Maggio 13th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

 

 

 

UNO SGUARDO SULL’ATLETICA

– (Di Fulvio Maleville) –

Seduto sulla panca del campo di San Lazzaro in occasione dei CDS cadetti o negli spalti dei CDS assoluti ho avuto modo di fare alcune considerazioni arrivando a stabilire che l’atletica è rimasta quella di 30 – 40 anni fa e continua a perdersi nei meandri delle discussioni sulla formazione della grande società invece di analizzare la propria condizione e cercare soluzioni valide per migliorarsi.
Il nostro sport appare oggi come allora vincolato a poche persone in grado di qualificare gli atleti mentre la massa degli iscritti è priva o quasi di qualsiasi sostegno tecnico. Pochi dirigenti e tecnici sono quindi in grado di dare all’Atletica un nuovo impulso, solo selezionati operatori in grado di gestire compiutamente generazioni atletiche che si riciclano periodicamente, impedendo il sedimentarsi di una memoria storica delle esperienze realizzate.
Ma il dato più sconfortante è l’improduttività, cioè la scarsa capacità di qualificare il materiale umano a disposizione. In questi anni abbiamo assistito ad un boom demografico in campo dovuto perlopiù alla crisi e conseguentemente ad un afflusso verso il nostro sport incentivato dal basso valore economico della richiesta rispetto ad altre attività. L’atletica costa poco ed ha attirato interesse portando in pista una quantità di ragazzi che non si vedeva dagli anni ’80. Questo fenomeno però sta già attenuandosi e con esso anche la statistica possibilità di estrapolarne i talenti.
Ma cosa serve trovare ragazzi dotati se poi l’ambiente non è in grado di qualificarli?
Perché appare questo il problema di fondo, condizione che si può facilmente visualizzare leggendo e filtrandone i contenuti degli articoli sui giornali o delle pagine web che s’interessano di atletica. Il giornalismo da questo punto di vista palesa l’incapacità culturale di saper fare una seria riflessione e punta solo alla notizia. E’ così che si esaltano gli atleti appena conseguono un risultato degno di nota per passarli altrettanto celermente nel dimenticatoio non appena le loro prestazioni scompaiono dalle cronache o si normalizzano. Molti giovani che enunciavano qualche predisposizione diventano desaparecidos, cioè scompaiono senza nemmeno che qualcuno si degni di girare verso di loro la testa. Mai ci si chiede per quale motivo hanno smesso e soprattutto in cosa noi adulti abbiamo mancato per averli così precocemente esclusi dall’attività.
Dovremmo porci queste domande e soprattutto darci delle risposte, perché appare facile avvicendare gli adepti quando il riciclo in campo è sostenuto da un numero rilevante di arrivi ma diventa improbo sostituirli quando il flusso diminuirà drasticamente.
Certo, siamo figli della società del consumo, ma non certo accorti per valutare che l’interesse Federale, societario, tecnico ed umano indicherebbe di ripensare alla proposta sociale, agonistica, tecnica e di rapporto umano che abbiamo fino ad ora instaurato con i nostri iscritti. Al dunque di tanta riflessione appare scontato che dovremmo cambiare atteggiamento.
I giornalisti dovrebbero redigere le notizie intrecciandole all’aspetto umano del rapportarsi dei ragazzi con l’ambiente, descrivendone sì le note prestative ma anche le valenze, le difficoltà, gli obiettivi e le capacità di quanti concorrono ad agevolare l’atleta ad affermarsi. Insomma il giornalista avrebbe il compito di approfondire e stimolare l’ambiente nel rispondere alle esigenze formative dei giovani, nonché aggiornarsi sul reale valore del risultato. Perché attualmente si tende solo ad esaltare le note prestative sorvolando sul valore di prospettiva di quanto conseguito.
I dirigenti dovrebbero invece lavorare per agevolare l’atleta creando i presupposti affinché abbia ad evolvere. Se non si migliorano le strutture dove ci si allena, la qualità dei tecnici che operano e non si sostengono gli atleti nelle problematicità fisiche, ambientali e di rapporto con gli adulti risulterà difficile pensare che il soggetto possa evolvere e restare a lungo nell’ambiente.
I tecnici devono rendersi conto che la prospettiva degli atleti è fortemente legata al loro lavoro. L’allenatore non può ridurre il proprio intervento alla dispensa organica o tecnica dei contenuti, la sua deve essere un’opera costruttiva dell’individuo sia negli aspetti tecnici che in quelli fisici, perché sono fogge che fanno da presupposto alla prestazione e consentono all’individuo d’imparare che fare atletica significa migliorare i tanti aspetti che costruiscono i presupposti non solo per fare prestazione ma per farla successivamente evolvere.
Infine volevo dire che dalla mia riflessione esce un’atletica in grande difficoltà. Il nostro è uno sport che non risulta in grado di competere con altri. Se dovessimo ad esempio porci in antitesi con la ginnastica ne verremmo fuori massacrati, perché i nostri ragazzi non presentano posture tecniche, mancano dei supporti neuro muscolari e coordinativi. In pratica si confida solo sulle doti di mamma natura. Nella ginnastica i ragazzi vengono costruiti fisicamente in modo equilibrato e il livello medio degli atleti dimostra note tecniche di elevato valore. Da noi alle gare si può assistere ad una kermesse dell’improvvisazione, spesso a livello giovanile gli atleti gli atleti vengono proiettati in gara senza nemmeno conoscere l’attrezzo o le regole, gli esercizi che fanno da presupposto vengono eseguiti in modo scorretto e i punti focali delle specialità del tutto ignorati.
Evidentemente l’atletica deve cambiare modo di lavorare e per fare questo c’è bisogno che tutti si mettano in gioco e soprattutto che s’inseguano obiettivi formativi e non prestativi. La nostra improduttività è sancita dai risultati medi degli atleti e soprattutto dalla scarsa capacità da parte dei ragazzi di esternare capacità tecniche, fisiche e coordinative.
Fino a quando si continuerà ad allenare i giovani con metodologie che rispecchiano quelle degli atleti evoluti sarà difficile uscire da questa situazione.
Gli alti dirigenti societari e Federali prendano nota di questo spaccato. Non sono tenuti necessariamente a condividere la mia analisi ma almeno a valutarne ambiti ed interpretarne gli effetti che ho sottolineato.

 

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Da “Queen Atletica”

RIFLESSIONI

Oggi ci è arrivato questo messaggio di Mario Giannini, un appartenente al nostro gruppo:

Esaurita la fase regionale dei cds, vorrei fare alcune considerazioni, (nella speranza che nessuno si offenda) andando ad esaminare in alcune regioni i risultati negativi, non tanto dal punto di vista del punteggio, ma di partecipazione. Gare non disputate, per mancanza di atleti, risultati da campionati studenteschi della scuola media, salto in alto femm. con 1,20, asta con 3 Nulli, 3000 st fem che arrivano a notte fonda. Ma andiamo con ordine: Abruzzo, asta M partecipanti 3, 110 hs =3 (nel ricordo di Cornacchia!) asta femminile 1. CALABRIA 110 hs = 0, 400 hs =0, 100 hs=0 400 hs=0 asta f=0 5000 f=0 asta m=1 CAMPANIA, asta M,3 da ridere, 3000 st fem 2, Alto f =5 (120) la 5^. LIGURIA 110 hs=4 400 hs=2 Marcia=2. SARDEGNA 3000 siepi= 5 passeggiata scolastica, 110 hs=0 asta maschile, solo per fare numero. asta femminile=1; 100 hs=1; 400 hs=2. Questo significa che in 1/3 di ITALIA, l’atletica non esiste numericamente. Quando una società pretende la sistemazione di un impianto, con quali numeri si presenta! Quale considerazione vogliamo avere dalla stampa. E’ inutile lavorare bene con 1 o 2 atleti, fare un record e non avere la base, perché dalla base nascono i talenti.

Contemporaneamente chi ha acquistato oggi il più grande quotidiano sportivo italiano, la Gazzetta dello Sport, non avrà non potuto apprezzare che tutta la pagina dedicata all’atletica se l’è conquistata il Jamaica Invitational zeppo di stelle e di campioni che hanno sfrecciato sulla pista blu di Kingston, mentre le gare del weekend italiano, che hanno movimentato l’intera macchina organizzativa e sportiva dell’atletica su pista del Nostro Paese (migliaia tra atleti, tecnici e dirigenti) si è tradotta in un trafiletto mignon di 7 righe, fagocitate e annichilite da Asafa Powell e Sanya Richard Ross.

Colpa di certo non può averla la Gazzetta, che deve vendere copie, e ragiona in termini di cifre a 6 zeri. Ora: al grande pubblico generalista interessa di più Asafa Powell o i risultati dei campionati di società italiani, dove a parte un paio di prestazioni, non si è visto molto di presentabile a livello internazionale?

Per chi c’era, si ricorda cosa rappresentassero i campionati di società negli anni ’90? Erano la competizione in cui TUTTI i migliori atleti italiani esordivano. Questo perchè, ed è del tutto ovvio, le società militari, che posseggono e possedevano il 99% del patrimonio umano di vertice di questo sport, facevano parte del campionato di società ed erano coinvolte nella grande corsa verso lo scudetto.

E i giornali, all’indomani dei cds, o nell’edizione della domenica, dedicavano almeno mezza pagina ad una carrellata di risultati di rilievo. Oggi praticamente nulla.

Dopo la loro esclusione, figlia di accordi per favorire qualche società civile e racimolare qualche voto, i campionati di società sono diventati una competizione di serie C, senza nessuna attrattiva verso l’esterno, e tutto questo nonostante sia la manifestazione che coinvolge tutto quello che dovrebbe essere il serbatoio dell’atletica italiana su pista.

La decisione, oggi possiamo dirlo, fu sciagurata. Il bene di pochi contro il benessere di tutti. Ha regalato scudetti alle società civili svilendo il prodotto generale: sono infatti passate alla storia le pubbliche esternazioni di Franco Bragagna ad un campionato di società, in cui sbottò per le scene cui stava terrificanti assistendo in diretta sui 3000 siepi in cui furono schierati allievi alle prime armi. Ora Bragagna non segue nemmeno più le finali dei cds delegando i colleghi delle freccette e del biliardo.

Ho perso due giorni a spulciarmi i risultati fino a notte fonda per produrre i top-30 dei cds: la domanda che mi continuavo a fare era questa: ma questo livello medio-basso è sempre esistito, o ci siamo arrivati a poco a poco? Specialità “in crisi nera”, come gli ostacoli o il mezzofondo.

Il mezzofondo femminile, ad esempio, è praticato solo da atlete in età da master. Nei 110hs in pochissimi sono scesi sotto i 15″. I 15″! Nei 400hs in sole due sedi si è scesi sotto i 52″ tra gli uomini. Solo due donne sono scese sotto il minuto in quelli femminili. Nel salto in lungo un solo atleta sopra i 7,50. Nel lungo femminile una sola atleta sopra i 6 metri. Insomma, potremmo continuare così all’infinito, ma l’immagine è inclemente: l’atletica italiana alternativa alla 50ina di atleti che compongono la vera elite, sembra qualcosa allo stato embrionale, con tanti giovani atleti promettenti, cui capita di fare cose eccezionali, ma in un contesto altamente provincializzato.

Diversi bei giovani promettenti, certo, ma attenzione anche qui: già molti atleti che brillarono a Eugene solo l’anno scorso, quest’anno hanno subito dei cali prestativi. Perchè?

Rimane la velocità, che comunque presenta sempre qualche bella individualità. Se un marziano venisse sulla terra e giudicasse lo stato delle cose, vedrebbe questa mania dello sprint italico del tutto illogica: non ci sono spazi a livello internazionale se non si corre costantemente sotto i 10″00 sui 100 con altissimi livelli di investimento sul singolo atleta, ovvero condizioni irraggiungibili alle nostre latitudini anche solo per il fatto che mancano le strutture per fare i professionisti.

Perchè quindi tutti velocisti? Perchè è più facile? Perchè soddisfa di più? Può essere, eh, che doversi allenare per qualche specialità tecnica o di fatica, fossero anche i 400.

L’articolo diventa troppo lungo e rischio di non trasmettere nessuna idea e stancare ancor di più, quindi…

Quindi l’impressione è che i campionati di società siano una manifestazione che da fuori sembra obsoleta, senza attrattive, e non frequentata dai migliori atleti italiani. Rimane per chi la vive un modo coinvolgente di vivere lo sport, con gli elementi aggregativi dello spirito di squadra, dell’amicizia, della condivisione. Ma non si può trovare qualcosa di innovativo che coniughi gli aspetti positivi e li armonizzi con elementi “nuovi”?

Se nella nostra società mediatica non si veicola un prodotto a chi dovrà consumarlo, il prodotto è morto, non si vende, non ha un ritorno non solo mediatico, ma anche a livello di proselitismo. Si parla sempre di scuola come un mantra: ma alla fine oggi è solo un modo come un altro per molti di tirar fuori la parola a sensazione senza avere la ben che minima idea organizzativa su come e chi dovrebbe portare l’atletica nelle scuole: basta pronunciarla che tutti si ammansiscono annacquandosi e soprattutto senza fare nulla proprio per l’atletica… a scuola.

Ma l’atletica e la sua organizzazione dovrebbe regalare ai propri tesserati un prodotto godibile, entusiasmante, coinvolgente, e che dall’esterno sia vissuto come tale, e che spinga gli atleti a non abbandonarlo, e non solo lamentarsi perchè non c’è l’atletica nelle scuole. Come abbiamo già dimostrato con alcuni studi, il problema generale non è il poi il proselitismo in sè, ma la fuga dall’atletica di quelli che già ci sono.

Ora, non è certo colpa di questa Fidal, ma di un lunghissimo percorso verso il basso di tutte le Fidal che si sono succedute da diversi mandati a questa parte. Certo questa non ha fatto proprio nulla per migliorare la situazione, impegnata com’è e come sarà sul fronte delle medaglie internazionali e delle corse su strada. Unica innovazione per l’atletica generalista su pista in 3 anni di mandato, è stata l’introduzione del geniale minimo B per i campionati italiani individuali. Un successone. Ma se non si cambia, è ormai ben chiaro il destino di tutto il movimento.

 

 

 

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(per domani giovedì l’approfondimento dei CdS trevigiani!)

 

 

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Maggio 12th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

 

 

RASSEGNA STAMPA

curata da

Salima Barzanti e Mirco Martorel

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Maggio 11th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

 

 

 

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SOCIETARI, BARRUECOS A 7.64 NEL LUNGO

A Marcon progresso del ventenne vicentino d’origine cubana, arrivato allo standard per gli Europei under 23. Sanguinetti batte Pertile in volata nei 5000. L’azzurra Strati vince il lungo con 6.18

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10 maggio 2015

BERNASCONI SU VIAN SUGLI 800m.

MIANI, ASTA, SVETTA SU TUTTI

(In cantiere l’approfondimento!)

Tre centimetri di progresso e un virtuale lasciapassare azzurro. A Marcon (Venezia), nella seconda giornata della prima fase veneta dei campionati italiani assoluti di società, Harold Barruecos Millet ha ottenuto 7.64 nel lungo, grazie anche ad una brezza generosa (1.8), ma nei limiti. Per il ventenne vicentino d’origine cubana è un progresso di tre centimetri sul personale del 2014 e il “minimo” d’ammissione agli Europei under 23 di Tallinn. Tommaso Parolo (Assindustria Padova) si è imposto nel peso con 16.71. Nei 5000 metri bella sfida tra il poliziotto Andrea Sanguinetti e il maratoneta azzurro Ruggero Pertile, con vittoria del primo in volata (14’49”95 contro 14’51”58). Poi spazio ad altri giovani: dalle promesse Farias Zin nei 200 (21”61) ed Enrico Tirel nei 400 ostacoli (53”31) alle juniores Ilaria Casarotto nel giavellotto (44.01) e Irene Vian, seconda negli 800 (2’10”70) vinti da Valentina Bernasconi (2’09”87). Sipario di chiusura con il 6.18 (+1.1) dell’azzurra Laura Strati (Vicentina) nel lungo.  

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 RISULTATI. UOMINI. 200 (0.0): 1. Farias Zin (Assindustria Sport Padova) 21”61, 2. Lorenzo Bilotti (Biotekna Marcon) 21”79. 800: 1. Marco Pettenazzo (Atl. Città di Padova) 1’53”61. 5000: 1. Andrea Sanguinetti (FF.OO.) 14’49”95, 2. Ruggero Pertile (Assindustria Pd) 14’51”58. 400 hs: 1. Enrico Tirel (Biotekna Marcon) 53”31, 2. Jonathan Bianchi (G.A. Bassano) 54”47. Alto: 1. Matteo Mosconi (Biotekna Marcon) 2.00, 1. Roberto Azzaro (Lib. Valpolicella Lupatotina) 2.00. Lungo: 1. Harold Barruecos Millet (Atletica Vicentina) 7.64 (+1.8). Peso: 1. Tommaso Parolo (Assindustria Pd) 16.71.  Martello: 1. Michele Friso (Assindustria Pd) 57.01.  Marcia (10.000 m): 1. Alberto Zaupa (Atl. Schio) 48’49”85. 4×400: 1. Atl. Vicentina (Pegoraro, Grotto, Minougou, Rancan) 3’17”68, 2. Biotekna Marcon (Zuodar, Tirel, Ziantoni, Raboni) 3’19”03.   

DONNE. 200 (-0.9): 1. Martina Favaretto (GA Aristide Coin Venezia 1949) 25”19, 2. Rebecca Borga (Atl. Riviera del Brenta) 25”29 (-0.4). 800: 1. Valentina Bernasconi (Atl. Mogliano) 2’09”87, 2. Irene Vian (Silca Conegliano) 2’10”70.  5000: 1. Ilaria Benetti (Insieme New Foods Vr) 17’53”11. 400 hs: 1. Aida Valente (Atl. Vicentina) 1’03”89. Asta: 1. Elisa Molinarolo (GA Coin Venezia 1949) 3.60. Lungo: 1. Laura Strati (Vicentina) 6.18 (+1.1). Disco: 1. Ilaria Collini (Assindustria Pd) 40.30. Giavellotto: 1. Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina) 44.01. Marcia (5.000 m): 1. Marta Stach (Ana Feltre) 25’40”50, 2. Giulia Imbesi (Fiamme Oro) 26’06”56. 4×400: 1. Atl. Vicentina (Reginato, Bellò, Kouakou, Marotti) 3’53”93.     

I RISULTATI COMPLETI

 

 

Da Trevisatletica

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Complimenti a tutti i TrevisAtleti che, in questa due giorni di Marcon, si sono messi in gioco (alcuni anche in specialità non proprie, dimostrando di essere disponibile a “sacrificarsi” per i propri compagni) ottenendo questi importanti risultati di squadra nel Cds Assoluto si pista: una conferma per i maschi, un positivo esordio per le ragazze.

 Squadra Maschile: Angelo Antonello (100) Francesco Bacchin (Giavellotto e 4×100) Jacopo Bellin (Peso e Disco) Andrea Berto (400hs 4×100 4×400) Marco Bettin (800 e 1500) Nicola Atreiu Biasuzzi (100 4×100) Luciano Boidi (Peso) Simone Broccolo (200 4×100 4×400) Sergio Carta (4×400) Marco Collovini (Triplo e Lungo) Kevin Durigon (200 400 4×400) Francesco Marconi (110hs 400hs 4×100) Filippo Antonio Marsura (5000) Mattia Maurizi (400 4×100 4×400) Tommaso Nascimben (Triplo) Igor Ojovanu (100 200 4×100) Marco Raccagna (200 4×400) Alessandro Stefani (200) Leonardo Visentin (Giavellotto) Giovanni Zago (100 4×100 4×400) Jacopo Zanatta (Alto e Lungo) e Giacomo Zuccon (4×400)

 Squadra Femminile: Anju Cancian (1500) Valeria Cardazzi (4×100) Giulia Cattarossi (4×100) Silvia Cherchi (100 200 4×100) Francesca Emireni (Lungo e 4×100) Giulia Gatti (Peso e Giavellotto) Martina Granello (100hs 400hs 4×400) Brenda Marioto (4×100) Marcella Molin (5000) Silvia Montenegro (100hs 400hs) Erica Pavan (100 200 4×100) Alba Sakaj (Alto 400 4×400) Aurora Slongo (Disco 4×400) Beatrice Tavella (100 200 4×100) Alice Vidoret (800 4×400)

 Classifica Femminile http://www.fidal.it/risultati/2015/REG8282/Soc101.htm

 Classifica Maschile http://www.fidal.it/risultati/2015/REG8282/Soc001.htm

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NELLE ALTRE SEDI DEL CdS:

Michielin, Maggiolo e Lorenzetto che trio!

Bene Vendrame e buon esordio della Morao

 

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Maggio 9th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

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SOCIETARI, GOTTARDO LANCIA A 71.99. E LO JUNIOR VANZO CORRE I 400 IN 47”67

Acuto del giavellottista padovano nella giornata inaugurale della prima fase veneta dei campionati italiani assoluti di club. Il velocista veronese si migliora sul giro di pista, realizzando lo standard per gli Europei juniores di Eskilstuna. Michele Boni a 16.01 nel triplo, dove cresce l’allievo Camattari (14.74).


LA BERNASCONI VINCE SUI 1500m.

MIANI NON E’ DA MENO NELL’ASTA

 

In altre sedi:

la Lorenzetto 11”96, la Maggiolo 56”40, la Vian 56″96, Braga 50″43, Magoga 3’58”18 sui 1500m,

la Michielin vince i 3000st e Martorel 11”05w

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9 maggio 2015

E’ di Leonardo Gottardo il primo acuto della fase veneta dei campionati italiani assoluti di società, scattata nel pomeriggio a Marcon, nel Veneziano (oltre 1.600 iscritti, tempo variabile con scrosci di pioggia e conseguente, lieve, ritardo nello svolgimento del programma). L’aviere padovano, in gara con la maglia della società civile di provenienza, l’Atletica Biotekna Marcon, ha lanciato il giavellotto a 71.99, realizzando la sua miglior prestazione di questa prima parte di 2015. Alle spalle, una sfilza di giovani, con tre juniores (Zinelli, Lisciandra e Fabricci) e un allievo (Masato) oltre i 59 metri. Il veronese Michele Boni (Fondazione Bentegodi) si è imposto nel triplo con 16.01 (+1.0), precedendo il conterraneo Riccardo Appoloni (Insieme New Foods Vr), arrivato a 15.41 (+1.0). Terzo l’allievo della società di casa, Fabio Camattari, atterrato a 14.74 (+1.4), misura che vale il nuovo personale (+30 cm) e la leadership nazionale a livello under 18. A 6 centimetri (14.80) c’è lo standard Iaaf per la partecipazione ai Mondiali allievi di Calì. Lorenzo Bilotti (Biotekna Marcon) ha vinto i 100, controvento, in 10”69 (-1.2). Nell’alto, successo della vicentina Elena Vallortigara (Assindustria Padova), con 1.81, davanti all’allieva trevigiana Giorgia Niero (Stiore), salita a 1.75, sua seconda misura di sempre dopo l’1.80 che in inverno le ha fruttato il titolo italiano indoor di categoria. Terza la campionessa europea juniores 2013 di salto triplo, Ottavia Cestonaro (Vicentina), con 1.71. In chiusura di pomeriggio, eccellente 47”67 dello junior Leonardo Vanzo (Insieme New Foods) nei 400. Insieme ad un progresso di 24 centesimi sul personale datato 2013 (quand’era ancora allievo), il veronese ha realizzato lo standard Fidal per la partecipazione agli Europei juniores di Eskilstuna. Poi anche la vittoria dell’under 23 Federico Polesana (Ana Feltre) nei 3000 siepi (9′25″54). Domani la seconda giornata di gare.            

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RISULTATI (IN AGGIORNAMENTO). UOMINI. 100 (v. -1.2 m/s): 1. Lorenzo Bilotti (Biotekna Marcon) 10”69, 2. Alessandro Pino (Atl. Vicentina) 10”80. 400: 1. Leonardo Vanzo (Insieme New Foods Vr) 47”67, 2. Check Hamed Minougou (Atl. Vicentina) 48”35. 3000 siepi: 1. Federico Polesana (Ana Feltre) 9′25″54. 110 hs (-1.2): 1. Andrea Cocchi (Atl. Biotekna Marcon) 14”75, 2. Francesco Marconi (Trevisatletica) 14”76. Disco: 1. Filippo Vaidanis (Atl. Vicentina) 49.11. Giavellotto: 1. Leonardo Gottardo (Biotekna Marcon) 71.99, 2. Jordan Zinelli (Fondazione M. Bentegodi) 60.86, 3. Samir Masato (Assindustria Pd) 59.55, 4. Edoardo Lisciandra (Silca Ultralite) 59.36, 5. Thomas Fabricci (Fondazione M. Bentegodi) 59.34. Asta: 1. Matteo Miani (Silca Ultralite) 4.55. Triplo: 1. Michele Boni (Fondazione M. Bentegodi) 16.01 (+1.0), 2. Riccardo Appoloni (Insieme New Foods Vr) 15.41 (+1.0), 3. Fabio Camattari (Biotekna Marcon) 14.74 (+1.4).  

 

DONNE. 100 (-0.5): 1. Carol Zangobbo (Assindustria Pd) 12”15, 2. Martina Favaretto (GA Aristide Coin Venezia 1949) 12”31, 3. Rebecca Borga (Atl. Riviera del Brenta)12”52. 400: 1. Laura Marotti (Atl. Vicentina) 55”92, 2. Irene Vian (Silca Conegliano) 56”96. 2000 siepi: 1. Suaila Sa’ (Fondazione M. Bentegodi) 11’56”05. 100 hs (+0.1): 1. Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina) 14”55, 2. Silvia Franzon (Atl. Schio) 14”70 (+0.2). Alto: 1. Elena Vallortigara (Assindustria Pd) 1.81, 2. Giorgia Niero (Stiore) 1.75, 3. Ottavia Cestonaro (Atl. Vicentina) 1.71. Peso: 1. Martina Caron (Atl. Vicentina) 12.45. Martello: 1. Sofia Basso (Atl. Vicentina) 48.62, 2. Chiara Carlesso (Atl. Vicentina) 48.47, 3. Margherita Rizzetto (GA Coin Venezia 1949) 45.45.

 

RISULTATI IN AGGIORNAMENTO

 

 

 

 

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Maggio 9th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

 

 

SOCIETARI, A MARCON LA CARICA DEI 1500 – SOAVE-BOLCA TRICOLORE

Societari assoluti su pista e campionati italiani assoluti e master di ultratrail nel fine settimana dell’atletica veneta.

Sabato 9 e domenica 10 maggio, al campo “Nereo Rocco” di Marcon (Venezia), organizzato dalla società Atletica Biotekna Marcon (Guerrino Boschiero, tel. 346 3841214), campionato italiano assoluto di società su pista – 1^ prova regionale. Nel fine settimana, in 17 sedi regionali, scatta l’edizione 2015 dei campionati italiani assoluti di società su pista. Per il Veneto l’appuntamento è a Marcon, nel Veneziano. Due intense giornate di gara apriranno la caccia alle finali tricolori, in programma il 26 e 27 settembre, con clou a Jesolo (dopo la rinuncia della stessa Marcon) che, grazie all’assegnazione della finale Oro, tornerà ad ospitare una rassegna nazionale dopo il Challenge di staffette d’inizio stagione e le varie edizioni dei campionati italiani giovanili e master disputate allo stadio Picchi nelle ultime annate. Ben 374 i club iscritti alla rassegna nazionale: 341 le squadre maschili, 301 quelle femminili. Il Veneto sarà rappresentato da 29 società, che schiereranno 27 formazioni maschili e 23 femminili. Molti gli atleti di primo piano attesi in pista, a partire dagli azzurri tesserati per i gruppi sportivi militari, autorizzati a gareggiare con le società civili di provenienza. La “due giorni” di Marcon sarà caratterizzata da una partecipazione di circa 1.500 atleti-gara. In campo maschile, annunciati il campione europeo juniores di cross, Yemaneberhan Crippa, impegnato in un test sugli 800. L’azzurro di maratona Ruggero Pertile è iscritto nei 5000, insieme a Paolo Zanatta e ai marocchini Ahmed Nasef e Taoufique El Barhoumi. Poi il promettente Harold Barruecos Millet nel lungo, Michele Boni e Riccardo Appoloni nel triplo, e Leonardo Gottardo nel giavellotto, dove andranno seguiti anche i giovani Jordan Zinelli e Samir Masato. Tra le donne, annunciate Laura Strati nel lungo (dove sarà in pedana anche l’azzurrina Beatrice Fiorese), Valentina Bernasconi negli 800 e 1500, Elena Vallortigara nell’alto (con Ottavia Cestonaro e le emergenti Nicole Arduini e Giorgia Niero), la giovane Ilaria Casarotto nel giavellotto. La seconda fase veneta dei campionati italiani assoluti di società si terrà il 6 e 7 giugno a Rovigo, la terza (in coincidenza con i campionati regionali individuali assoluti e promesse) il 27 e 28 giugno a Caprino Veronese. Sabato le gare iniziano alle 14.15. Domenica mattina, dalle 11, è in programma la marcia e il martello maschile. Poi, dalle 14, il resto del programma tecnico. GLI ISCRITTI

Domenica 10 maggio, a Bolca (Verona), organizzati dal Gsd Valdalpone De Megni (Giovanni Pressi, 349-0854525), campionati italiani ultratrail assoluti e master (www.montefortiana.org). Quarantacinque chilometri di gara per assegnare i titoli italiani di Ultratrail. In occasione della settima edizione della Soave-Bolca si correrà anche per le maglie tricolori della specialità. Il percorso si snoderà nel cuore dei Monti Lessini, con un dislivello positivo di 2.400 metri. Partenza dal centro storico di Soave, in zona Porta Verona, e arrivo a Bolca, vicino al celebre Museo dei fossili. In palio i titoli assoluti, master A (da 35 a 49 anni) e master B (da 50 a 64 anni). A margine della gara tricolore, una gara sui 33 km con dislivello positivo di 1.950 metri. La Soave-Bolca costituirà anche la prova inaugurale del 1° Fidal Mountain and Trail Running Grand Prix, una rassegna in sette prove dedicata agli appassionati della specialità.

 

 

 

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Coppa Europa 18 azzurri a Murcia

08 Maggio 2015

Domenica 17 maggio nella rassegna continentale di marcia tornano in gara nella 20km la primatista italiana Eleonora Giorgi e il bronzo olimpico Elisa Rigaudo. Giorgio Rubino nella gara maschile, Marco De Luca al via della 50 chilometri

Il Direttore Tecnico Organizzativo Massimo Magnani, d’intesa con il DT del settore giovanile Stefano Baldini, ha ufficializzato l’elenco degli azzurri che prenderanno parte all’undicesima Coppa Europa di Marcia, in programma a Murcia domenica 17 maggio. A rappresentare l’Italia in Spagna sono stati convocati 18 atleti (11 uomini e 7 donne), sei dei quali juniores impegnati nella 10km. Nella 20km femminile sono da seguire con attenzione la primatista italiana Eleonora Giorgi, che il 21 marzo a Dudince (Slovacchia) ha migliorato il suo record nazionale sino a 1h26:46, e il bronzo olimpico Elisa Rigaudo, rientrata alle competizioni dopo la seconda maternità il 18 aprile scorso, con il terzo posto nello IAAF Race Walking Challenge di Rio Maior (Portogallo, crono di 1h29:15). In Spagna non ci sarà invece Antonella Palmisano: la pugliese è in ripresa dall’infortunio al bicipite femorale che l’ha tenuta ferma ai box per qualche settimana dopo la gara di Dudince (1h28:40). Nella 20 chilometri maschile Giorgio Rubino guida un terzetto di giovani come quello formato da Francesco Fortunato, Michele Antonelli e Leonardo Dei Tos, mentre Marco De Luca è alle prese con la prima 50 chilometri della stagione dopo il primato personale sulla distanza più corta ottenuto a Rio Maior (1h22:13). Gli azzurri partiranno per la Spagna nella giornata di venerdì 15 maggio.

“La Coppa Europa – commenta il Direttore Tecnico della Nazionale Massimo Magnani – rappresenta per i nostri marciatori un collaudo importante in vista dell’appuntamento chiave della stagione, i Campionati Mondiali di Pechino. La squadra femminile è particolarmente competitiva, pur gravata da un’assenza pesante come quella di Antonella Palmisano, che sta proseguendo nel suo percorso di recupero.

Eleonora Giorgi ed Elisa Rigaudo rappresentano i nostri due punti fermi, la prima già capace di migliorare il suo record italiano, la seconda a Rio Maior reduce da un rientro agonistico che definirei più che confortante”. Continua Magnani: “Giorgio Rubino, in crescita, guiderà una squadra maschile molto giovane. Sta bene, e da lui attendiamo passi avanti anche sul piano della gestione della gara. Fortunato, Dei Tos e Antonelli sono il futuro della Nazionale insieme a Minei e Stano, al momento non competitivi a causa di alcuni problemi fisici accusati nell’ultimo periodo. Infine la 50km, dove schieriamo una sicurezza come Marco De Luca: è nel pieno della maturità, con ancora tanto da dimostrare, e mai come nell’ultimo anno ha dato prove di efficienza. Con lui ci saranno Federico Tontodonati, il tricolore in carica da cui tutti aspettiamo ancora un passo avanti, e Teodorico Caporaso, un altro atleta che sta dando segni progresso importanti”.

Anna Chiara Spigarolo

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COPPA EUROPA DI MARCIA
Murcia (Spagna), 17 Maggio 2015
La squadra italiana/Italian Team

20km UOMINI
Michele ANTONELLI (Atl. Recanati)
Leonardo DEI TOS (Athletic Club 96 Ae Spa)
Francesco FORTUNATO (G.A. Fiamme Gialle / Asd Enterprise Sport & Service)
Giorgio RUBINO (G.A. Fiamme Gialle)

50km UOMINI
Teodorico CAPORASO (Asd Enterprise Sport & Service)
Marco DE LUCA (G.A. Fiamme Gialle)
Lorenzo DESSI (G.A. Fiamme Gialle)
Federico TONTODONATI (C.U.S. Torino)

10km UOMINI
Gregorio ANGELINI (Alteratletica Locorotondo)
Stefano CHIESA (C.U.S. Torino)
Gianluca PICCHIOTTINO (Atl Libertas Runners Livorno)

20km DONNE
Federica FERRARO (C.S. Aeronautica Militare)
Eleonora Anna GIORGI (G.S. Fiamme Azzurre)
Elisa RIGAUDO (G.A. Fiamme Gialle)
Valentina TRAPLETTI (Bracco Atletica)

10km DONNE
Giada Francesca CIABINI Toscana (Atl.Empoli Nissan)
Eleonora DOMINICI (A.S.D. Acsi Italia Atletica)
Noemi STELLA (A.S.D. Atletica Don Milani)

 

 

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DOMANI SI CORRE…

 

Domenica 10

- Dolo(Ve) – Marcia dei Storti – km 7/13/18 – Ritrovo ore 7,30 c/o Piazza Cantiere – partenza ore 8,15 – quota gara € 2,00/2,50 – info 041411363 o 3351335031 VOLANTINO

2^ prova Circuito 4 corse 1 solo fiume

 

- San Dona’ di Piave(Ve)  - Passeggiata Ecologica _La mezza del Piave –km 6/10/20 – Ritrovo ore 7,30 in Piazza Indipendenza  - partenza ore 8,30 la 20 km , ore 9,00 la 10 km e ore 9,15 la 6 km – quota gara € 4,00 - info 3287157020 VOLANTINO FRONTE   RETRO

- Padova(Pd) - Marcia della Speranza –Km 5/10/15 - Partenza libera dalle ore 8,00da via Asolo 3 c/o Quartiere Armistizio - info 0498056338 o 3209232325

- Fenil del Turco(Ro) - Passeggiata di Primavera - km 6/12/18  - Ritrovo ore 8,00 in piazza San Gaetano – partenza libera dalle ore 8,00 - Info 0425492528 o 3404963329
- Sommacampagna(Vr) - Meeting del Custoza_Marciarena - VOLANTINO 
- Colognola ai Colli(Vr) - Marcia Tra Colli e Vigneti – Km 17 - Partenza libera dalle ore 8,30 c/o Cantina Sociale – info 0457651038 o 340 9224945  VOLANTINO

- Grumolo Pedemonte_Zugliano(Vi) - Caminada de San Biagio – Km 6/11/20 - Partenza libera dalle ore 7,30dal piazzale della Chiesa –info 3384959405 o 0445369043 

- Noventa Vicentina(Vi) - Marcia Campagnola – km 4/8/15/24 - Partenza libera dalle ore 7,30c/o tensostruttura in Via dei Martiri - info 0444887915 o 3463161082  VOLANTINO FRONTE    RETRO

Pubblicato da giovanni a 13:32 Nessun commento:

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