortigara (Carabinieri), ma un errore in meno le regala il podio.

800m uomini (FINALE) - Torna dagli USA dove ha disputato i Campionati NCAA e vince il titolo italiano assoluto. Stefano Migliorati negli Stati Uniti difende i colori dei Pirates dell’East Carolina, in Italia il 22enne bresciano ha la maglia del CS San Rocchino. A Trieste battaglia spalla sotto la tribuna con Mattia Moretti (Carabinieri), ma il guizzo finale sulla linea d’arrivo lo premia per 1:49.85 a 1:49.90. Terzo l’under 23 Enrico Riccobon (Brugnera PN Friulintagli) 1:50.39.

800m donne (FINALE) - La campana suona a 1:01.0 e la numero 1 azzurra Yusneysi Santiusti inizia a prendere a largo sul resto della compagnia. La mezzofondista dell’Assindustria Sport Padova all’uscita dall’ultima curva capitalizza il suo vantaggio e va a fare il bis tricolore in 2:02.80. Alle sue spalle c’è la trentina Irene Baldessari (Esercito) che con 2:03.66 riesce a contenere la campionessa Promesse Eleonora Vandi (Atl. Avis Macerata) 2:04.02. Quarta è la più giovane delle finaliste: Eloisa Coiro, atleta classe 2000 dalla chioma rossa che compirà 17 anni a dicembre. L’atleta della Roma Acquacetosa porta a termine il suo doppio giro di pista in 2:04.63, seconda prestazione italiana under 18 alltime alle spalle del record di categoria di Marta Zenoni (2:01.91 nel 2016), ma superando Gabriella Dorio (2:05.09 nel 1973) e Fabia Trabaldo (2:04.65 nel 1989).

Lungo donne (FINALE) - Laura Strati è la lunghista più in forma del momento. La 26enne dell’Atl. Vicentina che vive e lavora come traduttrice a Madrid - con il 6,59 (0.0) di oggi ribadisce una regolarità su queste misure che ormai la caratterizza da tempo. Quella odierna pareggia di fatto il suo secondo miglior risultato in carriera a soli 4 centimetri dal recente PB di 6,63. Sul podio a Trieste la affiancano Tania Vicenzino (Esercito) 6,22 (-0.7) e Carol Zangobbo (Assindutria Sport Padova) 6,06 (-0.7).

400m donne (FINALE) - Maria Benedicta Chigbolu non aveva mai vinto un titolo individuale assoluto. Oggi è arrivato quel giorno. A Trieste la 27enne dell’Esercito non si lascia sfuggire la vittoria con 52.31 per la gioia della sua allenatrice Maria Chiara Milardi che festeggia anche il successo tra gli uomini di Davide Re. Seconda è l’altra staffettista azzurra Maria Enrica Spacca (Carabinieri) 52.95, mentre la 23enne Raphaela Lukudo (Esercito) chiude terza con il PB a 53.03.

400m uomini (FINALE) - Davide Re (Fiamme Gialle) conferma il pronostico da favorito e corre a mettersi la maglia di campione italiano in 46.07, a 7 centesimi da una nuova incursione nella fascia dei 45 secondi. Alle spalle del quattrocentsita ligure c’è lo junior Vladimir Aceti (Vis Nova Giussano), grintosissimo debuttante della 4×400 azzurra a Lille, che con 46.40 realizza il suo secondo tempo di sempre, a 10 centesimi dal PB. Dopo l’ancora 18enne di origine russa, ma trapiantato a Giussano, è la volta del tricolore indoor Marco Lorenzi. Il trentino delle Fiamme Gialle si prende il terzo posto in 46.57 precedendo il pugliese Daniele Corsa (Folgore Brindisi) 46.71 e il siciliano Giuseppe Leonardi (Carabinieri) 46.72.

Giavellotto uomini (FINALE) - Assente last-minute il leader 2017 Norbert Bonvecchio, frenato da un fastidio alla spalla. La scena allora è tutta per il 24enne veneto Mauro Fraresso (Fiamme Gialle) che con 77,36 (terza spallata in carriera) porta a casa una vittoria che fa il paio con il titolo invernale di febbraio. Bel lancio anche per il lombardo Roberto Bertolini (Fiamme Oro), secondo con 76,02 sul veneto Antonio Fent (Carabinieri) 72,80.

100m uomini (FINALE) - Il vento si diverte ancora a fare qualche piccolo dispetto sul rettilineo. Federico Cattaneo (Atl. Riccardi Milano) dopo la maglia azzurra da titolore agli Europei a squadre di Lille, indossa anche quella di campione italiano assoluto dei 100 metri. L’ex calciatore lombardo convertito allo sprint ferma il cronometro a 10.24, in netto vantaggio sul resto della concorrenza, ma un +2.1 di vento non gli permette di esultare anche per il record personale. Idem per il siciliano Gaetano Di Franco (Enterprise S&S) 10.36 che supera di un centesimo l’oro europeo U23 Giovanni Galbieri (Aeronautica), 10.37. Da segnalare il quarto posto con 10.38 del giovane siciliano, tricolore junior, Nicholas Artuso (Atl. Villafranca). Out per falsa partenza il campione italiano Promesse Wanderson Polanco (Atl. Riccardi Milano), mentre il pugliese Luca Cassano (Firenze Marathon) viene messo fuori gioco da un risentimento subito dopo l’uscita dai blocchi.

100m donne (FINALE) - La toscana Irene Siragusa fa il bis tricolore a distanza di tre anni dal successo di Rovereto 2014. La velocista con gli occhiali sfreccia al traguardo in 11.35 (+0.7), suo secondo miglior tempo di sempre a 3 centesimi dal PB. Nella prima parte di gara l’azzurra dell’Esercito deve fare i conti con il brillante avvio di Anna Bongiorni (Carabinieri), poi rimontata e superata nel finale, ma che chiude comunque con 12 centesimi di personale (da 11.51 a 11.39). Terzo posto per l’altra staffettista della 4×100 Nazionale Audrey Alloh (Fiamme Azzurre) 11.58.

Asta uomini (FINALE) - Vince l’esperienza di Giorgio Piantella. Il quasi 36enne veneto dei Carabinieri con quello di oggi sale a quota 15 titoli azzoluti: 8 all’aperto e 7 indoor. Il salto della vittoria è a 5,40, misura su cui solo l’astista padovano riesce ad avere la meglio. Claudio Stecchi (Fiamme Gialle) deve accontentarsi del secondo posto con 5,20 e 5,30 senza errori. Poi si fanno i sentire i crampi e il fiorentino deve alzare bandiera bianca a 5,40. Terzo, sempre con 5,30, Claudio Sinno (Aeronautica). Gran tifo per lo junior Max Mandusic (Trieste Atletica) che davanti al pubblico di casa si esalta e chiude ai piedi del podio con il PB eguagliato (5,20).

100hs (FINALE) - Qui il vento non fa brutti scherzi. Micol Cattaneo (Carabinieri) aggiunge alla sua collezione il quinto titolo dei 100hs eguagliando il 13.20 (+1.8) della migliore prestazione italiana 2017 della primatista Veronica Borsi (Fiamme Gialle) che oggi chiude terza in 13.45. Per la 35enne lombarda è il primo tricolore dopo la nascita nel 2014 della piccola Rebecca. La sorpresa della giornata è la triestina Nicla Mosetti, vent’anni ancora da compiere e che si presentata allo Stadio Grezar con un accredito di 13.60. Oggi la portacolori della Bracco Atletica torna a casa con il secondo posto e ben 23 centesimi di personale, 13.37.

110hs (FINALE) - Quando sul display si accendono quelle quattro cifre rosse 13.54 Lorenzo Perini lascia esplodere tutta l’energia che ha ancora in corpo. Il quasi 23enne dell’Aeronautica centra finalmente il primo titolo assoluto sui 110hs della sua carriera battendo lo storico rivale Hassane Fofana (Fiamme Oro) 13.81 e l’under 23 Simone Poccia (Studentesca Milardi Rieti) 13.89.Federico Cattaneo (foto Colombo/FIDAL)
Purtroppo in pista c’è troppo vento (+3.0) e l’ostacolista lombardo con il look alla Wolverine purtroppo oggi non può festeggiare anche il personal best.

100m uomini (semifinali) - Solo 8 posti per la finalissima di oggi alle 18:50. L’azzurro Federico Cattaneo (Atl. Riccardi Milano) è l’autore del crono più veloce: 10.44 (+0.3) sul 10.40 di Gaetano Di Franco (Enterprise S&S), il 10.49 del tricolore Promesse Wanderson Polanco (Atl. Riccardi Milano) e il 10.50 del campione europeo U23 Giovanni Galbieri (Aeronautica). Assente il lunghista Marcell Jacobs (Fiamme Oro) dopo il risentimento avvertito ieri in batteria. Nella seconda semifinale sbuca di nuovo il pugliese Luca Antonio Cassano (Firenze Marathon) che mette in fila tutti in 10.54 (-1.4).

100m donne (semifinali) - Messaggio per tutte: Irene Siragusa (Esercito) oggi non scherza. La 24enne velocista dell’Esercito sfodera un 11.38 (+0.1) senza rivali, suo secondo tempo di sempre a 6 centesimi dal recente PB di Orvieto. Entra in pista anche la tricolore indoor Anna Bongiorni (Carabinieri) che deve fronteggiare anche il vento (-2.0). La sprinter toscana con 11.69 si lascia dietro la compagna di staffetta azzurra Audrey Alloh (Fiamme Azzurre) 11.78 e Jessica Paoletta (Esercito) 11.82. Finale alle 18:40.

Martello donne (FINALE) - Il terzo titolo di Trieste 2017 va alla martellista, figlia d’arte, Sara Fantini. La lanciatrice del CUS Parma, dopo l’esordio in Nazionale senior a Lille, mette in bacheca il secondo titolo assoluto della sua giovane carriera. La primatista italiana under 23 oggi spedisce il suo attrezzo a 66,81 (nella serie anche 65,75, 65,36 e 65,22) e conquista una vittoria che fa il paio con quella dei Tricolore invernali di Rieti. Secondo posto, ma staccata di quasi sette metri, per la piemontese Francesca Massobrio (Fiamme Oro) 59,69 davanti alla corregionale Lucia Prinetti (Fiamme Gialle) 58,99.

110hs (batterie) - L’azzurro Lorenzo Perini (Aeronautica) è reduce da un lieve attacco di appendicite che, alla vigilia degli Assoluti, aveva messo in dubbio la sua partecipazione a Trieste. L’ostacolista lombardo sembra in forma e il suo 13.87 (+0.1) è nettamente il crono più veloce delle batterie. Il campione uscente Hassane Fofana (Fiamme Oro) non sembra, però, avere nessuna intenzione di abdicare e intanto si aggiudica la sua battria in 14.01 (-0.9). Luca Trgovcevic (Studentesca Milardi Rieti) nel primo round del pomeriggio ha anche il tempo di dare una veloce sbirciata ai suoi avversari mentre taglia per primo il traguardo in 14.16 (-0.8). Finale stasera alle 18.

100hs (semifinali) - Veronica Borsi ha un conto in sospeso dopo la trasferta francese degli Europei a squadre di Lille da cui sarebbe voluta tornare con maggiore soddisfazione. La primatista d’Italia regola così, 13.41 a 13.44 (+0.9), l’emergente ligure Luminosa Bogliolo (CUS Genova) che migliora di 9 centesimi il PB. Attenzione, però, alla risposta di Micol Cattaneo (Carabinieri), un 13.32 (+0.4) che trascina al personale la 19enne atleta di casa Nicla Mosetti (Bracco Atletica) 13.43. Oggi alle 18:10 la finale.

Disco uomini (qualificazione) - Per Giovanni Faloci, Hannes Kirchler e Nazzareno Di Marco gli Assoluti inizieranno domani alle 16 in finale. Un obiettivo che oggi hanno raggiunto facilmente anche il primatista italiano junior Giulio Anesa (Fiamme Gialle) 55,26, Federico Apolloni (Aeronautica) 54,59, Gian Piero Ragonesi (alla sua prima gara italiana di quest’anno dopo la stagione negli USA) 52,98 e Martin Pilato (La Fratellanza 1874) 52,73.

Triplo uomini (qualificazione) - Jan Luxa, 21enne di origine slovena con cittadinanza italiana, piazza l’hop-step-jump più lungo di oggi: 15,91 (+1.0) a 6 centimetri dal PB. Balza oltre il 15,70 della qualificazione diretta anche l’argento europeo under 18 Andrea Dallavalle (Atl. Piacenza) 15,82 (+1.2), mentre l’azzurro Fabrizio Schembri (Carabinieri) piazza un 15,38 controvento (-0.2). Domani alle 18:45 vedremo all’opera anche il campione in carica Daniele Cavazzani (Studentesca Milardi Rieti) e Andrea Chiari (Fiamme Gialle).

Asta donne (qualificazione) - Il biglietto per la finale si stacca a quota 3,90, misura superata da dieci atlete. Domani (ore 16) a loro si uniranno Sonia Malavisi, Helen Falda e Roberta Bruni. In palio stavolta ci sarà il titolo.

Giavellotto donne (qualificazione) - Eleonora Bacciotti (Firenze Marathon) con 51,91 e Luisa Sinigaglia (GS Valsugana Trentino) con 47,13 sbrigano al primo lancio la pratica dei 47 metri della qualificazione. Domani, ore 17:30, in pedana ci saranno anche Zahra Bani, Paola Padovan e Carolina Visca per una sfida assolutamente da tenere d’occhio.

400hs uomini (batterie) - Il più veloce del primo turno è Lorenzo Vergani (CUS Pro Patria Milano) con un convincente 50.47. Pochi minuti più tardi, però, per l’ostacolista lombardo arriva la notifica della squalifica per un presunto passaggio irregolare dell’ostacolo. Scatta subito la revisione del risultato e la riammissione dell’atleta alla finale di domani (ore 18:30). Al via ci sarà anche il campione in carica Josè Bencosme (Fiamme Gialle) che oggi si limita a vincere la sua batteria in un tranquillo 51.41.

400hs donne (batterie) - Le batterie mettono puntualmente in luce le protagoniste annunciate della vigilia. La primatista d’Italia Yadis Pedroso (Aeronautica) domina la seconda batteria dall’ottava corsia in 56.06. Non si fa attendere la risposta di Marzia Caravelli (Aeronautica) che nel successivo round corre un agilissimo 56.74 controllando vistosamente nel finale. Da segnalare anche il bel confronto tutto under 23 tra Eleonora Marchiando (Atl. Calvesi) e Valentina Cavalleri (Esercito), appiate a 58.72. Ilaria Vitale (Libertas Friul Palmanova) 58.25 e Rebecca Sartori (GA Bassano) 58.63 sono, invece, le vincitrici delle ultime due batterie. Tutte sui blocchi domani, ore 18:40, per la finale.

Triplo donne (qualificazione) - Miglior misura della mattinata è il 12,93 (+2.0) della pugliese Francesca Lanciano (Alteratletica Locorotondo) che all’ultimo salto atterra 13 centimetri oltre il 12,80 fissato per la qualificazione. Come lei anche Arianna Musu (ACSI Campidoglio Palatino) 12,85 (+2.5) e Maryoris Sanchez Ferrer (Lagarina Crus Team) 12,80 (-0.2). Domani, ore 17, la finale con le leader stagionali Dariya Derkach e Ottavia Cestonaro.

Alto uomini (qualificazione) - 2,15 è la misura che rappresenta la soglia di qualificazione, ma oggi non serve spingersi fin a quel punto. I finalisti (11), infatti, sono reclutati tutti a quota 2,05 compresi l’iridato under 18 Stefano Sottile (Fiamme Azzurre, il bronzo europeo U23 Eugenio Meloni (Carabinieri), Nicolas De Luca (Futura Roma) e l’azzurro Alessandro Talotti (Libertas Udine) che ha scelto Trieste per l’ultima gara della sua carriera. Domani alle 18 si salta per le medaglie.

10.000m marcia uomini (FINALE) - Il diluvio di ieri sera ha lasciato spazio ad una bella mattinata di sole e così anche se con mezza giornata di attesa in più, i marciatori possono intraprendere la loro fatica. Per Federico Tontodonati arriva il poker tricolore sui 10km in pista. Prima di oggi il piemontese dell’Aeronautica aveva indossato la maglia di campione italiano su questa distanza nel 2011, 2012 e 2015. Stamattina il 27enne azzurro taglia il traguardo in 40:34.09 ad una decina di secondi dal personale di quattro anni fa (40:24.30 a Borgaretto). Sul podio lo affiancano il veneto Leonardo Dei Tos (Athletic Club 96 Alperia) 41:17.49 e il pugliese Vito Minei (Fiamme Oro) 41:27.67. Peccato per le squalifiche, dopo oltre metà gara, degli azzurri Matteo Giupponi (Carabinieri) e Massimo Stano (Fiamme Oro), fino a quel momento in testa alla competizione.

Disco donne (qualificazione) - Dopo la pioggia di ieri c’era ancora un turno di lanci da recuperare. I 50 metri della qualificazione diretta erano già stati centrati ieri da Giada Andreutti (Malignani Libertas Udine) 53,03 e la pluricampionessa d’Italia Laura Bordignon (Fiamme Azzurre) 51,80. Stasera (ore 19) in finale lanceranno anche Valentina Aniballi, Daisy Osakue e Stefania Strumillo.

tico per tre quarti rispetto a Rieti 2016: un anno fa c’era Chigbolu al posto di Bazzoni) è a lungo in bilico: merito delle tre gemelle di Busto Arsizio (Varese) Virginia, Serena e Alexandra Troiani, che con i colori del Cus Pro Patria Milano e il prezioso apporto di Ilaria Burattin si arrendono solo nel finale. Il cronometro dice 3:34.98 per l’Esercito e 3:35.38 per le milanesi, che entrano nella sesta casella della graduatoria italiana alltime di società; bronzo alla Bracco Atletica di Giulia Alberti, Daniela Tassani, Flavia Battaglia e Giancarla Trevisan (3:38.73).4×400 uomini – Marco Lorenzi, Michele Tricca, Lorenzo Valentini e Davide Re: il quartetto delle Fiamme Gialle è decisamente il più accreditato e la pista conferma i pronostici con un buon 3:06.90. Alle spalle dei gialloneri è duello tra Cus Pro Patria e Atletica Futura Roma. La sfida diventa incandescente sull’ultimo rettilineo con Mario Di Giambattista (Atl. Futura Roma) che stringe alla corda Marco Lo Verme (Cus Pro Patria Milano) nel sorpasso che vale l’argento momentaneo: i laziali verranno squalificati e la seconda piazza andrà ai lombardi con un quartetto completato da Nicolò Ceriani, Roberto Severi e Andrea Blesio e un crono da 3:10.63. Il bonzo arriva così dalla seconda serie: Klaudio Gjetja, Matteo Viscardi, Davide Comerci e Mattia Cella timbrano 3:13.24.3000 siepi uomini – Gara animata dai gemelli Zoghlami (Cus Palermo): è Ala a fare la selezione decisiva e davanti resta un quartetto con Yuri Floriani (Fiamme Gialle), Ahmed Abdelwahed (Cus Camerino) Giuseppe Gerratana (Aeronautica). Sul rettilineo conclusivo Floriani sfida Ala Zoghlami alla caccia del settimo titolo tricolore Assoluto nella specialità (con sei è il plurivincitore assieme ad Alessandro Lambruschini) ma incoccia superando l’ultimo ostacolo e Zoghlami ha via libera per la prima maglia tricolore in 8:36.42 contenendo la rimonta di Abdelwahed (8:36.73). Bronzo per Gerratana (8:41.59), Floriani conclude comunque tra gli applausi (ottavo in 8:55.83).3000 siepi donne – La campionessa in carica Francesca Bertoni (La Fratellanza 1874), a maggior ragione dopo l’exploit del quarto posto all’Europeo a squadre di Lilla, è il faro della corsa: conduce la corsa nel primo mille assieme a Martina Merlo (Aeronautica) poi fa da sé, magari facendo ancora un pensierino a un crono vicino allo standard per i Mondiali di Londra. Sfumato l’obiettivo cronometrico l’emiliana si limita a vincere sotto i 10 minuti (9:56.96) mentre Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) conquista la seconda piazza in 10:06.85 dopo il titolo di ieri sui 5000. Per il bronzo emerge l’under 23 Eleonora Curtabbi (Cus Torino) che con 10:08.80 (quinta di sempre in Italia tra le Promesse) scende sotto lo standard per gli Europei Under 23.Peso donne (FINALE) - Chissà Chiara Rosa dove custodisce la sua collezione di maglie tricolori. La padovana delle Fiamme Azzurre con quella di Trieste 2017 sale a quota 21 titoli italiani assoluti, il 13esimo consecutivo all’aperto. Sulla pedana del Grezar le basta un 16,67 per tenere a bada la junior Sydney Giampietro (Fiamme Gialle) 15,67 e la primatista under 23 del disco Daisy Osakue (Sisport) 15,27.Disco uomini (FINALE) - Tredicesima volta in cima al podio tricolore anche per Hannes Kirchler. A Trieste, il 38enne altoatesino dei Carabinieri è l’unico discobolo a varcare il confine dei 60 metri: 60,50 il suo lancio vincente.Battuti l’umbro Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) 59,16 e l’ascolano Nazzareno Di Marco (Fiamme Oro) 58,01.200m donne (FINALE) - La capolista italiana stagionale Irene Siragusa (23.00 a Ginevra) puntava al bis tricolore come a Rovereto 2014. Ma la toscana, dopo la brillante vittoria nei 100 metri, oggi deve vedersela con un muro di vento contrario (-2.0) e una Gloria Hooper (Carabinieri) che si conferma campionessa d’Italia in 23.14. La velocista con gli occhiali è seconda in 23.21 seguita dall’altra staffettista azzurra Anna Bongiorni (Carabinieri) in 23.44. La tricolore dei 400 metri Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) chiude, invece, quarta in 23.64.200m uomini (FINALE) - Il campione italiano dei 200 metri? E’ sempre Eseosa Desalu (Fiamme Gialle) che si conferma alla grande sul mezzo giro di pista con un tempo che fa sensazione: 20.32. Sarebbe il suo secondo miglior risultato di sempre, ad un centesimo dal PB e abbondantemente sotto il 20.44 dello standard di iscrizione per i Mondiali di Londra. Purtroppo - come era successo già ieri nella finale dei 100 metri - il dato dell’anemometro (+2.2) inficia la bella impresa di “Fausto”, terzo duecentista azzurro alltime dopo Pietro Mennea e Andrew Howe. Secondo posto per Antonio Infantino (Athletic Club 96 Alperia) 20.51 e Lodovico Cortellazzo (Assindustria Sport Padova) 20.78. In tutto sono 5 gli atleti sotto la soglia dei 21 secondi in finale, peccato solo per il vento.Triplo donne (FINALE) - Quinto titolo italiano assoluto (3 outdoor e 2 indoor) per Dariya Derkach nel salto triplo. La bionda 24enne dell’Aeronautica nella scorsa edizione, oltre al tricolore, aveva festeggiato la sua prima incursione oltre i 14 metri. Quest’anno resta sotto quella soglia, ma fotocopia un doppio 13,77 (-1.0) che le permette di avere la meglio su Ottavia Cestonaro. La 22enne vicentina dei Carabinieri atterra 13,66 (+1.7), terza misura in carriera a 10 centimetri esatti dal personale. Sul terzo gradino del podio un’altra under 23: la lombarda Silvia La Tella (NA Fanfulla Lodigiana) con 13,52 (+2.9).Giavellotto donne (FINALE) - Zahra Bani ha fatto 13. Tanti sono con quello di oggi i titoli tricolore della sua bacheca. La 37enne delle Fiamme Azzurre, dopo un paio di stagioni frenate dai problemi fisici, quest’anno sembra aver ritrovato le sue migliori spallate. E così oggi a Trieste la vittoria arriva con un altro lancio over 59 metri: 59,01 a 27 centimetri dal season best (59,28) centrato a febbraio a Rieti. Alle spalle dell’azzurra, quinta ai Mondiali di Helsinki 2005, la primatista under 23 Paola Padovan (Assindustria Sport Padova) inizialmente al comando con 54,87. Terza con 52,67 Eleonora Bacciotti (Firenze Marathon) davanti all’argento europeo under 18 Carolina Visca (Fiamme Gialle Simoni) 50,58.Asta donne (FINALE) - Elisa Molinarolo è la campionessa italiana assoluta dell’asta. Ha 23 anni, è nata a Soave in provincia di Verona, ma vive a Padova da quando aveva 12 anni. Come molte astiste ha alle spalle l’atleta del GA Arstide Coin Venezia 1949 ha dei bei trascorsi nella ginnastica: nel 2009 ha conquistato il titolo nazionale junior nel volteggio. Oggi a Trieste, dopo averlo eguagliato, ha migliorato anche di 5 centimetri il personale: da 4,20 a 4,25. Secondo posto a quota 4,20 per la 21enne Helen Falda, studentessa di college negli Stati Uniti dove ha disputato anche le finali NCAA. La piemontese del CUS Pisa ha appena annunciato il suo trasferimento all’Università del South Dakota dove vestirà la maglia dei Coyote. Sul terzo gradino del podio tricolore la primatista nazionale assoluta Roberta Bruni (Carabinieri) con 4,10, mentre la campionessa uscente Sonia Malavisi (Fiamme Gialle), ancora alle prese con le novità introdotte nella rincorsa, finisce quarta a 4,00.1500m uomini (FINALE) - La volata di Joao Bussotti non perdona. Il 24enne dell’Esercito sull’ultimo rettilineo si ritrova ancora una volta spalla a spalla con Mohad Abdikadar (Aeronautica), ma questa volta non ha nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire vittoria e titolo. Al traguardo 14 centesimi fanno la differenza: 3:46.12 contro 3:46.26. Terzo Merihun Crespi (Esercito) in 3:46.48.1500m donne (FINALE) - Il rettilineo finale accende la bagarre. Joyce Mattagliano (Esercito) aveva provato a sganciarsi dalle avversarie che, però, all’uscita dall’ultima curva la rimontano lasciandola fuori dal podio. La vittoria va alla siciliana Giulia Aprile: la volata della mezzofondista dell’Esercito allenata da Elisa Cusma la porta al traguardo in in 4:20.56. Dietro di lei se la giocano l’under 23 marchigiana Eleonora Vandi (Atl. Avis Macerata) 4:21.19 e la junior abruzzese Gaia Sabbatini (Atl. Gran Sasso Teramo) 4:21.25, entrambe già campionesse italiane di categoria negli 800.200m donne (batterie) - Irene Siragusa a meno di 24 ore dalla vittoria nei 100 metri mette subito la testa davanti anche sul mezzo giro di pista. La toscana dell’Esercito è la più veloce delle batterie con 23.66 (-0.3). In finale (ore 18:55) troverà anche la corregionale Anna Bongiorni (Carabinieri) 23.99 (+1.1), oltre a Gloria Hooper (Carabinieri) 23.78 (+2.0) e la tricolore dei 400 Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) 23.84.200m uomini (batterie) - Eseosa “Fausto” Desalu (Fiamme Gialle) impressiona in batteria. Il 20.88 (+1.4) del campione in carica, terzo azzurro di sempre sui 200 metri, arriva senza frenesia e il 23enne sprinter a metà rettilineo si prende anche il tempo di dare un’occhiata laterale. Il miglior tempo del primo round è, però, di Antonio Infantino (Athletic Club 96) che si aggiudica la seconda batteria in 20.84 (+0.6) su Diego Marani (Fiamme Gialle) 21.27. Promossi anche gli under 23 Lodovico Cortelazzo (Assindustria Sport Padova) 21.11 (+1.7) e Simone Tanzilli (Atl. Riccardi Milano 1946) 21.32 (+1.7). Finale alle 18:50Martello uomini (FINALE) - Il primo titolo di oggi è il nono della carriera di Marco Lingua (Marco Lingua 4ever). Il vulcanico martellista piemontese deve, però, fare i conti con un avversario di tutto rispetto come il 26enne romano Simone Falloni (Aeronautica) che tiene le redini della gara con 73,40 fino al penultimo turno. E’ proprio al sesto ingresso in gabbia che il 39enne Lingua sfodera una bordata d’orgoglio da 73,84 che gli consegna la vittoria. Terzo il friulano Marco Bortolato (Fiamme Oro) con 68,22.

ASSOLUTI TRIESTE 3 GIORNATA

 

 4×400 donne – Rivince l’Esercito, ma il successo di Chiara Bazzoni, Marta Milani, Irene Baldessari e Raphaela Lukudo (quartetto identico per tre quarti rispetto a Rieti 2016: un anno fa c’era Chigbolu al posto di Bazzoni) è a lungo in bilico: merito delle tre gemelle di Busto Arsizio (Varese) Virginia, Serena e Alexandra Troiani, che con i colori del Cus Pro Patria Milano e il prezioso apporto di Ilaria Burattin si arrendono solo nel finale. Il cronometro dice 3:34.98 per l’Esercito e 3:35.38 per le milanesi, che entrano nella sesta casella della graduatoria italiana alltime di società; bronzo alla Bracco Atletica di Giulia Alberti, Daniela Tassani, Flavia Battaglia e Giancarla Trevisan (3:38.73).

4×400 uomini – Marco Lorenzi, Michele Tricca, Lorenzo Valentini e Davide Re: il quartetto delle Fiamme Gialle è decisamente il più accreditato e la pista conferma i pronostici con un buon 3:06.90. Alle spalle dei gialloneri è duello tra Cus Pro Patria e Atletica Futura Roma. La sfida diventa incandescente sull’ultimo rettilineo con Mario Di Giambattista (Atl. Futura Roma) che stringe alla corda Marco Lo Verme (Cus Pro Patria Milano) nel sorpasso che vale l’argento momentaneo: i laziali verranno squalificati e la seconda piazza andrà ai lombardi con un quartetto completato da Nicolò Ceriani, Roberto Severi e Andrea Blesio e un crono da 3:10.63. Il bonzo arriva così dalla seconda serie: Klaudio Gjetja, Matteo Viscardi, Davide Comerci e Mattia Cella timbrano 3:13.24.

3000 siepi uomini – Gara animata dai gemelli Zoghlami (Cus Palermo): è Ala a fare la selezione decisiva e davanti resta un quartetto con Yuri Floriani (Fiamme Gialle), Ahmed Abdelwahed (Cus Camerino) Giuseppe Gerratana (Aeronautica). Sul rettilineo conclusivo Floriani sfida Ala Zoghlami alla caccia del settimo titolo tricolore Assoluto nella specialità (con sei è il plurivincitore assieme ad Alessandro Lambruschini) ma incoccia superando l’ultimo ostacolo e Zoghlami ha via libera per la prima maglia tricolore in 8:36.42 contenendo la rimonta di Abdelwahed (8:36.73). Bronzo per Gerratana (8:41.59), Floriani conclude comunque tra gli applausi (ottavo in 8:55.83).

 

3000 siepi donne – La campionessa in carica Francesca Bertoni (La Fratellanza 1874), a maggior ragione dopo l’exploit del quarto posto all’Europeo a squadre di Lilla, è il faro della corsa: conduce la corsa nel primo mille assieme a Martina Merlo (Aeronautica) poi fa da sé, magari facendo ancora un pensierino a un crono vicino allo standard per i Mondiali di Londra. Sfumato l’obiettivo cronometrico l’emiliana si limita a vincere sotto i 10 minuti (9:56.96) mentre Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) conquista la seconda piazza in 10:06.85 dopo il titolo di ieri sui 5000. Per il bronzo emerge l’under 23 Eleonora Curtabbi (Cus Torino) che con 10:08.80 (quinta di sempre in Italia tra le Promesse) scende sotto lo standard per gli Europei Under 23.

 

Peso donne (FINALE) - Chissà Chiara Rosa dove custodisce la sua collezione di maglie tricolori. La padovana delle Fiamme Azzurre con quella di Trieste 2017 sale a quota 21 titoli italiani assoluti, il 13esimo consecutivo all’aperto. Sulla pedana del Grezar le basta un 16,67 per tenere a bada la junior Sydney Giampietro (Fiamme Gialle) 15,67 e la primatista under 23 del disco Daisy Osakue (Sisport) 15,27.

Disco uomini (FINALE) - Tredicesima volta in cima al podio tricolore anche per Hannes Kirchler. A Trieste, il 38enne altoatesino dei Carabinieri è l’unico discobolo a varcare il confine dei 60 metri: 60,50 il suo lancio vincente.Battuti l’umbro Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) 59,16 e l’ascolano Nazzareno Di Marco (Fiamme Oro) 58,01.

200m donne (FINALE) - La capolista italiana stagionale Irene Siragusa (23.00 a Ginevra) puntava al bis tricolore come a Rovereto 2014. Ma la toscana, dopo la brillante vittoria nei 100 metri, oggi deve vedersela con un muro di vento contrario (-2.0) e una Gloria Hooper (Carabinieri) che si conferma campionessa d’Italia in 23.14. La velocista con gli occhiali è seconda in 23.21 seguita dall’altra staffettista azzurra Anna Bongiorni (Carabinieri) in 23.44. La tricolore dei 400 metri Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) chiude, invece, quarta in 23.64.

200m uomini (FINALE) - Il campione italiano dei 200 metri? E’ sempre Eseosa Desalu (Fiamme Gialle) che si conferma alla grande sul mezzo giro di pista con un tempo che fa sensazione: 20.32. Sarebbe il suo secondo miglior risultato di sempre, ad un centesimo dal PB e abbondantemente sotto il 20.44 dello standard di iscrizione per i Mondiali di Londra. Purtroppo - come era successo già ieri nella finale dei 100 metri - il dato dell’anemometro (+2.2) inficia la bella impresa di “Fausto”, terzo duecentista azzurro alltime dopo Pietro Mennea e Andrew Howe. Secondo posto per Antonio Infantino (Athletic Club 96 Alperia) 20.51 e Lodovico Cortellazzo (Assindustria Sport Padova) 20.78. In tutto sono 5 gli atleti sotto la soglia dei 21 secondi in finale, peccato solo per il vento.

Triplo donne (FINALE) - Quinto titolo italiano assoluto (3 outdoor e 2 indoor) per Dariya Derkach nel salto triplo. La bionda 24enne dell’Aeronautica nella scorsa edizione, oltre al tricolore, aveva festeggiato la sua prima incursione oltre i 14 metri. Quest’anno resta sotto quella soglia, ma fotocopia un doppio 13,77 (-1.0) che le permette di avere la meglio su Ottavia Cestonaro. La 22enne vicentina dei Carabinieri atterra 13,66 (+1.7), terza misura in carriera a 10 centimetri esatti dal personale. Sul terzo gradino del podio un’altra under 23: la lombarda Silvia La Tella (NA Fanfulla Lodigiana) con 13,52 (+2.9).

Giavellotto donne (FINALE) - Zahra Bani ha fatto 13. Tanti sono con quello di oggi i titoli tricolore della sua bacheca. La 37enne delle Fiamme Azzurre, dopo un paio di stagioni frenate dai problemi fisici, quest’anno sembra aver ritrovato le sue migliori spallate. E così oggi a Trieste la vittoria arriva con un altro lancio over 59 metri: 59,01 a 27 centimetri dal season best (59,28) centrato a febbraio a Rieti. Alle spalle dell’azzurra, quinta ai Mondiali di Helsinki 2005, la primatista under 23 Paola Padovan (Assindustria Sport Padova) inizialmente al comando con 54,87. Terza con 52,67 Eleonora Bacciotti (Firenze Marathon) davanti all’argento europeo under 18 Carolina Visca (Fiamme Gialle Simoni) 50,58.

Asta donne (FINALE) - Elisa Molinarolo è la campionessa italiana assoluta dell’asta. Ha 23 anni, è nata a Soave in provincia di Verona, ma vive a Padova da quando aveva 12 anni. Come molte astiste ha alle spalle l’atleta del GA Arstide Coin Venezia 1949 ha dei bei trascorsi nella ginnastica: nel 2009 ha conquistato il titolo nazionale junior nel volteggio. Oggi a Trieste, dopo averlo eguagliato, ha migliorato anche di 5 centimetri il personale: da 4,20 a 4,25. Secondo posto a quota 4,20 per la 21enne Helen Falda, studentessa di college negli Stati Uniti dove ha disputato anche le finali NCAA. La piemontese del CUS Pisa ha appena annunciato il suo trasferimento all’Università del South Dakota dove vestirà la maglia dei Coyote. Sul terzo gradino del podio tricolore la primatista nazionale assoluta Roberta Bruni (Carabinieri) con 4,10, mentre la campionessa uscente Sonia Malavisi (Fiamme Gialle), ancora alle prese con le novità introdotte nella rincorsa, finisce quarta a 4,00.

1500m uomini (FINALE) - La volata di Joao Bussotti non perdona. Il 24enne dell’Esercito sull’ultimo rettilineo si ritrova ancora una volta spalla a spalla con Mohad Abdikadar (Aeronautica), ma questa volta non ha nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire vittoria e titolo. Al traguardo 14 centesimi fanno la differenza: 3:46.12 contro 3:46.26. Terzo Merihun Crespi (Esercito) in 3:46.48.

1500m donne (FINALE) - Il rettilineo finale accende la bagarre. Joyce Mattagliano (Esercito) aveva provato a sganciarsi dalle avversarie che, però, all’uscita dall’ultima curva la rimontano lasciandola fuori dal podio. La vittoria va alla siciliana Giulia Aprile: la volata della mezzofondista dell’Esercito allenata da Elisa Cusma la porta al traguardo in in 4:20.56. Dietro di lei se la giocano l’under 23 marchigiana Eleonora Vandi (Atl. Avis Macerata) 4:21.19 e la junior abruzzese Gaia Sabbatini (Atl. Gran Sasso Teramo) 4:21.25, entrambe già campionesse italiane di categoria negli 800.

200m donne (batterie) - Irene Siragusa a meno di 24 ore dalla vittoria nei 100 metri mette subito la testa davanti anche sul mezzo giro di pista. La toscana dell’Esercito è la più veloce delle batterie con 23.66 (-0.3). In finale (ore 18:55) troverà anche la corregionale Anna Bongiorni (Carabinieri) 23.99 (+1.1), oltre a Gloria Hooper (Carabinieri) 23.78 (+2.0) e la tricolore dei 400 Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) 23.84.

200m uomini (batterie) - Eseosa “Fausto” Desalu (Fiamme Gialle) impressiona in batteria. Il 20.88 (+1.4) del campione in carica, terzo azzurro di sempre sui 200 metri, arriva senza frenesia e il 23enne sprinter a metà rettilineo si prende anche il tempo di dare un’occhiata laterale. Il miglior tempo del primo round è, però, di Antonio Infantino (Athletic Club 96) che si aggiudica la seconda batteria in 20.84 (+0.6) su Diego Marani (Fiamme Gialle) 21.27. Promossi anche gli under 23 Lodovico Cortelazzo (Assindustria Sport Padova) 21.11 (+1.7) e Simone Tanzilli (Atl. Riccardi Milano 1946) 21.32 (+1.7). Finale alle 18:50

Martello uomini (FINALE) - Il primo titolo di oggi è il nono della carriera di Marco Lingua (Marco Lingua 4ever). Il vulcanico martellista piemontese deve, però, fare i conti con un avversario di tutto rispetto come il 26enne romano Simone Falloni (Aeronautica) che tiene le redini della gara con 73,40 fino al penultimo turno. E’ proprio al sesto ingresso in gabbia che il 39enne Lingua sfodera una bordata d’orgoglio da 73,84 che gli consegna la vittoria. Terzo il friulano Marco Bortolato (Fiamme Oro) con 68,22.

 

 

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MARMOLADA HISTORIC TRAIL, UNO SPETTACOLO ALL’INSEGNA DEL FAIR PLAY

 

Manuel De Gasperi e Carlo Bortolo Bertoldi arrivano mano nella mano sul traguardo al Rifugio Padon. Francesca Scribani domina la gara femminile. Inizia il conto alla rovescia per il Super Vertical del 9 luglio  

2 luglio 2017

Manuel De Gasperi e Carlo Bortolo Bertoldi hanno vinto il 4° Marmolada Historic Trail. Questa mattina sono arrivati, mano nella mano, al Rifugio Padon, concludendo in trionfo la prova agonistica, sulla distanza di 21 chilometri, che rappresentava il momento clou dell’ormai classico appuntamento dedicato agli appassionati della corsa in ambiente naturale.

De Gasperi e Bertoldi hanno dominato la gara, giungendo al traguardo – appaiati - in poco meno di due ore (1h57’34”, il tempo  dei due vincitori). Terzo, a 1’22” dalla coppia di testa, Mauro Rasom. “Una corsa in un ambiente straordinario – ha detto il trentino De Gasperi, dopo aver tagliato il traguardo -. C’erano dei passaggi molto suggestivi, la Marmolada da questo punto di vista è il massimo”. Miglior donna, la cortinese Francesca Scribani, arrivata al traguardo in 2h20’50”. Seconda Linda Menardi (2h38’50”), terza Raffaella Cian (2h46’42”).

La partenza, per i circa 200 partecipanti ad un evento che comprendeva anche due prove a carattere non agonistico per runners e camminatori, è avvenuta al Rifugio Fedaia. I 21 chilometri del Marmolada Historic Trail prevedevano un dislivello positivo di 1.300 metri e un dislivello negativo di 1.000 metri. Arrivo, per tutti, ai 2.400 metri di quota del Rifugio Padon.              

Il primo in assoluto a giungere al traguardo era stato Davide Torresin, trevigiano di Susegana. E’ volato sul percorso ridotto di 11 chilometri in 1h21’30”, staccando di circa un quarto d’ora Pierluigi Cattapan e Kamil Bednarz. Prima donna, Marta Petriglieri, bolognese trapiantata a Canazei, che ha concluso la sua fatica in 1h44’. 

Ieri, sabato 1° luglio, un pomeriggio di pioggia aveva accompagnato la 2^ edizione del Giro di Lago di Fedaia, prologo del Marmolada Historic Trail. Un centinaio di atleti ha fatto passerella lungo le sponde del lago su un percorso di 4,5 km, interamente in quota. Peccato per il maltempo, che ha influito negativamente sulla partecipazione, ma la suggestione di una corsa aperta a tutti, alle pendici della Marmolada, è rimasta intatta.

E’ andato così in archivio il primo dei due weekend di corsa in Marmolada. Prossimo appuntamento, domenica 9 luglio, con il 3° Marmolada Super Vertical, la sfida delle sfide: 6 chilometri di gara, con un dislivello record: 1500 metri. Partenza a quota 1.770, in località Tabià Palazza, e arrivo ai 3.265 metri di Punta Rocca. Si correrà sul ghiacciaio della Marmolada, uno scenario dal fascino unico. Per saperne di più: www.marmoladasportevents.com.

 

CLASSIFICHE 4° MARMOLADA HISTORIC TRAIL. Uomini: 1. Manuel De Gasperi (Asd Made2win) e Carlo Bortolo Bertoldi 1h57’34”, 3. Mauro Rasom (Bela Ladinia) 1h58’56”, 4. Luca Mosena (Atl. Zoldo) 2h02’17”, 5. Silvano Frattino (Montanaia Racing) 2h02’44”, 6. Daniele Follador (Barbacheco) 2h04’10”. Donne: 1. Francesca Scribani (Atl. Cortina) 2h20’50”, 2. Linda Menardi (Atl. Cortina) 2h38’50”, 3. Raffaella Cian 2h46’42”, 4. Maria Rosa Moè (Atl. Alto Agordino) 2h48’56”, 5. Michela Conte 2h56’56”, 6. Sara Schiavon (Runners Salò) 2h57’18”.

 

 

In allegato: foto del 4° Marmolada Historic Trail    

 

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Luglio 2nd, 2017

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

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FRARESSO E’ ORO ASSOLUTO!!!

Marcia Argento per Leonardo Dei Tos

Bronzi per Fent  e per la Vandi 2’04”02

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Dalla Fidal Nazionale

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Giavellotto uomini (FINALE) - Assente last-minute il leader 2017 Norbert Bonvecchio, frenato da un fastidio alla spalla. La scena allora è tutta per il 24enne veneto Mauro Fraresso (Fiamme Gialle) che con 77,36 (terza spallata in carriera) porta a casa una vittoria che fa il paio con il titolo invernale di febbraio. Bel lancio anche per il lombardo Roberto Bertolini (Fiamme Oro), secondo con 76,02 sul veneto Antonio Fent (Carabinieri) 72,80.

10.000m marcia uomini (FINALE) - Il diluvio di ieri sera ha lasciato spazio ad una bella mattinata di sole e così anche se con mezza giornata di attesa in più, i marciatori possono intraprendere la loro fatica. Per Federico Tontodonati arriva il poker tricolore sui 10km in pista. Prima di oggi il piemontese dell’Aeronautica aveva indossato la maglia di campione italiano su questa distanza nel 2011, 2012 e 2015. Stamattina il 27enne azzurro taglia il traguardo in 40:34.09 ad una decina di secondi dal personale di quattro anni fa (40:24.30 a Borgaretto). Sul podio lo affiancano il veneto Leonardo Dei Tos (Athletic Club 96 Alperia) 41:17.49 e il pugliese Vito Minei (Fiamme Oro) 41:27.67. Peccato per le squalifiche, dopo oltre metà gara, degli azzurri Matteo Giupponi (Carabinieri) e Massimo Stano (Fiamme Oro), fino a quel momento in testa alla competizione.

800m donne (FINALE) - La campana suona a 1:01.0 e la numero 1 azzurra Yusneysi Santiusti inizia a prendere a largo sul resto della compagnia. La mezzofondista dell’Assindustria Sport Padova all’uscita dall’ultima curva capitalizza il suo vantaggio e va a fare il bis tricolore in 2:02.80. Alle sue spalle c’è la trentina Irene Baldessari (Esercito) che con 2:03.66 riesce a contenere la campionessa Promesse Eleonora Vandi (Atl. Avis Macerata) 2:04.02. (NELLA FOTO SOPRA - FOTO FIDAL/COLOMBO) Quarta è la più giovane delle finaliste: Eloisa Coiro, atleta classe 2000 dalla chioma rossa che compirà 17 anni a dicembre. L’atleta della Roma Acquacetosa porta a termine il suo doppio giro di pista in 2:04.63, seconda prestazione italiana under 18 alltime alle spalle del record di categoria di Marta Zenoni (2:01.91 nel 2016), ma superando Gabriella Dorio (2:05.09 nel 1973) e Fabia Trabaldo (2:04.65 nel 1989).

Lungo donne (FINALE) - Laura Strati è la lunghista più in forma del momento. La 26enne dell’Atl. Vicentina - che vive e lavora come traduttrice a Madrid - con il 6,59 (0.0) di oggi ribadisce una regolarità su queste misure che ormai la caratterizza da tempo. Quella odierna pareggia di fatto il suo secondo miglior risultato in carriera a soli 4 centimetri dal recente PB di 6,63. Sul podio a Trieste la affiancano Tania Vicenzino (Esercito) 6,22 (-0.7) e Carol Zangobbo (Assindutria Sport Padova) 6,06 (-0.7), quarta Martina Lorenzetto 6,04 (6,07 in qualificazione).

 

Così gli altri trevigiani di oggi:

400hs. Matteo Bonora, 52”38, in finale; Eleonora Morao 19° 1’01”76;

asta, Matteo Miani 4,80;

peso, Loris Barbazza settimo 15,73; Mattia Vendrame 12° 14,23;

giavellotto, Marco De Nadai, assente; Annamaria Fisicaro 11°  40,95;

400m. Rebecca Borga, settima 54”80;

alto, Giorgia Niero  1,70;

asta, Virginia Scardanzan, 11° 3,80;

lungo, Martina Lorenzetto quarta, 6,04 (qu. 6,07);

disco, Elena Sartori  20° 37,74.

 

IN CASA SILCA

Fraresso ancora campione italiano, di bronzo Fent

Come ai campionati italiani indoor. Il campione nazionale del giavellotto è ancora Mauro Fraresso. Il 24enne di Vedelago oggi a Trieste ha vinto, questa volta nella versione estiva, con la misura di 77.36. A fargli da scudiero sul podio, al terzo posto con 72.80, Antonio Fent, compagno di allenamenti alla corte di Emanuele Serafin.

Ottavo posto per Matteo Miani (4.70, 4.80 nelle qualificazioni) nel salto con l’asta, dove al femminile Virginia Scardanzan arriva all’undicesimo posto (3.80). Negli 800 18esimo posto per Catalin Tecuceanu (1’53”01), mentre Irene Vian, nella medima distanza, si è ritirata.

 

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