DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Il club berico ha vinto entrambi i titoli di squadra
ai regionali cadetti di prove multiple
Trevisatletica e A.Montebelluna d’argento
Doppietta del Csi Fiamm nel campionato regionale cadetti di società di prove multiple, recuperato sabato a Nove (Vicenza) dopo il rinvio del 20 giugno. Il sodalizio berico si è aggiudicato entrambi i titoli, primeggiando sia nella classifica maschile di club che in quella femminile. Vittorie individuali (senza assegnazione dei titoli regionali) per Ottavia Cestonaro, che ha messo insieme 4.224 punti nel pentathlon, miglior prestazione italiana dell’anno per la categoria, e di Harold Barruecos Millet, arrivato a 3.543 punti.
Questi i risultati.
Cadetti: 1. Harold Barruecos Millet (Csi Fiamm) 3.543 (15”0/100 hs; 1.79/alto; 6.06/lungo; 42.60/giavellotto; 2’59”7/1000), 2. Alessandro Cecchin (Nevi) 3.410, 3. Giacomo Zuccon (Trevisatletica) 3.263, 4. Luca Favero (Veneto Banca Montebelluna) 2.955, 5. Abul Ahmed Chowdury (Csi Fiamm), 6. Davide Sinigaglia (Csi Fiamm) 2.774. Società: 1. Csi Fiamm 9.260 punti, 2. Trevisatletica 8.180, 3. Nevi 8.025.
Cadette: 1. Ottavia Cestonaro (Csi Fiamm) 4.224 (11”8/80 hs; 1.67/alto; 5.76/lungo; 24.44/giavellotto; 1’48”6/600), 2. Federica Gaspari (Csi Fimma) 3.495, 3. Sabrina Carretta (FF.OO.) 3.392, 4. Arianna Franceschini (Nevi) 3.346, 5. Erica Venuti (Lamparredo Paccagnan) 3.254, 6. Sara Dehbi (Veneto Banca Montebelluna) 3.065. Società: 1. Csi Fiamm 10.230, 2. Veneto Banca Montebelluna 8.159, 3. Nevi 7.443.
Cappellin fulmine prima della tempesta
Cargnelli, a Noale, a 21”80 ventoso e…con grandine!
Un’improvviso temporale tropicale con grandinata di enormi proporzioni ha interrotto la 3^ tappa del Circuito del Mezzofondo in ricordo di Max, coincidente con il 1° Meeting Città di Noale, al termine delle prove riservate al settore giovanile e dei 200m, poco prima delle altre gare riservate al settore assoluto e relative al Circuito. Annullati gli 800m e i 5000m. Ingenti i danni alle strutture e alle auto parcheggiate.
Nella prima parte dell’evento erano stati conseguiti interessanti risultati, come il 46″76 della ragazza Agnese Tozzato (Mogliano) sui 300m e i 2′43″11 con cui Riccardo Donè (Jesolo Turismo) ha superato in volata Federico Riabiz (Cividale) nei 1000m cadetti, funestati dal vento. Buono anche il 3′16″66 della ragazza Serena Galli (Quercia Trentingrana).
Subito dopo le gare giovanili, nei 200m si sono riscontrate le vittorie di Laura Donè (Assindustria PD) con 26″54 (-1.6) e di Francesco Cappellin (Assindustria Sport PD) (in foto di Stefano Bullo), idolo di casa, che sospinto da un eccesso di vento a favore (+3.0) ha realizzato un notevole 21″45 precedendo gli altri azzurrini Marco Perrone (Bruni Vomano) Manuel Cargnelli (Vicentina) autori rispettivamente di 21″52 e 21″80.
Per quanto riguarda il settore assoluto, il comitato organizzatore del circuito indicherà la modalità scelta per recuperare le gare non disputate (manifestazione ex novo oppure recupero in altra sede)
Nota bene: Si informano gli atleti che al fine della conquista della maglia tecnica, a tutti coloro che avevano confermato la partecipazione sarà assegnata la presenza mentre, per il punteggio tabellare (inerente la classifica generale), sarà indicato, come scritto sopra, in quale o in quali eventi realizzarlo.
Per quanto riguarda il pettorale e il pagamento della quota di iscrizione, si informano gli atleti in possesso del numero assegnato ieri che non dovranno pagare la prossima iscrizione (anche se devono comunque iscriversi!) ad una delle tappe del circuito.
Coloro i quali hanno acquisito il pettorale e pagato ieri la quota di iscrizione e non parteciperanno ad altre tappe, dovranno chiedere il rimborso della quota inviando una mail a mezzofondo@atleticatriveneta.it.
Sul sito, in giornata, troverete i risultati di ieri e le classifiche giovanili aggiornate.
Appuntamento a tutti alla tappa di Rovigo, in programma Domenica 18 luglio 2010, ricordando che le iscrizioni si chiudono il giorno 14 luglio 2010 (mezzofondo@atleticatriveneta.it) e sperando in un tempo migliore.
RASSEGNA STAMPA (Gazzettino)
MARCIA
Nuova San Giacomo trionfa ai tricolori
Due atlete per uno scudetto. Le juniores della Nuova Atletica San Giacomo Banca della Marca hanno vinto il campionato italiano di categoria di marcia.
Tre gare, nell’arco di tre mesi, da marzo a giugno, hanno decretato la supremazia del club vittoriese, che ha messo in vetrina una coppia di atlete capaci di lasciarsi alle spalle formazioni provenienti da tutta Italia.
Strada o pista, 10 o 20 chilometri, per Francesca Borsato e Marta Pantaleoni hanno fatto poca differenza. Guidate da Tanja Giacomel, ex mezzofondista, convertitasi alla marcia, tanto da praticarla lei stesso a livello master, Francesca Borsato e Marta Pantaleoni sono state protagoniste sin dalla prima prova tricolore, svoltasi il 7 marzo, sulle strade di Lastra a Signa, in Toscana, dove si sono classificate rispettivamente quinta e sesta.
Due settimane dopo, il 21 marzo, nella gara in pista di Faenza, la Pantaleoni è giunta 11^ e la Borsato 14^. Infine, il 12 giugno, nuovamente in strada, a Molfetta, nella 20 km valida anche per il titolo individuale, Francesca è giunta quinta e Marta sesta.
Nella classifica finale di società, peraltro ancora ufficiosa, la Nuova Atletica San Giacomo Banca della Marca ha preceduto, con 259 punti contro 191, le napoletane dell’Atletica Hinna. Terze le romane della Fondiaria-Sai Atletica, uno squadrone a livello giovanile.
CORSA IN MONTAGNA
Juniores, Letizia Titon
si piazza quinta in Bulgaria

Letizia Titon sale sull’Olimpo della corsa in montagna.
Ieri mattina, a Sapareva Banya, in Bulgaria, la volpaghese dell’Assindustria Padova è giunta quinta nella gara juniores della rassegna continentale di specialità. Al primo impegno azzurro nella categoria under 20, dopo alcune esperienze nella categoria allieve, Letizia si è ritagliata uno spazio da protagonista nella gara che ha aperto il campionato europeo.
Talento versatile (riesce a primeggiare anche nei cross e in pista), la Titon ha tratto vantaggio da un percorso che, non presentando passaggi di particolare rilevanza tecnica, poco si addiceva alle specialiste pure.
Davanti a lei, una romena, due turche e una russa, ma Letizia che, anche per ragioni anagrafiche, non si presentava da leader azzurra, è stata la migliore delle italiane.
Un risultato da incorniciare.
Trofeo
Provincia:
Mogliano
in vantaggio
Mogliano allunga, Trevisatletica stenta a reggere il ritmo dei ragazzi di Faouzi Lahbi e Barbara Norello. Il Trofeo Provincia pare destinato a cambiare padrone.
Mercoledì sera, a Montebelluna, il 22° Meeting del Montello, tappa finale di una rassegna in sette prove che ha coinvolto una media di 700 atleti per evento, decreterà, con ogni probabilità, il successo dell’Atletica Mogliano. I campioni uscenti della Trevisatletica dovranno accontentarsi di un comunque soddisfacente argento in classifica generale, che rappresenta anche un importante segnale di continuità.
Secondo appuntamento del circuito provinciale per anzianità (è nato un anno dopo il meeting di Roncade, ormai avviato al quarto di secolo), il meeting del Montello sancirà anche il terzo posto dei padroni casa dell’Atletica Veneto Banca, società che rappresenta una costante da decenni nell’Olimpo dei vivai di Marca.
Tutte da definire, invece, le posizioni di rincalzo al podio, con Mastella Quinto, Vedelago, Atletica di Marca e Gagno Ponzano (oltre ai padovani della Libertas Sanp) separate da una manciate di punti.
IL PERSONAGGIO
L’atleta si sta preparando al grande rientro alle gare
Venicemarathon, torna Bettiol
A 49 anni pronto
ad indossare
il pettorale
numero uno

“Il sapore della maratona è la fatica degli ultimi chilometri: fino a quando non si arriva lì, non si può capire”. Quel sapore, misto di fatica ed ebbrezza, Salvatore Bettiol l’ha provato per l’ultima volta nel 2006, quando, alla soglia dei 45 anni, si mescolò ai 30 mila di New York, tornando a correre sulle strade in cui, all’apice della carriera, aveva sfiorato la vittoria che gli avrebbe cambiato la vita. “Ho finito in 2h32’ e perso la scommessa che avevo fatto con Bruna Genovese: correre la maratona in meno di 2h30’ con appena un mese di preparazione. Ce l’avrei fatta, ma sono andato in crisi nel finale”, racconta l’ex azzurro.
In carriera, Bettiol ha corso 35 maratone, passando anche per due Olimpiadi: la prima, a Barcellona, conclusa con ottimo quinto posto: la seconda, ad Atlanta, recitando da comparsa. Negli ultimi anni ha fatto il tecnico (di Bruna Genovese), l’organizzatore (della 10 Miglia del Montello), il dirigente (fondando una società, il Montello Runners Club, ed entrando nel Consiglio regionale della Fidal), ma non ha più indossato un pettorale di gara.
Storia chiusa? Macché. La nuova sfida di Salvatore si chiama Venicemarathon. Il prossimo 24 ottobre, a quasi 49 anni, il trevigiano si schiererà al via della maratona di cui, nel 1986, ha inaugurato l’albo d’oro.
Nulla di strano, la maratona si corre a tutte le età. Ma la sfida, per Bettiol, avrà un gusto del tutto particolare. “Gli organizzatori mi hanno chiamato, offrendomi, in quanto vincitore della prima edizione, il pettorale numero uno. Sarà una grande emozione: io e la Venicemarathon siamo cresciuti insieme e, partendo dal Veneto, ci siamo fatti conoscere nel mondo. Non posso presentarmi a Venezia, in una gara irripetibile (compreso il passaggio in Piazza San Marco, n.d.r.), senza allenamento. Insomma, torno a fare il maratoneta”.
Gli allenamenti? Già ripresi. “L’obiettivo? Finire in 2h30’. Organicamente sto bene, ma non devo strafare: muscolarmente non sono più quello di una volta”.
Nei prossimi mesi, Salvatore non si limiterà a seguire in bicicletta gli allenamenti della Genovese, ma le correrà al fianco. “Lei prepara New York, Venezia è due settimane prima: molti allenamenti possiamo farli assieme. Anzi, approfitterò anche dei due periodi di preparazione, all’inizio di agosto e a fine settembre, che Bruna farà in altura”. E poi? “Poi ho un altro sogno. Correre la maratona di New York, nel 2011″.
ATLETICA
La grande avventura della “Marathon del Sables”
in Marocco: in marcia per 250 km.
Barbara Duprè, c’è una rosa nel deserto

Cinquantasette
ore in marcia
in un mondo
straordinario
«Esperienza unica, fantastica. In un ambiente quasi irreale».
Questo il giudizio di Barbara Dupré - «Barbarella» per la miriade di amici - sulla «Marathon des Sables», disputata a primavera. È stata la 25ma edizione della celebre corsa a 6 tappe, svolgimento nel sud del Marocco, ai confini con l’Algeria.
Percorso fra i più vari e dissestati: deserto, montagne, laghi salati, dune, rocce, pietrisco. Il tutto condito con una cinquantina di gradi di temperatura e dotazione d’un paio di litri d’acqua al giorno. Non di più. Insomma già arrivare alla fine comportava essere dei super.
Barbara a percorrere di corsa-marcia i totali 249,8 chilometri ha impiegato 57 ore e 6′, classificandosi 719 assoluta, 60ma delle donne (1090 i partecipanti di 43 nazioni).
«Di episodi particolari, tragicomici, con miraggi… - riferisce Barbara - ne potrei snocciolare e iosa. Mi limito a citare la terzultima tappa da Taourirt Mouchanne a Qued El Jdaid di 82 chilometri. L’ho conclusa in 22 ore e 53 minuti. Solo una gran motivazione mentale mi ha consentito d’aver ragione delle mille ed una difficoltà incontrate».
Ma non è stata la prima espereinza in terra africana.
«Nel marzo 2009 ho preso parte alla “100 km del Sahara”, in Tunisia. Quattro tappe, 150 partecipanti, ho concluso al 12mo posto tra le donne. Successivamente, ad agosto, quando mi trovavo in Kenia a far volontariato all’ospedale del villaggio Nanyoki, mi son cimentata in una competizione locale».

Ritornando alla Marathon des Sables, quale la preparazione?
«Col mio lavoro, trovo spazio solo al mattino molto presto. Dunque all’alba zona allenamento il Parco dei laghetti a Martellago, poi anche sulla sabbia (non la battigia…) da Cavallino a Punta Sabbioni. Una trentina di chilometri con zaino in spalla di 12 chili. Tre mesi prima delle gara ho iniziato ad alimentarmi con ciò che avrei trovato laggiù: cibi a base di soia, compreso il latte, tutto facilmente assimilabile. Ma anche integratori e pasti liofilizzati».
Il cosiddetto «mal d’Africa», esiste?
«Eccome. Ne son rimasta coinvolta. Ho visitato ad esempio Thailandia, India, ma l’Africa è una cosa unica: paesaggi favolosi, gli spazi infiniti, i cieli inverosimilmente stellati, la popolazione. Situazioni che ti rimangono nel cuore».
Hai disputato anche delle maratone?
«Sinora una trentina. Praga, New York e tanta Italia (Torino, Treviso, Padova, Firenze, Roma, Venezia 7 volte).» - Qualche altra passione sportiva? «Ho scoperto il triathlon. A settembre partecipo a quello estremo dell’Elba: 3,8 km di nuoto; 180 km bici; 42,195 km di corsa. Spero proprio di uscirne viva…».
Il libro sul comodino…
«Correre come Volare, di Marco Olmo. Tanto per rimanere in tema…».
Musica…
«Decisamente quella brasiliana. Anche un pò di sinfonica».
Con quale personaggio ti piacerebbe uscire a cena?
«Con Stefano Baldini. Ho la gigantografia di quando entra allo stadio di Atene, vincitore della maratona olimpica. A guardarla ti commuove».
Prossimo appuntamento africano?
«A dicembre la 100 km della Namibia. Ma prima la maratona di Venezia. Non voglio perdermi in questa 25ma edizione l’eccezionalità di transitare per Piazza San Marco».
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DA DOMANI, CON I RISULTATI COMPLETI DI QUINTO, DI NOVE E DELLA NOTTURNA SANGIACOMESE, I DETTAGLIATI COMMENTI E TANTE BELLE FOTO DA PUBBLICARE!!!