Diario trevigiano
Sempre pronto al dialogo, alla battuta, alla facile ironia.
Colto, intelligente, preparato, simpatico, disponibile, ingenuo e infinitamente genuino a momenti, a volte ti coglieva di sorpresa.
I suoi modi di fare non si potranno mai dimenticare, le sue cavalcate solitarie, le sue centinaia di km di allenamento solitario tra un esame e l’altro, una lezione e l’altra, a testa bassa, a orari incomprensibili, la sua donazione di sangue il lunedì e la gara il martedì sera. Mi chiama mercoledì e mi dice “Mi hanno tolto mezzo litro di sangue, mi sentivo un po’ giù all’inizio però ho provato a correre lo stesso ma a 5′44 al duemila non ne potevo più!”; “Ma secondo te”, mi diceva, “può aver influito?”.
La torta all’Atletica Triveneta Meeting di Treviso, il 9 maggio di quest’anno: arriva solo, maglia ACDC se non ricordo male (come quasi sempre), zaino delle medie in spalla e vassoio nella borsetta; si rivolge in segreteria al Sorga e ad Alexius e io lo ascolto da poco più in là: “Oh ragazzi, ho portato un torta, l’ho fatta prima di venire qua, faccio sto diecimila e poi la sacrifichiamo”, poi spiegava quello che c’era nella torta…Le parole che mi ha detto perchè avevo preferito un pezzo di strudel al cioccolato al ristoro! Ah prima in gara verso il 6°km gridava ai giudici che gli stavano dando un giro in meno, l’ha fatto per 4-5 giri…
3′45″84, 964 punti tabellari, mai curato da nessuno, pochi bravo, pochi interessi, molte critiche. Stava antipatico ai vertici, perchè diceva e scriveva il vero, il giusto, odiava i dopati (”bisognerebbe mandargli i Nas a casa”) lui che faceva la marmellata di fragole e si alzava la mattina di buon’ora per sentirne la giusta consistenza e metterla nei vasi.
“Andiamo su a Cles il 20 agosto, gli facciamo vedere cosa vuol dire correre”. Ci credeva Max, si era allenato tanto, forse troppo, ma ci credeva, voleva dimostrare il suo valore. “Oh, ieri ho fatto circa 45km, senti qua, la mattina 15km di medio a 3′
Non aveva paura di farsi sentire, i filtri per lui non c’erano, le parole erano schiette, pure, a volte chi era vicino si vergognava per tanta chiarezza espositiva e l’assenza di problemi.
Era un agnostico, preferiva non esprimere giudizi più grandi di lui, la sua conoscenza smisurata e dettagliata della storia lo faceva ragionare in modo concreto, pulito, non inventava nulla.
Credeva in se stesso soprattutto, e dava l’anima per qualsiasi cosa.
Ci hai insegnato tanto Max, eri uno dei pochissimi che portavano con sè i valori più puri, coltivavi tanti umili e faticosi sogni.
Ma noi non ci dimentichiamo di com’eri, di tutto quello che inconsciamente ci hai insegnato con le tue parole, l’espressione delle tue emozioni, il tuo impegno, il tuo modo di far fatica, il tuo modo di vivere.
Non ci dimenticheremo mai di te grande Max, con la fascetta in testa e la maglietta degli ACDC, e le braghe di qualsiasi colore.
Con tanto, tantissimo affetto.
Diego
1500m - Cagliari 2008
“Non dimenticheremo Max” |
Scritto da Matteo Carone |
L’atletica bresciana, veneta e nazionale piange uno dei suoi più promettenti interpreti: Massimiliano Corso, ventiseienne bellunese di Feltre, tesserato per l’Atletica Gavardo, è scomparso domenica mattina mentre faceva quello che da sempre amava maggiormente: correre.
Chissà quante volte, come domenica, Max si è alzato presto per sfruttare una giornata tersa, per allenarsi in quota, tra le vette feltrine; chissà quante volte ha intrapreso quel sentiero che, probabilmente a causa dell’abbassamento delle nuvole, è diventato tutto d’un tratto nemico. La nebbia, la scarsa visibilità, un passo falso e la fatale caduta lungo un canalone, nei pressi della Malga Val di Stua, nel territorio comunale di Mezzano, sul confine trentino. I Carabinieri non sanno ancora definire l’orario del decesso, anche perchè il corpo già privo di vita del podista è stato ritrovato solo nel pomeriggio di domenica, da una coppia di escursionisti del luogo.
A spezzare il silenzio, in questo momento di dolore condiviso, rimane il ricordo dell’amico e collega Tito Tiberti, che lo definisce “un giusto ed un grande sportivo”, e quello della società nella quale militava che lo saluta, per l’ultima volta, così: «Il nostro sodalizio piange la perdita del suo atleta, giovane promessa dell’atletica italiana. Massimiliano Corso poteva rappresentare il futuro della nostra atletica. Vicinissimo alla laurea era un ragazzo da imitare: studio, sport e forti valori umani. Rimarrà sempre dentro di noi e lo ricorderemo sempre. Atletica Gavardo ‘90».