Ottobre 3rd, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

LA VOLPATO E GOBBO, GLI ALFIERI DELLA MARATONINA DI SALGAREDA.

pubblicata da Maurizio Forner

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Giacomo Vettorel e Lucio Fregona

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Dylan Titon

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Giovanna Volpato, Mirko Signorotto e Simone Gobbo

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Partenza 5km. giovanili con Roberto Fregona Riccardo Favarato e Andrea Noal.

Simone Gobbo e Giovanna Volpato sul gradino più alto del podio nella 17ma maratonina delle frazioni che si è disputata a Salgareda, ma non solo su questa distanza si è corso in quest’ultima domenica di settembre, dal meteo un pò  incerto, a disposizione degli oltre 3000 podisti giunti in loco c’erano  anche una 5 e una 10 km.

Premiazioni veloci, senza interviste, causa un cielo molto scuro, minaccioso, ecco allora le classifiche:

km.5 m 1° Riccardo Favarato 2°Andrea Noal 3° Roberto Fregona

km. 5 f 1^AnnaCorai 2^Giulia Meneghin 3^Alice Vidoret

km.10,450 m 1°Abdoullah Bamoussa 33′22″ 2°Diego Avon 33′50″ 3°Paolo Zanatta 4°Gabriele Fantasia 5°Stefano Pretotto 6°Tomaz Ferjancic

km.10,450 f 1^Lucija Krkoc 38′05″ 2^Silvia Pasqualini 38′38” 3^Giuliana Caiti 4^Monia Capelli 5^Alessia Danieli

km. 21,097 m 1°Simone Gobbo 1h11′ 2°Mirko Signorotto1h12′20″ 3°Mauro Amadio 4°Francesco Duca 5°Flavio Olto 6°Giorgio Zanta 7°Alvaro Zanoni 8°Domenico Lorenzon 9°Giacomo Vettorel 10°Sergio Trinca 11°Ulisse Damo 12°Fabrizio Paro 13°Andrea Zorzenoni 14°Matteo Redolfi 15°Cosimo Rucco

km. 21,097 f 1^ Giovanna Volpato1h19′43″ 2^Mara Golin 1h27′20” 3^Erika Bagatin 4^Monica Penzo  5^Sara Cremonese

 

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Gabriele Fantasia, Paolo Zanatta, Diego Avon e Abdoullah Bamoussa.

 

 

 

Bene Fabio Bernardi a Scicli

 

Si è disputata a Scicli, in provincia di Ragusa, sotto un colpo di coda dell’estate rovente siciliana, la terza ed ultima prova del campionato italiano di corsa assoluto di 10 chilometri su strada, con gli atleti Violettaclub che hanno invaso pacificamente la cittadina iblea, perla del barocco siciliano.
L’obiettivo per gli atleti del presidente Franco Cerra e del general manager Lino Piricò era quello di confermare il secondo posto assoluto nella graduatoria nazionale, che la compagine lametina deteneva dopo le prime due prove, la Roma-Ostia e il 10000m in pista, consci del fatto che la corazzata Running Club Futura, in testa alla classifica generale, era praticamente irraggiungibile.
E così è stato. Come da pronostico la Running Club Futura ha vinto la prova a squadre di Scicli, ma questa volta la Violetta ha tenuto bene il passo della capolista e ha conquistato meritatamente un secondo posto a squadre grazie alla vittoria assoluta di Hillary Bii, che ha coperto i 5 giri da 2 chilometri del circuito in 29′23” precedendo in volata il connazionale Daniel Ngeno (RCF) e Domenico Ricatti (Aeronautica) di 7”, neo campione italiano.
Molto bravo Luca Tocco giunto 14° assoluto in 30′53”, hanno tenuto il passo Fabio Bernardi, 26° in 32′10” e Filippo Lo Piccolo 27° in 32′12”.
Dieci complessivamente gli atleti Violettaclub classificati, di cui i primi sei hanno contribuito al punteggio di squadra.

Classifica atleti Violettaclub:

1. (1°) Hillary Bii 29′23”
2. (14°) Luca Tocco 30′53”
3. (26°) Fabio Bernardi 32′10”

 

 

 

 

Riflessioni di Eddy Ottoz.

pubblicata di Eddy Ottoz, Venerdì 28 settembre 2012 alle ore 21.32 ·

 

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Siamo partiti otto anni fa con Arese per sanare la spaccatura allora in atto nel mondo dell’Atletica. Un’Atletica unita avrebbe portato, si disse, le migliori forze a collaborare per far rifiorire la nostra disciplina.

Dopo otto anni l’Atletica si è spaccata di nuovo, e i rancori, mai sopiti, sono prepotentemente riesplosi, una fazione prevarrà sull’altra. Nessuno sforzo comune per uscire dalla crisi, solo una vera e propria guerra. E chiunque vincerà avrà intorno a sé un clima non di collaborazione, ma di pericoloso ostruzionismo.

Per questo sto ancora riflettendo sul significato di una mia candidatura. Vorrei far uscire la nostra Atletica dallo stato di guerra e, attingendo al meglio dei due schieramenti, mettere insieme una squadra non solo credibile, ma efficiente ed efficace.

Insomma, vorrei evitare che personaggi utili restino fuori solo perché schierati o supposti tali da una delle due parti.

Poltrone ormai promesse da una parte e dall’altra. Molti capibastone, già impegnati, non vedono di buon occhio una terza posizione, la mia.

Hanno fatto passare questa terza via come un’ulteriore fazione che opererebbe a danno delle altre due, per cui, in caso di una mia vittoria, andrebbero a casa sia gli uni che gli altri, a vantaggio di altri ancora.

Pensate veramente che la nostra Atletica abbia oggi nel suo ambito addirittura tre possibili governi, sottogoverni e via di questo passo? Io credo che se andassimo a contare, a mala pena ce la faremmo a mettere insieme una sola squadra che possa avere qualche speranza di successo nelle azioni future.

Si pensava che una funzione del genere, volando al di sopra delle parti, avrebbe potuto assolverla Parrinello, ma il fatto che abbia manifestamente scelto una parte lo ha messo fuori gioco. Oggi e in futuro.

In conclusione occorre ancora trovare un candidato che unisca e non divida.

Non avendo fatto accordi con nessuno, s’insiste nel farmi passare per un ulteriore fronte che si contrappone agli altri, e questo non rende certo facile il mio compito.

Perché non mettere da parte vendette personali e trasversali, con l’intento di recuperare serenità e spirito di collaborazione?

La nostra Atletica ha bisogno anche di questo.

 

Dante e il terzo canto dell’Inferno

Scritto da Diego Cacchiarelli - Martedì 02 Ottobre 2012

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Il weekend di atletica fiorentina, mi ha fatto tornare in mente Dante Alighieri e un passo del terzo canto dell’Inferno che recita: Queste parole di colore oscuro vid’io scritte al sommo d’una porta; per ch’io: “Maestro, il senso lor m’è duro”. E allora mi sono chiesto: ma se il senso di quelle scritte era “duro”, cosa dovrebbero capirci gli elettori nel leggere la norma relativa alle modalità di elezione del Presidente Fidal? Leggiamo insieme:

Qualora  il  Presidente  uscente  non raggiunga  alla  prima  votazione  il  quorum  del  55%  dei  voti  validamente espressi,  ed in presenza di almeno altre due candidati, verrà contestualmente effettuata  una  nuova  votazione  alla  quale  il  Presidente  uscente  non  potrà concorrere salvo il caso in cui abbia conseguito la maggioranza dei voti dei presenti”. Se anche il ballottaggio non dovesse indicare un vincitore verrà indetta nuova Assemblea elettiva.

Capito tutto? Allora vi spiego più chiaramente: se il presidente uscente (se si ricandida, sennò la norma non vale) non arriva al 55% ma solo se ci sono almeno altri due candidati (sennò non conta), si va di nuovo a votare. Quando si va di nuovo al voto, se il presidente uscente non è arrivato al 55% ma però (si dice?) ha preso almeno il 50%+1 dei voti presenti (quindi solo nella forbice tra il 50,01 dei voti presenti e il 55% dei voti validamente espressi), può partecipare, sennò no. Poi se si pareggia al ballottaggio si fa un’altra assemblea (sempre meglio prevedere un caso statisticamente quasi impossibile…).

Dello Statuto Fidal non si interessa nessuno tranne noi dell’Atletica ma se andassimo a traslare la norma nella politica italiana questa suonerebbe simile a una norma del tipo: può fare il presidente del consiglio solo chi è o è stato imprenditore, sotto il metro e settanta di altezza, con capelli trapiantati, sopra i 75 anni e con un patrimonio personale non inferiore ai 4 miliardi di dollari. Se non vince subito si rivota. Questa si che è civiltà!

Torniamo alla Fidal. Ad oggi, per fortuna, i candidati presidenti sono solo due, e speriamo rimangano solo due. Ma la peculiarità della norma stuzzica e potrebbe innescare servili pruriti. Già, perché in effetti chi volesse prestarsi al gioco di fare da terzo incomodo, di fatto attiverebbe questa norma perversa, concedendo, pur se in minima parte, la possibilità di avere un Arese terzo, (proprio come il canto dell’inferno…), cosa che con due candidati sembrerebbe ad oggi piuttosto remota.

Non vado oltre se non per ricordare che il voto al Presidente verrà dato fisicamente dai delegati in assemblea nazionale ossia nemmeno 150 persone che decidono per tutte le società italiane. Sappiamo anche che questi delegati saranno eletti nelle assemblee regionali dai presidenti di società.

Tutto chiaro? Bene, e allora ognuno si faccia un bell’esame di coscienza: le società prima di votare delegati, i delegati prima di votare il Presidente e i potenziali candidati presidenti col servil prurito prima di candidarsi. Sarà poi cura del Presidente e del consiglio entrante cassare questa cassata normativa.