Marzo 9th, 2013

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

TRICOLORI INDOOR MASTER AD ANCONA

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Numeri da record per la trentesima edizione dei Campionati italiani indoor master, che si disputa ad Ancona nel fine settimana. Gli atleti iscritti sono infatti 1341 in totale, superando così le cifre registrate in passato alla rassegna tricolore “over 35” che va in scena al Banca Marche Palais di Ancona, sede dell’evento per l’ottava volta consecutiva, mentre è l’undicesima nel capoluogo dorico. Da venerdì 8 fino a domenica 10 marzo, ben 2639 atleti-gara si contenderanno 257 titoli italiani individuali, senza contare quelli in palio con le staffette. Le presenze annunciate sono 1020 al maschile e 321 tra le donne, in rappresentanza di 319 diverse società. L’anno scorso 1312 atleti presero parte a una manifestazione rilevante anche per i risultati agonistici, visto che furono stabilite 37 migliori prestazioni italiane e 3 mondiali.

Tante le sfide interessanti, in una stagione che ha già fatto segnare 27 nuovi limiti nazionali, considerando anche i record eguagliati. Al palaindoor marchigiano sono attesi almeno 9 dei recenti primatisti, come il saltatore in alto Marco Segatel (Olimpia Amatori Rimini), salito fino a 1,95 nella categoria MM50 di cui è campione mondiale indoor in carica, e il compagno di squadra Carmelo Rado, autore di 12,65 nel peso MM80, poi i mezzofondisti Francesco D’Agostino (Atl. Virtus Castenedolo), 2:01.63 negli 800 metri MM45, e Pierangelo Avigo (Atl. Lonato-Lem Italia) con 4:22.08 sui 1500 MM50. Al femminile, da seguire le velociste Denise Neumann (Abc Progetto Azzurri), iridata già capace di 8.04 nei 60 MF40, e Annalisa Gambelli (Sef Stamura Ancona), che ha corso in 27.62 sui 200 MF50, ma anche Giuseppina Grassi (Atl. Santamonica Misano), 1,35 nel salto in alto MF55, Amalia Micozzi (Sef Macerata) nel peso MF75 con 7,17 e la marciatrice Rita Del Pinto (Liberatletica Roma), 20’40”04 sui 3000 metri MF60. Al via altri nomi di primo piano del movimento, a cominciare dai campioni mondiali in sala Francesco Arduini (Silca Ultralite Vittorio Veneto) nell’alto MM35; Vincenzo Magliulo (Arca Atl. Aversa Agro Aversano), marcia MM35; Andrea Naso (Atl. Lonato-Lem Italia), marcia MM50; Bruno Baggia (Atl. Valli di Non e Sole), 3000 MM75.

In campo femminile attese le iridate al coperto Barbara Martinelli (Us San Vittore Olona 1906) sugli 800 MF45, Carla Forcellini (Atl. Roma Acquacetosa) nell’asta MF50 e la mezzofondista Paola Tiselli (Tirreno Atl. Civitavecchia), al debutto nella categoria MF40. Tra i volti noti, annunciati in gara Lamberto Boranga (Olimpia Amatori Rimini), celebre portiere di serie A che nella passata stagione ha realizzato il record mondiale all’aperto nel triplo M70, e l’ex ostacolista Eddy Ottoz (Atl. Sandro Calvesi), bronzo olimpico nel ’68 e due volte campione europeo, qui iscritto nel peso MM65. Invece i decani della manifestazione sono Giuseppe Ottaviani (Gs Atl. Effebi Fossombrone), classe 1916, che l’anno scorso è stato protagonista di due record mondiali M95 (60 metri e salto triplo), e la regina dei lanci Gabre Gabric (Atl. Sandro Calvesi), nata nel 1914. L’inizio della kermesse è fissato per le ore 11.00 di venerdì mattina, in una giornata inaugurale che prevede lo svolgimento del pentathlon, delle serie dei 3000 metri e di alcune categorie nel getto del peso.

Le gare saranno valide anche per l’assegnazione del terzo Campionato italiano di società indoor master, vinto nel 2012 dai bresciani dell’Atletica Virtus Castenedolo (uomini) e dalla Romatletica (donne). La classifica viene stilata sommando dodici punteggi, ottenuti in undici prove individuali diverse e una staffetta. Ogni atleta potrà concorrere alla classifica di società fino ad un massimo di tre punteggi individuali, più la staffetta. Per molti si tratterà poi dell’ultimo test alla vigilia dell’appuntamento internazionale di questa stagione, gli Europei master indoor a San Sebastian (Spagna), dal 19 al 24 marzo.

Luca Cassai (CR FIDAL Marche)

Migliori Prestazioni Master Uomini Indoor

Migliori Prestazioni Master Donne Indoor

Domenica a Padova il Trofeo delle Province indoor - Cadetti a Rocca di Papa e Modena

Sei province in passerella a Padova. Domenica 10 marzo, nel nuovo impianto indoor di Padova, nei pressi dello stadio Euganeo, andrà in scena il 12° Trofeo delle Province Venete, quest’anno abbinato al memorial Luciano Luisetto. Sei squadre provinciali (mancherà solo Rovigo), formate da atleti della categoria ragazzi, si sfideranno in una manifestazione di prove multiple costituita da tre gare: 30 metri di corsa, salto in alto e lancio della palla medica. Fuori classifica anche una staffetta 6×1 giro. Il Memorial Luciano Luisetto sarà assegnato alla miglior rappresentativa. In palio anche i titoli regionali individuali di prove multiple. Ritrovo alle 13.15, inizio gare alle 14.30.

 

GLI ISCRITTI

 

SOCIETARI DI CROSS - La corsa campestre manda in scena la seconda grande rassegna tricolore della stagione. Dopo i campionati italiani individuali svoltisi a febbraio ad Abbadia di Fiastra (Mc), domenica 10 marzo, a Rocca di Papa (Roma), sono in programma i Tricolori di società. Oltre duemila gli iscritti alle dieci gare della finale. Tra questi anche i 307 cadetti, in rappresentanza di 21 selezioni, impegnati nel campionato italiano individuale e a squadre di categoria (Veneto secondo nel 2012).

 La composizione della rappresentativa veneta. CADETTI: Stefano Bernardi (Gs Quantin - Trattoria 1° Novembre), Alberto Dal Sasso (Ana Feltre), Massimo Guerra (Novatletica Città di Schio), Zeno Maria Zuliani (Insieme New Foods Vr), Mirko Cocco (Ovest Vicentino). CADETTE: Francesca Tommasi (Insieme New Foods Vr), Nikol Marsura (Trevisatletica), Mariachiara Celato (Athletic Club Bl), Ilaria Fantinel (Ana Feltre), Lorena Nard (Gs La Piave 2000 Bl).

 

L’ELENCO COMPLETO DEGLI ISCRITTI

 

CADETTI A MODENA - Ventidue atleti - 11 ragazzi e altrettante ragazze - sono stati convocati dal Fiduciario tecnico regionale, Enzo Agostini, per l’incontro indoor (con alcune gare outdoor), per selezioni regionali cadetti, che si terrà domenica 10 marzo a Modena. I convocati veneti.

CADETTI.

60: Davide Massaro (Assindustria Pd), Federico Florio (Gs La Piave 2000 Bl). 60 ostacoli: Edoardo Balzi (Mastella Quinto Tv), Enrico Baccarin (Breganze). Marcia (3 km): Mario Scarlatti (Pol. Valdagno), Marco Franchin (Vis Abano). Alto: Samuele Ebert (Lib. Lupatotina Vr). Asta: Andrea Marin (Marconi Cassola). Lungo: Marco Scremin (Mogliano). Peso: Samuele Corrocher (Lib. Sanp Pd). Martello: Gianluca Bison (Biotekna Marcon).

CADETTE.

60: Emma Girardello (Rhodigium Team), Rebecca Borga (Biotekna Marcon). 60 ostacoli: Gioi Spinello (FF.OO.), Gloria Gollin (Marconi Cassola). Marcia (2 km): Maddalena Menegardi (Athletic Club Belluno), Erika Pontarollo (Marconi Cassola). Alto: Anna Tronchin (Roncade). Asta: Beatrice Cappellozza (Vis Abano). Peso: Tatiana Corso (Atl. Valpolicella). Martello: Margherita Rizzetto (La Fenice 1923 Mestre).

ANCORA SULLA GRANDE 10° MARATONA DI TREVISO

Dal diario di Abramo Salvestrin…

 

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…”Domenica ho passato il traguardo di una maratona per la ventesima volta. Ho diversi motivi per essere soddisfatto: la giornata è stata splendida e i risultati di squadra e personali sono stati ottimi. La squadra si è classificata seconda nel campionato nazionale Bancari/Assicurativi. I circa 90 minuti che ci separano dai vincitori non lasciano spazio a recriminazioni. Troppo forti i bergamaschi. Viceversa aver preceduto di pochi minuti la terza squadra ci fa capire che la fortuna è stata dalla nostra parte. Ho fatto il mio personale, con 2h47’43″, 43° assoluto, 9° di categoria e primo nel campionato bancari/assicurativi. Visto il livello generale posso essere soddisfatto. L’obiettivo era stare tra 2h45′ e 2h50′, ma le sensazioni fin dal mattino non erano quelle ottimali. Mi son svegliato troppo presto e ho riposato un po’ a letto prima di uscire di casa verso le 5:15. Ho parcheggiato a qualche centinaio di metri dall’arrivo e dopo aver attraversato a piedi il centro di Treviso (deserto e splendido come mai l’avevo visto) ho preso il treno delle 6:05 da Treviso. Poco prima delle 7 ero a Vittorio Veneto. La temperatura era sullo zero e tirava un vento gelido. Caffè, bagno, e quando appare il sole comincio a fare stretching e un po’ di movimenti. E’ molto piacevole, prima che arrivi la folla, godersi il calore dell’alba in solitudine.

Mi cambio nel parcheggio sotterraneo. Non c’è il sole a scaldare la pelle ma almeno c’è una sedia e non tira vento. Sono ancora indeciso se mettere le maniche lunghe o corte sotto la divisa. L’attesa prolungata mi ha un po’ raffreddato. Decido per le maniche lunghe, nonostante siano ben in pochi a correre coperti. Alla consegna sacche vedo i compagni di squadra. La tensione si scioglie. Ad ottobre, a Venezia ero partito in posizione migliore. Tra qualche chiacchiera con i compagni di squadra nella gabbia alle mie spalle perdo qualche fila. E’ un peccato perchè perdo l’opportunità di agganciare un gruppetto che per 25 km mi è stato di fronte a 200 metri. Si andava alla stessa velocità, però io ero al vento e loro in gruppo.

L’attesa è non lunga. Lo start arriva presto. La temperatura è buona e non c’è molto vento. Sono ancora un po’ infreddolito, ma so che mi riscalderò dopo qualche km. La partenza, in leggera discesa, è tranquilla. C’è un po’ di traffico e qualche strettoia. Dai primi km sento che non è una giornata speciale. Non riesco a stare sui 3’50″/Km, come era nelle mie migliori ipotesi. Trovo più confortevole un passo tra 3’52″-55″/Km. Recupero diversi atleti fino al km 8. D’ora in poi avrò un gruppetto costantemente a 200 metri. Proseguiamo sempre alla stessa velocità. Ogni tanto si stacca qualcuno e con tanta pazienza lo raggiungo. Ho qualche piccola recriminazione nel pensare come sarebbero cambiate le cose se fossi stato coperto in quel gruppo. C’è una brezza leggera che mi sembra spinga di lato, in parte contraria. Stare in gruppo in questo caso aveva più vantaggi psicologici che fisici. Però sicuramente poteva essere un buon vantaggio.

Nella piccola discesa di Conegliano faccio il km più veloce: 3’51″/Km. Riprendo con il mio ritmo. Passo la mezza in 1h22′. Sto benino ma non sono euforico. Comincio a pensare alla possibilità di accelerare. Fino ad ora la frequenza cardiaca è rimasta sotto controllo. Forse è il momento di portarla verso i 170 bpm. Ci provo passando il km 22 in 3’53″/Km ma sento subito un indolenzimento al gluteo sinistro. Mi fa parecchio male, anche se non mi rallenta. Capisco comunque che non è giornata per rischiare. Passo Ponte della Priula e il ponte sul Piave. Sembra di essere in uno stadio. Tantissima gente, quasi tre minuti di brividi!

Il gruppo davanti a me comincia a sfaldarsi. Qualcuno cede di schianto e lo raggiungo in fretta. Gli altri si dividono in diversi gruppetti. Per un paio di km sento una bici che mi segue. Quando raggiungo il primo gruppetto mi si affianca e mi dice: “Bravo! Questi te li mangi tutti!”. E’ un anziano con la maglia dei bersaglieri. E’ stato un bel incoraggiamento. In effetti ho passato una decina di atleti in qualche centinaio di metri. In compenso mi supera la Gelsomino, che in quel momento è terza. Le donne sono partite da Vidor. Quella parte di tracciato dovrebbe essere più dura rispetto alla partenza da Vittorio Veneto. Poco dopo il km 30 vedo in mezzo alla strada una keniana che sta facendo stretching. E’ visibilmente sofferente.

Il passo medio dei primi 37 km è 3’56″/Km. Buono. Fino ad ora ho solo sorseggiato un po’ di acqua. Non ho sete. Dopo qualche sorso sento ancora qualche fitta al fegato, per cui ho preferito non insistere.

Al km 38 raggiungo un gruppetto di 4 atleti. Mi accodo. Mi sento mentalmente molto lucido. Ho un buon tempo quasi assicurato, vorrei provare a correre per la posizione. Il gruppetto viaggia a circa 4′/Km. Penso di accodarmi, riposare un paio di km e poi chiudere in progressione una volta arrivato a TV. Appena definisco questa strategia mi sento appesantire le gambe. Ho voglia di fermarmi e che tutto sia finito al più presto. Un paio di atleti rimontano, poi tocca a Francesca Marin accompagnata da un “gabbiano”. Sarebbero state due ottime occasioni per trovare un treno per l’arrivo. Vedendo il loro arrivo, comunque, il vantaggio non avrebbe superato i 20″, 40″. Insomma, sempre 2h47′ sarebbe stato.

Le mura di Treviso non arrivano più. Comincio a mollare. Mollo quel gruppetto. Qualcuno mi supera, qualche altro in difficoltà ben più grave della mia, lo supero io. Dal km 39 a 41 faccio 4’07″-08″-13″. L’ultimo km è dentro Treviso, quasi tutto in pavè. C’è una collinetta che sembra il Marmolada e una discesa che sembra non finire mai. Però c’è un sacco di gente, sento un paio di atleti dietro di me e quindi mi impegno per chiudere in progressione, difendendo la mia posizione. Sono molto stanco ma soddisfatto. In quel momento ho l’impressione di aver attraversato una brutta crisi negli ultimi 4 km. In realtà, rileggendo i dati a casa, ci vedo un calo consistente, ma non esagerato. Ho perso 60″ in 5 Km, che costano 10 posizioni in generale, ma solo 1 di categoria. Niente di grave.
Considerato che le attese erano per un tempo tra 2h45′ e 2h50′ posso ritenermi soddisfatto. La condotta di gara è stata molto regolare. Niente da recriminare se non la partenza. La giornata non era delle migliori. Lo scarico delle ultime due settimane è andato bene, ma forse non ho digerito le ripetute da 1 Km del mercoledì. C’è stato anche qualche cattiva gestione alimentare. L’ultima settimana ho avuto una piccola impennata del peso e ho esagerato con i dolci (c’era un compleanno in famiglia).

Dopo un paio di fette di polenta con soppressa e formaggio, torno subito a casa. Non c’è tempo per i due podi, ho promesso di portare le bimbe alla sfilata dei carri di carnevale.”

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