DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Luciano Cestaro,
40 anni da Giudice ma…
MONTEBELLUNA – Quarant’anni da giudice di gara. Ed ora la scelta - amarissima, anche se non ancora definitiva - di dire basta.
L’atletica rischia di perdere una delle “giacchette bianche” più note e stimate del Veneto.
Nell’arco di una lunga carriera, iniziata nel 1969, il montebellunese Luciano Cestaro ha partecipato a svariate rassegne internazionali (l’ultima, in ordine di tempo, i Giochi del Mediterraneo di Pescara) e i suoi studi sulla conformità di attrezzi e attrezzature al regolamento dell’atletica hanno raggiunto fama mondiale, diventando un modello per lo sviluppo della manualistica tecnica presso federazioni di primissimo piano come quella britannica o quella statunitense.
Sui campi viene considerato un giudice di gara severo e inflessibile. Ma tutti, a partire dai colleghi, sono pronti a sottolinearne anche la grande competenza. Competenza e inflessibilità sono pure le qualità che hanno portato Cestaro in rotta di collisione con il fiduciario nazionale del gruppo giudici di gara, Lamberto Vacchi.
Cestaro, della vicenda, parla poco volentieri. Ma, in sostanza, alcune posizioni da lui assunte nella duplice veste di membro della Commissione Impianti e di quella dei Direttori tecnici, istituite in seno al Comitato regionale della Fidal, hanno condotto Vacchi a giudicare negativamente l’operato del giudice di gara trevigiano, accusato di eccessiva rigidità nell’applicazione dei regolamenti.
Cestaro, per tutta risposta, si è dimesso dal ruolo di giudice di gara e il 13 dicembre scorso, in occasione del cross provinciale di Valdobbiadene, potrebbe aver indossato la giacchetta bianca per l’ultima volta.
La notizia delle sue dimissioni ha fatto il giro d’Italia, provocando molte reazioni improntate alla solidarietà nei suoi confronti. Trascorse le feste, l’ormai ex giudice di gara montebellunese incontrerà a Roma Vacchi e il segretario generale della Fidal, Montabone. Sarà l’occasione per un chiarimento, in seguito al quale Cestaro potrebbe anche ritirare le dimissioni. In molti fanno il tifo per lui.
Anche noi di “atleticatrevigiana” Solidali con Luciano, storico “lanciatore”!!!
L’atletica italiana guarda al futuro
e punta forte su tre trevigiani:
Leonardo Dei Tos, Giulia Viola e
Beatrice Mazzer
L’atletica italiana guarda al futuro e punta forte su tre trevigiani: Leonardo Dei Tos, Giulia Alessandra Viola e Beatrice Mazzer. Il Centro di preparazione olimpica di Formia (Latina), dal 2 al 6 gennaio, ospita un raduno giovanile che, di fatto, inaugura la stagione 2010 a livello nazionale.
Quarantatré gli atleti convocati dal direttore tecnico della nazionale, Francesco Uguagliati, e dal responsabile del settore giovanile, Antonio Andreozzi.
Ci sono gran parte dei migliori talenti italiani, nati tra il 1991 e il 1994. Londra 2012 è troppo vicina per atleti che si stanno affacciando solo adesso nel mondo dell’atletica di vertice, ma potrebbero essere loro a costituire l’intelaiatura della squadra azzurra per l’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016.
E nel gruppo, per oltre un quarto formato da atleti veneti (ben 11), c’è il terzetto di speranze nostrane: il marciatore della Libertas Tonon, Leonardo Dei Tos, e le mezzofondiste dell’Atletica Mogliano, Giulia Alessandra Viola e Beatrice Mazzer.
Il vittoriese Dei Tos, 18 anni la prossima primavera, talento della marcia, debutterà tra gli juniores durante l’inverno, dopo un biennio da allievo caratterizzato da una progressiva crescita, culminata, in parallelo a grande progressi cronometrici, con il decimo posto dei Mondiali under 18 di Bressanone.
Giulia Alessandra Viola e Beatrice Mazzer sono invece le punte di diamante della vivacissima scuola di mezzofondo dell’Atletica Mogliano.
La Viola, di Musano, 19 anni ancora da compiere, è esplosa prepotentemente quest’anno, migliorando sino ad arrivare al debutto azzurro in occasione degli Europei juniores di Novi Sad, dove ha colto un bell’ottavo posto nei 3000 metri. E la nuova stagione, per lei, potrebbe culminare con i Mondiali under 20 di Moncton.
La Mazzer, 16 anni appena compiuti, categoria Allieve anche nel 2010, è invece, a suo modo, un talento già navigato, essendosi posta all’attenzione generale sin da quando era cadetta. Nella nuova annata, è attesa da un ulteriore salto di qualità: grinta e talento non le mancano.
A Formia, i tre trevigiani saranno accompagnati dai propri allenatori: Angelo Ruggio per Dei Tos, Faouzi Lahbi per Viola e Mazzer. Curiosità: tra i convocati manca la triplista roncadese Martina Bellio, finalista iridata under 18, ma i tecnici azzurri continuano a seguirla con grande attenzione.
Il tempo che passa, avversarie sempre
nuove, ma Silvia Sommaggio…
Il tempo che passa, avversarie sempre nuove, ma Silvia Sommaggio, 40 anni, non ha voglia di smettere. Di correre, ma soprattutto di vincere. La mezzofondista padovana ha vinto anche a Santo Stefano nella classica gara di Cusignana di Giavera del Montello, in provincia di Treviso.
Silvia Sommaggio si è imposta su Michela Zanatta e l’azzurrina Giovanna Epis, chiudendo i 5,3 chilometri della prova femminile in 17″31, contro 17″48 di Zanatta e i 18″16 di Epis.
«La gara ha una bella tradizione e il parco delle partenti era di qualità (nonostante l’assenza dell’annunciata Elisa Cusma, ndr) - racconta la diretta interessata - Sapendo soprattutto della presenza di Michela Zanatta ho preferito fare subito il ritmo. Siamo rimaste insieme io e Michela: appena ho visto che stava perdendo qualche metro ho capito che dovevo insistere e sono riuscita a staccarla».
Una vittoria importante che fa seguito a quella ottenuta a Ostia nella Best Woman Race un paio di settimane fa, ma che non rappresentano gli obiettivi stagionali per lei: «Le sensazioni sono state buone, va bene così. Queste gare mi servono soprattutto come verifica, per capire se il lavoro che sto facendo è giusto, non sono gare finalizzate. Mi piace comunque confrontarmi e verificare i miei limiti».
Il prossimo appuntamento è tra pochi giorni: «Giovedì 31 sarò a Bolzano e là sarà diverso, una gara internazionale, cambierà tutto il discorso».
Con il padre Gianfranco, (è stato per poco tempo un atleta tesserato per l’AICS Conegliano, nel 1959, nella maratona) Silvia Sommaggio ha dato vita a una nuova società, l’Atletica Città di Padova, con cui parteciperà ai campionati di società di cross con qualche ambizione: «Puntiamo alla fase regionale. L’obiettivo è quello di dare a tutti delle motivazioni, non solo a livello individuale, e cercare di essere da esempio per i più giovani».
Con due partecipazioni olimpiche alle spalle e tanti anni di atletica di alto livello, per tanti la presenza di Silvia Sommaggio come compagna di gara o allenamento fa effetto: «Quello che mi fa più piacere è che in tanti mi vedono come esempio positivo. Per quanto riguarda le più giovani, c’è da considerare che per arrivare a certi livelli bisogna lavorare molto, ci vogliono anni. Io vedo che molte si impegnano, ma devono avere pazienza per arrivare a ottenere risultati importanti».
Come sempre Gianfranco segue Silvia negli allenamenti, anche se ovviamente oggi le cose sono cambiate: «Una volta mi affidavo completamente, oggi con l’esperienza ho imparato a conoscermi meglio quindi c’è una maggiore dialettica». Un primo passo verso l’apertura a un altro tipo di carriera: «Con la nuova società seguo già cinque ragazzini. Mi piace e sto pensando seriamente ad allenare. Finchè mi alleno, molto tempo e molte energie se ne vanno».
E finchè si vince la voglia di continuare ad allenarsi continua a crescere.