Dicembre 3rd, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

BILANCIO STAGIONE 2012:

i lanci, il vortex

Stefano Censi Campione d’Italia!!!

Anche probabile primatista nazionale!

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Già agli studenteschi dell’anno scorso Stefano Censi, ragazzino classe 1999, si era messo in evidenza, surclassando nel vortex tutti i suoi piccoli avversari con un lancio (a Mogliano nelle selezioni provinciali) di 72,48 e l’avventura finì lì. Quest’anno, partecipando per la categoria cadetti (pur essendo un tredicenne) con le sue stupefacenti sortite oltre gli ottanta metri , si è qualificato per i “giochi” di Roma il 30 maggio, dove si è laureato CAMPIONE ITALIANO, sbaragliando il campo, con la misura di 86,64 ( che ha poi migliorato a Conegliano con il lancio di 88,76 che, probabilmente è la migliore prestazione italiana di tutti i tempi!). Stefano fa parte della FIBS (Baseball) ed è già stato “nazionale” partecipando ai primi mondiali under 12.

Sulla scia di tanto successo, anche per il vortex c’è stata una simpatica e produttiva  “fase emulativa” con conseguenti buoni risultati, mai registrati prima. Eravamo fermi alle isolate prestazioni di questo o quell’atleta, (con una punta massima del cadetto Kevin Pascotto con 70,02), nel 2012 abbiamo avuto con il boom di praticanti, la rivoluzione della graduatoria trevigiana di sempre, con ben più di dieci atleti con misure oltre i sessanta metri.

Competitivo con Stefano è stato Brian Escanio De La Cruz che ha scagliato il piccolo “siluro” di 150 grammi a 78,05; bene anche Bereket Pozzebon e Thomas Zaniol.

Favolosa la ragazzina Teresa Gatto, da Quinto di Treviso, sulle orme di Beatrice, oltre al peso  si è accaparrata anche il primato trevigiano del vortex con il lancio di 54, 08, davanti alle studentesse Aurora Pavan e Erilda Shala.

 

Eccovi il quadro-sintesi del vortex:

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BILANCIO STAGIONE 2012:

le prove multiple.

ELISA CAMPIONESSA D’ITALIA!

Cecchin, primato allievi, su Zuccon

 

Ritorno alla grande di Elisa Trevisan all’eptathlon nazionale come primattrice e Campionessa Italiana per il 2012!

Elisa frequenta le prove multiple fin da ragazzina, quando come cadetta nel tetrathlon sommava 3.031 punti a Longarone (1° ottobre 1995) o, come nell’esathlon allieva, strepitosa segnò ben 4.336 punti a Schio (4 maggio 1997) o come addirittura, nello stesso anno il 20 luglio a Lana registrò nell’eptathlon assoluto  4.629 punti (emulando l’allora allievo del 1972 Fulvio Maleville nel suo speciale decathlon per seniores!). Una strada, la sua, mai interrotta, malgrado infortuni e difficoltà, Elisa è un gigante della specialità e, tra alti e bassi, vanta un primato di 5.844 punti realizzati a Desenzano il 25 luglio del 2004.

Discreto l’esordio di Alice Cazzolato e, nelle altre categorie bene Alessia Checchin (con Caterina Maleville) e, nel suo primo tetrathlon Teresa Gatto.

Niente decathlon per il settore maschile, deprivati ormai da molti anni (qui mi piace ricordare il nostro ultimo superman, il vittoriese Taras Stremiz, 6.386 punti a Bovolone il 6 luglio 2002!). Si fanno avanti con qualche chance di futuro, gli allievi Alessandro Cecchin, autore di un pregevole  octathlon da 5.166 punti, nuovo primato trevigiano, (meglio di Giuseppe Viscardi, 5.028 del 10 ottobre del 1993, a Chieti) e Giacomo Zuccon, approdato a 5.025 punti (più indietro Andrea Gatti e Francesco Marconi).

Tra i cadetti ha prevalso Francesco Toffolo e tra i ragazzi Luca Benedet.

 

Eccovi il quadro-sintesi delle prove multiple:

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Alfio Giomi è il nuovo presidente della Fidal
Walter Brambilla

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Sessantaquattro anni, grossetano, giù vice di Gianni Gola fino al 2001, Alfio Giomi è stato eletto nuovo presidente della Federazione. Resterà in carica per 4 anni sino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dl 2016.
Non sono state affatto elezioni che abbiamo offerto pathos a coloro che vi hanno preso parte. Tutto era già stato deciso. Giomi, il vecchio che avanza, aveva dalla sua come sfidante la possibilità di tessere la tela di coloro che sono scontenti che nel nostro sport sono sempre davvero tanti. Troppi. Alberto Morini che rappresentava la continuità visto la rinuncia di Franco Arese, per motivi di salute, doveva gestire il gestibile e non di certo poteva giocare all’attacco. Ne è sortito non certamente un plebiscito o una elezione bulgara, quella no, ma certamente il divario tra i due è stato netto: 60.69% per Giomi, 39,77% per Morini. Qualora lo stesso Franco Arese si fosse candidato nuovamente, poiché avrebbe dovuto vincere con il 55% dei voti come da regolamento, è assai probabile, se non addirittura certo che sarebbe uscito sconfitto pure lui.
In apertura di giornata la relazione finale di Franco Arese, con slide, numeri e il filmato della sua vittoria europea di Helsinki 1971.
Poi è toccato ad Alfio Giomi che ha parlato di dissesto dell’atletica negli ultimi 10 anni, auspicando nuovi modelli organizzativi per le società, per gli atleti, menzionando tra l’altro il grande caos che regna nelle corse su strada.
Nelle dichiarazioni di Morini si sono evidenziate da parte del dirigente faentino parole come profilo basso dell’atletica nel periodo pre elettorale, con Consigli Regionali spaccati e ripicche di ordine personale.
Poi ben 26 interventi, tra questi molti fatti da persone molto incavolate, con qualsivoglia branca federale.
Alla fine Giomi vincitore ha dichiarato che resterà in carica un solo mandato per cercare di favorire l’ingresso di un giovane che possa essere la continuità e questo giovane, lo aggiungo io è Parrinello uomo delle Fiamme Gialle, che è stato uno dei fautori della salita al potere di Alfio Giomi. Quest’ultimo ha già dichiarato che Massimo Magnani sarà il D.T., Nicola Silvaggi il responsabile degli studi di settore e Stefano Baldini dl giovanile.
Giomi ha dichiarato che dopo aver sentito il Coni, entro 10 giorni si metterà in contatto con gli atleti di vertice azzurri, che a suo dire debbono essere incentivati, anzi ha usato il termine coccolati. Intanto domenica prossima è atteso la prima uscita della nazionale di cross a Budapest, che questi sono i rimasugli della passata gestione.

Questi gli altri eletti:
Quota tecnici: Roberto Frinolli, Osvaldo Zucchetta, Ida Nicolini.
Quota atleti: Alessandro Talotti e Roberto Pignata
Quota dirigenti In ordine di voti: Campari, Balzani, Parrinello, Baldo, D’Elicio, Nasciuti, G. Leone.

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Diego Avon (terzo) 

 

 

 

 

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Emanuele Ghiraldini (quinto)

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Gabriele Fantasia

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Matteo Redolfi

Foto Giancarlo Colombo - Fidal.

 

Dicembre 2nd, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

BILANCIO STAGIONE 2012:

i lanci, il giavellotto.

GIAVELLOTTO RICCO, MI CI FICCO!

Fent, Fraresso da primato!!!

 

Il giavellotto è diventato una “ricchezza trevigiana” al pari della tradizione scandinava!

La “rivoluzione” è cominciata qualche anno fa, con Emanuele Serafini, Antonio Fent, Mario Valentini e Mauro Fraresso: poi è dilagata, facendo numerosi proseliti, tanti appassionati, cultori e tifosi, in definitiva un particolare movimento che sforna atleti e risultati; basta dare uno sguardo alle tabelle tracimanti del 2012 (già ricche nel biennio 2010/2011).

In tre anni sono radicalmente cambiate le graduatorie assolute, juniores-allevi-cadetti e naturalmente i primati trevigiani.

Così nel 2012 Antonio Fent  migliora il suo (nostro) primato( 72,07 del 2011),  portandolo a 72,69, altrettanto fa Mauro Fraresso con il limite junior spostato a 68,59 (meglio del mitico Carlo Sonego, 68,46, Gorizia 19 maggio 1991 e meglio del nostro Fent, 64,29 Bressanone 16 giugno 2007 !!!). Nel 2011 Marco De Nadai aveva migliorato i primati allievi con 55,07 (attrezzo da 800 grammi, anche lui meglio di Carlo Sonego, fermo a 54,10, Trento 21 giugno 1988 e meglio di Gianni Grespan 53,30, Vicenza 8 ottobre 1995 e con 61,83 (attrezzo da 700 grammi, meglio di Fraresso,  61,02, Rieti 3 ottobre 2010). Nel 2009, infine , con il primato di De Nadai con l’attrezzo cadetti da 600 grammi, con 57,10.

La tabella allievi di sempre vede addirittura tra i primi 14, undici atleti del triennio 2010/2012

 

A voler comparare il valore espresso dai nostri giavellottisti diamo uno sguardo alle tabelle nazionali e venete e, per quest’anno godiamoci  il sesto posto assoluto di Antonio, il nono assoluto di Mauro e primo junior in Italia; l’ottavo junior nazionale e terzo veneto di Marco De Nadai, il primo posto veneto allievi con Mattia Melis (28° nazionale) e il secondo veneto di Alessio Gobbo (31° nazionale). Beh, che ne dite? Non male…

Fra tante citazioni va annoverato pure  il quasi-miracolo di Gabriele Draicchio che, riprendendo da poco a lanciare, ha migliorato il suo vecchio primato e, con 54,40,  è diventato l’undicesimo miglior atleta trevigiano di sempre!

Volere è potere e…volare!!!

Eccovi il quadro-sintesi del giavellotto assoluto maschile:

 

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Eccovi il quadro-sintesi del giavellotto giovanile maschile:

 

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SI MUOVE ANCHE IL SETTORE FEMMINILE

Oltre a Tania e ad Alice Cazzolato, ci sono Chiara Francescato e Annamaria Fisicaro (da primato!!!)

 

Non brulica di lanciatrici il settore femminile ma neppure sta con le mani in mano, anzi…

Un saluto subito alla nuova giavellottista in squadra con la Silca Conegliano, a Tania Bisaccia Vizzini (oltre i quaranta metri) e alla junior Alice Cazzolato piazzatasi con un salutare 36,68. Un saluto, a salire, alle nuove leve: a Chiara Francescato (primato trevigiano “obbligatorio” con il nuovo giavellotto allieve di 500 grammi  con 37,75 (15^ italiana e terza veneta!) e ad Annamaria Fisicaro, primatista trevigiana cadette (400 grammi) con 40,96, (spodestando Elandra Basha, 40,58, ottenuto a Roncade il 18 ottobre del 2003), ottava nazionale e quarta veneta! Un pensiero associa Annamaria a Silvia Benetti , me lo ha fatto notare un affezionato ed attento lettore: nel 1995 con un attrezzo più agile e più “veloce” dell’attuale, lanciava anche lei a  40,96 stabilendo l’allora primato trevigiano cadette, (un saluto, Silvia!)

Prima trevigiana stagionale è stata ancora una volta l’eccellente Elisa Trevisan, una star che risplende ormai nel cielo stellato dell’atletica nazionale. Un plauso va pure alla bella allieva Laura Ortolan e alla simpatica Angela Carrer, notevolmente cresciuta e che ci darà belle soddisfazioni: il futuro è dietro l’angolo e il futuro sono loro!

Eccovi il quadro-sintesi del giavellotto assoluto e giovanile femminile:

 

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Giovanni  Schiavo vi informa…

Domenica  2 dicembre, si corre a…

 

1.   Una domenica dove il correre sarà possibile un po’ ovunque …quelle che seguono sono alcune manifestazioni delle quali sul sito www.amatorichirignago.com o su www.giovannirunner.blogspot.com trovate le ulteriori informazioni.

o che il 23 dicembre ci sarà un’uscita autogestita “Rin_corri Babbo Natale” ed il 6 gennaio a Salzano la “Corsa della Befana”

Domenica 2
-Murano(Ve) c/o Parco Angeli - Corsa Campestre - ritrovo ore 9,30
- Mira(Ve) – Corri con Babbo Natale – km2/7 – RICAVATO ANDRA’ A SOSTENERE L’ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE SORRISO SPORT DISABILI
- Zero Branco(Tv) – Corsa lungo il Zero –km 5/7/11/21 – ritrovo in Piazza Umberto ore 8,00
- Vidor(Tv) - Prosecco Run – km 25 ( collinare con brevi tratti sterrato ) – ritrovo c/o Centro Polifunzionale in Piazza Capitello dalle ore 7,30
- Pianzano(Tv) - Raduno Podistico - km 7/12/21 - partenza ore 9,00 - percorso strada e sentieri di campagna
- Voltabarozzo(Pd) –Su e xo pa’ ea volta – km 6/12/15 e Mezza Maratona – partenza ore 8,30 da Piazza SS. Pietro e Paolo
- Bolzano Vicentino(Vi) – Marcia dei 4 Mulini – km 6/10/20 Pianeggiante - ritrovo ore 7,30 – partenza libera dalle 8,00
- Romano d’Ezzellino(Vi)_loc- S.Felicita – Vertical Val dei Nosellari – quota gara € 10,00 se iscrizione fatta in anticipo o € 12,00 la mattina della gara
- Monteforte d’Alpone(Vr) – I Camminata Rotaryana Per Mirandola - Km 5/10 collinari – partenza libera dalle 8,30
- Grezzano di Mozzecane(Vr) – Caminada nel Contado dei Canossa – km 6,5/11/15 percorsi pianeggianti – ritrovo ore 8,00

AMATORI ATLETICA CHIRIGNAGO - Correre per rimanere in salute

www.amatorichirignago.com

Dicembre 1st, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

Prosecco run: Simion ci riprova Anche i nordic walker tra i colli

VIDOR. Conto alla rovescia per la terza Prosecco Run in programma domenica prossima tra le colline del vino Docg.

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Nella sala consiliare del municipio di Vidor, c’è statà la presentazione ufficiale della competizione di corsa su strada di 25 chilometri, valevole come ultima prova del circuito Triveneto Run.

A fare gli onori di casa Aldo Zanetti, il presidente di Silca Ultralite Vittorio Veneto, società organizzatrice insieme ad Atletica Silca Conegliano, in collaborazione con Maratona di Treviso, Gruppo sportivo “Lepri strache di Vidor”, Pro loco di Vidor e Colbertaldo.

L’evento podistico che si correrà sulle strade del Prosecco Docg di Conegliano e Valdobbiadene (percorso prevalentemente collinare) ha ottenuto patrocinio e contributo dei comuni di Vidor, Moriago della Battaglia e Valdobbiadene, Provincia, Regione e autorizzazione di Fidal e Usacli.

Domenica prossima, dunque, il via è fissato alle 9.30 dal centro polifunzionale di piazza Capitello dove, dopo la fatica, i podisti potranno ristorarsi con ristoro e pasta party.

A Vidor ce ne sarà per tutti i gusti: gli organizzatori, oltre alla gara Fidal vinta nel 2011 da Giancarlo Simion e Laura Giordano, hanno programmato anche una marcia non competitiva di 10 chilometri che partirà cinque minuti dopo la gara nazionale (iscrizione sul posto) e il nordic walking intitolata “Tra le vigne e il Piave” con gli appassionati della camminata nordica a cimentarsi su un percorso di 7 chilometri (partenza fissata alle 10).

Un evento da non perdere anche per l’attraversamento di alcune delle più belle cantine del Prosecco e l’apertura in scorci mozzafiato.

 

COMUNICATO STAMPA PRESENTAZIONE PROSECCO RUN

La 25 km tra i vigneti, ultima prova del Triveneto Run, si correrà domenica 2 dicembre

Spettacolare passaggio in 16 cantine per la terza edizione della Prosecco Run di Vidor

Favorito Said Boudalia, il 44enne di Vas protagonista di un 2012 strepitoso

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Sedici. Tante sono le cantine del Prosecco Docg che verranno attraversate dalla Prosecco Run. La terza edizione della gara nazionale di corsa su strada di 25 chilometri, presentata questa mattina nella sala consiliare del Municipio di Vidor, porterà i runners proprio nel cuore di quel fenomeno vitivinicolo, il Prosecco, divenuto ormai ambasciatore delle terre tra Conegliano e Valdobbiadene. Non solo le colline con i suoi vigneti, ma anche le aziende dove l’uva si trasforma per arrivare nei calici di tutto il mondo. Dall’azienda agricola La Tordera, sede di partenza, i podisti passeranno per la De Faveri Spumanti, la cantina dei fratelli Rizzetto, Sentier, la cantina Roberto Piazza, l’azienda agricola Frozza, Mass Bianchet, la cantina Gatto Boret, Zanetto, l’azienda agricola Campion, la tenuta Torre Zeccheri, l’azienda agricola Val Varse, la Val d’oca, la cantina di Massimo Zambon fino all’azienda agricola Riccardo, affrontando le strade di Vidor, Mosnigo di Moriago della Battaglia, Colbertaldo di Vidor, Santo Stefano di Valdobbiadene, Valdobbiadene, San Giovanni e Bigolino. Sport e promozione del territorio, questi gli ingredienti di un binomio vincente nella Marca Trevigiana.

Ad organizzare la Prosecco Run 2012, valevole come ultima tappa del circuito Triveneto Run, le società Silca Ultralite Vittorio Veneto e Atletica Silca Conegliano in collaborazione con Maratona di Treviso Scrl, Gruppo sportivo “Lepri strache di Vidor”, Pro Loco di Vidor e Colbertaldo.

L’evento podistico che prenderà il via domenica 2 dicembre alle 9,30 dal centro funzionale di piazza Capitello a Vidor ha ottenuto patrocinio e contributo dei Comuni di Vidor, Moriago della Battaglia e Valdobbiadene, Provincia di Treviso, Regione Veneto e autorizzazione di Fidal e Usacli. L’arrivo è fissato sempre al centro polifunzionale di piazza Capitello, dove ci saranno ristoro e pasta party. A dare il proprio contributo anche i partners, come Banca Prealpi, San Benedetto, Piovesana Biscotti e Crackers, Gatorade, La Tordera, Méthode, Silca, Qui c’è di tutto, Pizza Bibo.

Alla presentazione ufficiale hanno partecipato i sindaci di Vidor, Albino Cordiali, di Moriago della Battaglia, Giuseppe Tonello e l’assessore allo sport di Valdobbiadene, Walter Catto, l’assessore provinciale allo sport, Paolo Speranzon, oltre al consigliere regionale della Fidal, Giuseppe Stival. “Sono onorato di ospitare quest’evento che permette di mettere in mostra il nostro paese, le nostre colline e le nostre cantine – ha detto Cordiali – sono convinto che atleti e accompagnatori sapranno apprezzare anche l’accoglienza che gli daremo e torneranno a trovarci”. Per Speranzon, “il valore aggiunto di questa corsa, in realtà tre corse in una, è quello di integrarsi con il territorio, facendo tra l’altro conoscere ben 16 cantine, eccellenze del territorio”.

“Il percorso è stato leggermente modificato rispetto a quello dell’anno scorso, ci sarà una parte anche in sterrato e un paio di salitine abbastanza caratteristiche, che portano in cima alle colline dove c’è un panorama mozzafiato – ha affermato il Presidente di Silca Ultralite Vittorio Veneto, Aldo Zanetti – è un percorso non veloce, ma non troppo impegnativo, insomma adatto a tutti e che esalta il paesaggio collinare del prosecco docg”. Per la società vittoriese questa è l’ultima fatica stagionale, il diciassettesimo evento del 2012. “Speriamo che chi parteciperà trovi bel tempo e che gli atleti possano avere buoni riscontri cronometrici – ha aggiunto Zanetti – non è stato semplice organizzare l’attraversamento di ben 16 cantine di produttori di prosecco, attraversamento diventato ormai il marchio di fabbrica della Prosecco Run. Ringrazio tutti i volontari e tutte le associazioni del territorio perché senza il loro contributo una manifestazione del genere non potrebbe esserci”.

Gli iscritti risultano, al momento, oltre 350. Tra i top runners, il ruolo di favorito ce l’ha sicuramente Said Boudalia, marocchino naturalizzato italiano, che risiede a Vas, in provincia di Belluno e corre per la società veneziana Biotekna Marcon. Proprio in una distanza simile, i 30 chilometri su strada, il 44enne ha ottenuto quest’anno, a marzo, il suo record personale, quell’ora 36 minuti e 55 secondi che gli sono valsi la vittoria della Belluno-Feltre, davanti a Giancarlo Simion, l’atleta di punta di casa e il titolo regionale Fidal sulla distanza. A contendere la vittoria al maratoneta bellunese sarà proprio il ventiquattrenne trentino di Silca Ultralite Vittorio Veneto, anche se la Prosecco Run (vinta nel 2011) sarà per lui un test in vista della maratona di Reggio Emilia di domenica 9 dicembre, suo vero obiettivo di quest’anno. Si aspettano grandi cose anche da Simone Gobbo portacolori della Polisportiva Rocco, Fabio Bernardi del Violetta Club e dall’altro atleta di casa, Manuel Negrello. In campo femminile, punta al bis, dopo la vittoria nella seconda edizione, Laura Giordano, la trentacinquenne dell’Atletica Silca Conegliano, reduce dalla vittoria nella Maratonina di San Martino, ottenuta a Paese domenica 11 novembre. Giordano dovrà vedersela con la ventiquattrenne del Gruppo Sportivo Forestale, Giovanna Epis e con Giovanna Ricotta dell’Atletica Salcus.

Per chi non volesse partecipare alla gara Fidal, c’è la possibilità di misurarsi sulla distanza di 10 chilometri nella marcia non competitiva che partirà cinque minuti dopo il via ufficiale (iscrizione sul posto a 6 euro con gadget). Per gli appassionati della camminata nordica, alle 10 prenderà il via, su un percorso a parte di 7 chilometri, il nordic walking “Tra le vigne e il Piave” (organizzato con la collaborazione di Nordic Walking Altamarca). “Con le piogge dell’ultimo periodo, il livello del Piave si è alzato tanto da andare a erodere una parte del sentiero sulle grave del fiume a Vidor – ha puntualizzato Zanetti – il percorso è stato leggermente modificato. Ci aspettiamo un gran numero di appassionati di questa disciplina in grande espansione”.

 

 

 

 

 

 

 

La nebbia non ferma i

quattromila runner di Barbisano

Vidotto a un passo dal sogno, Serafini senza rivali Nella 12 chilometri successo di Cassi e Pasqualini

di Salima Barzanti

PIEVE DI SOLIGO. La nebbia non ferma la carica dei 3.923 podisti accorsi ieri alla 22esima marcia di santa Caterina.

A Barbisano di Pieve di Soligo gli inossidabili del gruppo marciatori Allegria di Barbisano hanno predisposto tutto alla perfezione. I runner si sono potuti godere paesaggi autunnali resi affascinanti da un velo di foschia e una megalotteria finale con 560 premi.

Cinquantotto i gruppi provenienti da diverse province. Un centinaio i volontari al lavoro. I quasi quattromila arrivati nella frazione pievigina nonostante mancasse il sole si sono divisi nei tre percorsi di 6, 12 e 19 chilometri.

A seconda del chilometraggio scelto, i partecipanti hanno potuto “scovare” le crode del Pedrè di Barbisanello, una specie di piccolo canyon, “cantato” dal poeta Andrea Zanzotto, apprezzare gli scorci mozzafiato di Collalto e intravedere i paesaggi collinari della zona. Scenografico il passaggio sotto l’arco del Castello di Collalto (toccato dai runner che si sono cimentati nei due percorsi più lunghi).

Particolarmente apprezzata accoglienza, organizzazione e percorso lungo le colline di Barbisano e Collalto. All’evento hanno collaborato la Pro loco di Collalto, l’associazione carabinieri in congedo, gli agenti della polizia locale di Pieve di Soligo, componenti di varie associazioni e un gran numero di simpatizzanti ed amici, varie ditte. Per i 6 chilometri i primi classificati sono stati tra i ragazzi Francesco Bernardi, Francesco Salomone, Riccardo Garbuio, Nicola Villanova e Matteo Rossetto, tra le ragazze Beatrice Zambon, Luana Rasera e Alice Vidoret. Nei 12 chilometri vittoria di Claudio Cassi che ha sconfitto, nell’ordine, Domenico Lorenzon, Simone Girolaminetto, Alvaro Zanoni e Stefano Prettotto. In campo femminile la solita e inossidabile Silvia Pasqualini ha regolato Valentina Bernasconi e Patrizia Zanette. I 19 chilometri sono stati invece appannaggio degli stranieri: il più veloce è stato Mohamed Chouqrati, seguito da Mirco Signorotto, Mohamed Sahidi, Giacomo Vettorel e il sempreverde Lucio Fregona. Tra le donne, Silvia Serafini si è lasciata alle spalle Ambra Vecchiato e Lisa Borzani.

I gruppi più numerosi sono stati Biancade, Edilcementi Sernaglia, Le due Torri Vazzola, Laghetti di Savassa, Piè Veloce Maserada, Lepri di Sarano, il vicentino Arnold’s, il piacentino Piedone, Club del Torcio e Oratorio di Barbisano.

Novembre 30th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

ELEZIONI FIDAL NAZIONALE

 

Da “Podistinet”

Storia di un gruppo di atleti che si affacciano in FIDAL, alle porte dell’Assemblea Nazionale che eleggerà il nuovo presidente e il suo consiglio…

 

Scritto da Team di “AvonGhiraldini2012”

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Che mal di testa. E’ così quando si ha un’idea alta dello sport e ci si imbatte in tante bassezze (che sono dell’uomo e non dello sport). Si potrebbe finire per mandare tutto all’aria. Ma significherebbe peccare di qualunquismo. E noi non abbiamo deciso di metterci idee, energie e facce per poi sprecarle. Siamo gente onesta e modesta, siamo freschi e talvolta inesperti, ma siamo svegli e siamo un gruppo… vari cervelli (decenti) offrono un contributo analitico e propositivo più consistente di una sola testa, per quanto straordinariamente pensante.

Ci muove un amore viscerale per l’atletica, che pratichiamo su base quotidiana sin da ragazzi: il più giovane del gruppo ha 19 anni, il più “anziano” 34 da pochissimo tempo. Tutti tesserati assoluti, anche le ragazze. Alcuni di noi sono anche tecnici che allenano il settore giovanile ma anche amatori/master: abbiamo il polso delle problematiche dei piccoli e dei grandi, insomma dei “non professionisti”. Siamo perlopiù corridori, con esperienza nazionale e internazionale, su pista e su strada. Grande passione per l’atletica vuol dire anche curiosità e approfondimento di tutte le specialità della disciplina regina: chi ha la mania delle statistiche, chi delle specialità più elastiche, chi di quelle più brutali… Grande passione per l’atletica vuol dire anche saper contenere la rabbia verso una gestione scriteriata dell’atletica azzurra e convogliarla in un lavoro di critica costruttiva.

La Presidenza

Abbiamo un orientamento chiarissimo sulla scelta del futuro presidente. Non tiriamo i dadi se c’è da scegliere tra Morini e Giomi. Scegliamo Alfio Giomi. Alcuni di noi sono convinti sostenitori di Giomi e sono stati tra i primissimi aderenti al “manifesto” costitutivo di Passione Atletica, l’associazione da cui esce la candidatura di Alfio (ti diamo del tu, siam tutti sulla stessa “nave sanza nocchiero in gran tempesta”!) e da cui escono alcuni dei suoi collaboratori più validi. Altri sono sostenitori più tiepidi e cauti nelle valutazioni di merito. Altri ancora si limitano a pensare che sia il meno peggio. Tutti indistintamente apprezziamo la volontà di Alfio di essere il presidente che guiderà la transizione ad una generazione dirigenziale nuova e tutti constatiamo la sua capacità di dialogare con le diverse componenti del nostro variegato mondo.

Alberto Morini rappresenta la continuità col fallimentare modello “Arese”. Invotabile.

Procediamo velocemente sul discorso presidenza e componenti del consiglio perché ciò su cui ci preme focalizzare in prossimità delle elezioni sono le posizioni dei candidati a rappresentare gli atleti e a “fare luce”, a raccontare qualcosa di significativo per tutti i nostri colleghi atleti che andranno alle urne – come delegati – il prossimo 2 dicembre.

Rappresentanti degli atleti

Prima di tutto i contenuti: qui ci sono una serie di intenti, condivisi all’interno del gruppo, frutto di discussione, esito di lunghi e accesi dibattiti. Come si suol dire? Farina del nostro sacco. http://avonghiraldini2012.myblog.it/

I nostri uomini sono Diego Avon (veneto, 27 anni) ed Emanuele Ghiraldini (emiliano, 34 anni); sono i due nomi che sono emersi nel gruppo ma potevano benissimo essere altri senza alterare la qualità del contributo: Gabriele, Tito, Luca, Michele, Giuliana, Francesco, Alessandro, Beatrice, Michele, Matteo, Marco, Mattia, Luigi, Francesca, Carlo, Giancarlo, Alessandro II, Francesco II, Jessica, Giuseppe, Giovanni, Claudio, Federico, Alex, Anna, Daniele, Massimo, Stefano, etc etc…

Sono proposte vere e realizzabili, discutibili a volte, ma proposte. C’è un’idea “positiva”: porre le basi di un rinnovamento in atletica, portare gli atleti al centro del dibattito in concreto, in prima persona! E c’è una visione organica dell’atletica: non è una visione corporativa “atleti per gli atleti”, bensì un quadro ampio tracciato da persone che saprebbero rappresentare le esigenze degli atleti e che saprebbero anche partecipare alla vita federale, contribuendo fattivamente all’improrogabile cambiamento di rotta dell’atletica italiana. Dal 3 dicembre, se non già dalla sera del 2 dicembre.

Prendetevi del tempo o sbirciate il programma alla veloce: siamo certi che non vi resteranno indifferenti completezza e spessore del lavoro (pur in un documento di sintesi).

Prendetevi del tempo per confrontarlo – anche molto rapidamente – con le proposte degli altri 6 candidati: non vi sfuggirà nemmeno un’evidente differenza di preparazione.

Vi aiutiamo a consultare i programmi altrui, per “trasparenza”, procedendo in ordine alfabetico. Segue un’analisi più “politica” avversario per avversario.

·         Barcella, Edgardo (lombardo, 42 anni) http://www.atleticanet.it/component/content/article/134-notizie/27030-il-programma-elettorale-di-edgardo-barcella.html

·         Mei, Stefano (ligure, 49 anni) http://www.atleticanet.it/component/content/article/134-notizie/27013-il-programma-elettorale-di-stefano-mei.html

·         Peroni, Frederic (lombardo, 49 anni) http://www.atleticanet.it/component/content/article/134-notizie/27017–il-programma-elettorale-di-frederic-peroni.html

·         Pignata, Francesco (calabrese, 34 anni) http://www.fidalcalabria.it/archivio-news/634-il-pensiero-di-francesco-pignata-candidato-.html

·         Talotti, Alessandro (friulano, 32 anni) http://www.talotti.it/ e http://www.atleticanet.it/component/content/article/134-notizie/27011-alessandro-talotti-il-programma-per-la-sua-candidatura-in-quota-atleti.html

·         Zanei, Elisa (trentina, 28 anni): http://elisazanei.wordpress.com/

Vi sarà saltata una “mosca al naso”: tutti i candidati (Avon e Ghiraldini compresi) non hanno maturato esperienze istituzionali intermedie prima di proporre la propria candidatura al nazionale. Cosa si vuol fare? Si comincia la scalata della montagna dalla cima?

E’ vero per chi sulla cima vien calato dall’alto, meno vero per chi arriva inequivocabilmente dalla base. Allora perchè Avon e Ghiraldini mirano subito al consiglio federale, perchè il gruppo li sostiene e voi dovreste sostenerli in questa scelta/aspirazione?

Due ragioni: a) per cambiare questa atletica bisogna rifondare i pilastri: lo statuto e l’approccio globale al raggiungimento delle performance. Sono due attività che partono dal Consiglio e non dal popolo dell’atletica (purtroppo, ma a tutt’oggi le cose stanno così…). b) Una lunga permanenza nei corpi intermedi – comitati provinciali e regionali – avrebbe fatto sfiorire la nostra gioventù e con essa la nostra foga rivoluzionaria, avremmo rischiato di arrivare alla cima della montagna assuefatti ai meccanismi federali e al “vecchiume”… Dobbiamo invece arrivare lì vergini, capaci di stupirci e inorridire, motivatissimi a spingere il cambiamento, a costo di commettere ingenuità, a costo di essere provocatori o di rasentare un’utopia. Ma cos’è l’atletica se non l’aspirazione al “citius, altius, fortius”? Cos’è se non il sogno di andare oltre un limite. In Consiglio i limiti sono politici e sociologici, prima che fisici. Arriviamoci “carichi” e saremo – fuor di retorica – aria fresca!

Pronti? Sintetici, opinabili, ma dannatamente sinceri. A voi, dove ci sono lati positivi non saremo avari…

Edgardo Barcella: brava persona, volenteroso ed entusiasta, ma… il suo programma è cambiato nel tempo e nella seconda versione ricalca in parte il nostro. Ha esperienza locale da tecnico e dirigente societario (Trescore). Bravo coi giovani, dicono, buon per lui e per l’atletica. E’ un quattrocentista master molto orientato al mondo master stadia (specialità della pista, un 5% scarso dei tesserati amatori/master che cercano la performance prima del benessere), in questo non c’è nulla di male ma è un orientamento decisamente limitato per un membro di un consiglio federale. Ancora in attività, questo gli fa onore. Supportato dai membri di Queenatletica, troppo autoreferenziali per essere rappresentativi e per cogliere la vastità delle problematiche dell’atletica e per valutare con il giusto equilibrio l’importanza di figure diverse da quelle degli atleti, ne cito una per tutte a titolo esemplificativo: la categoria dei giudici. Dalla sua pochi voti certi, impossibile che venga eletto.

Stefano Mei: grandissimo campione del passato (mezzofondo su pista), ora runner per diletto, membro del consiglio in quota atleti con Arese. Checché ne dica non è passato alla storia per aver lavorato proficuamente negli anni trascorsi, ci si aspettava molto da lui e invece ha fatto “cilecca”. Troppo addentro alle modalità di lavoro della vecchia Fidal, troppo legato al gruppo uscente. Ad oggi confermarlo come rappresentante degli atleti sarebbe un segnale di stasi inopportuno. Abbiamo bisogno di tutto fuorché di barricarci nello status quo. Non è nemmeno più giovanissimo: non è di per sé un fattore oggettivamente limitante, tuttavia non ci sembrerebbe disprezzabile l’elezione di un atleta ancora attivo, che possa constatare de visu sui campi il clima che si respira nella nostra atletica, nel bene e nel male. In quanto candidato moriniano dispone comunque di un pacchetto di voti importante. Per tenerlo fuori dal futuro consiglio sarà essenziale che candidati di altra area non disperdano i propri voti. All’occorrenza qualcuno saprà fare un passo indietro?

Frederic Peroni: medico sportivo, sicuramente molto competente nel suo ramo, di estrazione Pro Sesto Atletica (Moriniana, anche se lui non sembra essere direttamente ricollegabile a questo filone). Master stadia (200m – 400m – 400hs) molto orientato al mondo master stadia. Come Barcella, il suo pare un approccio settoriale, molto ordinato ma limitato. Rappresentare solo i master rischia di essere un atteggiamento corporativistico poco produttivo in seno a un consiglio; sarebbe un valido “sindacalista” in seno a una commissione master, ma qui stiamo parlando di un organo decisamente diverso.

Francesco Pignata: conosciamo l’atleta Pignata, ottimo giavellottista in forza alle Fiamme Gialle, ora – ahilui – ex atleta (già per questo piuttosto inadatto a rappresentare gli atleti). Non conosciamo il Pignata candidato, e questo è gravissimo: che si fa? Si vota scegliendo a scatola chiusa? No, grazie. Dovrebbe avere dalla sua il supporto del Sud, in quanto unico candidato atleta meridionale, tuttavia non ci pare ragione sufficiente per valutare positivamente la sua candidatura. Non ha un programma. Non che sia essenziale – direte voi – ma sarebbe carino soprattutto per i suoi elettori sapere cosa votano ed essere consapevoli che il loro rappresentante debba render conto di qualcosa! Non pare pronto ad assumere il ruolo, ma è di area giomiana e prenderà voti dal sud. Attenzione, è un militare (sì, un altro militare! Nel consiglio in pectore sono già tre i candidati di area militare, Pignata sarebbe il quarto…). A quanto trapela si suppone che il Sud voti Pignata e Talotti, cosicchè il Nord – in cambio – voti Talotti e Pignata: logica geografica deprecabile e politichese, aliena a valutazioni di contenuti e merito che dovrebbero essere prioritarie… e per di più porterebbe un quinto militare (Talotti) in consiglio. Un po’ troppi, eh?

Alessandro Talotti: per quanto appena detto, l’ottimo altista in forza ai Carabinieri dovrebbe rappresentare il Nord Est… Logica geografica incomprensibile: il nord est è già rappresentato in consiglio e – volendo essere pedanti – Avon e Ghiraldini provengono dal Nord Est (ma lungi da loro andare a caccia di consensi per la mera provenienza geografica!). Senza voler attaccare il ragazzo, ancora in attività di livello “top”, non sembra avere la cultura dell’atletica leggera necessaria per essere un membro operativo del consiglio. Soffre egli pure di una limitatezza nella visione dello sport: performance al top. Benissimo, allora lo vogliamo vedere a Rio 2016! E a chi dice che Talotti si farebbe le ossa in consiglio, vorremmo dire: “ma se ha tutto questo amore per l’atletica a 360°, la curiosità di approfondirne le tematiche gli è venuta solo a due/tre settimane dal voto?”. Fatto curioso. Più facile (e ragionevole) pensare che la sua e quella di Pignata siano candidature calate dall’alto sulla cima della montagna. Non profumano di vento del cambiamento o di aria fresca. Rischiano fortemente di essere gli “Yes Men” del presidente; ma ci servono consiglieri operativi o semplici presenze accondiscendenti? La risposta vien da sé.

Elisa Zanei: sarebbe una seconda donna in consiglio e non sarebbe un male, ma… Elisa viaggia nella scorta di Mei e dei moriniani. Per noi è quindi invotabile, per coerenza con noi stessi e per timore che si confaccia alle usanze aresiane. Si candida per vedere come sarà in Fidal, per andare e contribuire, mentre impara… Scrive lei stessa, spiegando la propria candidatura: “Tante ragioni e tante motivazioni che è difficile sintetizzare in poche righe, ma che con un po’ di sano confronto potrebbero essere sviscerate e analizzate, anche in base ad eventuali richieste o domande”. Elisa, tu devi spiegare, non puoi pensare che ti si voti sulla fiducia o sapendo che sei disponibile a rispondere alle domande. Si scelgono delle proposte, non una persona per il fatto che è semplicemente disponibile a rispondere. Sensatissimo, certo, rispondere! Sì, ma… cosa? E’ un diritto degli elettori sapere.

Un 2 dicembre milanese

A Milano si vota il 2 dicembre, in un hotel di lusso. Ma vi pare possibile? Già questo, nella sua banalità, marca una fortissima necessità di cambiamento.

Voteranno 63 delegati in quota atleti, esprimeranno due preferenze ciascuno. Noi sosteniamo Avon e Ghiraldini: per ragioni contenutistiche e per cultura sportiva, per esperienza fuori dagli schemi del potere ma con attività sempre fortemente orientate ad onestà e legalità.

Vi abbiamo offerto senza censure le nostre idee. Sull’atletica, su noi stessi ed il nostro ruolo, sulle alternative a noi e sul loro collocamento.

Non rinunciate a usare la vostra testa. Non fate comprare la vostra libertà di pensiero. E’ vero, siete delegati, ma non siete fantocci di dirigenti e tecnici. Andate nell’urna e scegliete, esercitate dignitosamente questo vostro sacrosanto diritto/dovere.

Grazie dell’attenzione,  Il team di “avonghiraldini2012”

 

Scritto da Diego Cacchiarelli

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Domenica 2 dicembre allo ore 10 o 11 in seconda convocazione, inizierà l’atto finale di questa lunga e strana campagna elettorale che vedrà i candidati Alfio Giomi e Alberto Morini contendersi la carica di nuovo Presidente federale per il quadriennio prossimo. Andiamo a scoprire come funziona il voto assembleare.

Prima di entrare nel vivo della macchina elettorale, un velocissimo riepilogo di come si è arrivati alle due candidature di Morini e Giomi.

I candidati Presidente. Strade e tempi diversissimi per i due candidati. Giomi si candida a Marzo 2010 (vedi la news di Atleticanet “DOHA 2010, L’ATLETICA ITALIANA NON VA PEGGIO”), data lontanissima dal voto di fine 2012 e, a detta di molti, una corsa troppo lunga che avrebbe sicuramente sfiancato l’uomo e il progetto. Morini, vice presidente vicario in carica e attuale facente funzioni di Presidente si candida a fine Ottobre 2012 ovvero quasi a ridosso della scadenza delle candidature dopo il forfait, per motivi di salute, del Presidente in carica Franco Arese. Alberto Morini e Alfio Giomi, per potersi candidare, hanno dovuto raccogliere firme di presidenti di società fino al raggiungimento del 10% dei voti del totale. Hanno dovuto raccogliere cioè un po’ più di 10.000 voti da parte delle società. Questa era la condizione essenziale per la validità della candidatura.

I candidati al consiglio federale. Il nostro statuto prevede tre tipologie di consiglieri: i dirigenti, gli atleti e i tecnici. Per i primi vige la stessa modalità di candidatura dei presidenti (raccolta firme) mentre per i tecnici e gli atleti, è sufficiente…candidarsi ed essere ovviamente tecnici o atleti.

Va evidenziato che i candidati, a livello formale, non rappresentano né sostengono un candidato Presidente o l’altro. Nella sostanza la cosa continua ad essere così per i candidati tecnici e ancor di più per gli atleti mentre per i candidati in quota dirigenti, data la modalità di candidatura (raccolta firme, spesso fatta contestualmente a quella di un candidato presidente), ogni nome di candidato è facilmente collocabile in capo ad un candidato Presidente o all’altro.

IL MECCANISMO DI VOTAZIONE
Il voto al Presidente.
Troveremo in assemblea 124 delegati in quota dirigenti, 63 delegati in quota atleti e 35 delegati in quota tecnici. Tutti votano per eleggere il Presidente ma con pesi diversi. I delegati in quota tecnici ed atleti hanno il peso di 1 voto per ogni delegato mentre i delegati in quota dirigenti hanno un peso di circa 750 voti per dirigente (le “pezzature” sono da 750 ma ci sono alcuni delegati con più voti ed altri con meno di 750 a seconda dei resti). E’ lampante la differenza di peso ma la ratio della norma fornisce il senso: è un’elezione politica per cui il presidente deve essere l’espressione di quella parte. Ai tecnici e agli atleti viene data una rappresentanza quasi solo simbolica che però, come vedremo tra poco, assumerà connotati diversi in sede di voti ai consiglieri.
A questo punto va evidenziato un aspetto: questa è un’assemblea di secondo grado ovvero i 124+35+63 delegati sono i grandi elettori, persone cioè che hanno ricevuto il mandato dalla base per votare questo o quel candidato Presidente. In questo senso fare previsioni su chi vincerà è abbastanza facile visto che i delegati, proprio per il mandato ricevuto dalle società di base non dovrebbero modificare il voto che è stato chiesto loro di esprimere. E’ chiaro che l’obbligo è solo morale per cui, piccoli spostamenti di voti potrebbero verificarsi.

Il voto ai candidati in quota dirigenti. Questi candidati consiglieri vengono votati dai 124 delegati in quota dirigenti. In questo senso è largamente prevedibile che, a meno di clamorosi “voti disgiunti”, il Presidente eletto veda eletta anche la sua squadra. Va anche detto che i voti che i delegati possono esprimere nella loro scheda sono 7 (massimo 7), che corrisponde anche al numero dei consiglieri federali in quota dirigenti che siederanno poi in Consiglio.

Il voto ai candidati in quota atleti. Qui il peso del voto degli atleti ha la giusta dimensione: un delegato pesa un voto e vincono i due candidati più votati. Due le preferenze massime da indicare.

Il voto ai candidati in quota tecnici. Il meccanismo è identico a quello degli atleti con l’unica differenza che in questo caso si potrà esprimere un’unica preferenza visto che poi un unico consigliere in quota tecnici siederà in Consiglio.

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Da Queen Atletica

 

Articolo pubblicato da: Andycop

- il: 26/11/2012 alle 20:35

 

Rispetto alla contesa elettorale per le cariche della Fidal ho sempre preso le distanze, dichiarandomi sempre indipendente. E’ cosa nota, presumo, anche se è indubbio che una parte l’abbia lasciata volutamente in-sospeso e dell’altra abbia dovuto rilevarne tutto il rilevabile. L’urgenza era e rimane cambiare le persone che si sono assise su quegli scranni otto anni fa perchè è una legge delle democrazia: chi non soddisfa il “mandato” (ovvero il tacito contratto con gli elettori) deve andarsene.

Ma oggi, purtroppo, c’è un ma.

Ora, questo scritto rappresenta soprattutto un’invocazione indirizzata direttamente al Sig. Giomi per fermarsi un attimo a riflettere su quello che potrebbe essere se tutto dovesse andare come si pensa (e si spera, per molti) andrà. I numeri sembrano del resto parlare chiaro. E questo bisogna farlo prima che sia troppo tardi. Gliel’ho detto di persona qualche giorno fa, a Bergamo, pur rivendicando la mia indipendenza da qualunque schieramento, ma devo farlo pubblicamente perchè altrimenti rimarrebbe lettera morta e il mio lamento un “potevi dirlo prima…” che non servirebbe a nulla. Non riporto la risposta che mi è stata data allora (potrei non aver inteso correttamente e in questo momento non voglio riportare con sufficienza le sue parole) ma tengo valide le mie critiche e le mie parole che ho avanzato davanti a quella piccola platea e che voglio condividere con tutti. Voglio fare la Cassandra sperando di non finir inascoltato come la figlia di Ecuba e del re Priamo.

Il panorama che mi si è prospettato lo vedo infatti molto fosco purtroppo, e simile a quello dell’attuale Egitto. La Primavera Araba di Piazza Tahrir, quella che ha dato il alla ribellione democratica del Maghreb, di fatto commissariata dal governo islamista di Morsi. Morti e feriti che giacciono invano… per ora. E allora, via, ancora a presidiare Piazza Tahrir, e ancora scontri e feriti per rivendicare una libertà promessa, vissuta per una sola notte e poi cancellata dai fatti compiuti da un altro gruppo di potere che vuole mantenere la gestione delle risorse in nome del popolo, ma di fatto contro di esso. E’ questo quello cui andiamo incontro?

E allora, ecco come potrebbe finire. La cordata Giomi presenta in quota-dirigenti il colonnello Parrinello, Comandante del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle. Sergio Baldo, dirigente delle FF.OO.. Giacomo Leone, poliziotto ed ex FF.OO.. A questi aggiungo il tecnico in Area Giomi Roberto Frinolli, la cui progenie è finita in gruppi sportivi militari, e addirittura, è voce ormai ossessiva, l’appoggio incondizionato ad Alessandro Talotti (Carabiniere) e Francesco Pignata (FF.GG.). Mi lasci, Signor Giomi, dubitare su chi e come abbia voluto queste persone: non credo (ma la mia è una semplice opinione da appassionato) che le società civili si siano accordate su queste persone e che esse siano “espressione di macroaree” o acclamate vox populi. Sarebbe illogico e paradossale. Comunque, ve lo scrivo in altro modo: nel prossimo consiglio di Giomi potrebbero esserci ben 6 persone su 10 con un’identità filo-militarista (per carità, tutte ottime persone, nessuno lo mette in dubbio: qualcuna l’ho conosciuta di persona e potrei metterci la mano sul fuoco) e solo 4 “civili”. Il 60% di un consiglio federale sarebbe di fatto estrazione di meno dell’1% di tutti i tesserati italiani che praticano atletica!! Questa si chiama oligarchia militare a casa mia. Diventa difficile per me credere che tutte le società civili italiane possano davvero condividere, dopo aver sostenuto Giomi, una simile immagine del proprio governo.

Ma riflettiamo… A me sembra davvero minimo come segnale di rinnovamento dell’atletica italiana (ciò che si chiedeva, in definitiva) aprendo in cuor mio una desolante panoramica di scarso equilibrio rappresentativo. Pensate, a fronte di un 50-60% di rappresentatività del mondo militare in seno al consiglio (con meno dell’1% di tesserati) il mondo master verrebbe raso a zero, benchè da solo rappresenti oltre il 50% dei tesserati. Non avere una componente master in consiglio (1 su 10 è troppo? …col 50% dei tesserati?) vorrebbe dire, a parer mio, un grave affronto a chi in questi mesi è stato il maggior oppositore dell’attuale mandato a tutti i livelli, suscitando la pubblica riprovazione, raccogliendo attorno a battaglie di diritti moltissimi appassionati e criticando ad ogni piè sospinto ogni azione del cadente governo federale.

Signor Giomi, non sottovaluti chi con la propria passione ci ha messo la faccia pubblicamente per cambiare in meglio questo mondo sportivo. Chi di fatto l’ha aiutata consentendole di gestire una campagna elettorale di secondo piano fino ad un paio di mesi fa; chi ha avuto più efficacia in termini di idee e chi è riuscito ad individuare e a palesare i punti deboli dell’avversario, riuscendo a mettere a nudo tutte le sue incoerenze. Ho scritto quotidianamente su questo sito per denunciare il malessere dell’atletica di oggi giorno: Passioneatletica una decina di volte in quattro mesi (anche se so che ha girato l’Italia in cerca di consensi e non deve essere stato semplice) e naturalmente in maniera strumentale (com’è giusto che sia in una tornata elettorale) alla sua candidatura. Ho raccolto il malessere, il malcontento, mi sono arrivate decine di mail di denuncia e quello che partorirà lo sdegno, la riprovazione di un universo di appassionati e tesserati su tutti i siti, sui social networks, sarà… una giunta militare? Dopo Arese II e la Fidasics, non mi faccia in futuro scrivere di Giomi il Faraone, evocando il triste presagio di una democratizzazione strozzata da scelte “obbligate” come quelle del governo Morsi. Ci costringerebbe a scendere di nuovo in piazza.

Così non va! Mancano 5 giorni e se vuole davvero dare un segnale, lo dia in questo senso: le competenze delle persone sono sicuramente importanti, ma mai come in questo momento è forse più importante il messaggio politico che lei dovrà dare all’atletica italiana dopo anni di scempi: la gente l’ha seguita per avere un segnale in questo senso, non per ritornare a prima di 8 anni fa. Quella strada, si era già visto, era sbagliata: nel frattempo abbiamo solo scoperto che ce n’era una se è possibile ancor peggiore.

Ora, ha in mano almeno una carta sulla quota atleti: almeno uno di loro dovrà essere una persona fuori dagli schemi, che incarni un popolo diverso. Non ci trascini in un giunta Sudamericana, per favore.

Novembre 29th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

BILANCIO STAGIONE 2012: i lanci, il disco.

Resiste Barbolini al “residente” Mancini

 

Anche la pedana del disco si va sempre più svuotando, avara nel tempo di talenti, di promesse e di risultati. Spariti i fratelli Gambardella, in disarmo Livio Vito Tognon, resistono Fabio Barbolini, in “prestito” alla Silca Ultralite Vittorio Veneto e il “residente” Andrea Mancini, peraltro trasferito alla Quercia Rovereto. Ci resta il fresco giovane “ponzanese” Diego Benedetti che ancora non ha superato i quaranta metri (lo ha fatto invece con l’attrezzo da 1 chilo e 750 grammi: 41,71). Una puntata di oltre trentasette metri di Boris Delcev e poi si passa praticamente ai bravi master! Discoboli trevigiani, se ci siete, battete un colpo!

 

Flavia Severin fa il raddoppio!

Guizzo della Mattiuzzo e cresce la Sartori.

 

Senza superare la sua miglior misura dell’anno scorso, Flavia Severin riesce a fare l’en plein peso/disco, incalzata però quest’anno da una bella e sorprendente novità, la junior Miura Mattiuzzo, che, distaccatasi dal tandem con Martina Roccon è volata oltre i trentasette metri, facendo ben sperare per il futuro prossimo. Così anche l’allieva Elena Sartori , in un efficace crescendo si è portata a ridosso delle prime, sfiorando i trentasei metri!

 

Eccovi il quadro-sintesi del disco assoluto maschile e femminile:

  bilancio-stagione-trevigiana-2012-disco-assoluti.jpg

 

 

 

 

Duello Gjeli-Mazzobel: io vedo Bellin!

 

 C’è aria di provvidenziale maretta nella pedana del disco giovanile e, a tutto tondo, sembra profilarsi un duello tra Giorgino Gjeli e Andrea Mazzobel, (risolto per ora solo a fine stagione), ma io starei più attento a Jacopo Bellin, più predisposto al ruolo di discobolo; poi si sa: tra i due contendenti il…terzo gode! Mattia Melis e Edoardo Lisciandra li “sento” più giavellottisti (hanno una bella carica energica, buona velocità e un agile scatto di catapulta). Tutto sommato: piccoli uomini crescono!

 

Eccovi il quadro-sintesi del disco giovanile maschile:

 bilancio-stagione-trevigiana-2012-disco-giovanili.jpg

BILANCIO STAGIONE 2012:

i lanci, il martello.

Sempre in attesa che esploda Francesco Vendrame (il ragazzo “cresce” davvero bene e quest’anno ha sfiorato i cinquantuno metri!), la fa da padrone ancora Bruno De Santis, martellista anche lui preso in “prestito” dalla Silca Ultralite Vittorio Veneto.

Mi sono sembrati un po’ attardati i nostri migliori rincalzi come Christian Piai (il lanciatutto!), Andrea Basei ed Enrico Dal Compare.

Bella la prestazione complessiva di Annarita Maschietto (che ha inseguito i cinquanta metri tutta la stagione e per una manciata di centimetri non li ha raggiunti!). Ferma sulle sue misure Eloisa Torresini, ma è ancora una “ragazzina” e tempo per “spingere” ne ha tanto.

In prospettiva, vedo bene, Elisa De Checchi  e, perché no, la castellana Margherita Marzola.

 

Eccovi il quadro-sintesi del martello assoluto maschile e femminile:

 bilancio-stagione-trevigiana-2012-martello.jpg

 

 

 

Ecco il nuovo che avanza…

Giulio, Elisa, Matteo e Lucia!

 

Di talenti ne sono spuntati più di uno e tutti molto promettenti. Parto da un appassionato sportivo forte  e solare, come Giulio Vento che ha incrementato costantemente le sue prestazioni con il martello da 5 chili fino a raccogliere quasi cinquanta metri (48,29); parlo di Elisa De Checchi che, senza preamboli ha subito alzato lo standard dei suoi lanci a livello regionale competitivo (con il martello da 3 con oltre 49 metri); vi porto a conoscenza del mottense Matteo Lucchese che nell’arco di pochi mesi è cresciuto a livello esponenziale, raggranellando addirittura oltre 53 metri con il martello da 4 chili (53,28 primato trevigiano cadetti, contro il 49,10 di Antonio Fent, Marostica 21 settembre 2003) e  altrettanto ha fatto la volitiva Lucia Dal Ben, impegnata con il suo attrezzo fino a registrare il nuovo primato trevigiano cadette (45,60 contro il vecchio limite di 43,76 di Maria Elena Poloni, Ravenna 13 ottobre 2007).Poi, sì,  poi c’è Fabiano Cecchetti, serio e preparato.

 

Eccovi il quadro-sintesi del martello giovanile maschile e femminile:

 bilancio-stagione-trevigiana-2012-giov-martello.jpg

 

Così  “La Tribuna di Treviso”

Cross, è sbocciata una splendida Viola

Atletica, la runner di Trevignano

conquista il pass per gli Europei di Budapest

  viola.jpg

TREVIGNANO. Prima vittoria della carriera nel cross per Giulia Alessandra Viola, che ottiene così il pass per gli Europei di Budapest del 9 dicembre.

La 21enne di Trevignano, specialista del mezzofondo, sembra trovarsi a suo agio anche nella corsa campestre, esperienza che doveva servire solo a preparare la stagione su pista e invece le sta regalando risultati insperati. Giulia, portacolori del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, si è imposta infatti domenica al Cross di Levico Terme (Trento), prova nazionale di selezione per la rassegna continentale in Ungheria. Sui 7 km della gara femminile, ha sbaragliato la concorrenza fra le under 23, la sua categoria, classificandosi quinta assoluta: mai aveva vinto in questa specialità dell’atletica, tipicamente invernale. «Il primo posto è stato inaspettato», ammette Giulia, «Il percorso, veloce e senza grosse difficoltà, ha giocato a mio favore. Ho corso in progressione, gestendomi e aumentando il ritmo nell’ultimo giro. Le prime quattro della prova assoluta hanno fatto gara a sé, godendo di un margine di una ventina di secondi: io sono rimasta sempre dietro con le altre under 23. Sono contenta, adesso parteciperò di diritto come under 23 al mio primo Europeo di campestre». A Levico, ha dominato l’azzurra dei 10.000 Silvia Weissteiner, mentre in campo maschile, il volpaghese Dylan Titon (Assindustria Padova) è giunto secondo fra gli juniores, risultato che potrebbe garantirgli comunque un biglietto per Budapest. «Mi sto togliendo qualche soddisfazione, malgrado avessi preso il cross come un’occasione per allenarmi, tornare a gareggiare dopo l’infortunio e fare del potenziamento muscolare», prosegue l’atleta di Musano, «Fin qui è andata meglio di quanto sperassi. Cosa potrò fare all’Europeo? Non ne ho la più pallida idea, sarà per me una scoperta e una bellissima esperienza. Mi allenerò queste due settimane a Ostia, per presentarmi nel miglior modo possibile. Decisivo il tipo di percorso: più piatto sarà, più sarò agevolata». Giulia, che punta ai Giochi di Rio 2016, è astro nascente del mezzofondo e predilige anzitutto i 1500. Nella sua vita di atleta, molte cose sono cambiate nell’ultimo anno: ha lasciato Faouzi Lahbi e il Mogliano, trasferendosi alla caserma della Guardia di Finanza di Ostia, dove è allenata da Vittorio Di Saverio. Due settimane fa, si era piazzata quarta fra le promesse al Cross di Volpiano.

Mattia Toffoletto