DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
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Asolo, Lombardi record nell’ultramaratona
Caldo e gelo, pioggia e grandine: edizione «eroica».
Al traguardo l’89enne ex postino Fagnani
DAVIDE LIONELLO QUINTO, SOTTO LE 10 ORE

ASOLO. Eroica l’impresa degli oltre 170 al via dell’«Asolo 100 km e 50 km», che hanno “scalato” il Grappa tra caldo (oltre 30 gradi), freddo in quota (poco più di 8), pioggia e grandine. Un’atmosfera quasi mistica, in cima all’Ossario per l’ultramaratona nei luoghi della Grande Guerra. Da Asolo a Maser, poi il Mostacin, discesa a Monfumo, la salita di Bocca di Serra, e quella al tempio di Possagno infine la terribile «salita dea Cavra», con tratti al 20 %, Malghe Mura e pian dee Baa. Un po’ eroici, un po’ “pazzi”, gli ultramaratoneti hanno continuato, chi fino a cima Grappa, alla conclusione dei 50 km, chi fino a Casella d’Asolo per il centesimo chilometro.
Sono arrivati anche alcuni atleti dall’estero, per arricchire il campo dei partenti: due francesi, un’austriaca e un croato, tutti a caccia della grande impresa.
Una giornata da tregenda che non ha però fermato Marco Lombardi, il trionfatore, capace non solo di precedere Loris Fanton e Ivan Cudin, ma di firmare il nuovo record della corsa: 8 ore e 32 minuti.

Tra le donne vittoria bis per Barbara Galimberti (sua la prima edizione, stavolta ha gareggiato con il fratello Andrea), che si è lasciata alle spalle Rossella Verzeletti e Monica Baldi. Riscossa dei trevigiani nell’Asolo 50 km. Tripletta di Marca al femminile, con Antonella Feltrin, Graziella Fortuna e Cristina Scanu. Tra gli uomini, terzo il coneglianese Luca Longo, dietro Stefano Burlon e Andrea Galassi.

Novità dell’edizione 2013 della corsa, organizzata dall’Asolo Running.it guidato da Nicola Andreose e Paolo Serafin, supportati da un gruppo di amici, il trofeo “Cavereta d’oro”, una vera capretta vinta da Daniele Cesconetto di Cordignano, il più veloce sugli 8 chilometri della «salita dea Cavra».
Cucchiaio di legno, come da canoni del rugby (vedi il Sei Nazioni), all’ultimo classificato: Walter Fagnani, il veronese classe 1924 - oh yes, Walter ha 89 anni, capace però di portare a termine per il terzo anno consecutivo la gara. Il miglior testimonial di longevità e salute. E uno spirito indomabile.

Altro record quello del padovano Silvio Scuka, che ad Asolo ha concluso la centesima ultramaratona della carriera, iniziata nel lontanissimo 1979, dunque 33 anni fa. In media, tre «supermaratone» all’anno. Ha sfiorato infine il colpaccio nell’Asolo Challenge, fermandosi al 90esimo chilometro Gabriele Bortolotto, di Meolo, che in mattinata si era sciroppato l’Asolo 100km in bicicletta, (ri) partendo poi alle 14 a piedi. La salita dea Cavra fatta in mattinata in bicicletta gli ha un po’ “tagliato” le gambe. Complimenti alla sincerità di questo ironman…. (sa.ba.)
LE CLASSIFICHE
5° Davide Lionello, 9h 59’ n.100
7° Daniele Cesonetto, 10h 06’ n.38

11° Mauro Schiavon, 10h 51’ n.9
12° Demis Todesco, 10h 55’ n.8
14° Tiziano Serafin, 11h 10’ n.1
15° Tiziano Rizzo, 11h 20’ n.104
19° Riccardo Coras, 11h 52’ n.51
Poi sotto le tredici ore Massimo Parisotto; Siro Uliana, Romano Boscolo, Christian Brunetta entro le tredici ore; e ancora Antonio Bandiera n.23 , Luida Bordin (di Asolo, 14h 53’), Igino Tosello, Gianfranco Zanon e Alessandra Rado n.75.
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DANIELE CESCONETTO

“Asolo, 13 luglio 2013. Sarà che la 100 km è l’ultra distanza per eccellenza, sarà che Asolo è uno dei borghi più belli d’Italia, sarà che organizza una sagoma come Nicola Andreose e Asolo Running, fatto sta che per la terza volta mi ritrovo finisher della 100 km più dura d’Europa. Sono uno dei senatori di questa manifestazione e ne vado fiero. Anche questa terza edizione è stata caratterizzata dal maltempo sopratutto in quota e purtroppo molti concorrenti sono stati costretti al ritiro sotto una forte grandinata a Cima Grappa. Ques’anno oltre ad arrivare al traguardo finale, il mio obiettivo era quello di dare il massimo sulla salita del ” Salt dea Cavara” il tratto più impegnativo di tutto il percorso e conquistare il trofeo Capretta d’Oro. 8 km , 900 metri di dislivello positivo con gli ultimi 2 km al 20%. Risultato finale: in 54′ 07” ho vinto !!!!! Un ringraziamento particolare va allo ” speacker motivazionale ” di Scarpe Bianche che mi ha seguito ed incitato per tutta la salita con tanto di megafono … da brividi; alla Valeruz che sapeva quanto ci tenevo a fare bene e Andrea Ballestrin … ancora Scarpe Bianche …. sempre i Numari Uno
Un ringraziamento particolare va anche a Andrea Pelo Di Giorgio con cui ho condiviso gli ultimi 60 km e l’arrivo insieme come nel 2012. Onore a chi è riuscito ad arrivare al proprio obiettivo, ma onore anche a chi ha dovuto arrendersi per aver avuto il coraggio di mettersi alla prova in questa impegnativa esperienza non solo sportiva. “Se pensi che l’avventura sia pericolosa prova la routine, è letale”.

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GRAZIELLA FORTUNA
2° piazzamento nella classifica femminile
Scarpe Bianche
50 km del Monte Grappa
13 – 14 luglio 2013

Mi sembra ancora un sogno ma ho portato a termine la durissima 50 km del Monte Grappa chiudendo la gara in 6h15’. Sinceramente quest’anno non l’avevo neanche messa in programma, avendo partecipato di recente al Passatore 2013 ed alla Cortina Trail. Ero un po’ preoccupata di riuscire a portare a termine la 100 km, ma la tentazione era forte e proprio gli ultimi giorni ho deciso di iscrivermi aila 50 km. In fondo il mio forte era la salita e sicuramente non avrei avuto problemi.Il tracciato originale dei 100 km somigliava ad una farfalla che apriva le ali partendo da Asolo per poi allungarsi verso Monfumo, Crespano del Grappa, Borso del Grappa, Cavaso del Tomba, io dovevo arrivare fino al Monte Grappa a 1.675 metri, salita talmente micidiale da rendere ridicolo il Colle di Casaglia del tanto celebrato Passatore con i suoi 931 metri. Mi ritrovo a Maser con Cristina, ci dirigiamo a Caselle d’Asolo, dove è in corso una sagra. Ritiriamo il pettorale, consegnamo le sacche, chiediamo un po’ di informazioni per tranquillizzarci, salutiamo alcuni amici ultramaratoneti ed attendiamo il bus delle 13:00 che ci avrebbe portato alla partenza. Saliamo, percorriamo un tratto camminando e siamo siamo in piazza ad Asolo, vediamo lo striscione della partenza. Un brivido dietro la schiena. Tensione alle stelle. Qui Cristina ritrova Massimo, io finalmente trovo Luida Bordin (Mitica !) e poi Paolo Poloni (Un Fenomeno !). Mi tranquillizzo perché in fondo non siamo da soli. Siamo una squadra: Scarpe Bianche. La tensione a questo punto cala ed arriva presto il momento dello sparo. Solito discorso della sindachessa e via si parte !!!! La parte iniziale è leggermente in discesa e provo a testare come di routine le gambe, senza accorgermi sono nelle prime posizioni, ho dietro anche il futuro vincitore della cento km e le gambe girano. Sono serena,devo solo preoccuparmi di impostare il passo giusto. Non sono un fenomeno, mi ridimensiono sin da subito se non voglio scoppiare prima della salita. Voglio dare il meglio di me stessa, sono solo 50 km, ma voglio farli tirati, devo recuperare minuti rispetto all’anno precedente. Chiacchiero parecchio con la Luida, la tranquillizzo, le dico addirittura di non preoccuparsi nel vedersi superare perché queste sono gare di resistenza, di pazienza e se riesce a gestire bene le forze alla fine li sorpasserà come per incanto e le darà la carica giusta per raggiungere il traguardo. Chiacchierando abbiamo anche il tempo per gustarsi un gradevole paesaggio, colline, distese di vigneti, antiche e maestose ville. Poi mi rendo conto di essere già al primo ristoro e lì iniziava il primo colle. Carico moralmente per bene Luida, le mando un grosso in bocca al lupo e volo. La Cristina è davanti e non so neanche a che chilometraggio. Vai Graziella ! Inizia il bello. Su fino a Mostacin, le gambe rispondono quasi a comando. Scollino dopo circa 3 km di salita e 200 metri di dislivello. Sento a distanza Giorgio col megafono. Vedo la carissima Stefania, la Mara in macchina che mi incita, vedo anche il ristoro, ma la carica di adrenalina che avevano sprigionato in me mi spinge diretta verso la discesa. Ero felice così. Non avevo bisogno d’altro. Mi viene da ridere perché Giorgio ad un certo punto mi urla dietro: fermatela ! fermatela ! dategli qualcosa da mangiare. Grazie a tutti voi. Siete stati fantastici. Bastava solo fare il pieno d’acqua più avanti, avevo da mangiare per 100 km e vi giuro li avrei fatti se mi avessero permesso di rientrare in gara. Non sono mica normale eh. Scende un po’ e trovo Cristina, la incito, quasi tirandola a seguirmi, ma non insisto più di tanto perché queste sono gare che si corrono col proprio passo. Ha buone capacità e tanta determinazione. Abbiamo fatte bellissime esperienze insieme e so che ce la farà. La discesa intanto prosegue e le gambe vanno giù che è una meraviglia. Poi al 15° riparte la salita, non particolarmente impegnativa; però a Possagno c’è un tratto di 500-600 metri ripidissimi, verso il Tempio del Canova, che meriterebbe una sosta, ma non posso regalare minuti preziosi, sono la seconda donna dei 50 km e non devo mollare. Salgo camminando, perdo un po’ di strada, ma ho poca gente dietro. Fa anche meno caldo, il clima non è ideale ma salendo so che sarà più fresco. Positivi sempre perché il primo quarto di gara è quasi passato, vai perché ora viene il bello: la salita del “Salto della Capra”: oltre mille metri di dislivello in circa 10 km. Il primo tratto è parecchio impegnativo, poi molla un po’ e subito ricomincia con pendenze dell’8-9% . Alterno la corsa al cammino, sempre più cammino e meno corro. Trovo la forza di guardare il panorama: una vallata bellissima. Che meraviglia ! Mi distrae anche dalla fatica. La strada diventa ancora più ripida, saremo al 18-20% di pendenza. Sta arrivando in distanza anche un temporale, devo muovermi, cammino più veloce possibile aiutandomi con le braccia. Non credo alle mie orecchie. Tace all’improvviso la vocina interna che mi implorava di rallentare e di fermarmi. Come per incanto tutto cambia, pensieri, umore, sento Giorgio Altin col megafono, intravedo Stefania !! Non è un miraggio. Sono sotto la capra ! Non so come esprimermi ma quell’uomo ha il potere di far resuscitare i morti. Guardo in alto, mi sembra di scorgere la capra, ci sono proprio sotto, ma leggo sull’asfalto che manca un chilometro, infinito eh, durissimo ! ma lo sono anch’io, non importa perché lì ci sono i ragazzi delle Scarpe Bianche e lì devo arrivarci correndo. Grazie ragazzi. Siete unici! Tutti. Dal primo al cinquantesimo km !!!!!!! Arrivo col sorriso al cancello dei 39 km, qui comincia a fare un po’ freddo, c’è anche un po’ di nebbia. So che il peggio è passato, ora devo salire fino in Cima Grappa, altri 400 metri di dislivello in circa 10 km. Ci sono. Procedo, abbastanza spedita, cerco di raggiungere i ragazzi davanti e stare a ruota quasi facendomi trascinare. Avendo corso per 12 anni mi sembra di trovare sollievo pensando di essere in bici da corsa. Ah ah ah Sono proprio fuori di testa, la meta è vicinissima comunque. Arrivano i tratti più duri. Mi superano in macchina Giorgio e Stefania e mi dicono che mancano solo due km. C’è una nebbia bestiale ed inizia quasi a piovere. Arrivo sulla Cima Grappa piangendo dall’emozione. Giorgio e Stefania mi dicono che mancano solo 10 metri. Volo. Sento che dicono il mio nome, sono arrivata seconda alla 50 km di Asolo 2013 ed in 6 ore e 15 minuti. Un’ora ed un quarto d’ora in meno rispetto l’anno scorso. Sono strafelice. Incredula di me stessa. Mi mettono la medaglia al collo e mi consegnano il diploma. Che gioia immensa !!!!
In queste gare sei solo tu a lottare per il tuo sogno tu contro LUI!! I miei complimenti agli organizzatori, penso di parlare a nome di tutti i runners dicendo che la gara è stata molto ben organizzata in ogni dettaglio, dal ritiro pettorali alla cura dei ristori, del percorso, del pasta-party, delle premiazioni. Che altro aggiungere se non il consiglio di partecipare il prossimo anno a questa bella ed impegnativa ultramaratona. ¬¬¬¬Nel viaggio di ritorno la tensione accumulata e la stanchezza, hanno fatto da padrone su di me, ma continuavo a parlare, abbiamo percorso in macchina il ritorno dei rimanenti 50 km incitanto chi correva sotto la pioggia. Grandi è dir poco ! Arrivata a casa sono piombata a letto sfinita ma soddisfatta. La domenica mattina mi sono ritrovata subito alle prese col borsone da disfare. Capivo allora che l’atleta che era in me se n’era andata per dare il posto alla cenerentola che è in ogni donna. Divido gli indumenti dalle locandine pubblicizzanti le prossime gare. Appendo la medaglia con le altre e mi assicuro che la lavatrice faccia bene il suo lavoro. Emozioni, fatiche, sudore, persone incontrate, volti nuovi, amici che tifavano per te, bambini che ti davano il cinque, gli sguardi di compassione quando i passanti vedevano che stavi scoppiando… l’odore della natura, della pioggia, il panorama, i compagni che ti facevano coraggio, le gambe che giravano, la mia tenacia imperterrita, la mia determinazione, le mani veloci di chi mi versava da bere ai ristori, la voce dello speaker sempre più vicina, lo sconforto di quando i chilometri sembrano lunghissimi, poi la gioia dell’arrivo… a quante cose penso mentre fatico ma so che continuerò a sognare. Però : chissà se son venuta bene nelle foto!!!
NON SMETTETE MAI DI SOGNARE
PERCHÉ
I SOGNI POSSONO DIVENTARE REALTA’
E
LA REALTA’ è VITA !!
by
Graziella Fortuna