Febbraio 4th, 2012

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

Cross, appuntamenti a Pescantina

e San Biagio di Callalta.

Indoor a Padova

 

 

La corsa campestre si sdoppia nel fine settimana veneto. Domenica 5 febbraio, a Settimo di Pescantina (Verona), è in programma la seconda prova del campionato regionale assoluto di società. Tre settimane dopo la gara inaugurale di Vittorio Veneto, i prati nelle vicinanze di Villa Bertoldi ospitano un appuntamento che sarà anche decisivo per definire l’ammissione delle squadre venete ai campionati italiani di società, in programma a Correggio (Reggio Emilia) il 4 marzo. La manifestazione è organizzata dall’Atletica Insieme New Foods (Claudio Arduini, tel. 328-4503583) in collaborazione con il Comitato Amici del Cross di Settimo. Questo il programma. Ore 10: allieve (3 km). 10.15: allievi (4 km). 10.35: juniores femm., seniores/promesse femm. cross corto (4 km). 11: juniores masch.; seniores/promesse femm. cross lungo (6 km). 11.35: seniores/promesse masch. cross corto (4 km). 12: seniores/promesse masch. cross lungo (10 km).

 

Domenica 5 febbraio si correrà anche a Rovarè di San Biagio di Callalta, nel Trevigiano. Organizzato dall’Atletica Idealdoor Libertas San Biagio (Silvano Tomasi, tel. 333-3556084), il 4° Cross Città di San Biagio è valido come terza prova del campionato regionale master di società. Di contorno, il campionato provinciale giovanile (categorie esordienti, ragazzi e cadetti) individuale e di società. Questo il programma. Ore 9.15: amatori e master femminili; master maschili dalla categoria MM60 (4 km). 9.45: amatori e master maschili sino alla categoria MM55 (6 km). 10.20: esordienti femminili (500 m). 10.30: esordienti masch. (500 m). 11: ragazze (1 km). 11.10: ragazzi (1 km). 11.20: cadette (1,5 km). 11.35: cadetti (2 km).

 

Domani, sabato 4 febbraio, appuntamento nel mini-impianto indoor dell’Arcella a Padova. La 4^ manifestazione regionale, per allievi, juniores, promesse e seniores, comprende esclusivamente gare di salti: alto e lungo. Alle 15.45 sono in programma l’alto femminile e il lungo maschile. Alle 17.15 toccherà all’alto maschile e al lungo femminile.

 

 

 

 

IL PROBLEMA DELLE NORME SUL SETTORE PROMOZIONALE

 

Scritto da Diego Cacchiarelli - Mercoledì 01 Febbraio 2012

 

Avevamo già parlato della norma bislacca che la Fidal ha pensato per il settore promozionale. In breve, nel 2012 gli atleti delle categorie giovanili non possono fare più di 4-6 o 7 gare uguali nel corso dell’anno (a seconda della categorie). Abbiamo anche già rilevato l’inutilità di imporre la multilateralità al giovane quando invece bisogna insegnare al tecnico il valore di tale attività. Oggi aggiungiamo due nuovi tasselli con due differenti notizie: la prima è la volontà di una società, L’Atletica InterfluminA di dialogare per migliorare la norma e l’altra, ai confini della realtà, è un commento di un presidente Fidal regionale in cui si consiglia di…aggirare la norma.

Per primo la proposta dell’Atletica InterfluminA che riportiamo integralmente:

Spett.
C.R. FIDAL EMILIA ROMAGNA
Via Tranquillo Cremona,3
40137 BOLOGNA

Spett.
C.P. FIDAL PARMA
C/o Impianto Lauro Grossi
Via Noveglia,2
43100 Parma

Oggetto: Nuova Normativa FIDAL Settore Promozionale

Il Consiglio della scrivente Associazione, riunitosi in data 30 gennaio 2012, ha attentamente esaminato quanto indicato in oggetto.

Dopo ampio dibattito fra i Consiglieri ed i Tecnici Sociali presenti, si è deliberato all’unanimità di rivolgere la presente riflessione ai nostri Organismi Istituzionali più prossimi affinché si facciano parte attiva nell’inoltrare doverosa istanza alla FIDAL Nazionale.

Con l’inserimento tra le Norme riguardanti le categorie Ragazzi /e – Cadetti/e della limitazione alla partecipazione alla stessa gara per un numero insignificante di prove (4/7) nell’arco della stagione, si è completamente stravolto il significato profondo di “PROMOZIONE” che, proprio nella sua primaria accezione, indica sviluppo, incremento, implementazione.

Con tale norma la FIDAL, anziché promuovere,sviluppo, impulso, incentivo all’attività, preclude, esclude, limita.

Capiamo i principi ispiratori che il Consiglio Federale ha voluto comunicare contrastando, con tale norma, “la specializzazione precoce” che noi stessi condanniamo, in particolare per le categorie Esordienti e Ragazzi, ma riteniamo che tale devianza sia da contrastare in maniera diversa ed in particolare nella quotidianità degli allenamenti più che nei limitati momenti di sintesi quale è l’appuntamento agonistico.

Vorremmo far comprendere un concetto che, siamo certi, tutto il mondo FIDAL condivide.

Fintanto che i nostri ragazzi dovranno effettuare trasferte e restare sui campi di atletica ore e ore per “giocare” solo pochi secondi o pochi minuti (nelle prove di mezzofondo/marcia) quando in tutti gli altri sport i ragazzi in campo (Rugby, Calcio, Basket, Pallavolo, ….) vivono il gioco per l’intero spazio dell’incontro, la nostra Atletica risulterà sempre perdente.

Avvicinare ed entusiasmare i giovanissimi ed i giovani al nostro movimento risulterà sempre più difficile.

Si tratta di rivedere integralmente l’impianto organizzativo delle manifestazioni del Settore Promozionale.

Ci permettiamo di suggerire:

1.   DEMANDARE interamente, anche a livello di regolamenti, tale attività agli Organi Regionali e Provinciali;

2.   RISERVARE le giornate manifestazioni-feste (ogni settimana, tutti i sabati e domenica, con la collaborazione/gestione dei Genitori) ad una categoria per volta: Esordienti- Ragazzi/e – Cadetti/e, al fine di offrire ad esse tutta la necessaria, massima attenzione per l’evento che i giovani stanno vivendo;

3.   EVITARE la specializzazione precoce organizzando unicamente le manifestazioni con la formula di “prove multiple” (dal triathlon all’ eptathlon) facendo ruotare, di volta in volta, i contenuti-gare;

4.   FAVORIRE ampia attività territoriale su base Interprovinciale sostenendola coraggiosamente dal Centro in termini di incentivi di varia natura (tutti ricordiamo con non poca nostalgia i “Trofei 5 Cerchi”, il “Trofeo Primavera”, …..quello era un vero SETTORE PROPAGANDA (che oggi potremmo continuare a definire PROMOZIONALE).

Da ultimo ci permettiamo rilevare l’incongruenza nell’aver indicato, nella nuova Norma, che la stessa può essere disattesa su deroga del F.T.R. .

Non riusciamo proprio ad immaginare quali possano essere le motivazioni oggettive che consentano al F.T.R. al superamento della Norma senza mettere in estreme difficoltà la Figura professionale dello stesso Fiduciario Tecnico.

Certi che le SS.LL. vorranno prendere in seria considerazione quanto scaturito dal nostro Consiglio di Società, restiamo in fiduciosa attesa di cortese riscontro.

Il Presidente

- Bonfatti Paini Dott. Pietro –

Casalmaggiore, 31 gennaio 2012




Ed ecco infine la perla di un presidente di comitato regionale che spiega come “aggirare” il problema, rispettando le norma. Non pubblichiamo la mail originale (precedente al comunicato della società sopra citata) bensì l’articolo scritto in proposito dal sempre attento Gigi D’Onofrio su
PassioneAtletica.it

Questo il testo dell’articolo:

La contrastata decisione presa nell’ultimo Consiglio Federale di vietare ai ragazzi e cadetti di gareggiare rispettivamente più di quattro e sei volte nella stessa gara nel corso dell’anno sta raccogliendo la giusta e meritata valanga di critiche del mondo dell’atletica.

Come già fatto con i divieti riservati agli atleti master e le successive “pezze a colori” applicate al relativo regolamento per arginare le critiche, probabilmente la FIDAL tornerà sui suoi passi anche in merito a questo divieto ai ragazzi e cadetti. E’ un’abitudine ormai consolidata. Un vero e proprio metodo di lavoro: non già un approfondimento preventivo delle proprie deliberazioni, ma un ripensamento “ex post”, sulla base del numero e della provenienza delle reazioni.

Sul merito della norma concordiamo abbastanza con quanti hanno espresso forti e motivate critiche, con esempi pratici dei possibili danni e disfunzioni che essa potrà portare all’attività di questi giovani e dei loro tecnici e dirigenti di società, sicuramente maggiori dei benefici che essa teoricamente persegue.

Ci colpiscono, sull’argomento, il silenzio del Settore Tecnico e la posizione presa da un Presidente Regionale, attiguo alla leadership federale.

Il Settore Tecnico, ideatore e sostenitore della norma, è completamente estraneo al dibattito che è seguito alla sua introduzione. Nessuna voce a spiegare le finalità, i vantaggi, le ragioni che hanno portato il settore a presentare la norma all’approvazione del Consiglio, le valutazioni fatte dei rischi. Quanto meno per renderla più “digeribile”. Silenzio assoluto, così come su tante altre discutibili normative tecniche, non ultima quella dei Campionati Studenteschi.

Non che ogni decisione debba essere preventivamente sottoposta a “referendum”, ci mancherebbe altro, ma che alcune di esse, destinate a incidere sostanzialmente sulle attività di molti tesserati, siano preventivamente approfondite e poi supportate da adeguate informazioni a sostegno, con argomenti convincenti, sarebbe il minimo da fare. Dovrebbe essere la norma.

Invece, nulla. Mai “due righe”, magari sul sito federale nuovo di zecca che ragionevolmente si pensava potesse finalmente avere anche questa fondamentale funzione informativa, in aggiunta a molte altre, alcune utili, altre decisamente secondarie o superflue. Ma il silenzio pubblico è ormai prassi in FIDAL, soppiantato da attenzioni e comunicazioni private riservate solo agli “amici”.

Imbarazzanti sono le voci che girano circa i suggerimenti che il Presidente di un Comitato Regionale numericamente importante avrebbe dato a un affiliato che esprimeva le sue contrarietà alla norma per le prevedibili conseguenze e difficoltà di attuazione. In sintesi egli avrebbe, più o meno, così risposto:

·         La norma può essere derogata a discrezione del fiduciario tecnico regionale, per cui chiedi la deroga e ti sarà concessa;

·         Nessuno controllerà mai, soprattutto se si non tratta di manifestazione di campionato;

·         Ti suggerisco di prestare attenzione alla norma, chiedendo la deroga, in occasione delle manifestazioni di campionato e negli altri casi di usare la tua discrezione.

S’intuisce nella risposta il disagio di chi, allineato, non condivide la norma deliberata dal “governo amico” ma che non si azzarda a metterla in discussione. Di chi comprende le ragioni del suo affiliato e non vuole perderne la fiducia e i voti, ma nel contempo non vuole dispiacere ai “superiori” che hanno approvato la norma, e allora si avventura sulla tortuosa strada dell’arrangiamento, della deroga, della promessa di chiudere un occhio, del suggerimento amicale.

Un messaggio inaccettabile, poco edificante, poco educativo. Evidentemente determinato da malintese ragioni di appartenenze, di maggioranze, di furbizie.

Ma non sarebbe stato istituzionalmente corretto rispondere che la norma è stata deliberata e pertanto va applicata e rispettata, ma che il Comitato Regionale si farà portatore presso la FIDAL Centrale delle inquietudini manifestate dagli affiliati e tesserati del proprio territorio e delle evidenti difficoltà/impossibilità di controllo per sollecitare una sua rivisitazione o cancellazione?

I Comitati Regionali da anni, giustamente, rivendicano, tra l’altro, un maggiore coinvolgimento e una maggiore autonomia negli aspetti normativi e organizzativi delle attività sportive, soprattutto giovanili. Ma non sembra esserci tra di loro una linea chiara, univoca. Nel caso della norma suddetta, pare che essi siano stati ignorati dalla FIDAL. C’è chi, coerentemente, ha reagito in Consiglio Federale “infuriandosi” e contestando l’utilità della norma. C’è anche chi, come il Presidente in questione, non ha battuto ciglio e ha pensato di organizzarsi “a modo suo”. Dialogo? Coordinamento?

Tornando alla norma discussa, essa va abolita soprattutto perché vìola la libertà fondamentale,e preclude il piacere, dei nostri giovani tesserati di gareggiare in modo competitivo nella disciplina più amata o congeniale quando essi e i loro tecnici lo ritengono più opportuno. I loro amici pari età in altri sport hanno molti più momenti competitivi e divertenti. Non c’è ragione tecnica che possa giustificare un simile divieto. Si ricerchino altre soluzioni.

Confidiamo quindi in un ripensamento della FIDAL. In caso contrario, potrebbe anche montare la voglia di una “coordinata e dichiarata” disobbedienza individuale e collettiva, posizione certamente più seria e responsabile di una truffaldina elusione delle norme all’ombra della paternalistica protezione amichevole e della pressoché certa impossibilità di controllo che alimenterebbe soltanto discussioni, litigi e disparità.




Aggiorniamo all’ultimo comunicato (roba di oggi) del fantasioso presidente. Nella sua ultima corrispondenza si legge: “mi permetto di sottolineare che, dopo aver ascoltato il parere di numerose societa’ della regione, condivido la norma ma non le specifiche numeriche (il numero di gare). Ritengo che sia opportuno porre un limite alle gare che i ragazzi disputano, e per questo rivolgo un convinto plauso al messaggio veicolato dalla federazione, che conferma la propria spiccata sensibilità alla necessità di educare correttamente gli atleti. Tuttavia credo che questo limite sia stato posto ad un livello troppo basso.”

Davvero incredibile la pretesa di “educare correttamente gli atleti” vietando loro gare che quasi non conoscono quando invece dovrebbero essere istruiti (istruiti, non educati! per l’educazione ci pensano papà e mamma) i tecnici e non i bambini. Infine è oltremodo risibile la volontà cerchiobottista in cui si plaude con convinzione al messaggio della federazione pur non reputando sufficienti numericamente le gare imposte dalla norma.

Per chiudere, sposiamo in pieno l’affermazione di D’Onofrio: “Ma non sarebbe stato istituzionalmente corretto rispondere che la norma è stata deliberata e pertanto va applicata e rispettata, ma che il Comitato Regionale si farà portatore presso la FIDAL Centrale delle inquietudini manifestate dagli affiliati e tesserati del proprio territorio e delle evidenti difficoltà/impossibilità di controllo per sollecitare una sua rivisitazione o cancellazione?