Novembre 7th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol  

Domenica si corre a Paese: c’è la 2^ Maratonina di San Martino
 

Appuntamento nel Trevigiano con la 2a Maratonina di San Martino:

 il via alle 9.30.

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La vittoria di Said Boudalia. 

Domenica 8 novembre, a Paese (Treviso), organizzata dalla società Atletica Mastella Quinto (Federico Modesto, tel. 345-5546449), si svolgerà la 2a maratonina di San Martino (www.maratoninasanmartino.com). Dopo il bel debutto del 2008, si rinnova l’appuntamento con la gara trevigiana sulla classica distanza dei 21,097 km. La manifestazione è valida come campionato provinciale assoluto e master. Circa 600 gli iscritti. Partenza alle 9.30 dal Centro Leonardo, sulla statale Castellana, e arrivo in viale Panizza a Paese. A margine, la “Quatro passi in San Martin”, marcia a carattere non competitivo sulla distanza di 3,5 km (partenza alle 9 dal Centro Sociale Treforni). 

PAESE - Una domenica di corsa 

PAESE - Una domenica di corsa. Ieri, in municipio a Paese, si è alzato il sipario sulla 2. edizione della Maratonina di San Martino, gara sulla classica distanza dei 21,097 chilometri che aspira a migliorare il successo dell’anno scorso, quando quasi 500 atleti sono giunti sul traguardo di viale Panizza. «Un evento che va al di là dello sport e diventa una splendida occasione di valorizzazione del territorio», l’ha definito il presidente della Pro Loco, Giampaolo Badesso, l’uomo che per primo, insieme ad Andrea De Lazzari, ha avuto l’idea di organizzare una mezza maratona che percorresse le strade del paese. E, nella conferenza di presentazione dell’evento, il sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio, ha rilanciato: «Ci piacerebbe che la maratonina di San Martino toccasse in maniera ancora più significativa il nostro territorio: la linea ferroviaria è un ostacolo, ma la prossima costruzione del sottopasso di via Verdi darà un impulso in questa direzione». L’idea - bellissima - sarebbe quella di un percorso che colleghi il centro di Quinto e quello di Paese, invertendo la direzione di corsa degli atleti da un anno all’altro. Intanto, domenica, il tracciato di gara, leggermente modificato rispetto al 2008, toccherà anche il Comune di Istrana, oltre a sfiorare quello di Treviso. Partenza alle 9.30 dal Bhr Hotel e poi via lungo le strade di Paese, toccando le frazioni di Padernello, Porcellengo e Castagnole. Grazie alla raggiunta qualifica di gara nazionale, tira aria di record d’iscrizioni («Siamo quasi a quota 600, con un centinaio donne: per richiedere un pettorale c’è tempo sino a sabato alle 12», ha spiegato il direttore generale, Roberto Vanin). E non mancherà qualche bel nome: dal vincitore dell’edizione 2008, Said Boudalia, al volpaghese Paolo Zanatta e alla sorella Michela, grande favorita tra le donne. Da podio, anche un altro trevigiano, Paolo Sandali, reduce dalla vittoria nella Royal Parks Half Marathon di Londra, dove si è lasciato alle spalle 15.000 atleti. Stasera, al Bhr Hotel, gli organizzatori - Atletica Mastella Quinto e Dinamis in testa - incontrano le aziende del territorio per provare a gettare un seme in vista delle prossime edizioni. Non c’è che dire: a Paese - dove domenica si disputerà anche una passeggiata aperta a tutti sulla distanza di 3,5 km (partenza alle 9 dal centro sociale Treforni, arrivo sul traguardo della maratonina) - vanno proprio di corsa

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INTERVISTA A LUCIANO BARRA 

Scritto da Diego Cacchiarelli

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Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Così si potrebbe forse sintetizzare la vita professionale di Luciano Barra. Storico dirigente dell’atletica italiana che con il suo lavoro rese possibili le idee del Presidente Nebiolo e che sul finire degli anni ‘80 conobbe la notorietà legando il suo nome al tristemente famoso salto allungato di Evangelisti a “Roma ‘87”. Negli ultimi tempi Barra ha più volte fatto sentire la sua criticità nei confronti di questa dirigenza per cui Atleticanet ha deciso di intervistarlo per analizzare a 360° con lui l’attuale situazione.  

[ANET] Partiamo dal presente. Dopo molti anni di silenzio la sua voce è tornata a farsi sentire con forte criticità verso questa dirigenza. Qual’è il suo giudizio su Franco Arese come presidente Fidal e sui dirigenti federali che compongono il consiglio attuale?

[L.BARRA] Purtroppo (e mi dispiace per i comprensibili motivi che mi legano ad Arese ed ad alcuni dei suoi Consiglieri) il mio giudizio è molto negativo. Lui ha tradito la fiducia di tutti quelli che nel 2004 pensavano di aver trovato l’uomo giusto per il futuro dell’atletica. Purtroppo oggi c’è chi rimpiange Gola! Io lo incontrai ad Atene durante i Giochi del 2004 e dopo la sua elezione a Cuneo (vivevo a Torino per le Olimpiadi Invernali) gli detti tutto il mio appoggio e poi gli consigliai due cose: doveva andare a vivere a Roma e doveva tagliare il cordone ombelicale con l’ASICS perché questo sarebbe stato un impedimento di disponibilità ed un contrasto d’interessi grave, ed è quello che si è avverato, solo il CONI non vuole accorgersi di questo. Poi, come avevo fatto con Gola, gli ho mandato tante proposte/progetti – mentre Gola le leggeva, gli piacevano, ma poi non era in grado di metterle in opera perché non aveva una squadra - lui non ha fisicamente il tempo e l’interesse di leggerle. Perché? Perché per attuare molte delle cose proposte servono tempo e dedizione, che lui non ha. L’altro giorno nella celebrazione di Nebiolo la parola dedizione è stata ripetuta tante volte, ma manca nel dna di Arese. L’altro errore che lui ha fatto alla sua seconda elezione, pur di avere un plebiscito, è stato quello di non proporre all’assemblea una squadra che potesse risollevare le sorti di un’atletica sempre più in declino. Invece ha sacrificato uomini bravi e si è preso un Consiglio, forse il peggiore degli ultimi venti anni, con Vice Presidenti e Consiglieri che cercano di fare gli impiegati. Non parliamo poi delle nomine fatte a Segretario Generale ed a Direttore Tecnico, indipendentemente dalle singole persone… 

[ANET] Sta girando sul territorio e tra le società una sua indagine conoscitiva preparata da lei. Ci può dire con precisione di cosa si tratta, quando saranno disponibili i risultati e il tipo di utilizzo che intende farne?

[L.BARRA] Ho fatto – insieme ad altri amici - questa indagine conoscitiva perché continuavo a sentire un ritornello “L’Assemblea ci ha eletto ed è con noi”. Avevo anche il dubbio che le critiche che da me mosse dopo i Mondiali non fossero condivise dalla base. Allora ho inviato a 400 società – cioè all’80 % dell’elettorato - una lettera con un questionario ed ho avuto circa 150 risposte (che sono ancora chiuse e sigillate). L’indagine è stata fatta in maniera trasparente al fine di evitare che potesse essere manipolata (anonima, schede siglate da tre persone, buste anonime etc.). C’è una Commissione di Garanzia presieduta da Enzo D’Arcangelo. Le buste verranno aperte questa settimana. I risultati saranno noti a metà Novembre. Allora sapremo veramente come la pensa la base e di conseguenza si potrà procedere.  

[ANET] Su 400 società hanno risposto in 150, lo ritiene un campione rappresentativo?

[L.BARRA] Statisticamente parlando, la risposta è si, percentuali di questo genere forniscono dati  considerati attendibili per la scienza statistica. Ma, numeri a parte, un aspetto ancora più importante va evidenziato su questo tema: l’atletica italiana degli ultimi anni è stata disabituata a dialogare; ad essemblea quadriennale conclusa, le società vengono tagliate fuori da ogni situazione e non hanno modo di esprimere pareri o fare richieste. Questo metodo che si è deciso di utilizzare è innovativo per il nostro mondo ed è quindi normale un certo timore nel rispondere (anche se parliamo sempre di un’indagine anonima dove non si  può sapere  quale società ha risposto una cosa o l’altra). Ma è un metodo sensato e corretto perchè una federazione agisce per conto e nell’interesse delle società. Questo genere di consultazione, con i dirigenti giusti, potrebbe diventare uno standard per il futuro.  

[ANET] Affrontiamo qualche vicenda passata. Il suo nome è legato all’ “affaire Evangelisti” e alle attività di doping molto in voga tra gli atleti degli anni 70/80. Cosa può dirci in proposito.

[L.BARRA] Gli anni ‘80 sono stati una stagione di transizione dell’atletica mondiale. Da un’attività quasi dilettantistica ci si è mossi convulsamente verso l’atletica dei professionisti. In quegli anni tecnici, atleti e dirigenti in Italia e nel mondo più o meno consapevolmente sono stati tutti trascinati, ognuno per il suo ruolo, all’interno di un vortice nel quale tutti guardavano al fine senza valutare con attenzione i mezzi. In quegli anni, con Nebiolo presidente, ho ricoperto il ruolo di segretario federale e di suo assistente Onorario alla IAAF. Ruolo prestigioso ma anche pieno di problematiche, non ultima quella di avere la responsabilità formale di diverse azioni e scelte relative a quel periodo.
E’ però triste che dopo venti anni d’onorato lavoro alla FIDAL ora qualcuno cerchi di usare in maniera impropria queste storie pur di annacquare i miei interventi critici. La sostanza dei fatti è chiara. Io mai sono stato trovato responsabile del caso del salto in lungo. Se la Commissione CONI mi avesse trovato responsabile mi avrebbero, giustamente, licenziato dal CONI! Le conclusioni sono agli atti della Commissione. Mi sono dimesso per salvare qualcun altro di cui, al CONI di allora, si voleva la testa. Ma poi non capisco, se fossi stato sostanzialmente responsabile, come avrebbe potuto la Giunta del CONI la settimana dopo autorizzare la continuazione delle mie attività internazionali nella IAAF e nella EAA? Come potevo alcuni mesi dopo essere il primo degli eletti al Consiglio EAA e poi qualche anno dopo essere nominato Dirigente Generale di tutta l’Aria Tecnica Sportiva del CONI?
Tutta la storia del doping va vista nella prospettiva di quei tempi. Chi menava la danza, atleticamente parlando, erano l’URSS e la GDR. Tutti guardavano a questi due Paesi come l’esempio da seguire. La “rosea” ha fatto paginate sulla scuola di Lipsia e su quelle dell’Unione Sovietica. I nostri tecnici sbavavano dietro le teorie tecniche dell’Est Europeo e poi abbiamo visto cosa accadeva lì. E vogliamo paragonare quanto avvenne in quei Paesi, ed in molti altri, con quanto avveniva in Italia? Ma scherziamo? E poi in Italia sono diventati tutti verginelli illibati!
L’emotrasfusione? Forse si dimentica che fino al 1985 era permessa. Ad Helsinki nel piazzale esterno allo Stadio Olimpico oltre alla statua di Nurmi ce n’è una di Lasse Viren – 4 medaglie d’oro Olimpiche – colui che ha santificato l’emotrasfusione! Vogliamo parlare di alcuni ciclisti Italiani emotrasfusi?
Cosa voglio dire: che sicuramente in Italia allora è stata usata farmacologia per aiutare alcuni atleti. Ma non si può fare di tutta un’erba un fascio, soprattutto per rispetto ai tanti atleti che hanno vinto grazie alla loro dedizione ed ai loro sacrifici. O fa solo comodo interpretarla così?
Poi sostanzialmente ricordo che quando io ero già fuori della FIDAL, il CONI fece delle ricerche nelle varie Federazioni per vedere se erano state comprate sostanze vietate. Alla FIDAL non fu trovata una fattura che una!
 

[ANET] In definitiva si sta dissociando da quello che accadde in quegli anni?

[L.BARRA] Non è una questione di rinnegare o confermare quello che è accaduto. Il punto è muoversi in avanti anche perché le responsabilità formali e morali di quel periodo sono state accertate da decenni. E’ un dato largamente conosciuto e universalmente accettato che ogni (lunga) carriera professionale, compresa la mia, è fatta di cose buone come anche di errori. Chi cerca il dirigente senza errori o, all’opposto evidenzia solo gli errori di quel dirigente è chiaramente in malafede. Non fa errori chi non fa niente. Tutti sappiamo che durante la vita lavorativa si accumulano attività e passività. L’obiettivo, per ognuno di noi, è quello di cogliere un utile e non la perfezione che è notoriamente irraggiungibile! 

[ANET] A proposito della sua vita lavorativa. Cosa successe dopo “Roma ‘87”, quali sono stati gli incarichi ricoperti dagli anni ‘90 in poi? Con quali risultati? Lei ha concretizzato il suo “utile di bilancio”?

[L.BARRA] Si sembra strano, ma dopo Roma ’87 ho ricevuto solo incarichi più importanti con la massima fiducia di chi me li ha dati. Sono stato rieletto 3 volte nell’EAA e come responsabile della TV e del Marketing ho portato i contratti da 2 milioni di franchi svizzeri a 50 milioni. Sono stato nominato Dirigente Generale dell’Area Tecnica del CONI da Mario Pescante e Lello Pagnozzi con responsabilità diretta sulla Preparazione Olimpica ed in 5 Giochi siamo passati ad 55 medaglie a 111. Ho servito 7 anni nella Commissione di Coordinamento del CIO per i Giochi di Atene 2004 su nomina del Presidente Samaranch rinnovata dal Presidente Rogge. Sono stato nominato in un momento di crisi, da Mario Pesante, Vice Direttore Generale del Comitato Organizzatore dei Giochi Invernali di Torino 2006. I risultati in tutti questi casi sono lì noti e davanti a tutti. Il “mio utile di bilancio” è che dovunque vado in Italia ed all’Estero sono guardato con rispetto ed ammirazione. I pochi “qaquaraqua” - uno o due Consiglieri vecchi amici! - che cercano di denigrarmi troveranno che le loro meschine calunnie gli si rivolteranno addosso. 

[ANET] Dal passato proviamo a guardare il futuro. Cosa vede all’orizzonte dell’atletica italiana?

[L.BARRA] Ma nell’attuale situazione vedo il nulla più assoluto. L’attuale dirigenza annaspa senza idee e senza un programma. Negli ultimi mesi si è parlato di atletica Nazionale solo 3 volte: in occasione del trentennale del Record di Mennea, per l’onorificenza data a Fiasconaro e per la celebrazione dei 10 anni della scomparsa di Nebiolo. Ora ho saputo che si stanno vendendo il Golden Gala - dopo aver accettato delle condizioni capestro dagli Organizzatori che porteranno alla FIDAL una perdita di oltre 2,5 milioni nei cinque anni - alla CONI Servizi. Alla FIDAL il Golden Gala , che non gli è mai costato una lira, gli pesa, questo di per sé già permette di giudicare la Federazione. Le grandi manifestazioni servono per far crescere la propria struttura e promuovere l’atletica e la Federazione. Io che con Nebiolo, e pochi altri, ho creato il Golden Gala sarò quindi vigile, attento fino all’estremo. Quest’anno si celebrano pure i 30 anni!
Ho girato parecchio negli ultimi mesi ed ho trovato l’humus dell’atletica Italiano più positivo di quanto mi fosse stato dipinto. Questo è il momento delle idee e dei progetti. Se l’Indagine Conoscitiva darà certi risultati costituiremo un qualcosa (forse anche un Governo Ombra) per produrre idee, programmi e progetti. Io spero che Arese, ed il suo Consiglio, non continui a trincerarsi dietro “il potere ce lo abbiamo noi e quindi non disturbateci” perché altrimenti sarà peggio. Visto che ora celebriamo il ventennale, si potrebbe arrivare ad una situazione come l’abbattimento del Muro di Berlino. Sarà la folla dell’atletica ad abbatterlo ed a travolgere la chiusura mentale e quest’aridità d’idee.

Novembre 6th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

NASCE “ATLETICA DI MARCA” 

L’Atletica di Marca

è il progetto per creare una società che promuova la pratica dell’Atletica Leggera tra i giovani di tutta la provincia di Treviso. L’iniziativa prenderà vita dall’unione dell’Atletica Montebelluna, l’Atletica Pederobba, e l’Atletica Valdobbiadene. La fusione ci permetterà di ottimizzare gli sforzi e le risorse ,permettendoci di raggiungere un numero maggiore di giovani di quanti attualmente coinvolti nelle tre società, e di poter competere a livello nazionale come squadra.

Nella sua prima fase di vita, l’Atletica di Marca sarà costituita dalla squadra allievi (16 e 17 anni), per poi successivamente estendere le sue attività a tutte le categorie dei settorigiovanili. Attualmente possiamo contare su 25 atleti per il 2010, di cui 13 provenientidall’Atletica Montebelluna, 11 dall’Atletica Pederobba e 1 dall’Atletica Valdobbiadene.Stiamo lavorando per incrementare questo numero avendo invitato altre società delterritorio ad aderire al nostro progetto. Inoltre nel 2011 saranno almeno 40 gli atleti che oramilitano nei nostri vivai ad aver raggiunto l’età per far parte della squadra allievidell’Atletica di Marca.Oltre alle sedi storiche di Montebelluna, Valdobbiadene e Pederobba, la nostra presenzasi estenderà anche a Crespano, dove sarà creato un centro di avviamento allo sport, e infuturo anche su altri impianti del territorio che non vengono sfruttati al meglio. 

Le società coinvolte L’Atletica Montebelluna, nei suoi trent’anni di storia, ha fatto della promozione dello sporttra i giovani la sua ragione d’essere. Dal suo vivaio sono emersi talenti quali SimoneZanon, uno dei migliori mezzofondisti italiani dello scorso decennio. Nonostante ciò, il veroparametro su cui si misura la qualità dell’attività svolta negli anni è il gran numero di exatletiche iscrivono i loro figli all’Atletica Montebelluna, dove hanno imparato ad amaresport: .Quest’anno più di 180 atleti hanno gareggiato per i colori dell’Atletica Montebelluna.L’Atletica Pederobba è nata nel 2004 per volontà di appassionati ed ex atleti, ha da subitoincontrato il favore dei ragazzi e delle famiglie, che l’hanno vista come utile alternativa aglialtri sport. Fin dal primo momento abbiamo posto l’attenzione nell’offrire un progettoformativo che possa trasmettere dei valori, nel radicarci nel territorio e nella collaborazionecon le istituzioni scolastiche. In questi anni la società è cresciuta oltre le aspettative iniziali,fino a raggiungere gli attuali 80 tesserati.L’Atletica Valdobbiadene ha conosciuto, nei suoi 30 anni di attività, il momento migliore nelperiodo 1985-2000, riuscendo a coinvolgere un numero impressionante di giovani atletiche si sono distinti in campo regionale e nazionale.Dopo un periodo oscuro, da tre anni ha ripreso i contatti con le scuola primariepromuovendo un “corso di atletica” e spera nel rilancio proprio partendo dalle nuovegenerazioni dei suoi tanti ex. 

Sport, valori e territorio L’Unione Europea ha recentemente riconosciuto, in un White Paper dedicatoall’argomento, il valore dello sport come mezzo di integrazione, promozione di valoripositivi e coesione. Nel documento si afferma che :“la partecipazione a una squadra,principi come la correttezza, l’osservanza delle regole del gioco, il rispetto degli altri, lasolidarietà e la disciplina rafforzano la cittadinanza attiva.”Il pensiero espresso dall’Unione Europea rispecchia appieno la nostra concezione di sport.Per noi lo sport rappresenta un momento di formazione a 360 gradi per i giovani nel lorocammino per diventare adulti, e non solo un mero apprendimento motorio omiglioramento condizionale.La nostra società sarà di carattere amatoriale, quindi sarà portata avanti grazie all’attivitàdi volontari. Questo è un aspetto importante, perchè si offre la possibilità agli adulti didedicare tempo ed energie ad un attività di volontariato a favore del proprio territorio e dei“propri” giovani. In tali contesti si instaurano relazioni di amicizia tra volontari, atleti etecnici che contribuiscono a formare quel senso di appartenenza alla stessa comunitàterritoriale che oggi spesso si smarrisce. 

Specializzazione tecnica Intendiamo offrire a tutti i nostri atleti la migliore preparazione atletica possibile, dando lorocosì la possibilità di dare pieno sviluppo alle loro potenzialità. La dimensione della societàci permetterà di avere un numero di praticanti per ogni area disciplinare tale da giustificareun tecnico specializzato per ognuna di queste. 

Combattere il drop-out Negli ultimi anni l’atletica italiana sta conoscendo un fortissimo drop-out (abbandono) deipraticanti nella fascia di età compresa dai 16 ai 17 anni, che la Fidal ricomprende nellacategoria allievi. Questo problema colpisce particolarmente la nostra realtà provinciale.Infatti il nostro movimento è tra i i primi in Italia, sia in termini di numero di iscritti, che dirisultati, relativamente alle categorie fino ai 15 anni. Questo primato drammaticamente siesaurisce nelle età successive, con la maggior parte degli atleti che si “perde per strada”.Le determinanti di tale fenomeno sono state studiate a fondo dalla federazione: tra le piùrilevanti emerge il venir meno delle motivazioni e l’inadeguatezza di molte società nelfornire la preparazione specifica necessaria per migliorare quando con il crescere deiragazzi, cresce anche il livello tecnico delle competizioni.È nostra intenzione contrastare tale tendenza e accompagnare i nostri atleti il più a lungopossibile. Crediamo che la nostra struttura tecnica sia una risposta a questa problematica,in quanto permetterà agli atleti di migliorare e di conseguenza ne aumenterà lamotivazione. Inoltre la creazione di una numerosa squadra di allievi ci permetterà dicompetere a livello regionale e nazionale, contribuendo così a creare creare lo spirito digruppo che aumenta la volontà di proseguire nel percorso sportivo. 

Obiettivi sportivi La Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) organizza campionati sia individualiche per società. Il nostro intento è di partecipare ad entrambi. Con la categoria allievi ciprefiggiamo l’obiettivo di arrivare in 2 anni a partecipare alle finali nazionali di società.Nelle categorie sotto i 15 anni la preparazione sarà incentrata sulla pratica delle provemultiple, disciplina che per sua natura richiede diverse abilità motorie e per questofavorisce lo sviluppo armonioso del fisico.Oltre all’attività in pista, i nostri atleti prenderanno parte alle gare di corsa campestredurante l’inverno.

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Pubblicato il nuovo numero di

Atletica Veneta Comunicati

E’ online il nuovo numero di Atletica Veneta Comunicati. Al suo interno, ampi servizi sulla vittoria del Veneto ai campionati italiani cadetti di Desenzano del Garda e sui risultati dei campionati italiani allievi di Grosseto. L’inserto tecnico, questo mese curato Renzo Chemello, si occupa di ostacoli a livello giovanile. Spazio anche per i “minimi” fissati dal Consiglio federale per la partecipazione ai Mondiali indoor di Doha e agli Europei di Barcellona. La storia di Nadia Dandolo è il principale argomento della rubrica “Mondo Master”, curata da Rosa Marchi. E non manca un servizio sulla curiosa vittoria di un trevigiano in una mezza maratona londinese caratterizzata dalla partecipazione di ben 15 mila atleti. Il nuovo numero di Atletica Veneta Comunicati è scaricabile, come al solito, nello spazio qui accanto. Buona lettura!

     Versione ad alta risoluzione - Dimensione 4 MB

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Rassegna Stampa: Gazzettino 

Dino Bergamo presidente dell’Atletica Mottense 

(g.r.) Dino Bergamo a capo dei podisti mottensi. Eletto il nuovo direttivo della ventennale società Atletica Mottense, che ha scelto Bergamo, podista storico e volto noto nel mondo della corsa a piedi, come nuovo presidente. Succede a Sergio Cavezzan per anni alla guida del gruppo delle canotte blu-arancio, al quale il neopresidente ha riservato un caloroso ringraziamento. Il direttivo è composto dal vicepresidente Mario Zoia (reduce di recente dalla maratona di Amsterdam), dal segretario Pasquale Calderan: responsabile finanziario Silvio Furlan. Consiglieri: Giuseppe Caldo, Ivan Panighel e Ivano Zullato tutti maratoneti e ultramaratoneti con numerose medaglie sul petto. 

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      Un argento tricolore per la Trevisatletica 

TREVISO – Un argento tricolore per la Trevisatletica. La società del capoluogo è giunta seconda nel campionato italiano allieve di marcia.
      La rassegna nazionale si è conclusa, dopo tre prove, sulle strade di Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, e la Trevisatletica ha presentato
Francesca Borsato e Marta Pantaleoni, classificatesi rispettivamente settima e dodicesima a livello individuale.
      I piazzamenti delle due atlete, allenate da
Tanja Giacomel, hanno confermato il club del presidente Rolando Zuccon sul podio: argento finale alle spalle delle napoletane dell’Hinna e davanti alle bergamasche dell’Atletica Creberg 1959.
      Un altro eccellente risultato per il nostro movimento.

Novembre 5th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol

Rassegna Stampa: Gazzettino 

Giavellotto: De Nadai ritocca il personale
VITTORIO VENETO  Non finisce proprio più, la stagione di Marco De Nadai. Il promettente quindicenne vittoriese ha ulteriormente migliorato il primato personale, lanciando il giavellotto, a Gorizia, a 57.10, seconda prestazione italiana dell’anno a livello cadetti.

Per l’atleta della Nuova Atletica San Giacomo Banca della Marca, allenato da Mario Marcon, è un progresso di 37 centimetri rispetto alla misura (56.73) che l’11 ottobre gli aveva permesso di vincere l’argento ai campionati italiani cadetti di Desenzano del Garda.

Il risultato di De Nadai rappresenta anche il nuovo record provinciale di categoria.

 CONTINUANO LE PUBBLICAZIONI 

Eccovi Cadetti e Ragazzi: graduatorie del 2009 

E’ la volta dei nostri giovanissimi: se cliccate sulle apposite voci, troverete le graduatorie dei nostri Cadetti e dei nostri Ragazzi, per la stagione atletica in pista appena conclusa.

Prossimamente arriveranno le graduatorie degli Esordienti e dei Master.

Novembre 4th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

PUBBLICATE LE GRADUATORIE 2009

Seniores-Promesse, Juniores ed Allievi

  Sono pronte e disponibili a tutti gli utenti del nostro sito le graduatorie complete “ufficiose” dei Seniores-Promesse trevigiani per la stagione atletica del 2009, così come pure le graduatorie Juniores e quelle degli Allievi: basta cliccare sul menù sulle apposite voci.

In cantiere vi sto preparando il quadro “giovanile” che comprende i Cadetti, i Ragazzi e gli Esordienti; poi mi occuperò dei Master.

Con le tabelle completate possiamo tutti avere concretamente un quadro che ci consentirà meglio di scegliere gli Atleti Trevigiani dell’anno!_________________________________________________________________________________________________ 

DAVVERO UNA LODEVOLE INIZIATIVA!

  Il MIUR,  in collaborazione con l’ Ufficio Scolastico della Provincia di Treviso e con la Società di atletica leggera Silca Ogliano, ha organizzato, nel mese di ottobre,  un  Corso di aggiornamento per Insegnanti di Scienze Motorie e Sportive sull’ insegnamento dell’ atletica leggera a livello scolastico.Il Corso si è tenuto presso la Scuola Media “Grava” di Conegliano la quale ha fornito, oltre alle attrezzature sportive, gli studenti per le attività di tirocinio.

Il Corso, a cui hanno partecipato 25 Docenti, è stato tenuto dai Proff. Fioretta Nadali e Settimio Stallone Docenti CONI per la Scuola Regionale dello Sport.

                                      “ DAL GIOCO ALLO SPORT “

                       Corso di avviamento all’ atletica leggera scolastica

Conegliano 16 – 23 ottobre 2009

 Il Corso è stato destinato ad Insegnanti di Educazione Fisica delle scuole secondarie di primo grado ed ha avuto come obiettivo l’ aggiornamento tecnico,didattico e metodologico riguardante l’insegnamento scolastico dell’atletica leggera.

Hanno partecipato in modo coinvolgente ed entusiasta 25 insegnanti.

Il titolo “ dal gioco allo sport “ esprime la dimensione ludica che deve animare l’approccio alla pratica sportiva scolastica, suscitando piacere nell’esercizio ed interesse per la disciplina.

Dopo una prima ora in cui sono stati enunciati i principi operativi del Corso, si è inteso continuare con un taglio pratico, coinvolgendo in attività di tirocinio alcune classi della Suola Media Grava.

La prima giornata di Corso si intitolava “ correre e rincorrersi “ mentre la seconda giornata si intitolava “ saltare i fossi e lanciare i sassi “.Questi titoli sono stati scelti per evidenziare il problema fondamentale che si pone, al giorno d’oggi, ad ogni operatore sportivo, cioè la carenza di prerequisiti motori.

Fino ad un paio di decenni fa i bambini avevano una vita relazionale molto ricca , con esperienze motorie importanti su cui l’operatore sportivo poteva facilmente impiantare le più svariate tecniche esecutive. La povertà motoria ed un certa renitenza allo sforzo fisico degli  attuali studenti ci impongono di cercare nuove strategie per aumentare l’ appeal  dell’ atletica leggera e creare le solide basi per l’atleta di domani.

Questo Corso ha cercato di mettere un altro mattone…

                                                                                                            Proff. Settimio Stallone – Fioretta Nadali 

Novembre 3rd, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Keflezighi e Tulu stelle di New York

 Primo trevigiano Lucio Bordignon 2h 54.52.

Meb Keflezighi tra gli uomini e Derartu Tulu tra le donne. E’ loro l’edizione numero 40 della Maratona di New York con al via oltre 40.000 runners di tutto il mondo. Lui, di origini eritree, ma naturalizzato negli Stati Uniti, riporta dopo 27 anni il successo in 2h09:15 sotto la bandiera a stelle e strisce. Lei, invece, è la prima etiope a centrare l’impresa (2h28:52). Battuta e soltanto quarta la primatista mondiale Paula Radcliffe.

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  LA CRONACA - Era dal 1982 che un americano non vinceva nella Grande Mela. L’ultimo a riuscirci era stato, ventisette anni fa, Alberto Salazar che la maratona a New York l’aveva fatta sua anche nel 1980 e nel 1981. Oggi, invece, il primo a traguardo, in 2h09:15 (PB), è stato il 34enne Meb Keflezighi, argento olimpico ad Atene nel 2004 dietro all’azzurro Stefano Baldini. Di origini eritree, naturalizzato americano, Keflezighi ha vissuto da piccolo per alcuni anni anche in Italia, in Brianza. Il vincitore della quarantesima edizione della Maratona di New York, dopo un gara sempre nel gruppo di testa, ha concretizzato il suo successo quando, intorno al 38° chilometro, ha impresso il decisivo cambio di andatura alla corsa, staccando il keniano, plurivincitore della maratona di Boston, Robert Kipkoech Cheruiyot, alla fine secondo in 2h09:56. Terzo il marocchino Jaouad Gharib (2h10:25) davanti all’altro statunitense Ryan Hall (2h10:36). Meb, dimunitivo per Mebrahtom, quest’anno aveva già corso a Londra, chiudendo nono in 2h09:21. Tra gli italiani in gara, tredicesimo posto per il campione nazionale di maratona Migidio Bourifa (2h16:01). Più indietro il forestale Giovanni Ruggiero, al traguardo in 2h29:02.Tra le donne, Derartu Tulu diventa la prima etiope a conquistare New York, mentre non riesce il poker alla britannica Paula Radcliffe. La corsa si anima in Queensboro Bridge, con il tentativo di allungo della francese Christelle Daunay, seconda quest’anno alla Roma-Ostia. Davanti restano in cinque: oltre alle tre già citate, la russa Lyudmila Petrova e la keniana Selina Kosgei, vittima di una caduta nelle fasi iniziali, che poi si stacca. Il momento clou al 36° chilometro, quando passa in testa la quarantunenne Petrova (già prima nel 2000) e la Radcliffe perde progressivamente terreno. La gara si trasforma in un duello tra Petrova e Tulu. All’ultimo chilometro, l’etiope s’invola quando la strada scende per rientrare in Central Park e la Petrova, sulle ginocchia, non riesce a rispondere. La 37enne Tulu vince in 2h28:52 e impreziosisce il suo già ricco palmarès, fatto di due ori olimpici (1992 e 2000) e uno mondiale (2001) sui 10.000, più tre titoli iridati di cross. In maratona vinse a Londra nel 2001 e fu quarta ai Mondiali di Helsinki 2005 (con il personale di 2h23:30). Dietro alla Petrova (2h29:00), terzo posto per la Daunay (2h29:16) che precede la primatista mondiale Radcliffe (2h29:27) che, in preda ai crampi, per la prima volta in carriera, esce sconfitta da una maratona non olimpica. A fine gara la maratoneta britannica dichiarerà di aver sofferto a causa di una tendinite al ginocchio sinistro.

a.g.

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E dei nostri 68 partecipanti trevigiani? Beh, primo fra i nostri è Lucio Bordignon, 39 anni di Castelfranco Veneto, 600° assoluto in 2h 54.52. davanti al vittoriese Matteo Cocomazzi, 50 anni, 724° con il tempo di 2h 56.58. e a Roberto Chiozzotto, 47 anni di Zero Branco, 800° con il tempo di 2h 57.53. Poi molto più indietro troviamo il castellano Mauro Costantinis, 36 anni in 3h 09.11. Giorgio Limarilli, 44enne in 3h 20.36. e Rudi Pietrella, altro 44enne da Mareno in 3h 22.27.

Sotto le quattro ore anche il montebellunese Massimo Esposito, il trevisano Tiziano Rossi,  Davide Grespan e Rudi Cavallin, di Paese, i montebellunesi Massimo Bergamin e Fausto Pavan, il volpaghese Paolo Baseggio, il vittoriese Ivan Chies e Nicola Dartora da Montebelluna.

Tra gli altri anche il cornudese Luciano Gasparetto, grande campione, ai suoi tempi, velocista, ieri sui 100m in 11” netti, oggi a 62 anni, maratona in 4h 17.40.!!!

Prima trevigiana? Serena Silvestri, 30 anni da Maser, in 4h 08.37. davanti a Maria Rita Fregolent da Pieve di Soligo da 4h 09.51. e a Francesca Fogal, trevisana in 4h 10.29.

Presenti anche la pievigina Tiziana Zanzotto, Sabrina Maso di Colle Umberto, Monica Grassi da Refrontolo, la vittoriese Annamaria Magro.

Non ultime Edi Cadorin, da Treviso e la cornudese Norina Marcolin. 

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1 novembre 2009

CORRI PER MONICA 2^ edizione

Organizzata dall’Amatori Atl. Chirignago si è disputata la 2^ edizione della Corri Per Monica, una manifestazione che intende venir fuori dalle gare corse per rincorrere il premio. La quota gara di € 1,50 per gli adulti e gratuita per i giovani, ha garantito un ristoro finale semplice, la presenza dell’ambulanza e del medico, degli spogliatoi maschili e femminili riscaldati e con docce calde, oltre ad un percorso ben presidiato. Poco più di 300 coloro che hanno deciso di prendere il via. La bella giornata di sole ed il contributo della Banca Popolare dell’Alto Adige-Volksbank,  hanno fatto il resto. Il ritrovo, fissato all’interno dell’impianto sportivo comunale, ha offerto un’ampio e sicuro spazio nell’attesa del via. Alle 9,15 , prima di prendere il via gli organizzatori hanno fatto un minuto di silenzio per ricordare alcuni amici podisti, purtroppo, scomparsi e l’applauso al termine del minuto è stato “lo sparo” d’inizio gara. Caratteristica della corsa, che si sviluppa in circuito di 2400 metri da ripetere da una a tre volte, è che il primo giro deve essere corso al ritmo della “safety_bike” situazione che è stata accetta e gradita da tutti. Vedere correre gli oltre due chilometri del primo giro dalla gran parte del gruppo è stata l’immagine più bella della mattinata. La strada completamente invasa dai podisti. Alla fine del primo giro poi ognuno è stato libero di scegliere il proprio ritmo e gara è stata. Una gara solo per il gusto di correre contro il tempo e al massimo per ricevere un simbolico premio consegnato solo ai primi 10 uomini e alle prime 5 donne.

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 La presenza di alcuni tra i più forti atleti del podismo regionale e del campione italiano di triathlon  in campo maschile ed in campo femminile dell’ex azzurra Nadia Dandolo ha in parte segnato la classifica finale tuttavia hanno vinto tutti coloro che hanno scelto di correre. La cronaca della gara maschile vede subito l’allungo del triatleta Alberto Casadei mentre dietro seguono due coppie : la prima, Filippo Barizza e Luca Solone , e la seconda, Flavio Creuso ed Alessandro Manente. Nell’ultimo giro è Solone che prende vantaggio su Barizza e Creuso su Manente mentre davanti chiude in gran spinta Casadei.

Per le donne corsa solitaria della sempre forte Dandolo seguita a debita distanza da Agnese De Rossi e Mariella Saccora.

Molte le foto messe in linea sul sito www.amatorichirignago.com tutte scaricabili gratuitamente.

Premiazioni veloci ed omaggio a tutti i bambini presenti sia che avessero preso parte alla manifestazione sia che fossero stati presenti. A chiusura della giornata un momento anche per dare un messaggio  a favore della FIDAS, la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue. 

                     Giovanni Schiavo

Classifica  Maschile : 1° ) Alberto Casadei(Liger Team); 2°) Luca Solone (Audace Noale); 3°) Filippo Barizza( Atl. Brugnera); 4°) Flavio Creuso(Atl. San Rocco); 5°) Alessandro Manente(Atl. Brugnera); 6°) Francesco Cauz(Liger Team); 7°) Ferdinando Ronzini(Runners Pd); 8°)Otello Dall’Armi(Vigili del Fuoco Ve); 9°) Vanni Scroccaro(Lib. San Biagio); 10°) Ennio Mezzalira(Brema Team)

Classifica Femminile: 1^) Nadia Dandolo(Asi Veneto); 2^) Agnese De Rossi; 3^) Mariella Saccora(Pettinelli); 4^) Venusia Carpentieri(Lib. Mirano ); 5^ ) Valentina Filipetto