DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Progetto Juniores
Chiamatela scommessa. O, forse, sano realismo. Comunque lo si guardi, Progetto Juniores ha il pregio della concretezza.
L’atletica italiana ha qualche problema. Uno su tutti? La salvaguardia dei giovani talenti. Troppi gli atleti che a 15-16 anni sembrano campioni in erba e, da lì a poche stagioni, sono già scomparsi da piste e pedane.
Una risposta arriva da Abano Terme, dove il Comitato regionale della Fidal ieri ha ufficialmente presentato un’iniziativa che intende valorizzare i giovani talenti e combattere l’abbandono precoce dell’attività. Progetto Juniores è la sintesi di una molteplicità di azioni con finalità tecniche, agonistiche e formative.
Prima conseguenza, la nascita dello Junior Team Fidal Veneto, un ristretto gruppo di atleti, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, per i quali gli ambiti di intervento saranno più diretti e rilevanti.
“Sono anni difficili, eppure la Fidal Veneto investirà, nel Progetto Juniores, una parte non indifferente delle proprie risorse – ha spiegato il presidente del Comitato regionale, Paolo Valente -. Saranno interventi mirati all’atleta e al suo allenatore. Lo facciamo per i nostri giovani, ma speriamo anche di contribuire a risollevare le sorti dell’atletica italiana”.
In prima fila, all’Auditorium Fidia di Abano Terme, c’era il d.t. delle squadre nazionali, Francesco Uguagliati, che ha insistito sul binomio atleta-tecnico, invitando gli allenatori a coltivare l’abitudine al confronto, “senza timore di essere giudicati”.
Al suo fianco, il consigliere nazionale della Fidal, Osvaldo Zucchetta. “I tagli al bilancio obbligheranno la Federazione a dialogare sempre più con i Comitati Regionali – ha detto il tecnico veneziano -. Progetto Juniores arriva al momento giusto e in una regione di grande tradizione. Sono sicuro che sarà un successo”.
La struttura tecnica regionale, guidata da Enzo Agostini, ha inserito nello Junior Team Fidal Veneto 34 atleti. Tra essi, talenti già emersi nelle rassegne giovanili a livello internazionale, come il velocista veronese Giovanni Galbieri, la triplista vicentina Ottavia Cestonaro e il lunghista veneziano Riccardo Pagan. Ma anche nomi relativamente nuovi, come l’altista trevigiano Tobia Vendrame e la sprinter veronese d’origine dominicana, Johanelis Herrera Abreu.
Ci sono pure diversi figli d’arte: dall’altista Davide Spigarolo (la mamma è l’olimpionica Gabriella Dorio) al mezzofondista Jacopo Lahbi (figlio di Faouzi, uno dei più grandi ottocentisti mondiali degli anni ’80), da Silvia Zerbini (papà è l’ex lanciatore azzurro Luciano) a Federica Del Buono (figlia dell’ex mezzofondista Rossella Gramola).
Gli appartenenti allo Junior Team parteciperanno a raduni e stage riservati, oltre che a particolari attività tecniche ed agonistiche coordinate dalla Struttura tecnica regionale. Saranno seguiti da vicino sotto il profilo medico e fisioterapico. Avranno facilitazioni nell’acquisto di attrezzature.
Progetto Juniores coinvolgerà inoltre, in veste di testimonial, alcuni dei più grandi atleti veneti di oggi e di ieri: dalla già citata Dorio alla Levorato, da Longo a Dal Soglio, da Caravani alla Bordignon, alla Trevisan. Il futuro, in fondo, si costruisce partendo dal presente. E magari anche dal passato.
Sui 25 chilometri nelle colline di Vidor
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Simion e la Giordano
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Il brindisi, rigorosamente a base di Prosecco, l’hanno fatto Giancarlo Simion e Laura Giordano.
Il trentino della Jager Vittorio Veneto e la marchigiana della Industriali Conegliano non hanno avuto rivali lungo i 25 chilometri che la Silca Ultralite, all’ultimo impegno organizzativo di un intenso 2011, ha disegnato nel cuore delle colline tra Vidor e Valdobbiadene.
Tre settimane dopo il quinto posto dei Tricolori di maratona di Torino, Simion ha già ritrovato la brillantezza necessaria per regolare un avversario ostico come il marocchino d’adozione bellunese, Abdoullah Bamoussa.
Su e giù per le colline, ma anche facendo slalom tra botti e tini (8 le cantine direttamente toccate dalla gara), Simion e Bamoussa hanno corso appaiati sino a 3 chilometri dall’arrivo, quando il cambio di passo del 23eenne trentino ha lasciato sul posto il rivale, alla fine staccato di 46”.
La 2. Prosecco Run ha salutato il ritorno alle gare di Laura Giordano, che ha bissato il successo del 2010, uscendo da un tunnel di infortuni che le ha precluso la possibilità di correre una maratona in autunno. «Ci riproverò in primavera – ha detto la pesarese - ma intanto devo ritrovare la miglior condizione: ho sulle gambe solo venti giorni d’allenamento».
Alle sue spalle, la trentina Iachemet, che nel finale ha superato l’opitergina Silvia Serafini. Poi, una volta arrivati sul traguardo i quasi 500 partecipanti tra prova agonistica e non competitiva, è iniziata la festa finale di Trivenetorun, che proprio a Vidor si è concluso dopo nove gare. Un bel successo da abbinare a quello della Prosecco Run.
Classifiche.
Uomini: 1. Simion (Jager) 1h23’23”, 2. Bamoussa (Brugnera) 1h24’09”, 3. Wegher (Clarina Tn) 1h29’29”, 4. Confessa (Vicentina) 1h31’14”, 5. Peruzzo (S. Martino) 1h32’42”, 8. Di Stefano (Silca Ultralite) 1h33’43”, 9. Zanoni (Vittorio Veneto) 1h34’11”, 10. Piccoli (S. Biagio) 1h 34’47”.
Donne: 1. Giordano (Industriali) 1h40’10”, 2. Iachemet (Atl. Trento) 1h40’51”, 3. Serafini (Industriali) 1h41’05”, 4. Bagatin (Santarossa) 1h45’43”, 7. Saran (S. Biagio) 1h50’03”.
Giancarlo Simion (nella foto) e Laura Giordano brindano alla Prosecco Run. Sono loro i vincitori della 2^ edizione della corsa su strada di Vidor, valida anche come ultima tappa del circuito Trivenetorun.
Sui 25 km di gara nel cuore della colline trevigiane il trentino Simion, tre settimane fa quinto ai Tricolori di maratona di Torino, ha preceduto il marocchino Bamoussa, staccato di 37”. Terzo Simone Wegher.
La marchigiana Giordano ha invece bissato il successo del 2010, lasciandosi alle spalle la trentina Francesca Iachemet e la trevigiana Silvia Serafini.
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