DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Ritorna nello staff tecnico il già atleta e allenatore Andrea De Lazzari
Domenica 6 settembre Atletica Silca alla Festa delle Associazioni a Conegliano
Riprende a pieno ritmo l’attività della società del presidente Francesco Piccin
Sebbene l’attività di Atletica Silca Conegliano non si sia mai fermata neppure durante l’estate, con il classico appuntamento coneglianese della Festa delle Associazioni di domenica 6 settembre, riparte a pieno ritmo l’impegno sportivo della storica società coneglianese. Il team guidato dal presidente Francesco Piccin sarà presente in viale Carducci con stand e volontari per presentare tutta l’attività (atletica e anche triathlon in collaborazione con Silca Ultralite Vittorio Veneto) per bambini, ragazzi, giovani e adulti (da Giocatletica all’attività agonistica e amatoriale) e le manifestazioni organizzate.
Questa uscita in “piazza” sarà anche l’occasione per “presentare” Andrea De Lazzari, “new entry” nello staff tecnico. In realtà si tratta di un ritorno, in quanto il trevigiano, classe 1974, ha già indossato la maglia “Silca” nell’Atletica Becher San Giacomo fino al 2003. Decathleta con un primato abbondantemente oltre i 6.000 punti, è già stato anche direttore tecnico fino a metà degli anni Duemila, allenando, in particolare, le saltatrici con l’asta. Ora rientra in Atletica Silca Conegliano con il ruolo di tecnico e di coordinatore dell’attività giovanile. Lo staff tecnico biancorosso è composto anche da Andrea Meneghin, Emanuele Serafin, Ilario Moro, Massimo Stefanelli e Valentina Bernasconi. Per quanto riguarda l’attività amatoriale ci sono Piero Faganello e Luciano Zanardo, mentre per l’attività su pista a Vittorio Veneto, ricopre il duplice ruolo di presidente (di Silca Ultralite) e allenatore Aldo Zanetti.
L’Atletica Silca Conegliano presenterà ai propri tesserati e a coloro che vogliono conoscere il mondo dell’atletica, il programma e lo staff tecnico per l’anno agonistico 2015/2016, nella serata di lunedì 5 ottobre alle 21 nella sala dell’ex Informagiovani di piazzale San Martino a Conegliano.
“Siamo molto soddisfatti del ritorno di Andrea De Lazzari che va a impreziosire il già qualificatissimo staff tecnico che abbiamo a disposizione - commenta il presidente di Atletica Silca, Francesco Piccin - proprio domenica 6 settembre saremo in piazza a Conegliano per mostrarci anche a chi non ci conoscere, anche a chi magari ha poca familiarità con l’atletica, che è però uno sport divertente, completo e perfetto sia per i più piccoli che per i più grandi. La Festa delle Associazioni è l’ideale sparo di start per la volata di fine anno che ci vedrà impegnati su diversi fronti nel coneglianese, con la Supercoppa Corriveloce Bilt domenica 27 settembre in viale Carducci a Conegliano e la Prosecco Run a Vidor domenica 6 dicembre, oltre che con il Duathlon Cross alla scuola Enologica Cerletti domenica 11 ottobre”.
SCHEDA TECNICA DI:
Andrea DE LAZZARI
nato a Treviso 16-11-74
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60m 7″18e 09/02/1997 Roma
100m 10″6 03/05/1997 Roma
200m 23″01e 21/06/1996 Conegliano
400m 52″1 01/06/1996 Mirano
110hs 16″22e 31/08/1996 Padova
alto 1,91 01/06/1996 Mirano
asta 4,70 07/06/1997 Roma
lungo 6,55 11/05/1996 Conegliano
decathlon 6.156 02/06/1996 Mirano
(11″3-6,38-9,68-1,91-52″1 // 16″0-27,96-4,40-36,52-4′55″5)
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Da Queen Atletica – Che ne pensate?
No a Magnani capro espiatorio: via Giomi e sistema nuovo: ecco come
Posted on 01/09/2015 da Luca Landoni
Dopo il disastro di Pechino stiamo assistendo a una corsa alla ricerca del capro espiatorio. Basta sfogliare i giornali più importanti per leggere su ognuno un’opinione diversa. Si chiedono dimissioni e si fa rilevare che in Italia nessuno si assume mai le proprie responsabilità. Ma non sempre si identificano problemi reali e soluzioni possibili concrete.
A che serve per esempio chiedere l’avvicendamento del Dt Magnani con Baldini, come fa oggi la Gazzetta con un editoriale di Gianni Merlo, o chiedere un ritorno al passato (per nulla glorioso) come fa l’ex-Dt Uguagliati dalle pagine del Gazzettino? A niente di niente se non si fa saltare il vertice di tutta la struttura, ovvero il Presidente federale Alfio Giomi.
È Giomi il primo responsabile del disastro dell’atletica italiana, in qualità di presidente, e ancor più nell’estensione delle responsabilità che lui stesso si è preso, a volta travalicando i suoi compiti reali. In altre parole Giomi ha messo la faccia su tutto, e se questo a tratti risulta anche apprezzabile in un paese in cui tutti rifuggono la responsabilità, alla fine deve anche essere il teatro delle fatali conseguenze quando le cose sono andate a rotoli.
In altre parole, non vorremmo che Massimo Magnani – che noi abbiamo aspramente criticato nei mesi scorsi, come tutti ricorderanno – facesse ora da capro espiatorio per un fallimento che non è (o non è solamente) il suo. Serve piazza pulita. Nomi nuovi, struttura nuova, idee nuove. Ma soprattutto un sistema nuovo.
Partiamo dalle risorse disponibili. Basta trasferte onerose e inutili, come le gite in America da Seagrave e i progetti velleitari come Coloriamo il Cielo Azzurro di Rio. E poi cambiamo finalmente il sistema dei Gsm. Siamo nel 2015: non possiamo rimanere l’unico paese occidentale in cui il professionismo si può fare solo e unicamente diventando militari. Recuperiamo risorse dai Gsm mantenendovi solo gli atleti che ancora possono dare qualcosa al movimento e destiniamole alla scuola, al reclutamento, ai giovani. In altre parole, poniamo le basi per un professionismo non militare a tempo.
Per fare questo occorre identificare criteri chiari e meritocratici per l’accesso alle borse di studio, che nel tempo devono affiancare e superare il professionismo militare. È disperatamente necessario che si passi dalla politica della rendita (miro allo stipendio militare, tanto una volta entrato ho un posto di lavoro a vita e sono a posto) a quella del rendimento: le risorse vanno a chi ha talento e capacità di dare qualche cose al movimento in termini di risultati.
Che il professionismo abbia limiti temporali dettati dai risultati è indispensabile per garantire l’immediato accesso delle nuove leve, che altrimenti vengono chiuse dalla mancanza di risorse disponibili. In più, consentitecelo, siamo anche stanchi di atleti in perenne silenzio stampa perché il corpo militare vieta loro di parlare. Come vogliamo rendere popolare l’atletica se mancano i personaggi? Come vogliamo trovare atleti in cui i ragazzi si identifichino come erano Sara Simeoni, Pietro Mennea o anche un simpatico guascone come Gennaro Di Napoli, se poi togliamo loro il diritto di far uscire la loro personalità vietando loro di parlare?
Ma ve lo vedete un Pietro Mennea militare con un colonnello che lo richiama in caserma perché ha detto una parola di troppo? E ricordatevi che nessuno ha fatto più reclutamento di Mennea nella storia dell’atletica italiana. Strano, eh?
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