Maggio 27th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

STUDENTESCHI CADETTI A VILLAFRANCA

Cinque nostri campioni regionali, hs alto 1000m e staffetta

Zuccon 10”9 la Monego 12”9 la Brunato 1,55

De Nardi 2′50”5 e la Toti Dal Monte di Mogliano.

 

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Pingue bottino per i nostri studenti trevigiani nella finale regionale dei giochi studenteschi di Villafranca di Verona, svolti il 15 maggio u.s. rivolto alla categoria dei cadetti: ben cinque titoli per otto medaglie d’oro!

Nel dettaglio davvero bravi i nostri ostacolisti: 8o hs, che ci ha regalato due campioni come Giacomo Zuccon, nella foto sopra, in 10”9 e Luna Monego in 12”4!!! Giacomo è secondo di sempre, in compagnia di Nicola Berlese (Conegliano 10 maggio 2006) dietro al primatista Marco De Nardi (classe 1990), con 11”01 elettrico, realizzato a Misano Adriatico il 20 maggio 2004.

Campioni anche Martino De Nadai sui 1000m in 2′50”5, terzo Andrea Foscaro (2′54”9), poi Giulio Brugnera; Sara Brunato, eccellente nell’alto a 1,55, indietro Irene Bertuol; infine il quartetto della Toti Dal Monte di Mogliano, primo nella staffetta 4×100m in 52”9.

Vicecampioni regionali Erica Lapaine sui 1000m in 3′17”1 su Erica Venuti (quarta) e Sofia Casagrande e Altea Bozzetto con 9,80 nel peso da 3 kg. (in fila poi Beatrice d’Acquisto, Eleonora Ceschin e Giulia Busato).

Appena fuori dal podio oltre alla Venuti, cè Tommaso Bignù nell’alto con 1,55, e la scuola Serena di Treviso nella staffetta maschile della 4×100m.; quinto Alessandro Battistuzzi nel lungo su Bryan Salvi settimo; ottavo Giacomo Favaro, 10”1 sugli 80m. davanti a Enrico Bettiol (presenza femminile con Arianna Marcon 11”2 su Erika Cipressa 11”3), altri partecipanti nelle retrovie con Vittorina Pilla (13”7 sugli ostacoli), Francesco Alessandrini nell’alto e Arj Krasnik nel peso da 4 kg. e, infine, nel lungo con Alice Pravato, settima con 4,42 davanti a Lara Causin con 4,22.

 

 

 

 

NOTA SUI 1000m. DI BEATRICE MAZZER

 

 

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Malgrado la “ragazzina” appena sedicenne, a Mosca non sia riuscita a superare il suo turno sui 1000m. Beatrice Mazzer ha comunque largamente superato il suo primato personale che, migliorandolo di oltre quattro secondi,  ha portato a 2′51”48, segnando così il primato trevigiano allieve/juniores (che apparteneva alla” studentessa” Sabrina Giacometti con 2′53”64 realizzato a Roma il 3 ottobre del 1980, insomma quasi trenta anni fa!) e piazzandosi terza trevigiana assoluta di sempre, dietro la primatista Michela Zanatta con 2′49”35 (corso ad Ancona il 5 gennaio del 2003) e dietro la primatista provinciale, la mitica Veronica Piutti, con 2′51”1 (realizzato a Conegliano il 27 marzo 1993), meglio poi, di grandi e blasonate atlete del passato, come Fabiana Bavaresco (2′51”65), come l’indimenticabile Fiorita Tormena (2′52”62) e Lara De Stefani.

Beatrice, soprattutto, è una ragazzina dolce e giudiziosa, attenta e scrupolosa, intelligente e riservata, davvero, una persona gradevole e semplice, l’orgoglio di casa, dei suoi amici e dei suoi compagni di “campo”! Io sono un suo devoto fan…

 

 

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Maggio 26th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

CORRITREVISO, CORRI…

Vittorie master di categoria

per Trentin, Dal Pos e per Angela Pin

 

 

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Davvero una gran bella corsa, rappresentativa e ben rappresentata del/dal podismo trevigiano di alto livello: insomma c’erano davvero tutti o quasi.

Detto di Paolo Sandali e di Paolo Zanatta nei precedenti articoli, dando uno sguardo alla tabella di arrivo, scopri un elenco di assi, il meglio del fondo nostrano: sesto Simone Gobbo, ottavo Gabriele Fantasia, nono Diego Avon, poi Fabrizio Pradetto, Mauro Amadio, Sergio Trinca, Alberto De Riz, Matteo Redolfi e Matteo Schiavon.

Tra gli amatori terzo posto di Francesco Guerra e quarto per Elena Zuccon.

 

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Detto di Silvia Pasqualini nella foto sopra, che ha vinto alla grande la gara femminile in 36′38, vediamo i master, partendo dai vincitori di categoria come il plurivittorioso Virginio Trentin (10 km su strada in 36′00.) nella foto sotto con il n.673, come Morena Dal Pos (Mf45) e Angela Pin (Mf60); come Benvenuto Pasqualini, primo M75, in 47′35.

 

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Molti gli argenti conquistati: da Ivan Basso (distanza coperta in 33′23.) nella foto sopra, , da Osvaldo Franceschinis, da Rosanna Saran (tempo 40′11.), da Mariangela Marsura in 40′25. da Elsa Mardegan in 42′05. da Pasqualina Da Re.

Altri podi per Marcella Molin e per Adriano Zago, terzi.

Quinta pregevole posizione per Stefano Pretotto nella foto sotto, in 34′08. su Andrea Tosato in 34′43 Arcangelo Larese Filon in 34′51. Ivan Geronazzo in 34′53. Fabrizio Paro e Roberto Bettamin appena sopra i 35 minuti.

 

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Da citare poi ci sono Alessandro Buratto, Christian Munerotto, Gianni Beltrame e Franco Carlotto; poi ancora Tiziano Nandi, Tolot, Mauro Fontana, Mauro Rinninella, Alvaro Zanoni, Maurizio Mazzon, Alessandro De Vincentis, Francesco Paset e Luciano Gagno.

 

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Tra le donne anche Daniela Vedelago, Sara Zanatta e Gabriella Tarozzo.

 

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Rosanna Saran

 

 

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Andrea Tosato(n.448) e Arcangelo Larese Filon (n.160)

 

 

Nota sul passaggio ai 5 km con: Ivan Basso, secondo in 16′28. su Stefano Pretotto e la Pasqualini, prima in 18′04.

 

 

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Alla partenza: Roberto Bettamin (n.655) e Stefano Pretotto (n.564)

 

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI GABRIELE MARSURA

 

 

 

 

 

 

NELLA RIUNIONE DI PONZANO

Manuel Cargnelli cresce: 10”93 (e 22”05)

Bene anche il peso di Benedetti e di Beatrice Gatto!

 

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Partenza delle ragazze sui 1000m.

 

 

Ponzano non è stata soltanto la giornata di Sara Brunato che, nell’alto ha ripetuto l’exploit della stagione indoor con 1,56, ma anche l’occasione di altre notevoli prestazioni, leggi i cento metri di Manuel Cargnelli, risolti brillantemente con il suo primato personale, portato da 11”02 a 10”93, su Marco Martini nuovo a 11”35; (Manuel poi nella Pentecoste di Bolzano, di lunedì 24 maggio ha incamerato due sonanti vittorie sui 100 in 11”08 e sui 200 in 22”05!!!).

Leggi pure il peso di Diego Benedetti re-impennatosi su buone quote a 14,82 (limite dell’atleta 14,97) e sforamento di Beatrice Gatto che.in un sol colpo, (dopo il 10,69 degli studenteschi di Rovigo) ha superato se stessa, Laura Ortolan e Silvia Marcon (11,36 di oggi, contro l’11,26 di ieri di Laura e il 10,26 di Silvia…)

 

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I ragazzi in corsa sui 1000m.

 

 

Miglioramenti visibili per tanti giovani atleti come sui 100m di Jasmine Surian (13”23) e di Silvia Guerrato (13”33) su Giulia Menegaldo, Alexandra Solomon ed Eleonora Filippetto; di Francesco Toffolo sui 60m in 8”26 come Elena Crisofoli Prat 8”61 meglio di Elena Marini (8”63), di Caterina Maleville (8”66) e di Silvia Menegazzo (8”69) e ancora della Brunato e di Agnese Tozzato;

 

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Podio dei 60m. ragazzi

 

 

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Podio sui 60m. ragazze

 

 

di Nikol Marsura sui 500m esordienti, ha corso, con 1′ 26”81, più veloce di Abel Campeol in 1′27”36, di Marie Roxane Kouame Akissi in 1′28”44 e di Marco Braga in 1′29”42.

Dietro il 10”93 di Anna Bonsembiante, c’è Rebecca Dalla Torre in 11”00, Sara Dehbi, Francesca Dal Moro e Licia Vendrame; primi attori sui 1000 sono stati Andrea Foscaro, primato personale con 2′52”36 (davanti a Leonardo Mattioli, 2′55”09, a Giulio Zamboni, 2′55”47, a Riccardo Quaggio, Riccardo Favarato, Marco Vivian e Michele De Vecchi), Anna Busatto 3′08”50, davanti a Maria Vittoria Mazzer 3′09”08, a Erica Lapaine 3′10”78, a Eleonora Lot, Elena Venuti e Marzia Signorotto.

 

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Un passaggio sugli 800m allievi.

 

 

Modesti gli 800m di Federica Corrò (2′30”59), su Anna Trevisan e su Giulia Guerrieri e di Riccardo Fogliato (2′08”19), su Alessandro Gagno (2′08”54), Isacco Bonesso, Tobia Lahbi, Narada Perera,Tobia Vendrame e Andrea Cassol; come pure i 1500m. con Mauro Amadio in 4′06”41, con Nachit Idrissi in 4′09”45 e con gli altri, da Matteo Redolfi, Andrea Salomone, Sergio Trinca (4′17”71 M40), Massimo Amadio e Giuseppe Barbirolo.

Giacomo Zuccon ha fatto suoi i 300 metri in 39”66, mettendo in fila Paolo Barzan, Manuel Broccolo, Nicolò Bertelli e Francesco Marconi.

 

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Podio delle esordienti sui 500m.

 

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Podio degli esordienti sui 500m.

 

 

Nei concorsi, la Cristofoli ha siglato nell’alto 1,48, Toffolo nel lungo 4,78; buon disco con i lanci di Davide Gambardella nel disco da 2 kg. (40,70), di Andrea Mancini (38,92) e di Andrea Gambardella (36,79); di Benedetti, nel disco da 1,5 con 40,96 su Simone De Rossi cresciuto a 39,35, (12,29 nel peso) su Marco Brunato, 38,33 e su Mattia Vendramin; di Bereket Pozzebon nel vortex, esrdiente da 50,86 su Giuseppe Pietrangeli a 42,71 (tra le ragazzine prima Aurora Galazzo con 30,01).

La marcia è stata appannaggio di Alessia Tasca e di Valentino Girotto.

 

I risultati completi sono sul sito della Fidal Treviso.

 

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI GABRIELE MARSURA e di ROBERTA MAGGION.

 

 

Maggio 25th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

da IL GAZZETTINO di TREVISO

 

 

 

L’altista moglianese Sara Brunato

grande protagonista a Ponzano

 

 

Un esordio col botto per il 6. Trofeo Provincia di Treviso: alla prima tappa stagionale hanno partecipato quasi 800 atleti.
L’ormai classica rassegna di meeting trevigiani, portata quest’anno da sei a sette prove (il 16 giugno si gareggerà per la prima volta a Vedelago), sembra avviata ad una nuova stagione da record.
Il 5° meeting Comune di Ponzano ha offerto soprattutto l’1.56 della moglianese Sara Brunato nell’alto, primato personale eguagliato e miglior prestazione italiana di questo primo scorcio d’annata per la categoria ragazze.
Notevole anche il 14.82 dell’allievo di casa, Diego Benedetti, nel peso, misura che vale già la top ten italiana. Nel peso anche l’11.34 della cadetta di Quinto, Beatrice Gatto.
Prossima tappa del Trofeo Provincia di Treviso, martedì 1 giugno nel capoluogo. L’anello di Ponzano chiuderà invece dal 3 giugno per il rifacimento superficiale della pista: Il 9 luglio, per il meeting internazionale, si gareggerà sul nuovo manto.
RISULTATI.

Maschili.

Seniores/promesse /juniores. 100 (-0.2): Cargnelli (Vicentina) 10”93. 1500: 1. Amadio (Biotekna) 4’06”41, 2. Idrissi (Gagno) 4’09”45. Disco: 1. D. Gambardella (Biotekna) 40.70, 3. Mancini (Gagno) 38.92. Allievi. 100 (-1.3): 1. Benedetti (Bassano) 11”77, 2. Bonora (Atletica di Marca) 11”77. 800: Fogliato (Atletica di Marca) 2’08”19. Peso: Benedetti (Gagno) 14.82. Disco: 1. Benedetti (Gagno) 40.96. Cadetti. 300: Zuccon (Trevisatletica) 39”66. 1000: Foscaro (Mogliano) 2’52”36. Lungo: Broccolo (Tre Comuni) 5.25. Ragazzi. 60: Toffolo (Veneto Banca) 8”26. Lungo: Toffolo (Veneto Banca) 4.78. Marcia (2 km): Girotto (Gagno) 12’03”56. Esordienti. 500: Campeol (Gagno) 1’27”36. Vortex: Pozzebon (Trevisatletica) 50.86.


Femminili.

Allieve. 100 (-0.9): Surian (Vedelago) 13”23. 800: Corrò (Industriali) 2’30”59. Giavellotto: Cazzolato (Atletica di Marca) 30.94. Cadette. 80: 1. Zangobbo (Galliera) 10”73, 2. Bonsembiante (Veneto Banca) 10”93. 1000: Busatto (Mogliano) 3’08”50. Peso: Gatto (Mastella) 11.34. Ragazze. 60: Cristofoli Prat (Mogliano) 8”61. Alto: Brunato (Mogliano) 1.56. Marcia (2 km): 1. Tasca (Gagno) 12’15”27. Esordienti. 500: Marsura (Sernaglia) 1’26”81. Vortex: Galiazzo (Mogliano) 30.01.

 

 NOTA DA MAROSTICA

Silca Ogliano d’argento nel 32. Trofeo Banca Popolare: la società coneglianese, che proprio quest’anno festeggia i 30 anni d’attività, si è ritagliata un posto sul podio in una delle rassegne più classiche e prestigiose della stagione veneta giovanile su pista.
La vittoria è andata al Csi Fiamm, squadrone berico di grande tradizione a livello under 16, ma la Silca Ogliano, con il secondo posto in classifica generale, si è tolta la soddisfazione di lasciarsi alle spalle ben 35 società provenienti da tutto il Veneto e anche fuori.
È stata, in generale, una manifestazione da incorniciare per i vivai trevigiani. Ben quattro club della Marca si sono infatti piazzati entro i primi sei posti della graduatoria del Trofeo.
Alle spalle della Silca Ogliano, è rimasta per un soffio ai piedi del podio la Veneto Banca Montebelluna, quarta. Appena un punto dietro, l’Atletica Mogliano, quinta. E sesta è giunta, infine, la Nuova San Giacomo Banca della Marca.
A livello individuale, spiccano le vittorie delle cadette Anna Bonsembiante (Veneto Banca) nel giavellotto (29.94) e Anna Busatto (Mogliano) nei 1000 metri (3’14”4).
Notevole anche la doppietta trevigiana nella staffetta svedese ragazzi: in campo maschile si è imposta la Silca Ogliano, a livello femminile è salita sul gradino più alto del podio l’Atletica Mogliano.

 

 

 

 

Corsa su strada


I trevigiani


comandano


il Grand Prix

 

 

Grand Prix Giovani all’insegna della Marca. Dopo quattro prove e in vista del giro di boa dell’annata (Tonadico, 19 giugno), la prestigiosa rassegna su strada a livello under 18 è dominata dagli atleti trevigiani, leader in ben sette categorie su dieci.
Tra le società, comanda Jesolo, ma i giochi sono ancora aperti: al secondo posto c’è la Libertas Tonon, al terzo l’Idealdoor San Biagio.
CLASSIFICHE dopo quattro prove

Maschili. Allievi: 1. Martino Segat (Tonon) 379. Cadetti: 1. Riccardo Donè (Jesolo) 400, 2. Filippo Gobbi (Silca) 369, 3. Kevin Durigon (Mastella) 333. Ragazzi: 1. Aiman Merouah (Tonon) 354, 3. Marco Bettin (S. Biagio) 339. Esordienti A: 1. Filippo Pizzol (Tonon) 384. Esordienti B: 1. Diego Calzetta (S. Biagio) 400, 2. Kevin Casagrande (Tonon) 374.
Femminili. Allieve: 1. Giulia Titton (Banca della Marca) 369. Cadette: 1. Eleonora Lot (Silca) 372, 2. Marzia Signorotto (Sernaglia) 334, 3. Elena Sartori (S. Biagio) 319. Ragazze: 1. Demi Verdecchia (Jesolo) 378, 2. Elena Zerbato (S. Biagio) 366, 3. Sofia Casagrande (Silca) 364. Esordienti A: 1. Nikol Marsura (Sernaglia) 400, 3. Laura Bettini (S. Biagio) 348. Esordienti B: 1. Diana Pischedda (Venezia Runners) 384, 2. Emma Rizzetto (S. Biagio) 354, 3. Chiara Poser (Banca della Marca) 295.
Società: 1. Jesolo 8.238, 2. Lib. Tonon 7.814, 3. Idealdor Lib. S. Biagio 5.754, 4. San Giacomo Banca della Marca 5.163, 6. Tre Comuni 3.726.

 

 

 

 

 

Montagna, tricolore le staffette della Forestale

 

 

ORDINE D’ARRIVO
STAFFETTE MASCHILI

1. Rinaldi Marco - Manzi Emanuele - De Gasperi Marco - Corpo Forestale dello Stato - 1:28:54;
2. Dematteis Martin - Lantermino Danilo - Demateis Bernard - A.S.D. Podistica Valle Varaita - A - 1:30:51;
3. Lanfranchi Mauro - Zanaboni Massimiliano - Regazzoni Andrea - Atletica Valli Bergamasche - A - 1:32:13;
4. Bosio Danilo - Costa Reis - Ruga Fabio - La Recastello Radici Group - A - 1:33:07;
5. Barizza Filippo - Rungger Hannes - Bamoussa Abdoulla - Atletica Brugnera Friulintagli - 1:33:14;
6. Baldaccini Alex - Faverio Riccardo - Milesi Davide - G.S. Orobie - A - 1:33:56;
7. Abate Gabriele - Mosca Alberto - Campitelli Camillo - A.S.D. Orecchiella Garfagnana - A - 1:35:48;
8. Cozzi Enrico - Torresani Franco - Molinari Antonio - Atletica Trento CMB - A - 1:36:59;
9. Nardini Marco - Puntel Franco - Primus Marco - Atletica Dolce Nord Est - 1:38:29;
10. Re Luca - Gelmi Alessandro - Bottarelli Andrea - A.S.D. Legnami Pellegrinelli Darfo - 1:39:00;

STAFFETTE FEMMINILI

1. Roberti Maria Grazia - Confortola Antonella - Corpo Forestale Dello Stato - 00:49:11;
2. Scolari Cristina - Bianchi Ilaria - Atletica Vallecamonica - 00:51:04;
3. Belotti Valentina - Grossi Gloria 00 - A.S.D. Runnerteam 99 S.B.V. - 00:51:55;
4. Serena Angela - Pont-Chafer Monica - A.S.D. Freezone - 00:52:41;
5. Beatrici Lorenza - Iachemet Francesca - Atletica Trento CMB - A - 00:53:07;
6. Garibaldi Lavinia - Santamaria Marta - Atletica Brugnera Friulintagli - 00:53:26;
7. Magro Eufemia - Cherasco Stefania - A.S.D. Dragonero - 00:53:46;
8. Mondino Cristina - El Kannoussi Mina - Atletica Saluzzo - 00:54:44;
9. Forni Erika - Marrari Gabriella - G.S.A. Valsesia - 00:55:04
10. Ursella Laura - Zorzut Milena - Atletica Dolce Nord Est - 00:55:14.

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Cari amici,

Oggi camminavo in montagna con mia moglie e gli spiegavo

il concetto dei “DUE STEP” . Da li sono partito per stendere questo

breve scritto che vi offro, perchè il dibattito non dovrebbe mai

chiudersi ma sempre aprirsi, a prescindere dalle posizioni di partenza.

Da un pò di tempo sono assillato dall’idea che sto sprecando parte del

mio tempo nel tamponare le difficoltà che gli atleti enunciano nel

gestire le posture con le quali affrontano le specialità nelle quali ho

il compito di sostenerli tecnicamente.

Io mi prodigo a dispensare consigli che permettono ai ragazzi di

ottenere risultati da me definiti _mediocri _e da altri invece

_soddisfacenti_. Essendo enorme la distanza tra le due valutazioni mi

sto chiedendo se non sia il caso di esplicitare più compiutamente il

concetto che mi frulla per la testa e quindi ho scritto questo breve

saggio che vado a sottoporvi. Sta a voi identificarvi nell’azione e

valutare la vostra posizione.

Come sempre spero nel dibattito, troppo spesso quando lancio queste cose

vanno a mancare le vostre posizioni, i miei sassi affondano nello stagno

ed i cerchi si placano nell’apatia generale…

 

Comunque: Buona lettura

Fulvio.”

 

I DUE STEP

Riflessioni tecniche ad alta voce

Di Fulvio Maleville

 

La realtà di campo sancisce da tempo che vengono esercitate tre tipi di attività: specialistica, multidisciplinare ed infine quella multilaterale.

Da moltissimi anni è stato detto e scritto moltissimo riguardo questo argomento, soprattutto è stata portata avanti una battaglia culturale affinchè si eviti la prima, ossia specializzare precocemente gli atleti.

Gli effetti di questo dibattito non hanno sortito grandi risultati perché nel tempo sono generazionalmente cambiati gli interlocutori con i quali ci si rapportava ed oggi sappiamo con certezza che a livello giovanile la maggior parte degli operatori continua a specializzare gli atleti nel tentativo di far loro ottenere qualche effimero risultato e vittoria prima che cali l’entusiasmo e i ragazzi smettano di fare sport.

Bisogna però anche dire che alcune persone hanno affrontato l’argomento e cercato soluzioni alternative o di compromesso facendo perlopiù svolgere ai propri giovani atleti un’attività multidisciplinare. Io stesso come atleta sono stato cresciuto in questa maniera e penso di aver raggiunto buoni risultati, pur inquadrando l’azione tra i tentativi migliori che sono stati effettuati non condivido questa impostazione protendendo invece per un’attività multilaterale che crei i presupposti tecnici atti ad affrontare successivamente la specializzazione, sia essa indirizzata alle prove multiple che ad una singola specialità.

La cosa non è di poco conto e questo mio intervento è volto da un lato a condannare fermamente chi specializza precocemente e dall’altro spiegare i limiti dell’attività multidisciplinare. Successivamente voglio accennare ai vantaggi di quella che ritengo più corretta, cioè l’azione multilaterale.

Per dare sostegno alla mia tesi farò riferimento alla basilare esperienza di campo ed in particolare ai bisogni delle società con le quali collaboro, indirettamente cercherò anche di dare risposta ai tecnici che regolarmente mi avvicinano e chiedono come possono mutare alcuni atteggiamenti dei loro atleti, convinti come sono che basti intervenire in modo mirato per risolvere le questioni e superare gli errori dei loro atleti.

Come dicevo mi trovo spesso a tamponare alcuni basilari e primari bisogni di atleti che mi domandano: “Fulvio, domani ho la gara di triplo. Mi puoi dare un’occhiata?”Oppure mi trovo coinvolto in situazioni nelle quali gli atleti stanno già gareggiando e mi chiedono di aiutarli fornendo loro indicazioni utili a migliorare la loro odierna prestazione.

In questi casi non posso che sfoderare le armi migliori, cioè l’esperienza che ho accumulato in 40 anni e le capacità tattiche che ho immagazzinato in tanti anni di campo profondendo loro utili consigli affinchè abbiano soprattutto a:

  1. Evitare di farsi male;

  2. Ottenere un risultato soddisfacente;

  3. Rafforzare il rapporto di fiducia con la mia persona.

 

Agendo in questo modo penso mi sarà riconosciuto del tempo per indurre l’ambiente ad affidami maggiormente le persone e darmi così modo di trasferire compiutamente informazioni che permettano ai ragazzi di far evolvere alcuni loro atteggiamenti, superando posture scorrette e l’incapacità a gestire le parti del loro corpo.

 

Spesso però mi trovo in queste condizioni:

 

  • Privo degli strumenti indispensabili per farmi comprendere dagli atleti (Faticano a capire cosa voglio da loro);

  • In difficoltà nel calmierare la foga agonistica di atleti convinti che l’impeto sia l’unico mezzo per ottenere la prestazione. Situazione che li porta a fare cose che non sanno controllare, in pratica non si rendono conto di cosa stanno facendo;

  • Devo concentrarmi per trasmettere indicazioni semplici e mirate. Insomma a farmi capire dall’atleta e ottenere che il ragazzo si porti a casa il massimo che quelle condizioni consentono.

I miei suggerimenti non sempre sortiscono l’effetto voluto, a volte mettono pure in difficoltà atleti che immaginavano di procurarsi chissà quali prestazioni grazie ai consigli di un tecnico specialista ed invece entrano in crisi perché non sanno gestire come vorrebbero il loro corpo e le mie indicazioni spesso restano inevase.

Quando mi è data l’opportunità di allenarli, anche se sporadicamente, mi è possibile infondere utili indicazioni, in questo modo riesco anche a far raggiungere ai ragazzi dei risultati ma solo al “PRIMO STEP”. Ossia una prestazione soddisfacente se rapportata alla situazione nella quale ci si trova ad operare, il che soddisfa mamme, papà, dirigenti ed atleti ma non la mia persona.

Il conseguimento di questo primo gradino appare al sottoscritto un obiettivo di poco conto e scarsamente gratificante. Avrei infatti bisogno di molto più tempo per poter applicare compiutamente un percorso capace di portare gli atleti al secondo step, il che permetterebbe di ottenere prestazioni ben più rilevanti. Avrei in pratica l’opportunità di creare i presupposti per un’acquisizione consapevole. Per capire la mia posizione bisogna rispondere ai seguenti quesiti: “Ma che cosa è il secondo step? Come si deve operare per raggiungerlo?

 

Il secondo step è identificabile nella possibilità di apprendere una serie di nozioni che permettono d’incrementare ulteriormente la prestazione, ed è legato all’appropriazione di alcuni fattori fisici e tecnici che abbisognano di un lungo periodo di apprendimento e trasformazione.

I primi (quelli fisici) possono essere innescati da mamma natura (Innesco ormonale) oppure stimolati dall’introduzione dei mezzi speciali come ad esempio un mirato potenziamento o un’azione di allenamento più qualitativa. Tutti mezzi che non dovrebbero essere utilizzati con ragazzi in giovane età. I secondi (quelli tecnici) possono invece venire messi in atto in età giovanile e dovrebbero essere largamente utilizzati nei settori giovanili.

Lo sviluppo dell’equilibrio generale e specifico, il riconoscimento dei pezzi del proprio corpo e saperli guidare in un’azione consapevole, l’ampliamento delle sensibilità propriocettive, estensive, l’equilibrio statico e dinamico etc. diventano requisiti indispensabili per raggiungere il secondo step tecnico.

Per spiegarmi meglio dirò che sono in grado di dare ad un’atleta l’idea di effettuare il primo balzo del triplo in forma radente, di suggerirgli di utilizzare una rincorsa in modo progressivamente dinamico, trovare un maggior equilibrio nell’uso più aperto e corretto delle braccia ma non sarò mai in grado di insegnare “al volo” un corretto uso dell’arto libero. Quello abbisogna di un percorso di appropriazione più specifico, d’esperienze articolate da collegare assieme. La mancanza di tale presupposto impedirà di fatto l’applicazione di una ritmica del salto più omogenea e quindi ne risentirà la prestazione. Quando poi i ragazzi sono portatori di vizi espressivi o posturali (correre in trazione o la mancata percezione della posizione del loro busto che magari è troppo inclinato avanti) appare improbo raggiungere un livello di qualificazione identificabile nel secondo step.

Purtroppo molti confondono il termine generale di “lavoro tecnico” con quello più specifico riferito alle specialità, cioè della “tecnica” che normalmente si esercita in pedana. Se il “lavoro tecnico” è comprensivo di un apprendimento coordinativo motorio più generalizzato e permette di far acquisire al giovane atleta le corrette posture e conoscere le parti del suo corpo al fine di poterle gestire correttamente, la tecnica si traduce quasi sempre nello svolgere attività specifica in pedana. Onde evitare però di specializzare l’atleta e quindi di inseguire il sano proposito di eludere di specializzare alcuni allenatori cercano di distribuire il carico tecnico su più specialità. Applicano quindi il principio di multidisciplinarità incorrendo nei seguenti inghippi:

 

  1. Intensificazione delle sollecitazioni a carico di alcune specifiche strutture(Es. Le articolazioni della spalla per il giavellottista, il piede o il ginocchio nel saltatore in alto …) ;

  2. Ricerca da parte degli atleti di adattamenti posturali che suppliscono ad alcune manchevolezze (La carenza di controlli sugli assetti del corpo, l’incapacità acrobatica per gestire il volo o nel cercare soluzioni alle difficoltà quasi sempre si trasformano in difetti espressivi). In pratica l’atleta acquisisce posture errate che si radicalizzano e diventano difficili da mutare nel tempo;

  3. Instaurano una insicurezza gestionale che si traduce nell’ansia da prestazione e si utilizza il poco tempo a disposizione per rispondere ai bisogni specialistici di troppe discipline. In definitiva i ragazzi non imparano quasi niente in modo corretto (Così gli atleti si esprimono: “Non ho la rincorsa e domani devo gareggiare … non ho provato abbastanza per cui mi sento insicuro… devo assolutamente saggiare la specialità prima della gara …”);

 

Pur immaginando la figura del tecnico come quella di una persona dotata di supporti culturali adeguati, esperto e capace di esercitare il proprio ruolo egli avrà non poche difficoltà a far raggiungere all’atleta il “SECONDO STEP” e le prestazioni faranno forza sulle naturali capacità del soggetto di sopportare i carichi specifici. Fattore individuale che non esclude di ottenere rilevanti prestazioni tecniche in giovane età ma troppo spesso mina la prospettiva di raggiungere quelle massime realizzabili per motivi di espressione biomeccanica errata o dolori che vanno ad acutizzarsi nel tempo, all’aumentare dei carichi, soprattutto quelli di punta.

Così facendo l’allenatore mancherà nel dotare il suo atleta degli strumenti necessari per evolvere compiutamente più avanti nel tempo. Ecco perché ritengo l’attività multidisciplinare fattibile ma non uno strumento per evolvere tecnicamente.

 

Vorrei concludere questo breve saggio stando con i piedi per terra e per fare questo vado ad esporre alcuni esempi affinchè il lettore abbia ad inquadrare correttamente la tematica affrontata.

 

In campo è facile vedere gli atleti evidenziare alcune manchevolezze o difficoltà nell’esprimere correttamente un gesto, ad esempio:

  • L’atleta corre seduto, in trazione, perde i piedi dietro, ha il busto spezzato avanti …;

  • Non usa in modo corretto i piedi (ES. Non poggia la pianta del piede nel penultimo appoggio del salto in alto, stacca sull’avampiede nel lungo … balza sulle “punte” etc.);

  • Puntella gli stacchi nei salti in estensione;

  • Non sa far passare l’arto libero nei balzi o non equilibria il salto effettuando correttamente l’azione dell’arto libero nell’hop nel triplo;

  • Non completa le spinte, tende a “togliere” invece che spingere;

  • Manca di equilibrio posturale;

  • Non sa in quale occasione deve guidare l’azione con il piede e quando invece deve farlo con il ginocchio;

  • E’ privo della capacità di usare correttamente le spinte, nei tempi di ampiezza e frequenza richiesti dall’azione;

  • Usa assetti dove non si esprime un adeguato “Sostegno” del bacino;

  • Non riconosce quando poggia il piede di tallone – tutta pianta o resta sull’avampiede;

 

Potrei continuare a fare innumerevoli altri esempi di momenti ed azioni fondamentali dell’atletica leggera che non possono essere risolte dedicandosi ad un’attività multidisciplinare. Devo inoltre ricordare ai miei interlocutori che le azioni globali presentano il limite di enunciare e rafforzare le problematiche già esistenti. Un atleta che “punta” i piedi oppure corre “pendolando” trasporterà questo suo atteggiamento in tutte le specialità che andrà ad affrontare e ciò lo penalizzerà tanto più la specialità sale di livello tecnico.

Insomma, è meglio “perdere tempo” nel dedicarsi alla multilateralità a tempo debito (Categorie giovanili) che inseguire bisogni ai quali nel tempo non si riesce a dare risposta.

A questo punto vi offro la definizione e l’orientamento verso un’attività multilaterale che s’ identifica in due modelli principali:

  1. Multilateralità estensiva: adozione di un numero considerevole di proposte motorie in riferimento agli schemi motori e abilità più significative di buona parte delle discipline sportive;

  2. Multilateralità orientata: adozione di una grande quantità di proposte con particolare riferimento agli schemi motori e abilità più significative di quella determinata disciplina sportiva;

Quest’ultima può a sua volta esprimere una forma fortemente indirizzata verso una determinata specialità sportiva. In questo caso abbiamo una

  1. Multilateralità mirata : adozione di una gran quantità di proposte, strutturando continuamente varianti significative rispetto agli schemi motori e alle abilità della specialità sportiva praticata.

 

Tale percorso ha il grande merito di permettere al tecnico di portare avanti i giovani atleti sia in allenamento che in gara, costruendo “sul posto” il modello da realizzare. Cioè gli elementi così forgiati si possono “assemblare” con facilità quando già in possesso dell’atleta. Quest’ultimo si trova così in grado di mutare atteggiamento e ristrutturare l’azione con maggior facilità, inoltre acquisisce sicurezza perché si rende conto di essere in grado di rispondere ai bisogni o alle difficoltà che incontra e di poterli superare grazie alla sua capacità e soprattutto duttilità espressiva.

Molto spesso il tempo a disposizione non permette di strutturare completamente gli elementi fondamentali dell’azione e la gara, a livello giovanile, può diventare “il momento” dove è possibile allenarsi gareggiando. Ma per fare questo è necessario “allevare” atleti duttili, aperti mentalmente e dotati di un ampio corredo di esercizi ed esercitazioni. In altre parole bisogna dedicare tempo e questo si ha a disposizione solo negli anni del settore giovanile. Inseguire effimere prestazioni da giovani alla lunga non paga, meglio votarsi all’apprendimento e miglioramento del controllo posturale, in pratica all’acquisizione dei corretti assetti tecnici.

E’ bene sapere che esiste anche un terzo step ed è raggiungibile solo in fase di specializzazione quando il corredo atletico viene affinato da un lavoro mirato e di forte assuefazione ai carichi. Purtroppo la maggior parte dei nostri giovani esaurisce il percorso motivazionale e prestativo molto prima. Se è vero che tanti ragazzi enunciano qualità ma non sono adatti a subire i carichi di lavoro è altrettanto vero che la maggior parte di loro si dimostra soddisfatta molto prima di intravedere questo ambito e smette precocemente.

Spero che quanto detto faccia riflettere le persone che hanno la possibilità di leggere questo scritto. Come sempre resto disponibile per un confronto.

Grazie dell’ascolto. Alla prossima.

 

 

Maggio 24th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

VENETO PRIMO TRA LE ITALIANE

Secondi Jacopo Lahbi e Stefano Ghenda.

 

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A Bressanone, nell’ambito della manifestazione internazionale del Meeting Brixia per rappresentative regionali (sabato gli juniores e domenica gli allievi), notevole il piazzamento del Veneto, terzo assoluto e prima regione italiana.

Nella rappresentativa veneta, sostanziale l’apporto dei nostri atleti, soprattutto con i secondi posti di Jacopo Lahbi nella foto sopra, (800 metri in 1′56”89) e di Stefano Ghenda nella foto sotto, n.342; sui 2000 siepi in 6′19”06.

Seconda piazza anche per la staffetta 4×100m con la partecipazione della nostra Martina Zerbinati (tempo per il Veneto: 48”84).

 

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Ottavo (un po’ al di sotto delle sue potenzialità), Diego Benedetti con 13,94 nel peso da 5 kg.

Sesta la 4×100m maschile con l’intervento del nostro Giuseppe Tartaro (Veneto in 43”45)

Lontani i 1500 metri di Luca Braga in 4′21”23 (che cosa è successo?) e di Eva Serena in 5′06”53, meglio dell’altra allieva  Chiara Piagnani, ieri in 5′06”79.

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Solo la Germania davanti al Veneto.

Oggi, a Bressanone, nel 29° Brixia Meeting, la squadra regionale selezionata da Enzo Agostini ha conquistato uno splendido bronzo di squadra alle spalle di due formazioni tedesche, il Baden-Wurttemberg e il Bayern. Un risultato con pochi precedenti nella storia della prestigiosa rassegna giovanile che, sulla pista altoatesina (l’anno scorso sede dei Mondiali under 18), ha visto la sfilata di 15 squadre regionali, provenienti anche da Svizzera e Slovenia. Il Veneto ha messo in vetrina il sorprendente padovano Patrick Pandolce, atterrato a 7.28 nel lungo, con vento quasi al limite (+1.6), e il vicentino Paolo Spezzati, sceso a 54″60, al debutto stagionale, nei 400 ostacoli. Di Pandolce e Spezzati sono state le uniche due vittorie venete di una domenica che ha però confermato la compattezza del movimento giovanile under 18. Tanto che sul podio individuale sono saliti anche altri sette atleti. Il Veneto ha così applaudito pure gli argenti di Jacopo Lahbi (1’56″89 negli 800), Stefano Ghenda (6’19″06 nei 2000 siepi), Michael Piccoli (1.99 nell’alto), Giada Palezza (1’03″18 nei 400 ostacoli) e Beatrice Cescato (12.01 nel peso) e i bronzi conquistati nel giavellotto da Giuseppe Castellan (54.55) e Daniela Zambonini (39.42). Il secondo posto della 4×100 femminile, composta da Olekibe, Schiavon, Zerbinati e Paniz, ha concluso in bellezza una giornata da incorniciare.

I risultati degli atleti veneti.

Allievi. 100 (-0.2): 5. Tiziano Cecchetti (Cus Padova) 11″31. 200 (+0.2): 14. Nicolò Olivieri (Cus Padova) 23″53. 400: 5. Christian Pressato (Vis Abano) 50’’71. 800: 2. Jacopo Lahbi (Mogliano) 1’56″89. 1500: 12. Luca Braga (Mogliano) 4’21″23. 2000 siepi: 2. Stefano Ghenda (Mogliano) 6’19″06. 110 ostacoli (-0.3): 7. Edoardo Zagnoni (Assindustria Pd) 15″24. 400 ostacoli: 1. Paolo Spezzati (G.A. Bassano) 54″60. Alto: 2. Michael Piccoli (Insieme New Foods Vr) 1.99. Asta: 8. Andrea Geremia (G.A. Bassano) 3.80. Lungo: 1. Patrick Pandolce (Assindustria Pd) 7.28 (+1.6). Peso: 8. Diego Benedetti (Gagno Ponzano) 13.94. Disco: 5. Pietro Avancini (Vicentina) 47.96 Giavellotto: 3. Giuseppe Castellan (G.A. Bassano) 54.55. Octathlon: 7. Nicola Veronese (Bentegodi) 4.658 punti (12″01/100; 5.83/lungo; 10.77/peso; 56″19/400; 1.76/alto; 35.43/giavellotto; 3’05″62/1000). 4×100: 6. Veneto (Cecchetti, Olivieri, Giuseppe Tartaro/Vedelago, Pandolce) 43″45.

Allieve. 100 (+0.7): 8. Jennifer C. Olekibe (Cus Padova) 12″49. 200 (+0.2): 9. Martina Schiavon (Cus Padova) 26″12. 400: 4. Elisabetta Baggio (G.A. Bassano) 58″43. 800: 7. Laura Dalla Montà (Vis Abano) 2’20″34. 1500: 12. Eva Serena (Mogliano) 5’06″53. 100 hs (0.0): 5. Maria Paniz (Athletic Club Bl) 14″65. 400 hs: 2. Giada Palezza (Atl. Schio) 1’03″18. Alto: 4. Sofia Sartori (G.A. Bassano) 1.69. Lungo: 9. Gaia Giuriato (Valpolicella) 5.11 (-0.8). Peso: 2. Beatrice Cescato (Ana Feltre) 12.01. Disco: 6. Elisa Galzignato (Cus Padova) 34.14. Giavellotto: 3. Daniela Zambonini (Vicentina) 39.42. 4×100: 2. Veneto (Olekibe, Schiavon, Martina Zerbinati/Dolomiti Bl, Paniz) 48″84. Eptathlon: 5. Giovanna Berto (S. Marco Ve) 3.830 (16″49/100 hs; 1.51/alto; 8.59/peso; 27″17/200; 5.29/lungo; 22.50/giavellotto; 2’53″13/800).

 

 

 

 

 

Gariboldi conquista la 21^ Corritreviso

 

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La Corritreviso che non t’aspetti. Simone Gariboldi ha vinto la 21^ edizione della gara su strada nel capoluogo della Marca. Il poliziotto bergamasco ha preceduto l’atleta più atteso della giornata, il maratoneta azzurro Danilo Goffi, staccandolo nell’ultimo chilometro di gara: 9″ hanno separato i due atleti sul traguardo di Piazza dei Signori. Terzo, il sorprendente trevigiano Paolo Sandali, rimasto con la coppia di testa sino a due tornate dalla conclusione. Nella gara femminile, l’assenza di Michela Zanatta, fermata da un problema fisico alla vigilia, ha lasciato via libera alla giovane friulana Micaela Bonessi, che ha avuto la meglio sulla corregionale Paola Mariotti. Terza la vicentina Francesca Smiderle. In mattinata, oltre 500 classificati tra i master nella terza prova del Grand Prix Strade d’Italia. Primi, sul doppio giro da 5 km lungo le vie della città, Michele Bedin (33’11″), in gara nel memorial “Signorato Silvano” dei Vigili del Fuoco, e Silvia Pasqualini, che ha bissato il successo di Oderzo del 1° maggio (36’38″).

Queste le classifiche.

MASCHILI.

Seniores/ promesse/juniores (9,8 km): 1. Simone Gariboldi (FF.OO.) 29’54″, 2. Danilo Goffi (Carabinieri) 30’03″, 3. Paolo Sandali (Sernaglia) 30’11″ nella foto sotto, 4. Paolo Zanatta (FF.OO.) 30’37″, 5. Michele Giofrè (Atl. Castello) 30’57″, 6. Simone Gobbo (Jager) 31’20″. Amatori (10 km): 1. Ruben Mione (Trichiana) 33’34″. Master (10 km). MM35: 1. Ivan Basso (Sernaglia Villanova) 33’23″. MM40: 1. Denis Reolon (Dolomiti) 34’23″. MM45: Federico Baretta (Lib. Mirano) 35’23″. MM50: 1. Giorgio Centofante (Alpini Vicenza) 35’43″. MM55: 1. Virginio Trentin (S. Biagio) 36’00″. MM60: 1. Salvatore Puglisi (Athletic Club Bl) 38’29″. MM65: 1. Roberto Orlandin (Salcus) 39’52″. MM70 e oltre: 1. Ivano Marcato (Riviera del Brenta) 42’32″. Vigili del Fuoco (10 km). Cat. B: 1. Franco Cagnati (VV.FF. Bl) 36’38″. Cat. C: 1. Michele Bedin (Assindustria Rovigo) 33’11″. Cat. D: Elio Bettega (Primiero) 38’28″. Cat. E: Moreno Bellemo (VV.FF. Ve) 40’57″.

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 FEMMINILI.

Seniores/promesse/juniores (4,9 km): 1. Micaela Bonessi (Maratonina Udinese) 16’43″, 2. Paola Mariotti (Brugnera Friulintagli) 16’53″, 3. Francesca Smiderle (Asi Veneto) 17’07″, 4. Isidora Castellani (Maratonina Udinese) 17’19″, 5. Sonia Lorenzi (Dolomiti) 17’22″, 6. Michela Zorzanello (Assindustria Rovigo) 17’27″. Amatori (10 km): 1. Elisa Bortolato (Mirafiori) 42’46″. Master (10 km). MF35: 1. Silvia Pasqualini (S. Biagio) 36’38″. MF40: 1. Michela Ipino (Bassano Running Store) 39’51″. MF45: 1. Morena Dal Pos (Atl. 85 Faenza) 40’15″. MF50: 1. Maria Urbani (Valdagno) 45’32″. MF55: 1. Maria Ornella Finotto (Voltan) 47’57″. MF60 e oltre: 1. Angela Pin (Vittorio Veneto) 49’53″. Vigili del Fuoco (10 km). Cat. F: 1. Angela De Poi (Us Aldo Moro) 42’13″.

DOMANI UN ARTICOLATO APPROFONDIMENTO SUI NOSTRI ATLETI PARTECIPANTI

 

 

 

 

 

DA GORIZIA LA ORTOLAN E LA PIAZZA!

 

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Dai Campionati di Società Cadette friulano-Giuliani di Gorizia del 22/23 maggio, Laura Ortolan nella foto sopra, ha vinto la gara del giavellotto da 400g. con la misura di 34,77 e si è piazzata seconda nel peso da 3 kg. con 10,90; la “studentessa trevigiana” Giulia Piazza (pordenonese di nascita, ma residente nel trevigiano)) ha onorato le sue specialità nei salti con 5,01 nel lungo e 10,75 nel triplo.

 

 

 

SPOSTAMENTO SEDE C.d.S. MASTER

RICHIESTA ALLA FIDAL NAZIONALE.

 

 

Nei giorni passati un gruppo significativo di società master ha indirizzato congiuntamente al Presidente della F.I.D.A.L. ARESE e ai Consiglieri MIGLIORINI e DE FEO la richiesta perché si trovi una sede alternativa a Cagliari dove disputare la Finale dei CdS Master 2010. Tra queste società vi sono: Olimpia Amatori Rimini (vincitrice maschile nel 2008 e 2009); ASI Veneto (vincitrice femminile nel 2009); Athlon Bastia (vincitrice maschile 2007); Tortellini Voltan Mestre (vincitrice maschile 2006); SEF Macerata (3° maschile e femminile nel 2008); Vittorio Alfieri Asti (2° maschile nel 2009). In particolare la società ATHLON BASTIA s’è proposta per ospitare e organizzare la manifestazione. Questo il testo della lettera in cui sono esposte le ragioni della richiesta.

 Stimato Presidente, ho appreso dal calendario F.I.D.A.L. 2010 che la Finale dei Campionati di Società Master 2010 si svolgerà nei giorni 2-3 ottobre a Cagliari. A nome della mia società (da diversi anni presente a tale manifestazione) Le devo comunicare la condizione di estremo disagio che provoca la scelta di quella sede e che mette in seria discussione la partecipazione della mia società all’edizione 2010. I motivi sono immediati e incontestabili. Innanzitutto saremmo costretti a sostenere il costo troppo oneroso di un viaggio aereo, che consideriamo già di per sé insostenibile per le casse della nostra società; e com’è presumibile di quelle della gran parte delle società master. Inoltre questa trasferta impegnerebbe molti atleti in età lavorativa a perdere 1 o 2 giorni lavorativi in più rispetto al passato; fatto che automaticamente costringerebbe molti a rinunciare alla partecipazione e di conseguenza a mettere in difficoltà la società nei propositi di punteggio. A questo si devono aggiungere inevitabili disagi e difficoltà organizzative in loco per i trasferimenti da aeroporto, hotels e stadio di un gruppo di circa 20 persone con orari sfalsati. Inoltre, dopo le varie esperienze negative già subite in passato, si nutrono fondati dubbi sulla capacità dell’apparato federale locale di affrontare questo tipo di manifestazione decisamente complesso. E’ da temere che questa Finale C.d.S. possa passare alla storia della nostra atletica come quella delle assenze di massa, fatto che non aiuterebbe né noi né la Federazione. In sostanza, Le chiediamo di intervenire per tempo forte della sua autorità ed autorevolezza al fine di trovare una sede alternativa, il più possibile baricentrica per favorire così la più larga partecipazione alla Finale C.d.S. Master 2010. Suggeriremmo in particolare di riconfermare Firenze, dopo l’eccellente edizione del 2009. Sicuri del suo fattivo interessamento, con l’occasione Le invio a nome mio e di tutti gli atleti della mia società i più cordiali saluti.

 

Tra atleti e dirigenti delle società master da mesi esiste la convinzione che, se la Finale sarà disputata ad ogni costo a Cagliari, il numero delle squadre presenti sarà molto decurtato; rendendolo un campionato nazionale sostanzialmente senza valore. Infatti sono molte più di 16 le società (quelle ad aver formalmente richiesto alla F.I.D.A.L. un’altra sede) i cui dirigenti negli scambi di opinioni incrociati hanno fatto intendere che non andranno a Cagliari. Non solo. Circolano anche affermazioni di dirigenti master che, mancando lo stimolo di conquistare la Finale per le cause sopra chiarite, probabilmente rinunceranno anche ad allestire una squadra completa per la Fase Regionale degli stessi C.D.S. Una situazione che dovrebbe allarmare chi sovrintende l’atletica master italiana, dato che va a colpire un momento fondamentale dell’attività agonistica. Chi ha provato a chiedere conto di persona a costoro ha trovato finora un muro di gomma o di insofferenza. Attendiamo ora per vedere se ci sarà una risposta all’azione promossa dalle 16 società, dando notizia di eventuali risposte ufficiali o anche di silenzi ufficiali, che in passato sono stati troppe volte la regola nelle Federazione rispetto alle richieste dei masters.

Se i dirigenti di altre società volessero associarsi alla protesta-richiesta verso la Federazione delle 16 società che lo hanno già fatto, li invitiamo a inviare direttamente una loro lettera ufficiale alla sede della F.I.D.A.L. Qui sotto è scaricabile la bozza del testo utilizzato.

 Testo lettera per chiedere modifica sede dei CdS Master 2010 (16.41 kB)

 

Maggio 23rd, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 BEATRICE MAZZER 2′51”48

 

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Beatrice ad Onara

 

Nella prima giornata di Trials di Mosca, allo stadio Luzhniki, la nostra azzurrina sedicenn, Beatrice Mazzer, pur non qualificandosi per la finale sui 1000m, come consolazione, ha fermato i cronometri sul tempo-primato (personale e trevigiano allieve) di 2′51”48.

Brava Beatrice, non sei ancora al top della forma, eppure la stoffa ce n’è e tanta!!!

 

 

 

 

A GAVARDO NICOLA TRONCA 4,60

 

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Notizie dell’ultima ora arrivano da Gavardo e dal suo meeting del 22 maggio, dove Gabriele Fantasia, sui 3000 siepi si è piazzato secondo con il tempo di 9′21”12; dove Nicola Tronca (nella foto sopra), è arrivato quarto nell’asta, valicando l’asticella a 4,60 (buco sui 4,80); infine dove, con un leggero miglioramento nella prestazione,  Diego Avon ha corso sui 1500m, in 4′02”15.

 

 

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Gabriele Fantasia (196) con (dedica a) Massimiliano Corso (141)

 

 

 

 

A Marostica Filippo Gobbi 2′51”6

Vincono Anna Busatto e Anna Bonsembiante

 

 

Di Marostica ora conosciamo anche i risultati cadetti del Trofeo Vimar, scopriamo così le due belle vittorie di Anna Busatto sui 1000m in 3′14”4 ( su Lucrezia Zanardo in 3′19”9 e su Eleonora Lot in 3′20”1) e di Anna Bonsembiante, nel giavellotto da 400g.  29,94 (su Chiara Francescato 25,66, Elisabeth Mendy, Michela Marcon ed Elena Sartori).

Sul podio la Silca Ogliano, seconda nella graduatoria del Trofeo, Francesco Marconi, argento nel triplo con 11,40, davanti a Andrea Forato Alberto Battistuzzi; sul podio anche Davide Manente, nel giavellotto da 600g con 41,10, meglio di Manuel Dal Bò, quinto con 39,37, Luca Favero 38,50, Cecchin 37,44, Mattia Melis, Alessio Gobbo, Forato e Andrea Gatti; terze infine Agata Cervellin, 1,46 nell’alto, come la Mendy, e Nicole Gaetan, 4,90 nel lungo, davanti a Sara Mazzocato e Lara Causin.

Quarto Cecchin, 9”7 sugli 80m. su Paolo Barzan 9”9, su Favero e Marconi; la Bonsembiante e Sara Dehbi hanno realizzato, seste. 10”7 sulla Sartori in 9”9; sesto anche Filippo Gobbi con il buon tempo di 2′51”6, meglio di Kevin Durigon 2′54”6, di Marco Francescato, e poi di Simone Perin, Guglielmo Albanese e Simone Bernasconi.