Ottobre 6th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Giorgio Bortolozzi a Udine dà il meglio di sé nei salti!

 Fioretta Nadali bene nei 400m. Ritorna Rado, 17,39

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Chiusura buona ad Udine per i master, domenica 4 ottobre, con Giorgio Bortolozzi in grande spolvero nei salti, migliore stagionale nel lungo, 4,35( 936 punti) e nel triplo, 9,21 (ha 9,37 stabilito a Lahti)!!! (Vedi sopra nella foto sul podio di Udine).

Presenza felice sul campo è quella di Carmelo Rado (M75) che nel martellone ha scagliato l’attrezzo a 17,39 (1.556 punti), primato italiano di categoria e non solo!!! Precedente, sempre suo, 16,80 dell’anno scorso.

Fioretta Nadali, classe 1960, in forza alla Industriali Conegliano come Paola Pascon, ieri nei 400m. ha realizzato il nostro primato F45 con il tempo di 1’07”44 meglio di Maria Teresa Campigotto, classe 1961, migliorata a 1’13”56.

Nel settore maschile, bene Valter Brisotto con 57”41 e Filippo Zanardo, classe 1944, con 1’05”92.

Nella velocità ancora una buona performanche del trevigiano Gabriele Carniato, 12”32 sui 100m. dove Cecilia Mattiuzzo ha registrato 14”02, davanti a Graziella Tronchin in 15”38.

Piergiorgio Curtolo si porta a casa sempre almeno un paio di vittorie, qui nel peso a 12,62 e nell’alto a 1,49. 

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170 atleti

alla Corsa dei Fari del Lido di Venezia

   Una splendida giornata di sole, anche troppo calda per la stagione, ha fatto da cornice ad una riuscita Corsa dei Fari, Memorial Alvise Vitturi.
Record di partecipanti (quasi 170 in totale) per questa edizione
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Nella gara di 10km (circa 9.5 effettivi) vittoria in campo maschile per il trevigiano Diego Avon in 30′30, (nella foto sopra) che precede Filippo Barizza (31′27) e l’ex Fiamme Oro Mauro Casagrande (33′04).
Nella prova femminile successo di Paloma Morano Salado in 35′47 su Anna Busetto (36′51) e Beatrice Voltolina (39′15).
Nella prova più lunga, circa 21.2km che costeggiavano il Lido fino ad Alberoni, vittoria tra i maschi per Andrea Minto che con 1h16′16 precede Salvatore Gambino (1h19′11) e Alessandro Manente (1h19′37). Tra le donne primo posto di Valeria Gasparini (1h43′04) davanti a Martina Avon (1h43′25) e Alberta Scarpa (1h46′15).Foto e Classifiche su www.veneziatriathlon.it 
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ANDIAMO A GROSSETO

di Luciano Barra

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Vi proponiamo un pezzo già uscito su Spiridon Italia a firma di Luciano Barra. L’intervento, con la classica alternanza di analisi e sarcasmo traccia un profilo lucido e veritiero di questa dirigenza e dell’atletica nazionale in genere.Carissimi amici di SpiridonDopo gli schiaffi presi a Copenaghen (ma anche da quelli c’è sempre da imparare) ho deciso di andare a Grosseto per i due giorni dei Campionati Allievi ed Allieve. Medicina migliore non poteva esserci per curare le ferite, ma soprattutto per rivivere belle ed antiche sensazioni.
Ovviamente mi aveva aiutato traversare le colline toscane e sentire il profumo della vendemmia del Brunello, a Montalcino, e provare un bel bicchiere di Morellino di Scansano, a Grosseto. Diffidate di chi non beve buon vino rosso! Ma sicuramente la medicina migliore è stata quella di mischiarsi per due giorni sulle tribune dello Stadio Olimpico, e nel parterre del Campo Scuola Bruno Zauli, di Grosseto, a contatto con tecnici, dirigenti, ex-atleti, Giudici, Genitori per assistere alle gare dei Campionati, messi in piedi in maniera efficace da Mastro Giomi.
Nei mesi passati, mi era stata dipinta l’atletica societaria giovanile Italiana con tinte fosche: “spenta”, “senza entusiasmo” e “senza talenti”. Al contrario ho visto invece una vivacità sia nelle gare che nelle persone, vivacità che da tempo non si riscontrava. E questo non era dovuto solo alla grande atmosfera ed organizzazione che Don Alfio sa offrire a Grosseto (e chi si dimentica i Mondiali e gli Europei Junior?).
Le gare hanno offerto ottimi risultati. Così come nell’atletica maggiore, le ragazze mi paiono offrire un panorama migliore dei loro coetanei. Credo che su molte di loro ci sia la possibilità di investire e bene. Ma sappiamo tutti come a questo livello sia facile predire grandi cose, mentre poi la realtà sia molto spesso differente. Ho visto comunque un grande Veneto, ma quello che mi ha toccato di più è l’humus respirato e l’entourage intorno a questi atleti (società, dirigenti, tecnici e parenti).
Ovviamente per me che tornavo a frequentare gare nazionali di questo tipo, è stato divertente e simpatico rivedere dirigenti, tecnici ed ex-atleti e fraternizzare con loro quasi che non fossero passati 10 o 20 kg. da quando c’eravamo visti l’ultima volta. La cosa che più mi ha toccato è che tutti avevano letto le mie esternazioni, in particolare la lettera post Berlino “Tutti a casa” e concordavano con la mia analisi e mi spronavano a continuare. Molti parlavano della mancanza di una “vision” altri addirittura dicevano che non è neanche chiara la “mission”. Non ho voluto mettere il carico da 11 e quindi non ho commentato che per l’attuale dirigenza ‘mission’ è la missione, quindi il foglio di viaggio, od al massimo, la famosa parrocchia… del far west.D’altra parte sono rimasto veramente attonito nel vedere come gli stessi dirigenti, tecnici ed ex-atleti delle società, si scansassero al passaggio, quasi ignorandoli, dei leader dell’atletica Italiana, in particolare Presidente e suo Vice Presidente “ha detto”. Persino quando il Presidente ha consegnato la prima medaglia gli astanti non lo hanno applaudito come era giusto che fosse, come invece hanno fatto ad Eddy Ottoz, Fabrizio Mori e Gabriella Dorio . Forse i federali non scaldano gli animi?E’ vero che la presenza, tutti insieme, di “vecchi mostri” dell’atletica Italiana, in primis Alfio Giomi, ma poi Mauro Nasciuti (quante feste e quanti sorrisi a questo bel ritorno), Eddy Ottoz (chi non lo conosce? e si onora di parlargli anche di tecnica) ed il sottoscritto, abbia messo la pressione nelle coronarie dei leader. Si sa che quando sale la pressione si trasmettono messaggi arteriosclerotici. Uno era quello che faceva sventolare lo statuto – a mo di ‘libretto rosso’ - e che diceva “il potere lo abbiamo noi ed in base a questo nessuno ci può scalzare”.Nell’intervallo della seconda giornata mentre Chef Alfio cucinava degli ottimi rigatoni, piccanti al punto giusto, per atleti, tecnici, giudici e dirigenti, circolava il secondo anatema messo in circolo da Agnolotto (che non è Vittorio Emanuele Agnoletto, magari lo fosse) e che diceva “Arese sta pensando di candidarsi anche dopo il 2012”. Stranamente questo nuovo anatema non spaventava nessuno anzi rafforzava la volontà degli astanti, che avevano ascoltato tale notizia, di ‘cavare il bubbone’ il prima possibile, convinti che altri 7 anni di questo “dolce far niente” sarebbe ferale per l’atletica Italiana e non solo per quella. Ma la cosa che più mi ha colpito è un’altra, che è sintomatica dell’attuale situazione. Dopo Berlino ho sentito ed ho letto da parte di tutte le voci federali nazionali, regionali e dai vertici tecnici, “che non si erano vinte medaglie, ma che eravamo andati bene come finalisti (sic!) ma che soprattutto grazie ai risultati dei Mondiali Giovanili di Bressanone potevamo essere ottimisti perchè avevamo finalmente dei talenti che ci facevano ben sperare per il futuro prossimo (incha allah !)”.Ero stato presente a Bressanone 4 giorni su 5 (differentemente dal Presidente che aveva visto 2 giorni/gara su 5, quasi pari alla presenza ai Giochi del Mediterraneo dove era stato presente alle gare di atletica 1 giorno su 4) e quindi avevo avuto l’occasione di vedere le grandi prestazioni dei medagliati – non li cito perché non vorrei che si montassero la testa – e quindi sono tornato a Grosseto anche per rivederli.
Ed, infatti, domenica (giorno in cui si sono svolte la maggioranza delle finali) è stato uno spettacolo vederli gareggiare nelle rispettive gare e con loro molti altri interessanti promesse (non cito neanche quelle). Beh! Non ci crederete, domenica né il Presidente , né il suo Vice “ha detto” al settore tecnico, né il DT Uguagliati erano presenti a Grosseto! Già tanto era stato esserci il Sabato! Non ci posso ancora credere, ma la cosa più grave è che nessuno se n’è accorto, per il totale distacco che l’atletica Italiana delle società ha nei confronti di questi dirigenti, che non sanno mischiarsi con la gente e scaldare gli animi.
Quello che più mi colpisce è che non esiste contatto fra atleti (ma anche dirigenti e tecnici sociali) con la leadership dell’atletica. Il Presidente non conosce gli atleti. A Pescara gli ho chiesto chi corresse la prima frazione della 4×100 e lui mi ha detto “Grecucci” (!) famoso marciatore dei miei tempi, ma non Checcucci che poi ha corso. A Caorle il Presidente (presente solo l’ultimo giorno) rimane impressionato da una frazione di staffetta 4×100 corsa da un atleta della Cariri (la società di Andrea Milardi). E quando lo va a premiare gli dice “Complimenti sei andato proprio forte, ma quale è il tuo record personale” e lui scioccato gli dice “11 netti”. Peccato che fosse Roberto Donati primo frazionista della staffetta 4×100 giunta sesta a Berlino, uno che nel 2006 aveva corso in 10.39 e poco più di 21! Ma se i dirigenti non vanno ai raduni degli atleti e se non frequentano i campi gara, come fanno a conoscere gli atleti ed avere la loro stima?D’altronde il Presidente proprio nella riunione di venerdì con alcuni Presidenti di CCRR (dopo aver criticato il web e la critica atletica che “corre sul web”, lui evidentemente è rimasto ai tam tam dei tamburi) rispondendo alle critiche – molte mie, che più volte gli aveva consigliato di andare a vivere a Roma – della sua continua assenza in Federazione, aveva detto “pensate che qualche volta mi fermo a Roma anche due giorni” ed ecco perché la domenica non era a Grosseto, lui i suoi due giorni settimanali li aveva già spesi, il Venerdì a Roma ed il Sabato a Grosseto. Aveva timbrato il cartellino, senza capire che un dirigente societario dilettante dedica molto più tempo alla società che il Presidente alla Federazione.Almeno – tanti anni fa – quando, cameriere e soldati, uscivano il giovedì e la domenica, le “morose” si scaldavano con i “putei”. Ora il benessere ha cambiato i giorni ed i soggetti, e non si scalda più nessuno.Io domani inizio la mia vendemmia di rosso, che scalda il cuore e che anticiperà “l’Ottobre Rosso”.

Luciano Barra
lbarra@attglobal.net

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fonte foto: sportsbusinessjournal.com

Ottobre 5th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Beatrice Mazzer reginetta d’Italia sugli 800m.

Luca Braga bronzo sugli 800m. Peccato Letizia cade…

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E’ lei, tutto sommato ancora una cadetta, la migliore ottocentista allieva italiana dell’anno: Beatrice Mazzer per l’atletica Mogliano, classe 1993 ma ancora sedici anni da compiere, ancora allieva nel 2010: così ha deciso la gara degli 800m, senza storia, di ieri a Grosseto, nella giornata di chiusura dei Campionati Nazionali Allievi, prima e oro per la dolce e caparbia nostra atleta Beatrice, in 2’14”32! (vedi foto sopra,n. 345)

Dopo un anno dominato sul campo, Beatrice è la reginetta d’Italia del mezzofondo nostrano e nazionale, con ottimi risultati sugli 800/1000/1500/3000m.!

Sul podio e con pieno merito anche l’altro “moglianese” Luca Braga, terzo, sempre sugli 800m. e bronzo in 1’56”13 davanti ad un migliorato Jacopo Lahbi, settimo in 1’57”32.

Davvero sfortunata la nostra grande Letizia Titon sui 2000 siepi, caduta ben due volte quando era in testa e giunta quarta (splendida! il tempo è gentiluomo e ti renderà giustizia) in 7’27”29!!! Si, avete letto bene: quarta!!! Letizia è una vera forza della natura!

Nella gara maschile bella prestazione di Stefano Ghenda, grintoso al punto giusto e ottimo quinto con il nuovo personale a 6’15”40, (21° il nostro amico rodigino Enrico Piga).

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2000 siepi, Stefano Ghenda, n. 347 

Quinta, ma alla pari della seconda, Lisa Guidolin nell’alto, ripetendo il suo personale a 1,66; ha ben figurato sui 110hs. Luca Pancaldi, quarto nella sua batteria dei secondi (11° assoluto) in 15”04.

Nona invece una bella staffetta 4×400m dell’atletica Mogliano in un tempo di poco superiore al personale stagionale, 3’30”50 con Braga, Mattia Stival, J. Lahbi e Marco Salvador.

Nota rilevante per Mauro Fraresso nel giavellotto da 700g. che ha sfiorato i 50 metri, lanciando 14° l’attrezzo (tirando???) a 49,85, bravo davvero!!! 

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Luca Pancaldi, ottimo 14”86 n. 350 

Francesca Borsato, Trevisatletica, è scesa nei 5 km. di marcia sotto i 28 minuti, undicesima in 27’56”48; sedicesima infine, Maria Elena Poloni, nel martello con 34,69.

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I 3000m. con Titon e Stival, condotto da Leonardo Bidogia, n. 384 

Alessio Giovannini scrive:

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Podio 1500m. 2^ Serena Mariotto, 3^ Eva Serena, 5^ Chiara Piagnani, 8^Sara Gasparetto 

1500 F (FINALE): avevamo già sentito parlare di lei quest’anno, protagonista della bella vittoria con l’azzurro della corsa in montagna al 4° WMRA Youth Challenge di Ostheim vor der Rhön. E così dopo il successo sulle montagne della Germania - preceduto dall’argento agli ultimi Tricolori di cross - la diciassettenne Beatrice Curtabbi (Atletica Gio’ 22 Rivera) fa suo anche il titolo dei 1500, aggiudicandosi la volata finale in 4:41.68. Seconda e terza si piazzano, quindi, le due mezzofondiste dell’Atletica Mogliano, Serena Mariotto (4:42.91) e Eva Serena (4:46.09). Assente la capolista stagionale Alessandra Giraudo. La Curtabbi vive e si allena ad Almese, in provincia di Torino, frequenta il liceo artistico ed è seguita dal tecnico Daniele Minetto.  

800 F (FINALE): è quasi un assolo per Beatrice Mazzer. L’allieva dell’Atletica Mogliano, già in azzurro a Bressanone, si impossessa della testa della corsa per non mollarla fino alla fine. Sul rettilineo che porta al traguardo la mezzofondista allenata da Faouzi Lahbi evidenzia tutto il suo vantaggio chiudendo in 2:14.32. Argento per Laura Marchesini (CUS Perugia/2:19.78) e bronzo a Marta Prato (Atl. Fossano 75/2:20.14).

      braga-grosseto.jpg     800m. con Luca Braga n. 341 

800 M (FINALE): gara nervosa. A 100 metri dal suono della campana nel gruppo rimasto fino a quel momento abbastanza compatto non mancano i sorpassi e qualche contatto di troppo. A farne le spese è proprio il favorito Mattia Moretti. L’azzurrino della Daini Carate Brianza finisce praticamente a terra davanti alla tribuna. Non molla e prova a continuare a correre, ma la sua gara appare compromessa. Si lascia scivolare nelle retrovie fino a ritirarsi ai 500 metri. La vittoria in volata va quindi a Massimo Falconi (Atl. Insieme New Foods) in 1:53.82 che proprio sul finale supera Federico Candido (Lib. Sanvitese/1:54.04). Terzo Luca Braga (Atl. Mogliano, 1:56.13). Falconi, sedicenne studente al liceo classico, vive a Cavaion Veronese, ma si allena a Bussolengo. Ha iniziato a praticare atletica in seconda media, ottenendo subito buoni risultati nelle gare studentesche. A livello cadetti è stato ottavo sui 1000 nel 2007 e sesto sui 2000 l’anno scorso. Da questa stagione a seguirlo è Gianni Ghidini, dopo aver mosso i primi passi sotto la guida del tecnico Beppe Paroni. 

2000 siepi F (FINALE): concede il bis la famiglia Marchese, questa volta con Camille che vince nettamente i 2000 siepi con il nuovo personale di 7:09.26 . Dopo la vittoria di ieri nei 3000 m della sorella Valentine, è il momento di gloria per la gemella e filiforme Camille Marchese (Fondiaria - SAI) che s’invola verso il successo sovvertendo le graduatorie stagionali che la vedevano prima della gara solo sesta con 7:23.83. Al secondo posto si classifica Karima Noui (Atl. Interflumina) con 7:19.67, mentre il terzo gradino del podio è di Francesca Bertoni (Mollificio Modenese Cittadella) con 7:22.90. Peccato per Letizia Titon (Assindustria Sport PD) che, in testa fino a metà gara, ha poi scontato il prezzo di due cadute che l’hanno fatta scivolare al quarto posto. 

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2000 siepi, Letizia Titon (prima di cadere…)    800m. con Beatrice Mazzer  

Marcia 5km (FINALE): netta vittoria del pugliese Massimo Stano (Aden Exprivia Molfetta), in 21:03.78 davanti all’altro azzurrino dei Mondiali di Bressanone, Leonardo Dei Tos (Libertas Tonon Vittorio Veneto), che chiude in 21:42.38. Terzo Luca Ferrari dell’Atl. Bergamo 1959 Creberg (22:08.05). 

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  Leonardo Dei Tos, “argento”nella marcia!       3000m. con Elisabetta Colbertaldo, n.380  

Foto di: Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL

Ottobre 4th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

Sono d’argento Leonardo Dei Tos e Serena Mariotto!

 Prima giornata a Grosseto nell’ambito dei Campionati Nazionali Allievi e, per noi, subito due medaglie di argento: una, ben pronosticata nella marcia con Leonardo Dei Tos, della Libertas Tonon Vittorio Veneto, secondo dietro Massimo Stano, in 21’42”38; l’altra, sorprendente per Serena Mariotto, dell’Atletica Mogliano, miglioratasi sui 1500m. fino a 4’42”91, dietro Beatrice Curtabbi, con Alessandra Giraudo assente; ancor più piacevolmente sorprendente il bronzo di Eva Serena, sempre dell’atletica Mogliano, terza in 4’46”09, migliorandosi come Chiara Piagnani, quinta in 4’52”02; più lontana Sara Gasparetto.

Assente nel triplo, dove ha vinto la favorita Daria Derkach ma solo con 12,15, Martina Bellio ha firmato il cartellino dei 100m. con una batteria, però, da 13”00, altro forfait, nel disco, per Martina Casarin che non ha ancora recuperato l’infortunio dell’estate: augurissimi Martina per il 2010!!!

Soltanto “bronzo” i 3000m. del nostro amico Leonardo Bidogia, in un lento 3000m. in 8’50”37 dove si sono adeguati i nostri Dylan Titon, decimo in 9’02”90 e Mattia Stival, undicesimo in 9’07”85; dalla parte femminile, ottava Elisabetta Colbertaldo in 10’51”77.

Bella qualificazione nella finale dei secondi, sui 110hs di Luca Pancaldi, eccellente in 14”86, meglio di quasi due decimi sul suo PB e buon quinto posto  sui 1500m. per Marco Salvador in 4’12”27.

Lanciatori non competitivi, solo 10° Francesco Vendrame nel martello con 55,61 (Enrico Dal Compare 46,66), Giulia Dall’Acqua 30,03 nel giavellotto e Diego Benedetti addirittura 12,26 nel peso, boh!…

Senza storia anche Luca Sperandio, 22”96 nelle batterie dei 200m. e Stefano Fantin, 1,80 nell’alto.

Ottobre 3rd, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol  

Uno sguardo a Sulmona

 DI FRANCESCO ARDUINI 

Fotografie sui protagonisti in oro della Jager

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La 4×100m. vittoriosa con Gabriele Aiolfi, Alex Da Canal, Andrea Pellizzari e Mirko Turri.

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3000 siepi conduce Gabriele Fantasia, chiude Giancarlo Simion.

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Alberto Temporin e Antonio Fent

                                                

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Fabio Barbolini e Livio Vito Tognon

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Antonio Fent

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Benson M. Esho

                                                                         

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Diego Avon

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Fabio Barbolini, quinto sul podio.

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Bruno De Santis                                                                             Marion Llagiu

    sulmona-da-canal.jpg                                                                 Alex Da Canal

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Roberto Magagnato

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Podio 3000 siepi con Fantasia terzo e Simion quarto.

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Gabriele Aiolfi 

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3000 siepi Mirko Signorotto.

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Nicola Tronca 

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                                    4×400m. con Gabriele Aiolfi, Andrea Pellizzari, Marco Montagner e Mattia Begheldo

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Raffaele Moz ha tutto sotto controllo…

                                    

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 Mirko Turri 

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Stefano Fantin

                                                                          

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 Andrea Pellizzari

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Apoteosi finale!

Ottobre 3rd, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol  

Domenica la maratonina di Villafranca

A Grosseto

fine settimana con i campionati italiani allievi su pista.

Domenica 4 ottobre, a Villafranca (Verona), organizzata dalla società Atletica Villafranca (Barbara Miglioranza, tel. 348-8121858), Maratonina “Città di Villafranca” (www.gsmiglioranza.com). Si rinnova l’appuntamento con la gara veronese sulla classica distanza della mezza maratona (21,097 km). La manifestazione, giunta alla sesta edizione, è valida come campionato provinciale della specialità. Partenza alle 9 da corso Vittorio Emanuele II, arrivo al Castello Scaligero.

Sabato 3 ottobre gara a Feltre.

19° MEETING ALPE ADRIA MASTER

8° MEMORIAL GIUMANINI

Udine 4 ott.

 Si ricorda inoltre che sabato 3 e domenica 4 ottobre, a Grosseto, sono in programma i campionati italiani individuali allievi su pista. Iscritti e risultati su www.fidal.it. 

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LA RELAZIONE TECNICA DEL DT UGUAGLIATI

Scritto da Diego Cacchiarelli

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Come promesso, iniziamo la pubblicazione del materiale letto in consiglio. Quella che segue è la relazione del DT Uguagliati nella quale, coerentemente alla linea strategica dell’attuale dirigenza si glissa sul passato e si promettono (tanto non costa nulla) grandi cose per il futuro.

RELAZIONE DEL STN

Esauriti gli impegni internazionali su pista, credo siano necessarie alcune valutazioni sull’attività tecnica e agonistica che ha visto impegnato il STN dalla sua definizione ad oggi, rimandando comunque ad una relazione maggiormente dettagliata un resoconto approfondito sui numeri e sulle attività effettuate.Non voglio dilungarmi con un elenco di gare, dei piazzamenti e delle medaglie nelle moltissime manifestazioni internazionali in programma in questa complessa e difficile stagione agonistica, mi sembra però opportuno fu rilevare come, Campionati del Mondo a parte, difficilmente sia possibile affermare che non vi siano stati, per numero e per qualità, risultati e piazzamenti di indubbio valore, raffrontabili positivamente sia in un confronto storico che in una comparazione con le altre nazioni europee.Per quanto riguarda i Campionati Mondiali di Berlino, vorrei permettermi alcune valutazioni mie e dei miei colleghi, non per giustificare, ma per inquadrare meglio nel contesto italiano e internazionale i risultati, al di la delle considerazioni populistiche dei media, di chi vive l’atletica in modo superficiale, di chi sfrutta il momento per esaltare il “proprio” passato e le proprie capacita di ‘’servirsi” dell’atletica.

La Velocità: il record mondiale dei bianchi è italiano sia nei 100 che nei 200 - il record di Bolt nei 200 è superiore al doppio del record nei 100, quello di Mennea è di 30 centesimi inferiore e altri atleti italiani hanno fatto lo stesso; forse che i tecnici Italiani sono meno bravi di quelli che allenano i velocisti delle altre nazioni? I nostri “piccoli” velocisti bianchi hanno portato la staffetta al 6″ posto, non accadeva da Goteborg 1997…

Le Corse dagli 800 alla Maratona: quanti non africani sono andati a medaglia? Nessuno nei maschi e 7 donne; come mai molti atleti africani, alcuni anche medagliati, si allenano con allenatori italiani? C’è chi dice che gli allenatori italiani non sono più in grado di allenare i corridori!

I Salti: purtroppo non c’era Howe!!! Ma quante nazioni hanno tre triplisti di valore internazionale di cui uno giovanissimo? Un uomo e una donna Italiani sono entrati nelle finali del salto in alto e qualcuno ha scritto che la Di Martino si è qualificata “soltanto” quarta… Nell’asta Gibilisco 7° e la ragazza fuori dalla finale in modo sfortunato.

I lanci: non è facile trovare nel nostro paese le strutture dei lanciatori Tedeschi, Polacchi, Russi che hanno dominato queste gare, eppure qualche nostro lanciatore è entrato nelle finali! Forse qui dovremmo impegnarci in una più attenta ricerca dei soggetti, perché anche per noi c’è spazio.

La marcia: i nostri tecnici insegnano al mondo la marcia (forse a volte sarebbe meglio tenercela per noi), capita che a volte qualcosa vada storto…Certo, probabilmente si poteva fare di più e meglio ed è doveroso impegnarsi e trovare le soluzioni per progredire. I problemi della nostra atletica sono tanti, ma non si può ridurre tutto al fatto che Dirigenti e Tecnici non sanno fare. Le responsabilità sono molteplici e sovente non legate al nostro mondo che comunque deve impegnarsi a trovare spazi, opportunità, strategie, visibilità ma non deve soggiacere a detrattori interessati. 

RIORGANIZZAZIONE DEL STN

Per quanto riguarda le attività effettuate dal Settore Tecnico, va evidenziata la necessità di focalizzare una maggior attenzione su un numero ristretto di atleti, nei confronti dei quali non vanno lesinati interventi, in particolar modo per quegli atleti giovani e in via di evoluzione che hanno maggiori necessità di definire lo sviluppo tecnico e metodologico dell’allenamento. Ciò va naturalmente preceduto da un accordo con la Società di appartenenza e il Tecnico Sociale, con i quali si deve creare una forte sinergia operativa. E’ necessario che il DT, individuati gli atleti in accordo con i Capi Settore, si faccia parte attiva con le Società e i Tecnici Sociali per definire le strategie operative, la programmazione agonistica e gli step d’intervento, lasciando in seguito, al Settore di competenza, la determinazione della programmazione tecnica.Tramite i settori stessi andrà inoltre monitorato lo sviluppo del lavoro per eventuali successivi interventi o necessità. In ordine a ciò, è necessario prevedere una rivisitazione della strutturazione e dell’operatività del STN, la cui proposta presenterò in questa sede in forma operativa e non definitiva. Nell’ambito di questo progetto, vi potrebbe essere l’opportunità di iniziare a coinvolgere operativamente alcuni tecnici giovani, già utilizzati per l’attività giovanile e territoriale, che potrebbero avere una maggiore responsabilità attiva nel seguire da vicino i giovani nel passaggio alle categorie assolute.

Velocità: è maturata ormai la necessità di definire il Capo Settore, che ritengo possa essere individuato in Filippo Di Mulo - l’operatività del settore andrebbe poi integrata con l’apporto operativo di Roberto Piscitelli e Andrea Presacane - Riccardo Pisani, che ha seguito fin qui in modo diretto la specialità dei 400, seguiterebbe in tale ambito, anche se potrebbe non accettare la mancanza di autonomia in quanto a scelte programmatiche e operative - è chiaro che la definizione delle linee tecnico programmatiche del settore deve essere lasciata a Filippo Di Mulo - andrà inoltre individuato sul territorio un gruppo di giovani tecnici da affiancare per l’attività con i giovani e sul territorio.

Ostacoli: il settore va rivisto e ridefinito azzerando, almeno in parte, l’attuale struttura - a tal scopo ritengo opportuno che il settore ostacoli vada accorpato, almeno provvisoriamente, al settore velocità, anche per utilizzare le competenze metodologiche di tale settore – va individuata una persona di esperienza che possa sostenere operativamente l’attività e, nello stesso tempo, deve essere individuato un significativo gruppo di tecnici, preferibilmente giovani, ai quali proporre un percorso di qualificazione e di aggiornamento in Italia ed eventualmente anche d’estero, affidando ad alcuni di loro, nel contempo, delle responsabilità operative con gli atleti più giovani.

Mezzofondo: la strutturazione del settore va mantenuta, ma ne va ridefinita l’operatività - a tal scopo sarà necessaria una supervisione del DT o dei suoi assistenti - va stimolata la penetrazione del settore nella Corsa in Montagna ed un più stretto rapporto con la Maratona - anche per il mezzofondo vanno individuati giovani tecnici da utilizzare con maggior continuità.

Salti: vanno fatte alcune considerazioni e attivate iniziative per i salti in estensione e per l’asta - nei salti in estensione, tolto Howe che avrà un percorso dedicato, è necessario individuare alcuni tecnici che diano continuità all’operatività del settore sia nel lungo che nel triplo - per l’asta, verificata la possibilità di salvaguardare la presenza di Potapovic a Formia e l’opportunità di mantenere un progetto di centro permanente in loco, vanno coinvolti sul territorio quei tecnici che hanno già seguito due anni fa il master e che hanno dimostrato capacità ed esperienza operativa.

Lanci: prenderà la guida del settore Nicola Silvaggi, il cui ritorno darà sicuramente nuovo stimolo, motivazione e incentivo alle attività - il settore continuerà probabilmente ad avvalersi dei tecnici sin qui impegnati, ma va anche ricercata la possibilità di coinvolgimento di altre figure che già operano sul territorio - va anche definito con il Capo Settore un percorso operativo che dia maggior sviluppo a queste specialità.

Prove Multiple: quest’anno Francesco Butteri ha operato in modo abbastanza problematico a causa dei suoi impegni scolastici e ad oggi, con il persistere della stessa situazione, non da ulteriori disponibilità a collaborare; è necessaria quindi una verifica approfondita per definire le strategie del settore

Maratona: come già accennato precedentemente in relazione al Mezzofondo, è necessario creare uno stretto rapporto di collaborazione tra i due settori se vogliamo dare impulso a questa specialità; credo quindi opportuno che alcune attività debbano essere programmate in comune.

Marcia: al di la delle problematiche specifiche di alcuni atleti, il settore è stabilizzato e operativamente efficace. Foto: Il DT Uguagliati (foto Simone Proietti per Atleticanet)______________________________________________________________________________     

LE OSSERVAZIONI DELLA COMMISSIONE ATLETI 

Scritto da Diego Cacchiarelli

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A completamento del materiale “occultato” dalla Fidal cioè mai pubblicato mai reso noto nè menzionato in alcuna news, procediamo alla pubblicazione del documento letto nell’ultimo consiglio federale da Stefano Mei ai quali hanno aderito i quattro consiglieri in quota atleti Mei, Ottoz, Leone e De Feo. Come si può leggere il documento è estremamente moderato, leggermente critico e costruttivo (proprio come chiesto da Arese) ma nonostante questo la sua produzione è stata fatta passare sotto silenzio. Buona lettura.

La Commissione Atleti della F.I.D.A.L., riunita il 24.09.2009, desidera porre alla cortese attenzione del Consiglio Federale del 25 alcune tematiche prese in esame durante tale riunione, con preghiera che il documento sia messo agli atti del consiglio stesso.La Commissione, valutando serenamente la spedizione dei mondiali e sottolineando quanto il panorama internazionale sia nell’atletica altamente competitivo e gli obiettivi di difficile realizzazione, cionondimeno può sottovalutare i segnali negativi che da questa edizione dei mondiali arrivano. Sicuramente questo consiglio federale, ma soprattutto il precedente, ha ereditato una situazione già di per sé critica, ma il trend negativo, lungi dall’interrompersi, pare seguire il suo “percorso”. In pratica, non vi è miglioramento di sorta nell’attività di vertice, non solo legato al mancato ottenimento delle medaglie e, relativamente alle grandi manifestazioni degli ultimi dieci anni, è evidente un costante, progressivo decadimento dei risultati. La commissione stessa, peraltro, chiede al Presidente Arese se l’intervista da egli resa alla Gazzetta dello Sport in data 31 agosto, debba essere intesa come la nuova linea politica federale relativamente al settore tecnico.A tale proposito, nell’ambito di un eventuale progetto di riorganizzazione del settore tecnico, ci preme sottolineare come si dovrebbe partire da un assioma: L’atletica è uno sport che, grazie a metro e cronometro, mal si presta ad interpretazioni od opinioni. Così come la prestazione è “dettata” da metro e cronometro, con altrettanto criterio meritocratico si dovrebbe stabilire l’organigramma del settore tecnico. Laddove si chiede “professionalità”, ovviamente, deve essere garantita adeguata valutazione all’opera prestata. Quindi, bando a criteri “geopolitici”, ma valorizzazione e responsabilizzazione dei tecnici federali, diminuendo il loro numero ed innalzandone, se possibile, la “qualità”.

Di seguito, schematicamente, sono riportate alcune proposte che la Commissione Atleti ritiene opportuno presentare a questo Consiglio Federale :

  1. Ristrutturazione del Settore Tecnico, prevedendo un numero limitato di “tecnici professionisti” ( 8-10) a cui sottoporre un contratto biennale sulla base di circa 40.000,00 Euro annui. Tale operazione, oltre a rendere merito ad una categoria che, troppe volte, a fronte di un richiesto impegno completo per scarsi compensi, ha mostrato ovvia, scarsa attenzione per l’impegno stesso, la responsabilizzerà permettendo una chiara e puntuale valutazione del risultato ottenuto.
  2. Ripristinare l’utilizzo di Centri Federali Nazionali e Regionali dove gli atleti POSSANO periodicamente recarsi per allenarsi.
  3. Ripristinare il coinvolgimento dei tecnici personali in occasione di raduni e di eventi internazionali diffondendo REGOLE e CRITERI CERTI.
  4. Riportare le borse di studio a favore degli atleti ai livelli degli anni 2000 con una tabella a fasce che includa almeno 50 atleti;
  5. regolamentazione delle corse su strada e campestri con normative che proteggano la partecipazione degli atleti italiani e la distribuzione dei premi previsti con tabelle eguali e differenziate con gli atleti stranieri;
  6. Stabilire dei criteri per la partecipazione ai grandi avvenimenti che siano pubblici e che indichino luoghi ed occasioni in cui si possano conseguire i minimi. Tali criteri dovranno essere stabiliti all’inizio del quadriennio (in questo caso..del triennio) e non anno per anno….
  7. Cooperazione, coordinamento e controllo attività dei Manager in Italia con un accordo scritto sull’attività degli atleti azzurri ed obbligo di avere nei propri ruoli un certo numero di atleti giovani.

Una richiesta che la Commissione vorrebbe porre al Consiglio è di stabilire un criterio univoco e chiaro sulle modalità con le quali si “sceglie” il capitano della squadra azzurra. A Berlino, infatti, ci si è trovati davanti alla scelta di Brugnetti, quando nelle ultime manifestazioni il capitano era sempre stato Vizzoni.
Ancora a proposito di casi “spiacevoli” e comunque da stigmatizzare, questa Commissione ha avuto notizia di un “rifiuto” a “giurare” sulla maglia azzurra da parte di una “matricola” durante la manifestazione Deacanation di Parigi in agosto. L’atleta in questione sarebbe il mezzofondista Crespi. Si chiede al Consiglio di sincerarsi della veridicità dell’episodio ed eventualmente, di adottare provvedimenti.
In merito al “caso D’Onofrio”,questa Commissione, prende atto delle “dimissioni” di Gigi D’Onofrio quale direttore del Golden Gala, dimissioni scaturite, pare, da una proposta di ridimensionamento del suo ruolo all’interno della FIDAL, fatta allo stesso D’Onofrio durante una riunione a 4 (Presidente Arese, Vice Rossi, Segretario Montabone e l’interessato). Ora, fermo restando che qualsivoglia decisione in merito ad attività federali, tale è il Golden Gala, andrebbe discussa in prima istanza all’interno del Consiglio Federale, questa Commissione chiede al Presidente Arese al Vice Rossi, al Segretario Generale Montabone, quale sia la “strategia” futura in merito alla gestione del G.G.; quale sia la persona ovvero le persone che prenderanno il posto di D’Onofrio in qualità di responsabile l’organizzazione del meeting; quale sia la motivazione ufficiale della proposta di ridimensionamento presentata a D’Onofrio nel corso della riunione; se tale “operazione” fosse la problematica principale della nostra federazione, tale da essere la priorità assoluta del dopo – Berlino.
Durante i Mondiali di Berlino, il Presidente la Commissione Stefano Mei, ha avuto modo di prendere contatti con Edwin Moses a proposito di un possibile coinvolgimento della nostra federazione nel “Progetto Laureus” che vuole favorire la pratica dello sport, in particolare dell’atletica, in tutte le zone depresse del mondo. Si invita il Consiglio a prevedere la discussione di tale eventuale adesione in uno dei prossimi consigli e, nel caso, di affidare a questa Commissione l’impegno.

In giornata:

Uno sguardo a Sulmona

DI FRANCESCO ARDUINI

  Fotografie sui protagonisti in oro della Jager.