Marzo 11th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

TREVISO MARATHON,

 

C’E ANCHE ERREBBAH

 

Il vice campione italiano sfiderà Andriani e Caimmi sotto gli occhi del selezionatore azzurro Gigliotti. Obiettivo: gli Europei di Barcellona

 

L’anno scorso ha dato del filo da torcere a Migidio Bourifa sino alle porte di Treviso. Alla fine si è dovuto accontentare di applaudire il trionfo tricolore dell’avversario, ma non era deluso: il secondo posto nel campionato italiano, con un tempo appena superiore alle 2 ore 15’, l’aveva comunque soddisfatto.

 

Mostafa Errebbah ci riproverà quest’anno. Il suo nome è l’ultima aggiunta in ordine di tempo ad un cast che, per gli atleti di vertice, si annuncia in gran parte azzurro. D’origine marocchina ma italiano per matrimonio dal 2001, Errebbah tornerà al via della Treviso Marathon indossando idealmente la maglia di vice campione nazionale. Sfiderà i due azzurri più attesi, Ottaviano Andriani e Daniele Caimmi, e, annunciato in buona forma, farà anch’egli un pensierino agli Europei estivi di Barcellona. 

 

Vestirà i panni di outsider, lui che ha un record di 2h12’22”, stabilito a Verona nel 2012, ma si terrà pronto ad approfittare di eventuali passi falsi della coppia più titolata. Il tutto, sotto gli occhi del selezionatore azzurro Luciano Gigliotti: l’uomo che ha portato ai titoli olimpici Bordin e Baldini sarà infatti a Treviso proprio per assistere da vicino alla prova dei tre italiani di vertice.  

 

Cresce, intanto, anche il gruppo delle pretendenti al podio nella gara femminile. Alla campionessa italiana Laura Giordano, alla vice Josephine Wangoi, alla ruandese Epiphanie Nyirabarame e alla keniana Emily Perpetua Chepkorir, si è aggiunta nelle ultime ore l’etiope Amelework Fikadu Bosho, ventitreenne, lo scorso ottobre quarta a Kosice in 2h37’08”. Una giovane in ascesa che potrebbe trovare spazio tra le migliori.

 

 

 

CARTELLINO GIALLO PER GLI ATLETI

CHE NON RISPETTANO L’AMBIENTE

Simbolica ammonizione per i podisti che non osserveranno comportamenti ecologicamente corretti:

Treviso si conferma una maratona dal cuore verde.

 

Una maratona dal cuore verde. Dal 2008, Treviso Marathon è impegnata in un progetto di tutela ambientale incentrato sul principio che il gesto sportivo dev’essere abbinato a comportamenti ecologicamente corretti.

Nelle aree di partenza e d’arrivo, oltre che lungo il percorso della Treviso Marathon, anche quest’anno saranno creati dei punti di raccolta differenziata dei rifiuti (carta, plastica, secco, vetro, umido) e i materiali saranno poi smaltiti secondo logiche di massima tutela ambientale.

Molti i soggetti coinvolti nell’iniziativa: da Dopla, realtà leader nella produzione di stoviglie plastiche, che fornirà prodotti riciclabili o in materiale biodegradabile, a Virosac, azienda di primo piano in Italia nel settore dei sacchi per rifiuti e per uso domestico, che disporrà pattumiere di cartone lungo il percorso, posizionandole in particolare nei punti di ristoro degli atleti, all’istituto Turazza di Treviso, cui spetta la gestione del progetto Maratona Ecologica sotto il profilo grafico.

Contarina, Savno e Trevisoservizi, aziende specializzate nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani, procederanno alla raccolta differenziata dell’immondizia lungo il percorso. I consorzi Cit e Priula, insieme al Centro Riciclo Vedelago, si dedicheranno poi ad un corretto smaltimento dei materiali.

Gli indumenti abbandonati dagli atleti al momento della partenza saranno recuperati e riutilizzati dalla cooperativa Alternativa Ambiente per scopi sociali. Inoltre, ai maratoneti, al tradizionale Pasta Party, sarà servita Pasta Jolly a “chilometri zero”, ossia un prodotto realizzato con materie prime di provenienza locale, che non richiedono un trasporto su lunghe distanze. Un modo per ridurre la movimentazione di merci e, dunque, l’inquinamento.

Il 14 marzo, infine, per iniziativa del Comune di Treviso, coinciderà con una domenica ecologia: sarà vietato impiegare mezzi a motore nel territorio comunale del capoluogo. Un cuore verde pulsa grazie all’impegno di tutti. Non a caso, quest’anno saranno direttamente coinvolti in quest’opera di sensibilizzazione anche gli stessi maratoneti. Gli operatori ai punti di ristoro e spugnaggio, oltre che nelle aree successive all’arrivo, saranno infatti dotati di un cartellino giallo, con cui simbolicamente ammoniranno gli atleti che non utilizzeranno correttamente i contenitori dei rifiuti. Treviso Marathon (si) differenzia. Sempre.

 

ALEX ZANARDI,

 

DEBUTTO STAGIONALE A TREVISO

L’ex pilota di Formula Uno correrà domenica, con una nuova handbike, la prima maratona della stagione. Al via della gara disabili anche cinque stelle straniere.

 

Ha scelto la Marca per l’esordio stagionale. Alex Zanardi, il pilota bolognese di Formula Uno e Formula Indy, che nel 2001, in seguito ad un incidente, ha perso entrambi gli arti inferiori, sarà tra i protagonisti della Treviso Marathon.

 

A fine 2007, con poche settimane d’allenamento, debuttò alla maratona di New York, piazzandosi quarto su una handbike, una speciale carrozzina in cui la spinta delle braccia si trasmette alle ruote tramite una manovella. Da allora, per Zanardi, la maratona è diventata una nuova passione, da affiancare a quella per i motori.

 

A Treviso, dove non ha mai corso, farà il suo debutto stagionale. “Sarà la prima maratona di un 2010 che culminerà in agosto ai Mondiali – spiega Zanardi, che all’inizio della carriera con le handbike era seguito dal compianto commissario tecnico della Nazionale di ciclismo, Franco Ballerini -. La forma è buona, anche se sono appena uscito da un’intossicazione alimentare. Mi aspetto un bell’esordio: so che a Treviso il percorso è molto veloce e apprezzato dai disabili. Cercherò di fare bella figura”.

 

Zanardi ha un primato di 1h11’46” e a Treviso proverà per la prima volta in gara una nuova handbike ribattezzata PZ1, dalle iniziali del suo cognome e di quello di Vittorio Podestà, l’amico che lo consiglia sotto il profilo tecnico. Nell’occasione, Alex adotterà anche una nuova posizione di spinta, che dovrebbe garantirgli un miglioramento sotto il profilo della velocità. Aria di record? Forse sì.

 

E pensando a tempi da primato, domenica si schiereranno al via a Vittorio Veneto anche lo spagnolo Rafael Botello, il norvegese Oivind Sletten e i francesi Alain Fuss, Julien Casoli e Denis Leumenier, un pokerissimo d’atleti con esperienze da protagonisti nelle più grandi maratone mondiali, da Londra a New York, a Berlino, e nelle ultime edizioni della Paralimpiadi (Fuss, Casoli e Leumenier hanno vinto il bronzo ai Giochi di Pechino con la 4×400 francese). Anche tra i disabili, insomma, sarà spettacolo.     

 

 

Marzo 10th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

TUTTINCORSA VERSO

IL RECORD DI PARTECIPAZIONE

 

Già 2.500 adesioni alla doppia marcia stracittadina che domenica farà da prologo alla Treviso Marathon. Partenza dalle Mura. Libri in premio alle scuole

 

Migliaia di atleti sulle strade da Vittorio Veneto a Treviso. Un grande spettacolo che si rinnova ogni anno. Ma la Treviso Marathon non è soltanto una passerella per gli appassionati dei 42 km.

 

Giovani e anziani, scuole e famiglie, saranno i protagonisti della Tuttincorsa, la grande marcia stracittadina che, in attesa della maratona, percorrerà le strade di Treviso, toccando gli angoli più suggestivi del centro storico.

 

A cinque giorni dalla manifestazione (e con la possibilità di iscriversi sino a poco prima del via), gli iscritti alla Tuttincorsa sono già più di 2.500. E ben 25 scuole hanno dato la loro adesione. La prospettiva, soprattutto nel caso di una domenica di sole, è quella di superare i 4.000 iscritti.   

 

Due i percorsi, 2,2 e 11 km, con una partenza nuova di zecca: non più piazzale Burchiellati, occupato dalle infrastrutture che accoglieranno i maratoneti dopo il traguardo, ma le mura cittadine, a poca distanza da Porta Santa Quaranta.

La partenza - unica per le due prove - avverrà alle 9 da Bastioni San Marco e, una volta percorse le mura cittadine, la Tuttincorsa s’immetterà sul tracciato della maratona, dirigendosi verso il cuore del centro storico.

La prova più corta, sui 2 km, percorrerà il tracciato che, poco più tardi accoglierà gli atleti provenienti da Vittorio Veneto e anche i partecipanti alla Tuttincorsa concluderanno la loro passeggiata in Borgo Mazzini, sotto l’arco d’arrivo della maratona.

La prova sugli 11 km, invece, poco dopo Piazza dei Signori, prenderà la direzione della Restera, il paradiso dei podisti trevigiani, portando i partecipanti a fiancheggiare il corso del Sile.

La regìa della Tuttincorsa è curata dalla Fiasp, la Federazione italiana sport per tutti, e da Trevisatletica, una delle più vivaci realtà nel panorama dell’atletica giovanile. L’iscrizione costa 5 euro (3 euro in prevendita per le scuole) e sarà possibile, oltre che venerdì e sabato all’Expo Run del Centro Leonardo-BHR Treviso Hotel, anche domenica sino a mezz’ora prima della partenza. Tra i premi per le scuole sono previsti anche libri.

Correndo s’impara.

 

 

ANCHE TREVISO MARATHON

                 HA IL SUO PISTORIUS

Fulvio Marotto ha perso braccia e gambe in seguito ad un’infezione: domenica farà la sua prima maratona utilizzando delle protesi da lui stesso create

 

Una sfida. L’ennesima, da quando, nel 2003, una tremenda infezione a seguito di un’influenza trascurata, gli ha fatto perdere tutti e quattro gli arti e il naso.

 

Fulvio Marotto, domenica 14 marzo, sarà al via della Treviso Marathon.

Correrà – anzi, pattinerà - da Vittorio Veneto al capoluogo della Marca, mescolandosi alle migliaia di protagonisti di una delle maratone italiane più attese della stagione.

 

Prima di ammalarsi, Fulvio Marotto faceva il meccanico. E continua a farlo. Un po’ per necessità (riceve una pensione di invalidità di 250 euro). Un po’ per passione, perché l’abilità che ha sviluppato in anni di lavoro nella sua officina di Villorba, alle porte di Treviso, gli permette di dedicarsi allo studio e alla costruzione di protesi che poi lui stesso sperimenta.

Ad immaginarselo al via di una gara di atletica, il pensiero non può che andare a Oscar Pistorius, l’uomo che, grazie a due appendici di carbonio, riesce (nelle gare di velocità) a sfidare gli atleti che corrono sulle proprie gambe.

 

Tra Marotto e l’atleta sudafricano c’è qualche somiglianza. La passione per lo sport, ad esempio. Fulvio si è costruito delle protesi che gli consentono non solo di camminare e condurre una vita normale, ma anche di sciare, correre in moto, pattinare, governare il kayak.

 

L’officina di Villorba è diventata una fucina di idee: Fulvio ha depositato un brevetto per un sistema di guida alternativo sia per normodotati che per disabili. E, con un gruppo di amici, ha creato il “Laboratorio Marotto”, un’associazione che si propone di offrire ad altri la possibilità di usufruire delle sue invenzioni, reperendo fondi che consentano di proseguire nello sviluppo di ulteriori prototipi.

 

Marotto è uno sportivo: lo scorso settembre ha preso parte, in bici, alla maratona ciclistica Treviso-Campobasso (oltre 700 chilometri) allo scopo di raccogliere fondi per i disabili dell’Abruzzo colpito dal terremoto. Ma la maratona, a cui parteciperà, grazie anche alla collaborazione della Polisportiva Casier, con delle protesi pensate per il pattinaggio, è una sfida nuova. Fulvio non ha mai corso, sulle proprie gambe, per così tanti chilometri. In gara, tantomeno. Il traguardo di Treviso l’aspetta. Scommettiamo che ce la farà?

 

 LETTERA APERTA DI

Jacques Riparelli

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 Esprimo pubblicamente il mio stato d’animo sulla questione della mia mancata convocazione ai prossimi campionati del mondo indoor. Voglio spiegare con tutta l’oggettività che mi è possibile il motivo per cui ho subito un’inaccettabile ingiustizia, a mia personale opinione.

Ad inizio stagione sapevo che dovevo fare il minimo e diventare campione italiano per partecipare ai mondiali. Ad una settimana dai campionati nazionali assoluti vengo a sapere che devo dare “prova d’efficienza fisica”; prova d’efficienza che non è stata richiesta a tutti, in quanto ci sono stati dei convocati che non hanno preso parte ai campionati italiani e prova d’efficienza che non è stata superata da tutti, in quanto ci sono stati dei convocati che hanno avuto controprestazioni ai campionati italiani (senza contare il fatto che un’atleta convocata ha dato netto segno di pessima “efficienza fisica” in una gara spuria post campionati italiani, questo non conta?). Le regole servono, appunto, per mettere tutti nelle stesse condizioni e garantire un trattamento equo una volta che andranno prese delle decisioni.

E’ evidente una totale mancanza di chiarezza, in quanto non si sa fino in fondo quali siano i criteri per essere convocati, ed una imbarazzante disparità di trattamento per i motivi detti sopra. E’ banale arrivare alla conclusione che il problema di fondo sono quelle zone d’ombra dei regolamenti che sono sfruttate per prendere decisioni completamente arbitrarie; la frase: “[…] la convocazione […] resta sempre e comunque subordinata ad autonoma ed insindacabile valutazione […] del Settore Tecnico.” eclissa di fatto tutte le regole precedenti. Regolamenti strutturati e chiari proteggerebbero gli atleti da questi soprusi e ci permetterebbero di presentare ricorso, ad un ente super partes, in situazioni come la mia. L’anno scorso siamo entrati nel comico e ridicolo quando sui 60 metri cinque atleti avevano il minimo per gli europei di Torino e con una regola erano stati designati i campionati nazionali come trials di selezione. Regola prontamente violata due settimane dopo esser stata approvata, evidenziando la sconvolgente mancanza di lungimiranza e la straordinaria incoerenza di chi l’ha scritta. Roberto, terzo piazzato ai trials venne escluso dagli europei! Credo che la forma e i formalismi siano tanto importanti quanto la sostanza, in un contesto che tocca il lavoro delle persone, i loro interessi economici e una programmazione sportiva strutturata, specie in un ambiente, quello sportivo, che ha tra l’altro obiettivi pedagogici.

Questi cosiddetti criteri di selezione hanno poi evidenziato, nella fattispecie, un probabile disinteresse nei confronti degli atleti: durante i recenti campionati nazionali indoor, un’atleta che si era già guadagnata la partecipazione ai mondiali, soffriva di un lieve risentimento muscolare, fastidio che probabilmente le sarebbe passato ora dei mondiali. Lei è stata di fatto obbligata a gareggiare, si è infortunata e l’Italia ha un’atleta in meno ai mondiali, c’è un nome per questo: martirio! Anna ha tutto il mio rispetto e ammirazione perché anche io nei suoi panni avrei lottato coi denti per tenere stretto ciò che mi sono guadagnato, anche rischiando uno strappo di 25cm! Un altro atleta, dal canto suo, ha avuto l’influenza la settimana prima degli italiani, a cui è stato chiamato per dare prova d’efficienza; in una gara di mezzofondo, che si è rivelata tattica, si è piazzato secondo. A influenza passata e ad una gara a ritmo più veloce, per esempio ai mondiali, avrebbe probabilmente fatto il personale, dato che aveva finalizzato quelle gara: Lukas è stato lasciato a casa! Non voglio parlare degli atleti nelle nostre stesse condizioni, o perfino peggiori, i quali sono stati convocati, perché sono convinto che sia meglio portare ai mondiali un atleta in più piuttosto che quattro, meritevoli, in meno.

Ricordo che a 14 anni al calcio preferii l’atletica leggera. Uno dei motivi della mia scelta era che ritenevo la regina degli sport emblema della meritocrazia ed in qualche modo della giustizia: il cronometro e il metro sono gli insindacabili giudici della tua prestazione. Pensavo che non avrei mai più fatto panchina ingiustamente, ma a 26 anni e alla terza ingiustizia subita, mi accorgo amaramente che da ragazzino, che sognava gesta olimpiche e mondiali, mi sbagliavo. Non ho idea delle conseguenze delle mie parole e del fatto di essermi esposto personalmente, probabilmente sarà l’inizio di una spirale a mio sfavore, ma chi mi conosce sa che ho un ottimo rapporto con tutti perché mi piace essere sereno nell’ambiente in cui lavoro; sono fiducioso (poco) e spero in un barlume di buonsenso. Spero inoltre che in molti, perché in molti siamo, alzeranno la voce quando subiranno un’ingiustizia, alla fine siamo noi atleti i buoi di questo carro; i siti “amici degli atleti” esistono e possono essere un buon canale di comunicazione. Con queste mie parole non voglio dire di convocare tutti indistintamente alle grandi manifestazioni, ma spero in regole certe e precise, coerenza e uniformità di giudizio; la mancanza di questi è un elemento che disegna quello che è sotto gli occhi di tutti, ma che non tutti vedono, specie gli artefici.

Jacques Riparelli

Tutta la nostra solidarietà all’amico Jacques!

 

Marzo 9th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

Campioni provinciali giovanili a Pederobba!

 

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Nikol Marsura e Deborah Zilli … seconde nella cronometro! (foto inviata da Gabriele Marsura, grazie!)

 

L’equilibrio corre sui prati trevigiani. Sette società, in altrettante gare, sono salite sul gradino più alto del podio nel campionato provinciale di cross, svoltosi nel parco della Villa Conti D’Onigo a Pederobba.
Vittorie per
Martino Segat (Libertas Tonon) e Federica Corrò (Industriali) tra gli allievi, per Filippo Gobbi (Silca) e Celeste Bordin (Veneto Banca) tra i cadetti, per Francesco Titton (Banca della Marca) ed Elena Venuti (Lamparredo) tra i ragazzi, e per la coppia composta da Teresa e Giovanni Gatto (Quinto) nella prova a cronometro per esordienti.
Risultati.

Maschili.

Allievi: 1. Martino Segat (Lib. Tonon), 2. Andrea Toso (Atletica di Marca), 3. Riccardo Fogliato (id.).
Cadetti: 1. Filippo Gobbi (Silca Ogliano), 2. Davide Marcon (id.), 3. Giacomo Zuccon (Trevisatletica), 4. Roberto Fregona (Pederobba), 5. Leonardo Mattioli (Stiore Treviso).
Ragazzi: 1. Francesco Titton (S. Giacomo Banca della Marca), 2. Giantonio Covre (id.), 3. Enis Mangiuka (Gagno Ponzano), 4. Carlo Pirolo (Lib. Tonon), 5. Guido Terzariol (S. Giacomo Banca della Marca).
Esordienti A: 1. Mastella Quinto (Teresa Gatto, Giovanni Gatto) 1’50”, 2. Villanova Sernaglia (Nikol Marsura, Deborah Zilli) 1’51”7, 3. Tre Comuni (Riccardo Furlan, Tiziano Feletto) 1’57”1, 4. Pederobba 1’57”5, 5. Gagno Ponzano 2’00”0.
Femminili.

Allieve: 1. Federica Corrò (Industriali Conegliano), 2. Annapaola Montagner (Roncade), 3. Giulia Guerrieri (Vedelago).
Cadette: 1. Celeste Bordin (Veneto Banca), 2. Eva Feletto (Tre Comuni), 3. Francesca Cinel (Veneto Banca), 4. Erica Venuti (Lamparredo Paccagnan), 5. Erica Lapaine (id.).
Ragazze: 1. Elena Venuti (Lamparredo Paccagnan), 2. Sofia Casagrande (Silca Ogliano), 3. Francesca Da Ros (id.), 4. Barbara Gandin (id.), 5. Clara Geronazzo (Valdobbiadene).

 

 

CAMPIONATI ITALIANI A SIGNA

Nostre presenze significative nella marcia

 

Grazie alla Trevisatletica (e a… Mario Simonetta!), oltre a Leonardo Dei Tos e a Silvia Da Re (aggiungerei anche il mitico Giovanni Vacalebre , novantenne di “eccellenza” mondiale e tra i giovanissimi Tobia Lahbi), in provincia si muovono altri marciatori da valorizzare come Francesca Borsato e Marta Pantaleoni, giovani presenti qui a Signa, nei Campionati Italiani dei 20 chilometri di marcia juniores, piazzatesi rispettivamente quinta e sesta in 2h 17. 21 e 2h 17. 48.

Oppure come Roberto Piaser, vecchia “nostra gloria” degli anni ‘60, soprattutto tra i “carabinieri”, che, qui a Signa, ha marciato tra i master M60, giungendo 12° assoluto e terzo della sua categoria in 2h 07. 36.; e, ancora, nona assoluta e seconda tra le master F40, la nostra ex mezzofondista Tanja Giacomel, classe 1970, sempre sui 20 km. di marcia in 2h 28, 18.

Una bella stagione, a rinverdire una grande tradizione nella “Marca gioiosa et amorosa”.

 

Marzo 8th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 VIRGINIO TRENTIN

GRANDE CAMPIONE D’ITALIA!

 

La premessa c’era: troppo forte! Sulla carta, visto il 2009, primo al mondo nella maratona per la sua categoria, gli M55, non ce n’era per nessuno, e, Virginio Trentin, classe 1954, non ha deluso l’attesa dei più ed è giunto primo in 2h 40. 24. ed è Campione Italiano M55 per il 2010, nella gara di Piacenza del 7 marzo. Unico trevigiano, tra l’altro, tutti gli altri sono già sulla linea di partenza della Treviso Marathon: GRANDE!!! E ci sarà anche Virginio: GRANDE!!!

 

 VENETO CADETTI D’ARGENTO A FORMELLO!

 

Tra i migliori Giancarlo Simion

                    Bene Elisabetta Colbertaldo, decima

                come pure la cadetta Carolina Michielin

 

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                                     Foto Petrucci Fidal

Grande festa del podismo nazionale a Formello per i Campionati Italiani di cross. Erano in tanti e c’erano anche i nostri, eccome: il Veneto addirittura ha agguantato l’argento nella sfida tra le rappresentative regionali cadetti (settime e quarti!), dietro la Lombardia e davanti alla Sardegna. Argento costruito anche con le prestazioni di Carolina Michielin (vivaio del Montello Runners Club di Salvatore Bettiol), decima sui 2 km in 7′37. di Anna Busatto, 24^ in 7′51.,poi Maria Vittoria Mazzer e Angelica Parodi; tra i maschietti con Martino De Nardi e Andrea Noal.

Decima si è piazzata anche la nostra Elisabetta Cobertaldo, tra le allieve, 4 chilometri in 16′36, lontana Sara Gasparetto.

Sedicesimo nel cross lungo Giancarlo Simion, 10 chilometri in 34′56. (nella foto sopra, cercatelo sulla destra!); tra le donne la sola Laura Costa (vittoriese emigrata in Piemonte), sedicesima assoluta nel cross lungo di 8 chilometri in 32′07, quarta tra le promesse.

Bene anche, tra le juniores, Gaia Benincà, 22^ sui 6 chilometri in 25′59.

 

Comunicato della Fidal Veneto.

 

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 Una posizione guadagnata rispetto al 2009 e la conferma che il cross veneto continua ad essere protagonista a livello nazionale. La rappresentativa regionale ha vinto uno splendido argento nel campionato italiano cadetti per regioni, svoltosi oggi a Formello, alle porte di Roma, in concomitanza con la rassegna tricolore assoluta (risultati completi su www.fidal.it). Il Veneto è giunto quarto con la formazione maschile e settimo con quella femminile, conquistando l’argento nella classifica combinata alle spalle della Lombardia. Il risultato, che migliora il bronzo conquistato l’anno scorso a Potenza Picena, è frutto soprattutto di una grande compattezza di squadra. Migliori piazzamenti individuali, il quinto posto del padovano Stefano Padalino e il decimo della trevigiana Carolina Michielin.

Questi i risultati ottenuti dagli atleti veneti (individualisti compresi).

Cadetti: 5. Stefano Padalino (Vis Abano), 17. Tommaso Biondani (S. Martino B.A.), 27. Andrea Lorenzetto (Sporting Club Noale), 56. Martino De Nardi (Lib. Tonon Vittorio Veneto), 93. Riccardo Donè (Jesolo Turismo).

Individualisti: 34. Riccardo Lira (Ana Feltre), 50. Marco Lazzaro (Città di Padova), 68. Andrea Noal (Gs Astra Bl), 73. Gabriele Noaro (Città di Padova).

Cadette: 10. Carolina Michielin (Montello Runners Club), 24. Anna Busatto (Mogliano), 26. Sofia Giobelli (S. Martino B.A.), 67. Laura Maraga (Gs Quantin), 82. Angelica Parodi (Mogliano).

Individualisti: 39. Maria Vittoria Mazzer (Mogliano), 55. Nicole De Zordi (Vis Abano), 77. Marta Stach (Ana Feltre), 104. Irene Vian (Audace Noale).

 

 A Senigallia ancora medaglie

per Guido Dalla Torre e Giuseppe Violin.

 

Ai Campionati Master AICS di cross di Senigallia del 7 marzo, arrivano anche per noi le medaglie giuste; argento per Giuseppe Violin tra gli M60 sui 6 chilometri in 26′18. e medaglia di bronzo per Guido Dalla Torre, per gli M40, sempre sui 6 chilometri in 22′46.

 

 Davide Gambardella solo quinto nel disco.

 

Nella seconda giornata del Campionato Italiano Lanci Invernali, a San Benedetto del Tronto, lo junior Davide Gambardella, si è piazzato solo quinto nel disco da 1,750 kg. con un lancio di 44,28 (ha un personale di 49,08 nel 2009, a Rieti il 13 maggio). Ma la stagione sta solo per cominciare e allora… vero Davide?

 

Marzo 7th, 2010

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 L’AZZURRO LEONARDO

E’ TERZO NELLA MARCIA IN 21′30”49

 

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(Foto Petrucci Fidal) Leonardo con Hagen Pohle e Massimo Stano

 Nell’incontro triangolare indoor giovanile ad Ancona, tra Italia Germania e Francia , vittoria, tra i maschi, degli azzurrini con il terzo posto del nostro marciatore Leonardo Dei Tos, che ha coperto la distanza dei 5 chilometri in 21′30”49.

 

A SAN BENEDETTO DEL TRONTO

5° FENT CON 65,44

 

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 Nei Campionati Nazionali di lanci invernali di San Benedetto del Tronto, Antonio Fent si è piazzato quinto assoluto e promesse, nel lancio del giavellotto, battendo la fettuccia dei 65 metri, con 65,44 (a Foggia il 21 febbraio aveva ottenuto un lancio di 66,26 m.)

 

  A Pergine show di Elena Cristofoli Prat .

Bene Zuccon sui 60hs e nel lungo.

 Scorpacciata di vittorie per la ragazzina di Mogliano, Elena Cristofoli Prat che, nel meeting giovanile di Pergine Valsugana, ha primeggiato sui 60hs in 10”42, sui 60 metri piani in 8”90 e nel lungo con 4,33: complimenti ad Elena, di buon auspicio per la prossima stagione all’aperto!

Bene anche Giacomo Zuccon, secondo nel salto in lungo con la misura di 5,46 e terzo sui 60hs in 8”87 (8”75 in batteria), meglio di Francesco Marconi che è giunto quarto in 8”95.

 

Domani (oggi!) a Signa, 20 km di marcia per Marta Pantaleoni e Francesca Borsato per le juniores; per Roberto Piaser e Tanja Giacomel per i master: in bocca al lupo!!!