Dicembre 9th, 2011

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

Oggi sui prati di Santa Cristina

 

Pronti, via. Scatta la stagione provinciale del cross. L’appuntamento, come da tradizione, è per questa mattina sui prati di Santa Cristina dove si corre da oltre 30 anni. La gara rappresenta il primo collaudo di una stagione che, sui prati trevigiani, proseguirà già domenica a Valdobbiadene e una settimana dopo a Volpago, in occasione del Cross Tre Valli, organizzato da Bettiol.
La manifestazione di apertura, organizzata dall’Olympo, inaugura il provinciale Csi, ma è aperta alle società Fidal. In gara tutte le categorie, dai cuccioli ai master, passando per i big del settore assoluto. Almeno trecento gli atleti attesi al via.
Il programma con le distanze di gara. Ore 9.30: cuccioli masch. e femm. (500 m). 9.40: esordienti masch. (500 m). 9.50: esordienti femm. (500 m). 10: ragazzi (1 km). 10.10: ragazze (1 km). 10.20: cadetti e cadette (1 km). 10.30: atleti speciali. 10.40: allieve, juniores femm., seniores femm., amatori A femm., amatori B femm., veterane (1,5 km). 11: allievi e juniores masch. (2,5 km). 11.15: seniores masch., amatori A masch., amatori B masch., veterani (4,5 km).

 

Premiati

i nostri atleti in friuli v.g.

L’atletica premia i suoi campioni. In attesa della stagione indoor al PalaAgosti, la Fidal provinciale ha dato appuntamento per sabato alle 15.30 nell’Auditorium dell’ex convento di San Francesco. Riconoscimento speciale ai sanvitesi Luca Paludetto ed Elena Marcon, scelti come Super Top nel contesto di Atletica Giovani 2011. Testimonial sarà l’azzurra del lungo Tania Vicenzino.

I premiati.

Campionato provinciale di cross Amatori-Master. Femminili: Salvedégo (San Martino), Bagatin, Pizzolo (Santarossa), Randazzo (Azzano R.), Giancarla Riotto, Vannini, Fragiacomo (Aviano), Babuin, Fenos (Brugnera). Maschili: Valguarnera, Iommi (Gp Livenza), Petris, Versolato, Peruzzo (San Martino), Claudio Peruzza (Santarossa), Spagnul, Zampieri, Rover (Brugnera).

Società, corsa campestre e in montagna Master-Amatori: Aviano, San Martino, Santarossa, Montereale, Gp Livenza, Brugnera, Podisti Cordenons.

Cross giovanile: Avoledo, Pennelli (Casarsa), Valent, Falomo (Sanvitese), Toce (Èquipe), Benlmouden (Sacile). Società, settore giovanile di cross: Sanvitese, Casarsa, Sacile, Brugnera. Atletica Giovani 2011. Esordienti. Femminili: Biasotto (Azzanese), Avoledo (Casarsa), Carpenè (Brugnera), De Martin (idem), Pacella (Porcia), Scodeller (Sanvitese). Maschili: Egbo (Sanvitese), Liut (Azzanese), Valent (Sanvitese), Daniele Piccoli (Casarsa), Cucchiaro (Sanvitese), De Martin (Aviano). Ragazze: Chiara Bortolus (Azzanese), Del Bianco (idem), Roman (Brugnera), Moretti (Casarsa), Berlato (Sanvitese), Berton (Aviano). Ragazzi: Variola (Sanvitese), Innocente (Azzanese), Davide Arpioni (Sacile), Egbo, Trevisan (Sanvitese), De Martin (Brugnera). Cadetti. Marcia: Acampora (Trivium); Lanci: Di Fazio (Sanvitese); Salti: Basso (Sacile); Mezzofondo: Paludetto; Velocità: Trevisan. Cadette. Lanci: G. Manarin (Casarsa); Salti: Mguizami (Porcia); Mezzofondo: Marcon; Velocità: Barlassina (Sanvitese). Rappresentative. Ragazze: Casali (Valmeduna), Ius, Comin, Rimolo (Sanvitese), Moras, Sonego (Azzanese), Toce, Zecchini (Trivium). Ragazzi: Acampora, Basile (Sacile), Falomo (Sanvitese), Foresto (Casarsa), Boakye (Èquipe), Muscherà (Pordenone), Roman (Brugnera). Cadette: Cherubini, S. Manarin, Pennelli (Casarsa), Covassin, Ius (Sanvitese), Manfrin (Èquipe), Rizzetto (Porcia). Cadetti: Luciano, Ros, Paludetto (Sanvitese), Risi (Sacile), Romeo (Èquipe), Seydou (Casarsa). Titoli italiani, europei e mondiali. Master: Zuin (San Martino), Zampieri, Englaro, Gabrielli, Menean, Brenner, Piccinin, Rover, Moras, (Brugnera), Mattioz (Aviano), Fadelli (Lib. XXV Aprile). Giovanili: Di Fazio. Assolute: Coassin, F. Paiero, Aaouisse, Brugnera, Mouaouia, Agyare, Mensah, Zotti, Cellamare, Trost (Brugnera). Tecnico: Trost (Porcia). Dirigente: Vialmin (Montereale). Giudice: Franch.

 

DA “QUEEN ATLETICA –Track Field

08/12/2011 - Categoria: Assoluti

Aresium Tremens

 

e la finta rivoluzione dell’atletica

Gazzetta e Corriere della Sera pubblicano uno strano articolo-fotocopia

 

Il Franco-Arese-pensiero nello stesso giorno su Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, ovvero i due quotidiani italiani più venduti. Delirio collettivo mediatico? Non lo so: però se fate parte di quella nutrita schiera di aficionados che ci tiene a questo sport e pensate di poter sopportare di sentirne altre, prendete i due quotidiani di ieri, e fatevi due grasse risate. Il promettitore seriale di Cuneo è tornato a far ciò che ha fatto meglio in 7 anni e mezzo: promettere ancora per il 2012, l’ultimo ma non ultimo (probabilmente). Le interviste doppie su Gazzetta e Corriere sembrano la fotocopia di quelle che gli emissari di Minzolini riuscivano ad imbastire a Berlusconi sul TG1: domande timorose, accomodanti, mai una volta insidiose. E che interviste sono, allora? E quello che ne uscito è stato un quadretto idilliaco in cui mancava solo che Arese indossasse la copiosa barba bianca e i il berretto rosso, per accompagnarci nel festoso clima natalizio.

La peggior Italia degli ultimi 150 anni del resto è proprio questa: chi distrugge, umilia, asfalta, deprime un intero mondo, pretende di esserne anche il salvatore. E lo fa in maniera quasi risibile: come qualsiasi politichello di quartiere, le promesse le fa a 8 mesi dalla fine del mandato. Il politichello lascia che il paesello vada in rovina prima di riparare le buche un paio di mesi prima delle elezioni. Qui le voragini Arese, dopo 7 anni e mezzo su otto, decide di mettere le pezze sul chilometro finale. Chi ci crede è un beone e le pezze, come è desumibile, sono solo fumo negli occhi.

Fabio Monti, sul Corriere, alza quasi goffamente di continuo la palla affinchè Arese possa schiacciare senza muro a campo aperto. Ma dove sono le domande che tutto un movimento si aspetterebbe dal proprio presidente? L’apoteosi il duetto la raggiunge di fronte al domandone che l’avrebbe dovuto distruggere, verso la fine dell’articolo, quando tutti ormai sono a nanna dopo aver snocciolato le ennesime pallose promesse che nulla cambiano dell’intero movimento: “ma questa rivoluzione annunciata non la si poteva fare prima?“. A parte che di Rivoluzione non c’è proprio traccia, ma ecco la risposta laconica e ieratica: “le cose accadono quando i tempi sono maturi“. Come se a Berlusconi Augusto Minzolini avesse domandato: “quindi Ruby era la nipote di Mubarak?“. Risposta: “assolutamente sì, senza ombra di dubbio. Lo chieda a Fede che me l’ha portata qui dal Marocco“. Molto meno prosaicamente, Arese ci dice che dopo 7 anni di “successi” non c’era bisogno di nessuna rivoluzione. E infatti non la farà. Quelle sono ad unico uso e consumo delle società che lo sostengono elettivamente: l’unica vera rivoluzione in 8 anni di fulgidi successi di Arese, e ve lo scrivo da 4 anni, è stata l’esclusione delle società militari dai c.d.s. con il conseguente contraccolpo di impegno di queste nell’attività sportiva. Ovvero, togli i militari in Italia e non ci rimane più nulla, a parte una manciata di voti. Ma questo, come vi ripeto anche questo di continuo, era il prezzo da pagare alla rielezione. Ma non è che abbia poi mai pensato di creare circuiti alternativi per tutelare gli atleti… li ha affidati alle più grandi società civili mercenarizzate di oggi (quelle che per intenderci lo voteranno di nuovo).

Ma in cosa consisterebbe poi questa “rivoluzione”? Pensate: nella cancellazione della Coppa Italia, ovvero dell’ultima cosuccia che era rimasta alle società militari per esprimersi sul suolo patrio. La domanda è spontanea a questo punto: ma a che servono più le società militari? A pagare gli stipendi per atleti che corrono per i privati? In periodi di tagli, questa cosa è mastodontica e molto poco etica. Invece di incentivarne l’attività, la si deprime, in attesa che gli stranieri italianizzati di seconda generazione arrivino a vincere qualche cosa per la nostra Nazione. Questo è secondo me il disegno generale.

Sotto la parola “rivoluzione” rientrerebbero anche i 4 tecnici (uno per specialità) che vagheranno per il mondo in cerca di autore. Ridete pure. Una crisi esponenziale di idee e metodi risolta da 4 tecnici salpati sull’Arca di Noè. Sarebbe bastato collegarsi ad internet e si sarebbe speso molto meno… sarebbero serviti manager capaci e non consiglieri mansueti, dirigenti cadregati alle sedie e tecnici itineranti, per risolvere questa crisi profonda. L’organizzazione parte dai buoni propositi e dai metodi che vengono utilizzati, non da situazioni tampone. E poi? Quando torneranno dal loro girovagare per il Mondo (torneranno dopo l’elezione di Arese, presumo) i 4 tecnici saliranno sui colli ed in mezzo ai prati a dispensare il verbo agli altri tecnici che a quel punto penderanno dalle loro labbra come emeriti beoti? Ancora una volta una visione distorta e figlia del caso in Fidal. Nulla di organico, complessivo, strutturale: si vive alla giornata come da ormai troppi anni.

Sul taglio del 20% delle concessioni del CONI Arese fa lo scodinzoloso. Ci mancherebbe che si lamentasse con Petrucci dopo tutto quello che Petrucci ha fatto e detto di lui (ma che non ha fatto con altre Federazioni bel migliori a livello di risultati): non l’ha commissariato, non l’ha rimosso per i conflitti di interesse, non l’ha espulso dopo i tonfi a ripetizione. Rimane lì e pure ha l’ardire di ricandidarsi.

A proposito, l’ultima domanda “ingenua” di Monti (un Monti di questo periodo è sempre una sicurezza): ma si ricandida?. “è possibile. La voglia c’è, la passione è quella di un tempo“. La voglia? La passione di un tempo? Risate a crepapelle in sottofondo. Di credibile giornalisticamente rimane solo il “è possibile” che bisogna leggere come un “sicuramente!!”. Perchè l’arroganza del potere si vede soprattutto in questi momenti: non accettare i fallimenti e continuare a perpetrarsi in eterno in spregio alla ragione

Sull’articolo-fotocopia della Gazzetta dello Sport (che caso, eh?) c’è spazio anche per sbeffeggiare pure i master: per Arese infatti ci sarà un occhio di riguardo per gli 80.000 master (molto dei quali vestono Asics): e a dire il vero si è già avuto modo di vedere quanto Arese ci tenga a questo esercito di atleti over-35 dopo il varo della Norma-dell’imbecille. A tutto fa da contraltare un minimo articolo di Fausto Narducci a sinistra dell’articolo citato che con estrema pacatezza sostiene che questa non sembra molto una rivoluzione. Ma infatti, è pura flatulenza.

In effetti nel dopo-Daegu sembrava che dovesse succedere l’imponderabile e una rivoluzione copernicana: mi chiedevo da dove si sarebbe potuto partire, visto che Arese di fatto aveva scaricato su tutto il movimento e non sulle sue scelte scellerate la colpa dell’attuale situazione dell’atletica italiana. Nulla. La montagna ha partorito l’ennesimo topolino insignificante, che non dà alcun impulso all’intero movimento, ma che si concentra di fatto solo sulla ricerca del campionissimo che vinca la medaglia nel grande appuntamento per così salvare il popò della nomenklatura. Scelte coraggiose non ne vedremo mai, anche perchè con i personaggi con i quali Arese si contorna, non è per nulla possibile sperare di vedere nulla di nuovo.

Il panorama che emerge è di estrema tristezza. Un futuro tetro, guidato da obiettivi alla-giornata. E all’orizzonte non si vede proprio nulla di buono. Come una qualsiasi manovra “equa” di Monti. A pagarla saremo tutti noi: state pur certi che qualcuno di sicuro ne godrà.

Articolo pubblicato da: Andycop - il: 08/12/2011 alle 14:13

Dicembre 8th, 2011

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

DA “QUEEN ATLETICA –Track Field

 

04/12/2011 - Categoria: Assoluti

L’imbecille della Fidal

e la devastazione dell’atletica italiana

con i divieti agli over-45,

perdite milionarie di euro dalle iscrizioni

 

 

C’è un imbecille che vaga per i corridoi della Fidal. Uno cui vorrei dare tanto un volto e un nome. Probabilmente sta solo facendo il gioco di qualcun altro, finalizzato ad ottenere qualche obiettivo oscuro e che io, nella mia ignoranza, ho solo individuato nella trasmigrazione di anime dal mondo master a quello dei senior, per rimpinguarlo nell’ultimo anno di mandato di Arese: sapete com’è, no? Uno finisce il suo secondo mandato e non ci sono più senior in circolazione… tabula rasa. Chissà come mai. Ma se qualcuno ha qualche idea migliore, me la dica che la pubblico seduta stante.

Tornando sull’argomento di ieri, ammetto di aver sbagliato: avevo limitato il mio sguardo ai soli c.d.s. assoluti e ai campionati italiani assoluti. In realtà le limitazioni ai master over-45 derivanti dalla norma 6.1 e 6.2 sono molto ma molto peggiori: coinvolgono infatti TUTTE le manifestazioni senior. Una rivoluzione, anzi, un’involuzione storica. Azzerato, annientato, annullato di fatto il mondo dei master e i propri tesserati che ora si vedranno limitate a 2/3 gare l’anno tutta la propria attività.

Ma quale imbecille ha mai potuto partorire una norma così ignobile? Una norma che nessun paese del Mondo attualmente adotta perchè troppo stupida ed autolesionista, di stampo nazista, mafiosa, talmente ignorante che deve nascondere per forza qualche interesse di parte. Welcome to Italy! Qualcuno mi suggeriva che a qualche campionato italiano di campestre è purtroppo successo che in tv ci finisse il 60enne doppiato, e questo è stato un male per l’immagine dell’atletica.

Peccato che questa sia l’atletica italiana oggi… Signor Imbecille, non volevi il 60enne doppiato in tv? Mettevi i minimi su tempi ottenuti su 5000/10000 nell’anno precedente e ti toglievi i 60enni… peccato che poi ti saresti tolto un’altra fetta di senior. Ancora una volta l’aver seminato male per sette anni, invece di incentivare la permanenza dei giovani, Vi ha portato a dover attingere forzatamente al serbatoio dei master. Che poi… se il 60enne di cui prima si tesserasse come senior, ce l’avresti avuto ancora in mezzo alle palle e davanti ai monitor TV. Imbecille due volte.

Arese era uscito da qualcuno dei suoi Consigli-farsa degli ultimi tempi pontificando che il 2012 sarebbe stato l’anno della svolta con cambiamenti epocali: come il suo programma visibile (e risibile) sul sito Fidal (che risale al 2005 ed è valido sino al 2008): non è cambiato assolutamente nulla. Come nel Gattopardo, tutto cambia per non cambiare. Alcune società civili mantengono il loro strapotere, i c.d.s.assoluti rimangono la manifestazione intorno alla quale tutto gira mentre forse si sarebbe dovuto cambiare l’asse su italiani individuali e in generale sulle manifestazioni alternative, perchè l’atletica, forse non lo hanno ancora capito, è uno sport di singoli e non di squadre. Mandateci qualche società civile ai mondiali o alle olimpiadi! Arese il promettitore seriale. Ma con che faccia si ricandida?

Ora, pensate solo al panorama che si prospetta solo durante la stagione indoor: agli over 45 sarà permesso gareggiare solo ai campionati italiani master e ai campionati master di cross!!!

E visto che ad Ancona i master rappresentavano una buona fetta di iscrizioni, ci sarà naturalmente un crollo di entrate per quanto riguarda questa voce. Ma evidentemente ad Ancona non hanno bisogno di soldini e l’atletica viaggia in ottime acque.

E se ad Ancona ci saranno meno entrate, pensate alle gare su strada dove la stragrande maggioranza di atleti sono master over-45?!! Ci ha pensato l’imbecille che razza di perdita di entrate globale ci sarà? Ma ci pensate? Un fiume di denaro, e il relativo indotto (milioni di euro) che non verrà incamerato per non vedere un 60enne doppiato in tv durante i campionati di cross?!

La cosa ridicola sarà la perdita esponenziale di denaro che colpirà anche i grandi Brand di calzature e abbigliamento sportivo… Asics inclusa. Per questo non può essere Arese l’estensore di una norma così stupida. Come se Berlusconi avesse consentito di cancellare le proprie Tv per non vedere la “culona” Merkel o la toga Rossa Bocassini in video.

Qui ci siamo persi comunque un altro aspetto inquietante, aberrante, antidemocratico. La Fidal ormai ci ha abituato a cambiare le norme a partita già iniziata. Come avvenne nel 2008, con la regola (promulgata ad inizio dicembre) dei c.d.s. negati alle società militari e con gli allievi (esperimento fallito). Molte società avevano già fatto tutte le proprie scelte già da quasi un mese. Tesseramenti inclusi. Ma a questo punto anche sulle tipologie di affiliazioni qualcuno ci avrebbe riflettuto parecchio. Quale società oggi come oggi potrebbe affiliarsi solo con la dizione “master/amatori”? E’ un suicidio!! I propri atleti non vedrebbero una gara. E solo per una cosa del genere, per aver arrecato danni a molte società sarebbe da sporgere una bella denuncia.

Pensate di che principi si ammantano costoro: prima voi società fate come volete, poi noi interveniamo con una legge e ve la mettiamo a tutti (a quasi tutti) in quel posto. O, ma i soldi ce li abbiamo rimessi noi!! Forse è davvero giunto il momento di spazzare via questo marciume morale che caratterizza l’atletica italiana da qualche anno. La Cricca dell’atletica ci ha portato fino all’inferno.

Articolo pubblicato da: Andycop - il: 04/12/2011 alle 11:37

 

 

 

 

E’ NATA

LA NUOVA ATLETICA SAN LAZZARO

Il 23 Novembre è stata costituita una nuova società di Atletica Leggera: l’ASD Nuova

Atletica San Lazzaro. Il sodalizio avrà sede a Treviso e andrà collocarsi in pista a San Lazzaro

dove svolgerà una mirata attività giovanile e di supporto tecnico per quella del settore

assoluto.

Gli obiettivi fondanti per i quali vogliamo impegnarci sono identificabili:

1. Nel riportare l’atleta al centro dell’attività, oggi incentrata sulle esigenze societarie;

2. Nello svolgere un’attività caratterizzata da modalità agonistiche e didattiche che

distinguono nettamente le tre categorie giovanili: esordienti, ragazzi e cadetti;

3. Rispondere alla dispersione atletica assicurando agli atleti una consapevole e

graduale evoluzione tecnica.

Convinti che l’atletica sia prima di tutto uno sport individuale, e questa condizione

differenzi il nostro sport dalle altre discipline sportive, intendiamo quindi fondare la nostra

azione sull’assistenza qualificata agli atleti offrendo loro un corretto percorso tecnico ed

agonistico. Obiettivo primario sarà quindi lavorare in modo professionale, rispettoso dei

principi metodologici.

Siamo certi che tale condizione consentirà ai ragazzi di ottenere stimoli e motivazioni

adeguate per continuare a fare atletica fino alle categorie superiori.

La costituzione dell’A.S.D. Nuova Atletica San Lazzaro vuole quindi rappresentare

un’opportunità per i sodalizi Trevigiani che operano nel settore assoluto. Quanti sono

interessati a svolgere la loro azione societaria nel rispetto degli obiettivi enunciati potranno

collaborare a questo progetto offrendo il necessario sostegno ai ragazzi della nostra società

che andranno a gareggiare nel settore assoluto.

Per l’atletica Trevigiana un’opportunità da cogliere e certamente da non osteggiare.

Il presidente

(Prof. Sergio Maleville)

Dicembre 7th, 2011

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

BILANCIO DELLA STAGIONE 2011

I lanci: peso disco e martello

 

BARBOLINI, DE SANTIS,

come sempre…

Conferma di Barbazza

e primato di Vendrame

 

Complessivamente la nostra stagione dei lanci ha rispettato il suo discreto standard di risultati con una deflessione nel peso e un avanzamento significativo nel martello (del boom del giavellotto ne parlerò in una scheda specifica a parte).

 

 barbazza-milano.jpg

 

Loris Barbazza , (nella foto sopra), nel peso,  malgrado gli infortuni, ha portato in porto i suoi quindici metri e mezzo, sopravanzando un Boris Delchev “brianzolo” e un cresciuto Fabio Gallinaro al suo personale abbondantemente sopra i quattordici. Diego Benedetti sui sei chili  ha oltrepassato la fettuccia dei quattordici metri e, sui 5kg. vedo bene il vulcanico allievo Giorgino Gjeli, una vera forza della natura!

Nel disco, oltre al solito Fabio Barbolini, incremento del buon Andrea Mancini (con i colori della “quercia”), arrivato sui 43 metri, sotto i quaranta i fratelli Davide e Andrea Gambardella; tutta da verificare  nel tempo  la buona  misura registrata da Mattia Vendramin.

Primato trevigiano di Francesco Vendrame  (ottavo ai nazionali di Bressanone , con un solo lancio valido di oltre 55 metri) con il martello da 6 kg, sfiorando l’ottima soglia dei sessanta metri, in primis, come sempre il buon Bruno De Santis; tra i giovani, oltre ad Enrico Dal Compare, bene lo junior di primo anno, il coneglianese Andrea Basei

 

 

 

Oltre la Severin la Trevisan e la Maschietto, poche le novità…

Bene la Ilenia Torresini e

le discobole Mattiuzzo e Roccon

 

 

torresini-e-martello.jpg


Stabile, ma sarebbe meglio dire stagnante il settore dei lanci femminili con un buon vertice nel peso con Flavia Severin (buon personale nel disco) ed Elisa Trevisan in testa (assente forzata la “mitica”  Mara Rosolen), sul limitare dei quattordici metri, mentre nel disco, dietro la Severin e Martina Casarin, hanno guadagnato significativi metri sia Miura Mattiuzzo (36,89) sia Martina Roccon (36,07). Di notevole rilevanza la misura raggiunta da Eloisa Torresini, (nella foto sopra)  dietro l’immarcescibile Annarita Maschietto (sempre una delle più valide martelliste ai vertici regionali veneti!).Pochissimi nomi in prospettiva: Silvia Marcon, Beatrice Gatto e Laura Ortolan.

Dicembre 6th, 2011

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

Progetto Juniores

 

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Chiamatela scommessa. O, forse, sano realismo. Comunque lo si guardi, Progetto Juniores ha il pregio della concretezza.

 

L’atletica italiana ha qualche problema. Uno su tutti? La salvaguardia dei giovani talenti. Troppi gli atleti che a 15-16 anni sembrano campioni in erba e, da lì a poche stagioni, sono già scomparsi da piste e pedane.

 

Una risposta arriva da Abano Terme, dove il Comitato regionale della Fidal ieri ha ufficialmente presentato un’iniziativa che intende valorizzare i giovani talenti e combattere l’abbandono precoce dell’attività. Progetto Juniores è la sintesi di una molteplicità di azioni con finalità tecniche, agonistiche e formative.

 

Prima conseguenza, la nascita dello Junior Team Fidal Veneto, un ristretto gruppo di atleti, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, per i quali gli ambiti di intervento saranno più diretti e rilevanti.

 

“Sono anni difficili, eppure la Fidal Veneto investirà, nel Progetto Juniores, una parte non indifferente delle proprie risorse – ha spiegato il presidente del Comitato regionale, Paolo Valente -. Saranno interventi mirati all’atleta e al suo allenatore. Lo facciamo per i nostri giovani, ma speriamo anche di contribuire a risollevare le sorti dell’atletica italiana”.

 

In prima fila, all’Auditorium Fidia di Abano Terme, c’era il d.t. delle squadre nazionali, Francesco Uguagliati, che ha insistito sul binomio atleta-tecnico, invitando gli allenatori a coltivare l’abitudine al confronto, “senza timore di essere giudicati”.

 

Al suo fianco, il consigliere nazionale della Fidal, Osvaldo Zucchetta. “I tagli al bilancio obbligheranno la Federazione a dialogare sempre più con i Comitati Regionali – ha detto il tecnico veneziano -. Progetto Juniores arriva al momento giusto e in una regione di grande tradizione. Sono sicuro che sarà un successo”.

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La struttura tecnica regionale, guidata da Enzo Agostini, ha inserito nello Junior Team Fidal Veneto 34 atleti. Tra essi, talenti già emersi nelle rassegne giovanili a livello internazionale, come il velocista veronese Giovanni Galbieri, la triplista vicentina Ottavia Cestonaro e il lunghista veneziano Riccardo Pagan. Ma anche nomi relativamente nuovi, come l’altista trevigiano Tobia Vendrame e la sprinter veronese d’origine dominicana, Johanelis Herrera Abreu.

 

Ci sono pure diversi figli d’arte: dall’altista Davide Spigarolo (la mamma è l’olimpionica Gabriella Dorio) al mezzofondista Jacopo Lahbi (figlio di Faouzi, uno dei più grandi ottocentisti mondiali degli anni ’80), da Silvia Zerbini (papà è l’ex lanciatore azzurro Luciano) a Federica Del Buono (figlia dell’ex mezzofondista Rossella Gramola).

 

Gli appartenenti allo Junior Team parteciperanno a raduni e stage riservati, oltre che a particolari attività tecniche ed agonistiche coordinate dalla Struttura tecnica regionale. Saranno seguiti da vicino sotto il profilo medico e fisioterapico. Avranno facilitazioni nell’acquisto di attrezzature.

 

Progetto Juniores coinvolgerà inoltre, in veste di testimonial, alcuni dei più grandi atleti veneti di oggi e di ieri: dalla già citata Dorio alla Levorato, da Longo a Dal Soglio, da Caravani alla Bordignon, alla Trevisan. Il futuro, in fondo, si costruisce partendo dal presente. E magari anche dal passato.

 

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Sui 25 chilometri nelle colline di Vidor

Simion e la Giordano
brindano in solitaria
nella 2. Prosecco Run

Il brindisi, rigorosamente a base di Prosecco, l’hanno fatto Giancarlo Simion e Laura Giordano.
Il trentino della Jager Vittorio Veneto e la marchigiana della Industriali Conegliano non hanno avuto rivali lungo i 25 chilometri che la Silca Ultralite, all’ultimo impegno organizzativo di un intenso 2011, ha disegnato nel cuore delle colline tra Vidor e Valdobbiadene.
Tre settimane dopo il quinto posto dei Tricolori di maratona di Torino, Simion ha già ritrovato la brillantezza necessaria per regolare un avversario ostico come il marocchino d’adozione bellunese, Abdoullah Bamoussa.
Su e giù per le colline, ma anche facendo slalom tra botti e tini (8 le cantine direttamente toccate dalla gara), Simion e Bamoussa hanno corso appaiati sino a 3 chilometri dall’arrivo, quando il cambio di passo del 23eenne trentino ha lasciato sul posto il rivale, alla fine staccato di 46”.
La 2. Prosecco Run ha salutato il ritorno alle gare di Laura Giordano, che ha bissato il successo del 2010, uscendo da un tunnel di infortuni che le ha precluso la possibilità di correre una maratona in autunno. «Ci riproverò in primavera – ha detto la pesarese - ma intanto devo ritrovare la miglior condizione: ho sulle gambe solo venti giorni d’allenamento».
Alle sue spalle, la trentina Iachemet, che nel finale ha superato l’opitergina Silvia Serafini. Poi, una volta arrivati sul traguardo i quasi 500 partecipanti tra prova agonistica e non competitiva, è iniziata la festa finale di Trivenetorun, che proprio a Vidor si è concluso dopo nove gare. Un bel successo da abbinare a quello della Prosecco Run.
Classifiche.

Uomini: 1. Simion (Jager) 1h23’23”, 2. Bamoussa (Brugnera) 1h24’09”, 3. Wegher (Clarina Tn) 1h29’29”, 4. Confessa (Vicentina) 1h31’14”, 5. Peruzzo (S. Martino) 1h32’42”, 8. Di Stefano (Silca Ultralite) 1h33’43”, 9. Zanoni (Vittorio Veneto) 1h34’11”, 10. Piccoli (S. Biagio) 1h 34’47”.

Donne: 1. Giordano (Industriali) 1h40’10”, 2. Iachemet (Atl. Trento) 1h40’51”, 3. Serafini (Industriali) 1h41’05”, 4. Bagatin (Santarossa) 1h45’43”, 7. Saran (S. Biagio) 1h50’03”.

 

 

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Giancarlo Simion (nella foto) e Laura Giordano brindano alla Prosecco Run. Sono loro i vincitori della 2^ edizione della corsa su strada di Vidor, valida anche come ultima tappa del circuito Trivenetorun.

 

Sui 25 km di gara nel cuore della colline trevigiane il trentino Simion, tre settimane fa quinto ai Tricolori di maratona di Torino, ha preceduto il marocchino Bamoussa, staccato di 37”. Terzo Simone Wegher.

 

La marchigiana Giordano ha invece bissato il successo del 2010, lasciandosi alle spalle la trentina Francesca Iachemet e la trevigiana Silvia Serafini.

 

>Per le classifiche complete della Prosecco Run, clicca qui

 

 

Dicembre 5th, 2011

 

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

Silca Ultralite Triathlon, Laura Giordano e Giancarlo Simion conquistano la Prosecco Run

 

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Una classica giornata autunnale, fresca ma non fredda, ha accompagnato gli oltre 500 corridori partiti da Vidor per la seconda edizione della Prosecco Run, gara di corsa su strada valida a livello nazionale e come ultima tappa della Triveneto Run.

 

A tagliare per i primi il traguardo, dopo venticinque chilometri di fatiche, Giancarlo Simion, classe 1987 della Atletica Jager Vittorio Veneto e Laura Giordano, classe 1977, dell‘atletica industriali Conegliano. Laura, ha condotto una gara magistrale e ha fatto segnare anche il ventesimo tempo assoluto.

 

Assiepati nel piazzale della Cantina “La Tordera”, dopo un buon The caldo a scaldare gli animi, e con le mantelline di nylon, fornite dalla sempre impeccabile organizzazione, per proteggersi dal freddo, gli atleti sono partiti alle ore 9.30 in perfetto orario dopo il via dell’Assessore allo Sport della Provincia di Treviso Paolo Speranzon e dello starter del GGG della Fidal.

 

Fin dalle prime battute Giancarlo Simion e Abdoullah Bamoussa hanno imposto un ritmo serrato alla gara, passando di gran carriera al primo passaggio alla Cantina De Faveri. Arrivati al Comune di Moriago, sono iniziate le prime salite che si sono fatte sentire nelle gambe degli atleti. Tanti i ristori lungo il percorso, poco il tempo e la voglia di fermarsi, soprattutto per i runners in testa alla corsa, alla ricerca della vittoria. Laura Giordano e Francesca Iachemet, rimaste nel gruppo di testa, hanno continuato la loro splendida gara con un ritmo indiavolato. Tornati nel Comune di Valdobbiadene, al ventunesimo chilometro Giancarlo Simion, con un’azione di forza, ha preso sempre più metri su Bamoussa, portando il suo vantaggio a circa un minuto, riuscendo a mantenere a distanza il marocchino fino al traguardo. Tra le donne Laura Giordano è riuscita a guadagnare oltre una trentina di secondi sulla Iachemet, arrivando in solitaria al traguardo e dichiarando: “Venivo da un infortunio e ho ripreso a correre solo da venti giorni e proprio per questo sono partita senza forzare. A circa dieci chilometri, quando sono iniziate le salite, ho provato ad aumentare il ritmo e sono riuscita a far mia la gara. Percorso molto bello, paesaggistico, con un pò di sterrato e sali e scendi come piacciono a me.  Gli acciacchi mi costringono a pensare alla giornata, sicuramente farò qualche gara per arrivare in forma in primavera dove farò la mia prima maratona stagionale”.

 

In concomitanza alla gara federale è partita anche quella non competitiva con oltre 140 corridori al via, un risultato importante che ha fatto superare la soglia dei 500 atleti partenti. Commenti positivi e unanimi da parte dei runners che hanno sottolineato l’attenta organizzazione curata da Francesco Sartori, Marino Fuson, Aldo Zanetti.


Podio Maschile

1)Giancarlo Simon (Atletica Yager Vittorio Veneto) vince in 1:23.23

2)Abdullah Bamoussa (Atletica Brumiera Friulintagli) 1:24:09 (+46″)

3)Simone Wegher (Atletica Clarina Trentino) 1:29:29 (+1′06″)

6. Ivan Geronazzo, (1° M40), 8. Giuseppe Di Stefano (1°M35), 9. Alvaro Zanoni, 10. Daniele Piccoli, 11. Davide Grespan, 12. Fabrizio Casagrande, 15. Virginio Trentin (1°M55), poi Guido Busetti, Roberto Collot, Stefano Daniel, Federico Pianca, Giuseppe e Tiziano Busetti e… Ernesto Lot (1° M65).

 

Podio Femminile

1)Laura Giordano (Atletica Industriali Conegliano) vince in 1:40:10

2)Francesca Iachemet (Atletica Trento Cmb) 1:40:51 (+41″)

3)Silvia Serafini (Atletica Industriali Conegliano) 1:41:05 (+55″) (1^ promesse)

7. Rosanna Saran (1^ F45), Roberta Bottarelli, Marta Santamaria, Rossella Piovesan, Renata Foltran (1ì F55), Pasqualina Da Re (1^ F60).

  

 

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TRIVENETORUN, LA CARICA DEI 7.778 !

Oggi a Vidor, con la Prosecco Run, è calato il sipario sull’edizione inaugurale della prestigiosa rassegna promossa da Maratona di Treviso Scrl. Quasi 8.000 gli atleti in gara nel complesso delle nove tappe. In 129 hanno raggiunto uno degli obiettivi chilometrici proposti dal circuito. La Scuola di Maratona di Vittorio Veneto leader tra le società. Argento per il Gs Mercuryus, bronzo per il Giro delle Mura Città di Feltre

Treviso, 4 dicembre 2011 - Stop. Fine della corsa. Oggi, a Vidor, nel Trevigiano, è calato il sipario sull’edizione inaugurale di Trivenetorun. Quasi 8.000 – 7.778, per la precisione – gli atleti giunti al traguardo nell’insieme delle nove prove previste dall’originale rassegna promossa da Maratona di Treviso Scrl.

Si è iniziato a correre il 9 gennaio a Miane, in occasione del Crossroad. Poi, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, Trivenetorun ha proposto la Maratonina Vittoria Alata (13 febbraio), la Belluno-Feltre (6 marzo), la Paradiso Run (13 marzo) e la Treviso Marathon (27 marzo).

Nella seconda parte di stagione, è toccato alla Mezza del Brenta (4 settembre), alla maratonina Città di Udine (25 settembre) e alla Maratonina di San Martino (6 novembre). Ultima tappa, la Prosecco Run, che a Vidor, nella gara vinta da Giancarlo Simion e Laura Giordano, ha aggiunto gli ultimi 25 chilometri alle classifiche individuali e di società.

Vince chi fa più strada: ecco l’originale filosofia di Trivenetorun. E a Vidor, con il completamento del nono traguardo stagionale, il numero dei più affezionati protagonisti del circuito è finalmente diventato definitivo.

In 52 - 39 uomini e 13 donne - hanno corso tutte e nove le gare del circuito, mettendo insieme la bellezza di 216 chilometri. Sono loro i re della stagione. Ma applausi ugualmente fragorosi hanno accolto, sul palco di Vidor, anche i 27 atleti che hanno raggiunto i 180 chilometri di percorrenza, i 26 che si sono fermati a 160 e i 24 che sono arrivati a 140. In totale, dunque, 129 atleti hanno realizzato uno degli obiettivi chilometrici proposti da Trivenetorun. Un bellissimo risultato per una rassegna all’esordio.

La passerella finale, al centro polifunzionale di Vidor, ha coinvolto anche le società, perché la somma dei chilometri percorsi dai singoli atleti andava pure a costituire il bottino dei club.

La Scuola di Maratona di Vittorio Veneto (9.106 i chilometri messi assieme dal forte team trevigiano) ha ribadito una leadership apparsa chiara lungo tutto l’arco della stagione. Alle spalle dei vittoriesi, un altro club della Marca, il Gs Mercuryus (5.006 km), e i bellunesi del Giro delle Mura Città di Feltre (4.578 km). Ai piedi del podio, l’Atletica Valdobbiadene (3.132 km) e il Montello Runners Club (2.906 km).

Grande festa, per tutti, comunque. Il bello di Trivenetorun risiede nella capacità di spostare l’attenzione dal cronometro ai chilometri, premiando la costanza invece della velocità, la sfida contro sé stessi piuttosto che contro il tempo.

I numeri della rassegna (con buona parte delle nove gare che hanno registrato una crescita di partecipazione rispetto all’anno precedente) dimostrano che Trivenetorun è una scommessa vinta. L’entusiasmo che ha accompagnato le premiazioni finali l’ha testimoniato una volta di più. Ora, con o senza cronometro (meglio senza), appuntamento al 2012.

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E’ NATA LA NUOVA ATLETICA SAN LAZZARO

Il 23 Novembre è stata costituita una nuova società di Atletica Leggera: l’ASD Nuova

Atletica San Lazzaro. Il sodalizio avrà sede a Treviso e andrà collocarsi in pista a San Lazzaro

dove svolgerà una mirata attività giovanile e di supporto tecnico per quella del settore

assoluto.

Gli obiettivi fondanti per i quali vogliamo impegnarci sono identificabili:

1. Nel riportare l’atleta al centro dell’attività, oggi incentrata sulle esigenze societarie;

2. Nello svolgere un’attività caratterizzata da modalità agonistiche e didattiche che

distinguono nettamente le tre categorie giovanili: esordienti, ragazzi e cadetti;

3. Rispondere alla dispersione atletica assicurando agli atleti una consapevole e

graduale evoluzione tecnica.

Convinti che l’atletica sia prima di tutto uno sport individuale, e questa condizione

differenzi il nostro sport dalle altre discipline sportive, intendiamo quindi fondare la nostra

azione sull’assistenza qualificata agli atleti offrendo loro un corretto percorso tecnico ed

agonistico. Obiettivo primario sarà quindi lavorare in modo professionale, rispettoso dei

principi metodologici.

Siamo certi che tale condizione consentirà ai ragazzi di ottenere stimoli e motivazioni

adeguate per continuare a fare atletica fino alle categorie superiori.

La costituzione dell’A.S.D. Nuova Atletica San Lazzaro vuole quindi rappresentare

un’opportunità per i sodalizi Trevigiani che operano nel settore assoluto. Quanti sono

interessati a svolgere la loro azione societaria nel rispetto degli obiettivi enunciati potranno

collaborare a questo progetto offrendo il necessario sostegno ai ragazzi della nostra società

che andranno a gareggiare nel settore assoluto.

Per l’atletica Trevigiana un’opportunità da cogliere e certamente da non osteggiare.

Il presidente

(Prof. Sergio Maleville)