DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
TUTTO-ATLETI DELLA SETTIMANA
Un lungo plauso a Nikol Marsura, Giacomo Fiorindo, Teresa Gatto e Giulia Menegale…
E dopo la grande (e meritata) scorpacciata mediatica per l’impresa trionfale di Giorgia Niero e per le non meno lusinghiere prestazioni di Rebecca Borga, Fabio Camattari e Virginia Scardanzan, diamo uno sguardo ancora ai Campionati Nazionali allievi di Ancona dove c’erano tanti altri nostri atleti che, per essere giunti ad una kermesse così prestigiosa, sicuramente hanno tante cose di valore da dirci.
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Eccovi intanto le nostre saltatrici trevigiane di sempre:
1,94 Kristina KALTCHEVA-DI STEFANO Alexin 29-5-77 - 29/06/2004 Zagabria
1,83 Sabina GHEDIN Treviso 24-6-66 - 06/06/1987 S.Vito al T.
1,81 Lina COSTENARO Crespano 19-1-61 - 06/07/1986 Caorle
1,81 Elisabetta BONIN Castelfranco V. 21-4-70 21/05/1988 Montebelluna
1,80 Giorgia NIERO Treviso 9-6-1998 - 14/02/2015 Ancona
1,78 Ivana SANTIN Venezia 31-8-67 - 28/05/1983 Treviso
1,75 Michela PIZZOL Vittorio V. 15-3-71 - 13/04/1987 Treviso
1,74 Doriana PELLIZZARI Asolo 24-12-77 - 16/07/1997 Conegliano
1,73 Daniela PIN Vittorio V. 1967 - 25/04/1987 S.Bonifacio
1,72 Luigina SERAFIN Treviso 1962 - 18/05/1980 Mestre
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Quindici il numero della nostra spedizione e, oltre ai quattro super medagliati, contiamo anche tre eccellenti finalisti: in primis l’emergente velocista Giacomo Fiorindo, quinto sui 60m. in 7”16 (7”19 in batteria) con il nuovo primato allievi trevigiano, abbattendo lo storico record di Eros Trevisan, un ragazzino delle Stiore di Treviso del 1969 che, ad Ancona il 12 gennaio 1986 (diciannove anni fa!!!) fissava il limite allievi a 7”17. Giacomo è migliorato tantissimo anche sui 200m. esprimendosi al meglio in 23”07 (capofila assoluto trevigiano indoor per il 2015). Vai Giacomo abbiamo una tal fame di velocisti…
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Eccovi i migliori trevigiani allievi indoor di sempre:
60m
7″16 Giacomo FIORINDO Treviso 2-5-1998 - 14/02/2015 Ancona
7″17 Eros TREVISAN Treviso 1969 - 12/01/1986 Ancona
7″21 Rocco BOLGAN Mestre 14-7-88 .2005
7”22 Lorenzo BONAFEDE Treviso 7-9-1994 - 23/01/2011 Udine
7″0 Enrico RIGATO Conegliano 3-12-81 . - 1998
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Poi va annoverata la splendida Nikol Marsura che sui 1000m. e in campo-partenti agguerritissimo, è giunta quinta, scendendo per l’ennesima volta sotto i tre minuti (2’59”50). Infine la generosa Teresa Gatto, sempre disponibile e compatibile in più discipline: non essendo pronta per il più congeniale salto triplo, Teresa si è cimentata nel getto del peso (3 chili), piazzandosi sesta e implementando la sua gittata, fissata in 12,76.
Gli altri? Giulia Menegale, come promesso, è scesa nei 400m. sotto il minuto (59”54), in crescita Samantha Zago sui 200m. che si è portata a 26”40, Davide Pittilini e finito nei pressi del suo PB sui 60hs. in 8”89, come pure Bianca Marcolin nell’asta (2,90) e idem per Francesco Bortoluzzi nel triplo (12,80) e Nicola Martorel sui 60m. in 7”34. A chiudere Irene Piazza 9”51 sui 60hs. (dove Bianca si è fatta squalificare) e Anna Tronchin nell’alto, ferma sull’1,56.
Le 4×200m. maschile e femminile me le sono perse per strada. Boh.
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Da Padova vanno segnalate subito le due belle imprese: della 4×200m. della Trevisatletica che con Francesco Marconi, Giacomo Zuccon, Leonardo Visentin e Nicola Atreiu Biasuzzi, con 1’31”24, hanno ritoccato il già loro primato trevigiano; dello stesso Francesco che, dopo un lungo, tenace inseguimento, finalmente si è impadronito del primato provinciale sui 60hs. con 8”22, relegando al secondo posto di sempre il mitico Francesco Pancotto (8”32 a Pesaro il 9 febbraio 1992); davanti ai due Franceschi rimangono i trevigiani Devis Favaro (7”93) e Alessandro Marcon (8”15).
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Ecco i primi trevigiani di sempre:
60hs
7″93 Devis FAVARO Pordenone 14-7-72 - 22/02/2004 Genova
8″15 Alessandro MARCON Castelfranco V. 13-9-85 19/02/2011 Ancona
8″22 Francesco MARCONI Treviso 2-12-1995 - 15/02/2015 Padova
8″32 Francesco PANCOTTO Conegliano 30-3-73 - 09/02/1992 Pesaro
8″1 Mauro TONELLATO Treviso 7-2-68 - 09/02/1986
8″41 Rocco STRATI Bassano d/G. 11-8-1988 - 09/02/2008 Ancona
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Variegato il resto dei risultati della riunione padovana con la bella (e a sorpresa) vittoria di Emma Mazzoccato , 1,58 nell’alto (effetto lungo Niero?), l’esordio sotto i dieci minuti dei 3000m. e il secondo posto di Gloria Tessaro, in vista degli assoluti di domenica prossima (9’52”97), o il quarto di Valentina Bernasconi nella sua premiere sugli 800m. (2’11”76). Salti scoppiettanti con Jasmine Surian (5,26) ed Eleonora Filippetto (5,23) nel lungo e con Elena Soligo (10,79), la “novella” Elena Bellia (10,28) e Lilian Fossaluzza (10,17) nel triplo.
Buona sorte nella velocità con Elena Marini e Stefania Chizzali sui 60m. e ancora con la Bellia ed Elena Busetti sui 200m.
Tra i “maschietti” vittoria in famiglia per Giacomo Zuccon sui 60hs. junior in 8”28 su Leonardo Visentin, 8”47 e su Andrea Berto, 8”76; zampata di Samuel Nombo sui 60m. risolti con 7”12 (batteria) e 7”15 (finale), asta che non “imbrocca” il passi per gli assoluti né per Nicola Tronca (4,60), né per Matteo Miani (4,30). Al palo il generoso Lorenzo Bonafede malgrado il suo quarto posto nel lungo con l’ottimo salto di 6,91 (esordio di Alessandro Toffolo con 6,48), come pure Matteo Pol nell’alto (1,80).
Bella galoppata sugli 800m. per Marco Bettin (stagionale con 2’00”36) e dell’allievo Marco Braga in 2’03”44.
Presenti anche Matteo Bordin (200m.) e Marco Raccagna (400m.).
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Segnalazioni speciali da Rovigo per la versione veneta dei lanci lunghi (invernali) per Antonio Fent, giavellotto vincente con 69,90, per Elisa De Checchi, ottima seconda nel martello con 48,14, quarto invece lo junior Sebastiano Marrone con un lancio di 53,77, utile per i campionati di Lucca, come pure il 35,51 nel disco di Elena Sartori. Bene le giavellottiste Annamaria Fisicaro (32,64) e Gloria Pavan (31,51).
Eccovi le prime dieci martelliste trevigiane di sempre:
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martello
55,41 Annarita MASCHIETTO S.Pietro di Feletto 13-2-82 - 05/10/2002 Sulmona
48,14 Elisa DE CHECCHI Mirano 17-7-1996 - 15/02/2015 Rovigo
45,96 Giulia COLLODEL Vittorio V. 29-9-84 - 17/05/2008 Marcon
45,69 Jessica DE TOFFOLI Vittorio V. 18-11-84 - 10/02/2008 Mestre
45,67 Giulia COLLODEL Vittorio V. 29-9-84 - 23/09/2007 Bolzano
44,65 Mirta CARNIO Montebelluna 1981 - 11/07/1999 Montebelluna
44,95 Eloisa TORRESINI Montebelluna 5-10-89 01/05/2011 Montebelluna
43,05 Luisa TERZARIOL Montebelluna 23-7-78 - 16/09/1998 Mestre
42,00 Viviana BRUNETTA Montebelluna 14-10-88 - 02/06/2007 Nove
41,24 Margherita MARZOLA Castelfranco V. 20-4-1995 - 28/06/2014 Bassano/Grappa
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L’ottocentista Jacopo Lahbi è giunto ottavo, in 1′50″38, nel Tyson Invitational di Fayetteville (Arkansas). La prestazione cronometrica non è particolarmente rilevante, ma il moglianese (trapiantato negli Stati Uniti per ragioni di studio) è stato penalizzato dal contatto con un avversario al momento di lanciare la volata. Lahbi, che con 1′48″28 è il capofila stagionale italiano, non parteciperà agli Assoluti di Padova. Continuerà a gareggiare nell’intensa stagione universitaria americana. Ma non è esclusa una sua partecipazione agli Euroindoor di Praga, grazie alla corsia preferenziale che la Fidal riserva agli under 25 non in possesso del “minimo” di qualificazione (a Lahbi mancherebbero 28 centesimi).
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Notizie che fanno bene a noi “veci”: Oddone Tubia vince la 5 Mulini (come quarant’anni fa!!!) per la sua categoria master SM60 e Giovanni Bertoli vince la maratonina per la sua categoria master SM80!
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Giorgia Niero: l’1,80, gli 8 centimetri in più in un colpo solo e i due sogni realizzati
By
di Gianluca Zuddas
Fra i tanti risultati di rilievo che si sono evidenziati ai Campionati Italiani Allievi Indoor di Ancona, alcuni conditi anche da record italiani (o primati nazionali che dir si voglia), colpisce l’1.80 di Giorgia Niero (nella foto Colombo/Fidal) nel salto in alto che le è valso il titolo. Sia perché 1.80 è una misura che inizia ad essere importante a questa età (7° prestazione all-time italiana di categoria), sia perché segna un progresso di ben 8 cm in un’unica gara, cosa che non capita spesso nei salti in elevazione, mentre una giornata di grazia con una rincorsa perfetta abbinata ad un’asse di battuta “pelato” al millimetro nei salti in estensione è più frequente. Abbiamo allora intercettato Giorgia e le abbiamo rivolto alcune domande per conoscere meglio questo giovane talento. La positiva “sfrontatezza” e sicurezza mostrate in pedana, lasciano spazio a quella timidezza e insicurezza tipiche di una ragazza di 16 anni che ha davanti un mondo da percorrere e una vita da scrivere. Scrivo di sfrontatezza e sicurezza perché Giorgia ha vinto il suo titolo nazionale alla misura di 1.76: tanti atleti, la maggior parte, dopo aver centrato l’obiettivo grosso, perdono del tutto la concentrazione, la vis pugnandi avrebbero detto i padri latini, e chiudono lì la gara. Giorgia invece è riuscita a sgombrare la mente e provare il salto dell’1.78, che voleva dire minimo per i Mondiali Allievi: secondo obiettivo, ancora più grande, centrato in pochi minuti. Ma la giovane saltatrice non si è fermata e, sempre al terzo tentativo, ha superato d’un balzo il muro dell’1.80, per quella che è diventata una giornata da incorniciare. Vi lasciamo alle sue sensazioni.
Alla vigilia eri una delle favorite per il podio. E’ finita con un 1.80, nettamente Campionessa Italiana, 7° prestazione all-time allieve, minimo per i Mondiali Allievi, 9° prestazione assoluta 2015, miglior prestazione allieve indoor dal 2011. Ti aspettavi tutto questo?
“Sono arrivata al 14 febbraio senza alcuna aspettativa, se non quella di stupire me stessa. Ma, nemmeno nei miei sogni più rosei, pensavo così tanto. La voglia di saltare nuovamente 1.72 era tanta e una scommessa, fatta con un’amica in campo di superare 1.76, mi metteva grinta ma allo stesso tempo un po’ di pressione… Sono riuscita a giocarmela bene… Quando Nicole Arduini ha provato 1.80 (in una gara svolta recentemente a Padova, vinta con la misura di 1.77), ho chiesto al mio allenatore se mai ci sarei riuscita… Diciamo che è un sogno essere arrivata a questo punto: aver fatto il minimo per i Mondiali mi toglie il fiato ed essere prima in graduatoria nazionale (della mia categoria, ovviamente) ancora di più”.
Quale è stato il tuo primo pensiero quando Erica Marchetti ha fallito il terzo tentativo e ti ha consegnato il Titolo?
“Superato l’1.74 non ho pensato alla Erica ma ho pensato più a me stessa… Ho pensato che da quel punto in poi avrei dovuto cominciare a tirare fuori tutta la forza per superare le misure successive! Erica è una bravissima saltatrice in alto, ha un fisico invidiabile e grandissime doti: non mi sono focalizzata su di lei ma ho pensato più alla ritmica della mia rincorsa (da poco assimilata)… E sulla semplicità del salto senza esagerare! Pensavo solo a salire sempre di più”.
Solitamente, nei salti, una volta ottenuto il Titolo, cala la concentrazione, basti ricordare l’infortunio che si procurò Lavillenie nel tentativo post record del mondo a 6.16. Tu invece sei riuscita a centrare ben due salti: quello a 1.78, che ti ha regalato il pass per i Mondiali e poi l’1.80 finale. Dove sei riuscita a trovare la concentrazione necessaria?
“Ho cercato di svuotare la mente e pensare a ciò che so fare meglio: saltare. Mi sono passate davanti, in pochi secondi, le grandi difficoltà che ho dovuto affrontare in pochi anni… Non potevo e non volevo deludere me stessa”.
Migliorarsi di 8 cm nel salto in alto in una sola volta è un’impresa non comune: in genere i miglioramenti in questa disciplina sono più graduali. La successione dei salti ha mostrato diversi errori, anche per l’evoluzione della gara che abbiamo raccontato: il tuo prossimo obiettivo sarà cercare di ripetere questa misura in maniera più “tranquilla”?
“Sì, l’obiettivo è di ripetere misure tra l’1.76 e l’1.80 con frequenza, per fare miei tutti i tempi di volo, nel passaggio dell’asticella e apprendere la “velocità/ritmica” degli ultimi tre appoggi necessari per passare queste misure”.
In queste settimane l’alto azzurro sta vivendo dei momenti felici, con la Trost che sta tornando ai suoi livelli e la Rossit che ha valicato l’asticella che delimitava il muro dell’1.90. Segui o conosci direttamente le tue colleghe saltatrici?
“Ho avuto l’onore di poter gareggiare con loro in due diverse occasioni e ho potuto scambiare qualche parola. Sono due esempi di talenti nel salto in alto non indifferenti… Solo il pensiero di gareggiare con loro mi mette i brividi”.
Hai iniziato con l’Atletica Leggera cinque anni fa: come ti sei avvicinata al nostro Sport?
“Inizialmente con le gare scolastiche delle scuole medie, facendo ostacoli e salto in alto. Successivamente, a una fiera paesana, ho incontrato un allenatore che ha insistito per vari giorni per farmi provare qualche allenamento… È iniziato come modo per essere ” allenata”, poi è diventata passione, e, adesso, RAGIONE DI VITA”.
Hai svariato tra diverse discipline: quando hai capito che la “tua” era il salto in alto?
“L’ho capito subito, grazie ad una predisposizione data dal fisico e dalla mobilità. Poi, i risultati sono arrivati facilmente ed è stato difficile spostarmi da ciò che mi veniva bene con, relativamente, poca fatica”.
Quando si intervista un giovane calciatore o cestista, alla domanda “chi era il tuo idolo da bambino” la risposta è quasi sempre fulminea. Tu hai un(a) campione(ssa) a cui ti ispiri o che sogni di affrontare in pedana?
“Allora… Sicuramente come esempio ho la Di Martino e la Simeoni, due donne eccezionali. Da affrontare un giorno in pedana, ovviamente, Trost e Rossit”.
Negli ultimi 3 anni hai cambiato 3 società: anche questo è stato motivo di crescita?
“Sicuramente: la voglia di dimostrare di essere qualcuno è tanta e c’è ancora, ardente come al principio. Ho trovato Fulvio Maleville (ndr, del quale vi invitiamo a leggere questa intervista-ritratto di alcuni anni fa) che è riuscito a “educarmi” in termini tecnici e a capirmi per quelli mentali: senza di lui non sarei quella che sono oggi”.
In questi anni hai mai pensato di smettere e passare a un altro Sport? Se sì, perché?
“C’è stato un periodo, circa 14 mesi fa, che il pensiero di andarmene dall’Atletica si era insinuato in me. Ho invece deciso di cambiare strada, cercare un altro ambiente: è stata la mia salvezza. Avevo pensato di andarmene perché non riuscivo più a essere me stessa e gli obiettivi di atleta e di società stavano prendendo due strade differenti”.
L’estate scorsa sei stata al Raduno Nazionale di Camerino. Quell’esperienza come ti ha arricchita?
“Camerino è stata la mia prima esperienza nazionale. Penso da quel momento di aver cominciato veramente a credere in me stessa. Conoscere ragazzi e ragazze che avevano il mio stesso obiettivo mi ha dato la carica per poterci provare realmente. Questi amici poi sono diventati parte integrante di me e con alcuni addirittura si è creato un rapporto di piena fiducia… Come mai era successo prima… Mai ero riuscita a creare un rapporto di amicizia duraturo, come sta succedendo da quando sono nel mondo dell’Atletica… Mi ha arricchita, oltre che dal punto di vista tecnico e fisico (allenatori preparatissimi e ottimi), perché ho trovato il giusto equilibrio tra me e la mia passione”.
In cosa pensi di doverti migliorare?
“Aver superato l’1.80 non significa essere perfetti, anzi: ho notato dei difetti che devono essere sistemati per poter migliorare ulteriormente… Insomma: c’è da lavorare… La strada é tutta in salita”.
A chi dedichi questo Titolo?
“C’è una persona della mia vita che, oltre ad essere la mia migliore amica, è anche la mia prima sostenitrice… Mi accompagna ad ogni allenamento aspettandomi per ore al freddo o al solleone, per non fare troppa strada. È sempre in prima fila a fare il tifo per me in qualsiasi occasione e mi ascolta quando c’è un problema. Non dirò chi è perché non c’è motivo: lei sa di quanto è speciale per me…”.
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Nuova Atletica San Lazzaro.
INTERVISTA A FULVIO
In queste ultime ore ho avuto molte attestazioni di apprezzamento sul risultato di Virginia nonché interesse verso la sua storia sportiva, così ho pensato di pubblicare questa intervista fatta un paio di settimane fa a Fulvio, riguardo il record provinciale stabilito dalla sua atleta. L’articolo è stato inviato al “Gazzettino” e non credo che sia stato pubblicato (spero comunque di essere smentito, in tal caso, mi scuso anticipatamente). Ve lo riporto tale e quale.
Ieri la Federazione Nazionale di Atletica Leggera ha diramato nel suo sito le nuove liste stagionali di categoria. Con il risultato di Padova di sabato scorso, l’astista Virginia Scardanzan è balzata in testa alle graduatorie nazionali under 18 con la misura di m 3,50, in “condominio” con le atlete friulane Martina Molinaro e Rebecca De Martin. La misura, oltre ad essere il nuovo primato provinciale allieve, è anche una tra le migliori prestazioni assolute ottenute da un’atleta trevigiana nella storia di questa disciplina.
Cosa piuttosto curiosa è il fatto che nell’impianto sportivo di Treviso di via delle Medaglie d’Oro, non c’è né il materasso di ricaduta né i ritti di salto con l’asta; tutto quel che esiste, è la grande gettata in cemento e la buca d’infilata eternamente piena d’acqua. Viene quindi spontaneo chiedersi come è stato possibile raggiungere un risultato del genere vista l’oggettiva impossibilità di praticare questa disciplina, notoriamente tra le più tecniche in assoluto del panorama atletico, proprio nella città di Treviso. Lo chiediamo al tecnico di Virginia, prof. Fulvio Maleville.
1. Professore, com’è stato possibile ottenere questo importante risultato?
Come società abbiamo sempre cercato di mettere al centro del progetto l’atleta e quindi valutate le propensioni di Virginia ci siamo attivati, insieme alla famiglia, per consentire il suo approccio alla specialità. I risultati sono quindi l’espressione delle qualità dell’atleta e della smisurata disponibilità di famiglia e società.
2. Come è possibile arrivare ai vertici Nazionali se a Treviso non c’è nemmeno una struttura per saltare?
Portiamo una, due volte la settimana la ragazza a Padova dove viene seguita da uno specialista di alto livello come Marco Chiarello, il resto della preparazione la svolge al campo di San Lazzaro con programma che concordo con il tecnico patavino. Purtroppo le condizioni dell’impianto limitano anche lo sviluppo di un’adeguata preparazione, il Comune ha poi gettato via i ritti e il materasso senza più sostituirli. I risultati di Virginia e di altri nostri atleti che seguono lo stesso iter per saltare con l’asta, come la cadetta Stella Tronchin, che è in rappresentativa regionale nella specialità, dovrebbero stimolare l’assessorato a porre rimedio ad una situazione anomala, confidiamo quindi soprattutto in una presa di coscienza da parte dell’amministrazione.
3. Quali possibilità ci sono che il campo si adotti della struttura per saltare con l’asta?
Abbiamo già fatto presente all’assessore la questione, come società stiamo cercando uno sponsor che ci aiuti ad acquisire l’attrezzatura ottenendo in cambio visibilità sulla copertura del materasso.
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