DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
JACOPO ZANATTA
SI RACCONTA
Quali sport hai fatto prima dell’atletica? Da che età e fino a quando? Avete fatto competizioni? Di che gare di che livello? Ti piace questo sport?
Il mio primo approccio con lo sport è avvenuto tramite il nuoto, praticato dai 4 ai 10 anni. Ho concluso questa breve “carriera” con un secondo posto ai Campionati Italiani di categoria nella specialità dei 50 metri dorso. A fine estate dovevo fare una scelta tra continuare nuoto con l’agonismo (dedicarmi quindi ogni giorno a questo sport), oppure scegliere la strada dell’atletica, iniziata all’età di 8 anni e, ovviamente, scelsi quest’ultima, non senza qualche piccolo rammarico. Per non lasciare definitivamente la piscina, decisi di praticare pallanuoto, alla quale mi appassionai fin da subito. Purtroppo, però, questa avventura durò solo un paio d’anni in quanto la squadra si sciolse. Da allora le piste, in particolare quella di Ponzano Veneto, sono diventate la mia seconda casa.
Il tuo primo incontro con l’atletica?
Non ricordo con precisione il motivo per il quale decisi di provare ad addentrarmi in questo fantastico mondo, ero affascinato nel guardare le gare in televisione (in quell’anno, 2004, si tennero i Giochi Olimpici ad Atene), probabilmente però la soluzione si trova nel semplice fatto che mia sorella aveva cominciato a correre (poi marciare) da qualche tempo e i genitori decisero di farmi provare quest’esperienza. Era l’agosto del 2004, avevo appena compiuto 8 anni.
Qualcuno in famiglia aveva la passione per l’atletica o l’ha praticata?
Come già detto, mia sorella ha praticato atletica per qualche anno, prima di lei nessun altro. Mio padre, comunque, è un appassionato di sport, tutti, tra i quali l’atletica. Quando mia sorella iniziò questo sport, lui si fece coraggio e iniziò a correre, ora può contare 25 maratone portate a termine. Anche mia madre qualche anno fa corse qualche maratona, ora invece è istruttrice di Nordic Walking.
Ti ricordi la tua prima gara?
Non so di preciso quale è stata la mia prima gara, ma ricordo che quasi ogni fine settimana l’allenatore Francesco Storgato portava me, mia sorella e sua figlia a correre le non competitive in zona. In pista, invece, cominciai subito con le gare di contorno dedicate a cuccioli ed esordienti.
L’emozione più bella che ti dà l’atletica?
L’atletica è uno sport individuale: devi contare su di te, credere in tutto te stesso e sul lavoro fatto per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati; è vero, ma sai anche di poter sempre contare sul sostegno di allenatori, famiglia, amici e, cosa che in tanti altri sport non avviene, sugli “avversari”. Un altro aspetto fantastico che riconosco nell’atletica è il fatto che sei sempre in sfida con te stesso, cerchi di superare i tuoi limiti ed alzare ogni volta l’asticella di difficoltà ad un livello maggiore; l’obiettivo primario è quello di riuscire a stupire te stesso prima degli altri !
Ai tricolori che obiettivi avevi?
Ai Campionati Italiani di prove multiple sicuramente non sono andato solo per fare da spettatore: volevo vincere la gara U23 e avvicinarmi il più possibile al primo posto assoluto. Personalmente volevo andare sopra i 5400 punti, cercando di raggiungere anche i 5500. Purtroppo non sono riuscito ad adempiere ad entrambi gli obiettivi prefissati, ma non ho alcun rammarico: alcune gare non sono andate come speravo, altre forse anche meglio, fa tutto parte del grande gioco delle prove multiple di cui sto imparando solo ora, pian piano, tutte le regole per compiere una partita perfetta. Al di là della prestazione, comunque, sono molto soddisfatto di come ho gestito la due giorni di gare: alla vigilia dell’evento le premesse non erano delle migliori, avevo dei piccoli fastidi alle gambe che non mi hanno permesso di perfezionare gli allenamenti e due giorni prima della gara mi si erano rotte le scarpe da salto in alto (grazie ad Andrea De Lazzari che è riuscito a recuperarmene un paio da Varese la sera prima !!). Invece poi sono sceso in pista senza essere minimamente influenzato da queste situazioni, mi sentivo bene, e sapevo di aver lavorato al meglio per essere preparato per quel fine settimana. L’unico intoppo l’ho registrato nell’alto dove, a seguito di alcuni salti di prova poco proficui, avevo perso fiducia, poi recuperata ripensando a tutto il lavoro fatto fino ad ora con la mia mental coach Manuela Galiazzo! Agli Italiani individuali, invece, sono andato per “divertirmi” e riuscire a portare a casa sensazioni positive e risultati discreti: purtroppo non è stato totalmente così (terzo nell’alto con 2.05 e settimo negli ostacoli con 8”39), ma non ero riuscito ancora a recuperare la brillantezza necessaria dopo le prove multiple della settimana prima. Non importa, tutto fa esperienza !
C’è stato un momento della gara in cui hai pensato di non farcela?
Col lavoro che sto affrontando assieme alla mia mental coach questo pensiero non deve nemmeno sfiorare l’anticamera del cervello, è il primo passo per fallire !! Ahahah
Gli unici due momenti che però mi hanno reso meno tranquillo sono state entrambe le gare di salto in alto. Nell’eptathlon i salti di prova, poi sono riuscito a recuperare tutte le sensazioni positive possibili durante la gara, mentre agli Italiani individuali sentivo di non essere brillante durante le rincorse, e ho fatto fatica ad adattarmi rincorsa dopo rincorsa, anche se penso di essere riuscito a gestirla discretamente in base alle possibilità fisiche che avevo in quel momento.
Quando hai pensato di avere la vittoria in tasca?
Avevo capito di avere ottime probabilità di vittoria dopo la prima gara della seconda giornata, gli ostacoli, che sono anche riuscito a vincere, l’importante era poi non sbagliare l’asta. Durante questa gara mi sentivo sicuro e, dopo aver superato i 4 metri al primo tentativo, ho capito di aver ipotecato la vittoria.
I tuoi precedenti titoli o medaglie tricolori?
– 2013: Campione Italiano a squadre di octathlon allievi;
– 2015: Vicecampione Italiano di eptathlon indoor juniores (seconda prestazione alltime);
– 2015: Campione Italiano di salto in alto indoor juniores (2.14, minimo Europei di categoria);
– Maglia azzurra ITA-FRA-GER a Lione (salto in alto);
– 2015: Vicecampione Italiano di decathlon juniores;
– Maglia azzurra Europei juniores a Eskilstuna, SWE (salto in alto);
– 2016: Campione Italiano decathlon promesse;
– 2016: Vicecampione Italiano decathlon assoluto;
– Maglia azzurra ITA-FRA-SUI a Caorle (decathlon);
– 2017: Campione Italiano eptathlon indoor promesse;
– 2017: Vicecampione Italiano eptathlon indoor assoluto;
– 2017: Terzo ai Campionati Italiani indoor salto in alto promesse;
Quali sono i tuoi obiettivi per il resto della stagione?
Migliorare sicuramente il gesto tecnico e le prestazioni nelle gare in cui sono più carente (lanci, salto con l’asta, mezzofondo). Battere il mio personale ed andare ben oltre il minimo per gli Europei U23 (7200), salvo intoppi. Vincere il titolo italiano promesse nel decathlon, avvicinarmi a quello assoluto e tornare ai “piani alti” anche nella mia specialità preferita, il salto in alto.
Forse un po’ ambizioso, ma i progressi fatti finora in gara e negli allenamenti mi rendono fiducioso (non lo sono molto spesso). Comunque uno degli obiettivi principali resta quello di divertirmi, perché senza non arriverò mai da nessuna parte !!
Cosa fai nella vita?
Durante la preparazione per le gare mi alleno due volte al giorno per sei giorni la settimana, dovuto anche al fatto che preparare 10 specialità richiede molto tempo, cosa che sembra comunque mancare !!
Quando non mi alleno, invece, aiuto mio padre nel suo lavoro.
Il tuo sogno nell’atletica e il tuo sogno nella vita?
Il sogno nell’atletica, come quello di molti, è quello di poter partecipare alle Olimpiadi, naturalmente ! Il minimo è 8100 punti, vale a dire fare anche il record italiano posto pochi punti più in là (8169)… Io ce la metterò tutta ! Così facendo vorrei risollevare anche la categoria dei decatleti in Italia, presi ben poco in considerazione purtroppo. Voglio dimostrare che questa specialità non è morta e, a chi non ci crede, che anche noi atleti delle multiple valiamo !
Il campione sportivo che più ti ha ispirato e che più ti ispira ?
Sicuramente Ashton Eaton. Non tanto perché pratica(va) la mia specialità o perché detiene il record del mondo, ma per i suoi comportamenti dentro e fuori dal campo. A mio parere l’umiltà nello sport, come nella vita, è un fattore essenziale, e penso di aver visto pochi atleti dimostrarsi veramente umili e parlare solo tramite i propri risultati e mai a vanvera, come lui. Questo, secondo me, è ciò che determina un vero Campione. Ashton Eaton per me è un vero e proprio esempio.
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ALLA SCOPERTA DI
VIRGINIA SCARDANZAN
Quali sport hai fatto prima dell’atletica? Da che età e fino a quando?
Prima dell’atletica ho praticato ginnastica artistica dall’età di 5 anni fino a 13 anni. Ero in serie A e atleta di interesse nazionale. Mi piaceva molto la ginnastica anche se è completamente un altro mondo rispetto all’atletica. Ho iniziato a conoscere l’atletica guardando le gare internazionali alla televisione e appena smesso ginnastica ho provato atletica. Diverse ex ginnaste che conoscevano si erano date all’asta così ho deciso di provarla.. me ne sono innamorata!
Ti ricordi la tua prima gara?
Nelle prime gare ho fatto lungo alto corsa e un po’ di tutto poi mi sono data all’asta piano piano.
Qualcuno in famiglia aveva la passione per l’atletica o l’ha praticata?
In famiglia da parte di mia mamma hanno tutti sempre praticato ginnastica artistica, mentre mio papà era in squadra nazionale di discesa libera, quindi nessuno faceva atletica, ma da sempre siamo appassionati di sport in generale.
L’emozione più bella che ti dà l’atletica?
L’emozione più bella è quella di riuscire ad oltrepassare i tuoi limiti e gli obiettivi che ti poni, magari facendo emozionare anche chi ti segue. Le ultime gare che precedevano i campionati italiani non erano andate così bene quindi l’obiettivo era quello di riuscire ad arrivare ad Ancona senza paure e fare il meglio.
Ai tricolori che obiettivi avevi?
Prima della gara l’ansia comunque c’era, poi appena entrata in campo l’unico obiettivo era quello di volare alto, ma non mano che saltavo mi sentivo più tranquilla io sapevo di essere sempre più vicina al titolo. I due anni precedenti avevo collezionato tre argenti e un bronzo, l’oro mi aspettava!
Quali sono i tuoi obiettivi per il resto della stagione?
Gli obiettivi per la prossima stagione sono comunque gli europei di categoria che si svolgeranno a Grosseto dal 20 al 23 luglio, inoltre ci sarà il triangolare Italia Francia Germania il 4 marzo dove spero di riuscire ad esprimermi al meglio.
Cosa fai nella vita?
Nella vita sono la studentessa del liceo duca degli Abruzzi di Treviso, frequento l’ultimo anno del liceo scientifico.
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Arriveranno da tutta Italia per la cavalcata sulle “bici degli abbracci” di Oltre il Labirinto
42,195 pedalate di solidarietà con le Hugbike: in trenta alla Treviso Marathon 1.4
Per il quarto anno gli XI di Marca di capitan Varisco accompagneranno bimbi con autismo e disabili
Saranno ancora loro, le “Hugbike”, ad aprire la Treviso Marathon 1.4. Anche per l’edizione 2017 dunque spettacolare avvio di manifestazione con le “biciclette degli abbracci”. Domenica 5 marzo saranno in trenta. In sella ci saranno grandi campioni e personaggi legati agli XI di Marca di capitan Marco Varisco, ragazzi con autismo e affetti da altre disabilità. Circa sessanta i ciclisti davvero speciali che sono pronti a vivere una domenica ricca di emozioni e a regalarle tantissime agli spettatori.
Per il quarto anno sulle Hugbike si pedalerà ancora a ritmo di solidarietà, quella portata avanti da Maratona di Treviso, XI di Marca e Fondazione Oltre il Labirinto Onlus, presieduta da Alberto Cais e diretta da Mario Paganessi. Per partecipare a questo grande evento arriveranno da tutta Italia, con famiglie provenienti dalla Toscana, dalla Puglia, dalla Lombardia e dal Friuli Venezia Giulia. Correranno accompagnatori e ragazzi dell’Istituto Costante Gris, de La Nostra Famiglia, del CFP Don Luigi Monza di Conegliano, dell’associazione Run4Mike, dei comuni di Spresiano e Roncade, dell’associazione Punto Genitori e Figli FVG di Trieste, del Centro Gymnsasium di Pordenone, dell’Angsa Treviso e dell’associazione Ifun Foggia.
“Per noi la Treviso Marathon è un appuntamento imperdibile - commenta il direttore di Fondazione Oltre il Labirinto Onlus, Mario Paganessi - abbiamo fatto il nostro esordio, con una Hugbike e un prototipo, prima ancora di essere in commercio. Per noi la maratona di casa è uno dei momenti più belli, tra le tante attività che facciamo. Sempre più famiglie da tutta Italia che hanno comprato questa bicicletta degli abbracci ci chiedono di partecipare alla maratona. Per i ragazzi sono emozioni fortissime ma ancora di più lo sono per gli accompagnatori. Con gli anni sono cambiate anche le disabilità, nel senso che abbiamo avuto richieste anche da ipovedenti e non vedenti e altri disabili, come i soggetti con sindrome di Down, non solo da famiglie di bambini autistici. Tra l’altro siamo pronti a sbarcare oltre Oceano, negli Stati Uniti, dove aver avviato vendite in tutta Europa e iniziato il 2017 con l’approdo in Gran Bretagna”. Nell’arco di quattro anni sono state prodotte, con anche l’intervento di ragazzi con autismo coinvolti nel processo produttivo, 180 Hugbike. La prima è stata donata a Papa Francesco, il 2 aprile 2014, dopo la prima uscita ufficiale proprio alla Treviso Marathon 1.1 del marzo 2014.
Come sempre a chiamare a rapporto i grandi personaggi del territorio, e non solo, sarà il maestro del vetro Marco Varisco, che sta allestendo il team di campioni che parteciperanno alla manifestazione trevigiana.
Corsa speciale per Valentina Nardin, la fidanzata di Igor Cassina, che correrà su una Hugbike insieme al figlio per seguire proprio il debutto nella mezza maratona del ginnasta, campione olimpico alla sbarra ad Atene 2004, da mesi trevigiano di fatto.
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