Ottobre 28th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

New York, un sogno per 3500 italiani

…e per almeno sessantotto trevigiani!

  

                                                     alert_hp.jpg

 E’ un sogno lungo 42 km e 195 metri per 42.000 persone. In tanti il prossimo 1° novembre a New York aspetteranno con impazienza il colpo di cannone sul ponte di Verrazzano a Staten Island. Per poi lanciarsi, di corsa, verso il traguardo a Central Park. Non prima, però, di aver attraversato tutti e cinque i distretti della Grande Mela: Brooklyn, Manhattan, ma anche Queens e Bronx. Ognuno con il suo passo, ognuno per la sua gara nella gara. Anche questa è la Maratona di New York. Evento che, giunto ormai alla sua quarantesima edizione, è diventato qualcosa di ben oltre il semplice fatto sportivo. Una moltitudine anche gli spettatori che lungo il percorso sosterranno tutti i concorrenti: dai top runners, che si contenderanno il ricco montepremi di 600.000 dollari, fino ai tantissimi runners che prenderanno il via suddivisi in tre diversi scaglioni per facilitare le operazioni di partenza. E pensare che, nel 1970 quando tutto ebbe inizio, erano soltanto in 127. Anche grazie a quella felice iniziativa del New York Road Runners, da allora la corsa si è trasformata in un fenomeno di massa.

I PROTAGONISTI: tra i top runners della prova maschile spicca il nome del keniano Martin Lel che a New York ha già vinto nel 2003 e nel 2007 con un PB di 2h05:15 stabilito l’anno scorso in occasione della sua terza vittoria alla maratona di Londra. Come lui cerca la tripletta il brasiliano Marilson Gomes dos Santos, vincitore nel 2006 e nel 2008.  Entrambi dovranno vedersela con l’altro keniano James Kwambai, attualmente il terzo maratoneta più veloce di sempre grazie al 2h04:27 che quest’anno a Rotterdam lo ha visto praticamente appaiato al connazionale Duncan Kibet e dove il 24enne Patrick Makau, altro top runner dell’ING NY City Marathon 2009, al suo esordio sulla distanza, ha fermato il conometro a 2h06:14. In gara anche il trentasettenne sudafricano Hendrick Ramaala, due volte argento ai Mondiali di mezza maratona e primo a New York nel 2004. Memorabile nel 2005 il suo duello spalla a spalla con il keniano Paul Tergat da cui fu battuto di un soffio sul traguardo. Da seguire, inoltre, il 27enne statunitense Ryan Hall, uomo da 2h06:17 a Londra nel 2008, e gli argenti olimpici di Atene 2004, Meb Keflezighi (USA), e di Pechino 2008, Jaouad Gharib, il marocchino iridato nel 2003 e 2005. Insieme a lui il connazionale Abderrahime Bouramdane, un anno fa quinto nella Grande Mela e secondo a Boston. Tra le donne andrà, invece, a caccia del quarto successo la britannica, primatista del mondo, Paula Radcliffe. Tenteranno di rovinarle l’impresa la keniana Salina Kosgei, le due russe Petrova (Lyudmila e la più giovane Tatyana), le etiopi Tulu e Kotu e la giapponese Kano. In occasione dei 40 anni della maratona scenderà in campo anche Joan Benoit Samuelson, la prima donna a vincere l’oro olimpico nella maratona a Los Angeles nel 1984.

ITALIANI A NEW YORK: quest’anno saranno oltre 3500 i runners italiani al via della maratona più famosa del mondo. Nell’albo d’oro della corsa sono cinque i successi made in Italy, tra i quali spicca la doppietta di Orlando Pizzolato, primo nel 1984 (2h14:53) per poi ripetersi l’anno seguente in 2h11:34. E il maratoneta veneto, oggi 51enne, risulta tra gli iscritti dell’edizione 2009. Ad aggiudicarsi la maratona del 1986 fu, invece, Gianni Poli, vincitore a New York in 2h11:06. (Bella presenza nel 1989 del nostro Salvatore Bettiol in 2h10.08.!) Dieci anni dopo il primo al traguardo di Central Park è l’allora venticinquenne Giacomo Leone, senza rivali in 2h09:54. Nel 1998 tocca, quindi, anche alla prima donna italiana, Franca Fiacconi davanti a tutte in 2h25:17. E’ il 2001, infine, quando Francesca Porcellato si impone nella categoria disabili: (nel 2005 presenza di Bruna Genovese che ha corso in 2h27.15). Il prossimo 1° novembre per l’Italia si presenteranno, invece, sulla linea di partenza il campione nazionale in carica della specialità Migidio Bourifa, 40enne di origine marocchina in forza all’Atl. Valle Brembana, e lo specialista piemontese della corsa in montagna Gabriele Abate (GS Orecchiella-Garfagnana).      

LA MARATONA IN TV: diretta tv integrale su Rai Sport Più dalle 15 alle 18 e ampia sintesi su Rai Due dalle 19.30 alle 20.30.

a.g.

 Sono andato a contarli: i trevigiani (e/o residenti nella provincia) sono sessantatotto; qualcuno l’ho pure riconosciuto come Edi Cadorin, Francesco Fedato, Maria Rita Fregolent, Francesca Fogal e, ancora Norina Marcolin, Giorgio Limarilli, Annamaria Magro e Fausto Pavan, forse Roberto Crosato e Maria Tiziana Berton. L’elenco probabilmente non è quello definitivo, andrò a leggere i risultati.

Gli iscritti trevigiani provengono da almeno 28 comuni, di questi, i più partecipativi sono Treviso e Montebelluna con nove presenze ciascuno, poi Pieve di Soligo con sei, Castelfranco Veneto con 5, Cornuda con 4 e così via. Dal paesino di mia madre, Refrontolo, ben due concorrenti, Monica Grassi e Gino Zottini e da Conegliano Marco Bin e Roberta Furlan.

A tutti i partecipanti un urlato “in bocca al lupo”!

_______________________________________________________________________________  

EPPUR SI MUOVE!

Scritto da Diego Cacchiarelli

  Il titolo forse è esagerato ma vale la pena sottolineare alcune novità uscite dall’ultimo consiglio federale. Non faremo un commento dei vari punti e di quello che è stato deciso, non è il nostro compito e magari saremmo anche lacunosi. Però un aspetto lo vogliamo evidenziare perché crediamo sia davvero importante.
L’aspetto che ci piace mettere in rilievo è quello di un consiglio fatto di consiglieri che in sede di voto iniziano a dimostrare senso critico, cognizione di causa e volontà di analisi. Dai consigli precotti in cui magari uno diceva si fa questo e tutti votavano a favore, si è passati a situazioni del tipo che chi propone spiega cosa sta proponendo e chi vota, vota secondo il proprio sentire e la personale valutazione sul fatto. Insomma, tanto per capirci, la solita bambinesca frase “ma tu da che parte stai?” ha lasciato il posto ad un confronto sereno sui fatti e sulle modalità di applicazione di questa o quell’altra decisione.
Il consiglio di venerdì scorso ha così evidenziato una pluralità di pensiero e di analisi che, siamo certi, darà vita a situazioni migliori e costruttive. Addirittura in una, due occasioni la linea di Arese e del suo vice Rossi (che si è anche un po’ arrabbiato) è stata battuta in fase di voto e questo è appunto il segnale che qualcosa sta cambiando, il consiglio inizia a prendere la giusta forma. Volge al termine la contrapposizione amico-nemico (di chi poi?) a favore del semplice e sano confronto tra idee e punti di vista. Per essere chiari: non ci interessa chi vince un voto o chi lo perde, quello che ci piace di questa situazione è la sensazione di una vera democraticità, di un dialogo slegato dagli ordini di scuderia che può generare solo effetti positivi e decisioni serie per il nostro ambiente.Ovviamente di strada ce n’è ancora molta da fare. In consiglio ci sono stati momenti abbastanza caldi e per certi versi anomali. Sembra che un consigliere abbia rimesso le deleghe al presidente (chi? perché?), c’è chi avrebbe contestato una delibera passata perché ottenuta senza aver avuto visione di tutti gli elementi di cui il presidente era a conoscenza (parliamo del settore tecnico)…insomma di roba su cui migliorare ce n’è molta, ma la strada è senz’altro quella giusta.Se qualcuno si sta chiedendo perché sta accadendo tutto questo, perché il consiglio si sta comportando diversamente…beh la risposta c’è; anzi ce ne sono diverse ma vale la pena parlarne in un secondo tempo. Ad oggi ci preme soprattutto dire bravi a coloro che in consiglio si stanno comportando come veri “consiglieri” ovvero persone con capacità e cultura tali da poter consigliare per il meglio e rendere la nostra Atletica sempre più incisiva e visibile. A loro tutta la nostra stima e l’attenzione per il futuro.

Ottobre 27th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Con Venezia

la maratona per il 2009 ha detto quasi tutto

Bruna Genovese e Moreno Moretton sono i nostri capilista!

 E’ tempo di bilanci. Mancano alcuni appuntamenti internazionali come la maratona di New York o quella di Yokohama, dove Bruna Genovese seconda in Italia, non può che rafforzare la sua leadership trevigiana, migliorando il suo primato stagionale di 2h 30.51; Laura Giordano, in forte crescita, è seconda con il risultato di Treviso con 2h 35.36.

Curioso e fa ragionare come Bruna sia seconda assoluta trevigiana, maschi compresi e come Laura, nella stessa misura, sia quarta! 

genovese-7.jpg  giordano_laura-3.jpg  pillon-paola.jpg

Bruna                                        Laura                                                                       Paola 

Eppure è buono il primato stagionale e personale di Moreno Moretton che corre per l’Atletica Vittorio Veneto, di Colfosco, classe 1964, con 2h 28.07. davanti ad Andrea Zanatta, nato a Treviso nel 1973, con 2’32”46.

Poi c’è un ulteriore salto tra i secondi e i terzi; nel caso delle donne, vistosissimo, eppure virtuoso, tenendo conto che Morena Dal Pos, classe 1963, con 2h 59.41. Campionessa Tricolore a Pavia nella maratonina per l’Atletica Aviano, è ventesima trevigiana assoluta di sempre, sotto le tre ore; nella sua classe Mf45, meglio di lei solo la grande Ornella Cadamuro con il risultato di Treviso in 2h 45.54. ( anche se nelle liste internazionali vale l’età reale e non l’anno come da noi: Ornella nel 2007, il 25 marzo, quando parte da Vittorio Veneto, ha ancora 44 anni, essendo nata in agosto, Morena è la primatista Mf45 per pochi mesi!).

              moretton-dal-pos.JPG              Morena e Moreno 

Terzo tra i maschi è Domenico Lorenzon, di Pieve di Soligo, classe 1965, con 2h 36.51. davanti ad Enzo Merotto, anche lui di Pieve di Soligo con 2h 37.28. ottenuto domenica a Venezia; ci sono poi in ordine Roberto Guidolin, castellano del 1967 in 2h 38.20. Diego Caverzan, montebellunese in 2h 38.53. Fabrizio Paro, nato in Svizzera, per la Libertas S. Biagio, in 2h 39.30. Gianni Bortolussi 2h 39.35. Enrico Stivanello, altro montebellunese in 2h 40.31. Guido Dalla Torre, opitergino classe 1966, in 2h 42.55. Leonardo Gava, vittoriese in 2h 42.58. e ancora Virginio Trentin, master M55 di Paese con 2h 43.03. ed Ivan Geronazzo in 2h 43.06.

Sotto le 2 ore e cinquanta minuti, si piazzano Massimo Zanatta, Michele Arpioni, Roberto Di Gregorio, Andrea Spagnol, Alessandro Tomaiuolo, Giuliano Bisol, Massimo Da Rui, Stefano Dametto, Enrico Bortolin e Giuseppe Gazzari.       

 zanatta-andrea.jpg lorenzon-domenico-468.jpg 

  Andrea Zanatta                                                                                    Domenico Lorenzon, n.468

Nelle liste femminili, al quarto posto c’è Paola Pillon, mottense del 1969, con 3h 03.22. davanti a Rosanna Saran, nata a Treviso nel 1966, in corsa per la Libertas S.Biagio, con 3h 05.21.

Distaccate poi Sonia Meneghello, di Pieve di Soligo, sesta in 3h 13.23. e Bianca Dotto, giovane coneglianese del 1972, con 3h 14.12.

Più lontane ancora  Arianna Case, montebellunese del 1970, ottava  con 3h 20.47. (Venezia 2009), Valentina Girardi, veneziana del 1967, per l’Atletica Mogliano, nona con 3h 22.29. Marcella Molin cremonese della Trevisatletica, decima in 3h 22.30. e da presso, Antonella Feltrin, trevigiana per la Nuova Atletica Roncade, undicesima in 3h 23.57.

Ancora, percorrendo la fila stagionale, Rossella Piovesan della Libertas S.Biagio in 3h 28.50. Daniela Vedelago in 3h 28.52. e Mariangela Marsura in 3h 29.31.

Sotto le tre ore e quaranta una pattuglia di sette atlete, elencandole trovi Giuseppina Putrone (primatista trevigiana sui 100 km. corsi in 10h 56.50.), Floriana Rossetto, Alessandra Volpato, Flavia Zanoni, Francesca Nardi, Sabrina Guerra e Moira Lorenzon.

      saran-rosanna.jpg             Rosanna Saran

Ottobre 26th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Marcia 10km, Curiazzi e Stano campioni Allievi

ARGENTO NAZIONALE PER LEONARDO DEI TOS

  

         dei-tos-l.jpg

 Doppietta riuscita per gli allievi della marcia Massimo Stano e Federica Curiazzi che, dopo quello vinto a Grosseto su pista, hanno conquistato oggi a Grottammare (AP) anche il titolo italiano della 10 km su strada. Sul tracciato allestito dal Centro Marcia Solestà di Ascoli Piceno, per entrambi si è trattato di affermazioni piuttosto nette. Stano, portacolori dell’Aden Exprivia Molfetta e allenato da Giovanni Zaccheo ha, infatti, chiuso la gara in 44:29, davanti a Leonardo Dei Tos (Lib. Tonon Vittorio Veneto/45:43) e Luca Ferrari (Atl. Bergamo 1959 Creberg/46:26). Idem per la Curiazzi, in forza all’Atl. Bergamo 1959 sotto la guida del tecnico Ruggero Sala, che si è imposta in 49:10, lasciandosi alle spalle Sara Loparco (Amatori Cisternino/51:02) e Carolina De Rosa (Agg. Hinna/51:57). Sesta l’altra azzurrina dei Mondiali di Bressanone, Francesca Cocchi (Calc. Corradini Excels./52:53), dopo il titolo studentesco conquistato in settimana a Lignano Sabbiadoro. Sui 4 km della prova riservata alla categoria cadetti, conferme dei due pugliesi, neocampioni italiani, allenati da Tommaso Gentile.

Al femminile, la grintosa Anna Clemente ha così seminato la concorrenza in 19:10.9, lo stesso che tra gli under 16 ha fatto Michele Palmisano vincendo in 18:43.6. Ma i due cadetti non erano gli unici portacolori dell’Atletica Don Milani oggi in gara sulla riviera marchigiana. Oltre a loro si è cimentata nella 20 km femminile, valida come 3^ prova del CdS e 4^ del Gran Prix di marcia, anche l’argento degli Eurojuniores di Novi Sad, Antonella Palmisano. La diciottenne di Mottola è arrivata seconda, fermando il cronometro a 1h38:47. Vittoria in 1h37:53 a Sibilla Di Vincenzo (Assindustria Sport Padova) che conferma così il buon momento già evidenziato la scorsa settimana a Scanzorosciate (BG) dove Annalisa Potenza (Kronos Roma Quattro), oggi terza in 1h40:55, aveva messo a segno una delle migliori prestazioni italiane di sempre sulla 50km femminile (4h35:50).

Tra gli uomini successo della promessa Daniele Masciadri (Fiamme Gialle Simoni), primo in 1h30:37 davanti a Ruggero D’Ascanio (Pol. Rocco Scotellaro MT/1h31:46) e allo junior Riccardo Macchia (Bruni Pubbl. Atl. Vomano/1h32:15). Soddisfazione a fine gara nelle parole del responsabile tecnico nazionale della marcia, Vittorio Visini: “E’ stata una bella giornata per la marcia con un evento che ha segnato la chiusura della stagione agonistica 2009. Un’annata in cui, a livello giovanile, non sono mancate soddisfazioni per il nostro settore. In particolare, oltre a giovani che già ben conosciamo come Stano e la Curiazzi, la prospettiva interessante è che ce ne sono anche altri che stanno crescendo bene e sui quali potremo fare di certo affidamento per il futuro”.

a.g.

_____________________________________________________________________

da-re-silvia-85.jpg forner-gianni.JPG pantaleoni-borsato.jpg

Silvia Da Re                                                              Pantaleoni e Borsato 

Bene Francesca Borsato, Trevisatletica, sui 10 km. allieve, settima in 57’36. dodicesima Marta Pantaleoni, sempre Trevisatletica, in 1h 01’37.

Sui 20 km. buona impresa di Gianni Forner, nono in 1h 45’19. della Nuova Atletica S. Giacomo, come pure Silvia Da Re dodicesima in 2h 05’12. e Maddalena Favaretto, 15^ in 2h08’34.

Il cadetto Marco De Nadai

vince a Mereto di Tomba giavellotto a 54,28

  Nel Trofeo Modena del 25 di ottobre, a Mereto di Tomba, bella affermazione di Marco De Nadai, nel giavellotto da 600 grammi, con la misura di 54,28.

Ha vinto anche Laura Ortolan, nel lungo, saltando 4,98.

Elena Cristofoli Prat ha realizzato sui 60 hs. 10”1, mentre Chiara Bortolus ha fissato il cronometro sui 50 hs. in 8”9.

  

Venicemarathon: John Komen è il più veloce

della storia e Anne Kosgei è la nuova regina

   Scritto da Comitato Organizzatore  

E’ stata, per molti aspetti, un’edizione straordinaria la 24^ Venicemarathon che si è corsa questa mattina da Stra a Venezia, in una splendida e ancora calda giornata d’inizio autunno. Il keniano John Komen ha fatto registrare il nuovo record della corsa con 2h08’13” (prec. Makori 2h08’49” 2002), Anne Kosgei ha rotto l’incantesimo riuscendo a mettere la firma sulla maratona con il primato personale 2h27’46” dopo i diversi secondi posti, primo successo in carriera di Alex Zanardi nella gara di hand-bike ed infine, oltre 6.491 atleti si sono dati appuntamento davanti a Villa Pisani per colorare di entusiasmo la Riviera del Brenta e Venezia. Unica nota dolente, l’ottavo posto di Giovanna Volpato che qui cercava la prestazione.
La gara, che ha visto anticipare per la prima volta quest’anno la partenza delle atlete professioniste, si è accesa come sempre negli ultimi chilometri. Il keniano Komen, che fino al 35° era rimasto nel gruppo, ha preso la parola proprio al termine del Ponte della Libertà e si è lanciato in una progressione sempre più sostenuta malgrado l’insidia dei 14 ponti finali. Dietro di lui i connazionali Paul Samoei con il nuovo primato personale di 2h10’09” (prec.Torino 2009 - 2h11’37”) e Benson Cherono 2h10’19”. Komen, ex terzino di calcio affacciatosi al mondo delle maratone solo lo scorso anno, aveva già fatto intendere in conferenza stampa di essere molto in forma e soprattutto fresco del nuovo primato personale sulla mezza di 1h01’57” fatto a Torino quest’anno. Solo 4° l’ucraino Oleksandr Kuzin, mentre il primo italiano al traguardo è stato Pasquale Rutigliano dell’Esercito in 2h20’18”.
La gara femminile è stata una sfida Kenya - Etiopia tra la Kosgei e le etiopi Yal Koren e Haji Makda fino al Parco San Giuliano (30° km). La keniana sapeva di essere in forma e non voleva farsi scappare l’occasione di strappare finalmente una vittoria alla sua portata. L’etiope Koren è infatti giunta al traguardo con un ritardo di 55” (2h28’41”) mentre la russa Alova Samkhv si è lanciata all’inseguimento del gruppo di testa negli ultimi chilometri, riuscendo a superare l’altra etiope Makda e a raggiungere quasi al traguardo la Koren. Il suo tempo finale è stato di 2h28’47”.
Male Giovanna Volpato che non è riuscita a fare meglio di 2h32’12”, tempo che l’ha vista tagliare il traguardo all’ottavo posto. “
Non so neppure io cosa sia successo in gara, anzi me lo sto chiedendo ancora adesso. La maratona dovrebbe essere come la matematica: se i calcoli sono giusti, tornano. Invece oggi non è stato così e purtroppo non capisco neppure il perché visto che stavo bene, i tempi in allenamenti davano i giusti riscontri”.
Alex Zanardi ha messo la ciliegina su questa splendida giornata vincendo la sua prima Venicemarathon nella gara di hand-bike in 1h13’56”. “Ci speravo molto in questo risultato! Non posso dire che ne ero sicuro, ma ci speravo. Sono uscito di strada al Parco San Giuliano dopo una curva e mi è caduta tre volte la catena ma non mi sono perso d’animo, anzi ho ricominciato a spingere come un dannato.” Dietro di lui Mauro Cattai (1h14’54”) e Cristiano Picco (1h30’06”).
Gli stranieri hanno rappresentato il 20,5% degli iscritti e 55 sono state le nazioni presenti. La più rappresentata, dopo l’Italia che conta ben 5092 iscritti, è stata la Francia con i suoi 298 atleti, seguita da Gran Bretagna (216 atleti) e Germania (147), mentre la regione italiana più rappresentata è ovviamente il Veneto con 2164 iscritti, di cui 710 della provincia di Venezia, 525 di Treviso e 480 di Padova, seguita da Lombardia con 1059 e in terza fila con un notevole distacco l’Emilia Romagna con 322.
Hanno tagliato il traguardo in 5558 atleti. Il corridore più anziano è stato un maratoneta italiano di 80 anni mentre le maratonete più mature sono state un’italiana ed una straniera, entrambe di 70 anni. Sono stati ben 18 gli atleti che oggi hanno compiuto gli anni. L’ultimo a tagliare il traguardo sono stati l’ipovedente Norberto e Katia che hanno chiuso la loro avventura in 6h24’24”.
Si archivia un’altra splendida edizione, trampolino di lancio per le nozze d’argento del 2010.

Ottobre 25th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol  

ENZO MEROTTO E ARIANNA CASE I NOSTRI MIGLIORI TV 

Dominio keniano alla Venicemarathon

 Supremazia keniana in laguna. Anche l’edizione numero 24 della Venicemarathon, con oltre 6900 runners al via, si è chiusa nel segno degli atleti africani autori di un’incontrastabile tripletta nella gara maschile. Dopo aver attraversato in solitaria i 13 ponti della città sull’acqua, il primo al traguardo di Riva Sette Martiri è stato John Komen in 2h08:13, siglando il nuovo record della corsa. Battuto, quindi, il 2h08:49 di David Makori che risaliva al 2002. La gara, in una domenica mattina che si è fatta via via assolata, si è accesa dopo 30 chilometri, quando a prendere il largo sono stati proprio i tre poi saliti sul podio. Nell’ordine: Komen, Paul Samoei e Benson Cherono. Ritirato, invece, poco dopo il 30° km,  per problemi di stomaco, Ben Kipruto Chebet che quest’anno aveva vinto a Padova. A restare davanti i primi due, finché Komen decideva di rompere gli indugi intorno al 36° km, scavando un margine di vantaggio sempre più ampio su Samoei, alla fine secondo in 2h10:09, dieci secondi in meno di Cherono, terzo. Il 32enne Komen ha esordito soltanto lo scorso anno in maratona, era alla quarta esperienza sulla distanza dove vanta un primato di 2h08:06 e si era imposto alla Turin Half Marathon del mese scorso in 1h01:57. Quarto l’ucraino Alexandr Kuzin in 2h10:54 davanti a Joseph Lomala in 2h11:44, leader della gara l’anno scorso. Primo italiano al traguardo Pasquale Rutigliano (Esercito), all’ottavo posto assoluto in 2h20:18.

Kenya sugli scudi a Venezia anche nella prova femminile grazie alla vittoria di Anne Kosgei con il nuovo primato personale di 2h27:46, dopo i secondi posti delle due ultime edizioni e del 2002. Il momento decisivo a circa cinque chilometri dall’arrivo, quando la Kosgei cambia passo e stacca la debuttante etiope Jelena Yal Koren, seconda in 2h28:41 e a lungo appaiata alla battistrada. Terza la russa Alena Samokhvalova in 2h28:47, mentre la rientrante Giovanna Volpato (Assindustria Sport Padova) ha concluso al settimo posto in 2h32:15. A guidare la gara nella prima metà ci ha pensato la forestale Bruna Genovese, per un test in vista della maratona di Yokohama, in Giappone, del prossimo 15 novembre. Problemi fisici e appena 25 chilometri, invece, per l’altra keniana Lenah Cheruiyot che a Venezia aveva vinto nel 2006 e nel 2007.

Nella gara di handbike, successo e applausi per l’ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi in 1h13:56. Grande entusiasmo anche intorno all’altro testimonial dell’evento, il sudafricano Oscar Pistorius, protagonista insieme a Zanardi delle numerose iniziative collaterali a sfondo sociale come i progetti “Bimbingamba” e “Venezia Accessibile”, la “Run For Water – Run For Life” e la “Family Run” a cui sabato hanno preso parte oltre 10.000 persone. La maratona di Venezia che si fregia della prestigiosa Silver Label IAAF, nel 2010, anno del suo primo quarto di secolo, sarà valida anche per l’assegnazione dei titoli italiani sulla distanza.

a.g.

_____________________________________________________________________                                           genovese-5.jpg 

Il nostro migliore maratoneta è stato Enzo Merotto, Atletica Vittorio Veneto, 41° assoluto in 2h 37.28. davanti all’ex-atleta Emanuele Grigoletto 2h 41.28. Fabrizio Paro 2h 43.14. Paolo Zilli 2h 46.48. e Gianni Beltrame 2h 49.00.

Sopra le 2h e 50’ leggiamo il nostro amico Ennio Mezzalira, Matteo Trevisan, Virginio Trentin M55, in 2h 52.17. Mauro Fontana, Alessandro Buratto, Francesco Guerra, Moreno De Biasi, Roberto Biscaro, Alessandro Tomaiuolo e Sandro Cenedese, tutti sotto le tre ore.

Prima trevigiana al traguardo, Arianna Case del  G.P. di Montebelluna, 34^ tra le donne, in 3h 20.47. che ha preceduto Antonella Feltrin 3h 23.57.Bene anche Floriana Rossetto 3h 32.52. Alessandra Volpato 3h 33.02. e Flavia Zanoni 3h 33.04.

Sopra le tre ore e quaranta  ma sotto le quattro ore,  una interessante pattuglia di atlete come Monia Todescato, Vania Bottero (ex lanciatrice di disco), Maria Teresa Gasparini, Elena Zanatta (ex saltatrice da 5,95 nel lungo), Luana Scardellato, Mf 55 in 3h 48.32. Ilaria Ulian, Giulia Borrelli, Vittoria Botteon, Lorena Cattapan, Federica De Rossi, Sabina Papapicco e Amarella Buso.

Interessante la partecipazione di Bruna Genovese per la sua “sgambata” di 21 km. circa, corsi nel buon tempo di 52’24. sui 15 km.  prima fra le italiane, (e 5 km. in 17’28. e maratonina in 1h 13.42.), tra i maschi Andrea Zanatta 54’05. su Merotto 55’31.

Ottobre 25th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

 Rassegna Stampa: Gazzettino 

Cross, speranze al lumicino per i mondiali

2011 a Treviso 

Fumata grigia, quasi nera. La possibilità che Treviso si candidi ad ospitare i Mondiali di corsa campestre del 2011 si allontana improvvisamente, sino a svanire quasi del tutto.
      Ieri era il giorno della verità, quello in cui la Fidal, valutato il dossier trevigiano, doveva esprimersi sull’ipotesi di proporre i prati delle Bandie, a Lovadina, a sede della 39^ edizione della rassegna iridata, in programma a marzo del 2011.
      Il Consiglio federale non ha però neppure trattato l’argomento: poche ore prima, con un tempismo che appare sospetto, è giunta a Roma una nota della Federazione internazionale in cui si comunicava che la rassegna iridata era stata assegnata a Madrid e che quindi la candidatura italiana non aveva più ragione d’essere.
      Per gli organizzatori trevigiani è stato uno shock. «Una delusione immensa – dice il presidente della Fidal provinciale, Oddone Tubia, uno degli uomini che più si è speso per la candidatura delle Bandie -. Siamo alla farsa. Da un anno, con Roma, è un continuo tira e molla: prima ci hanno detto che i Mondiali di cross non interessavano all’Italia, poi hanno cambiato idea, spingendoci a sostenere la candidatura. Se la Iaaf caldeggia l’ipotesi di Madrid, e si permette di ufficializzarla senza neanche un pronunciamento del Consiglio, è solo perché a Roma qualcuno (chiaro il riferimento al presidente federale Arese, n.d.r) ha aspettato troppo. Ma forse i giochi non sono ancora chiusi: valuteremo se proporre la candidatura direttamente alla Iaaf, saltando la Fidal».
      L’alternativa? Mettersi il cuore in pace ed iniziare a pensare al 2013, quando i Mondiali saranno diventati biennali. Ma la delusione resta, eccome se resta.