Settembre 13th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

Regionali assoluti, a Marcon

Marinella Maggiolo, Anna Busatto,  Sara Dehbi, Diego Avon e Nicola Tronca Campioni Veneti Assoluti

 Una volta, quando ero ragazzotto, intorno agli anni sessanta, il campionato regionale era una tappa importante della stagione atletica e in ambito regionale, era di grande prestigio fregiarsi del titolo di campione e, in pista, c’erano i migliori e sugli spalti eravamo in molti a tifare. Mi domando: ma me lo sto inventando? Forse è un film vecchio, in bianco e nero?

A vedere i regionali di questi ultimi decenni (stavo per dire anni) parrebbe proprio di si: fissati ai primi di settembre (dopo le ferie/vacanze), disertati dagli atleti (evidentemente non in forma), smembrati in più giornate di martedi, o mercoledì o venerdì e in più locations, con gli spalti vuoti, i lanci in solitudine… che tristezza vedere gare con uno o due gareggianti, che tristezza per gli atleti che vincono il titolo, come quasi non se lo fossero guadagnato, Nel mio computo statistico, per me, hanno ancora un grande rilievo gli atleti onorati dal titolo di campione regionale, malgrado tutto e…continuo a sognare una grande competizione e vanamente a crederci

Per me (che li conosco) Marinella Maggiolo, Nicola Tronca e Diego Avon sono grandi atleti e degnissimi Campioni Veneti Assoluti e gli assenti hanno sempre torto e il Campionato Regionale andrebbe valorizzato di più, costruito per gli atleti e… sto continuando a sognare. Inguaribile.

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Godiamoci Marcon e quel poco che ci ha offerto: altri cinque campioni “trevigiani” più altri due Campioni Veneti Marco Martini sui 200m. e il coraggioso Luca Gerotto sui 5.000m.(sono contento per lui, grande animatore atletico!). E che dire dell’allieva  Anna Busatto  primattrice degli 800m.(ha un grande avvenire nel mezzofondo) e di Sara Dehbi, graziosa allieva sui 400hs.

E ci sono altre storie interessanti, i 200m. di Marcelo Emele, secondo in 22”79,  il ritorno di Alessandro Marcon (secondo a 57”36), di Roberto Magagnato (terzo in 58”67) e di PierLuca Tondo, assente dalla pista da alcuni anni, sui 400hs. la piazza d’onore dello junior Dylan Titon ( sui due splendidi cavalli di razza come Stefano Pretotto, classe 1972 e Christian Cenedese, classe 1973) e ancora il bronzo dei due juniores Davide Marangon (triplo) e Diego Benedetti (peso). Infine da evidenziare le belle performances di Ilaria Cavallin e Martina Bellio sui 200m. e della stessa Bellio ed Elena Soligo nel lungo.

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Luca Gerotto, campione promesse

 

COMUNICATO UFFICIALE DELLA FIDAL VENETO

 

Perco e Stevanato in evidenza nella seconda giornata dei campionati regionali assoluti e promesse su pista. Ieri sera, a Marcon (Venezia), lo junior bellunese ha vinto gli 800 in 1’50”43, precedendo in volata il ventenne veneziano Miro Buroni, autore di un netto miglioramento (1’50”70). Quarto un altro giovane bellunese, l’allievo Enrico Riccobon (1’52”80).

 

La promessa Francesca Stevanato si è imposta nel peso con 14.88, sua terza misura stagionale, a 20 centimetri dal personale risalente al 2011. Due gare femminili sono state vinte da atlete della categoria allieve: gli 800, con Anna Busatto (2’19”63), e i 400 ostacoli, con Sara Dehbi (1’12”49).

 

RISULTATI. Uomini. 200 (v. -0.4 m/s): 1. Edoardo Calderaro (Biotekna Marcon) 22”60 (campione regionale assoluto), 3. Marco Martini (Gagno Ponzano) 22”99 (campione regionale promesse). 800: 1. Emilio Perco (Ana Feltre) 1’50”43 (campione regionale assoluto), 2. Miro Buroni (Venezia Runners Murano) 1’50”70 (campione regionale promesse). 5000: 1. Diego Avon (Biotekna Marcon) 14’57”89 (campione regionale assoluto), 8. Luca Gerotto (Trevisatletica CentroMarca Banca) 17’09”84 (campione regionale promesse). 400 hs: 1. Andrea Zuin (Assindustria Pd) 55”92 (campione regionale assoluto e promesse). Asta: 1. Nicola Tronca (Silca Ultralite) 4.70 (campione regionale assoluto), 2. Andrea Bizzotto (Biotekna Marcon) 4.30 (campione regionale promesse). Triplo: 1. Alessandro Berto (Vicentina) 13.90/+0.3 (campione regionale assoluto). Peso: 1. Daniel Zarpellon (Biotekna Marcon) 15.29 (campione regionale assoluto), 4. Giovanni Dalla Vecchia (Vicentina) 12.16 (campione regionale promesse).

 

Donne. 200 (-0.2): 1. Marinella Maggiolo (G.A. Bassano) 25”35 (campionessa regionale assoluta), 2. Laura Strati (Esercito) 25”62, 3. Ilaria Cavallin (S. Giacomo Banca della Marca) 26”33 (campionessa regionale promesse). 800: 1. Anna Busatto (Atl. Mogliano) 2’19”63 (campionessa regionale assoluta), 5. Natascia Meneghini (Venezia Runners Murano) 2’23”47 (campionessa regionale promesse). 5000: 1. Giulia Caiti (Cus Genova) 17’28”23. 400 hs: 1. Sara Dehbi (Atletica di Marca) 1’12”49 (campionessa regionale assoluta). Lungo: 1. Giada Palezza (Atl. Schio) 5.65/+0.6 (campionessa regionale assoluta), 2. Erica Nicolis (Lib. Valpolicella Lupatotina) 5.59/+0.6 (campionessa regionale promesse). Peso: 1. Francesca Stevanato (Audace Noale) 14.88 (campionessa regionale assoluta e promesse).

 

>>>Per i risultati completi, clicca qui

 

 

 

 

Per le giovani promesse il decimo posto nelle graduatorie nazionali

Le gare si disputeranno a Rieti nel weekend del 6-7 ottobre 2012

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La squadra femminile under 23 dell’Atletica Silca Conegliano agguanta la finale scudetto. Al termine di una bella stagione, la decima posizione nella graduatoria nazionale porta Promesse e Juniores coneglianesi alla finale del campionato di società di categoria che si disputerà a Rieti il 6 e il 7 ottobre 2012. “Si tratta di un bel risultato che a livello di settore giovanile non ottenevamo da una decina di anni”, commenta il dirigente Raffaele Moz

Su una trentina di squadre che lottavano per entrare nella finale scudetto l’Atletica Silca Conegliano, guidata dal direttore tecnico Lionello Bettin, ha ottenuto il decimo posto sui 12 disponibili (unica in provincia di Treviso e in compagnia dell’Atletica Vicentina a livello regionale). In questo è stata importantissima la prestazione “corale” di tutta la squadra. A brillare, in particolare, Eleonora Morao che, con 1′00”97 nei 400 ostacoli, ha ottenuto ben 916 punti (e 859 nei 400 metri corsi in 57”42), Martina Lorenzetto che, con un salto in lungo di 5,86 metri, ha conquistato 895 punti ed Elisabetta Colbertaldo che, con le prestazioni di 11′01”17 sui 3000 siepi e 10′23”12 sui 3000 metri, ha guadagnato rispettivamente 848 e 812 punti. In totale la squadra femminile under 23 ha portato a casa 13.353 punti. 

“Questa finale è un bel punto di arrivo per le giovani leve – afferma Francesco Piccin, presidente di Atletica Silca Conegliano – si comincia a vedere una squadra completa, dai cadetti ai ragazzi fino agli under 23, abbiamo cominciato a curare con attenzione il vivaio e piano piano si sono riempiti tutti i tasselli di una vera e completa società, a 360 gradi”. 

La finale scudetto under 23 femminile si aggiunge ad altre due finali societarie conquistate da Silca Ultralite Vittorio Veneto e Atletica Silca Conegliano: la squadra maschile e quella femminile (composta da quasi tutte under 23, tra l’altro) hanno infatti raggiunto, rispettivamente, la finale A Argento e la finale A1. I tricolori assoluti su pista 2012 si disputeranno il 22 e il 23 settembre a Campi Bisenzio (Fi) e Fermo. Soddisfazione dunque per gli sponsor che sostengono la squadra e i volontari che da sempre si prodigano per la buona riuscita degli eventi organizzati dalle due società.

 

Proprio a denotare l’attenzione per bambini e ragazzi, Atletica Silca Conegliano e Silca Ultralite Vittorio Veneto aderiscono al progetto “Doteinmovimento”, un’iniziativa realizzata da Assosport, Coni e Regione Veneto per incentivare la pratica sportiva tra i bambini appartenenti alle famiglie meno abbienti. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre.

 

 

 

 

Ritorno ad una amara realtà

Alfio Giomi

 

Quando è uscito il documento “L’atletica del futuro, impegno e passione” nella premessa c’era scritto che usciva prima dei Campionati Europei poiché il nostro giudizio sull’operato della FIDAL prescindeva da risultati ottenuti dai nostri atleti nelle ultime manifestazioni internazionali.

Il giudizio, non positivo, era legato a molti aspetti, non solo ai risultati tecnici. Personalmente poi mi sento “tifoso a prescindere” e credo che in queste occasioni, comunque la si pensi, tutti e dico tutti diciamo “forza azzurri”.

Ciò nonostante, a seguito delle tante polemiche suscitate dalle convocazioni per Londra, ed in particolare di quella di Andrew Howe, qualche parola va detta in merito.

L’esclusione di Andrew dai Giochi Olimpici è la punta di un iceberg!! La sua esclusione ha fatto giustamente più rumore perché stiamo parlando di un talento straordinario alle prese con situazioni difficilissime da cui ancora una volta stava uscendo vincitore (l’ultimo infortunio appariva veramente tanto serio da mettere in discussione la ripresa, tanto più in tempi così brevi).

Il problema è stato l’intera gestione della formazione della squadra per i Giochi Olimpici, che ha penalizzato numerosi atleti. Premesso che è sempre difficile trovare l’equilibrio tra la necessità di mandare atleti competitivi e quella di dare a tutti coloro che comunque hanno ottenuto il minimo olimpico di partecipare, a me sembra che in questa occasione sia stata fatta una scelta più che tecnica “amministrativa”.

Nel senso che si sono fissate regole estremamente rigide e sono state applicate tout-court, non valutando che ogni prestazione in atletica va contestualizzata. Tutti sanno bene come ogni risultato vada letto insieme al dove e come si è realizzato. Un salto o uno sprint a 2000 metri di quota ha un valore ben diverso da quello ottenuto a livello mare. E il vento? Tra correre con + 2 o – 2 possono esserci in un 100 metri 30/40 centesimi di differenza, dall’Inferno al Paradiso. O anche, è meglio fare 1.45 in un 800 mt in cui si arriva 10 a 15 mt dal primo o vincere una manifestazione internazionale con 1.47?

Insomma il risultato nudo e crudo non contestualizzato è solo una parte della prestazione. E’ chiaro che i tempi ottenuti da Andrew a Bressanone ed il fatto di aver vinto la gara davanti ad avversari accreditati avrebbe ampiamente giustificato la scelta tecnica sia di inserirlo in staffetta, anche part-time, che di iscriverlo ai mt 200.

 

 

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Parliamo di fatti oggettivi

di Renato Canova

 

 

 

 

Domani “Vetrina fotografica” di Gabriele Marsura, dedicata a Majano, in omaggio ai suoi atleti!

 

 

 

 

 

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Flora Pavan, Treviso 17 aprile 1954. Gran carattere di atleta e fortemente “appassionata”dell’atletica: il suo fiore, la passiflora! inizia giovanissima (dodicenne) e già vanta 8″7 sui 60m. e un favoloso e irripetibile 9″2 sui 60hs. (h?) con il GATreviso. poi nel 69 passa all’Atletica Spresiano e nel 1970 è Campionessa e Primatista Nazionale allieve di pentathlon con 3.660 punti: un trionfo!
Stabi…

(Leggi il testo completo sull’album “…anche questa è Atletica Trevigiana”!”)

 

 

 

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Marta Gasparetto, Asolo 8 giugno 1984. L’asta è una disciplina giovane per il settore femminile e da noi stenta a prendere vigore, eccezion fatta per Marta, (il fenomeno Eleonora Moras, cadetta nazionale dell’era felice di Andrea De Lazzari, è stata come una brillante cometa, subito sparita!), davvero “unica” nel suo genere e non solo! Simpatica, gentile e tenace ha volato per noi fino a 3,70. Marta è stata Campionessa regionale nel 2007.

Settembre 12th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

Pubblicato da Alberto Stretti

LETIZIA TITON:TALENTO ITALIANO CHE APPRODA NELLA NCAA

 

LETIZIA TITON INIZIA L’AVVENTURA AMERICANA:

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Da qualche settimana si è trasferita definitivamente negli States per iniziare la sua nuova avventura di vita e sportiva:la padovana dell’Assindustria Letizia Titon ha accettato la carriera NCAA presso Eastern Kentucky University

-Solitamente abituati alla disperata caccia al corpo militare,tu hai preferito continuare la tua esperienza atletica seguendo invece la carriera universitaria americana…cosa ti ha spinto a questa decisione ?


Prima ancora di venire a conoscenza dell’esistenza dei gruppi sportivi militari, quando ero cadetta, mi aveva incuriosito il fatto che fosse possibile, ottenendo dei buoni risultati, avere una borsa di studio per andare in un’universita’ americana. Non avevo mai veramente pensato che cio’ sarebbe potuto accadere, lo vedevo come qualcosa di veramente difficile, piu’ di entrare in un corpo militare. Per questo e per la generale cultura atletica qui in Italia, crescendo ho smesso di pensare al sogno dell’universita’ americana, pensando maggiormente a cercare di entrare in un corpo militare.

Non ho fatto follie per conquistare nessuna delle 2 cose: naturalmente ce la mettevo tutta in allenamento, ma io e mio padre, che mi allenava fino a qualche mese fa, abbiamo sempre creduto nel fare le cose gradualmente, niente picchi precoci per poi non avere piu’ voglia e smettere di correre, come purtroppo e’ successo a molte mie avversarie delle categorie giovanili. Nonostante questo la possibilita’ di entrare in un corpo militare e quella di andare in un’universita’ americana mi sono arrivate contemporaneamente. In un primo momento ero orientata maggiormente verso il corpo militare: chi mai avrebbe rifiutato un’opportunita’ come quella, diventare un’atleta professionista, avere un salario con qui aiutare i miei genitori che hanno fatto moltissimi sacrifici negli scorsi anni per aiutare me e mio fratello, Dylan, a seguire i nostri sogni. D’altra parte pero’ continuavo a pensare anche all’universita’ americana, che mi avrebbe tenuta ancora lontana dal mondo del professionismo per ben 4 anni, e che pero’ mi avrebbe dato la possibilita’ di crescere moltissimo come atleta in un ambiente dal quale in questo momento stanno uscendo alcuni dei piu’ forti alteti in ambito mondiale. Con il corpo militare con il quale ero maggiormente in contatto le cose non sono andate come dovevano andare, ma nel frattempo ero stata contattata da un altro corpo, che era quello in cui sognavo di entrare da quando ne avevo scoperto l’esistenza. E’ in quel momento, pero’ che ho deciso di prendere un’altra strada: non sono ancora una professionista, ci sono ancora tante cose che voglio migliorare di me stessa come atleta e come persona, e per questo l’NCAA mi e’ parsa la scelta migliore.

-Sei considerata una delle promesse dell’atletica azzurra.vuoi ricordare a tutti i nostri lettori quali sono i tuoi titoli che hai gia conquistato?

 

Ho ottenuto 6 titoli italiani: 4 di corsa in montagna (da Allieva,2008 e 2009, e da Junior, 2010 e 2011), 1 di Corsa Campestre (da Junior nel 2011) ed 1 in pista sui 5000m (da Junior nel 2011)

-Sei nel Kentucky,vuoi raccontarci come è avvenuto il contatto con la Eastern Kentucky University?Altre università ti hanno cercata?

 

In seguito alla mia partecipazione ai Campionati del Mondo di Cross a Punta Umbria, nel 2011, sono stata contattata da 3 universita’ americane tramite email: l’Iowa State University, Virginia Military Institute (che era stata la mia prima scelta) e l’Eastern Kentucky University … Poi a febbraio di quest’anno, quando avevo gia’ firmato con EKU, mi ha contattata anche University of Virginia.


-Cosa ti aspetti dal primo anno come Freshman?? (se non dico male)

Dal mio primo anno di universita’ , in cui sono un freshman (nel secondo anno si e’ sophomore, nel terzo junior e nel quarto senior) non so bene cosa aspettarmi, specialmente per la stagione di cross. I primi mesi saranno duri dal punto di vista dell’ambientamento, e’ tutto un modo diverso di vivere, devo abiutuarmi ad una nuova routine, di allenamento, di alimentazione di sonno etc. I miei obiettivi li’ pongo dunque nella stagione primaverile, quella indoor/outdoor: non ho mai gareggiato indoor, quindi quella per me sara’ un’esperienza nuova, ma per l’outdoor voglio abbassare notevolmente il mio personale sui 5000m, che risale al 2011, dal momento che quest’anno non ho preso parte alla stagione in pista, in modo tale da potermi qualificare per i campionati europei U23 che si terranno a Tampere.

 

-Solo atleta ad Eku o anche studente?se anche studente…di cosa?

 

Si’, per gareggiare nell’NCAA e’ necessario essere un ”full time student”: dunque io studio Sociologia, con 15 ore settimanali (frequenza obbligatoria). Inoltre, in quanto ‘’student-athlete” per tutto il primo semestre dovro’ andare 8 ore alla settimana in “study hall”, una biblioteca privata per gli studenti-atleti … poi, se dopo gli esami invernali la mia media sara’ abbastanza alta, le ore diminuiranno, mentre da sophomore saro’ libera di gestire lo studio autonomamente.

-Già da qualche settimana negli States,come trascorrono le tue giornate? quanto tempo ti richiede l’allenamento?

 

Le giornate da student-athlete sono caotiche, come ho detto prima, ci vorra’ qualche mese per abituarcisi. Da Lunedi’ a Venerdi’ mi sveglio alle 7 (2 giorni tra questi alle 5.45 per il primo allenamento) per andare a lezione, per le 11 ho finito con le lezioni (tranne il giovedi’ che ho una lezione serale, dalle 6 alle 8.45).. riposo per un’ora, vado a pranzo, poi study hall e allenamento pomeridiano ogni giorno dalle 15.30 alle 17.30. Poi di nuovo study hall, cena, poi si passa un po’ di tempo con i compagni di squadra e via a dormire.

-Hai tutti gli impianti dentro l’Università per allenarti??

 

Come tutti gli studenti qui, posso utilizzare qualsiasi impianto presente qui sul campus: abbiamo 2 palestre con ogni macchinario possibile, 2 piscine, una pista indoor, una pista outdoor, un percorso da 5km su prato collinare, un percorso da 1km su prato piatto (per il riscaldamento), un percorso da 3km collinare sterrato e molteplici strade in cui avventurarsi per le corse piu’ lunghe.

-Che differenze hai notato nei primi allenamenti in terra d’america??

 

 

Innanzitutto il fatto che ho un gruppo di allenamento, ma non un gruppo come quelli che si possono trovare anche a casa nostra, perche’ non e’ un gruppo di individui che si allenano insieme, ma una squadra. Si corre per migliorare se stessi, ma anche per portare onore alla propria scuola, e si spera che tutte le ragazze possano fare bene a seconda dei vari livelli. Cio’ non toglie che ci sara’ competizione e rivalita’ tra di noi in gara, ma sara’ sempre accompagnata dall’amore per la squadra e dalla volonta’ di qualificarsi per le competizioni piu’ importanti non individualmente, ma con tutte le ragazze. In queste prime settimane questa e’ la differenza che ho notato di piu’: avere le tue compagne di allenamento che ti incitano mentre fai fatica e viceversa per poi alla fine farsi tutte i complimenti e battere il 5 ad ogni componente della squadra (siamo in una quindicina).

Penso che questo tipo di esperienza sia molto formativa, troppo spesso ci si concentra solo su se stessi perche’ si pensa che l’atletica sia uno sport individuale… ed e’ vero, lo e’ effettivamente, pero’ viverla in questo modo aiuta davvero tanto per come ci si pone nei confronti della vita. Quando entri a far parte di un gruppo cosi’ grande, non sei piu’ nessuno, non sei la campionessa italiana o un azzurrina, sei una tra le tante componenti della squadra. E’ come ripartire da zero, devi guadagnarti la tua posizione nella squadra, rendendoti piu’ umile, e facendoti imparare a relazionarti con le altre persone in una societa’, perche’ una squadra come questa non e’ altro se non una piccola societa’ a se’ stante, con delle regole e delle classi sociali di diversa importanza ed ognuno deve contribuire a rendere la societa’ la piu’ equilibrata possibile.


-l’attaccamente alla maglia della propria università è cosi forte anche per te che sei appena arrivata?

 

Diciamo che quando sono arrivata non c’era… non avevo mai visto il campus, non conoscevo le ragazze… ma ora, man mano che si avvicina la prima gara e che la squadra inizia a conoscersi meglio (siamo 7 freshmans, quindi una squadra giovane) inizio a sentirlo sempre di piu’, e penso che quando inizieranno le competizioni allora la sentiro’ per davvero.

-Questo weekend inizia la stagione NCAA di cross e per te ci sarà la Division 1 con i migliori talenti… esordirai gia alla prima gara?cosa ti aspetti dall’esordio?

 

Nei primi 3 meet di settembre gareggeremo tutte. Poi, in base allo stato di forma di ciascuna, nelle gare piu’ importanti tra la fine di ottobre ed inizio novembre, veranno scelte le 7 componenti della squadra principale. Sabato avremo il nostro primo meet, a Memphis, Tennessee. La gara sara’ di 5km (10km per i ragazzi) e ha una particolarita’, cioe’ che si svolge di sera … la mia gara partira’ alle 20.30 … correremo al buio, con le luci del campo da calcio accese, una cosa nuova ed emozionante, prima corsa campestre NCAA e primo cross di sera … non vedo l’ora !

 


-Ti rivedremo a correre in Italia,quando NCAA e gli studi te lo permetteranno?

 

Naturalmente! Sono ancora tessereata con Assindustria Sport Padova, e tornero’ in tempo per fare i campionati nazionali in pista e poi qualche corsa su strada, siccome in quel periodo estivo dovro’ gia’ iniziare a preparare i cross.

 

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AGGIORNAMENTO!!!!

 

Report completo della sua prima gara con video e foto… thanks to Flotrack

 

Risultati ufficiali della sua prima gara…un brillante 24esimo posto!!!…portando punti importanti per la vittoria della sua università!!

 

 

 

 

Ritorno ad una amara realtà

Renato Canova

Dopo il periodo olimpico, ho fatto una rimpatriata dal Kenya, ed ho avuto l’opportunità di vedere alcuni meeting italiani di Settembre (Brugnera, Padova e Rovereto), dove ho incontrato vecchi amici, atleti ed allenatori che mi hanno raccontato le loro pene attuali.

I miei ultimi dieci anni di attività, dopo aver lasciato il mio ruolo di Direttore Tecnico Scientifico della FIDAL a fine Dicembre 2002, si sono sviluppati in luoghi diversi, ma primariamente in Kenya.

Essendo stato responsabile del mezzofondo del Qatar, i cui migliori atleti provenivano dal Kenya, ho avuto l’opportunità di rimanere molti mesi ogni anno ad Iten, considerata oggi la Mecca del mezzofondo mondiale, e di seguire la maggior parte dell’attività svolta ai massimi livelli, dai Campionati Mondiali delle varie categorie, ai Giochi Olimpici, ai meeting di Golden League prima e di Diamond League oggi, nonché le più importanti Maratone mondiali.

In questa mia attività internazionale, c’è sempre stato un comune denominatore: mai ho avuto l’opportunità di incontrare tecnici italiani, ed anche il numero di atleti azzurri inseriti nella attività di vertice è risultato piuttosto risibile.

In particolare, a parte rarissime eccezioni, come è il caso di Meucci attualmente, nessun atleta nostrano ha mai mostrato né l’intenzione né la possibilità di frequentare una attività di vertice, ed il mezzofondo azzurro è praticamente scomparso dalla scena internazionale.

Nel mio piccolo Giro d’Italia settembrino, l’argomento fondamentale di ogni conversazione pareva essere uno soltanto: il malcontento generale verso una conduzione acefala dell’attività, da parte di una Federazione chiaramente inesistente, il cui risultato nell’ultimo quadriennio è stato il totale azzeramento di un settore tecnico funzionante.

Dato che negli ultimi anni, ad onor del vero, non ho avuto il tempo di seguire le vicende italiane (a parte l’amara constatazione che, a livello internazionale, siamo ormai divenuti poco più di una barzelletta, seguendo in parte il trend derivante dal comportamento dei nostri partiti politici), ritornato finalmente a casa ho deciso di fare una piccola ricerca, per capire su quali prospettive l’Italia del mezzofondo possa contare nell’immediato futuro, se non altro a livello europeo.

Il mio obiettivo era di capire se le lamentele generali, presentate da ogni componente atletica con la quale mi sono incontrato (da atleti a tecnici, da dirigenti di società minori a dirigenti di grandi club, da giudici a giornalisti), avevano un fondamento oggettivo o, come spesso accade, erano piuttosto la risultanza di un lassismo personale delle suddette componenti, abituate ad un sistema assistenziale che ha via via limitato le capacità individuali di trovare soluzioni a semplici problemi.

Sono pertanto andato a considerare le graduatorie europee juniores del mezzofondo, a partire dal 2006, alla ricerca di qualche dato che mi potesse illuminare.

Più avanzavo nella ricerca statistica, più mi ritrovavo in un deserto assai più esteso del peggiore degli incubi.

Considerando le presenze annuali di nostri atleti juniores nei primi 30 europei di ogni stagione, la situazione che mi si è presentata è la seguente :

800 metri maschili :

2006 : Mario Scapini (19° con 1’49”61) e Sebastien Giani (24° con 1’50”06), di cui non si hanno più notizie

2007 : Scapini si è migliorato a 1’48”36 (8° posizione)

2008 : Giordano Benedetti, ottimo talento, in 3° posizione con 1’47”52, ed ancora Scapini (6° in 1’48”18)

2009 e 2010 : nessun atleta nei primi 30 (al limite di 1’50”40)

2011 : Stefano Massimi (16° con 1’49”21) e Mattia Moretti (23° con 1’49”86)

2012, finalmente, un po’ di sangue nuovo, sicuramente non legato a nessuna iniziativa federale, vista la provenienza degli atleti : Abdikadar Ali Mohad (10° con 1’48”74), Emilio Perco (11° con 1’48”88), Soufiane El Kabbouri (12° con 1’48”97) e Jacopo Lahbi (15° con 1’49”15)

1500 metri maschili

2006 : Nessuno

2007 : Mario Scapini (5° con 3’44”99) e Merihun Crespi (26° con 3’48”98)

2008 : Sempre Scapini, sceso a 3’44”94 per la 6° posizione

2009 : Nessuno

2010 : Francois Marzetta (20° con 3’46”14)

2011 : Stefano Massimi (30° con 3’47”95)

2012 : Abdikader Ali Mohad (2° con 3’41”88) e Samuele Dini (30° con 3’48”69)

5000 metri maschili

Nell’arco di 7 anni, per tre di questi (2006 / 2007 / 2011) nessun azzurrino è stato nei primi 30. Nei restanti, abbiamo avuto per un biennio Ahmed El Mazoury (3° nel 2007 con 14’15”37 e 9° nel 2008 con 14’20”87), quindi Michele Fontana (16° con 14’28”40 nel 2010) e Lorenzo Dini (8° con 14’22”97) nella presente stagione.

10000 metri maschili

Si tratta di una specialità non troppo indicativa, in quanto viene disputata raramente dagli juniores. Tuttavia, in quest’arco di tempo possiamo ricordare solo due azzurri : Andrea Lalli (4° nel 2006 con 29’58”2) e Daniele D’Onofrio, 2° quest’anno con 29’45”43. Dal 2007 al 2011, nessun junior ha mai corso al di sotto dei 31’

3000 metri siepi maschili

2006 e 2007 : Nessuno

2008 : Ahmed El Mazoury (15° con 9’07”47 da non specialista)

2009 : Maurizio Tavella (20° con 9’06”45), Andrea Scoleri (21° con 9’07”85) e Andrea Sanguinetti (24° con 9’08”69)

2010 : Francois Marzetta (2° con 8’46”60), Giuseppe Gerratana (6° con 8’53”25), ancora Sanguinetti progredito a 8’56”08 (11° posizione), Tavella (20° con 9’05”28) e Luca Sponza (27° con 9’09”38)

2011 : Ancora Sanguinetti, stazionario (9° con 8’55”21)

2012 : Italo Quazzola (10° con 9’05”28)

Veniamo ora alle donne. Qui il terzo mondo è sicuramente molto più organizzato ed interessato al mezzofondo di quanto non siamo noi.

Per me è stato un vero shock vedere liste europee con una quasi totale assenza di atlete italiane.

Ma ecco i dati :

800 metri femminili

Dal 2006 al 2012 : 7 anni senza una atleta nelle prime 30 europee

1500 metri femminili

Giulia Viola presente sia nel 2009 (20° con 4’19”20) che nel 2010 (10° con 4’17”81) e nulla più

5000 metri femminili

Veronica Inglese (9° con 16’41”37) e Lucia Colì (12° con 16’52”) nel 2009, Federica Bevilacqua (5° con 16’19”60) nel 2010, ed ovviamente nessuna nell’ultimo biennio

3000 metri siepi femminili

Valeria Roffino per un triennio (30° con 10’54”39 nel 2007, 10° con 10’23”72 nel 2008 e 7° con 10’17”35 nel 2009), affiancata da Giulia Martinelli (12° con 10’24”93 nel 2009 e 3° con 10’05”49 nel 2010)

L’ultimo biennio non vede neppure una azzurrina nelle prime 30 europee, in tutto l’arco del mezzofondo.

Pare chiaro che la Federazione ha grandi colpe in un siffatto degrado, e che il settore tecnico è stato sostanzialmente incapace di arginare una situazione che si stava deteriorando.

Non conosco nei dettagli eventuali motivi del disagio generale. Posso però indicare alcuni punti che dimostrano chiaramente come chi doveva decidere non conosca nulla dei meccanismi dell’atletica, delle motivazioni che spingono un giovane a fare uno sport individuale, dei valori continentali in campo, per non parlare ovviamente della conoscenza tecnica di base.

Ad esempio, dalla semplice lettura dei dati forniti, si evince che solo due atleti hanno avuto, in 7 anni, la capacità di entrare nei primi 5 europei, a dimostrazione di possedere un buon talento : Giordano Benedetti (3° sugli 800 nel 2008) e Giulia Martinelli (3à nelle siepi nel 2010). In una Federazione normale, capace di porre lo sviluppo degli atleti di talento al primo punto di un obiettivo programmatico (in quanto senza i risultati degli atleti un movimento ed una federazione diventano deboli, l’attività perde visibilità e viene disconosciuta, eventuali sponsor non si avvicinano, quindi si perdono immagine e peso promozionale), due atleti come questi sarebbero incentivati a crescere attraverso la partecipazione ad attività internazionali istituzionali, in modo da formare quel bagaglio di esperienza che in futuro dovrebbe consentire di presentarsi competitivi nelle grandi manifestazioni.

La realtà è invece stata la seguente : pur ampiamente entro i limiti stabiliti dalla Federazione Europea per la partecipazione ai Campionati Europei (quest’anno di serie B, vista la vicinanza con l’avvenimento Olimpico, costituenti pertanto l’ideale rampa di lancio per atleti talentuosi che debbono imparare), ma fuori dai limiti imposti dal Consiglio Federale, di ben 3/100 Benedetti (1’47”03 contro 1’47”00) e addirittura di 1/100 la Martinelli (9’48”01 contro 9’48”00, senza peraltro dimenticare che lo scorso anno aveva corso sotto i 9’40” ed aveva fatto un esaltante Campionato Europeo promesse), questi atleti non sono stati inviati ad Helsinki, in ottemperanza ad una ottusa ed incompetente visione ragionieristica, che la dice lunga sulla incapacità gestionale degli attuali dirigenti e sulla mancanza di passione e cultura sportiva che li caratterizza.

D’altro canto, la pedissequa accettazione di una tale situazione kafkiana da parte dell’attuale settore tecnico nazionale dimostra che questo è stato completamente azzerato, non avendo nessun potere né tecnico né politico.

Parlando con molti tecnici, ho poi appreso che, nella maggior parte delle regioni, l’attività delle categorie assolute si è totalmente diradata, con una quasi totale sparizione di riunioni a carattere regionale ed interregionale, che non siano dedicate alla pura attività giovanile. Ora, poiché l’obiettivo ultimo di un atleta è quello di gareggiare, è ovvio che si è arrivati al punto di castrare gli stimoli agonistici degli atleti, non più in grado di trovare sbocchi agonistici pari ad impegni in allenamento di forte professionalità.

Quando, a fine 2002, mi ero dimissionato dal mio ruolo di Direttore Tecnico Scientifico, il motivo fondamentale era stato che non sopportavo di dover spartire, e subire, con una parte della Federazione di allora, scelte che, a parer mio, erano distruttive della nostra disciplina. Già allora era in atto una guerra, all’interno della stessa Federazione, dove chi non faceva (ovvero la maggior parte degli addetti ai lavori) contestava chi faceva, e non si accettavano idee innovative, perché l’obiettivo primario non era di certo lo sviluppo dell’atletica leggera, bensì il mantenimento di un posto di potere in Consiglio Federale.

Oggi, dopo dieci anni, ritrovo una condizione decisamente peggiore, perché, se allora c’era comunque una minoranza che si batteva per un cambiamento con progetti innovativi (minoranza che ha perso la battaglia, e coloro che si battevano si possono individuare facilmente perché al momento non sono parte della attuale Federazione), oggi c’è una nullità totale sotto tutti gli aspetti : senza passione, senza conoscenze specifiche, senza adeguati valori umani, ma con l’arroganza di chi vuol comandare (“Se un dipendente ruba, non viene indagato il padrone….”) senza conoscere la propria truppa, e la presunzione di sapere quando, atleticamente parlando, si è invece analfabeti.

Mi scuso se, da un discorso tecnico, sono passato a parlare, con veemenza, di situazioni che sconfinano nella politica sportiva. Il fatto è che bisogna capire come i vari organi istituzionali (Federazione Centrale, Comitati regionali e Società), così come tecnici e dirigenti, debbano essere un SERVIZIO per gli atleti, con il chiaro obiettivo di metterli in grado di raggiungere le migliori prestazioni possibili. E’ la sommatoria dei migliori risultati individuali che costituisce la forza di un Club e di una Nazione, e che dà visibilità e carisma ad allenatori e dirigenti. Quindi, il circolo si chiude : la Federazione e/o il Club lavorano per il risultato dell’atleta, il quale, tramite il suo risultato, lavora per Federazione e Club.

Alla fine di tutto, non si può capire l’atletica e gli atleti se non si è in grado di rispondere a questa semplice domanda : “PERCHE’ UN GIOVANE SCEGLIE DI PRATICARE L’ATLETICA LEGGERA ?”.

Questo sarà il nostro prossimo tema.

 

Domani “Vetrina fotografica” di Gabriele Marsura, dedicata a Majano, in omaggio ai suoi atleti!

 

 

 

 

 

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Lucio Fregona, Asolo 21 aprile 1964. In assoluto il più grande podista italiano di montagna di cui ancora è l’indiscusso re! Azzurro con 23 presenze dal 1986 al 2003, famoso per la sua “discesa” da maestro è stato Campione del Mondo individuale nel 1995 e, a squadre, ha collezionato svariati titoli mondiali, europei e, con la Forestale, almeno 20 titoli italiani, campione nazionale assoluto nel 1996 e junior nel 1983, è tuttora sulla breccia nel settore dei master. Lucio vanta 2h 21. 13. nella maratona, 1h 03. 56. nella maratonina e in pista: 5000m. 15′27″5 (forse meglio…) e 10.000m. 30′33″3.

 

 

 

 

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Letizia Titon, Montebelluna 14 maggio 1992. E’ il più bel fiore spuntato nella nostra “corsa in montagna”!!! L’azzurrina Letizia è già stata Campionessa italiana in questo tipo di corsa durissima nel 2008/2009 come allieva e nel 2010/2011 come junior. Inoltre nel 2011 si è fregiata del titolo nazionale nella “campestre” e in pista sui 5000m.. Ora è negli USA con una borsa di studio, per essere sempre e di più la nostra stella alpina! Vanta in pista anche: 800m. 2′24″68; 1000m. 3′03″74; 1500m. 4′43″15; 2000m. 6′40″91; 3000m. 9′56″62; 5000m. 17′17″51; 2000siepi 7′16″16; 3000 siepi 11′26″83.

Settembre 11th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

MARATONINA SUL GRATICOLATO ROMANO

Grande Giandomenico Sartor

Campione italiano di maratonina!!!

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A San Giorgio delle Pertiche campionato nazionale di maratonina con un esuberante Giandomenico Sartor che ha indossato la maglia di Campione Italiano, migliorando la sua prestazione in 54’35”

 Vi ricordo che l’eccezionale atleta castellano, classe 90, ha vinto già i titoli di 100/200/400m. nella categoria T54. Un plauso grande e sincero da parte nostra, suoi fervidi fan!!!

Nessun trevigiano tra i maschi, sedicesima invece la nostra Alessandra Volpato in 1h 47’30”.

 

 

 

 

 

Assoluti veneti, si gareggia a Marcon e Montebelluna

 

I campionati regionali assoluti fanno tappa a Marcon (Venezia) e Montebelluna (Treviso). Tra martedì 11 e mercoledì 12 settembre, nella seconda e terza giornata della rassegna, saranno assegnati gli ultimi 19 titoli veneti.

 

Domani, a Marcon, saranno in palio sette titoli maschili (200, 800, 5000, 400 ostacoli, peso, triplo, asta) e sei femminili (200, 800, 5000, 400 ostacoli, peso e lungo). La manifestazione, organizzata in collaborazione con l’Atletica Biotekna Marcon, scatterà alle 19.

 

Mercoledì, a Montebelluna, con la disputa delle gare di martello, disco e giavellotto, sia maschili che femminili, saranno invece assegnati gli ultimi sei allori regionali. La riunione, organizzata in collaborazione con l’Atletica Veneto Banca Montebelluna, inizierà alle 19.

 

Sia a Marcon che a Montebelluna, come già nella giornata inaugurale della rassegna, svoltasi il 1° settembre a Rovigo, le gare saranno valide anche per l’assegnazione dei titoli regionali promesse (atleti dai 20 ai 22 anni).

 

>>> Per i risultati della 1^ giornata dei campionati regionali assoluti e promesse, clicca qui

 

 

31° GIRO PODISTICO INTERNAZIONALE CITTA’ DI PORDENONE

Vincono sempre i “soliti”!!!

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Partenza maschile (sopra), femminile (sotto)

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Partenza allievi/ve

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Partenza cadetti

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Partenza Cadette

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Partenza ragazzi

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Partenza ragazze

Ultima gara di stagione per il Gran Prix Strade d’Italia, 16^ edizione, questo 31° Giro Podistico internazionale Città di Pordenone e conferma vittoriosa dei “soliti” protagonisti, attivi durante tutta la stagione del 2012.

Eccoli, come in passerella Nikol Marsura e Riccardo Garbuio tra i ragazzi, Veronica Camerin tra le cadette, Giovanni Bressan MM40, Flavio Olto MM45, Gustavo Poloni MM50, Virginio Trentin MM55, Benvenuto Pasqualini MM75, tutti vittoriosi nell’ultima tappa.

 

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Podio ragazze con Nikol Marsura

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Podio ragazzi con Riccardo Garbuio

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Podio cadette con Veronica Camerin

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Giovanni Bressan

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Podio master M45 con Flavio Olto

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Podio master M55 con Virginio Trentin

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Podio master M60

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Podio master M75 con Benvenuto Pasqualini, Mario Lorenzon e Francesco Stella

E tantissimi podi: argenti per il ragazzo Nicola Villanova, il cadetto Federico Spinazzè, l’allieva Eleonora Lot  e Christian Cenedese tra i master M35, Sara Sella tra gli Amatori, Anna Luisa Padoin Mf60, Angela Pin Mf65, Mario Lorenzon M75; bronzi per l’esordiente Chiara Poser, il ragazzo Nicola Tessariol, gli allievi Filippo Antonio Marsura e Marzia Signorotto, il master M35 Alessio Chiodero, Daniela Menni Mf55 e Francesco Stella M75.

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Podio cadetti con Federico Spinazzè

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Podio allievi con Filippo Antonio Marsura e Leonardo Arrighi

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Podio allieve

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Podio esordienti maschili

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Podio esordienti femminili con Chiara Poser

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Podio master M35 con Christian Cenedese

 

Per i seniores primo nostro piazzato la promessa Mekonen Magoga (19°), davanti a Mirko Signorotto (20°), poi Alvaro Zanoni (24°), Guido Drusian (32°), Marco Bragagnolo (34°), poi ancora Denis Vettorel, Matteo De Luca, Giorgio Marattin e Diego Zandonà.

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Mirko Signorotto e Mekonen Magoga

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Alvaro Zanoni

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Denis Scorziello

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Marco Bragagnolo (1018)

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Manuel Camazzola

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Fabia Gallina

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Laura Zilli

Tra le donne, prima Roberta Bottarelli (28^), poi Fabia Gallina, Laura Zilli, Enrica Guizzo, Rossana Dalla Libera, Silvia Marson, Valeria Ulian, Maria Romano.

Tra i master piazzati, bene Alessandro Marin, Paolo Grava, Alessandro Buratto, Cristian Munerotto, Daniele Cesconetto e Manuel Camazzola.

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Podio amatori

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Partenza master M35/40

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Christian Cenedese

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Alessio Chiodero con Giovanni Bressan

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Daniele Cesconetto

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Cocomazzi

I risultati completi li trovate sul sito della Fidal F.-V.G.

 

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI GABRIELE MARSURA.

( e la collaborazione di Manuel Camazzola e Nikol Marsura)

Settembre 10th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

PROVE MULTIPLE NAZIONALI GIOVANILI A VICENZA

Alessandro Cecchin quinto con 5.166p.

nuovo primatista trevigiano (supera Giuseppe Viscardi)

 

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Alessandro con Andrea Gatti.

 E a Vicenza c’è l’evento!

Grazie al forte castellano Alessandro Cecchin, con 5.166 punti nell’octathlon, demolito il vecchio primato trevigiano di Giuseppe Viscardi (5.028 del 10 ottobre del 1993, stabilito a Chieti).

Alessandro (contenendo bene il suo punto debole sui 1000 metri) ha migliorato i suoi personali nell’alto sui 110hs  e nel giavellotto.

Ecco la sequenza del nuovo nostro record: 100m. 11”76; 400m. 55”53; lungo 6,51; peso 11,43 // 110hs 15”46; alto 1,92; giavellotto 42,02; 1000m. 3’04”59.

Bene anche Andrea Gatti, 15° con 4.584 punti, così ottenuti: 12”13-58”33-6,00-13,03 // 15”31-1,74-36,77-3’24”36.

 

 

 

Comunicati della Fidal Veneto

PROVE MULTIPLE, DOPPIO SCUDETTO PER LA VICENTINA

La società berica, trascinata da Harold Barruecos Millet e Ottavia Cestonaro, vince, sulla pista di casa, sia il titolo maschile che quello femminile di società. E Michael Tumi fa il primato italiano promesse negli 80 metri: 8”63  

Vicenza, 9 settembre 2012 – L’Atletica Vicentina vede doppio. Doppio come uno scudetto che è ancora più bello perché conquistato sulla pista di casa al termine di un weekend da incorniciare. Una “due giorni” imperniata sulla finale nazionale dei Societari giovanili di prove multiple, ma arricchita anche dai festeggiamenti per il 25° compleanno dell’Atletica Vicentina. Dopo il secondo posto dei campionati italiani allievi di Milano e in vista dell’impegno delle ragazze nella Coppa Campioni under 20 di Lubiana (15-16 settembre), il club del presidente Christian Zovico ha fatto doppietta nella rassegna tricolore di società dedicata alla prove multiple. Due titoli frutto di un dominio totale. Harold Barruecos Millet e Ottavia Cestonaro, punte di diamante del club berico, hanno confermato una netta supremazia individuale, dopo la vittoria ai campionati italiani individuali di Santa Cristina di Valgardena. Il cubano d’adozione vicentina ha totalizzato 5.807 punti nell’octathlon, avvicinando il primato personale (5.821 punti) e precedendo il primatista italiano Edoardo Pellisetti (5.601 punti). L’azzurrina Cestonaro, finalista nel triplo ai Mondiali under 20 di Barcellona, si è confermata atleta versatile, imponendosi nell’eptathlon con 5.121 punti. Il talento di Harold Barruecos Millet e Ottavia Cestonaro ha trascinato il resto del gruppo berico. In campo maschile, l’Atletica Vicentina (completata da Edoardo Gambaretto, Davide Sinigaglia e Sebastiano Spanevello) ha messo insieme 15.712 punti, precedendo Atletica Cairatese (14.870) e Atletica Piemonte (14.400). Tra le ragazze, il team berico (comprendente anche Martina Ortolani, Federica Gaspari e Evelyn Ifarajimi) ha realizzato 13.617 punti, lasciando i gradini meno nobili del podio a Ssv Brixen (11.820) e Atletica Cinque Cerchi (11.797). Poi, calato il sipario sul campionato italiano di prove multiple, è iniziata la festa per il compleanno dell’Atletica Vicentina, club di riferimento per una provincia tra le più vivaci nel panorama dell’atletica italiana. In pista anche Michael Tumi, che ha realizzato la miglior prestazione italiana promesse negli 80 metri, correndo in 8”63 (vento –0.7). Il precedente primato (8”68) apparteneva a Fabio Cerutti (Mondovì, 1/05/05). Curiosità: Tumi ha realizzato il record al secondo tentativo, dopo che nella prima gara (corsa una decina di minuti prima) era stato tradito dai blocchi di partenza, schizzati via al momento dello sparo.

RISULTATI.

Octathlon allievi: 1. Harold Barruecos Millet (Vicentina) 5.807 (11”46/100; 6.72/lungo; 13.94/peso; 51”64/400; 14”95/110 hs; 1.80/alto; 54.55/giavellotto; 2’57”12/1000), 2. Edoardo Pellisetti (Atl. Piemonte) 5.601 (11”66; 6.62; 12.63; 52”85; 14”73; 1.86; 49.77; 2’58”62), 3. Ivan Cacciari (Modena Atletica) 5.411, 4. Luca Dell’Acqua (Atl. Cairatese) 5.385, 5. Alessandro Cecchin (Nevi) 5.166, 6. Edoardo Gambaretto (Vicentina) 5.056. Società: 1. Atl. Vicentina 15.712, 2. Atl. Cairatese 14.870, 3. Atl. Piemonte 14.400, 4. Atl. Lecco-Colombo Costruz. 14.363, 5. Modena Atletica 14.277, 6. Tecno Adriatletica Marche 13.571, 7. Nevi 11.688. 

Octathlon allieve: 1. Ottavia Cestonaro (Vicentina) 5.121 (14”12/100 hs; 1.66/alto; 11.34/peso; 25”75/200; 5.66/lungo; 31.57/giavellotto; 2’32”31/800), 2. Giulia Sportoletti (5 Cerchi Seregno) 4.789, 3. Lisa Seppi (Ssv Brixen Leichtathl.) 4.590, 4. Federica Roberto (Atl. Cinque Cerchi) 4.573, 5. Martina Ortolani (Atl. Vicentina) 4.286, 6. Federica Gaspari (Atl. Vicentina) 4.210. Società: 1. Atl. Vicentina 13.617, 2. Ssv Brixen Leichathl. 11.820, 3. Atletica Cinque Cerchi 11.797, 4. Atl. Varese 11.617, 5. Atl. Lugo 11.466, 6. Gs Ermenegildo Zegna 10.640, 7. Pol. Olonia 10.176, 8. 5 Cerchi Seregno 10.151.

Gara extra. 80 (-0.7): 1. Michael Tumi (Aeronautica) 8”63, 2. Alex Da Canal (Brugnera Friulintagli) 8”90, 3. Alessandro Pino (Vicentina) 9”13.      

>>>Per i risultati completi, clicca qui

 

GUEYE E CANALI, BEL 800 A CAPRINO VERONESE

Mamadou corre in 1’48”47, Lorenza in 2’07”79. Cresce il diciannovenne Posenato: 7.37 nel lungo. Ricci (17.36) davanti a Dodoni (17.00) nel peso  

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Maurizio Bobbato e dietro, Luca Braga. 

Caprino Veronese, 9 settembre 2012 – Ottocentisti in evidenza nel 14° meeting di Bussolengo. Sabato, a Caprino Veronese, dove la riunione organizzata dall’Atletica Insieme New Foods è approdata per l’indisponibilità della pista di Bussolengo, si sono messi in luce il senegalese Mamadou Gueye, autore di un buon 1’48”47 davanti a Mattia Picello (1’49”13), e Lorenza Canali, arrivata al primato stagionale (2’07”79), prevalendo in volata su Claudia Maniero (2’08”40). Il vicentino Umberto Posenato, 20 anni ancora da compiere, ha migliorato il personale nel lungo (7.37, 2 centimetri di progresso). Alle sue spalle, lo junior Francesco Turatello (7.27). Andrea Ricci si è imposto nel peso (17.36), vincendo la sfida con Marco Dodoni (17.00).

RISULTATI. UOMINI. 100 (v. +0.2 m/s): 1. Alex Da Canal (Brugnera Friulintagli) 10”79, 2. Giovanni Galbieri (Insieme New Foods) 10”86, 3. Lamont Marcel Jacobs (Virtus Lucca) 10”86. 800: 1. Mamadou Gueye (Bergamo 1959 Creberg) 1’48”47, 2. Mattia Picello (Assindustria Pd) 1’49”13, 3. Dario Ceccarelli (FF.OO.) 1’49”66, 4. Guido Lodetti (Bergamo 1959 Creberg) 1’51”09. 3000: 1. Mattia Padovani (Atl. Lecco-Colombo Costruz.) 8’58”78. 100 hs (+0.6): 1. Damiano Dalla Motta (Vicentina) 14”87. Lungo: 1. Umberto Posenato (Vicentina) 7.37 (0.0), 2. Francesco Turatello (Vicentina) 7.27 (0.0). Peso: 1 . Andrea Ricci (Sport Club Ct) 17.36, 2. Marco Dodoni (Forestale) 17.00. Allievi. 110 hs (-0.7): 1. Francesco Marconi (Trevisatletica CentroMarca Banca) 14”89, 2. Matteo Beria (Vicentina) 14”90.

DONNE. 100 (-0.1): 1. Marinella Maggiolo (G.A. Bassano) 12”25. 800: 1. Lorenza Canali (FF.AA.) 2’07”79, 2. Claudia Maniero (Quercia Trentingrana) 2’08”40, 3. Irene Baldessari (Esercito) 2’10”39. 3000: 1. Silvia Ferrazzi (Vicentina) 11’04”31. 100 hs (-1.4): 1. Silvia Zerbini (Bentegodi) 14”72. Alto: 1. Angela Bullo (Venezia Runners Murano) 1.53. Lungo: 1. Giada Palezza (Atl. Schio) 5.70 (-0.4), 2. Martina Bellio (S. Giacomo Banca della Marca) 5.51 (0.0). Allieve. 100 hs (-0.7): 1. Virginia Morassutti (Assindustria Pd) 14”91. 

>>>Per i risultati completi, clicca qui

 

LA CORRIESTATE RONCADE AGLI INCONTENIBILI GIOVANNA VOLPATO,SILVIA PASQUALINI,IVAN BASSO

 

pubblicata da Maurizio Forner

 

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La partenza con Gabriele Fantasia.

Non hanno corso solo loro a Roncade, nell’ed. numero 17 della Corriestate alla ripresa del CPT dopo la pausa estiva ma,  erano ben 2000 a riempire via Roma, la via principale del comune di Roncade ma, sono coloro che sono giunti all’arrivo con un vantaggio notevole, oltre 5′ e, dire che la Volpato era al rientro non al massimo della forma,(quanto mi dichiarava prima della partenza).Intervista all’arrivo anche a Lucio Fregona, giunto insieme al figlio Roberto 1° Classificato nella 5 Km.

(intervista a Lucio:

 D Oggi hai corso con tuo figlio che ha vinto, lo hai fatto per dargli dei consigli ?

R Si…

D Forse stai pensando di appendere le scarpe al chiodo?

R No!!Avevo un problema ad una gamba!! (Che sia questa la verità!!!!!!!!!!!).

 

Tornando alla manifestazione: tre i percorsi, 6-11-19Km, con molto sterrato, grazie al collegamento radio predisposto dalla protezione civile, riesco ad avere informazioni in tempo reale di cosa avviene in testa alla corsa, cosa ammirevole per una non competitiva, in cui non ci sono pettorali e liste con nomi dei partecipanti, ho il ciclista in contatto via radio con me che, avvicinandosi all’atleta e chiedendo il nome o descrivendomi le caratteristiche fisiche mi da modo di capire chi ci possa essere a condurre in quel momento. Dopo un paio di Km. quando ancora il percorso e comune per tutti, sono in quattro ad avvantaggiarsi  Zahidi-Fantasia-Bau e Basso,i primi tre sulla 11, unico settore quello in cui il podio si decide nella parte finale. Le classifiche della 11Km, vede la vittoria di Gabriele Fantasia davanti a Diego Bau e Mohamed Zahidi seguono poi Matteo Grosso-Andrea Zorzenoni-Giovanni Bressan. Tra le donne, sempre nella stessa distanza dominio di Giovanna Volpato, alle sue spalle nell’ordine Lara Comiotto e Rosanna Saran.

Nella 19 km. maschile un Ivan Basso tutto solitario, in grande forma, corre solo contro se stesso viaggiando intorno ai 17 Km orari, si pone alle spalle Fabrizio Paro-Francesco Guerra-Ivano Toppan-Mirko Fantuz-Ennio Mezzalira Tra le donne,il gradino più alto del  podio ancora una volta lo conquista Silvia Pasqualini, seguono Manuela Moro e Sara Cremonese.

 

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Lettera aperta

al presidente Arese

Caro Presidente Arese, nessuno ha mai avuto il coraggio o l’educazione di presentarci. Pero’ una volta l’anno scorso ci siamo più o meno salutati davanti ad un ristorante a Roma. Uno sguardo, un mezzo sorriso e la voglia di farsi un cenno, cosi’, giusto per dire, si’, siamo gente dell’atletica e ci ri-conosciamo. Mi permetto quindi, in virtu’ di questa quasi conoscenza di scriverle una lettera. Aperta. In tutti i sensi.

Sta per arrivare dicembre con l’assemblea nazionale e prima di questa data ci sono le assemblee regionali. Le truppe dei due schieramenti stanno lavorando tra un colpo basso e uno di genio, per raccogliere quanti più voti possibili per farsi eleggere. C’è anche chi gioca più furbamente e, complice uno statuto machiavellico, spera e aspetta di fare il secondo giro di votazione, certo che la grande baruffa del 2 dicembre non porterà ad un risultato realmente definitivo.

Con tutti questi ingranaggi in moto è difficile fermarsi per fare il punto. Lei è stato un forte atleta, uno abituato a non fermarsi anche quando è impossibile continuare perché nello sport, quello praticato, è così che si vince. Però, per questa volta faccia un’eccezione, per questa volta ricordi di essere un “ex” e provi a fermarsi e fare il punto della situazione. Provi per un attimo a guardarsi, guardarci dall’alto. Cosa vede? Cosa è successo in questi ultimi otto anni?

Vale la pena essere sinceri: non è andata bene. L’atletica non è andata bene e non va bene. Sono pienamente convinto della sua buona fede e delle buone intenzioni da cui era partito. Ma oggi?
Diceva il filosofo  George Santayana: “Il fanatismo consiste nel raddoppiare i tuoi sforzi quando hai dimenticato lo scopo ultimo del tuo impegno”. E quindi la domanda che le faccio è: ricorda ancora qual era il Suo scopo e per cosa si era impegnato?

Otto anni, due dirigenze ma un solo Presidente. Tante dichiarazioni di intenti e cento rimescolamenti su altrettanti tavoli. Ma l’Atletica è sempre peggiorata. Lei è un imprenditore di comprovato valore e successo e se ce la mettesse davvero tutta, potrebbe anche avere qualche possibilità di essere rieletto. Ma la domanda è: perché vuole farsi rieleggere? Crede di poter fare meglio degli otto anni trascorsi? O forse è convinto che qualunque sia la situazione l’importante è non perdere? Se così fosse, le posso assicurare che lei ha già perso. O meglio, ha perso il prestigio, la considerazione e la fiducia del mondo dell’Atletica, dalla base fino al vertice. Vincere a questo punto è dimostrazione di forza o di irragionevolezza? E’ dimostrazione di capacità o di paura di apparire deboli?

Per quanto mi riguarda io le rinnovo la mia stima come persona, come atleta e come imprenditore. Ma la prego, dimostri l’intelligenza di cui è dotato e faccia un passo indietro. Se davvero vuole il bene dell’atletica, deve aprire gli occhi, guardare la realtà ed affrontarla. Vincere a tutti i costi di certo non farà alcun bene all’atletica. E forse non farà alcun bene nemmeno a lei.

Scritto da Diego Cacchiarelli - Domenica 09 Settembre 2012

 

 

Settembre 9th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

TREVISO E’ SESTA AL MEETING GIOVANILE DI MAJANO

Francesco Toffolo vince ancora 13”66

Teresa Gatto incrementa il suo vortex

 

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Allora è andata così, sesta Treviso con le rappresentative cadetti e ragazzi. Niente male visto l’ampio lotto di concorrenti italiani e stranieri: ha vinto la regione Emilia contro le province di Verona, Padova,  Brescia e contro Belgrado (per un punticino sopra noi).

 Francesco Toffolo ormai è una certezza, vince sempre e con pregevoli tempi, qui in 13”66. Altra “sicurezza” in pista e Nikol Marsura, vincitrice fuori gara, senza rivali, sui 600m. in 1’43”49 (su Deborah Zilli, seconda per la classifica ufficiale in 1’46”85).

Ottime seconde le ragazze Teresa Gatto con il primato trevigiano nel vortex a 54,08 e Anna Tronchin con 1,54 nell’alto; bellissimo cameo nella staffetta 4×100m. in 54”13 (grazie a Marie Roxane Akissi Kouame, Emma Mattioli, Beatrice Zanon e Alice Dal Bianco).

Bronzo per i nostri saltatori, Tiziano Feletto con 1,53, Sara Brunato con 1,63 (su Marianna Pincin, fuori gara, senza errori fino a 1,60) e Caterina Maleville nel lungo con 5,03; bronzo con i controfiocchi per la staffetta cadette terza con un probante 50”42, grazie all’impegno generoso di Caterina Maleville, Agnese Tozzato, Elena Marini e Annamaria Scarpis; bronzo infine per il vittoriese Mattia Vendrame (in appoggio a Pordenone) con un superbo scatto di reni nel getto del peso, migliorandosi fino a 14,62.

Medaglie di cartone  rilevanti per la stessa Marini che ripete il suo personale sugli 80 hs in 12”21 e per Giulio Brugnera nell’alto a 1,78 (a quando il decollo?), meglio Carlo Pirolo, fuori gara, a 1,81. Discreto il fuori gara di Veronica Camerin, 1000m. in 3’10”02.

Altri finalisti: quinta e sesta Rebecca Borga 10”53 e Annamaria Scarpis 10”57 sugli 80m. Settimi Leonardo Barcellona (disco) ed Elena Bosco (peso); ottavo Andrea Brun con 37,18 nel giavellotto.

Noticina per Alessia Checchin con 32,46 e per  Annamaria Fisicaro con 31,59 nel giavellotto da 400g.

Polveri bagnate per i nostri velocisti nelle prove individuali, vedi Fabrizio Talamini, Gianluca Trevisan e la Akissi Kouame e nelle 4×100m.  cadetti (Giurati-Catto-Balzi-Talamini) nona in 46”65 e ragazzi (Garbuio-Pittilini-Ardelean-Trevisan) in appena 56”55.

 

I risultati completi sono sul sito della Fidal Friuli-Venezia Giulia.

 

Ricevo e volentieri pubblico:

Sono Franco Gasparinetti…

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Nelle scorse settimane, insieme a  tanti altri italiani, ho partecipato ai
campionati europei master organizzati in Germania dal 16 al 25 agosto.
Sono partito con la sola speranza di qualificarmi per la finale dei 300
ostacoli (MM60), anche se, guardando la lista degli iscritti e relativi tempi
d’iscrizione, il traguardo della finale mi sembrava solo un sogno.
avevo una condizione atletica ottima e negli ultimi allenamenti anche il
passaggio degli ostacoli era migliorato.
Ho affrontato la semifinale come fosse la finale. ho dato tutto e negli ultimi
30 metri ho superato due avversari finendo al terzo posto in 50,16 (3 decimi di miglioramento) raggiungendo così  l’obiettivo della finale corsa in 50″15 (1
centesimo meglio della semifinale)  e ottenendo il settimo posto: una grande
emozione!
Non c’e tempo di riposare, il giorno dopo mi aspetta la semifinale dei 400.
Anche in questa gara ho dato tutto nella semifinale. corro in 62″58 riuscendo
così a raggiungere anche la finale dei 400 corsa il giorno successivo in 63″66
(alla quarta gara in 4 giorni le gambe erano pesanti) classificandomi
settimo……….un altro sogno realizzato.
Il giorno dopo semifinale dei 200 mt. sono alla quinta gara consecutiva e le
gambe sono sempre più pesanti .l’uscita dai blocchi è lenta ritrovo la
velocita’ dopo 30/40 metri ma ormai è tardi per raggiungere una terza finale.
corro in 27″99 con vento contrario di mt. 2,8. (nell’altra semifinale vento
nullo).
Chiudo il mio campionato europeo trovando posto nella staffetta 4×400
categoria M50 e ci classifichiamo al 5 posto.
le 2 finali mi ripagano di tutti i sacrifici fatti in allenamento. non sono un
fuoriclasse. sono un atleta competitivo ma per 4 anni posso sempre “vantarmi” di essere in Europa il settimo atleta sui 300 ostacoli e sui 400.            

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David De Luchi, Borso del Grappa 8 settembre 1969. Tempi eroici quelli di David con un mezzofondo /fondo sfavillante in Italia, nel Veneto e da noi! David ha cavalcato tutte le distanze, lasciando, negli archivi trevigiani, il segno. Eccellente sulle siepi, vanta (dopo Brunello Bertolin e Paolo Zanatta) il terzo miglior tempo trevigiano di sempre con 8′53″62! Ma David è anche quello della maratona con 2h 21.00. e della maratonina 1h 03. 23. Inoltre vanta: 800m. 1′59″7; 1500m. 3′52″14; 3000m. 8′08″5; 5000m. 13′56″74; 10.000m. 29′15″9; 2000 siepi  6′08″8.

 

 

 

 

 

 

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Giancarlo Simion. Fiera di Primiero 8 dicembre 1987. Giancarlo è stato campione nazionale di Orienteering ed è venuto tra di noi (orfani di Simone Zanon e con Salvatore Bettiol , se pur sempre valido, tra i master (eh l’età…) a ridare un pò di fiato al nostro fondo. E lui ha proprio la stoffa del campione: prima maratona, senza nemmeno forzare allo spasimo e vai: 2h 19. 33.!!! Inoltre con grande spirito di squadra vanta anche: 3000m. 8′15″60; 5000m. 14′46″35; maratonina 1h 06.00. e sui 3000 siepi 9′26″23.